IL PRESEPE

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    Il Natale nelle famiglie multiculturali

    Quando mia figlia ha frequentato la materna è diventato evidente, per me, che il mondo in cui vivrà lei non è quello in cui ho vissuto io. All’ora di religione, come alle recite di Natale, c’erano piccoli partecipanti da ogni parte del mondo e di diverse confessioni.

    Questa è stata una delle tante sorprese che la maternità mi ha riservato. Ho trovato stimolante scoprire che famiglie di religione diversa da quella cattolica lasciavano che i loro bambini imparassero nuove storie e tradizioni, senza alcuna paura o pregiudizio.


    Negli anni ho scoperto che la stessa apertura mentale caratterizza le famiglie multiculturali o con credi religiosi diversi. A partire dalla mia. Mio marito, pur nutrendo una certa diffidenza verso la gerarchia ecclesiastica, crede fortemente nel messaggio evangelico e ci tiene che passi anche a mia figlia.

    La sottoscritta, anno dopo anno, ha invece messo in discussione un po’ tutto. Mi riesce perciò difficile accettare che qualcuno parli a mia figlia degli angeli, in cui non credo, della resurrezione e via dicendo.

    Ho trovato perciò confortante che nel tempo il Natale, da noi, sia diventata una festività non legata soltanto alla tradizione cristiana e cattolica.

    Valori come la generosità, le giornate in famiglia, l’attenzione al prossimo, sono propri di tutte le religioni e comuni anche a chi non appartiene da alcuna confessione.

    Quando i bambini sono molto piccoli, possono essere ottimi punti di partenza per festeggiare insieme. Successivamente, quando i bambini crescono e pongono più domande, sarà importante (più di mille parole) festeggiare serenamente le ricorrenze proprie di ogni religione.

    E’ importante che i genitori non scatenino una, anche se piccola, battaglia sui rispettivi credo. Allo stesso modo, sarebbe meglio aspettare che siano i piccoli a porre domande specifiche, fornendo risposte adatte alla loro età.

    Non dimenticherò mai quando mia figlia, al suo terzo Natale, mi chiese il perché di tutte queste canzoncine per Gesù. Le risposi, semplicemente, che era il suo compleanno e questo le fu sufficiente. Ora ha quasi sette anni e le domande si fanno più articolate e complesse. Cerco allora di spiegarle che è libera, per esempio, di fare o meno il presepe.

    Lei me lo legge in faccia che sono davvero serena a riguardo, che non c’è una battaglia in corso. Il presepe le piace, Gesù bambino anche e la Santa Famiglia è già da due settimane oggetto di attenzione da parte del gatto di casa. Restiamo in attesa dei Re Magi.



    fonte:.donnamoderna.com

    Edited by gheagabry1 - 6/11/2019, 18:48
     
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    Il Presepe fai da te con i bicchieri di carta

    presepe-di-carta

    L’altro giorno mi sono imbattuta in una capanna, parte integrante di un bellissimo presepe, che si presentava al pubblico con un costo di ben € 250.00, solo la capanna, per quanto bella, originale, e romantica mi ha fatto venire un colpo.
    Per questo ho cercato in rete soluzioni alternative e al presepe di carta oggi volevo affiancare anche il presepe con i bicchieri di carta, forse ancora più semplice e pasticcioso, proprio come piace ai bimbi, basta munirsi di bicchieri di carta, non plastica, palline di polistirolo, reperibili in cartolibreria, colori a tempera, pezzetti di stoffa di tutti i tipi e generi e tanta, tanta fantasia, gli occhi si possono dipingere oppure è possibile comprare quelli da incollare che si muovono, proprio come nei pupazzi.
    Le palline vanno dipinte di rosa o marrone e diventeranno i volti dei personaggi del nostro presepe,che si andranno ad incollare sul corpo, i bicchieri di carta, poi a seconda di chi volete creare servono lana, per i capelli, più o meno cartone, per braccia e eventuali ali, e ogni decorazione originale desideriate inventarvi. Nel caso vi manchi l’ispirazione qui potete trovare ogni idea per il vostro presepe fai da te.

    .bebeblog.it



    I modelli per realizzare un presepe con il feltro

    Ci sono sei personaggi della Natività: Maria con il bambinello in braccio, Giuseppe, Gaspare, Melchiorre, Baldassare e un angelo.

    L'effetto finale sarà decisamente più bello e raffinato se si utilizzeranno dei panni dai colori decisi e brillanti e dei merletti per i particolari dei vestiti.

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    Edited by gheagabry1 - 6/11/2019, 18:46
     
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    I PERSONAGGI DEL PRESEPE


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    I personaggi del presepe sono tanti e vari, diversi per ogni regione. Diversi per fattura (i più preziosi possono essere realizzati completamente, altri sono rivestiti di stoffe, altri ancora sono solo colorati a mano, altri sono fatti in serie..), origine e grandezza, statici e semovibili..
    Le statuine possono essere divise in “categorie”, in base al loro ruolo nel Presepe, ognuno di essi ha un ruolo simbolico e una diversa storia..


    Benchè esista un’infinità varietà di personaggi e presepi più o meno grandi, ci son personaggi che proprio non possono mancare che sono, ovviamente, quelli che rappresentano la Sacra Famiglia (Gesù, Giuseppe e Maria). Questi tre personaggi, da soli, potrebbero costituire un Presepe di per se.
    Nella maggior parte dei casi Maria e Giuseppe sono raffigurati inginocchiati davanti al bambino (disteso su una mangiatoia) ; Giuseppe, solitamente, viene raffigurato con un bastone a cui si appoggia e vestito come un pastore; Maria indossa abiti dai colori chiari (tra cui non manca mai, solitamente, il blu o l’azzurro simbolo di purezza). Fino al XIV secolo veniva rappresentata sdraiata accanto al figlio, mentre nei secoli più recenti l'iconografia l'ha sempre figurata in ginocchio o adorante.


    Il Bue e l’Asinello sono due tra i personaggi principali, quasi sempre presenti, ed unica fonte di calore per la Sacra Famiglia, solitamente sono posti alle spalle del trio, dentro la stalla (o la grotta).


    I Re Magi sono gli unici personaggi (insieme alla figura di Gesù che va posta nel Presepe la notte del 24 dicembre) ad essere “aggiunti” in seguito al presepe, infatti, per tradizione, devono essere posti davanti alla grotta il giorno prima dell’Epifania. Sono rappresentati con abiti ricchi e reggono i tre doni.
    Secondo alcune interpretazioni rappresenterebbero i continenti conosciuti all’epoca, e quindi con carnagioni diverse: Melchiorre , che portava con se incenso per rappresentare la divinità di Gesù, è rappresentato come un vecchio, con la barba lunga, e dovrebbe rappresentare l’Asia. Gaspare, il più giovane, che portava con se l’oro, simbolo della regalità, e rappresentava l’Europa. Baldassarre, proveniente dall’Africa, scuro di carnagione portava la Mirra, usata per l’imbalsamazione,e quindi a rappresentare la natura mortale di Gesù.

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    Molte volte sono rappresentanti in groppa a cammelli. In alcuni presepi in movimento, essi vengono accompagnati dalla proiezione di una stella cometa, la stella che li ha condotti alla grotta di Gesù. Oppure, più simbolicamente sono in groppa a dei cavalli rispettivamente bianco, rosso (baio) e nero. In Campania questi colori rappresentano l’iter del sole : bianco per l’aurora, rosso per il mezzogiorno e nero per la notte.
    Nel ‘700 al corteo dei Magi si aggiungeva anche una donna: “La Re Magia”, che veniva raffigurata in portantina sorretta da quattro schiavi, e, secondo la tradizione, rappresentava la fidanzata fedele del Re moro.


    I Pastori costituiscono la classe sociale più povera e sono i primi ad adorare il Bambino.
    Sono un gruppo molto variegato e sono ritratti in diversi momenti della loro giornata. Il loro numero è molto variabile, e dipende da quanto è ricco il presepe.
    Sono sempre rappresentati in abiti umili e contornati dalle loro pecore che portano al pascolo.


    I Suonatori sono solitamente collocati Insieme ai pastori di fronte alla capanna e, per festeggiare l'evento suonano zampogne o zufoli. (la classificazione di alcuni di questi personaggi è spesso ambigua in quanto le statuine li rappresentano insieme a pecore o con altri elementi tipicamente legati alla pastorizia).

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    Altre figure estremamente variegate sono gli Artigiani che rappresentano tutte le professioni praticate a quel tempo; i più comuni sono il calzolaio che suola le scarpe, il fabbro che batte il ferro incandescente, la massaia che lava i panni alla fonte oppure prepara il pane, il venditore di frutta con la sua bancarella, il pescivendolo e il falegname che lavora il legno.


    Anche gli Animali trovano il loro spazio nel Presepe; oltre al Bue e all’Asinello che scaldano il piccolo, ci sono le pecore (generalmente in gran numero, disposte vicino ai pastori e su per le montagne), in alcuni si vedono anche i cammelli (che di solito accompagnano i Re Magi) e poi non è raro trovare galline, cavalli, bovini e uccelli di vari tipi.


    Alcune tradizioni regionali prevedono anche altre figure caratteristiche:

    Benino, pastorello del presepe napoletano che dorme beato in un angolo ignaro di tutto. Corrisponde al bolognese Dormiglione, che però è addormentato su un'amaca. Nel presepe siciliano prende il nome di Susi Pasturi

    Meraviglia, figura femminile della tradizione bolognese che, in segno di stupore, agita le braccia. Nel presepe calabrese prende il nome di “llampatu ra rutta”

    Zu Innaru (Zio Gennaio), personaggio della tradizione siciliana, rappresenta un vecchietto che si riscalda di fronte ad un fuoco acceso e con il quale secondo alcuni riscalda anche il Bambinello.

    Sbaundatu ra stidda, personaggio anch'esso siciliano ed è colui che guarda per primo in lontananza la stella cometa.
    Festoso o giocoso, personaggio presente in Toscana rappresenta un giovanetto davanti alla capanna che gioisce per la nascita di Gesù diffondendo allegria.



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    Edited by gheagabry1 - 6/11/2019, 18:41
     
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    presepe_04

    UN PRESEPE DA NIENTE



    Io ho in mente

    un presepe da niente.

    Un bambino Gesù,

    un bambino soltanto,

    posato nella culla

    da tante manine

    dei bimbi del mondo.

    Io ho in mente

    un presepe da niente.

    E' Gesù che viene

    tra tanti bimbi

    che si vogliono bene.



    (Renzo Pezzani)

     
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    Presepe Napoletano: la Storia

    napoli_sangregorioarmeno

    L’origine della parola.

    La parola viene dal latino praesepe o praesepium e che vuol dire "mangiatoia".

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    Il Presepe Napoletano.


    Nel '700 il presepio napoletano visse la sua stagione d'oro. Uscì dalle chiese dove era stato oggetto di devozione religiosa, per entrare nelle case dell'aristocrazia e divenire oggetto di un culto ben più frivolo e mondano.

    Il presepe assume una sua configurazione ben precisa: le figure sono realizzate con manichini in filo metallico ricoperto di stoppa, le teste e gli arti sono in legno dipinto, che poi sarà gradualmente sostituito dalla terracotta policroma.

    Il re Carlo III aveva una vera passione da partecipare personalmente e coinvolgere famiglia e corte nella realizzazione e vestizione di pastori e nel montaggio dell'enorme presepe del palazzo reale. Salito al trono di Spagna, portò un grandissimo presepe e artigiani e diede così inizio anche in Spagna ad una tradizione d'arte presepiale.

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    La Storia del Presepe.



    Il presepe ha origine dalle antiche rappresentazioni sacre del periodo delle feste natalizie, dalla quali san Francesco avrebbe tratto l'idea del presepe, realizzandolo per la prima volta in un bosco presso Greccio, nel Natale del 1223.

    Solamente alla fine del '200 apparvero rappresentazioni artistiche della Natività. La più antica è l'Oratorium praesepis di Arnolfo di Cambio, conservato a Roma nella basilica di Santa Maria Maggiore.

    Il documento che parla per primo del presepe lo colloca nella Chiesa di S. Maria del presepe nel 1025. Ad Amalfi, come citano varie fonti, già nel 1324 esisteva una "cappella del presepe di casa d'Alagni". Nel 1340 la regina Sancia d'Aragona (moglie di Roberto d'Angiò) regalò alle Clarisse un presepe per la loro nuova chiesa e la statua della Madonna è esposta nel museo di San Martino. Altri esempi risalgono al 1478, con un presepe di Pietro e Giovanni Alemanno di cui ci sono giunte a noi dodici statue per la chiesa di San Giovanni a Carbonara esposto al Museo di San Martino di Napoli e il presepe di marmo del 1475 di Antonio Rossellino, visibile a Sant'Anna dei Lombardi.



    La tradizione si estende nei secoli successivi con presepi monumentali in marmo o in legno, realizzati e conservati in chiese dell'Italia centro meridionale dove resterà forte la passione fino a trasformarla in arte pregiata.

    La struttura del presepe classico presenta la grotta in primo piano affiancata da pastori in adorazione ed Angeli, quindi il sacro monte con altri pastori accompagnati da greggi ed Angeli in volo che annunciano la buona novella, ed in lontananza il corteo dei Re Magi. Anche il presepe della cattedrale di Matera e quello del duomo di Altamura hanno la stessa disposizione, confermando che quella era la tipologia di struttura diffusa anche nella provincia. Durante tutto il secolo convissero due tipi di pastori: quello in legno e quello in terracotta, che diventarono di dimensioni più piccole, rispetto a quelli quattrocenteschi, verso la fine del secolo.

    presepe_04

    Il ‘500.


    Il passaggio più importante avviene nel Cinquecento quando compaiono per la prima volta dei cambiamenti nei personaggi quali i cani, le pecore, le capre, oltre all'asino e al bue da sempre presenti nella grotta ed anche nel paesaggio. Per tutto il secolo, il presepe mantiene una stessa struttura: in basso la grotta con angeli e pastori, più in su le montagne con le greggi, e lontano il corteo dei magi.

    Nel corso del Cinquecento compaiono i primi mutamenti. In un documento notarile del 1532 vi è la descrizione di un presepe, con pastori in terracotta dipinta, realizzato per il nobile Matteo Mastrogiudice da Sorrento. Troviamo i primi accenni di scenografia con qualche paesaggio e, oltre al bue ed all'asinello, sempre affiancati alla Sacra Famiglia, ci sono anche altri animali quale il cane, la capra e le pecore, due pastori, tre angeli.

    pulcinella

    Le sensazioni.


    Queste sensazioni erano comunicate anche dagli altri presepi coevi costruiti per le chiese di S. Eligio e dell'Annunziata, da quelli di poco successivi ed in particolare da quello più famoso di Giovanni Merliano da Nola (Giovanni da Nola) per il presepe detto del Sannazaro nella chiesa di S. Maria del Parto.

    Esso era formato da figure lignee di grandezza quasi naturale, prive d’accessori che potessero distrarre dall'importanza dell'evento sacro che rappresentavano, ed erano immagini solenni che invitavano alla religiosità e alla preghiera.

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    La prima metà del ‘600.


    E' nella prima metà del 1600 che incomincia a nascere la figura dell'artista che si dedica anche alla creazione di pastori. Michele Perrone fu uno di questi, noto per le sue sculture lignee si dedicò con notevole successo a questa attività, altrettanto bravi furono i suoi fratelli Aniello e Donato. Accanto al legno, nella seconda metà del secolo incominciarono a comparire altre innovazioni, pastori in cartapesta più piccoli rispetto ai precedenti, ed ancora manichini di legno con arti snodabili e vestiti di stoffa. Furono proprio questi manichini di legno snodabili che segnarono la svolta verso il presepe del 700, anche se spesso continuarono a convivere le due tipologie. Il committente è, con queste nuove figure, protagonista e parte attiva, potendo far assumere ai pastori le posizioni che vuole e potendo (in questo modo) arricchire maggiormente la scena come meglio crede. I manichini di legno sono snodabili, alcuni dispongono di un incavo per alloggiarvi la "pettiglia" della testa, altre volte invece la testa è tutt'uno con il corpo, altri ancora, nel caso di figure femminili, sono calvi per poter portare parrucche intercambiabili. La Natività posta nella grata-stalla, l'Annuncio della buona Novella ai pastori dormienti, la Taverna con gli avventori che cenano, sono i tre momenti che domineranno il presepe del 700.

    Sotto l'influsso del re, nobili e ricchi borghesi gareggiarono nell'allestire impianti scenografici giganteschi e spettacolari, in cui il gruppo della Sacra Famiglia fu sopraffatto da un tripudio di scene profane che riproducevano ambienti, situazioni e costumi della Napoli popolare dell'epoca. Furono investiti capitali per assicurarsi i "pastori" più belli e la collaborazione degli artisti più rinomati; il sacro evento divenne pretesto per far sfoggio di cultura, ricchezza e potenza.

    Le statue, dalle teste modellate in terracotta dipinta e con occhi di vetro, gli arti in legno, il corpo in stoppa con un'anima di fil di ferro che ne garantiva la flessibilità, erano vestite di tessuti di pregio e, quelle che impersonavano personaggi di rilievo, agghindate con gioielli in materiali preziosi, perle e pietre preziose.

    A realizzare le armi, gli strumenti musicali, i vasi preziosi e gli altri minuti ornamenti dei personaggi del corteo dei re magi vennero chiamati argentieri e gioiellieri famosi.

    Le frutta e le cibarie esposte nei banchetti o consumate nelle taverne erano realizzate in cera colorata.

    Le statuette realizzate dai migliori artigiani arrivarono a costare delle vere fortune: si calcola addirittura l'equivalente di un mese di stipendio di un funzionario di corte. Famiglie nobili giunsero a rovinarsi pur di realizzare presepi che potessero competere in magnificenza con quello reale, e meritare -nel periodo natalizio- la visita del sovrano. Paradossalmente, quando i creditori arrivavano al pignoramento dei beni di queste famiglie troppo prodighe nelle loro spese presepiali, proprio quei piccoli capolavori costituivano una delle principali voci nei verbali degli ufficiali giudiziari.

    Nella prima metà dell'800 la moda -e conseguentemente la passione- dei presepi tramontò. Lo stesso presepe reale fu trasferito nella reggia di Caserta dove ne è ancora conservato quello che è sopravvissuto all'incuria ed ai periodici furti.

    "Il presepio è il Vangelo tradotto in dialetto partenopeo" affermò Michele Cuciniello, il collezionista napoletano che fece dono al Museo di San Martino della sua collezione di "pastori", animali e accessori del XVII e XIX secolo, e per l'occasione ideò e fece costruire nel museo uno splendido presepio, inaugurato, con grande successo, il 28 dicembre 1879. Abbandonato in seguito al degrado e a discutibili restauri, il più famoso presepio napoletano è stato di recente restaurato con rigore storico-filologico sotto la direzione di Teodoro Fittipaldi.

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    Le scene.


    Le scene del presepe sono variate negli anni e hanno mantenuto intatte le tre principali e la sacralità della sua funzione di raffigurazione della Nascita.

    Erano figurati in ogni modo i tre episodi narrativi evangelici, la Nascita nella grotta-stalla (con l'influsso preromantico diventa una capanna appoggiata ai ruderi di un antico tempio, allegoria non tanto velata al crollo del paganesimo) con la Madonna seduta su di un sasso e San Giuseppe in piedi in una grotta-stalla, successivamente, anche grazie alle grandi scoperte archeologiche dei Borbone, le scenografia talune volte diventerà un rudere di tempio pagano.

    Con l'Annuncio si lasciarono poche interpretazioni agli architetti presepari che nelle loro scene avevano solitamente degli angeli che in un alone di luce portano la Novella ai pastori addormentati. La Taverna, invece, fece creare molte variazioni sia gli artisti sia ai committenti. Questo episodio si dovrebbe riferire alla mancata ospitalità alla Sacra Famiglia, l'esposizione delle vivande fatta in maniera abbondante nei costumi dell'epoca dove gli avventori erano allettati ad entrare dinnanzi a simili viste, ed inoltre l'esposizione adempiva delle prescrizioni dell'epoca che obbligava gli osti ad esporre le carni fresche. Qui si vanno ad affiancare una serie di episodi spesso d’ispirazione popolare e popolana che fanno da corollario: il corteo dei Re Magi, con i suoi cavalli, i cammelli, gli elefanti, i leoni in gabbia, i nani che portano al guinzaglio scimmie e cani più grandi di loro, portatori che recano esotiche bellezze racchiuse in portantine dorate e, soprattutto, la banda degli orientali, con gli strumenti luccicanti e fantasiosi, ma anche la Fontana, con le sue scene di costume, di venditori e di umanità sofferente. Spesso in questi episodi era predominante la tendenza verso il "fantastico" ispirati dalla corte degli ambasciatori d'Oriente che si recavano a rendere omaggio al Re di Napoli.

    Lo stupore negli spettatori numerosi nelle case patrizie ad ammirare la finezza dei particolari e lo sfarzo nelle scene era anche orgoglio dei loro committenti e aumentavano il loro prestigio personale.

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    Il ‘700.


    Per il presepe napoletano si raggiunge il più alto splendore. La meraviglia delle scene costruite con dovizia e ricchezza di particolari, la perfezione dei volti dei pastori e delle figure umane ed animali in generali, creavano nei visitatori stupore e questo era ricercato dai proprietari alla volte anche a scapito della sacralità mai persa nelle intenzioni degli architetti e dei loro artigiani.

    Il presepe di questo secolo è un nuova forma di spettacolo dove troviamo spaccati di vita quotidiana che riflettono la cultura dell'epoca, gli storpi e i diseredati rappresentati non senza sarcasmo, l'opulenza dei nobili orientali e delle loro corti a simboleggiare i privilegi dei nobili, l'osteria con l'avventore e l'oste a rappresentare la bonomia del popolo. Il tutto con una ricchezza inaudita attraverso sete e stoffe, gioielli, ori ed argenti che dovevano dimostrare il proprio status socio-economico. Luoghi di queste rappresentazioni non furono solo le chiese ma anche le stanze dei privati, chiaramente più facoltosi, che attiravano un pubblico numeroso e di ogni estrazione sociale. Tra le collezioni private più importanti non si può non ricordare quella del principe Emanuele Pinto, che ricevette perfino la visita della Viceregina austriaca. Di questo presepe il Napoli-Signorelli ci descrive più di altra cosa la magnificità del corteo dei Re Magi. Il principe di Ischitella, fu un grande collezionista di presepi. Ne aveva di ogni materiale e disposti in ogni stanza del suo palazzo, che andavano a sommarsi a quello grande. Nel tempo, però, il grande presepe del principe Pinto non restò l'unico da ammirare nella città. A questo se ne aggiunsero degli altri come quello reale. Tutto ciò, però, non può che indurci alla riflessione che il presepe stava perdendo la sua misticità per trasformarsi sempre di più in una rappresentazione profana diretta ad affermare, anch'esso il prestigio della famiglia.

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    Le collezioni.



    Tra le collezioni private più importanti si ricordano la famosa del principe Emanuele Pinto, che ricevette perfino la visita della Viceregina austriaca. Di questo presepe il Napoli-Signorelli ci descrive più di altra cosa la magnificità del corteo dei Re Magi.

    Anche il principe di Ischitella, fu un grande collezionista di presepi. Ne aveva di ogni materiale e disposti in ogni stanza del suo palazzo fino a quello grande. Nel tempo si aggiungono al grande presepe del principe Pinto reale.

    Tutto questo induce alla riflessione che il presepe stava perdendo la sacralità e la misticità per trasformarsi sempre di più in una rappresentazione profana diretta ad affermare, anch'esso il prestigio della famiglia. Il tutto, però, alla fine del secolo incominciò a finire, infatti le collezioni private incominciarono a smembrarsi, come testimonia il Napoli-Signorelli. Il principe Emanuele Pinto fu costretto ad impegnare i gioielli dei Re Magi e gli ori delle popolane per far fronte ad una momentanea carenza di liquidità. Quando poi finirono gli ultimi presepari discepoli dei grandi maestri il presepe napoletano iniziò il suo inesorabile declino; i grandi presepi andarono scomparendo e si predilessero quelli più piccoli, anche a dimostrare che i pastori napoletani, data la loro pregiata fattura, potevano magnificamente esistere senza scene di grande suntuosità e alto costo, la gioia e il dolore dei ricchi nobili dell’epoca e comunque concorsero a renderli desiderati, invidiati e famosi in tutto il mondo.
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    Gli artigiani producono ancora qualche pezzo di pregio su ordine di committenti che hanno mantenuto la passione per il presepe del settecento.

    Oggi, il manufatto eseguito secondo la secolare tradizione lo troviamo passeggiando nella una strada di S. Gregorio Armenio, dove la folta esposizione di pastori e scenografie sono capaci di attirare ancora centinaia di migliaia di persone da ovunque superando anche le differenze religiose.

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  6. ZIALAILA
     
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    Jesolo Sand Nativity




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    Dal 2002 i migliori scultori di sabbia del mondo si ritrovano nella città balneare per realizzare un presepe di sabbia monumentale. Da allora, edizione dopo edizione, Sand Nativity è cresciuta sempre più come numero di visitatori ed è diventato uno dei presepi più conosciuti di tutta Italia.


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    Edited by gheagabry1 - 6/11/2019, 18:29
     
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    IL MUSEO DEI PRESEPI


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    Fondato nel 1974 da Don Giacomo Piazzoli, primo parroco di Brembo, appassionato collezionista e presepista, il Museo del Presepio di Dalmine raccoglie, conserva e valorizza una collezione unica al mondo che ruota tutta attorno al tema della natività.
    Il percorso museale si articola su due piani e ospita oltre 900 presepi differenti per epoca, provenienza, dimensione e materiale. Le opere più antiche, risalenti al Settecento, all’Ottocento e al primo Novecento, testimoniano la varietà di stili, materiali e tipologia di composizione delle varie Scuole Italiane. La visita inizia al primo piano dove si possono ammirare splendidi esemplari di presepi Napoletani del Settecento, secolo d’oro del presepio artistico. Il più imponente è una realizzazione del presepista Antonio Greco, un vero e proprio "scoglio" napoletano di oltre 20 metri quadrati con piu' di 130 statue a comporre tre grandi scene e numerose piccole scenette di vita quotidiana. Entrando a sinistra è collocato un grandioso presepio ad ambientazione biblica realizzato negli anni Settanta del secolo scorso, con una puntuale ricostruzione del censimento legato alla nascita di Cristo e riportato dai Vangeli.
    Un posto di rilievo nella collezione è occupato dal presepio bergamasco: al Museo del presepio è possibile ammirare la ricostruzione di una bottega per la realizzazione di figure in gesso realmente esistita a Bergamo alla fine dell’Ottocento. Nelle teche centrali del primo piano trovano posto invece presepi frutto dell’artigianato delle diverse parti del mondo, in particolare Asia, Africa e America Latina. Accanto agli esemplari antichi troviamo, al piano inferiore, opere d’arte presepiale contemporanea a testimonianza della diffusione, ancora attuale, di quest’arte antica. Tra le scuole di presepistica di oggi, molto ben rappresentate sono quella siciliana, pugliese, sarda, ligure e trentina. Tra le scuole europe si possono ammirare i meravigliosi presepi dei paesi di matrice cattolica come la Spagna e la Polonia. Di rara maestria sono i diorami di presepisti come Antonio Pigozzi, Pierluigi Bombelli e Umberto Palazzo con statue di figurinai del calibro di Giuseppe Criscione e di Raffaele De Angeli; così come di grande pregio è il presepio ad ambientazione biblica opera di Guglielmo Corti e Gregorio Locatelli con antiche statute il legno della Val Gardena. Anche al piano terra sono collocati presepi antichi, il più prezioso è un presepio in gesso del Settecento, opera dello scultore genovese Garaventa.
    (museodelpresepio.com)


    minipresepio_di_pigozzi



    Edited by gheagabry1 - 6/11/2019, 18:19
     
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  8. gheagabry
     
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    I presepi più strani e originali d'Italia.

    Di sabbia, di ghiaccio o sott'acqua. Un'antica tradizione che si veste di insolita bellezza. Quando pensate al presepe, cosa vi viene in mente? Una serie di statuine in ceramica, pastori, personaggi affaccendati nei loro mestieri, la capanna e la scena della Natività? Bene, state immaginando il presepe in versione tradizionale...Se vi dicessimo che esistono mille varietà di presepi, una più particolare dell'altra? Preparatevi a scoprire i più strani e originali d'Italia...

    NORD ITALIA
    In Liguria, sulle terrazze della collina delle Tre Croci di Manarola (Sp), come da tradizione, l’8 dicembre, è stato inaugurato il Presepe Luminoso: 300 personaggi costruiti con materiali poveri e di recupero e illuminati da più di 1.500 lampadine. Le affascinanti statue di luce sono opera di Mario Andreoli, un ferroviere in pensione che, da oltre trent'anni, si dedica a questa paziente e laboriosa costruzione. Lo spettacolo è visibile fino al 2 febbraio, giorno della “Candelora", la festa cristiana che commemora la presentazione di Gesù al Tempio.

    In Lombardia, a Laveno (Va), nelle acque del Lago Maggiore il presepe è sommerso! 42 statue posizionate su 5 piattaforme, illuminate da potenti fari, si “animano”quando cala la notte e danno vita, fino all'Epifania, ad uno dei presepi più suggestivi d'Italia. Da non perdere, sabato 24 dicembre, nella piazza Caduti del Lavoro, la festa della Vigilia di Natale, con distribuzione di vin brulè nelle tradizionali brocchette ricordo, canti natalizi e cerimonia serale delle posa del Bambino Gesù.

    In Trentino Alto Adige l'arte del presepe scolpito nel legno è di origine antichissima. Tradizione che ogni anno, nel periodo di Natale, trova il suo palcoscenico nel centro di Ortisei in Val Gardena. Qui, infatti, dal 27 novembre fino al 8 gennaio 2012, diversi espositori (membri dell’Associazione produttori sculture in legno Gardena Art) presentano in casette-vetrina i loro bellissimi presepi. Sono visitabili gratuitamente ogni giorno, dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 15 alle 19.

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    CENTRO ITALIA
    In Emilia Romagna a Rimini, in zona Marina Centro, e a Torre Pedrera, ai bagni 64/65, fino al 8 gennaio 2012 sono di scena le Natività di sabbia: un inedito percorso natalizio fra gruppi scultorei a grandezza naturale, illuminati anche di notte...un vero spettacolo! La Natività Marina Centro si può visitare dal lunedì al sabato dalle 14.30 alle 18.30 e dalle 20.30 alle 23.30. Nel periodo dal 24 dicembre al 8 gennaio dalle 9.30 alle 12.30, sempre con ingresso gratuito. Quella di Torre Pedrera è aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 ed anche in questo caso nessun biglietto da pagare.

    Dalla sabbia all'acqua, sempre restando in Emilia Romagna: da un lato i Presepi sott'acqua dell'acquario di Cattolica (dal 8 dicembre al 8 gennaio 2012), dall'altro il Presepe sulle Barche di Cesenatico.
    Il primo è una rassegna di preziose Natività in terracotta, pietra, vetro soffiato, ceramica e legno, posizionate nelle vasche più suggestive dell'acquario, che nel mese di dicembre è aperto tutte le domeniche e, dal 26 dicembre al 8 gennaio, tutti i giorni. Inoltre, durante tutto il periodo delle festività, per tutti i bambini che porteranno una pallina, l'entrata è gratis!
    Il “Presepe sulle Barche” di Cesenatico - in mostra dalla prima domenica di dicembre fino all'Epifania, nella romantica cornice del porto-canale leonardesco - è allestito sulle antiche barche del Museo della Marineria. Le statue, di legno e a grandezza naturale, di sera vengono illuminate con innumerevoli piccole luci: un vero incanto! Un appunto: quest'anno il presepe galleggiante ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di “Patrimonio d’Italia per la tradizione”, conferitogli direttamente dal Ministero del Turismo.

    In Umbria, a Gubbio (Pg), viene allestito dal 8 dicembre al 6 gennaio 2012 un presepe con statue a grandezza naturale. Il suggestivo scenario è quello delle vie medievali del quartiere di San Martino: via Capitano del Popolo, via Ondedei, Largo Lando, Vicolo Lazzarelli e via del Loggione. L'evento natalizio si chiama Le vie del Presepe e ogni anno, dal 1997, regala alla città un autentico clima natalizio e uno spaccato degli antichi mestieri umbri.

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    SUD ITALIA
    In Sicilia il Presepe Animato in terracotta di Caltagirone (Ct) è una vera e propria opera d'arte. Allestito nella Chiesa di S. Maria del Carmine, si estende su una superficie di 80 mq e le statuine sono dei veri e propri gioielli di automazione che, con i loro movimenti e suoni, ripropongono le attività e quei lavori (oggi scomparsi) della Sicilia di fine Ottocento.


    E per i veri amanti del presepe...
    A Massa Martana (Pg), dal 24 dicembre al 6 gennaio 2012 in viale della Pace, è in scena la decima edizione di Presepi d'Italia, una manifestazione dedicata completamente all'arte dei presepi. La rassegna infatti presenta le migliori realtà presepiali di tutte le regioni d'Italia e capolavori realizzati da importanti scultori e ceramisti. Le grandi attrazioni di quest’anno sono: il nuovo "Presepe del Perugino" ispirato alla Adorazione dei Magi del celebre pittore, con statue in carta pesta a grandezza naturale, e il Presepe di Ghiaccio, grande ben 20 mq! Una curiosità: quest'anno, il 14 dicembre, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto destinare una medaglia all'edizione corrente della mostra. Un prestigioso riconoscimento che consacra Presepi d’Italia come la più importante manifestazione del settore. Orari: solo nei giorni festivi e pre-festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30. (Web)


    Edited by gheagabry1 - 6/11/2019, 20:18
     
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    Mostra, i 100 presepi che incantano la capitale

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    Alcune immagini della mostra "I 100 presepi" allestita nella sala del Bramante in Piazza del Popolo a Roma.
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    Edited by gheagabry1 - 6/11/2019, 18:00
     
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    Il Magico Presepe di falcon58


     
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    molto bello, bravo raff
     
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    Come realizzare un presepe in cartapesta fai da te

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    Ecco la procedura per realizzare un presepe in cartapesta fai da te. Con questo materiale, infatti, è possibile costruire un presepe davvero originale riciclando della carta di giornale alla quale aggiungere dell’acqua, della farina e della colla vinilica. Come prima cosa, per preparare la cartapesta, fate a pezzettini i fogli di giornale (almeno due kg) in una vaschetta, aggiungete acqua e lasciate in ammollo per circa 5 giorni. Quando il colore e l’inchiostro sarà scomparso dai pezzettini di giornale, scolate la carta con un colapasta, versate circa 2/3 della carta umida in una vaschetta asciutta e cominciate a lavorarla per ridurla in poltiglia. Dopo di che, per ottenere la cartapesta aggiungete all’impasto della farina o del gesso da presa diluiti con dell’acqua (1 kg di farina deve essere diluita con 1/2 litro d’acqua e così via).

    Infine, impastate bene il tutto mantenendo l’impasto morbido e umido. Una volta ottenuta la cartapesta si può passare alla preparazione del presepe fai da te. Il procedimento da seguire è abbastanza semplice e sarà diverso a seconda della decorazione da realizzare. In particolare, per realizzare le case o la grotta del presepe bisogna ottenere un’anima centrale incollando tra di loro tante palline di cartapesta. Una volta creata questa struttura portante, ogni elemento del presepe dovrà essere completato rivestendolo con altri foglietti di giornale spennellati con della colla vinilica. Per ottenere le forme desiderate modellate gli oggetti a piacere rivestendoli con alcuni strati di cartapesta. Anche i personaggi del presepe possono essere ottenuti seguendo questa stessa procedura. Quindi, create l’anima centrale aiutandovi con del filo di ferro o con dei legnetti.
    Dopo di che, per creare i personaggi del presepe fai da te, modellate lentamente strato dopo strato il personaggio. Infine, per rendere il tutto ancor più realistico i personaggi dovranno essere completati con mantelli e indumenti. Questi elementi, oltre a essere realizzati in cartapesta, possono essere anche ottenuti con dei pezzetti di stoffa. In alternativa, i personaggi del presepe in cartapesta possono essere semplicemente acquistati. Quando gli oggetti in cartapesta saranno completamente asciutti, levigate la superficie con una spugnetta imbevuta con dell’acqua. Questa procedura servirà per smussare le parti sporgenti e ottenere i particolari che renderanno davvero realistico il vostro presepe in cartapesta fai da te. Infine, i vari oggetti, le case, e i personaggi del presepe dovranno essere dipinti con dei colori a tempera. Per rendere il tutto più realistico è consigliabile aggiungere al presepe alcuni elementi ed oggetti in legno, del muschio vero e altre decorazioni a piacere.

    fonte:http://donna.nanopress.it/



    Edited by gheagabry1 - 6/11/2019, 17:51
     
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    UN DOLCE PRESEPE

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