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BRIAN DETTMER
Brian Dettmer è un artista statunitense, vive e lavora ad Atlanta. Il suo lavoro può assomigliare a quello che Jonathan Safran Foer ha effettuato per la sua opera Tree Of Codes, il libro ricavato dai ritagli di un altro libro, ma invece di essere un esperimento sulla parola e sul linguaggio è una ricerca esclusivamente di forma e immagine.
La base è sempre un libro, possibilmente illustrato, gli strumenti sono coltelli, pinzette e bisturi: Dettmer ritaglia una pagina per volta, senza mai aggiungere elementi ma togliendo soltanto la parte superflua. Come una scultura. «Il mio lavoro – dice – è una collaborazione con il materiale esistente e i suoi creatori, il pezzo finito espone una nuova relazione degli elementi interni del libro esattamente nella loro posizione originale».
Edited by gheagabry1 - 21/4/2020, 16:40. -
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GUY LARAMEE
Riciclare un libro che non leggiamo più per dargli nuova vita: è questo l’obiettivo dello scultore e artista Guy Laramee, un mago del riciclo capace di stupire il pubblico con sculture dall’aspetto epico, scenari fiabeschi che ricordano i luoghi narrati nei romanzi di Tolkien.
L’artista, che mostra le sue opere sul sito web personale raccogliendole nelle cartelle The Great Wall e Biblios, trasforma libri vintage, dizionari, enciclopedie in ghiacciai, praterie, colline e montagne dalle altezze individiabili; piccole opere artistico-letterarie che fanno felici non solo gli amanti dei libri ma anche tutti coloro che sono appassionati di arte. Ogni opera dell’artista viene fotografata e catalogata on line per creare un vero album artistico di tutte le sue sculture, una gioia per gli occhi che, per una volta, potrebbe anche appassionare gli amanti dei libri che potrebbero forse sentirsi feriti nell’ammirare rilegature strappate e pagine e pagine bruciate, limate e dipinte.
Ma quale significato avranno le opere proposte dall’artiste? Secondo Laramee, le sculture create con i libri rappresenterebbero il degrado della cultura umana, un sapere letterario, linguistico, storico, geografico e politico eroso da una consumismo e una tendenza che porta alla distruzione invece che all’accumulo di conoscenze ed esperienze. Le opere, tanto stupefacenti quanto intrise di pessimismo, sono molto apprezzate dai collezionisti d’arte che, al di là del loro significato, amano sfoggiarle sopra ai tavolini bassi di salotti e sale da pranzo. Ma la cultura odierna soffre davvero di “erosione”? In un mondo in cui le notizie circolano così velocemente da non avere spesso il tempo di essere digerite, sono molti i lettori che amano ritagliarsi del tempo per poter leggere le opere che preferiscono. Se ci guardassimo intorno noteremmo che siamo circondati dalla cultura, basta solo pescare dagli scaffali le opere giuste.
Edited by gheagabry1 - 21/4/2020, 16:45. -
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"Libri e giornali sono sempre artefatti del 21 ° secolo "... "Il mio lavoro non è solo il declino della carta stampata nella società di oggi,
ma la sua rinascita come arte "Nick Georgiou
Nick Georgiou è un artista nato a Queens, come tanti altri fa arte recuperando rifiuti o scarti, ma gli oggetti dei suoi recuperi sono un po’ particolari, essendo carta stampata, quindi riviste, giornali, libri, locandine e depliant di ogni sorta.
La materia del suo riutilizzo è diversa da un qualche altro rifiuto perché trattandosi di stampa l’oggetto dell’attenzione sono parole, concetti, pensieri, fatti. Il recuperare questo genere di cose ha un forte valore simbolico, come il ridargli vita sotto tutt’altra forma.
La forma che prendono le sue sculture sono per lo più esseri mostruosi dalle connotazioni antropomorfe o zoomorfe, esseri potenzialmente viventi se avessero un’anima. Ma se abbiamo detto che la loro sostanza è fatta di pensieri e ragionamenti, chi più di loro è vivo? E trovandosi questi nei posti più normali e quotidiani, strade, vicoli, negozi, come negargli la loro viva presenza?
Edited by gheagabry1 - 21/4/2020, 16:49. -
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Ingrid Siliakus
Ingrid Siliakus è un’artista-architetto olandese che fin dagli anni ‘80 lavora con il materiale più fragile in assoluto: la carta. Riesce a produrre complesse creazioni monumentali che grazie al suo lavoro si riempiono di fascino e leggerezza.
Quest’arte l’ha scoperta guardando il lavoro dell’architetto e professore giapponese Masahiro Chatani. Tra le sue fonti di ispirazione ci sono i lavori del grande disegnatore olandese M. C. Escher come gli edifici di Berlage e Gaudí.
L’artista dice : “lavorare con la carta mi costringe ad essere umile, dal momento che questo mezzo ha un carattere suo proprio, che necessita parecchia cooperazione. Si tratta di una vera sfida, per trovare questa cooperazione con ogni singolo tipo di carta con cui lavoro. Lavorare la carta è il mio modo di fare arte, cioè per mezzo di semplici operazioni di taglio e piegatura creo delle sculture di carta, attività che mi richiede di lavorare con una precisione meditativa”.
Edited by gheagabry1 - 6/5/2020, 16:09. -
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Yulia Brodskaya
Il quilling è una tecnica decorativa nata tra il XIII e il XIV secolo all’interno degli ordini religiosi femminili e utilizzata per abbellire principalmente testi sacri e opere d’arte. Realizzato con sottili strisce di carta avvolte intorno allo stelo di una piuma di un uccello di grandi dimensioni (in inglese quill, da cui il nome) per formare disegni complessi, con il passare degli anni il quilling diventa un ‘passatempo’ prima per le signore della buona borghesia e poi un hobby praticato un po’ da tutti, per trasformarsi infine in vera e propria arte.
Nata e cresciuta a Mosca, Yulia decide di proseguire gli studi di specializzazione in Inghilterra, dove frequenta un Master in Graphic Communication presso la University of Hertfordshire, coltivando di pari passo il proprio interesse per il materiale carta e per nuovi modi di utilizzarlo e manipolarlo. Da questa ricerca, unitamente alle competenze tecniche acquisite con lo studio e a una forte dose di creatività e fantasia innate, nascono alcune opere che fanno diventare ben presto Yulia una delle più autorevoli esponenti della tecnica del quilling. Artista tout court, ma anche designer per celebri aziende internazionali, questa ragazza russa è oggi contesa allo stesso modo da riviste specializzate e da giornali internazionali, così come dalla televisione e da celebri brand che vogliono utilizzare le sue creazioni per shooting fotografici, campagne pubblicitarie ed eventi.
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Edited by gheagabry1 - 5/11/2022, 22:31. -
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ALLEN e PATTY ECKMAN
E’ difficile pensare che con la carta si possano realizzare opere complesse e piene di particolari come queste di Allen e Patty Eckman, marito e moglie del Sud Dakota, che hanno fatto della scultura con la carta un’arte con addirittura un metodo registrato. Grazie ad una tecnica particolare, la carta viene riposta per ben 11 mesi in contenitori d'argilla e plasmata. Dagli stampi, sotto pressione, viene itrodotta acqua... costantemente rimossa e quando l'impasto raggiunge la giusta consistenza ...si ottiene un corpo centrale. Le rifiniture, i meravigliosi dettagli vengono cesellati in un secondo tempo con una gamma di strumenti degna d'interventi di microchirurgia! Non è una tecnica da confondersi con la cartapesta... raffigurano scene degli indiani d'America poichè Allen è discendente dei "Cherokee". Lui predilige uomini ed animali...e le sculture sono spesso eseguite a dimensione naturale.
Edited by gheagabry1 - 5/11/2022, 22:45. -
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NAHOKO KOJIMA
Nahoko Kojima di Solo Kojima è un artista professionista di papercut.
Crea incredibili sculture con ritagli di carta. La sua opera Nube Leopard scultura Papercut è un leopardo galleggiante è costituito da dettagliati e intricati ritagli eseguiti a mano in un unico foglio - un processo lungo 5 mesi.
Questo pezzo da il dovuto riconoscimento di una forma d'arte giapponese e dà anche a molte persone la possibilità di vedere una nuova forma di scultura di carta per la prima volta.
Edited by gheagabry1 - 5/11/2022, 23:22. -
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EKATERINA PANIKANOVA
Artista russa Ekaterina Panikanova crea scene strane e oscure dipingendo sulle parti interne dei libri e altri oggetti d'epoca. Crea dipinti fittamente stratificati, usando vecchi libri, quaderni e altri documenti e utilizzando questa superficie collettiva come il suo peculiare tela. Ricordando temi di ricordi d'infanzia e vecchie esperienze, i dipinti assomigliano pezzi di un puzzle.
Edited by gheagabry1 - 5/11/2022, 23:36. -
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ANDREAS KOCKS
Andreas Kocks è prima di tutto un uomo d’impatto e poi anche uno scultore, tedesco, che utilizza come materia prima la carta e con questa crea sorprendenti opere d’arte tridimensionali. Con l’uso della carta, materiale semplice e comune usato per creare grandi sculture, l’artista vuole sottolineare l’esistenza delle tre dimensioni della carta, un materiale solitamente si presenta come bidimensionale e piatto più comunemente usato come supporto per l’arte che come materiale della creazione. Le opere di Kocks hanno invece un aspetto molto dinamico ad evidenziare le potenzialità della carta come materiale scultoreo. In tutte le realizzazioni affiora un elemento di forte liquidità e un parallelo con la vernice, ottenendo un movimento ed una flessibilità che sembra incompatibile con la natura del materiale.
Così, la forma liquida, quasi organica delle creature di Kocks, in netto contrappunto alla forma geometrica rettangolare delle pareti su cui sono collocate, mettono in evidenza il rapporto tra scultura e architettura. La scelta poi di utilizzare il solo bianco e nero e la simmetria delle forme eleganti producono un effetto visivo forte ed ancor piu coinvolgente. Visitare una mostra di Kocks è immergersi in una nuova dimensione: le opere, delicate per la materia, ridisegnano lo spazio, la rigida architettura, i colori ed il materiale cartaceo assorbono la luce, la filtrano ed appaiono vive e vibranti, non solo davanti a noi, ma la sensazione è che siano in movimento e noi immersi in loro.
(madenovatio.com)
Edited by gheagabry1 - 5/11/2022, 23:51. -
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ALEXANDER KORZER-ROBINSON
Alexander Korzer-Robinson è di Bristol e intaglia libri ottocenteschi per trasformarli in sculture narrative. Si comporta come uno scultore tradizionale: come se stesse lavorando un materiale plastico rimuove i testi e lascia solo le immagini. Ne vengono fuori dei libri che somigliano più a delle scatole, con la copertina sfondata che lascia vedere il contenuto e si presenta come le quinte di un teatro, dove ogni scena è sovrapposta ad un’altra.
Il lavoro, che è minuzioso e attento ai particolari, si trasforma in un’esplorazione di profondità, dato che la sequenza delle pagine è fissa. La sovrapposizione è quindi casuale e le storie che si intrecciano nascono dalle sovrapposizioni delle pagine intagliate e delle illustrazioni lasciate.
Un po’ scultura e un po’ collage vittoriano, il lavoro di Korzer-Robinson prova ad affrontare temi legati alla memoria e al ricordo, ai processi del ricordare, del dimenticare, dell’inconscio dove il nostro passato è composto da frammenti di realtà sovrapposti a più strati. Alcuni libri sono in vendita sul suo sito, altrimenti è possibile prendere contatto con le gallerie con le quali Korzer-Robinson collabora.
ilpost.it
Edited by gheagabry1 - 6/11/2022, 00:01. -
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Ivano Vitali
Scultore e performer ecolgista, ha da sempre un rapporto privilegiato con gli alberi, a favore dei quali recupera la carta di giornale per le sue creazioni.
La ricerca effimera e di denuncia realizzata nel periodo vissuto all’Impruneta (1974-1983) con le prime performance e le installazioni che recuperavano sacchetti di carta e di plastica, riviste, quotidiani, cartoni, gusci d’uovo, bastoni, carta stagnola, saponette, cartucce usate, ecc., sarà punto di riferimento costante per gli anni novanta e ancora oggi riaffiora nelle opere e nelle performance con la carta stampata. E’ nel 1996 che Ivano decide di abbandonare la ricerca sui vari materiali per scegliere definitivamente il recupero della carta stampata: nelle performance si veste con strisce strappate dai giornali oppure realizza grandi sacchi di quotidiani che fa volare in aria o fa gonfiare perché le persone vi entrino; inoltre, realizza sculture macerando i giornali che poi modella e fa essiccare al sole. Per meglio trasmettere la sua creatività, dal 1998 sceglie di inserire su internet le pagine web che lui stesso crea con le foto dei suoi lavori. Nel 2002 inizia una nuova tappa del suo percorso di artista, allorché decide di apprendere dalla madre a fare la calza e l’uncinetto. Comincia così a trasformare le pagine dei giornali in gomitoli di filo di tutte le misure: li ottiene attorcigliando e unendo una striscia dopo l'altra senza uso di forbici o colla. Il lavoro, fatto senza usare acqua, permette a chi si avvicina, di leggere parole e lettere dei giornali usati: ogni opera è come un archivio che raccoglie un momento della nostra storia. Il rifiuto di qualsiasi colore aggiunto, fa sì che i gomitoli, gli abiti, gli arazzi, … siano generalmente riconducibili alla testata del giornale usato mentre le opere monocrome sono il risultato della selezione dei colori nella pubblicità. Tecniche e strumenti utilizzati sono quelli della tradizione: intreccio, ferri da maglia, telaio, ago da cucire, uncinetto. Dal 2005 Ivano ha iniziato a realizzare oggetti molto grandi utilizzando maxi ferri e maxi uncinetti di legno da lui creati; tra le opere sono da ricordare gli “zoom-in”, grandi ferri con maglia e gomitolo gigante, i “tape-stries” arazzi ed archivi nello stesso tempo, i “tape-centres” alcuni dei quali possono essere indossati come poncho, i calzini ed i guanti giganti. Le performance dell’ultimo periodo, sono talvolta dei veri e propri defilè: Ivano fila, fa e disfa la maglia, lavora all’uncinetto, indossa e fa indossare i suoi abiti di giornale, strappa e gioca con i giornali mettendo in evidenza i tanti suoni che la carta può produrre. (artnest.it)
Edited by gheagabry1 - 6/11/2022, 00:13. -
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MATEJ KREN
Considerato uno dei maggiori artisti slovacchi contemporanei, Matej Krén, nel corso della sua quasi trentennale carriera, si è particolarmente concentrato sui mezzi di elaborazione e di trasmissione del sapere, creando suggestive associazioni fra la loro relatività storica e ideologica e la sperimentazione di varie forme di illusionismo ottico e percettivo. Da circa vent’anni, Krén propone al pubblico una riflessione sull’impossibilità da parte dell’uomo di una conquista definitiva e assoluta, attraverso varie opere finalizzate alla scoperta di un'esistenza umana incerta e individuale. Se l’uso del libro è stato scelto perché rimanda al pensiero libero dell’uomo e all’interpretazione artistica, lo specchio è il mezzo che realizza l’intento dell’artista di mettere a nudo l’uomo nell’unicità e nell’intangibilità della sua esperienza.
Edited by gheagabry1 - 6/11/2022, 00:24. -
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ERIC STANDLEY
Somigliano (e forse si ispirano) alle celebri vetrate della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, le finestre decorate dell’artista Eric Standley, ma in realtà sono fatte interamente di carta. Partendo da un disegno in cui definisce dove gli spazi saranno pieni e dove invece si troveranno le cavità, Standley utilizza un laser per tagliare al limite della precisione una gran quantità di spessi fogli di carta colorata. Una volta sovrapposti e assemblati in un unico strato, questi andranno a costituire le finestre, dall’aspetto di un’opera di intaglio cui spesso è possibile guardare attraverso.
Quello di Standley è un Universal Laser System Pls6, che l'artista definisce “fantastico dal punto di vista ingegneristico”. E che, grazie all’otttica installata, detta High Power density Focusing Opitics, consente un taglio estremamente preciso, come se il fascio laser fosse una lama al limite del sottile, nonché di conservare intatto il colore della carta anche sui profili dov’è avvenuto il taglio.
Edited by gheagabry1 - 6/11/2022, 00:39. -
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ISAAC SALAZAR
Se un libro è custode di molte parole e per sua stessa natura latore di un messaggio, per Isaac Salazar l’interpretazione di questo concetto si fa arte: i suoi libri si riducono ad una parola sola, attraverso un sapiente uso delle pagine piegate, ritagliate e acconciate in modo tale da creare, riadattando la tradizionale tecnica dell’origami, un simbolo o una parola altrettanto simbolica.
Incredibile l’effetto visivo di queste opere di design insolito ma di grande impatto non solo formale ma anche sostanziale, dal momento che la comunicazione del messaggio diventa essa stessa forma visibile e non metaforica.
Edited by gheagabry1 - 6/11/2022, 01:05. -
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PETER CALLESEN
Peter Callesen realizza delle opere con la carta davvero eccezionali. I suoi lavori di carta si basano su un’esplorazione del rapporto tra bidimensionalità e tridimensionalità. Peter Callesen è un artista, la maggior parte dei suoi sfrutta la potenza espressiva dei vuoti e dei pieni delle silhouette di carta per trasmettere i messaggi in maniera poetica, elegante ma diretta.
Alcuni dei pezzi si riferiscono a un romantico universo di fiabe, come ad esempio il castello impenetrabile ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen, Steadfast Tin Soldier, in cui un soldatino si innamora di una ballerina di carta, e vivono in un castello. Altri “pezzi di carta” sono piccoli drammi in cui si perdono piccole figure minacciate dalla natura dei potenti. Altri ancora si rivolgono verso l’esterno, o lasciando incontrare il fronte e il retro della carta, si occupano di impossibilità, di illusioni, e di riflessioni.
"Trovo il foglio di carta in formato A4 interessante per lavorare, perché è probabilmente il mezzo più comune e consumato del nostro tempo, è il formato più usato per il trasporto dell’informazione di oggi. Con la rimozione di tutto il suo contenuto, partendo da zero e utilizzando la pagina bianca e vuota dell’A4 da 80gsm come base per le mie creazioni, sento di aver trovato un materiale con il quale tutti siamo in grado di relazionarci, e al tempo stesso neutro e quindi facile da riempire con significati diversi. La carta sottile e bianca dà anche alle sculture di carta una fragilità che sottolinea il tema tragico e romantico delle opere."
(dal web)
Edited by gheagabry1 - 6/11/2022, 01:22.