ETIOPIA

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  1. tomiva57
     
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    Erta Ale



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    Erta Ale è una catena di vulcani posta nel Triangolo di Afar, Etiopia. A nord termina nella pianura di sale a sud si estende fino al Lago Afrera detto anche Giulietti, a ovest è delimitata dalla scarpata dell'altopiano etiope e ad est dalla scarpata della Dancalia. Occupa una superficie di 2350 km². Sulle scarpate laterali affiorano sedimenti corallini, tra le quote di meno 30 e più 90. Questi sedimenti, assieme agli importati sedimenti salini, dimostrano che questa depressione fu in passato occupata dal Mar Rosso, si ritiene tra i 200 e gli 80 000 anni fa (Pleistocene superiore). La regione interamente desertica è formata da crosta basaltica, frutto dell'allargamento della crosta terrestre in questa zona. La catena conta molti vulcani a scudo, i principali da nord a sud sono il Gada Ale detto anche Kebrit Ale alto 287 metri, l'Alu-Dala Filla o Dalafilla alto 613 metri, il Borale Ale alto 668 metri, l'Erta Ale, il Hayli Gubbi alto 521 metri e l'Ale Bagu alto 1031 metri; quest'ultimo è l'unico che non si trova sull'asse principale della faglia. Il più famoso porta il nome della catena stessa, è alto 613 metri, con un lago di lava permanente. Il calore indotto dal mantello non riesce talvolta a conservare la crosta alla stato liquido, e perciò ogni tanto sul lago si forma una crosta nera frutto del raffreddamento. Solitamente però la temperatura di 1200º Celsius consente il mantenimento di uno stato liquido al lago, sulla cui superficie si possono osservare pezzi basaltici galleggianti come fossero iceberg. È uno dei quattro vulcani che, nel mondo, permettono l'osservazione di questo straordinario e spettacolare fenomeno. La faglia che attraversa la depressione, che marca l'allontanamento della placca araba dalla placca africana, permette la fuoriuscita di magma, fenomeno che normalmente avviene solo nelle dorsali oceaniche, in mare aperto e a grande profondità, quindi molto difficilmente osservabile.

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    Lago di lava


    Il vulcano Erta Ale

    Il vulcano Erta Ale è il più attivo dell'omonima catena, alto 613 m ed è posto nella parte centrale della catena stessa. Nel 1968, una prima spedizione franco-italiana di vulcanologi giunse sulla sommità dell'Erta Ale. Haroun Tazieff e Giorgio Marinelli osservarono due laghi di lava, nel cratere nord un lago di cento metri di diametro molto attivo e nel cratere centrale un lago di 65 metri di diametro meno attivo, i due si trovavano a una profondità di 165 metri dal bordo dei cratere, probabilmente attivi dal 1906. Il livello dei laghi varia molto nel tempo, nel 1971 non era che a una decina di metri dal bordo dei crateri e aveva le stesse dimensioni nelle osservazioni dell'anno successivo, in seguito vi furono delle fuoriuscite di lava che invasero i bordi della caldera. Questa situazione si protrasse fino al 1974. La guerra nella regione non permise altre osservazioni in loco fino al 1992, tranne qualche raro sorvolo o osservazioni dallo spazio. Il livello del lago era nel frattempo sceso a cento metri con una superficie da 40 a 70 metri. Nel 2001, il conflitto con l'Eritrea termina e nuove spedizioni scientifiche possono recarsi in loco. Il lago misurava allora 80 metri per 100, e si situava a una profondità di 80 metri con emissioni regolari di fontane di lava alte cinque-dieci metri. Da questa data il vulcano è regolarmente visitato, il sito mostra repentini e importanti cambiamenti sia nella sua estensione sia nella sua profondità. Dopo un breve periodo di calma l'eruzione è ripartita. Il lago di lava del cratere sud è ricomparso, con variazioni del suo livello che variano da un mese all'altro. Il 5 novembre 2008 una nuova attività vulcanica ha preso inizio con la fuori uscita di colate di lava da una frattura che si suppone si sia aperta a est del vulcano Erta Ale.

    La lava emessa dall'Erta Ale è basaltica, leggermente gasata e la sua più alta temperatura raggiunge 1 217 °C. Questi dati indicano che il magma è dello stesso tipo di quello emesso nelle dorsali oceaniche. Il flusso di calore misurato è di 30 kW/m².

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