NORMA

Vincenzo Bellini

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  1. tomiva57
     
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    NORMA
    di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani

    Personaggi

    Pollione, proconsole di Roma nelle Gallie (Tenore)
    Oroveso, capo dei Druidi (Basso)
    Norma, druidessa, figlia di Oroveso (Soprano)
    Adalgisa, giovane ministra del tempio d’Irminsul (Soprano)
    Clotilde, confidente di Norma (Mezzosoprano)
    Flavio, amico di Pollione (Tenore)
    due fanciulli, figli di Norma e Pollione
    druidi, bardi, eubagi, sacerdotesse, guerrieri e soldati galli
    cavalieri, dame, paggi, alabardieri





    norma
    Trama e libretto dell'opera Norma di Vincenzo Bellini


    Introduzione
    Tragedia lirica in due atti (spesso suddivisi in quattro) di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani, dalla tragedia “Norma ou l’infanticide” di A. Soumet. Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 26 dicembre 1831.


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    Vincenzo Bellini


    Trama

    ATTO PRIMO

    La vicenda si svolge nelle Gallie, all’epoca dell’invasione Romana
    Nella foresta sacra dei Druidi il gran sacerdote Oroveso annuncia l’arrivo di Norma, la sacerdotessa sua figlia, che compirà il sacro rito in omaggio alla divinità lunare.
    Intanto Pollione, segreto amante di Norma da cui ha avuto due figli, incontra l’amico Flavio e gli confida di essersi innamorato di un’altra sacerdotessa (Adalgisa) e di voler con lei fuggire alla volta di Roma, temendo l’ira e la vendetta di Norma.
    I guerrieri Galli esortano Norma ed Oroveso a dare l’ordine di sterminare gli oppressori romani, ma Norma, quale interprete della volontà divina, asserisce che l’ora della rivolta non le è ancora stata comunicata dagli dèi. Intona quindi una preghiera alla luna, al termine della quale congeda l’assemblea dei Galli, che si allontana invocando il giorno della vendetta.
    Nella sacra foresta rimane solo Adalgisa, subito raggiunta da Pollione che la invita ad abbandonare le sue divinità e a seguirlo a Roma; la fanciulla, alfin convinta, promette di fuggire con lui l’indomani.
    Nella sua abitazione, Norma confida a Clotilde d’aver appreso che Pollione è richiamato in patria: teme che il proconsole abbia intenzione d’abbandonarla e le affida i due figli per poter rimaner da sola ma la raggiunge Adalgisa che, ignorando la relazione tra Norma e Pollione, le confida il suo colpevole amore senza rivelare l’identità dell’amato; narra il primo incontro e Norma commossa, al ricordo del suo idillio con Pollione, scioglie Adalgisa dai suoi voti e la congeda, invitandola a vivere liberamente con l’amato.
    All’arrivo inatteso del proconsole, Norma comprende che è proprio lui l’uomo amato dalla fanciulla ed in preda al furore, la mette in guardia contro l’infedeltà del romano.
    Adalgisa, sconvolta dalle rivelazioni, rimprovera Pollione di averla ingannata e rifiuta di seguirlo.
    I Druidi, intanto, richiamano Norma alla celebrazione dei sacri riti; Pollione si allontana, furente, e Adalgisa informa Norma che intende rinunciare al proprio amore.


    ATTO SECONDO


    Nella abitazione di Norma
    Norma decide di vendicarsi uccidendo i due bambini avuti da Pollione; ma quando entra, nottetempo, nella stanza in cui dormono brandendo un pugnale, il sentimento materno prevale. Fa chiamare Adalgisa e le affida i figli , pregandola di condurli all’accampamento romano: lei ha deciso di morire.
    Adalgisa, disperata, tenta di dissuaderla, e promette di intercedere in suo favore presso il proconsole romano, al quale ella ha definitivamente rinunciato; commossa, Norma l’abbraccia e le assicura la sua eterna amicizia.
    Nella foresta intanto, Oroveso annuncia ai guerrieri galli la prossima partenza di Pollione, che verrà sostituito da un proconsole ancor più temibile; ma invita tutti ad attendere con pazienza l’ora dell’insurrezione dato che Norma non ha ancora dato il responso.
    Norma spera ancora che Pollione possa tornare al suo amore, ma Clotilde la dissuade, rivelandole che il proconsole è deciso a rapire Adalgisa e a condurla a Roma.
    Sconvolta e desiderosa di vendetta, Norma chiama a raccolta i guerrieri galli, annunciando loro che è giunta l’ora di ribellarsi a Roma.
    Poco dopo Pollione, sorpreso nel sacro recinto delle vergini, viene arrestato e condotto al tempio; Norma vorrebbe ucciderlo ma poi, mossa a pietà, allontana tutti col pretesto d’interrogare il prigioniero, per scoprire l’identità della sacerdotessa sua complice.
    Rimasti soli, Norma lo supplica di tornare al suo amore ma Pollione rifiuta, poi, di fronte alla minaccia di uccidere i due figli e mandare al rogo Adalgisa, accetta le condizioni impostegli. Rientrano i guerrieri e i sacerdoti e Norma annuncia loro d’aver scoperto il nome della donna spergiura e traditrice: tra lo stupore e la costernazione generale accusa se stessa del misfatto, e ordina che venga eretto il rogo sul quale andrà a morire.
    Prega Oroveso di prendersi cura dei figli (“Deh, non volerli vittime”) e si avvia verso il rogo, mentre Pollione, straziato dal rimorso e resosi conto d’amare ancora quella donna generosa e sublime, decide di seguirla unendosi al suo tragico destino.


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    Brani celebri

    Atto Primo





    Casta diva, Norma e coro








    Va, crudele, al Dio spietato, Pollione







    Sola, furtiva, al tempio, Norma e Adalgisa



    Atto Secondo






    Deh, con te, con te li prendi, Norma e Adalgisa










    Mira o Norma, Norma e Adalgisa







    Deh, non volerli vittime, finale


     
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