IL GIORNALE DELL'ISOLA FELICE ... ANNO 2° ... NUMERO 149 ...

Sabato 17 Settembre 2011

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    BUONGIORNO GIORNO... 17 SETTEMBRE 2011


    Edizione Giornale Anno 2° Numero 149


    RIFLESSIONI


    ... INIZI ...
    … E’ l’alba, o quasi … ascolto il silenzio intorno a me. Che sensazione strana udire il suono del silenzio; cuore, pensieri e suoni intorno avvolgono ogni cosa rendendola magicamente serena. Il buio della notte sta lentamente svanendo e tra poco lascerà lo spazio alla prima timida luce. Penombra che lascia intuire e non vedere le cose; il pensiero diventa immaginazione e il volo ha libertà di iniziare … l’alba è il momento del volo, dell’immaginazione del vedere e non vedere, del sentire e del provare … l’alba è l’inizio è il primo passo è la scintilla dalla quale ogni cosa inizia. La vita è fatta di tanti ripetuti inizi … con le stesse identiche emozioni, le stesse identiche sensazioni, quell’irrefrenabile ed istintivo desiderio di iniziare, di volare … di sperare … l’alba è la coniugazione del verbo … Sperare … Buon risveglio amici miei … Vi abbraccio fortissimo … Buon SETTEMBRE a tutti….
    (Claudio)



    ... Nel bosco all’alba nascente ...

    Mi inoltro tra le fronde variopinte da una
    radura verde smeraldo, nel sentiero bianco che
    volteggia e si perde nel folto bosco all’alba.

    Nell’ombrosa foresta incantata odo un eco d’amore,
    che vibra e scivola silenzioso intorno, distribuendo
    calore all’Universo boschivo.

    Centinaia di maestosi alberi e gioiosi animali cantano
    una canzone all’alba accompagnati dal suono
    del vento tra le foglie, i rami e i dolci cinguettii che
    si diffondono nel cuore del bosco che sorride
    ai rumori del giorno che ritorna.

    Armonie e rilassanti colori di varie gradazioni di verde,
    appaiono nel suggestivo sottobosco con cespugli dalle foglie
    fantasiose, illuminate dai colori caldi dell’alba nascente.

    Uno scoiattolo mi fissa e scappa a nascondersi
    tra i rami rosati dal sole che sorge tra gli alberi.

    Una fila di formiche laboriose corre alla tana
    attraversando il sentiero che volteggia
    tra le piante del sottobosco, irradiato da lunghe scie
    di luce argentata che dal cielo scendono
    veloci a terra come delle spade raggianti.

    I rumori si alternano a misteriosi suoni,
    canti e percussioni dirette dall’orchestra formata
    dai mille strumenti della natura del bosco.

    Sento di nuovo vibrare l’eco armonioso dell’amore
    che scorre leggero nella magica foresta.

    Il sorriso sboccia nel volto del bosco che traspare e si
    presenta attraverso gli occhi invisibili degli spiriti della natura
    che sussurrano parole affettuose e inviano gioia al cuore
    dell’uomo attraverso la vita, i profumi e i canti del bosco.


    (Dal Web)





    ATTUALITA’


    Dandini: 'Via da Rai, neanche paio di calze'.
    'Andremo in onda il prima possibile, anche da una piazza. Dg Lei meglio di Masi'. ''Esco dalla Rai senza neanche un paio di calze. Anzi, lascio all'azienda un baule con tutti i miei vestiti neri'': cosi' Serena Dandini in una conferenza stampa convocata nella sede di Fandango Incontro a Roma all'indomani della decisione a maggioranza del cda di non mandare in onda 'Parla con me', per ''toglierci dei sassolini dalle scarpe e sfatare alcune leggende metropolitane''. ''Cacciarmi dalla Rai non costa nulla - ha aggiunto -. Non ho mai voluto un contratto in esclusiva con l'azienda, ne' cariche dirigenziali, che mi sono state offerte ma che ho sempre rifiutato perche' volevo essere libera. Sono pagata bene, ma a progetto. Quindi non ho tredicesime, quattordicesime e quant'altro'', ha detto riferendosi alle accuse di essere 'avida'. DANDINI, LORENZA LEI PIU' BRAVA DI MASI - "Al direttore generale Lorenza Lei avevo creduto, non capisco cosa sia successo. Comunque è molto più brava di Masi, infatti sta facendo tutto quello che Masi non è riuscito a fare". Lo ha detto Serena Dandini nel corso della conferenza stampa a Fandango Incontro, convocata all'indomani della decisione del cda di cancellare 'Parla con me' dai palinsesti. DANDINI, ANDREMO IN ONDA, ANCHE IN PIAZZA - "Andremo in onda il prima possibile, dove, quando e come sarete i primi a saperlo. Al massimo lo faremo in piazza": così Serena Dandini ha risposto a una domanda sul futuro di 'Parla con me' dopo la cancellazione dai palinsesti Rai in una conferenza stampa a Fandango Incontro, cui era presente anche Michele Santoro. "Volevo prendermi un anno sabbatico - ha aggiunto - ma per tigna ho deciso di andare in onda. Lavoriamo al programma da quattro mesi, la squadra scalpita. E poi la gente per strada mi dice continuamente 'non dargliela vinta'". "Saremo in onda, non a Mediaset, ma da qualche altra parte sì", ha confermato Andrea Salerno, direttore editoriale della Fandango e autore storico del programma. "Non vogliamo fare i martiri - ha detto ancora la Dandini -. Ma oggi potevamo essere in onda da un'altra parte. Non avrebbero dovuto tenerci fermi fino all'ultimo. Ci avevano chiesto di apportare delle modifiche al format e il primo agosto le modifiche erano sul tavolo del direttore generale. Ci hanno detto 'vi facciamo sapere in 48 ore', ma siamo invece stati bloccati per un mese e mezzo". "Non devo essere per forza in onda, ma perché non dircelo prima e usare la diffamazione?", si è chiesta.



    Salute: l'indagine, piu' stanchi di prima delle ferie, vacanze 2011 inutili.
    (Adnkronos Salute) - Quest'anno gli italiani sono tornati al lavoro, dopo le ferie, più stanchi di prima. Non sono riusciti a staccare la spina a causa di vacanze troppo corte e comunque appesantite dai mille problemi lasciati a casa, ma mai dimenticati. Il pensiero della crisi economica e del lavoro precario ha minato il relax e non ci si è ricaricati. Insomma: si ricomincia con umore basso, poca speranza e scarsa energia positiva. Lo rivela un sondaggio online dell'Eurodap, Associazione europea disturbi da attacchi di panico (www.eurodap.it), che da mesi studia la reazione degli italiani rispetto alle difficoltà economiche che il nostro Paese sta vivendo. Al sondaggio hanno partecipato circa 600 persone, tra i 18 e i 65 anni. Il 70% ha dichiarato di aver fatto vacanze molto brevi, non più di una settimana. Ferie in tono minore, in cui si è optato per un appartamento piuttosto che l'albergo, la macchina invece dell'aereo. Insomma ridimensionate nella durata e nella spesa. "Leggendo attentamente i risultati del sondaggio - afferma Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta e presidente dell'Eurodap - emerge una situazione piuttosto preoccupante. Le vacanze sono un momento molto importante nell'equilibrio psico-fisico di una persona; chi torna dalle ferie stanco, insoddisfatto e teso dopo aver lavorato tanto durante l'anno e comincia anche a manifestare vari disturbi fisici e di ansia, ha davanti mesi davvero difficili da affrontare". "La maggior parte delle persone che hanno risposto all'indagine - aggiunge la psicoterapeuta, responsabile dell'Uiap, Unità italiana attacchi di panico, presso la Clinica Paideia di Roma - ha dichiarato di soffrire fin dal ritorno dalle vacanze di insonnia, lamenta risvegli precoci e nervosismo. La maggioranza si è detta inoltre preoccupata per la crisi economica che sta vivendo il nostro Paese e per la precarietà lavorativa". Tutti disturbi sono "legati a questa continua situazione di allarme che ognuno di noi, chi più chi meno, deve affrontare - prosegue l'esperta - Cerchiamo allora di abbassare la tensione seguendo tre regole":
    1) Attività fisica: la nostra salute è più importante di tutto, non mettiamo scuse di tempo e di denaro. Andiamo a correre all'aperto, nella natura. Serve a scaricare le energie negative.
    2) Dormire: è fondamentale ricorrere, dopo aver scaricato la tensione, a bagni caldi con sale. "Bevete tisane rilassanti - aggiunge Vinciguerra - Così riuscirete ad addormentarvi più facilmente".
    3) Pensare positivo: il nostro modo di pensare può far diminuire o aumentare la nostra ansia. "Spostiamo l'attenzione sulla speranza e sulle nostre capacità. Solo così avremo energia giusta per poter affrontare le difficoltà".
    Per imparare a gestire le proprie paure ed ansie e per potenziare le proprie risorse, l'Eurodap organizza un corso di instant-therapy martedì 27 settembre, dalle ore 16 alle 20 in via Sardegna 55 a Roma .



    Tre giorni alle GMG di Mandello per i 90 anni Moto Guzzi.
    Da oggi le Giornate Mondiali Guzzi. La previsione e' di oltre 15.000 motociclisti, animati dall'incrollabile passione per le Moto Guzzi. Il conto alla rovescia e' finito, oggi comincia la festa per l'esercito dei guzzisti. Molti hanno viaggiato attraverso regioni e paesi, altri traversato oceani da luoghi lontani per essere alle GMG, le Giornate Mondiali Guzzi 2011, e poter pronunciare il fatidico c'ero anch'io! Tre giorni di festeggiamenti fino a domenica 18 settembre. Tre giorni di GMG che per gli appassionati Moto Guzzi rappresentano l'evento piu' atteso dall'ultima edizione del 2007. Il GMG porta con se' una sottile magia difficile da capire e descrivere. Mai la voglia di esserci e' stata così grande, perché in questo bizzarro 2011 la Moto Guzzi festeggia i suoi primi 90 anni di storia leggendaria. Una data che consolida il legame tra Moto Guzzi e il suo territorio, coinvolge l'intera municipalità in tre giorni di mostre, eventi, musica e spettacolo dedicati al mito Moto Guzzi. Da stamattina i primi arrivati sono gia' in fila davanti alla fabbrica Moto Guzzi di via Parodi 57 per iscriversi ai numerosi momenti di emozione e divertimento che la Moto Guzzi di Roberto Colaninno ha preparato per loro. La storica sede sara' aperta a tutti per vivere dal vivo il sapore dell'universo Moto Guzzi. I visitatori potranno così scoprire i luoghi simbolo del mito Guzzi, come la suggestiva e monumentale Galleria del Vento, i reparti produttivi e il museo Moto Guzzi, che conta una collezione di oltre 150 modelli tra produzione di serie, da competizione e prototipi. Guardando al futuro sara' possibile visitare il Centro Stile Guzzi, fino al percorso multimediale attraverso il quale e' possibile partecipare in diretta alla rappresentazione virtuale del futuro Moto Guzzi. Tre giorni di visite, prove su strada delle piu' belle Moto Guzzi di produzione, incontri con personaggi famosi, attori e registi che cavalcano e amano le moto dell'aquila, per finire con serate scatenate, all'insegna del divertimento, e musica rock dal vivo. Tre giorni dedicati alle moto di Mandello i cui momenti clou si possono seguire in tempo reale nell'area dedicata alle GMG 2011 sul sito www.motoguzzi.com.



    GOSSIPPANDO


    Gossippando

    Brad Pitt: "La mia vita con Jennifer era noisa"

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    L'attore "distrugge" l'ex moglie e poi cerca di rimediare...


    Brad Pitt, intervistato dal magazine Parade, ha parlato per la prima volta apertamente del matrimonio, fallito, con Jennifer Aniston. L'attore ha rivelato che la sua vita coniugale con la ex non era appagante: "A un certo punto era diventato palese che volevo fare un film che raccontasse una vita interessante perché io non la stavo vivendo. Penso che il mio matrimonio c'entrasse qualcosa. Credevo fosse quello che in effetti non era".

    La star hollywoodiana ha raccontato di aver trascorso tanti anni cercando di scappare dalla celebrità: "A un certo punto mi sono stufato di starmene buttato su un divano, con uno spinello in mano, a cercare di nascondermi. Mi sentivo patetico".
    Brad Pitt e Jennifer Aniston si sposarono nel 2000 per poi divorziare cinque anni dopo. Nella vita dell'aitante attore era subentrata un'altra donna, Angelina Jolie, conosciuta sul set di "Mr&Mrs Smith". Brad ha rivelato come mettersi con Angie e tirar su sei figli sia stata la cosa più intelligente che abbia mai fatto: "E' una grande mamma. Io sono davvero felice di averla accanto". "Sono soddisfatto - ha aggiunto l'attore - di aver fatto determinate scelte, di aver trovato la donna che amo, Angie, e di aver costruito con lei una famiglia". Brad ha anche spiegato: "Una famiglia è un'impresa rischiosa, perché maggiore è l'amore, maggiore è la perdita. Questo fa parte del gioco. Ma io prendo tutto!".

    Nelle ore successive alla pubblicazione dell'intervista, Pitt, resosi conto di non aver dato un'immagine molto edificante delle sue nozze con la Aniston, è tornato sui suoi passi e ha rilasciato nuove dichiarazioni con intento riparatorio: "Mi dispiace che le mie parole siano state interpretate in questo modo. Jen ha tante cose da dare. E' una donna incredibilmente esilarante e rimane una mia amica. Quello che stavo cercando di dire non era che Jenn fosse noiosa, ma che io mi stavo annoiando di me stesso e che ne ero l'unico responsabile". Peccato che ormai la frittata fosse fatta!



    ... CURIOSANDO E RACCONTANDO …


    ....se tu credi all'impossibile, l'incredibile può avverarsi...


    L' UOMO DEI SOGNI



    Titolo originale Field of Dreams
    Paese Stati Uniti d'America
    Anno 1989
    Durata 107 min
    Genere sportivo, biografico
    Regia Phil Alden Robinson
    Soggetto William Patrick Kinsella
    Sceneggiatura Phil Alden Robinson
    Fotografia John Lindley
    Montaggio Ian Crafford
    Effetti speciali Robbie Knott
    Musiche James Horner
    Scenografia Leslie McDonald

    Interpreti e personaggi

    Kevin Costner: Ray Kinsella
    Ray Liotta: "Shoeless" Joe Jackson
    Amy Madigan: Annie Kinsella
    James Earl Jones: Terence Mann
    Gaby Hoffmann: Karin Kinsella
    Timothy Busfield: Mark
    Burt Lancaster: Archibald "Moonlight" Graham
    Dwier Brown: John Kinsella
    Frank Whaley: Archibald Graham giovane



    TRAMA


    Medio agricoltore, trentaseienne, Ray Kinsella vive con la moglie Annie e la piccola Karin in una graziosa fattoria immersa nel mais. Da molto tempo ha perduto il padre (morto alla sua età attuale e amantissimo del base-ball), con il quale era già in rotta. Un giorno Ray sente chiaramente una voce misteriosa ripetergli la frase "se lo costruisci, lui tornerà". La voce si fa ancora sentire e Ray vende una buona parte della terra e si indebita con la banca pur di costruire un magnifico campo da gioco, rosso, tra il verde del granoturco ancora acerbo. Annie crede che il marito abbia delle curiose visioni (tra l'altro a caro prezzo), finchè una sera nel campo illuminato si vede un uomo in tenuta da giocatore e Ray riconosce subito in lui un battitore celebre: Joe Jackson detto "Shoeless" (lo Scalzo). In seguito il fantasma, che però appare vivo e prestante, si ripresenta con altri otto giocatori, un po' attempati e chiassosi e così la famiglia Kinsella assiste ad un allenamento, mentre non vedono nessuno il cognato Marc nonchè la sorella e la madre di Annie, che considerano le follie di Ray come tali, e, in più, un incredibile sperpero di denaro. Poi echeggia nell'aria un'altra frase: "lenisci il suo dolore". A fatica Ray riesce ad individuare e contattare un altro "vecchio"; un negro, scrittore contestato e bollato come comunista (Terence Mann), che vive deluso e scorbutico dopo essere stato anche lui un fan del base-ball e che aveva fatto oggetto Kinsella senior di un suo scritto. Portato da Ray su di un campo cittadino, Mann vede insieme a Ray un nome improvvisamente apparso su di un tabellone luminoso, mentre Kinsella sente per la terza volta la voce incitatrice, che gli impone di "andare fino in fondo". I due si dirigono allora in Minnesota per ritrovare un anziano e noto giocatore - "Moonlight" Graham - diventato medico e benefattore dell'infanzia. Ray si trova ora praticamente vent'anni indietro nel tempo, con un uomo cui resta un solo, grande desiderio: quello di poter giocare ancora. Egli rifiuta, tuttavia, l'offerta di Kinsella di andare al suo "campo dei sogni". Ad una telefonata di Annie assai preoccupata (la banca vuole i soldi e intanto ha ceduto a Marc l'ipoteca sulla fattoria) Ray torna a casa. Lo accompagna Mann perchè vuole rivedere Joe Shoele, e per strada i due imbarcano un ragazzo che cerca un ingaggio in qualche squadra (si chiama Archibald Graham). Grande partita nel campo dei Kinsella, con Mann felice, lo "Scalzo" in piena forma e Graham che fa un colpo importante. La piccola Karin cade da una impalcatura ed il vero Graham, comparso tra il mais come per sortilegio, la salva da un possibile soffocamento, salutando poi i vecchi compagni e scomparendo fra le canne. E' li che sparisce anche Terence Mann, affascinato da quei giocatori tutti in bianco, per tornare all'entusiasmo ed allo scrivere di una volta. Allo scopo di andare fino in fondo, Ray cede volentieri all'idea di Karin: si faranno vicino a casa grandi incontri di base-ball e la gente farà la fila per il biglietto. A notte, compare sul campo il padre di Ray: i due appaiono come fratelli, Ray è riuscito a costruire per lui il luogo, il "paradiso" in cui si avverano i sogni e dove quello, pacificato, è ora felice di lanciare e rilanciare la palla al figlio ritrovato. E ciò proprio mentre un lungo serpentone di auto con i fari accessi già si snoda nella pianura sterminata, portando sul posto i più incalliti fedeli del base-ball



    Questo film è stato ed è tuttora un grande successo. Si aggiudica tre nomination all'Oscar per la musica, la fotografia e la sceneggiatura. Girato tra l'Iowa, il Massachusetts e l'Illinois racconta le gesta di una mitica squadra di baseball e dei suoi campioni, realmente esistiti. Tra cui Moonlight Graham che però, giocò nella major league nel 1905 e non nel 1922 come recita il film.

    L'unica costante in tutti questi anni, è stata il gioco del baseball, l'America è stata travolta da mille rulli compressori, è stata cancellata come una lavagna, ricostruita e ricancellata, ma il baseball ha segnato il tempo, questo campo questa partita, sono parte del nostro passato, ci ricordano tutto quello che un tempo era buono, e potrebbe tornare a esserlo.



    .....recensioni......



    Recentemente la BBC ha stilato una classifica dei film che maggiormente fanno commuovere gli uomini, ed in nona posizione possiamo trovare “L’uomo dei sogni”, pellicola del 1989 diretta da Phil Alden Robinson che si rivelò un ottimo successo di pubblico e conquistò tre prestigiose nomination all’Oscar (miglior film, sceneggiatura non originale e colonna sonora). In effetti è difficile non emozionarsi davanti alla celebre scena finale in cui Ray Kinsella (Kevin Costner) riesce a incontrare di nuovo il padre grazie al campo da baseball costruito su suggerimento di una voce “dall’alto” (il campo dei sogni, “Field of dreams”, citato dal titolo originale del film, incomprensibilmente storpiato in italiano).

    Ray Kinsella forse è impazzito. Sente delle voci, ipoteca la sua fattoria, rischia la crisi coniugale, costruisce un campo da baseball al posto del granturco, parte alla ricerca di persone che non conosce e tanto altro ancora.
    Rivisto di recente: sarà retorico, sarà buonista, eppure la storia di questo sognatore che accetta di lasciarsi guidare dal mistero appassiona e coinvolge. Il baseball come collante/costante della Storia (americana) forse da noi non avrà lo stesso effetto di purificazione, né di romanticismo, percepito negli USA (qui, inevitabilmente, sarebbe più appropriato il calcio), ma se si parla di utopia si parla un linguaggio universale.
    (Canaja, dal web)


    Ogni persona è un universo a parte, con le sue mille luci ed i suoi profondi abissi... normale, quindi, che ognuno si confronti con la vita col suo punto di vista. Forse sarà per questo, per le ferite che si nascondono nelle pieghe della mia anima, che non posso essere obbiettivo nel giudicare questo film. Rararamente la magia del cinema è stata descritta in modo così sincero ed è bello sognare di avere una seconda occasione con le persone che si sono amate. Impossibile, almeno per me, non commuoversi ad ogni nuova visione!
    (Paolo, dal web)


    Gli eroi si ricordano, i miti non muoiono mai.



    (Gabry)



    RUBRICHE


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    (Mela)



    L’ISOLA NELLO SPORT


    NOTIZIE CURIOSE NELLO SPORT

    Vi ricordate Zamorano?
    Noi vi diciamo come vive. Ivan Zamorano è nato a Santiago del Cile il 18 gennaio 1967. Sposato, due figli, è stato uno dei più forti attaccanti della storia del calcio cileno. Ha cominciato con il Cobresal, quindi si è trasferito in Europa: nel 1988 al San Gallo, nel 1990 al Siviglia, nel 1992 al Real Madrid, nel 1996 all’Inter (27 reti in 102 presenze) fino al 2001, quando è tornato al di là dell’oceano per giocare nell’America e nel Colo Colo. In Nazionale dal 1990 al 2002, con 34 gol in 69 presenze. Ha partecipato ai Mondiali del 1998 in Francia, si è ritirato nel 2003. La mitica è in bella mostra dentro un quadro, nella sala dei trofei, a casa Zamorano, Santiago del Cile. La mitica, così la chiama lui, è la maglia che i tifosi nerazzurri ricordano bene, quel suo “1 + 8” che non è mai stato un 18, ma uno più otto ovvero nove, tanto per rimettere le cose a posto, perché lui si è sempre sentito un nove di quelli veri, mentre la maglia numero nove nerazzurra allora vestiva le spalle già incurvate di Ronaldo. C’è tanta Inter, nel passato e nel presente di Ivan Zamorano, 44 anni appena compiuti, felice marito della modella e stilista argentina Maria Alberò, e padre altrettanto orgoglioso di Blu, tredici anni, Mia Pascale, cinque, e Ivan de Maria, tre anni, già ribattezzato Ivancito, «che con il pallone ci sa fare anche se non è come me, ma tutto sua madre, è persino biondo, un argentino diciamo». C’è tanta Inter, spera, anche nel futuro, perché «sono rimasto molto legato a Moratti, una grandissima persona che non smetterò mai di ringraziare. In futuro non mi dispiacerebbe tornare in Europa e lavorare per l’Inter, sì», magari di fianco al suo amico fraterno Javier Zanetti, di cui ha battezzato la figlia Sol. Intanto potrebbe segnalare alla sua antica squadra i talenti che in Cile stanno sbocciando: «Qui sta fiorendo la terza generazione di grandi giocatori: ci fu la prima dell’epoca di Figueroa, poi quella nostra, io, Salas e Tapia, fino a quella attuale, di Sanchez e Isla. Il fatto è che da noi non è come in Argentina, dove basta alzare un sasso da terra e spunta un fenomeno... in Cile ci vuole un po’ più di lavoro e di tempo, ma ci stiamo attrezzando». Chi sarà il prossimo? «Dico Cesar Valenzuela, un giovanissimo che l’Udinese ha già preso e appoggiato in Spagna, al Grenada. Può diventare davvero un grande giocatore». Gioca ancora a pallone, Ivan, leader della squadra cilena di Showbol, calcio a sei in cui la palla non esce mai dal campo, spettacolo che spesso si abbina alla beneficenza, ma è sempre un vero show come dice il nome, se è vero che vi giocano in Sudamerica stelle come lui, Salas, Valderrama, Francescoli e, inchino doveroso, Maradona. «E in futuro potrei anche allenare, chissà, non lo escludo» ragiona, dal suo ufficio nella Ciudad Deportiva che porta il suo nome, nel quartiere di Las Condes, a Santiago. Era un territorio di discariche, è diventato il centro sportivo più grande del Cile. Ne va orgoglioso, perché vi ha creduto fortemente. Dieci anni fa l’acquisto del terreno abbandonato, ora il centro sportivo è uno spettacolo di efficienza, il suo orgoglio: «Negli anni è stato fatto un investimento di dieci milioni di dollari, la Ciudad ha 14 ettari di estensione, vi sono 110 persone impiegate, e 70.000 sportivi che la popolano durante l’anno. Ho visitato Coverciano, La Pinetina, Milanello, la città sportiva del Real: ho preso spunti e idee, e sono partito. Ho sempre avuto il sogno di poter costruire qualcosa per i miei concittadini, secondo i tre requisiti che io ritengo fondamentali e fondanti nella mia vita: sport, salute ed educazione». Pochi numeri per rendere l’idea: nove campi di calcio in sintetico e uno in erba naturale, nove campi da tennis più un “centrale”, una piscina, un campo polifunzionale, una palestra, un ettaro di aree verdi, oltre cinquecento punti di sosta attrezzati, ristoro e servizi vari. «Quest’anno abbiamo avuto un aumento del fatturato del 14%» spiega, alla faccia della crisi mondiale, lui ci mette la faccia andina ed è una garanzia. Una Ciudad vera e propria che Zamorano dirige in prima persona, oltre a portare avanti la sua Fondazione con cui traduce il suo forte impegno nel sociale. Osserva con attenzione il nostro campionato, Ivan: «L’Inter è nel mio cuore, spero che ce la faccia a rivincere, anche se non è partita benissimo. Certo l’Udinese ha giocato molto bene contro i nerazzurri...», l’Udinese dei cileni, di Sanchez e Isla, pochi anni fa erano bambini che guardavano lui, Bam Bam Zamorano, sognando l’Europa, l’Italia, sulla scia di quella maglia dal numero e dal fascino così particolare da meritarsi un posto in un quadro.

    Vi ricordate Barbas?
    Noi vi diciamo come vive. Juan Alberto Barbas è nato a San Martin, in Argentina, il 23 agosto 1959. Centrocampista offensivo, dotato di ottima visione di gioco e notevoli capacità realizzative grazie a un preciso tiro da fuori sooprattutto su calcio piazzato, è cresciuto nel Racing di Avellaneda. Ha poi giocato con il Real Saragozza (1983-1985), con il Lecce (1985-1990), quindi in Svizzera con Locarno e Sion, prima di tornare in Argentina nel 1993, per chiudere con Huracàn, Alvarado e All Boys. In Nazionale ha giocato i Mondiali under 20 (vinti, con Maradona) nel 1979, poi i Mondiali spagnoli del 1982, rimanendo fuori di un soffio dalla squadra che trionfò in Messico nel 1986. Attualmente allena la squadra riserve del Racing di Avellaneda: per quattro gare ha guidato anche la prima squadra. «Lasciare l'Italia è stato l'errore più grande della mia vita» ragiona senza esitazioni Juan Alberto Barbas dalla sua casa di Buenos Aires, sincero e diretto come sempre. Abita a cinque minuti dall'aeroporto internazionale di Ezeiza, con la moglie Adriana e le sue tre figlie, Gabriela, Daniela e Maria Victoria, «così sono pronto a partire, subito». L'Italia, e Lecce in particolare, gli sono rimaste nel cuore, anche se sono passati venti anni dal giorno in cui, nel miraggio di un trasferimento al Monaco che poi non si realizzò, Juan - o per tutti "Beto" - disse a Boniek, prossimo allenatore giallorosso, che non sarebbe rimasto in Puglia. «E quando poi il passaggio non avvenne, mi sono ritrovato in Svizzera: altro calcio, altre situazioni, no, non faceva per me. Ma a Lecce ormai non potevo più tornare, ed è il mio rimpianto maggiore». E così a trentuno anni, il centrocampista che per due stagioni di fila era stato eletto miglior straniero del campionato spagnolo, che a Lecce è ricordato come uno dei migliori acquisti di sempre, si culla i ricordi, nella speranza forte di poter riallacciare quel filo spezzato così, maldestramente. «Una rivelazione, Lecce. Da Saragozza fu Enzo Ferrari, l'allenatore, a segnalare il mio nome: il Lecce cercava un centrocampista con le mie caratteristiche e partii. In Puglia sono stato benissimo, una città stupenda, l'affetto della gente quando passeggiavo in centro; e ricordo la gioia dei tanti gol, uno splendido all'Udinese nel giorno in cui era morta mia suocera, uno al Genoa con Gregori in porta, i due gol all'Olimpico contro la Roma nel 1986», il giorno in cui la squadra di Eriksson lasciò lo scudetto alla Juve, sotto i colpi di Di Chiara e appunto Barbas, uno su rigore e uno in contropiede. Ma ci fu poi spazio per la risalita in A, Barbas alla guida del centrocampo del probabilmente miglior Lecce di sempre, e la festa promozione è una delle più emozionanti che io ricordi. Santin, Mazzone, Fascetti i suoi tecnici, Moriero, Conte, Garzya, Petrachi, Monaco i compagni che ricorda oggi con piacere. Nella memoria e nella fantasia, Barbas è legato al Lecce della prima entusiasmante avventura in serie A, e di un tandem da dire tutto di un fiato con Pedro Pablo Pasculli, che al contrario di Beto è rimasto in Italia. Un tandem, barbas-e-pasculli, che si è invece dissolto con qualche amarezza di rimbalzo: «L'ho cercato più di una volta, ma non mi ha mai risposto: forse è arrabbiato con me...» spiega Beto, sereno. A Lecce è tornato di recente anche per portare le luci effimere di un reality sul calcio promosso da Claudia Villafane, ex moglie di Maradona a cui Barbas è rimasto legato - Claudia è anche la madrina della sua seconda figlia, Daniela, Diego è andato ad assistere al suo debutto in panchina -. un progetto chiamato "World Football Idol", mai decollato anzi affondato dalla temerarietà del suo ideatore, il giamaicano Max Higgins. crudelmente ribattezzato in Argentina "il Pirata dei Caraibi" per il suo avventuroso modo di agire. «Credo che dopo sia sparito» lo bolla oggi Barbas senza rimpianti. Ma Beto è rimasto nel mondo del calcio, e vi vuole restare: è diventato allenatore, e ha fatto la gavetta, da tecnico dei ragazzi dell'All Boys, del San Lorenzo de Almagro, fino alla prima squadra del Racing, dove a ottobre ha sostituito Ricardo Caruso Lombardi. «Il mio sogno adesso è allenare in Europa. Ho uno staff di primissimo livello, pronto a seguirmi. E se fosse Lecce, un giorno, vorrebbe dire coronare il più bel sogno della mia vita», e a volte i sogni diventano realtà, senza che nemmeno te ne accorgi.


    (Gina)



    NOVITA’ MUSICALI


    Novita' Musicali



    David Guetta - Without you (feat. Usher)

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    Cosa vi avevo detto un paio di settimane fa? Per i più smemorati, andatevi a rileggere la recensione di Titanium per capire di cosa sto parlando. Oppure più semplicemente, proseguite.

    Parlando di uno dei tre singoli promozionali di Nothing but the beat, freschissimo nuovo album di David Guetta, vi avevo svelato che nel giro di pochi giorni sarebbe uscito ufficialmente il terzo estratto, e così è stato (Anche se le voci di corridoio ne parlavano da circa un mese). Without you è il nuovo singolo di David Guetta, che dopo gli ultimi Flo-Rida, Nicki Minaj, Taio Cruz e Ludacris ha scelto come partner un altro vip della Black music, Usher.
    Come in Titanium, la vena melodica del francese si è decisamente risvegliata: Without you, scritto insieme a Taio Cruz, è veramente un bel disco tranquillo al punto giusto, all'interno del quale Usher sfodera una prestazione vocale indimenticabile.

    Per adesso non è ancora disponibile il cdm completo, la cui uscita è prevista per il 27 Settembre, ma il primo remix ufficiale di Nicky Romero è già online, ed è un discreto lavoro Hard Electro. Intanto Without you è entrato rumorosamente nella classifica Dance Inglese e nella Billboard Hot 100 Statunitense, promettendo un vicino futuro da hit.

    Matteo Moruzzi



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    ... PARLIAMO DI ...


    Le nuove.....ARTI



    Quando si dice " street art" di solito si intende tutto un insieme di attività artistiche che derivano direttamente dalla cultura di strada. La “cultura di strada” non é tanto italiana, almeno non nel senso glam che ha preso negli ultimi tempi. Lo é diventata nel tempo esportata quasi come una moda ma, in effetti, nasce oltre oceano dove le condizioni di vita della gente nei grandi agglomerati urbani. Tra i tanti Haroshi é il figlio di questa cultura come artista e come skater..... fonde la sua passione per lo skateboard ad una sensibilità tutta giapponese per l’ambiente. A furia di fare a brandelli le proprie tavole e quelle degli amici si sviluppa una forma di interesse per la propria spazzatura quasi morboso. Meno male che qualcuno ci ha pensato e collezionando tavole su tavole ha trovato un modo per riutilizzare la propria caparbietà in forma di spazzatura in modo artistico e super colorato in pieno stile street inventandosi il mosaico tridimensionale con piccoli tasselli colorati provenienti proprio dalla tavole spezzate. É interessante anche il fatto che non sempre si tratta di tasselli quadrati o rettangolari, ma come nel caso della mela, anche di strati sottili colorati provenienti da centinaia di tavole di tante marchi diversi anche tra i più famosi. É interessante il fatto che una volta ottenuta la tavola la spogli e la disintegri completamente per reinventare un oggetto nuovo. Toglie gli elementi che non lo interessano e recupera solo la tavola di legno e la sfoglia in diversi strati, poi la pulisce e la taglia secondo le sue esigenze per dare vita ad un progetto che ben poco ha a che spartire con la cultura di strada e che se non lo dicessero difficilmente qualcuno potrebbe capirene la provenienza. Un esempio? Screaming my foot è realizzato con fogli di diverse tavole colorate e si può intravedere l’effetto di sovrapposizione grazie a quel che rimane del tema grafico della tavola. Oltretutto il progetto si arricchisce di profonde radici storiche quando si scopre che il metodo utilizzato da Haroshi per le sue sculture non é nuovo ed è lo stesso che gli scultori utilizzavano per dare vita alle statue del Buddha. Come forse qualcuno saprà, quelle del Buddha millenario, sono statue pesanti e gigantesche e a quanto pare buona parte sono costruite proprio con il sistema del mosaico per alleggerirle sia nel peso che nel costo.
    (dal web)


    (Gabry)



    CANTANTI E GRUPPI MUSICALI



    GIULIA LUZI...

    Giulia Luzi (Roma, 3 gennaio 1994) è un'attrice, doppiatrice e cantante italiana.

    200px-Giulia_luzi1

    BIOGRAFIA...

    Sin da piccola mostra una predisposizione per il canto. All'età di nove anni sostiene la sua prima audizione presso gli studi "Sound Garden" del direttore artistico di RDS, Claudio Noto, e successivamente inizia a studiare canto con la maestra Rossella Ruini e dal 2005 con Maria Cristina Brancucci. Nel 2004 viene scelta, dal maestro Ernesto Brancucci, per il doppiaggio cantato della Disney (cartoni animati e film per il cinema). Tra i suoi primi lavori come doppiatrice, segnaliamo quello di Miley Cyrus in Hannah Montana (Solo il canto, poiché il doppiaggio della voce è di Virginia Brunetti), L'era glaciale 2, Winnie the Pooh e La sirenetta: quando tutto ebbe inizio. Nel 2005 debutta in televisione su Canale 5 con la serie di successo, I Cesaroni, nella quale ricopre il ruolo di Jolanda Bellavista, migliore amica e confidente di Alice (Micol Olivieri), che interpreta anche nelle successive stagioni. Nel 2009 è anche nel cast della sesta stagione della serie di Rai Uno, Un medico in famiglia, in cui, oltre ad interpretare il ruolo di Giulia Biancofiore, canta la sigla iniziale (il brano Je t'aime scritto da Emiliano Palmieri con Anna Muscionico). Tra il 2009 e il 2010 è stata impegnata nelle riprese della quarta stagione de I Cesaroni. La quarta stagione è partita dal 9 settembre 2010, mentre le riprese erano iniziate il 16 novembre 2009 e sono terminate il 20 luglio 2010. Il 20 ottobre 2010 è stata ospite in una videochat de I Cesaroni. A dicembre 2010 ha debuttato con il Musical "I Cesaroni" al Palariviera di San Benedetto. E' stata impegnata nelle riprese di Un medico in famiglia 7, le cui riprese sono iniziate il 13 settembre 2010 e sono terminate il 20 aprile 2011. La serie verrà trasmessa in prima serata su Rai 1 a partire dal 27 marzo 2011.


    Carriera

    Gli imprevedibili ragazzi de I Cesaroni, regia di Giorgia Giuntoli - Musical (2010-2011)

    Televisione

    I Cesaroni, regia di Francesco Vicario - Serie TV - Canale 5 (2005) - Ruolo: Jolanda Bellavista

    I Cesaroni 2, regia di Francesco Vicario - Serie TV - Canale 5 (2008) - Ruolo: Jolanda Bellavista

    I Cesaroni 3, regia di Stefano Vicario e Francesco Pavolini - Serie TV - Canale 5 (2009) - Ruolo: Jolanda Bellavista
    Un medico in famiglia 6, regia di Tiziana Aristarco ed Elisabetta Marchetti - Serie TV - Rai Uno (2009) - Ruoli: Come attrice: Giulia Biancofiore - Come cantante: sigla Je t'aime

    I Cesaroni 4, regia di Stefano Vicario e Francesco Pavolini - Serie TV - Canale 5 (2010) - Ruolo: Jolanda Bellavista
    Un medico in famiglia 7, regia di Tiziana Aristarco ed Elisabetta Marchetti - Serie TV - Rai Uno (2011) - Ruoli: Come attrice: Giulia Biancofiore - Come cantante: sigla Je t'aime
    Je t'aime - La storia più bella - Film - (2011)




    ... LA NATURA NELL'ISOLA ...


    Il TODO della Giamaica



    Il todo della Giamaica (Todus todus, Linnaeus 1758) è un piccolo uccello della famiglia dei Todidae dell'ordine dei Coraciiformes.
    Frequenta i corsi d’acqua ai margini delle foreste tropicali sempreverdi, le pianure asciutte e le regioni costiere con vegetazione bassa e abbondante. È un piccolo uccello multicolore, ritenuto il più bello tra i rappresentanti della sua famiglia. Il piumaggio è prevalentemente verde nelle parti dorsali e bianco screziato su petto e ventre; sulla gola si nota una macchia rossa di colore rosso vivo. Il todo di Cuba si nutre di insetti, ragni, larve e piccole lucertole, raramente anche di frutti. Vive in coppie nelle vicinanze di argini di sabbia o argilla, nei quali costruisce il nido: una camera situata alla fine di un tunnel lungo una trentina di centimetri, con una curva ad angolo retto subito dopo l’ingresso.



    " Bluefulds coperta da impenetrabili pruneti e che sorge circa 3000 piedi sul livello del mare. L'abito lucido color verde erba e la gola rosso velluto attraggono ben tosto l'attenzione del cacciatore, che lascia accostare per una certa innata apatia anziché per eccessiva fiducia. Fugato si arresta su qualche ramo a brevissima distanza. Più volte ci venne fatto di prenderlo colla rete destinata agli insetti o di abbatterlo con un colpo di bacchetta;
    non è raro anzi il caso che i ragazzi lo piglino colle mani. Questa rara bonarietà lo ha reso noto e amato universalmente e gli ha procacciato moltissimi soprannomi scherzevoli. Non mi accadde mai di vederlo sul terreno. Saltella fra i rami e le foglie cercandovi piccoli insetti e mandando di quando in quando il richiamo posato su un ramo colla testa piegata all'indietro, il becco volta all'insù, le piume irte, sicché appare più grosso assai di quello che è realmente, ed assume aspetto straordinariamente goffo
    Questa è un'apparenza più che una realtà, giacché, se ben
    osserviamo, gli occhietti lucidissimi sono in continuo movimento e spiano in ogni senso; di quando in quando spicca un breve volo per ghermire qualche preda colla quale torna al suo posto. Non possiede la lena d'inseguire gli insetti a lungo, ma attende che gli si avvicinino ed allora li becca senza fallo.
    Non li vedi mai cibarsi di sostanze vegetali, osservai però spesso nel ventriglio piccole sementi miste a coleotteri e imenotteri. Un individuo da me allevato in gabbia beccava avidamente i vermi, che poi sbatteva contro il posatoio per dividerli e meglio inghiottirli; un altro che presi colla reticella e lasciai libero per la camera, si diede tosto a dare la caccia alle mosche e ad altri piccoli insetti, occupandovisi da mattina a sera con molto ardore e successo.
    Partendo ora dal tavolino, ora dalle incorniciature, ora dalle liste di tela appositamente distese attraverso la stanza, lo sbattere del becco mi annunciava ben presto il buon esito della
    spedizione, dalla quale tosto faceva ritorno al punto d'onde era partito.



    Guardava in tutti gli angoli più riposti nell'intento di sor prendere i piccoli ragni, ne faceva ricerca anche sulle pareti, sotto la tavola o sul soffitto, ed era ben raro che tornasse a bocca asciutta. Secondo il mio computo non passava minuto senza che facesse qualche preda, ed è facile quindi immaginare quanto fosse grande il numero degli insetti che distruggeva.
    Nella stanza eravi un bacino pieno d'acqua, sugli orli del quale amava talvolta posarsi; tuttavia non lo vidi mai bere, e, sebben vi tuffasse ad intervalli il becco, pure non beveva. Si consacrava con tale ardore a queste occupazioni che la mia presenza non lo disturbava punto, ed anzi veniva frequentemente a posarsi sulla mia testa o sulla spalla e si lasciava prendere, quantunque non senza qualche sdegno e qualche tentativo per liberarsi. Pareva amasse la compagnia, ed io fui molto dolente quando un caso impreveduto lo tolse di vita.
    Nella Giamaica non si ha il costume di allevare uccelli, altrimenti sarebbe questo da lunga pezza il prediletto. Sa cattivarsi l'attenzione dell'uomo anche il più indifferente; gli Europei non si saziano di ammirarlo. Finché sta posato fra le foglie è difficile discernerlo, ma dà subito nell'occhio quando si gonfia".
    (Alamanno Capecchi)



    POESIE DI STAGIONE


    SETTEMBRE
    Chiaro cielo di settembre
    illuminato e paziente
    sugli alberi frondosi
    sulle tegole rosse

    fresca erba
    su cui volano farfalle
    come i pensieri d’amore
    nei tuoi occhi

    giorno che scorri
    senza nostalgie
    canoro giorno di settembre
    che ti specchi nel mio calmo cuore.


    ATTILIO BERTOLUCCI





    LA SERA SULLL’ISOLA


    Quattro chiacchiere in allegria


    Parliamo spesso della nostra Isola Felice dscrivendola come una grande famiglia, come il luogo di ritrovo sereno di tanti amici. Allora volevamo rendere noto a tutti che tutte le sere, dopo le 20,30 ci riuniamo in questo luogo per trascorrere in serenità e divertimento le nostre serate. Approfittiamo allora del nostro giornale per informanre tutti dell’argomento con cui ci divertiremo la sera.. vi aspettiamo tutti tutti tutti e, se avete argomenti da proporre per la sera, mandate un mp a Lussy ...
    E’ ANCORA ESTATE …
    In estate spesso la colonna sonora è rappresentata da melodie e canzoni che diventano veri e propri tormentoni; la musica è in se l’emblema della ricerca di leggerezze e spensieratezza che accompagna questo periodo. Così accade spesso che nelle giornate, nelle serate estive ci si ritrova con gli amici ad ascoltare e cantare canzoni … ecco, col nostro giornale, sulla nostra isoletta vorremmo ricreare serate di quel tipo … basate sull’ascolto, sulle emozioni che quelle melodie ci lasceranno condividere con tutti coloro che saranno in nostra compagnia sull’isola … da oggi proporremo serate basate sulla musica e arrichite da chiacchiere, come accade normalmente in vacanza … e qui vorremmo condividere insieme una vacanza speciale sulla nostra isoletta felice …

    STASERA PARLEREMO DI ...



    ... Serate in musica ...





    (La redazione)



    ... FOTO E IMMAGINI DAL WEB ...


    ... Il giornale estivo non poteva prescindere da quella che è una usanza che ha unito generazioni intere. Chi di noi non ha almeno una volta, in vacanza, passato ore alla ricerca di immagini da inviare alle persone care? Quante volte ci siamo trovati nel bar del luogo di vacanza con una pila di cartoline da mandare alla famiglia, ai parenti, ad amici e conoscenti … ebbene in questo nostro luogo di sogno, dalla nostra isola felice, ci piace raccogliere cartoline dal mondo e pubblicarle sul nostro giornale e, in questo modo sognare insieme guardando quelle immagini di luoghi da sogno del nostro meraviglioso pianeta ...

    (La redazione)



    “Se passa un giorno in cui non ho fatto qualcosa legato alla fotografia,
    è come se avessi trascurato qualcosa di essenziale.
    E' come se mi fossi dimenticato di svegliarmi”.





    scatto di Richard Avedon


     
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  2. tomiva57
     
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    buongiorno isola
    grazie Claudio
    buona giornata a tutti




    b5





    Alba_Donati



     
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  3. tomiva57
     
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    AUGURI...



    250px-Anastacia%2C_Women%27s_World_Awards_2009_a

    Anastacia Lyn Newkirk (Chicago, 17 settembre 1968) è una cantante, cantautrice e stilista statunitense. Nel corso della sua carriera ha pubblicato 4 Album e un Greatest hits, vendendo oltre 40 milioni di dischi in tutto il mondo. Nel 2001 ha vinto il World Music Award come, Miglior Cantante Emergente, mentre nel 2009 ha vinto il World Artist Award ai Women's World Awards come "artista che ha cambiato il mondo con la sua musica"

     
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  4. ringo47
     
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    Una felice luminosa giornata a tutti








    Buona colazione a tutti




     
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    a tutti...un abbraccio...

     
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  6. arca1959
     
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    :36_3_15.gif: Lussy....Ivana...Giuly....Gabry...Antonella...Gina...Giulia...Silvana... :23.gif:

    :36_3_15.gif: Capitano...Fabry...Rino.....grazie per la colazione...... :emoticons-al-lavoro-06.gif:

    amicizia_042



     
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  7. ZIALAILA
     
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    BUONGIORNO !!!!

     
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    Ciao Claudio....Ivana.....Lussy...

    Ciao Arca....Rino grazie della colazione..Ciao Antonella

    Ciao a chi seguirà... :herzgesichter0119.gif:




     
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  9. tappi
     
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    Buon sabato a tutti!!!
     
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  11. ringo47
     
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    ecco la nostra serata di..musica e...Amore.che ne dite?... :4qxek2b.gif: