Francesca Schiavone

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    Francesca Schiavone (Milano, 23 giugno 1980) è una tennista italiana, campionessa in carica degli Internazionali di Francia femminili. È la prima donna italiana - e il terzo italiano in assoluto, dopo Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta - ad aver vinto un torneo del Grande Slam.
    Nella sua carriera ha vinto 4 tornei WTA in singolare e 7 in doppio, nonché di tre edizioni della Fed Cup con la Nazionale, nel 2006, 2009 e 2010; è anche la prima donna fuori dalle top ten a vincere a Parigi nell'era-Open.[1].Inoltre è la prima donna italiana a raggiungere il 4° posto nella classifica WTA
    Milanese di origini irpine da parte paterna (i nonni ed il padre sono nativi dell'avellinese: il padre vive a Milano dall'età di 11 anni)[2] è professionista dal 1998, dopo aver vinto il titolo di campione d'Italia Under-18.
    Capace di giungere in diverse occasioni alle fasi finali dei tornei maggiori, anche come doppista, a tutto il giugno 2010 ha vinto, nel circuito WTA, 10 incontri che la vedevano opposta a un'avversaria tra le prime dieci del mondo: spicca in tale contesto la vittoria sulla belga Justine Henin, all'epoca numero 1 del ranking, nel torneo di Dubai del 2008; in un'altra occasione fuori da quelle citate, e in rappresentanza dell'Italia, aveva battuto la francese Amélie Mauresmo (all'epoca anch'essa capolista della classifica WTA) nel corso della Fed Cup 2006.


    Carriera


    Nel 2000 si è qualificata per la prima volta in un torneo del Grande Slam (gli US Open) raggiungendo il 3º turno: nello stesso anno è giunta anche in finale nel torneo di Tashkent; l'anno successivo ha raggiunto i quarti di finale a Parigi e Roma e le semifinali ad Auckland. In ragione di tali risultati ha raggiunto un suo primo picco nel 2002 con la posizione numero 23 nel ranking WTA.

    Grazie alla semifinale al torneo di Los Angeles 2003 (persa contro Kim Clijsters) e i quarti al successivo torneo di Flushing Meadows (uscita a opera di Jennifer Capriati), ha raggiunto a fine anno la posizione numero 14.

    Al torneo olimpico di tennis di Atene, nel 2004, è giunta inoltre ai quarti di finale: presentatasi con il seeding numero 11 del torneo, fu battuta dalla russa Anastasija Myskina, numero 3.

    A inizio 2006, dopo gli ottavi di finale a Melbourne (sconfitta, ancora, da Kim Clijsters), ha eguagliato il miglior risultato di un'altra tennista italiana, Silvia Farina, raggiungendo l'undicesimo posto. Il 17 settembre di quello stesso anno ha fatto parte della squadra italiana (oltre la Schiavone, Flavia Pennetta, Mara Santangelo e Roberta Vinci) che ha vinto per la prima volta nella storia del torneo la Fed Cup (equivalente femminile della Coppa Davis), battendo a Charleroi in finale per 3-2 la squadra belga che annoverava tra le sue giocatrici di vertice Justine Henin.[3]

    Nel 2007 ha vinto anche il suo primo torneo WTA in singolare, a Bad Gastein in Austria, sconfiggendo la locale tennista Yvonne Meusburger per 6-1 6-4.

    Di nuovo ai Giochi Olimpici, a Pechino nel 2008, è stata sconfitta al terzo turno in singolare; nel doppio, in coppia con Flavia Pennetta, ha raggiunto i quarti di finale. Le due italiane hanno perso dall'Ucraina, rappresentata dalle sorelle Alona e Kateryna Bondarenko, dopo aver fallito un match point.

    Al torneo di Wimbledon 2009 ha raggiunto i quarti di finale, quarta italiana a ottenere tale traguardo nella competizione inglese dopo Lucia Valerio (1933), Laura Golarsa (1989) e Silvia Farina (2003): in tale occasione l'eliminazione è giunta a opera della russa Elena Dement'eva, anche se tra le imprese di rilievo può annoverare la vittoria sulla francese Marion Bartoli, ivi finalista nel 2007, con il pnteggio di 6-0 nel secondo set. Il quarto di finale di Wimledon ha costituito l'inizio di una striscia di buone prestazioni che hanno visto i momenti migliori nella finale a Praga (sconfitta dalla coetanea austriaca Sybille Bammer) e il terzo turno a Flushing Meadows (eliminata dall'allora numero 9 del ranking, la bielorussa Viktoryja Azaranka). A ottobre è arrivata alla finale del torneo di Osaka, perdendo dall'australiana Samantha Stosur, e una settimana più tardi ha conquistato il suo secondo titolo WTA a Mosca sulla bielorussa Olga Govorcova (6-3 6-0) in finale.
    A novembre è giunta, inoltre, anche la seconda vittoria con l'Italia in Fed Cup: a Reggio Calabria la squadra azzurra (Schiavone, Pennetta, Roberta Vinci e Sara Errani) ha battuto 4-0 le statunitensi,[4] confermando anche il ranking di prima squadra nazionale femminile del mondo certificato dalla Federazione Internazionale Tennis.[4]. Francesca ha contribuito al successo superando, nella prima giornata, Melanie Oudin in due set.
    Nell'aprile 2010 ha vinto a Barcellona il suo terzo titolo, al termine di una finale contro la sua connazionale Roberta Vinci


    La vittoria al Roland Garros
    Presentatasi al torneo femminile del Roland Garros 2010 da numero 17 del ranking, la Schiavone dopo aver sconfitto nei primi due turni Regina Kulikova (con difficoltà, essendo stata sotto di un break nel terzo set) e Sophie Ferguson, elimina al terzo la testa di serie n.11 ed ex-top ten Na Li e agli ottavi la numero 30 del seeding Maria Kirilenko giungendo così per la quarta volta ai quarti di finale di uno slam dove sconfigge la numero tre del mondo Caroline Wozniacki. In semifinale usufruisce poi del ritiro di Elena Dementieva, che aveva perso il primo set 6-7 al Tie-break, diventando la prima donna italiana, quarta italiana in assoluto dopo De Stefani, Pietrangeli e Panatta, a raggiungere la finale di un torneo dello Slam,[5] migliorando così il record femminile detenuto dalle semifinaliste Maud Rosenbaum (New York 1930), Annalisa Bossi (Parigi 1949) e Silvana Lazzarino (Parigi 1954);[6] due giorni più tardi, battendo in finale Samantha Stosur, dalla quale aveva perso pochi mesi addietro nel citato torneo di Osaka e contro la quale vantava un saldo negativo di una vittoria contro quattro sconfitte, per 6-4 7-6 (7-2 al tie break)[7][8], ha ritoccato il suo primato ed è divenuta la prima donna italiana a vincere un torneo dello Slam nonché la terza atleta in assoluto dopo Nicola Pietrangeli (vincitore a Parigi in due edizioni nel 1959 e 1960) e Adriano Panatta (ancora a Parigi, 1976).

    Francesca Schiavone è anche, nell'era-Open, la seconda più anziana vincitrice del primo Slam: ha vinto il torneo di Parigi all'età di 29 anni e 345 giorni, contro i 30 anni e 267 giorni della britannica Ann Haydon-Jones, campionessa a Wimbledon il 5 luglio 1969[9][10]. Ha stabilito inoltre un altro primato, essendo la prima donna fuori dalle prime dieci del ranking ad aver vinto gli Open di Francia nell'era-Open[1] e, più in generale, dal 1933[1]. La vittoria le ha permesso di salire 11 posizioni nella classifica di merito WTA, e di attestarsi al numero 6 a partire dal 7 giugno 2010.

    Dopo la vittoria al Roland Garros la milanese viene subito eliminata da Sorana Cirstea al primo turno il 15 giugno sull'erba di Eastbourne e la settimana successiva, di nuovo al primo turno, a Wimbledon, dove si arrende alla russa Vera Dushevina con il punteggio di 6-7 7-5, 6-1. Nel mese successivo non partecipa a nessun torneo. Rientra finalmente il 26 luglio al torneo di Istanbul come testa di serie n.1, ma perde malamente al secondo turno 6-4 6-2 con l'inglese Elena Baltacha. Stessa sorte nel torneo di Cincinnati contro Elena Vesnina. A Montreal, invece, riesce a superare due turni, con Ekaterina Makarova e una Dinara Safina precipitata al numero 70 del mondo, prima di perdere nei quarti da Caroline Wozniacki, curiosamente per 6-3 6-2, quasi uno specchio dei quarti di Parigi.

    A settembre 2010 partecipa agli US Open a Flushing Meadows, dove giunge ai quarti di finale senza perdere un set, prima di essere sconfitta 7-6 6-4 dalla numero 3 del seeding Venus Williams in una serata caratterizzata dal vento che penalizzerà il suo gioco fatto di volée, palle corte e tagliate. Per altro, la sconfitta subita in questa occasione è l'ottava su otto partite giocate contro la ex numero 1 del mondo. Al torneo di Tokyo, arriva in semifinale, dove perde di misura 6-4 7-5 contro Elena Dementieva.

    In virtù dei risultati di settembre e ottobre, il 4 ottobre 2010 migliora il suo ranking nella classifica WTA (da tre mesi è stabilmente numero 8) e riconquista per la seconda volta la posizione numero 6 tra le prime dieci al mondo.

    Il 7 ottobre 2010 per effetto della semifinale di Tokyo e dei quarti di finale di Pechino, si qualifica per il Masters di fine anno, in programma a Doha tra il 26 e il 31 ottobre. Diventa la terza italiana a raggiungere tale obiettivo, dopo Raffaella Reggi nel 1986, 1987 e 1989, e Silvia Farina nel 2001 e 2002. È però la prima a qualificarsi con l'attuale formula del Masters a 8 partecipanti suddivise in due gironi invece delle 16 con eliminazione diretta.
    Nel Masters di Doha, tuttavia, Francesca non riesce ad andare al di là del girone. Nel gruppo di Caroline Wozniacki, Elena Dementieva e Samantha Stosur, perde proprio da quest'ultima il primo incontro. Salita 4-0 con 16 punti a 3 di parziale, la milanese si fa rimontare e perde il primo set, e successivamente anche la partita per 6-4 6-4. Contro la Wozniacki, Francesca lotta ad armi pari per un set, vinto 6-3, prima di cedere i due successivi per 6-1 6-1 (anche se il punteggio non fotografa affatto un match molto lottato da ambo le parti). A eliminazione già stabilita, c'è almeno il successo contro Elena Dementieva per 6-4 6-2, in quello che si scoprirà essere, a partita appena conclusa, l'ultimo match della carriera della tennista russa.
    Per Francesca però nel 2010 c'è un ultimo appuntamento: la finale di Fed Cup a San Diego. Nel singolare d'apertura supera Coco Vandeweghe, schierata a sorpresa da Mary Joe Fernandez, per 6-2 6-4, ma il giorno dopo, l'incontro che dovrebbe dare la vittoria all'Italia si trasforma, per la milanese, in una prestazione incolore contro Melanie Oudin, che disputa il miglior match di un anno opaco e vince 6-3 6-1, senza impedire comunque all'Italia, grazie alla decisiva vittoria di Flavia Pennetta, di aggiudicarsi il trofeo per la terza volta in cinque anni.


    2011
    Il 23 gennaio 2011 accede per la prima volta in carriera ai quarti di finale dell'Australian Open, eliminando la russa Svetlana Kuznecova col punteggio di 6-4 1-6 16-14 e salvando ben sei match point per proprio merito. L'incontro, durato 4 ore e 44 minuti, è il più lungo mai disputato nella storia del singolare femminile del torneo, nonché nella storia di tutti e quattro i tornei del Grande Slam. [11] Nei quarti di finale, contro la numero 1 del mondo Caroline Wozniacki, l'italiana si arrende in tre set per 6-3 3-6 3-6. [12] Questo risultato le garantisce di raggiungere la quarta posizione del ranking, la più alta di un italiano dal 1973, anno dell'introduzione del computer, eguagliando Adriano Panatta.



     
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    Roland Garros, Schiavone trionfa La tennista azzurra è nella storia
    ultimo aggiornamento: 05 giugno, ore 17:03

    Roma, 5 giu. (Adnkronos/Ign) - Francesca Schiavone trionfa al Roland Garros. La 29enne milanese ha vinto il torneo parigino superando in finale l'australiana Samantha Stosur per 6-4, 7-6 (7-2) in 1h38'. La Schiavone e' la prima tennista italiana ad aggiudicarsi un torneo del Grande Slam.


    L'azzurra ha compiuto l'impresa con una prestazione memorabile per qualita', personalita' e intelligenza tattica. Non si e' fatta impressionare dall'avvio lanciato dell'avversaria, che per presentarsi al pubblico del Phillipe Chatrier ha sciorinato un avvio perfetto. La Stosur non ha concesso nemmeno un punto nei primi 2 turni di battuta in cui non ha mai dovuto far ricorso al secondo servizio. La Schiavone ha avuto il merito di rimanere in scia, tenendo testa alla rivale con 2 ace. Il quinto gioco e' stato il piu' combattuto della fase iniziale del match. L'australiana ha cominciato con un paio di errori ma da 0-30 ha rimediato grazie alla potenza del servizio e del dritto.

    Alla battuta si e' aggrappata anche l'azzurra, che ha trovato il prezioso terzo ace per evitare guai nell'ottavo game. Sul 4-4, e' arrivata la svolta del primo parziale. Con una condotta impeccabile, impreziosita da un attacco perfetto, la Schiavone si e' procurata 3 palle break: la Stosur ha annullato le prime 2 ma si e' arresa sulla terza commettendo il primo doppio fallo della giornata. Avanti 5-4, la 'leonessa' si e' impantanata in un pericoloso 0-30. Ha risolto i problemi aggrappandosi alla prima di servizio e ha completato l'opera quando la sua avversaria ha affondato in rete l'ennesimo rovescio: 6-4 in 40'.

    La Schiavone ha continuato ad interpretare la sfida in maniera perfetta anche all'inizio del secondo set. Ha costretto la Stosur a scelte tattiche sgangherate e ha punito l'avversaria spesso incerta dalle parti della rete. Sull'1-1, la Stosur si e' trovata sotto 15-40: con le spalle al muro, ha tirato fuori dal cilindro 3 colpi vincenti evitando un break potenzialmente letale. La doppia occasione sprecata e' costata cara all'italiana che nel game successivo ha ceduto il servizio per la prima volta nel match. La Stosur ha cambiato marcia imponendo il ritmo con il solito dritto martellante.

    E' scappata sul 4-1, dando l'impressione di poter agevolmente approdare al terzo set. All'improvviso, pero', ha dovuto fare i conti con una rivale rinata. La Schiavone, latitante per un paio di game, e' rientrata prepotentemente in partita con una reazione degna del suo soprannome. Ha ritrovato il servizio, capace di neutralizzare la potenza della 'aussie', ed e' risalita fino al 4-4, tenendo poi il passo con altri 2 ace determinanti per confezionare il 5-5. Senza sussulti, il set e' arrivato all'epilogo del tie-break. Dal 2-2, l'azzurra ha regalato prodezze a ripetizione: 4 punti vincenti per arrivare al 6-2. Il primo matchpoint e' stato sufficiente: la Stosur si e' arresa dopo 1h38'. Per la Schiavone, il trionfo e un posto nella storia del tennis tricolore.

    Con un accordo raggiunto proprio in extremis grazie anche alla disponibilità di Eurosport, detentrice dei diritti, la Rai è riuscita ad acquistare il diritto di trasmettere la finale in chiaro, sulla rete Rai 2 in analogico e in digitale terrestre.

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    SCHIAVONE NELLA STORIA,
    VINCE IL ROLAND GARROS:
    STOSUR BATTUTA 6-4, 7-6



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    L'italiana Francesca Schiavone ha vinto il Roland Garros, il più importante torneo del mondo sulla terra battuta. In finale ha sconfitto l'australiana Samantha Stosur, numero 7 del mondo, col punteggio di 6-4 7-6 (2) in un'ora e 37'. È la prima vittoria di una tennista italiana in una prova del Grande Slam.

    ORA È N° 6 AL MONDO Francesca Schiavone trionfa a Parigi e da lunedì sarà n.6 del mondo. La milanese vincendo sulla terra rossa di Parigi ha conquistato un posto in più nel ranking Wta proprio davanti all'australiana Samantha Stosur, sconfitta oggi nella finale del torneo dello Slam. Nella storia del tennis italiano solo Adriano Panatta dal 1973, da quando cioè la classifica viene elaborata al computer, ha avuto una classifica migliore della Schiavone: è stato numero 4 Atp il 24 agosto 1976. Migliorato, invece, il record di Corrado Barazzutti, attuale capitano azzurro di Coppa Davis e Fed Cup, numero 7 il 21 agosto 1978. Prima dell'era open Nicola Pietrangeli, vincitore al Roland Garros nel 1959 e 1960, era indicato come numero tre del mondo.

    «MI SENTO UNA CAMPIONESSA» «Mi sento una vera campionessa, mi sento fantastica». Francesca Schiavone fatica a controllare l'emozione nella cerimonia di premiazione dopo il trionfo nella finale del Roland Garros. «Devo dire qualcosa... non ho preparato niente... Ho visto tutte le finale di questo torneo», dice la milanese dopo aver ricevuto il trofeo dalle mani di Mary Pierce, ex fuoriclasse franco-canadese. L'azzurra progressivamente si scioglie rivolgendosi al pubblico che ha gremito gli spalti del campo Phillipe Chatrier. In particolare, rende omaggio all'avversaria battuta oggi, l'australiana Samantha Stosur. «È una grande atleta, una grande persona», dice in inglese prima di parlare direttamente alla 26enne di Brisbane: «Meriti di essere qui la prossima volta, sei ancora molto giovane». In italiano, si rivolge al suo entourage e ai suoi tifosi: «Penso che senza il vostro supporto non sarei quello che sono e non avrei fatto quello che ho fatto. Siete nel mio cuore». Quindi, il saluto ai genitori: «Vorrei salutare mamma e papà che sono a casa». Per chiudere, in un clima sempre più informale, il ringraziamento alla Pierce: «Grazie per essere qui oggi».

    TELEFONATA DI NAPOLITANO Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da Torino, ha telefonato poco fa a Francesca Schiavone, per complimentarsi della vittoria ai Roland Garros. Francesca Schiavone è la prima tennista italiana a vincere un torneo del grande slam.

    PETRUCCI: «SCHIAVONE NELLA STORIA» «Oggi Francesca Schiavone entra di diritto nella storia dello sport italiano. Il successo al Roland Garros la incorona nel 'gothà del tennis mondiale e regala al tennis azzurro il primo immenso trionfo al femminile in un torneo del Grande Slam». Il presidente del Coni Gianni Petrucci esprime così la sua soddisfazione per un successo di così grande prestigio internazionale. «Francesca - prosegue Petrucci - ci ha regalato emozioni indescrivibili, è stata brava durante tutto il match e per questo voglio manifestarle i sentimenti di orgoglio e di sincera riconoscenza dell'intero sport italiano per il raggiungimento di un traguardo costruito con serietà, talento e abnegazione. La Schiavone rappresenta l'emblema della crescita e della forza del nostro movimento femminile e merita questo successo perchè‚ ha dimostrato di credere nelle sue qualità, a testimonianza anche della lungimirante programmazione della Federazione, con in testa il Presidente Binaghi, che ora può giustamente celebrare questo trionfo, 34 anni dopo quello di Panatta, e 50 anni dopo quelli di Pietrangeli». «Nessun risultato nella vita - conclude il presidente del Coni - si ottiene senza sacrificio. E poi, per noi italiani, vincere in terra francese dà sempre un gusto particolare alle nostre vittorie: basti pensare ai tanti epici risultati dello sport azzurro ottenuti in Francia, come l'Italia di Pozzo nel '38, i Tour de France di Coppi e Bartali e i due europei dell'Italbasket, per citare alcuni significativi esempi».

    QUATTRO ITALIANI HANNO VINTO UNO SLAM La straordinaria impresa al Roland Garros di Francesca Schiavone, prima italiana a vincere una prova del Grande Slam, fa pendere la bilancia degli azzurri in positivo nelle finali dei tornei di tennis più prestigiosi, 4 successi e 3 sconfitte. Prima di Francesca Schiavone sei volte un tennista italiano era riuscito nell'impresa di arrivare in finale in un torneo del Grande Slam, sempre in campo maschile, e sempre sulla terra rossa del Roland Garros. Il bilancio era fino ad oggi di 3 vittorie e tre sconfitte. L'impresa di arrivare in finale è riuscita quattro volte a Nicola Pietrangeli, capace di aggiudicarsi il più importante torneo su terra battuta nel 1959 (in finale sul sudafricano Vermaak) e nel 1960 (vittorioso sul cileno Ayala) e finalista nel 1961 e nel 1964, sconfitto in entrambi i casi dallo spagnolo Manolo Santana. Ma prima di lui fu Giorgio De Stefani, uno dei pionieri del tennis azzurro, il primo italiano ad arrivare in finale a Parigi, era il 1932. Fu sconfitto dal francese Cochet. Nel 1976 Adriano Panatta è stato l'ultimo italiano prima della Schiavone ad arrivare in finale a Parigi e allora le cose andarono bene: Panatta si aggiudicò il torneo battendo l'americano Solomon.

    I TIFOSI: "NOTHING IS IMPOSSIBLE" Sole splendente e tricolori italiani allo stadio Philippe Chatrier di Parigi dove Francesca Schiavone e Samantha Stosur sono entrate in campo per disputare la finale femminile del Roland Garros. La tennista milanese è stata accolta da un fragoroso applauso. Molti i tifosi italiani presenti in tribuna, tra cui alcuni indossano una maglietta scura con la scritta: «Schiavo nothing is impossible». Sugli spalti, tra gli altri, anche la la tennista italiana Tatiana Garbin.

    da Leggo sport


     
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    WTA, Indian Wells - Alla Schiavone il derby con la Pennetta
    Flavia è ancora in difficoltà dopo il rientro dall'operazione al polso infortunato. Ora la Leonessa affronterà la Sharapova, che al primo turno approfitta di un bye. Non è delusa Flavia, che su Twitter commenta: "Mi sono un po' persa, ci vuole pazienza" (AP/LaPresse)
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    Francesca Schiavone vince il derby azzurro contro Flavia Pennetta al primo turno del WTA di Indian Wells. La tennista milanese si impone per 7-5, 6-1 in un'ora e 49 minuti di gioco. Equilibrato il primo set, poi nel secondo la brindisina, rientrata nel circuito da qualche settimana dopo un lungo stop a causa dell'intervento al polso infortunato, cala di rendimento e la Schiavone ha via libera.

    Ora la Leonessa conduce 5-2 nei precedenti: la Pennetta si era aggiudicata le ultime due sfide. Al secondo turno la Schiavone sfiderà la russa Maria Sharapova, testa di serie numero 2, che ha un bye al primo turno e che ha vinto i tre precedenti, l'ultimo nel 2009.



    http://it.eurosport.yahoo.com
     
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    L’Italia ha vinto la Fed Cup
    L'equivalente della Coppa Davis nel tennis femminile: le foto della finale vinta contro la Russia

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    La nazionale italiana festeggia la vittoria. Da sinistra: Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Sara Errani, Karin Knapp e Roberta Vinci.
    (AP Photo/Max Solinas)


    Domenica la nazionale italiana femminile di tennis ha sconfitto la Russia e vinto la Fed Cup, la più importante competizione mondiale a squadre del tennis femminile, quanto la Coppa Davis lo è per quello maschile. L’ultimo turno del torneo – quattro singoli e un doppio – si è tenuto a Cagliari, sulla terra rossa. Sabato Roberta Vinci e Sara Errani avevano battuto in singolare rispettivamente Alexandra Panova e Irina Khromacheva, e domenica Errani – al settimo posto della classifica WTA delle tenniste professioniste – si è aggiudicata la coppa con la partita di apertura contro Alisa Kleybanova, per 6-1 6-1. Si sono comunque giocate il singolare di Roberta Vinci contro Irina Khromacheva, e il doppio di Flavia Pennetta e Karin Knapp contro Kleybanova e Margarita Gasparyan.

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    La nazionale italiana festeggia la vittoria.
    (AP Photo/Max Solinas)


    Quella di domenica è la quarta volta che l’Italia vince la Fed Cup, dopo le vittorie a Charleroi, in Belgio, nel 2006, a Reggio Calabria nel 2009, e a San Diego, in California, nel 2010. La nazionale italiana, allenata da Corrado Barazzutti, è stata facilitata dall’assenza delle migliori campionesse russe: Maria Sharapova e Ekaterina Makarova si sono ritirate per problemi di salute, mentre Maria Kirilenko, Elena Vesnina e Anastasia Pavlyuchenkova hanno preferito giocare in un torneo WTA a Sofia, in Bulgaria, che si teneva contemporaneamente alla finale di Fed Cup

    La cerimonia di premiazione



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    Le nazionali russa e italiana prima della partite della finale di Fed Cup, 2 novembre 2013.
    (AP Photo/Max Solinas)
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    La nazionale italiana con i trofei di Fed Cup. Da sinistra: Francesca Schiavone, Karin Knapp, Flavia Pennetta, Roberta Vinci, Sara Errani e l’allenatore Corrado Barazzutti.
    (AP Photo/Max Solinas)





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