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GHIRONDA, strumento mediovale
La ghironda (o gironda, in francese vielle à roue, in inglese hurdy gurdy) è uno strumento musicale a corde di origine medievale. Oggi è possibile ascoltare la ghironda in alcuni festival europei di musica folk, suonata spesso insieme a cornamuse, in particolare in Francia e in Ungheria. Il più famoso festival annuale è a Saint-Chartier, nella Francia centrale. È possibile ascoltare questo strumento tradizionale all'interno di gruppi folk metal come quello degli Eluveitie.
La prima testimonianza conosciuta è l'organistrum, un enorme cordofono utilizzato nel periodo gotico in ambito monastico per insegnare musica ed eseguire brani sacri. L'essere uno strumento polifonico ne ha probabilmente ispirato il nome, che deriverebbe quindi dal termine organum.
Una delle prime raffigurazioni dell'organistrum si trova nel portico della Gloria della cattedrale di Santiago de Compostela (XII secolo): si può notare come lo strumento, a forma di violino, sia di grandi dimensioni (anche 2 metri di lunghezza) e sia suonato contemporaneamente da due persone, di cui una addetta esclusivamente a ruotare la manovella.Symphonia
Attorno al XIII secolo lo strumento, le cui dimensioni sono notevolmente ridotte, prende il nome di symphonia (in francese chifonie): anche questo appellativo è probabilmente derivato dalla caratteristica polifonia dello strumento.
La symphonia è suonata da un solo strumentista e viene utilizzata dai menestrelli per accompagnare danze e chansons de geste; in breve la sua popolarità ne allarga l'uso a processioni religiose e mystery plays. L'associazione, che si consolida nei secoli, con menestrelli, vagabondi e mendicanti (spesso ciechi, infatti era soprannominata "viola da orbi") fa di questo strumento simbolo, alternativamente, di rusticità, ignobiltà, immoralità, povertà.
Nella seconda metà del XVII secolo lo strumento appare nella corte francese nell'ambito della "moda" pastorale dell'aristocrazia di quegli anni; l'opera del liutaio Henri Bâton, che nei primi anni del secolo successivo sviluppa la ghironda nella sua forma "moderna", permette inoltre l'inserimento della vielle à roue (il nome francese dello strumento) tra gli strumenti da musica da camera. Le ghironde create da Bâton, disponibili nelle forme a chitarra e a liuto, più curate nell'aspetto esteriore e dotate di un'intonazione più precisa, riscuotono largo successo soprattutto tra il pubblico femminile; in breve tempo lo strumento viene ammesso ai concerti e molti fabbricanti di strumenti cominciano a produrlo.
Il gran numero di opere d'arte del periodo che raffigurano la ghironda e i molti componimenti eseguiti sono prova della popolarità dello strumento, che tuttavia non ottiene un posto "fisso" all'interno dell'orchestra d'opera; nella seconda metà del secolo, infatti, ritorna ad essere principalmente uno strumento folcloristico.
Funzionamento
Alla base del funzionamento dello strumento c'è una ruota di legno, coperta di pece e azionata da una manovella, che sfrega le varie corde: i cantini, i bordoni e la trompette. I cantini, solitamente due posti nella parte centrale dello strumento, sono controllati da una tastiera cromatica e realizzano la melodia. I bordoni, posti vicino al piano armonico, producono un suono continuo: di solito la tonica ma a volte si usa la dominante. La corda della trompette, poggiando su un ponticello mobile detto anche «chien» (cane), produce invece un caratteristico suono ronzante. Tramite la complessa tecnica dei colpi di manovella, che sollecitano la corda della trompette, è possibile realizzare delle formule di accompagnamento ritmico (colpi di due, di tre o di quattro, regolari o irregolari).
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Musica antica-strumenti musicali
L'epigonion
Era una specie di arpa con quaranta corde, utilizzata dagli antichi Greci. Essa è stata ricreata grazie alla collaborazione di decine di studiosi che lavorano al progetto europeo Dante, che si occupa di creare reti informatiche per ricercatori e scienziati. Il gruppo non ha ricostruito lo strumento, ma il suo suono, utilizzando le antiche fonti storiche che descrivono lo strumento: testi lasciati dallo scrittore Ateneo, una descrizione di Vincenzo Galilei, liutaio e musicista del XVI secolo, padre di Galileo, immagini ritrovate su antichi vasi, che hanno restituito la forma dello strumento, la cassa armonica e l'attaccatura delle corde.
Storici, archeologi, musicologi ed esperti di informatica dei dodici paesi hanno, in tal modo, restituito voce all'antico strumento musicale greco. Per quattro anni i computer collegati in rete hanno lavorato per creare il modello virtuale di ciascuna corda e generare enormi librerie di file sonori, che i musicisti potevano utilizzare con una comune tastiera.
Il lituus, invece, è una sorta di lunghissima tromba, caduta in disuso, oramai, da secoli. In questo caso sono intervenuti ricercatori ed esperi di musica antica dell'Università di Edinburgo, che hanno ideato un software che può riprodurre le diverse tonalità di più strumenti musicali.
Ma i Greci si servivano anche di altri strumenti musicali. L'aulos è il principale strumento a fiato, costituito da una coppia di flauti dotati di ancia, che venivano suonati insieme, uno per mano. Erano inizialmente costruiti con ossa, corna o legni, con semplici fori da chiudere con le dita. In epoca ellenistica qualcosa cambiò, furono inseriti dispositivi metallici per aumentare il numero di fori che si potevano controllare, ampliando le possibilità sonore. L'erede dell'antico aulos è il moderno clarinetto.
Il flauto di Pan è il più famoso strumento dell'antichità, risalente al 2500 a.C., costituito da una serie di canne di lunghezza diversa. Era lo strumento preferito dai pastori.
La cetra, invece, era simile alla lira ma con una cassa armonica più grande, in legno. Mano a mano la cassa di risonanza si è estesa fino a diventare una tavola piatta, sulla quale venivano pizzicate corde metalliche. Poi è comparso un lungo manico che ha fatto della cetra l'antenata della chitarra.
La lira, secondo quando ci racconta la mitologia, fu inventata da Hermes, tendendo sette corde di budello di pecora all'interno di un guscio di tartaruga. Hermes, poi, donò la lira ad Apollo e questi a suo figlio Orfeo. In epoca classica la lira era associata alla moderazione, mentre il flauto era collegato all'estasi dionisiaca. La lira era formata da un corpo a forma di U, chiuso da una traversa che tendeva le corde.
Il salterio era uno strumento a corde, risalente al 300 a.C., connesso all'epigonion, costituito da una cassa in legno e da una serie di corde che venivano pizzicate o suonate con un plettro. Si poteva suonare anche stando seduti oppure in piedi, appeso al collo.
Video. -
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STRUMENTI MUSICA CELTICA
CONCERTINA
La concertina è uno strumento musicale aerofono ad ance libere formato da due casse armoniche in legno separate da un mantice a soffietto.
Storia e descrizione
Fu inventata nel 1829 dall'inglese Charles Wheatstone, ingegnere e fisico già inventore in ambito musicale del symphonium, di cui la prima concertina rappresenta una delle numerose varianti. La forma più tipica dello strumento è quella esagonale, ma esistono importanti modelli sia con otto che con dodici lati; quello a quattro lati è invece più raro. Le ance, all'interno dello strumento, sono distribuite in maniera radiale, costeggiando quindi i bordi della cassa armonica. Ogni tasto seleziona una sola ancia per ciascuna direzione del soffietto. Tre sono i tipi di concertina esistenti: Inglese (English), Anglo-tedesca (Anglo-german o Anglo) e Duet. Per ognuno, accanto al tipico modello soprano, si possono trovare altre versioni come tenore, baritono, basso, miniatura o anche modelli misti con numero di tasti diverso dallo standard.
Modelli
La concertina Inglese, nata per prima, è cromatica e ogni bottone produce la stessa nota sia aprendo che chiudendo il soffietto. Ha in genere 48 tasti divisi tra i due lati a note alterne, vale a dire che le note scritte sulle linee del pentagramma si trovano in un lato e quelle sugli spazi nel lato opposto. La disposizione è volutamente pensata per facilitare la lettura dello spartito, essendo lo strumento originariamente concepito per eseguire musica colta. Su entrambi i lati i bottoni sono disposti lungo quattro file verticali, le due centrali per le note naturali e le due laterali per gli accidenti. L'estensione standard è di tre ottave e una quarta, che nel modello soprano va dal SOL sotto il DO centrale e il DO tre ottave sopra, esattamente come il violino. La concertina Inglese è sorretta dai pollici del musicista tramite lacci regolabili in pelle, mentre due "L" metalliche permettono ai mignoli di reggere parte del peso.
La concertina Anglo, sviluppata da George Jones nel 1850, è impostata in maniera diatonica e ogni bottone produce due note differenti in apertura e chiusura del soffietto. Nasce come ibrido tra la concertina Inglese e l'organetto diatonico tedesco. Può avere due o tre file orizzontali di cinque bottoni per lato, per un totale di 20 o 30 tasti; le prime due file suonano scale diatoniche maggiori a distanza di una quarta tra loro, mentre la terza, quando presente, fornisce gli accidenti, rendendo lo strumento cromatico, e note ripetute per facilitare l'esecuzione di accordi. Le note basse sono affidate alla mano sinistra e quelle acute alla destra; la disposizione delle note nella scala diatonica è la stessa dell'armonica a bocca e dell'organetto. Lo strumento presenta due lacci regolabili in pelle in cui le mani del musicista, lasciando fuori i pollici, si inseriscono. Il pollice destro è usato per un bottone laterale dell'aria che permette di chiudere il soffietto senza produrre suono.
La concertina Duet presenta aspetti di entrambi gli altri modelli. È cromatica, produce una sola nota con ciascun tasto, ma bassi e acuti sono separati similmente alla concertina Anglo, con il registro medio presente in ambedue i lati. Non esiste un unico standard nella disposizione dei tasti, ma vari sistemi, sviluppati da diversi costruttori. Quelli più popolari sono McCann, Crane (o Triumph), Jeffries, e il più recente Hayden, tutti concettualmente differenti. Il tipo McCann risale al 1884 ed è quello con la posizione delle note più asimmetrica; presenta sei colonne di bottoni e il numero di tasti dipende dai modelli, con un massimo di 80. Il modello Crane ha una tastiera con cinque colonne di bottoni, simile a quella della concertina Inglese nell'aspetto e per avere gli accidenti confinati nelle file esterne. Fu largamente utilizzata e sostenuta dall'Esercito della salvezza, che la ribattezzò come Triumph. Il modello Jeffries, più raro, fu sviluppato a partire dalla concertina Anglo e presenta quattro file orizzontali di bottoni. Nel 1963 apparve il modello Hayden, con un arrangiamento delle note perfettamente simmetrico, in cui ogni tonalità mantiene la medesima diteggiatura.
Ogni sistema di Duet, come quelli Inglese e Anglo, ha i propri sostenitori e virtuosi, e viene scelto dal musicista a seconda del gusto, le attitudini e i generi musicali suonati.
I maggiori costruttori storici di concertine furono, oltre a Charles Wheatstone : Louis Lachenal, Charles Jeffries, George Jones e Harry Crabb.
Musica
Inizialmente la concertina fu impiegata nell'ambito della musica colta, per la quale era stata concepita, spesso trascrivendo repertori di altri strumenti musicali; in seguito trovò terreno molto fertile nel folclore delle isole britanniche, e si diffuse anche, principalmente, in America, Sudafrica e Australia. In epoca romantica Giulio Regondi, già eccellente chitarrista, si dedicò alla concertina e compose per essa numerose opere. Il compositore americano contemporaneo James Cohn è autore di un "Concerto per concertina e orchestra" (1966). Moderni virtuosi dello strumento, nell'ambito del Folk sono, fra i tanti: Simon Thoumire, Sarah Graves, Damien Barber (concertina Inglese), Noel Hill, John Kirkpatrick, John Williams, Mícheál Ó Raghallaigh, Niamh Ni Charra (concertina Anglo), Tim Laycock (concertina Crane Duet). John Nixon utilizza la concertina Inglese in ambito Jazz, sperimentando anche con la concertina MIDI, strumento dall'aspetto tradizionale ma privo di ance, da usare in coppia con un modulo timbrico elettronico.
fonte.wikipedia. -
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STRUMENTI MUSICA MEDIOEVALE
RIBECA
La ribeca o rebecca è uno strumento musicale ad arco, con cassa piriforme. Rebecchino era detto il menestrello che lo suonava.
La storia
La ribeca nasce nel medioevo come strumento, dal timbro molto acuto, che assieme al liuto e alla viella costituisce un insieme strumentale per l'accompagnamento delle musiche di quel periodo. Di provenienza araba, era stato importato in Spagna dagli arabi intorno al VIII secolo. Le prime notizie di questo strumento si trovano in vari manoscritti dei primi anni del XIV secolo. Lo strumento compare in numerose fonti iconografiche e testuali (fino alla fine del XVI secolo le fonti musicali non indicano quasi mai gli strumenti da impiegare nell'esecuzione), che ne lasciano supporre una vasta diffusione. Era costruito in diverse misure, corrispondenti a estensioni diverse.
Lo strumento
La cassa della ribeca ha la foggia di una mezza pera che si prolunga nel manico, sul quale si trova la tastiera. In genere (diversamente da strumenti più tardi di forma simile, come il mandolino) la cassa dello strumento non era assemblata unendo più liste di legno opportunamente sagomate, bensì ricavata in un pezzo unico insieme al manico, scavando un singolo blocco di legno massiccio. Costruita con legno piuttosto duro, ha la tavola armonica piana sulla quale sono praticati due fori a forma semicircolare. Lo strumento ha da due a cinque corde, accordate per intervalli di quinta, che vengono suonate tramite un archetto. Esistevano ribeche con misure e accordature diverse, ma prevalentemente si trattava di uno strumento di tessitura acuta. Fu molto diffuso nelle corti europee fino al XVI secolo, come strumento per l'accompagnamento del ballo e della lettura di poesie; presso la corte di Enrico VIII d'Inghilterra, essa era presente nell'orchestra reale. Di questo strumento esisteva anche una versione da gamba che somigliava molto alla viola da gamba ed aveva un'estensione più grave delle ribeche da braccio.. -
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CROMORNO
Il cromorno (cornamuto torto, storta) è uno strumento a fiato ad ancia doppia incapsulata. In un organo costruito a Dresda nel 1489 compare un registro di "Krummhorn", il che fa supporre che lo strumento fosse già di uso corrente nella seconda metà del XV secolo.
Etimologia
Cromorno deriva dal tedesco "krummhorn", composto da "krumm" che significa curvo e "horn" che significa corno, perciò significa corno ricurvo. Nel XVI secolo in Italia questo strumento si chiamava cornamuto torto o storta, mentre il nome cromorno è una traslitterazione moderna dal francese e designa piuttosto il registro d'organo.
Caratteristiche
Il cromorno è costruito in legno d'acero o di bosso, la canna ha una foratura cilindrica (ripiegata a caldo a forma di "manico d'ombrello") con sei o sette fori di diteggiatura, e il suono è prodotto da un'ancia doppia incapsulata. A volte ha pure una campana. Questo strumento ha un'estensione limitata a poco più di un'ottava, ed è prevalentemente usato in insiemi omogenei (che includono le quattro taglie di soprano, contralto, tenore e basso).
Taglia Estensione (note raggiunte dal cromorno moderno tra parentesi)
soprano c1 d1 – d2 (– f2)
contralto f0 g0 – f1 (– b1)
tenore c0 d0 – d1 (– f1)
basso F G – f0 (– b0)
contrabbasso C D – d0 (– f0)
Storia
Nel Rinascimento e nella prima metà del XVII secolo il cromorno era lo strumento più diffuso fra quelli ad ancia incapsulata, e godeva di grande popolarità soprattutto in Francia, Germania e nei Paesi Bassi, mentre in Italia ebbe minor successo.
Il compositore ed editore musicale Tielman Susato, uno dei principali stampatori di musica del XVI secolo, aveva la sua sede in un edificio di Anversa detto "den Cromhorn".
Registro d'organo
La diffusione dello strumento è attestata indirettamente anche dal fatto che fu realizzato uno specifico registro d'organo per imitarne il suono.. -
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STRUMENTI MUSICALI
Clàrsach(strumento musicale celtico)
Clarsach o Cláirseach ( gaelico scozzese e irlandese ortografia, rispettivamente), è la parola generica gaelico 'un arpa ', come derivato da medio irlandese . [ citazione necessaria ] In inglese , il termine è usato per riferirsi specificamente a una varietà di Irlandese arpe e scozzesi.
Arpa gaelica Storico
Maedoc libro copertina, Irlanda, circa 1100 dC: la prima rappresentazione inequivocabile di un arpa irlandese
La prima storia dell'arpa telaio triangolare in Europa è contestata. Tuttavia, tre delle quattro più antiche arpe autentiche di sopravvivere sono di provenienza gaelico: il Trinity College Arpa conservato al Trinity College di Dublino, e la Queen Mary Arpa e l' Arpa Lamont . nel National Museum of Scotland, Edimburgo Tutti e tre sono datata circa al 15 ° secolo e sono considerati sono stati fatti in Argyll nel sud-ovest della Scozia
Caratteristiche distintive
Le caratteristiche dello storico scozzese e irlandese clarsach arpa sono le stringhe di filo metallico. Le fonti storiche parlare di vari tipi di filo, tra cui rame e di ferro, alcuni studiosi sostengono anche per l'uso di argento e d'oro. I fili sono collegati a una cassa di risonanza enorme in genere ricavato da un singolo registro, comunemente ritenuta di salice, anche se altri legni tra ontano e pioppo sono stati identificati in arpe esistenti, un pilastro rinforzato curvo e un collo sostanziale, fiancheggiato da spesse bande guancia ottoni. Di solito gioca con le unghie , ha prodotto un suono brillante squillo.
Il clarsach è unico tra arpe fila singola triangolare che sono state fissate le prime due corde accordate nel mezzo della gamma alla stessa altezza. Entro la fine del 18 ° secolo, questo all'unisono è stato dato in Bunting messo a G sotto il Do centrale, ma ci sono prove che il Do centrale è stata precedentemente utilizzata come alternativa posizione. E 'possibile che mai la mano sinistra, che ha svolto la parte alti, ha giocato le corde al di sotto del all'unisono, questa proposta nasce dallo studio delle informazioni di Edward Bunting e del repertorio arpa gaelica .
Nel medio irlandese, il nome per questa coppia di corde all'unisono era 'ni coḃlaiġiḃ' (dativo plurale), il significato del termine, la sua etimologia e la corretta ortografia irlandese del nominativo, sia singolare o plurale, sono tutti poco chiari . Il nome della stringa può essere correlato a 'cobhlach' la parola centrale irlandese, che sembra aver rappresentato una sorta di suono, ma del 19 ° secolo harper irlandese Patrick Byrne ha affermato che il termine significa 'la compagni', un'etimologia che a quanto pare in contraddizione con l'ortografia antica 'coblaigib'. In inglese, le corde all'unisono sono stati chiamati 'le sorelle', ma questo non è apparentemente una traduzione del termine irlandese.
Importanza nella società
Fino alla fine del Medioevo, l'arpa gaelica (la storica clarsach o arpa irlandese) era lo strumento musicale più alto stato di Scozia e Irlanda, e arpisti erano tra le figure più prestigiose istituzioni culturali tra re irlandese e scozzese e capi. In entrambi i paesi, l'arpista beneficiato di diritti speciali e ha giocato un ruolo cruciale in occasioni cerimoniali come incoronazione e considerando poetica.
La funzione principale del arpa gaelica medievale in Scozia e in Irlanda sembra essere suonato per accompagnare la recita della poesia in gaelico o irlandese.
Particolarmente popolare nel 16 ° e 17 ° secolo tribunali inglesi, l'arpa gaelica è stato giocato in tutta Europa in musica barocca solista e consorte, ma è stato lodato da scrittori come Francis Bacon.
L'arpa storica irlandese è il simbolo nazionale dell'Irlanda e, come tale, appare in forme stilizzate in Stemma d'Irlanda , la bandiera del Presidente della Repubblica italiana , nonché le monete euro irlandesi e documenti ufficiali. Appare anche il Royal Standard del Regno Unito , che rappresenta l'Irlanda. L'immagine di un arpa è stata registrata come la Guinness marchio nel 1862.
1500-1900
A partire dal 1500, l'arpa in Irlanda ha cominciato a declinare. Trattamento La Corona di arpisti variava da molestie persistenti al carcere e l'esecuzione. La maggior parte delle azioni intraprese contro i bardi in Irlanda non è stata motivata da una avversione per l'arpa, o della musica irlandese, ma perché la paura che le canzoni ribelli sono stati suscitare passioni e la guerra incitano.
Nel 1570 (1569-vecchio calendario), Papa Pio V ha dichiarato la bolla papale conosciuta come Regnans in Excelsis . Regnans in Excelsis dichiarato che Elisabetta I non era legittimo sovrano, e che i cittadini dei suoi regni non erano più soggette a lei. Infatti, tutti coloro che le obbediva erano minacciate da scomunica automatica. A causa di questo, Elisabetta ho fatto leggi contro bardi irlandesi, menestrelli, arpisti, e simili, che si sentiva Fired Up ribellione.
L'arpa irlandese non è stato completamente vietato comunque. E 'noto che Elisabetta I aveva, nel suo lavoro a corte, un irlandese di nome Harper Donogh. [ 8 ] Altre famiglie inglesi sono stati conosciuti per impiegare arpisti irlandesi nei primi anni del 17 ° secolo. Francis Bacon elogia il suono dell'arpa irlandese come fusione e continua con la Sylvarum Sylva . Inoltre, nei suoi saggi sulla musica consorte, egli afferma che il suono della viola da gamba e l'arpa irlandese suono gradevole insieme, ma che l'Arpa gallese e l'arpa irlandese non ha fatto (l'arpa gallese prima di essere infilate con crine di cavallo). Martin Peerson menziona in due delle sue pubblicazioni, Ayres e dialoghi (1620) e Mottects o Grave Camera Musique (1630), che l'arpa irlandese può giocare il continuo linea, se non vi è alcun organo. Questo è il più antico della musica nota stampa per fare riferimento espressamente il cláirseach.
Su diversi siti web e in alcune prefazioni a libri di musica irlandese,si segnalache Oliver Cromwell ha ordinato tutte le arpe e gli organi in tutta l'Irlanda per essere distrutti nel 1650. Non ci sono rivendicazioniche a Dublino da solo, le autorità sequestrato 500 arpe e li bruciò. Harpers nelle città grandi e piccole era proibito riunirsi.Tuttavia, tali indicazioni possono essere leggendario, e derivanti dalla propaganda anti-Cromwell . E 'noto che Oliver Cromwell incorporato il cláirseach in tre bandiere del Commonwealth. Nei primi la bandiera parlamentare navale, un'arpa parti metà campo insieme con la Croce di San Giorgio. Un cláirseach d'oro è stato posto al centro della bandiera del Commonwealth, e l'arpa è stato incorporato nel proprio standard di Cromwell.
Entro la fine del 17 ° secolo, la nobiltà irlandese aveva perso molto di quello che è rimasto della loro ricchezza e influenza. Questa inversione graduale delle fortune diffuso al arpa, quando i loro clienti è diventato in grado di permettersi i loro servizi, arpisti sono stati respinti e inviati a badare a se stessi. Alcuni arpisti del periodo ben adattato ad un espanso, ruolo itinerante; la loro vita consisteva di percorrere lunghe distanze per visitare un circuito regolare di minori committenti, e la gestione tutte le opzioni ricreative, tra cui si comporre, cantare e suonare l'arpa . Turlough O'Carolan (1670-1738), il famoso arpista cieco e compositore, ha vissuto la vita di un arpista itinerante per quasi 50 anni.
Dal 18 ° secolo lo storico scozzese clarsach era estinto in Scozia, e l'arpa irlandese è morto in Irlanda nel 19 ° secolo. Gli ultimi portatori della tradizione, Denis Hampson e altri, ha giocato la loro musica per Edward Bunting a Belfast Harp Festival nel 1792, permettendo così di essere scritto. Bunting pubblicato la musica arrangiata per pianoforte e suoi taccuini scomparsi negli archivi.
Dopo i tentativi Festival Belfast sono state avanzate varie far rivivere la riproduzione dell'arpa irlandese. Una società Arpa irlandese è stato istituito in città e una scuola di arpa per giovani ragazzi ciechi creati. [ citazione necessaria ] Il progetto non è stato un successo con un solo degli alunni, Patrick Byrne, raggiungendo fama.considerato dal noto collezionista di Francis O'Neill come l'ultimo dei grandi arpisti irlandesi, Byrne avrebbe raggiunto l'onore di diventare il primo musicista irlandese tradizionale mai di essere fotografati. Hill & Adamson fatto una serie di calotipo immagini di Byrne su o intorno a 1 aprile 1845 a Edimburgo. Alcuni esempi di queste immagini si svolgono nella Scottish National Portrait Gallery . Patrick Byrne è morto l'8 aprile 1863 e viene sepolto a Carrickmacross , Co. Monaghan .
Moderna clarsach o Irish Harp
Nel 19 ° secolo, anche se la tradizione antica arpa gaelica stava morendo fuori, una tradizione arpa completamente nuovo è stato inventato in Irlanda. Questa arpa irlandese ha corde di budello e dei meccanismi di semitono come un arpa orchestrale pedale, ed è stato inventato da Dublino pedale arpa produttore John Egan e commercializzati per le signore aristocratiche. Era piccola e ricurva come il clarsach storico o arpa irlandese, ma le sue corde e cassa di risonanza erano moderne
Nel 1890 una nuova arpa simile è stato sviluppato in Scozia per la rinascita culturale gaelica.
Questi nuovi strumenti erano popolari e ha costituito la base della rinascita del 20 ° secolo in Irlanda, in Scozia e in tutto il mondo. In Scozia sono chiamati (in inglese) clarsach se in Irlanda di solito sono chiamati arpa irlandese piuttosto che cláirseach . Musicista irlandese Derek Bell usato il termine neo-arpa irlandese . Altrove sono chiamati arpa celtica e arpa popolare o piccola arpa e arpa leva . Alcuni hanno le corde di budello come gli originali del 19 ° secolo, ma molti ora hanno nylon o fibra di carbonio, invece.
Il clarsach moderno o arpa irlandese ha migliaia di giocatori, sia in Scozia e in Irlanda, così come il Nord America e altrove . C'è un interessante movimento in Bretagna, iniziato da Alan Stivell nel 1950 e continuando fino ai giorni nostri, che sostiene la moderna arpa celtica e talvolta anche il tipo storico, come uno strumento bretone nazionale.. -
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Dulcimer (strumento musicale celtico)
Il dulcimer è uno strumento musicale a corde pizzicate o percosse anche se non è raro trovare musicisti che lo suonano con l'archetto come negli archi. Il dulcimer parrebbe derivare dal santur persiano. Secondo alcuni il zither ed il pianoforte deriverebbero dal dulcimer. Il dulcimer è molto usato in Europa, specialmente nella musica irlandese e nella musica popolare romena.
In Europa è presente in varie forme:
in Svizzera come Hackbett
nella repubblica Ceca come cimbal
in Grecia come santouri
in Ungheria come cimbalom.
in Romania come ţambal
In Cina come yangqin (in cinese: cetra straniera).
Il nome pare derivare dal latino dulcis (dolce) e dal greco melos (suono). In italiano è talvolta chiamato anche dulcimero, dulcimelo, o dulcemele. È caratterizzato da lunghi ponticelli su cui poggiamo corde metalliche intelaiate a coppie (o gruppi di tre o quattro, ma comunque ciascuno riferito ad una nota). Lo si trova di varie misure con un numero di corde proporzionale alla grandezza. L'accordatura è il più delle volte diatonica. La nota più bassa (sol o re) si trova nell'angolo basso dello strumento. La scala diatonica sale spostandosi verso sinistra in alto. Alcuni dulcimer hanno un'ulteriore fila di <div corde per aggiungere note della scala cromatica. In questo caso vengono chiamati dulcimer cromatici per essere distinti dai diatonici. Un'accordatura media copre 3 ottave. Le corde di questo tipo di dulcimer sono percosse da martelletti (in inglese "hammers" da cui hammered dulcimer). Tipicamente tali martelletti sono fatti di legno duro (ciliegio, quercia, acero) ma non è raro trovarli in materiali plastici o metallici. Le estremità sono ovali o comunque arrotondate. Mentre in occidente i materiali di percussione sono principalmente rigidi in oriente si usano spesso materiali flessibili. I martelletti possono essere ricoperti di materiale come il feltro per attutire l'attacco del suono. Spesso le due estremità del martelletto possono essere adoperate per diversi tipi di sonorità.. -
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Bouzouki
Il bouzouki (μπουζούκι) è uno strumento musicale greco, appartenente ai cordofoni, le cui origini risalgono all'antico strumento chiamato panduro.
Storia
Nell'antica Grecia, questo strumento era noto come πανδούρα pandúra e la versione più piccola πανδουρίς pandurís o πανδούριον pandúrion[1], era chiamato anche τρίχορδος tríchordos perché aveva tre corde.
In epoca bizantina viene chiamato ταμπουράς ta(m)bourás. Con l'arrivo degli Ottomani, questi ultimi lo adottano nella loro musica. L'odierno strumento turco tambur è praticamente identico al pandurís. Presso il Museo Storico Nazionale di Atene è in mostra il tambouras del generale Makrijannis (eroe della Rivoluzione Greca del 1821). Questo tambouras presenta le stesse caratteristiche del bouzouki usato dai Rebetes.
Il bouzouki originale era a tre doppie corde, tríchordo (τρίχορδο). Dopo la Seconda guerra mondiale, ha fatto la sua apparizione il bouzouki a quattro doppie corde, tetráchordo (τετράχορδο). Il tetráchordo è stato reso popolare da Manolis Chiotis, considerato uno dei grandi virtuosi del bouzouki. Quasi tutti i musicisti che suonano il bouzouki oggi, usano il tetráchordo. Dal bouzouki è nato un altro strumento della musica greca, il baglamas.
Gli irlandesi hanno creato, negli anni '60, una variante di questo strumento denominata bouzouki irlandese, con cassa di risonanza a forma di goccia, e che differisce dall'originale greco per il fondo piatto e per l'accordatura, che nella variante irlandese è per intervalli di quinte sol-re-la-mi oppure la-re-la-re.
Tra i cantautori italiani che ne hanno fatto uso nei loro concerti si ricorda Fabrizio De André.
In Italia attualmente Mauro Pagani, polistrumentista, virtuoso dello strumento ed autore, spesso suona in album e nei concerti di vari artisti come strumentista di bouzouki.
Caratteristiche
Il fondo è a doghe, bombato come quello di un mandolino napoletano, di cui è parente stretto. Possiede tre o quattro cori di doppie corde, di cui i due più alti sono solitamente coppie di cantini, mentre le corde basse sono accordate a coppie di ottave.
La tecnica tradizionale del bouzouki è basata sul virtuosismo e la velocità dell'esecutore; esempio celebre è il sirtaki, danza greca divenuta famosa grazie al film Zorba il greco (1964), con Anthony Quinn, e caratterizzata da questa rapidità di tocco, spesso riguardante gruppi irregolari di note.
Il manico
Il manico del bouzouki si chiama mániko (μάνικο), è molto lungo e possiede 26 tasti. È costruito in legno di ebano e spesso è decorato con segnatasti intarsiati in madreperla.
La tavola armonica
La tavola armonica si chiama kapáki (καπάκι), a forma di goccia, è costruita in legno di abete. La sua parte superiore è quasi sempre decorata con madreperla. La decorazioni, fighúres (φιγούρες), possono coprire 1/4 della tavola (modelli base), 2/4 e infine, nei modelli più costosi, l'intera tavola. Di solito vengono rappresentati motivi floreali o scene personalizzate. La buca, ródha (ρόδα), è rotonda, ovale o di varia forma.
La cassa armonica
La cassa armonica del bouzouki si chiama skáfos (σκάφος), è costituita da strisce di legno (doghe) attaccate le une alle altre. I tipi di legno frequentemente utilizzati sono palissandro e noce. La qualità dello strumento è migliore quando si usano più doghe. Un bouzouki di livello base ne monta una ventina, mentre i modelli professionali più di 60.
Accordature
Le accordature usuali sono re-la-fa-do per il tetráchordo e re-la-re per il tríchordo. Tuttavia, queste indicazioni non sono tassative; la sua accordatura è liberamente scelta dal musicista che ne fa uso. Mauro Pagani e Fabrizio De Andrè utilizzano un'accordatura araba re-sol-re-sol, spesso con la corda più bassa alzata di tono re-sol-re-la.
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Tromba marina
La tromba marina (in francese trompette marine; inglese marine trumpet; tedesco Marientrompete, Trompetengeige, Nonnengeige, Tympanischiza o Trummscheit)[2] è uno strumento musicale ad arco, usato dal XV secolo fino alla metà del XVIII secolo.
Storia
Contrariamente a quanto il nome sembra suggerire, la tromba marina non ha alcuna attinenza né col mare, né con lo strumento musicale chiamato tromba, né con alcun altro strumento della famiglia degli ottoni. Sembra che l'epiteto venga, per deformazione, dall'aggettivo "mariana": risulta evidente che il contesto di utilizzo, dunque, potrebbe essere stato originariamente associato al culto, a maggior ragione per il fatto che moltissimi degli esemplari giunti fino al XXI secolo provengono da antichi istituti religiosi femminili. Del resto, in tedesco la tromba marina è chiamata anche Nonnengeige (letteralmente, violino delle suore).
Al tempo del re Francesco I venne ufficialmente classificata nell'ambito della Musique de l'Écurie. In seguito, all'epoca di Luigi XVI, venne utilizzata più raramente.
Derivata dal monocordo medievale, la tromba marina possiede una sola corda. Nonostante ciò, secondo il trattato di organologia di Michael Praetorius, lo strumento poteva arrivare ad avere fino a quattro corde: secondo i casi, poi, più corde "simpatiche" potevano essere aggiunte all'interno della cassa di risonanza.
L'altezza supera i 2 metri. La cassa di risonanza somiglia a quella di un'arpa, con un manico nel prolungamento della tavola.
L'unica corda, sfregata da un archetto, è fissata a un cavalletto: la particolarità di quest'ultimo consiste nell'avere un solo piede fisso. L'altro, leggermente distanziato, percuote la tavola (o cassa) armonica tramite un pezzo di vetro in base alla vibrazione assegnata: questo effetto di percussione è chiamato tromba, per via dell'analogia col timbro di questo strumento. Non si tratta, però, dell'unica analogia: la tromba marina è suonata sugli armonici naturali della corda, in modo tale da rifarsi alla stessa scala, incompleta e talvolta naturalmente stonata, delle trombe dell'epoca, sprovviste di pistoni. La somiglianza timbrica, in effetti, è elevata.. -
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Dulciana
La dulciana (detta anche dolciana o dulzaina) è uno strumento a fiato del rinascimento ad ancia doppia. lo stesso è noto come curtal in inglese, Dulzian in tedesco, bajón in spagnolo, douçaine in francese e dulciaan in olandese. Non va confusa con la dolzaina, che è una forma di bombarda o ciaramella.
Esso è l'antenato del moderno fagotto, ed ha avuto il suo periodo d'oro fra il 1550 e il 1700, ma probabilmente esisteva anche da prima. Verso la fine di questo periodo è coesistito con il fagotto barocco, anche se in Spagna si è continuato ad usarlo fino ai primi anni del XX secolo. Esso veniva impiegato nell'esecuzione della musica sia sacra che profana, in tutta Europa ma anche nelle Americhe.
Costruzione
La dulciana è generalmente realizzata da un singolo pezzo di legno, solitamente bosso o acero, in cui i fori vengono prima trapanati e quindi alesati. La cameratura dello strumento è conica, come quella della bombarda, ma ripiegata in due come nel caso del fagotto. I due fori conici sono praticati parallelamente in un unico pezzo di legno. L'ancia è inserita in un tubicino metallico (detto ritorta o "esse"), a sua volta inserito nell'estremità superiore del corpo dello strumento. In alcuni casi può essere inserita una sordina nella campana dello strumento. L'esterno dello strumento talvolta è ricoperto di cuoio come quello del cornetti.
La comune dulciana bassa, analoga al fagotto, è in FA, ma esistono anche dulciane tenore (in DO), alto (in Fa or SOL) e soprano (in DO). Il registro dello strumento è di 2,5 ottave, centrato sulla nota di accordatura; ad esempio il basso va dal Do due ottave sotto il Do centrale al SOL sopra il DO centrale.
L'ancia della dulciana è completamente scoperta, consentendo all'esecutore di controllare il suono e l'intonazione tramite l'imboccatura. Nel periodo in cui fu inventata, altri strumenti ad ancia doppia avevano l'ancia completamente inserita in una capsula detta pirouette, come il cromorno, o anche parzialmente inclusa come la bombarda. Si può immaginare che la dulciana sostituisse la bombarda basso per la comodità della sua più piccola dimensione ma è quasi certo che i due strumenti siano coesistiti nello stesso periodo. Lo strumento sembra sia stato molto usato intorno alla metà del XVI secolo. Una collezione di dulciana, nelle varie misure, è presente a Bruxelles ed è stata prodotta da Melchor sembra in Spagna. Un altro esempio di dulciana si trova a Linz; esso è ricoperto di pelle ed ha una sordina incorporata. L'ultima copia conosciuta è di Johann Cristoph Denner, costruita intorno al 1700, ed anche questa ha una sordina incorporata.
Funzione e repertorio
La dulciana è uno strumento molto versatile, abbastanza alto da essere usato nelle bande che suonano all'aria aperta, abbastanza misurato da essere usato nell'esecuzione della musica da camera e abbastanza espressivo da poter essere usato di supporto alla musica corale. Veniva impiegato nell'esecuzione di musiche per la danza, assieme alla ciaramella ed al trombone, nella musica da camera e nel grande repertorio policorale da Giovanni Gabrieli a Heinrich Schütz. Vi sono espliciti riferimenti alla dulciana nelle sonate di Dario Castello, Giovanni Battista Fontana, Bartolomeo De Selma y Salaverde, Philip Friedrich Böddecker, Giovanni Antonio Bertoli, Daniel Speer e molti altri.. -
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Chitarrone (Tiorba)
La tiorba (fr. Théorbe) è uno strumento musicale.
Grande liuto basso caratterizzato sia da una paletta rivolta verso l'interno tipicamente liutistica a cui sono fissate le corde tese sulla tastiera, sia da un prolungamento del manico (tratta nella definizione di Alessandro Piccinini, Intavolatura di Liuta, Bologna 1623-39), da cui partono un numero variabile di bordoni ben più lunghi delle altre corde (o cori), i quali venivano suonati esclusivamente a vuoto. Nella loro parte terminale tutte le corde sono fissate ad un ponticello. Tale strumento può arrivare a montare sino a 12 paia di corde.
Si distinguono due tipi di tiorba: la tiorba romana, detta principalmente chitarrone, e la tiorba indicata anche come padovana, differenti per numero di cori, in quanto la tiorba padovana ne conta otto sul manico e otto bordoni, e per le dimensioni di cassa armonica, manico e tratta, che nel chitarrone sono più lunghi.
Una tiorba (italiano: tiorba, anche tuorbe; francese: théorbe, tedesco: théorbe) è uno strumento a corde pizzicate. Come un nome, tiorba indica una serie di liuti a collo lungo con secondo PEG-box, come il liuto attiorbato, il francese théorbe des pie `CES, la tiorba inglese, l'arciliuto, il liuto barocco tedesco, il Angélique o angelica. L'etimologia del nome tiorba non è stato ancora spiegato. Si ipotizza che la sua origine potrebbe essere stata nella slava o turca "torba", che significa "borsa" o "turbante". Theorboes sono state sviluppate durante la fine del XVI secolo, ispirata dalla domanda di gamma bassa estesa per l'uso in opera sviluppata da la Camerata fiorentina e nuovo musical opere basate su basso continuo, come ad esempio due collezioni di Giulio Caccini, Le Nuove Musiche (1602 e 1614). Musicisti adattati liuti bassi (c.80 + cm lunghezza della stringa) con una estensione del collo per ospitare corde aperte (cioè tastati) bassi, chiamati diapason o bordoni. Lo strumento è stato chiamato sia chitarrone e la tiorba. Sebbene tiorba e chitarrone sono praticamente identici, hanno diverse origini etimologiche, chitarrone essendo un discendente di chitarra italiana (da qui il suo nome). adattamenti simili a liuti più piccoli (C.55 + cm lunghezza della stringa) ha prodotto il liuto attiorbato e arciliuto, anche strumenti simili di aspetto, ma in modo diverso tuned. L'accordatura di grandi theorboes è generalmente caratterizzato dallo spostamento di ottava, o accordatura rientrante, il più alto dei due (a volte uno) stringhe più in alto, limitando così la gamma superiore dello strumento. I corsi, a differenza di quelli di un liuto rinascimentale o arciliuto, erano spesso sola, anche se a doppia incordatura è stato utilizzato troppo. Tipicamente, theorboes hanno 14 corsi, anche se pochissimi pezzi del periodo barocco richiedono una tiorba 19 portate. Nello svolgimento del basso continuo, theorboes erano spesso in coppia con un piccolo organo a canne. I giocatori più importanti e compositori del chitarrone in Italia erano Giovanni Girolamo Kapsperger e Alessandro Piccinini. Po 'di musica da solista per la tiorba sopravvive dall'Inghilterra, ma William Lawes e altri ha usato nella loro musica da camera, ed è apparso anche in orchestre d'opera. In Francia, theorboes sono stati apprezzati e utilizzati nella musica orchestrale proprio così come nella musica da camera, fino alla seconda metà del 18 ° secolo (Nicolas Hotman, Robert de Visée). Orchestre di corte a Vienna, Bayreuth e Berlino impiegati giocatori tiorba ancora dopo il 1750 (Ernst Gottlieb Baron, Francesco Conti). musica solo per la tiorba è notata in intavolatura.. -
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STRUMENTI MUSICALI BAROCCHI
Trombino
Il trombìno è uno strumento musicale aerofono appartenente alla famiglia delle trombe, ma tagliato un'ottava superiore e quindi di dimensioni più ridotte rispetto alla comune tromba in sib.
La lunghezza del tubo della tromba in sib è infatti all'incirca 132 cm, mentre quella del trombino in sib acuto circa 63 cm.
Il corrispondente termine inglese del trombino è "piccolo trumpet", pertanto anche in italiano il trombino talvolta viene chiamato "tromba piccola".
Origini
La storia di tale strumento musicale segue da vicino quella della riscoperta della musica barocca avvenuta durante il Periodo Romantico ad opera di insigni musicisti quali Felix Mendelssohn e proseguita per tutto l'Ottocento.
La necessità per i trombettisti romantici di raggiungere i difficilissimi registri acuti (detti anche di clarino) richiesti nell'esecuzione delle opere barocche di J. S. Bach (come il 2º Concerto Brandenburghese, la Messa in si minore, il Magnificat, ecc.), di Telemann, di Handel, di Vivaldi, e così via, segnò la nascita del trombino inteso come strumento musicale a sé stante, riservato esclusivamente a tale scopo.
Va detto infatti che le particolari tecniche esecutive dei trombettisti barocchi, in grado di eseguire parti di complessità estrema con semplici trombe naturali prive di pistoni e per questo considerati nei secoli XVII e XVIII musicisti di inarrivabile virtuosismo, si persero completamente nel periodo caotico seguito alla Rivoluzione francese e all'ascesa di Napoleone. In quel periodo di grandi cambiamenti la tromba, che per tutto il periodo barocco fu lo strumento favorito di re ed imperatori, di papi e principi, largamente utilizzata in tutta Europa in ogni momento pubblico, con importanti funzioni celebrative, di rappresentanza, di richiamo, ecc., e quindi strettamente legata alle loro fortune, subì un forte declino, anche in seguito alla soppressione delle corporazioni dei trombettisti e alla perdita delle loro antiche tecniche esecutive.
L'affermarsi poi del nuovo ceto borghese che prediligeva strumenti più versatili ed adatti a contesti familiari, come il pianoforte, il violino, il flauto, ecc., fece precipitare la tromba in una grave decadenza dalla quale si risollevò soltanto nella seconda metà del XIX secolo dopo l'invenzione dei pistoni, avvenuta nel 1815, poi applicati progressivamente a tutti gli ottoni naturali, e l'entrata stabile nella grande famiglia degli strumenti dell'orchestra sinfonica.
I trombettisti romantici però, nonostante l'enorme miglioramento tecnico e costruttivo dei loro strumenti, quando dovevano eseguire musica barocca nelle tonalità originali (solitamente re maggiore), si trovavano di fronte a parti di tale complessità e difficoltà da essere ritenute addirittura impossibili da eseguire, tanto che abitualmente esse venivano trascritte per altri strumenti (es. l'oboe) oppure eseguite all'ottava inferiore.
La sfida era aperta: per questo motivo a partire dalla seconda metà del XIX secolo si iniziò a progettare e a costruire trombe di taglie più piccole, quindi in grado di eseguire note più acute, per tentare di ovviare a tali problematiche.
XIX secolo
Se si eccettuano alcune trombe militari in re acuto usate dalla cavalleria tedesca intorno al 1845, i primi esemplari di tromba piccola (sviluppati essenzialmente in lunghezza, chiamata "forma Herald"), furono costruiti intorno al 1850-1860, ma erano venduti ancora come oggetti curiosi e comunque tali strumenti non sono giunti fino a noi.
Fu il trombettista berlinese Julius Kosleck (1835-1905) che intorno al 1871 iniziò a sperimentare professionalmente la tecnica esecutiva nei registri sovracuti, prima adattando un'antica tromba medioevale proveniente da una collezione privata e poi facendosi costruire vari esemplari di tromba piccola da alcuni costruttori: i risultati furono ottimi tanto che Kosleck fu poi conteso per tutta la sua carriera dai principali teatri europei, come la Royal Albert Hall di Londra, per l'esecuzione delle opere bachiane.
In occasione del bicentenario della nascita di Bach (1885), al quale furono dedicati numerosi cicli di concerti in tutta Europa, la domanda di trombe piccole ebbe un grande incremento: per esempio in quell'anno il costruttore parigino Selmer costruì per il trombettista Teste, dell'Operà di Parigi, alcuni trombini dritti (in varie tonalità) per eseguire il Magnificat.
Nel 1898 il trombettista Theo Charlier (1868-1944) esegui per primo il 2º Concerto Brandeburghese nell'orchestrazione originale con una tromba piccola in sol.
XX secolo
La vera svolta costruttiva arrivò comunque solo nel 1905 quando il costruttore nonché inventore, musicologo, collezionista belga Victor Mahillon (1841-1924), erede dell'omonima azienda di strumenti musicali operante a Bruxelles fin dal 1836, costruì la prima tromba piccola in sib a tre o quattro pistoni, di forma e dimensioni pressoché simili a quelle odierne.
Il quarto pistone, nella tromba piccola, serve infatti ad eseguire la nota (d'effetto) Re3, presente nelle antiche parti per tromba in Re; esso viene indifferentemente azionato dagli esecutori con il mignolo della mano destra o con l'indice della mano sinistra.
Nel dopoguerra, i trombini furono sviluppati principalmente da due costruttori, che li resero molto popolari: il tedesco Scherzer (per il grande trombettista tedesco Adolf Scherbaum, famoso per avere eseguito oltre 400 volte il 2º Concerto Brandeburghese di Bach tra il 1956 e il 1983), e il francese Selmer (per il celeberrimo trombettista francese Maurice André, il più grande virtuoso di trombino di tutti i tempi).
Nel 1971 il costruttore Renold Schilke mise sul mercato il modello P54, che incontrò subito un immediato e duraturo successo in tutto il mondo.
Lo Schilke P54 è stato infatti imitato in seguito dai più grandi costruttori mondiali di strumenti a fiato, come la Yamaha, i cui modelli odierni più venduti sono praticamente identici allo Schilke originale.
Tecnica e utilizzo
Attualmente esistono trombini sia a cilindri che a pistoni in svariate tonalità: do/sib acuto, sib/la e in sol. Spesso il cambio di tonalità si effettua sullo stesso strumento mediante la semplice sostituzione della cannetta di imboccatura.
Ogni trombettista è in grado di suonare il trombino, in quanto la tecnica di base è la stessa, ma per eccellere nello strumento occorre una grande preparazione specifica. Per prima cosa, infatti, il bocchino del trombino è di dimensioni più ridotte rispetto al bocchino della comune tromba in sib: ciò richiede all'esecutore una grande resistenza labiale e la massima attenzione all'intonazione. La presenza del quarto pistone, inoltre, complica l'esecuzione specialmente dei passaggi veloci.
Per questi motivi il trombino viene considerato uno strumento "difficile", appannaggio quasi esclusivo di abili trombettisti con formazione classica che lo utilizzano nell'esecuzione del grande repertorio barocco per tromba, o in duo con l'organo, formazione quest'ultima molto popolare e ormai stabilmente affermatasi nel campo della musica sacra.
A discrezione dell'esecutore può essere utilizzato anche nell'orchestra sinfonica, nei difficili passaggi orchestrali acuti dove può sostituire le trombe acute, come nella Sagra della Primavera di Igor Stravinskij; un altro campo di utilizzo del trombino è nelle formazioni di soli ottoni quali i quintetti (sullo stile dei famosi Canadian Brass), e nelle brass-band.
Con l'eccezione di alcuni brani di Karlheinz Stockhausen la letteratura musicale dedicata al trombino è piuttosto scarsa; esso quindi non viene praticamente utilizzato in altri contesti, come ad esempio il Jazz, dove è quasi completamente assente.
Estensione del trombino (o tromba piccola) in si bemolle acuto. L'estensione comprende anche i suoni cromatici intermedi. Le note bianche rappresentano gli armonici base dello strumento
La famosissima parte per tromba della canzone dei Beatles "Penny Lane", che per decenni fu considerata realizzata artificialmente a causa del suo timbro stridulo, quasi metallico, in un registro considerato troppo acuto rispetto alle possibilità della tromba, in realtà è stata incisa nel 1967 (nello studio 2 di Abbey Road), senza alcun ausilio elettronico, con un trombino in La, dal trombettista classico David Mason, eminente orchestrale della London Symphony Orchestra.
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Pochette
La pochette è uno strumento musicale della famiglia degli archi probabilmente derivato dalla giga.
Il nome viene dal francese, pochette, ossia taschino; in inglese, lo strumento è chiamato kit violin (violino da tasca), in tedesco, Tanzmeistergeige (lett. violino per il maestro di danza).
Essenzialmente, la pochette è un violino piccolo e sottile, progettato per essere infilato in una tasca (da cui il nome francese). Era utilizzato dai maestri di danza a corte, e dai musicisti di strada fino al XVIII secolo.
Storia
Esiste una grande varietà di pochette. In passato furono anche costruite da maestri liutai come Antonio Stradivari, Guarneri.
Le pochette servivano anche come giocattoli per gli infanti della nobiltà.
Si pensa che le due parti di "violini piccioli alla francese" nell'Orfeo di Monteverdi fossero scritte per delle pochette piuttosto che per dei violini piccoli veri e propri.
Nella seconda metà del XVIII secolo si diffonde una variante di pochette adattata a bastone da passeggio, chiamata violino a bastone.
Nella seconda metà dell'Ottocento, le pochette erano ormai fuori moda. Nel racconto lungo La scuola dei Robinson, il romanziere Jules Verne caratterizza un personaggio caricaturale, il "professor" Tartelett, come un maestro di danza, rappresentandolo con l'inseparabile pochette.. -
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Viola d'amore a chiavi
La viola d'amore a chiavi (chiamata anche viella a chiavi) è un cordofono ad arco prodotto a partire dal tardo medio evo. Lo strumento possiede secondo il periodo storico e la provenienza geografica da una a quattro corde melodiche, uno o due bordoni e una quantità variabile di corde di risonanza, che risuonano grazie alla sollecitazione delle corde melodiche arricchendone la sonorità con una specie di riverbero. Il manico supporta una tastiera che permette di generare toni differenti grazie alle cosiddette "tangenti". L'archetto è molto corto e normalmente fortemente incurvato.
Secondo il musicologo svedese Per-Ulf Allmo le corde di risonanza alle quali lo strumento deve il suffisso "d`amore" sarebbero state aggiunte allo strumento non prima della fine del XVI secolo.
Viene utilizzato in Europa continentale (anche in Italia) a partire dal XIV secolo fino alla fine del XVI, in Scandinavia probabilmente già dalla seconda metà del XIII secolo. È ancora utilizzata principalmente in Svezia, nella regione di Uppsala, dove lo strumento è fortunatamente sopravvissuto nella tradizione popolare.
La denominazione svedese attuale di questo strumento, nyckelharpa, significa letteralmente "arpa a chiavi" (in svedese tutti i cordofoni vengono soprannominati "harpa"), e ricorda il nome corrispondente italiano ed il tedesco Schlüsselfidel.
Numerosi compositori contemporanei hanno scritto per questo strumento. Tra i più prolifici Michael Riessler, Marco Ambrosini, Didier François, Ditte Anderson, Jean-Louis Matinier, Lisma Project, Katharina Dustmann, Olov Johansson, Helena Tulve, Boris Koller e Johan Hedin.
Uno studio approfondito relativo alla storia, alla diffusione e alla didattica di questo strumento è stato effettuato grazie all'aiuto della Commissione dell'Unione Europea in occasione del progetto europeo CADENCE
fonte:wikipedia. -
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Cornetto
Il cornetto è uno strumento musicale della famiglia degli aerofoni, di forma ricurva e di sezione conica internamente, ma esternamente profilato (generalmente) a forma ottagonale, impiegato dal medioevo fino al periodo tardo barocco.
Descrizione
« Degli strumenti a fiato il più eccellente è il Cornetto per imitar la voce humana più degli altri stromenti. Questo stromento si adopera piano et forte, et in ogni sorta di Tuono, si come fa la voce. Bisogna dunque esercitarsi a far buono stromento, et guardarsi di non far il stromento che abbi del Corno né del muto. Adunque si deve accomodar il labro talmente, che faccia buon stromento, il labro aperto fa il strumento che ha del corno et muto, il labro troppo stretto fa il stromento fesso. Dunque si tenerà la via di mezzo. Vuol essere suonato con discretione et giudizio. La lingua vuol non essere né troppo morta né troppo battuta: ma vuole esser simile alla gorgia. Poi nella minuta far poca robba, ma buona. Si che ogn'uno tendi al bel stromento, alla bella lingua et alla bella Minuta, et ad imitar la voce humana, più che sia possibile". »
(Girolamo Della Casa)
Questa è la descrizione del cornetto data da Girolamo Della Casa nel suo trattato sulle diminutioni (abbellimenti-variazioni) pubblicato a Venezia nel 1584. Ed è una delle descrizioni più interessanti e dettagliate pervenuteci da quel periodo, visto che il Della Casa è stato un virtuoso di questo strumento a fiato che ebbe la sua stagione d'oro tra Rinascimento e Barocco. Altre fonti scritte e soprattutto iconografiche ci mostrano con tutta chiarezza che la tecnica di imboccatura maggiormente usata nel periodo d'oro era una tecnica laterale: il bocchino veniva poggiato "nel canto della bocca", in genere al centro del lato destro delle labbra. L'effetto di questa tecnica non è stato ancora del tutto esplorato al giorno d'oggi, perché i cornettisti attuali preferiscono per lo più suonare col bocchino al centro o vicino al centro delle labbra. Il timbro è molto affascinante e riesce a coniugare agilità e morbidezza di suono.
Costruzione
Il cornetto è costruito in due valve di legno scavate separatamente che vengono fatte combaciare e poi tenute insieme da una guaina di pelle che seccando, oltre a tenerle unite, sigilla efficacemente le fessure tra le due metà. Lo strumento presenta sei fori anteriori ed uno posteriore. Il foro posteriore non è un foro portavoce, cioè non serve per facilitare l'emissione delle note della seconda e terza ottava, come accade nel flauto dritto e in altri strumenti aerofoni, ma solo per ottenere il La4. La seconda e terza ottava si producono agendo semplicemente sulla pressione del fiato e la tensione delle labbra, in maniera analoga al flauto traverso. Il bocchino, simile a quello della tromba, ma molto più piccolo, viene innestato nella sommità acuta del cono.
fonte wikipedia
Festival Internazionale di Musica Barocca a Sanremo
Video.