FUNGHI, licheni e muschi

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    Kingdom Of The Forest - Funghi





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    Edited by gheagabry1 - 13/9/2020, 19:04
     
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    IL CLATHRUS ARCHERI



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    Il Clathrus archeri è un fungo saprofita(sinonimi Lysurus archeri, Anthurus archeri, Pseudocolus archeri), che cresce in terreni acidi ricchi di resti di legno marcescenti. Comunemente noto come Octopus Stinkhorn, è indigeno in Australia e la Tasmania, anche se è stato introdotto in Nord America, Asia ed Europa.Recentemente, C. archeri var. alba con tentacoli bianchi o braccia è stata riportata dalle foreste Shola nel Ghats occidentale, Kerala, India. Nel 1860 micologo britannico Miles Joseph Berkeley descrisse questa specie e gli diede il nome scientifico Lysurus archeri. Gli è stato cambiato genere in Clathrus dal micologo britannico Donald Malcolm Dring (1932-1978).

    Cresce solo o come gregario, spesso su detriti legnosi. Lo si può trovare tutto l'anno. Il giovane fungo erutta da un uovo suberumpent formando in quattro a sette braccia sottili allungati inizialmente erette e attaccati alla parte superiore. Le braccia, lunghe ed elastiche, man mano si dispiegano nel giro di qualche ora, rivelando un interno rosso-rosato con macchie color verde oliva.

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    E' a questo particolare punto del ciclo di vita che si deve anche la sua denominazione popolare nel Regno Unito, ovvero "dita del diavolo", anche se ha più le sembianze di un polpo. Nella sua maturità secerne un odore che ricorda la carne putrida, che servirà ad attrarre mosche che inconsapevolmente diffonderanno la specie.
    Al taglio rivela una sostanza gelatinosa marrone verdastro. Dopo poche ore, il fungo comincerà a disintegrarsi.

    E' molto probabile che sia stato introdotto accidentalmente. Si ritiene che verso la fine del XIX secolo possa essere stato esportato attraverso un sacco di lana, destinato per le filature d'Europa. E 'stato scoperto in Francia nel 1918 nei pressi di una base militare che era stata occupata dalle truppe australiane durante la prima guerra mondiale. Le sue spore molto piccole, ma resistenti, sopravvissero al tragitto, trovando un nuovo habitat in cui prosperare. Il primo esemplare di Clatrhus archeri nelle Americhe è stato osservato nel 1980. Allo stesso modo dell'Europa, si ritiene che il fungo sia stato introdotto nel terreno di piante esotiche importate negli Stati Uniti. Il fungo polpo è diventato così una delle specie invasive che non sono considerate come una minaccia per la fauna selvatica autoctona o altra vegetazione.


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    Edited by gheagabry1 - 3/5/2023, 19:12
     
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    IL MONDO DEI FUNGHI...


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    L'Auricularia auricula-judae, noto comunemente come "cuore profumato" oppure come "orecchio di Giuda", è un fungo della famiglia delle Auricularaceae. È la specie più nota del genere Auricularia. Viene coltivato su tronchi d'albero ed è oggetto di commercio soprattutto in Cina.
    E' un fungo commestibile che si insedia su vecchi tronchi di sambuco o di altre latifoglie, verso il tardo autunno mantenendosi, quando il clima è umido, per parecchi mesi nel luogo dove è cresciuto. Dapprima compare una piccola coppetta, che presto assume la forma di orecchietta, con all'interno dei rilievi costoluti. Il colore bruno, da porpora a rosso, diventa con l'invecchiamento o quando il fungo si secca, sempre più scuro. Una peluria fine e fitta rende la faccia esterna vellutata, dalla consistenza cartilaginea elastica.




    Entoloma hochstetteri
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    L'Entoloma hochstetteri è un fungo basidiomicete della famiglia delle Entolo-mataceae. Vive in a Nuova Zelanda e in India. Il piccolo fungo ha un caratteristico colore azzurro, mentre le lamelle hanno una sottile tinta rossastra dovuta alle spore. La colorazione azzurra del fungo è dovuta a pigmenti di azulene che si trova in natura come componente di pigmenti nel fungo ma in molti invertebrati marini.
    L'Entoloma hochstetteri ha un corpo molto delicato e può essere trovato tra il muschio o tra le foglie morte. Il cappello può superare i 4 cm di diametro ed ha forma conica. Il colore del cappello è indaco-blu con una leggera sfumatura verde. La sporata è rosa. Sebbene il fungo non sia commestibile non è noto se sia velenoso o no - nessuno sembra aver mai cercato di mangiarlo. E 'stato descritto da un europeo nel 1866.
    Il corpo fruttifero del fungo si trova di solito tra felci muschio, o foglie cadute. Con una forma conica lo fa apparire come qualcosa appartenente a una fiaba e la cornice verde dei boschi della Nuova Zelanda aggiunge l'aspettativa che un folletto possa iniziare a saltarci intorno a qualsiasi momento.

    Hericium erinaceus

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    Il nome scientifico di questo fungo medicinale commestibile diffuso in Europa, Asia e America Setten-
    trionale è Hericium erinaceus. Lo strano aspetto ultraterreno del fungo ha ispirato molti dei suoi estimatori a conferirgli nomi insoliti: Criniera di Leone, Fungo della Scimmia, Testa di Scimmia, Testa d’Orso, Testa di Maiale, Barba Bianca, Barba di Vecchio, Barba del Porcospino, Ponpon Blanc. In Cina si chiama Shishigashira, che significa “testa di leone”, e Houtou, che vuole dire “scimmietta”. In alcuni saggi l’Hericium erinaceus viene erroneamente chiamato Hericium erinaceum. In Giappone è noto principalmente con il nome di Yamabushitake. Gli Yamabushitake, letteralmente “coloro che dormono sui monti”, sono i monaci eremiti della setta Shugendo del buddhismo ascetico. Si presume che l’Hericium erinaceus somigli al suzugake, la giacca ritualmente indossata da quei monaci. In giapponese take significa “fungo”.
    E' un fungo raro considerato una prelibatezza anche se un po’ coriaceo. Si sviluppa preferibilmente su alberi di quercia ancora vivi, oppure su faggio, noce, platani e altre latifoglie. Prospera sul tronco ad una altezza di circa 3-4 metri. Predilige un ambiente prettamente mediterraneo, è un fungo parassita e ha una forma da tondeggiante ad ovale, un corpo circondato da morbidi aculei lunghi 2-3 cm. Il corpo fruttifero si presenta come l’unione di masse compatte di filamenti simili a ghiaccioli cadenti verso il basso. Può raggiungere un diametro di 30 cm di dimensioni ed un peso di circa 2 kg. La carne è bianca, crema o leggermente rossastra, con una consistenza gommosa.
    Molto usato in medicina naturale per le sue storiche proprietà cicatrizzanti sia in Cina e che in Giappone. I Nativi del Nord America lo usavano come cicatrizzante e faceva parte della loro “borsa medica”.

    Gli studi scientifici su Hericium erinaceus sono piuttosto recenti, sebbene anche in questo caso, come per altri funghi terapeutici quali reishi, shiitake, maitake, si tratti di un rimedio naturale pienamente integrato nelle medicine tradizionali di Cina e Giappone.

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    Edited by gheagabry1 - 13/9/2020, 18:26
     
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    DENTE BILIOSO Hydnellum pecki


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    Dominio Eukaryota
    Regno Fungi
    Phylum Basidiomycota
    Classe Basidiomycetes
    Ordine Thelephorales
    Famiglia Bankeraceae
    Genere Hydnellum
    Specie H. peckii
    Nomenclatura binomiale Hydnellum peckii
    Banker, 1912

    Sinonimi
    Calodon diabolus
    Calodon ferrugineus
    Hydnum ferrugineum
    Hydnellum ferrugineum
    Hydnellum diabolus
    Hydnum diabolus



    Il dente bilioso (Hydnellum peckii, Banker -1912) è un fungo non commestibile, ma non velenoso, appartenente alla famiglia delle Bankeraceae. E' una specie dalla forma bizzarra ed inconfondibile soprattutto per via delle goccioline rosse simili a sangue sopra il carpoforo
    Questa specie secerne un liquido rosso simile alla linfa vegetale tramite un processo chiamato guttazione, durante il quale assorbe l’acqua in eccesso dal suolo. Il liquido che sgorga dall’hydellum peckii contiene anticoagulanti molto simili all’attuale eparina, per cui è possibile che in futuro si possa trarre beneficio dal fungo in campo medico. Non è rintracciabile ovunque, perchè cresce nei boschi di conifere, dall’estate all’autunno, in America del Nord e in Europa, recentemente sono state scoperte varietà appartenenti alla stessa famiglia anche in Corea e in Iran. Negli anni della crescita, l’hydenellum peckii “cattura” e ingloba ciò che gli cresce intorno, dalle pigne cadute dagli alberi agli aghi di pino, non risparmiando neppure l’erba circostante. L’“idnello del sangue” era già conosciuta agli inizi del secolo scorso e veniva menzionato negli studi del micologo americano Howard James Banker.


    Lo studio delle sostanze contenute nel liquido si pensa possano inibire gli enzimi responsabili dell’Alzheimer. Oltre a queste proprietà, la sostanza rossapuò fungere da colorante naturale per tessuti e fibre.



    Edited by gheagabry1 - 13/9/2020, 18:16
     
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    ARMILLARIA OSTOYAE

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    Armillaria ostoyae Romagn. (Herink) 1973 è un fungo basidiomicete della famiglia delle Physalacriaceae molto comune. La specie è formalmente conosciuta con il nome di Armillaria ostoyae Romagn., finché una pubblicazione del 2008 rivelò che la specie era stata descritta con il nome di Armillaria solidipes da Charles Horton Peck nel 1900, molto prima di quando l'avesse descritta Henri Romagnesi nel 1970. Noto con il nome comune di chiodino, è un fungo patogeno per molte specie forestali, in particolare a danno di conifere. Risulta comunemente diffuso in Europa e Nord America.
    I suoi miceli attaccano le radici degli alberi vicini e sono in grado di coprire grandi distanze. Secondo una ricerca americana un unico micelio continuo è arrivato ad estendersi per centinaia di ettari, tanto da potersi considerare l'essere vivente più grande al mondo. Il micelio consiste in un complesso di strutture tubolari ramificate, le ife, che si estendono nel terreno mediante crescita apicale e ramificazioni laterali.

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    Il colore marrone e le forme caratteristiche che compaiono sul cappello e altre peculiarità lo distinguono da tutte le altre Armillaria.
    Come la maggior parte dei funghi parassiti, anche la armillaria ostoyae si riproduce sessualmente. I funghi iniziano la loro vita sotto forma di spore rilasciate nell'aria dagli esemplari maturi. Le spore, che in questa specie sono bianche, possono essere disperse nell'ambiente da fattori naturali come il vento oppure possono essere ridepositate da un animale.
    Una volta che le spore si trovano in stato di riposo, ognuna di esse può venire a contatto con un'altra di sesso opposto e della stessa specie. Quando si incontrano due spore della stessa specie e di sesso opposto, queste danno subito vita ad una colonia. Cresce in autunno, spesso cespitoso, su ceppaie o radici marcescenti in boschi di conifere.
    Questa specie di funghi si diffonde attraverso il sistema di radici della foresta in cui risiede e uccide lentamente tutto ciò che è sul suo percorso, rendendola non solo l’organismo più grande del pianeta ma anche una delle più letali. Per alcune settimane ogni autunno, il fungo “esplode” in grappoli giallastri con cappelli, lemelle e spore, ma nel resto dell’anno assume la forma di un sottile strato bianco, simile alla pittura al lattice. È in questa forma meno appariscente che il fungo è più letale, in quanto può diffondersi più facilmente attraverso gli alberi.

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    Gli alberi spesso traggono vantaggio dalla presenza di funghi alle loro radici, poiché aiutano a spostare i nutrienti attraverso il terreno. Gli Armillaria Ostoyae però, si estendono sotto la corteccia degli alberi e fanno marcire le radici, succhiando lentamente la linfa degli alberi nel corso dei decenni. Predilige l'Abete rosso. Un albero può essere ritenuto affetto da Armillaria ostoyae quando presenta le seguenti caratteristiche:
    • Flusso di resina alla base del tronco.
    • Assottigliamento della sommità con cambiamento di colore (giallo e rosso).
    • Presenza di miceli bianchi sotto la corteccia.
    • Presenza di rizomorfe penetrate nelle radici.
    • In autunno, presenza di piccoli funghi color miele in prossimità della base del tronco.
    La parte della pianta rivolta verso Ovest appare rinsecchita


    Tossico da crudo, si raccomanda di cuocerlo bene e di non consumare esemplari che sono stati sottoposti ad un processo di congelamento anche parziale, in quanto potrebbero risultare indigesti; sembra che dopo un processo di congelamento le "emolisine" vengano fissate nella struttura fungina e non vengano smaltite completamente neppure dopo cottura.

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    Nelle Malheur National Forest, in Oregon (USA) si trova uno dei più strani e più antichi organismi scoperti sul pianeta Terra, una colonia di funghi che esisterebbe da oltre 2.400 anni. I suoi miceli, per la maggior parte sotto terra, coprono approssimativamente 890 ettari, equivalenti a 8.900.000 metri quadrati (1.665 campi di calcio), rendendolo il più grande organismo mai scoperto.
    Il fungo è stato scoperto nel 1988 da un dipendente del servizio forestale, Greg Whipple. Inizialmente pensava che il fungo coprisse “solo” 160 ettari, ma col tempo ci si è resi conto che era molto più grande di quello. Il servizio forestale ha scavato campioni da molte aree della foresta, e ovunque hanno trovato funghi. Inizialmente, pensavano fosse semplicemente lo stesso tipo di fungo, ma ulteriori test del DNA hanno rivelato che si trattava in realtà di un singolo organismo vivente. Gli esperti hanno calcolato che, messi assieme, il fungo avrebbe pesato almeno 7.500 tonnellate, forse fino a 35.000 tonnellate.
    Esperti ritengono che questo "gigantismo" possa essere dovuto al particolare clima secco dell'Oregon, clima che non faciliterebbe la propagazione del micelio per via sporigena. Ciò ha fatto adattare la specie che non riesce a riprodursi con facilità per via del clima, verso un fenomeno di gigantismo anche per la mancanza di concorrenti interspecie.
    Il secondo fungo più grande al mondo, con circa 1.000 anni di età, è stato scoperto in Svizzera nel Cantone dei Grigioni.

     
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    “Il mondo, per me, è dominato dagli esseri viventi e dal pianeta su cui viviamo. La mia fotografia è una strada per esplorare questo mondo. I miei interessi coprono tutto, dai micro funghi ai vulcani, anche se ora trascorro più tempo con i funghi che con i vulcani”.

    Steve Axford

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    “Ho iniziato a prendere sul serio la fotografia di funghi e mixomiceti un paio di anni fa, quando ho trovato e fotografato il mio primo mixomicete. Non avevo idea di cosa fosse, quindi l'ho cercato online. Sono stato immediatamente affascinato dal ciclo di vita dei mixomiceti e da allora li ho cacciati e fotografati avidamente.

    Mentre cercavo i piccoli Myxos, ho anche iniziato a notare dei funghi davvero minuscoli e ho iniziato a fotografarli anche loro. Questi minuscoli organismi sono ovunque nella foresta quando piove, ma sono così piccoli che le persone semplicemente non li vedono. Il mio obiettivo è rivelare la loro bellezza e magia!”

    Alison Pollack


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    «I funghi possono essere imprevedibili, reattivi, sorprendenti. Prestare attenzione all'enigmatico universo dell'infinitamente piccolo può rivoluzionare la nostra comprensione del mondo. Un'indagine scanzonata e ambiziosa su una dimensione nascosta, qualcosa che ci circonda, ma a cui pensiamo troppo poco» – The New York Times


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    L'ORDINE NASCOSTO
    La vita segreta dei funghi


    di Merlin Sheldrake

    – “Un lato ti farà diventare più alta, e l’altro lato ti farà diventare più bassa”
    – “Un lato di che cosa? L’altro lato di che cosa?”, chiese Alice
    – “Del fungo”, disse il bruco. –

    Se pensiamo ai funghi, i riferimenti del nostro comune immaginario letterario sembrano essere assai limitati. L’incontro con il “brucaliffo” e il suo fungo magico in “Alice nel Paese delle Meraviglie”, è uno degli omaggi più celebri all’universo fungino, insieme magari alla “scorciatoia che porta ai funghi” e altre tracce simili nascoste nello sterminato panorama della contea del “Signore degli Anelli”. Ma si tratta di casi piuttosto isolati, del resto gli autori di questi due romanzi, Lewis Carroll e JRR Tolkien, subirono il fascino dei funghi probabilmente perché avevano acquisito una certa familiarità col mondo delle scienze naturali – uno era anche un matematico, l’altro era notoriamente appassionato ed esperto di botanica. Eppure, di elementi di fascinazione e di ispirazione, in letteratura così come nella ricerca scientifica, se ne possono trovare a bizzeffe quando si va “a caccia di funghi”.
    Per qualche ragione, non siamo tuttavia ancora abbastanza interessati a queste forme di vita tanto da raffinare il nostro sguardo e le nostre capacità esplorative.

    Questa inspiegabile forma di indifferenza non può comunque durare ancora a lungo, considerando la preminenza, per quanto nascosta, che i funghi hanno da sempre sul nostro pianeta (e forse oltre). A farcelo capire è Merlin Sheldrake, biologo e divulgatore britannico, con il suo “L’ordine nascosto. La vita segreta dei funghi”, edito da Marsilio Nodi.
    di Marco Milano, https://oggiscienza.it/2020/10/03/ordine-n...rake/index.html




    “Anche mentre leggete questo libro, i funghi stanno modificando il flusso della vita, come fanno da milioni di anni. Mangiano le rocce, generano il terreno, digeriscono le sostanze inquinanti, possono fornire nutrimento alle piante così come ucciderle, sopravvivono nello spazio, inducono allucinazioni, producono cibo e medicine, manipolano il comportamento animale e influenzano la composizione dell’atmosfera terrestre. I funghi sono una chiave per comprendere il pianeta in cui viviamo, ma anche il nostro modo di pensare, sentire e comportarci”.
    (Merlin Sheldrake)




    «I funghi sono ovunque, ma è facile non notarli. Sono dentro e fuori di noi. Anche mentre leggete questo libro, stanno modificando il flusso della vita, come fanno da milioni di anni.»

     
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    Xylaria polymorpha,
    le“Dita dell’uomo morto“


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    La Xylaria polymorpha è un un fungo che fa parte della famiglia delle Xylariaceae, ed è un fungo saprofita. Viene comunemente chiamato “dita dell’uomo morto”.
    Con il termine saprofita si indicano quegli organismi che si nutrono di materia organica in decomposizione o morta.
    Il suo colore è prevalentemente nero, con le punte che sono tendenzialmente più chiare.

    Questo fungo produce frutti in estate-autunno su rami di alberi latifogli nelle foreste. Sì, può essere trovato in quasi tutte le regioni d’Italia. In medicina tradizionale indiana, viene usato essiccato, polverizzato e miscelato con zucchero per aiutare la lattazione dopo il parto, ma non è considerato commestibile.

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    Stemonitis fusca è una specie di muffa melmosa. Fruttifica in grappoli su legno morto e presenta caratteristici sporangi marroni alti sostenuti da steli sottili con un'altezza totale di circa 6-20 mm di altezza.

    Formano gruppi di numerosi individui in cluster con crescita parallela ma individuale. All’interno delle masse sferiche si forma un piede dall’ipotalamo che viene gradualmente sollevato per elevare il protoplasto, che a sua volta alimenta la creazione di più piede. Durante questo processo si mantiene il colore bianco del plasmodio, ma quando inizia la maturazione si crea un peridio e al suo interno le fibre capillari. Con un processo chiamato meiosi il protoplasto genererà le spore che si depositano tra le fibre del capillare. Durante questo processo generale, il colore varia a seconda del grado di maturazione, e va dal grigio al nero, per finire con il marrone scuro.

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    Helvella lacunosa

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    Cappello alto da 3 a 4 cm per 2 o 3 cm di larghezza, a forma di sella, con il bordo più o meno avvolto verso l’interno o ondulato. Normalmente composto da 2 o 3 lobi ben differenziati. Il colore della superficie non fertile è molto variabile all’interno dei toni del grigio, a volte tendente al bruno nerastro.
    Imenio composto dalla faccia esterna del cappello, che ha, come la parte interna, una grande variabilità di colore, potendo passare dal grigio chiaro al quasi nero.

    Questa specie come quasi tutte le specie di funghi appartenenti alla famiglia delle helvellaceae contiene tossine termolabili ed altre termoresistenti, per cui la cottura prolungata ne attenua il rischio di mortalità, ma attenzione, non viene scongiurata la pericolosità, specialmente se la si consuma poco cotta o peggio ancora cruda.

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    Mycena subcyanocephala è un fungo, che ha il suo habitat nelle parti tropicali di Taiwan. È stato avvistato otto volte ed è uno dei funghi più piccoli al mondo, alto circa 1 mm.


    M. subcyanocephala, è una specie lignicola della sezione Spinosae , con corpi fruttiferi tomentulosi, un cappello bianco con tonalità blu pallido, pileiocistidi e caulocistidi a parete sottile, cheilocistidi lisci a testa rotonda, basidiospore inamiloidi e basidi a 2 spore. Si nutre di legno, specie in fase di putrefazione.

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