GIULIO CASALE

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  1. tomiva57
     
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    Giulio Casale



    Da Wikipedia


    Giulio Casale (Treviso, 1971) è uno scrittore, musicista e attore italiano.


    Cenni biografici

    Nel 1990, in seguito alla maturità classica, intraprende studi di filosofia teoretica all'università di Venezia. Dopo aver abbandonato la carriera sportiva (giocava a basket nella Benetton di Treviso), scrive testi ed impara a suonare la chitarra da autodidatta; nel 1991 fonda con tre amici gli Estra, un gruppo che ben presto saprà imporsi all'attenzione del pubblico e della critica.


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    Carriera

    Dopo aver pubblicato con gli Estra quattro dischi di studio e un doppio disco live e partecipazioni a vari eventi, tra cui il Tora! Tora! Festival e Arezzo Wave, collaborato con Massimo Bubola, partecipato a innumerevoli festival e manifestazioni (tra cui il Concerto del 1º maggio a Roma) e organizzato tournée molto apprezzate, Giulio Casale comincia ad affiancare all'attività con la band un percorso solista.
    I testi delle canzoni suonate con gli Estra (ispirati al vivere quotidiano, spesso di taglio introspettivo, quasi esistenzialista, e connotati di elementi simbolici) gli hanno già procurato la fama di "poeta rock".
    Nel 2000 pubblica sullo Zero, un libro di poesie, cui fa da leitmotiv il tema dell’assenza (inteso come vuoto esistenziale) e quello dell’immersione nella natura, nel tentativo, non sempre possibile, di radicarsi nella terra-madre per resistere alle devastazioni del paesaggio e all’invasione tecnologica. C’è un rimando evidente ai temi di Nordest Cowboys (disco degli Estra, 1999), che denunciava le storture provocate dal miracolo economico del nord-est. Dopo una serie di pubbliche letture, accompagnate da canzoni e dalla chitarra acustica, prende forma un vero e proprio concerto-reading. Nell’autunno 2002 esce l'omonimo album sullo Zero, documento live dei concerti-reading, a cui vengono assegnati due riconoscimenti: il Premio Mariposa '02 e la Targa Premio Grinzane Cavour '03.
    Con la partecipazione, nel luglio '04 a Viareggio, al Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber, Casale intraprende un nuovo percorso artistico in direzione del teatro. Il 13 maggio 2005 viene pubblicato un album, In fondo al blu, su etichetta Artes Records, che fa da base ad uno spettacolo di teatro-canzone denominato Illusi d’esistenza, con la regia di Roberto Citran.
    Nel 2006 esce un libro Se ci fosse un uomo – gli anni affollati del Signor Gaber (Arcana Libri), un itinerario tra i pensieri e le parole del Signor G (1970) fino agli ultimi dischi effettuati in studio. L’autore alterna l'analisi filologica e musicale, condita di spunti filosofici, al tono intimo di chi cerca in Gaber l’uomo e l’amico. Nell’autunno riporta in scena in teatro a Milano un testo di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, rappresentato nella stagione teatrale 1978/1979, Polli di allevamento: forse la più provocatoria delle pièces gaberiane, incentrata sui temi del conformismo, delle nevrosi, delle insicurezze dell’uomo contemporaneo. Dalla scomparsa di Gaber, è la prima ri-proposta di questo spettacolo. Polli di allevamento attraversa molti teatri italiani, procurando a Casale il Premio Enriquez per il miglior spettacolo teatrale del 2007.
    Sempre nel 2007, viene edito Dark Angel, i testi di Jeff Buckley, scritto in collaborazione con Luca Moccafighe.
    Nel 2008 è la volta di Formidabili quegli anni, dal libro omonimo di Mario Capanna: si tratta di uno spettacolo sul '68, nel corso del quale alterna alla prosa i momenti musicali-cantati più significativi dell'epoca. Sfilano così composizioni di Jacques Brel, Fabrizio De André, Luigi Tenco, Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Boris Vian e dello stesso Casale.
    In autunno debutta come narratore, con un libro intitolato Intanto corro, che vince, come opera prima, il premio letterario Frignano. Come recita la quarta di copertina: sono schegge di vita, immerse nella realtà oppure abbagliate dal sogno o dall'ossessione. Sono immagini e personaggi che si aprono alla narrazione, e ci invitano a riflettere sul nostro corpo, sul nostro rapporto con gli altri, sul tempo e sui luoghi, su quello che va oltre il nostro orizzonte, oltre i suoi limiti. Sono canzoni e sono poesia... Sono la rivelazione di un attimo, che sconvolge il corso del tempo e può restituire senso a un destino intero. Dal libro scaturisce uno spettacolo omonimo: reading e teatro-canzone al tempo stesso.
    Il 15 novembre 2009 debutta a Che tempo che fa. Il 16, allo Strehler-Piccolo Teatro di Milano, si tiene la prima nazionale della Canzone di Nanda, dedicata a Fernanda Pivano, amica di Casale, con la regia di Gabriele Vacis. Lo spettacolo rappresenta un adattamento scenico dei Diari 1917-1973, nel quale si inseriscono i racconti originali che la Pivano fece a Casale negli anni della loro frequentazione, nonché rievocazioni di artisti legati alla beat generation o di maestri di Nanda (Pavese, Calvino).
    Il 24 aprile 2010, a Treviso, ha luogo la prima di un nuovo spettacolo, The beat goes on. È l'ideale prosecuzione della Canzone di Nanda, un lungo madley di canzoni e, al tempo stesso, un viaggio che parte dall'America degli anni '50 e attraversa le opere di poeti, scrittori e musicisti, passando attraverso differenti generi musicali, fino ad arrivare ai brani più melodici di Casale e degli Estra. Sempre a Treviso, il 2 ottobre, si svolge, con data unica, uno spettacolo dedicato a un grande pittore del primo '900, Gino Rossi, che per gran parte della propria vita rimase internato in manicomio. L'evento prende il titolo di La vita altrove e rappresenta una riflessione, che passa anche attraverso il linguaggio musicale e canoro, sulla solitudine e l'esilio dell'artista, spesso considerato come diverso, se non pazzo. Particolarmente intensa la recitazione in inglese del Kaddish di Allen Ginsberg, una sorta di orazione funebre composta dal poeta beat per la propria madre, che conobbe la depressione e il manicomio.


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    Discografia

    Album

    2002 Sullo zero Artes Records
    2005 In fondo al blu Artes Records
    2012 Dalla parte del torto Novunque

    Opere


    2000 sullo Zero Edizioni papergraf
    2006 Se ci fosse un uomo – gli anni affollati del Signor Gaber Arcana Libri
    2007 Dark Angel, i testi di Jeff Buckley Arcana Libri
    2008 Intanto corro Garzanti
    2009 La canzone di Nanda Agidi


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    DALLA PARTE DEL TORTO


    E’ sempre un po’ noioso iniziare a raccontare un disco partendo dalla biografia dell’artista, ma nel caso di Giulio Casale tale racconto è necessario per mostrarne l'evoluzione.
    Più di dieci anni fa chi scrive faceva parte di quello che sarebbe diventato in breve tempo un folto pubblico che si spostava verso ogni location del Nord Est in cui si sarebbero esibiti gli Estra. Era l’inizio degli anni ’90 e la band capitanata da Giulio “Estremo” Casale divenne la voce dei giovani che abitavano quei luoghi e quel periodo storico: il loro rock duro e lirico divenne ben presto un marchio di fabbrica che li portò a diventare una delle band più importanti del nostro paese, anche se la loro fama non riuscì mai ad arrivare ai livelli raggiunti in “patria”.
    Già allora, nonostante tutti i componenti della band fossero dotati di carisma (basti pensare al chitarrista Abe Salvadori), erano la voce, le parole e il corpo di Casale a trascinare ogni concerto: con il suo fare teatrale, con la sua presenza imponente Giulio ricopriva perfettamente il ruolo del leader di una rock band.
    Purtroppo, come tutte le storie, anche quella degli Estra trovò una sua conclusione mentre Casale iniziava una strada come solista in veste di scrittore, musicista e di attore di teatro-canzone.
    Dopo un lungo periodo dedicato a portare in scena i suoi testi come quelli di Gaber, di Jeff Buckley o Nanda Pivano, Estremo è tornato ad impugnare la chitarra per scrivere le canzoni che sono state inserite nel suo terzo album da solista.
    “Dalla parte del torto” per Casale è un ritorno al rock, ma in modo totalmente diverso da quello con cui aveva iniziato: qui, infatti, le chitarre non servono per colpire, ma per creare una tensione sottocutanea su cui si appoggiano i racconti che vanno ad indagare tanto la sua anima quanto il disagio che la circonda. Basti pensare a “La tua canzone”, canzone che apre il disco (che a tratti ricorda “Suggestionabili” di Paolo Benvegnù), con quelle chitarre che sembrano porsi di traverso rispetto al brano, ma, in realtà, non fanno che esaltarne l’andamento fino all’esplosione del ritornello: “E se io non comprenderò io non comincio, non ho un senso/ Se io non comprenderò è un’arroganza anche dire Io’”. Se “La mistificazione” è un brano pop-politico, con “Apritemi” Casale mostra di sapersi muovere in atmosfere più dilatate, mentre “Un’ossessione” resta impressa per quella frase “È lento quel deserto che si allunga verso me” che potrebbe essere l’inno di questo disco. In “Virus A” si palesano davanti al microfono lo scrittore e il poeta che si dividono con il musicista l’anima artistica di Estremo, mentre “Fine” ci lascia indifferenti con quel mix di inglese e italiano che non aggiunge niente alla canzone e all’album.
    Dopo la cover di Battiato (“Magic shop) e la psichedelica (e pressoché inutile) “La merce” il disco ricomincia a macinare canzoni con lo splendido trio “Personaggio comune”, “Senza direzione” e “La febbre” in cui risalta la bravura nello scrivere belle storie e belle canzoni con cui raccontarle. E’ proprio con questo trittico che questo album sembra prendere finalmente una consistenza interessante.
    “Dalla parte del torto" risulta, infatti, a tratti un po’ frammentato, e non sempre convincente (soprattutto negli arrangiamenti), ma racchiude lo spirito e il talento di un eccellente artista.

    (Giuseppe Fabris)

    Tracce:

    “La tua canzone”
    “La mistificazione”
    “Apritemi”
    “Un’ossessione”
    “Virus A”
    “Fine”
    “Magic shop” – cover del brano di Franco Battiato
    “La Merce”
    “Personaggio comune”
    “Senza direzione”
    “La febbre”
    “La tua canzone #9″



    da: rockol.it



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