NAPOLI

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  1. gheagabry
     
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    I fantasmi non abitano più a Napoli



    Nella mia infanzia napoletana esistevano i fantasmi. Eramo residui incorporei di vite vissute, erano persone che prolungavano un'insonnia oltre la morte. I napoletani dicevano "ci stanno i fantasmi!".
    Vivevano nelle vecchie case, loro ultima residenza, mentre mancavano nelle nuove che spuntavano a gramigna sopra il tufo del Golfo. Una buona parte dell'edilizia selvaggia era anti-fantasma e per niente antisismica..Come quello scozzese, il fantasma meridionale era un residente che non aveva accettato lo sfratto della morte. Continuava a rasentare i muri e i vivi. A differenza di quello del nord, non indossava lenzuola né trascinava catene..andava invisibile, cioè nudo, oppure aveva i panni di un piccolo monaco, se maschio, e di una contadinella se femmina. A causa della forte mortalità infantile, i fantasmi erano anche quelli dispettosi dei bambini.
    Nella mia infanzia le storie di fantasmi si sono divise lo spazio dei racconti, insieme ai terremoti e ai bombardamenti aerei. Avevano la stessa quota di realismo. Nessuno obiettava la loro autencità.lo scettico, se c'era taceva.. Uno zio di mia madre, era considerato un sensitivo capace di avvertirne le presenze. Andava prima lui a visitare l'appartamento nuovo.poi emetteva il verdetto. Una zia di mia madre scappò di casa lasciando porta aperta e pentola sul fuoco, come per il terremoto, senza più rimetterci piede. Un bastone del nonno si animava ed inseguiva qualche membro della famiglia. I fantasmi rendevano una casa inabitabile, più gravemente di una crepa sismica.

    Erano storie che mischiavano il terrore alla risata nervosa, ingredienti sfruttati dal cinema e dal teatro. .Ma a Napoli non "ristanno più i fantasmi. Si muore definitivamente senza residui di presenza. Se il salario dei morti è di essere ricordati, è avvenuto il licenziamento. Scompaiono dal pensiero dei vivi, non vengono più nominati. Non resta loro altra via che il sogno, per farsi ricordare da quelli che hanno amato. Se mi capita una loro visita e all'alba me la ricordo, inauguro il giorno con la parola "grazie".

    (Erri De Luca)


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3 replies since 1/9/2011, 22:56   1795 views
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