VENEZIA

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  1. gheagabry
     
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    ... PERLE DA DIFENDERE …
    ... Che notizia! Oggi riprendo un articolo trovato su Online-News; preoccupante la notizia e richiede una intervento davvero serio e pronto da parte delle istituzioni. Venezia, una delle perle più belle del mondo sta sprofondando ad una velocità ben superiore a quella prevista. L’acqua nella quale è immersa quella bellissima città sta avendo la meglio sulle strutture costruite dall’uomo per impedire che questo avvenga. L’Italia è un paese meta di un turismo molto forte proprio perché a differenza di tante nazioni ha in ogni parte perle di bellezza e di storia che rendono unico il nostro paese. Non dobbiamo sederci e cullarci sugli allori, dobbiamo agire e fare in modo che le nostre bellezze architettoniche siano tutelate, protette e valorizzate. Per quanto riguarda Venezia è urgentissimo un intervento strutturale che permetta alla marea di fermare il suo lento ma progressivo crescere; mentre parallelamente bisognerebbe trasmettere alle nuove generazioni quei valori e quelle nozioni che portino nei loro cuori e deteminazioni l’amore verso le bellezze storiche sparse ovunque in Italia e nel mondo. Vivo in una città che è stata culla della civiltà, che ha monumenti e reperti ovunque sia sopra che sotto terra; provo davvero fastidio quando vedo monumenti e reperti imbrattati da scritte con gli spray. Sono segnali anche quelli di una cultura che va verso il non rispetto della storia e, lo ripeto sempre in questo spazio, una civiltà ha futuro solo se ha rispetto del proprio passato. … .
    (Claudio)



    Venezia sprofonda più in fretta del previsto e si sposta verso Est

    Tra gli elementi che determinano il fascino di Venezia c’é sicuramente anche la paura che sparisca ‘affondando’ nell’Adriatico, che ne fa anche una delle città più studiate al mondo. Gli ultimi a cimentarsi con il problema dello sprofondamento della laguna sono stati i ricercatori californiani dello Scripps Institution of Oceanography dell’università della California, dell’università di Miami e dell’azienda italiana Telerilevamento Europa, che in un articolo che verrà pubblicato il 28 marzo su Geochemistry, Geophysics, Geosystems, rivista della società americana di Geofisica, hanno scoperto che il capoluogo veneto non solo ha ripreso ad abbassarsi, ma si sposta anche verso est.I ricercatori hanno combinato misure Gps con quelle da satelliti che utilizzano la tecnologia Insar per verificare eventuali movimenti: dall’analisi emerge che in media la città sprofonda tra 1 e 2 millimetri l’anno, mentre le isole della laguna calano di 2-3 millimetri nella parte nord e 3-4 in quella sud, mentre il movimento verso est è di 1-2 millimetri: “L’unione delle misure Gps e satellitari ha catturato i movimenti degli ultimi 10 anni con una precisione impossibile con uno solo dei due mezzi – spiega Shimon Wdowinski, dell’università di Miami – è uno spostamento minimo ma significativo”. Se i numeri trovati hanno fatto strabuzzare gli occhi agli esperti di oltreoceano non hanno però stupito i ricercatori di casa nostra: “Sono d’accordo con i numeri trovati dalla ricerca, ma non con l’interpretazione che si dà dei dati – spiega Luigi Tosi, geologo dell’Istituto di Scienze Marine del Cnr – il fatto che la laguna si abbassi di pochi millimetri l’anno era stato già osservato da diverse ricerche precedenti, per cui la conclusione che ‘Venezia ha ricominciato ad affondare’ mi sembra forzata”.
    Se l’affondamento in sé non è un problema, la città lagunare ha comunque di fronte un futuro complesso, nonostante la ormai prossima entrata in funzione del Mose, la diga contro l’acqua alta di cui è iniziata la fase finale di costruzione: “L’abbassamento va sommato all’innalzamento delle acque, che potrebbe arrivare addirittura a 50 centimetri entro fine secolo – spiega Tosi – il Mose è progettato per entrare in azione solo per maree superiori a 110 centimetri, quindi 10-20 volte l’anno. In caso di un innalzamento così grande delle acque, però, la quota di 110 centimetri verrebbe superata molto più spesso, fino a 200 giorni l’anno”. Proprio Tosi, insieme ad alcuni matematici dell’università di Padova, sta lavorando a uno studio sulla possibilità di alzare Venezia pompando acqua nel sottosuolo: “Il modello teorico funziona molto bene, ma ancora servirà molta ricerca per metterlo in pratica – sottolinea l’esperto – si potrebbe ‘aiutare’ il Mose con un innalzamento di circa 10 centimetri”.

    (AdnKronos)
     
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17 replies since 1/9/2011, 21:38   3254 views
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