VENEZIA

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  1. gheagabry
     
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    Sogno o son desta?!

    Mi trovo a Venezia quella romantica città
    dalle architetture acquose che si riflettono nei canali,
    mentre sopra una gondola di legno percorro vie misteriose, su i ponti,
    il gondoliere silenzioso dirige il viaggio con un naturale movimento.
    Quell’area paludosa e mistica mi ispira e tiro fuori parole e versi
    mentre l’ombra del mio Don Giovanni
    mi insegue tra i spiragli e le insenature della Venezia romantica e poetica.
    Mi sospira da lontano che Venezia è poesia, amore e mistero.
    La Torre M.Cristina



    VENEZIA




    Venezia per me, ancor prima di
    visitarla da ragazzina, è sempre stata una città magica, intrigante,
    misteriosa come le sue maschere e affascinante come i suoi palazzi e la sua
    storia. Sicuramente unica....



    Venezia, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, è storicamente la Serenissima o la Dominante, antica capitale della Repubblica di Venezia. La città, capoluogo del Veneto, sorge sulla laguna veneta, nell’omonimo golfo di Venezia, e Il territorio comunale comprende, oltre alla città stessa città e alle isole lagunari, un’ampia porzione di terraferma comprendente Mestre e Porto Marghera. E’ Divisa in sei quartieri: Dorsoduro, Santa Croce, San Polo, San Marco, Cannaregio e Castello. Regina dell’Adriatico e Repubblica marinara insieme a Genova, Pisa e Amalfi. Il suo cuore è Piazza San Marco, dominata dall’omonima Basilica, colorata d’oro e rivestita da mosaici che raccontano la storia di Venezia, assieme ai maestosi bassorilievi che raffigurano i mesi dell’anno. Il portale principale è sovrastato dai quattro cavalli di bronzo di Costantinopoli, in memoria della quarta Crociata del 1204.
    Il Palazzo Ducale sorge di fianco della Basilica, uniti da Porta della Carta, opera di Bartolomeo Bon che funge da uscita del museo di Palazzo Ducale, mentre l’ingresso principale è sul lato che guarda alla laguna. Dove prima aveva sede il governo della Serenissima ora c’è un museo, contenente le opere dei migliori artisti veneziani e la Biblioteca Sansovina. Da non perdere il famosissimo Ponte dei Sospiri, le carceri e i Piombi. Di fronte al Palazzo Ducale sorge il campanile della basilica di San Marco: fu costruito nel 1173 come faro per i naviganti, fu restaurato da Bartolomeo Bon nel XV secolo, crollò nel 1902 e venne interamente ricostruito. Altro simbolo della città di Venezia è il Ponte di Rialto: progettato da Andrea Da Ponte, fu costruito nel 1591 e costituiva l’unico modo per attraversare il Canal Grande a piedi: infatti rimase l’unico ponte fino al 1854, quando fu costruito il Ponte dell’Accademia. Tipici i negozi di lusso sui lati del corpo centrale, la pescheria e la chiesa di San Giacomo di Rialto alla fine del ponte, nel quartiere di San Polo. I canali principali della città sono il Canal Grande ed il Canale della Giudecca: il primo taglia in due la città tracciando una sorta di “S”, il secondo separa il centro storico propriamente detto dall’isola della Giudecca. Meritano una visita anche le bacari, le tipiche osterie veneziane, dove si può sorseggiare un’ombra (calice di vino) e mangiare la spieza (milza), le sarde in saor, colla poenta (col pesce, la polenta è assolutamente bianca!), fegato alla veneziana e i bigoi in salsa. Venezia è la città del rinomato Carnevale. Le sue origini che si legano probabilmente alle saturnalia romane. Ma è anche la città della gondola, vera opera d’ingegneria. Splendido è poi il Bucintoro, il più ornato dei vascelli usato per le cerimonie dei Dogi. Poche città al mondo possono vantare di aver dato i natali a così tanti importantissimi pittori, che hanno d’altronde influenzato tutta la pittura occidentale: Jacopo, Giovanni e Gentile Bellini, Tintoretto, Vivarini, Tiepolo, Canaletto, Francesco Guardi, Ippolito Caffi. Venezia è anche la città dove si espresse il genio di tutti i più importanti pittori veneti, come il Tiziano, i Bassano e il veronese Paolo Caliari. Non ultimo, la Serenissima è la città natia del grande compositore Antonio Vivaldi.



    Molte sono le leggende che ancora oggi si narrano su Venezia, la città che ha incantato scrittori e artisti di tutti i tempi e che più di ogni altra, avvolta in un manto di nebbia che copre tutta la laguna, si presta a occultarne i misteri. Ad esempio, c’è forse qualcuno che trema ancora la sera, a mezzanotte, quando il campanile di San Marco batte i suoi dodici rintocchi: la qual cosa, potrebbe anche rientrare nella normalità, se non dovesse capitare d’imbattersi in un individuo dal passo barcollante, che si aggira nei pressi di corte Bressana, a San Giovanni e Paolo, mendicando denaro. Questo essere, se tale si può definire un fantasma, sta solo cercando soldi per poter riacquistare se stesso: si racconta, difatti, che in vita fosse uno degli ultimi campanari di San Marco e che la sua statura spiccasse a tal punto da attirare l’attenzione del direttore di un istituto scientifico. Quest’u ltimo, difatti, infervorato dalle sue ricerche d’anatomia, propose all’uomo un’ingente somma di denaro in cambio del suo scheletro, che gli avrebbe restituito a morte avvenuta. Naturalmente il campanaro, di fronte a una tale somma di denaro, accettò, ma la notte stessa la morte lo colse, per un eccesso nel bere. Chi non credesse a tali strani racconti, potrebbe recarsi al Museo di storia naturale, dove troverebbe lo scheletro, ancora in bella mostra nella sua teca.
    Delle tante leggende che avvolgono la città, vi sono quelle che riguardano il pittore Tintoretto, la cui figlia sarebbe stata presa di mira da una strega, o l’architetto Baldassar Longhena, che verso la metà del XVII secolo avrebbe edificato il tempio alla Madonna della Salute, il cui progetto era ispirato alla cabala; altre ancora raccontano di amori felici, come quella di un giovane pescatore in procinto di sposarsi, che, accerchiato dalle splendide sirene che volevano rubargli l’anima, seppe resistere ad ogni tentazione, al punto da stupire le sirene stesse, che, meravigliate, gli resero, come dono per la futura sposa, trine di schiuma di mare, da cui la bella amata realizzò il merletto buranello, prezioso vanto dell’intera isola di Burano.





    SSShhhh! Custodiamo la chiave di Venezia segreta, una Venezia nascosta e misteriosa, la cui esistenza è conosciuta solo a pochi.
    Lasciatevi guidare nel labirinto di quest’antica e magica città creata secoli fa da grandi capomastri, vero e proprio gioiello al centro della laguna.
    Città di sussurri… città romantica… città di fantasie e di sogni...



    Tra i ponti di Venezia ce ne sono due in particolare con delle impronte di piedi in pietra d’Istria sulla pavimentazione della sommità: stiamo parlando del ben noto Ponte dei pugni a San Barnaba e del Ponte di Santa Fosca a Cannaregio. Questi due, come in realtà molti altri, erano la sede di lunghi scontri e battaglie a suon di pugni (e non solo), chiamate Guerre dei Pugni, tra due contrade rivali. Vinceva chi prendeva possesso del ponte gettando in acqua il maggior numero di sfidanti della parte avversa (i ponti di Venezia all’epoca erano per lo più privi di parapetti e quindi l’operazione non era molto difficile)...Ai tempi della Repubblica Serenissima Venezia era divisa in due fazioni: Castellani e Nicolotti. I primi, vestiti con sciarpa e berretto rossi, rappresentavano tutte le maestranze che lavoravano all’Arsenale, dove si costruivano tutte le imbarcazioni e i vascelli, i secondi, con sciarpa e cappello nero, erano per la maggior parte pescatori provenienti dalla contrada di San Nicolò dei Mendicoli...Le Guerre dei pugni si svolsero tutti gli anni, a partire dal 1300, nel periodo tra settembre e Natale finchè vennero proibite nel 1705. In quest’anno infatti uno degli scontri sfociò in una sanguinosa battaglia che solo dopo molte ore riuscì a essere sedata.



    Ca Dario svetta tra i Palazzi sul Canal Grande per i marmi policromi che ne decorano la facciata in stile rinascimentale. In seguito ad un assestamento statico la facciata del palazzo è visibilmente inclinata verso sinistra il che gli conferisce un aspetto un po’ inquietante. Per la sua bellezza venne scelto come soggetto da Claude Monet per una serie dipinti e colpì l’interesse di John Ruskin che ne descrisse le decorazioni nel suo famosissimo “Le pietre di Venezia”..L’edificio fu costruito nel 1479 da Pietro Lombardo per conto del proprietario Giovanni Dario, segretario del Senato della Repubblica di Venezia. Sua figlia, Marietta, sposò Vincenzo Barbaro e il palazzo rimase nelle mani della famiglia Barbaro fino al XIX sec. Le disgrazie cominciarono subito però: Giovanni Dario perse in brevissimo tempo la sua influenza politica e da lì a breve il generò subì un terribile tracollo finanziario. Marietta morì in seguito alla caduta in disgrazia della famiglia, c’è chi dice di crepacuore chi suicida, e il padre e il marito la seguirono a ruota...Ca’ Dario venne venduto dalla famiglia Barbaro agli inizi del XIX sec ad un ricco commerciante di diamanti armeno, Arbit Abdoll, che, per non venir meno alla maledizione, subito dopo l’incauto acquisto fece bancarotta e morì in disgrazia...Rawdon Brown, lo scienziato inglese che divenne proprietario del palazzo nel 1832 finì sul lastrico nel 1842 e da lì a poco si suicidò, come pure il suo amante...Tra la fine dell’800 e i primi del 900 ebbero la disgraziata idea di venire in possesso di questo palazzo maledetto Charles Briggs, che fu costretto a fuggire da Venezia perchè accusato di omosessualità (allora era un reato) e Henry De Reigner, che si ammalò gravemente 2 anni dopo l’acquisto e fu costretto a tornare in Francia......La maledizione non finisce qui naturalmente e prosegue fino ai giorni nostri.......




    Lì dove terminano le Fondamente Nove si apre un’ampia insenatura, dove un tempo i veneziani solevano fare il bagno d’estate, su cui svetta un elegante e malinconico edificio chiamato Casino degli Spiriti. In realtà si tratta della dependance di Palazzo Contarini dal Zaffo, che si affaccia sul lato opposto rispetto alla Laguna, in Fondamenta Contarini. Tutto il complesso apparteneva nel 500 a Giuseppe Contarini, cardinale e famoso mecenate. Oggi laproprietà è suddivisa tra due istituzioni religiose ed è possibile chiedere alla portineria di visitare il bellissimo giardino...Il Casino degli spiriti, chiamato così perché ritenuto un luogo di ritrovo di spiriti irrequieti, è sempre stato considerato un luogo maledetto. Nei secoli passati si vocifera che fosse la sede di misteriose cerimonie grazie alle quali gli adepti di una setta invocavano demoni e spiriti, che poi finivano per infestare il luogo...Il fantasma più famoso che si dice apparisse spesso tra le sue stanze era quello di Luzzo pittore del “500, che in quelle stanza si incontrava con Giorgione, Tiziano, Sansovino. Luzzo morì suicida a causa di un amore non corrisposto: si era follemente invaghito di una delle amanti del Giorgione, Cecilia.




    Venezia è come musica al cuore, come un pianto prosciugato dal sole.
    Venezia può apparire anche volgare, come un gondoliere stanco del troppo remare.
    Venezia è simile al mio vivere, ballerina impazzita e forse un poco triste. Venezia è una città meravigliosa, l'ho vista specchiarsi piena di vanità e senza alcun rancore.



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17 replies since 1/9/2011, 21:38   3254 views
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