TERME DI MARGHERITA DI SAVOIA

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  1. tomiva57
     
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    MARGHERITA DI SAVOIA-TERME



    Nell'arco del Golfo di Manfredonia a 40 chilometri da Foggia, Margherita di Savoia-Terme si adagia sulla parte litoranea del Tavoliere foggiano. La città si stende su un rettilineo di oltre due chilometri che corre parallelamente tra il mare e le Saline, le più grandi e spettacolari d'Europa. Per le acque salso-bromo-iodiche le Terme sono frequentate quasi tutto l'anno da curandi che vengono da ogni parte d'Italia, dai Paesi del Mediterraneo e dagli altri Stati europei.

    Margherita di Savoia, località turistica di primaria importanza, dal nome che tradisce inequivocabilmente l'interscambio con la storia sabauda, ha le saline più grandi d’Europa; non può quindi meravigliare il fatto che, da tempo immemorabile, le proprietà terapeutiche delle acque madri, dei fanghi e dei sali estratti in loco, siano conosciute, apprezzate e applicate.

    Lo stabilimento termale

    Lo stabilimento termale di Margherita di Savoia sorge di fronte al mare, costeggiato da un'ampia spiaggia e si estende su di una superficie di circa 15.000 mq. Dispone di attrezzature medico-sanitarie in grado di rispondere alle più specifiche esigenze. Ai classici reparti per le cure inalatorie, la fango-balneo terapia, i vari tipi di massaggio, si sono aggiunti il centro di Sordità Rinogena, il centro di Broncopneumologia e Riabilitazione Respiratoria, la palestra, il reparto Ginecologico e il centro di Medicina Estetica.

    Si praticano cure di fanghi, bagni, inalazioni, nebulizzazioni con l'impiego delle cosiddette « Acque Madri », le famose « acque rosse » delle Saline. Non limpide e di leggero odore di idrogeno solforato, hanno una elevata radioattività naturale, sono ricche di iodio, bromo e soprattutto di cloro. Il tipico colore rosso deriva dalla presenza di un protozoo flagellato, la Dunaliella Salina a concentrazioni molto elevate anche se comunque sono batteriologicamente da considerarsi pure. L'efficacia di queste acque era già nota nell'antichità: si dice, infatti, che dopo la battaglia di Canne, Annibale si fosse bagnato nelle « acque rosse » di Salpi per curarsi dalle ferite. Straordinarie proprietà terapeutiche sono attribuite a speciali alghe, presenti nel Golfo di Manfredonia, che, macerandosi, lasciano in sospensione sali di iodio, bromo, zolfo ed altri minerali in una felice combinazione che non si rinviene altrove, in Italia e in Europa.

    L’utilizzo razionale delle proprietà curative delle acque dei bacini salanti va fatto risalire alla fine del Luglio 1930, circa otto anni dopo la concessione a titolo oneroso delle acque madri delle Saline da parte dello Stato. Ma l’uso empirico delle acque madri per scopi curativi si confonde con l’evoluzione stessa del paese, tanto da farne risalire l’utilizzo allo stesso Annibale (210 a C.), avendo bisogno costui di cure e riposo. Fino a prima dell’apertura dello stabilimento termale, ed anche negli anni seguenti, molti pazienti usavano, durante la stagione estiva, immergersi nei canali di scolo a fondo fangoso delle acque residuali, a densità 29/30 gradi Beaumè, senza alcun controllo medico. Nelle cure termali, invece, è previsto che si provveda a diluire con acqua di mare riscaldata le acque madri a questa gradazione, in modo tale da consentirne un uso terapeutico più razionale; ciò perché temperatura, grado di concentrazione e tempi di immersione sono diversi a seconda delle patologie sulle quali intervenire. Stesso discorso viene fatto anche per i fanghi, che vengono depositati in apposite vasche e lì amalgamati. Dal modesto impianto del 1930 si è passati poi nel 1947 ad uno in muratura, sostituito poi nel 1988 da uno ancora più moderno ed efficiente, che copre una superficie di circa 15.000 metri quadri.
    Vi sono compresi i reparti di fangobalneoterapia, ginecologia, riabilitazione della funzione motoria, ventilazione polmonare, cure inalatorie ed altri per la cura di malattie che vanno da reumatismi alle affezioni nasali (riniti), delle orecchie (otiti) e della gola (tracheiti) ed ancora: insufficienza venosa, colecisti, stipsi, piorrea alveolare, eczemi, dermatiti.

    Tutte queste indicazioni sono inoltre favorite da numerosi fattori climatici marini: l’elemento solare benefico, l’aerosol marino sulla battigia, il nuoto, nonché l’azione del moto ondoso.




    Le acque termali

    Le acque termali impiegate provengono direttamente dalle saline. L'alta concentrazione salina, il contenuto di bromo e di iodio rendono le "acque madri" particolarmente efficaci nella prevenzione e nella cura di diverse patologie ginecologiche, dermatologiche, dell'orecchio, delle vie respiratorie, dell'apparato osteoarticolare.
    Esenti da flora patogena, tanto da essere definite "batteriologicamente pure", sono ricche di una tipica microfauna e microflora che conferiscono all'acqua il caratteristico colore rossastro.
    Secondo la classificazione delle acque minerali italiane di Marfori e Messini, trattasi di acque cloruro-sodiche-forti (acque salso-bromo-iodiche come quelle di Salsomaggiore, Salice, Castrocaro, Bagno di Romagna).


    I Fanghi termali

    Il fango, caratteristica peculiare delle Terme di Margherita, matura attraverso il contatto prolungato per decenni con le "acque madri" e viene mineralizzato dalla deposizione dei sali in essa contenuti.
    Nello stabilimento termale vengono utilizzati unicamente fanghi naturali e mai riciclati, grazie alla vasta estensione delle saline che ne garantiscono una quantità praticamente inesauribile. I fanghi vengono inoltre arricchiti, sempre in modo naturale, dalle componenti organiche fornite dalle microalghe e dai piccoli crostacei contenuti nei bacini.



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    Fangoterapia

    La fangoterapia si effettua applicando il fango sulle parti del corpo interessate. Il fango viene riscaldato ad una temperatura di 45° e poi applicato sui pazienti per circa 10-15 minuti. Questa terapia trova elettiva indicazione nella cura delle artopatie degenerative, di quelle infiammatorie non in fase acuta, come anche in altre patologie in campo ortopedico e traumatologico. I fanghi sono molto efficaci anche in campo ginecologico, applicati in sede pelvica, associati alla balneo-terapia ed alle irrigazioni vaginali.





    Turismo naturalistico

    Un soggiorno alle Terme di Margherita è sicuramente un'ottima occasione per visitare le Saline che, come è già stato ricordato più volte, sono le più grandi e spettacolari d'Europa. In effetti lo spettacolo delle Saline è stupendo: montagne di sale di un bianco abbagliante, bacini di acque iridescenti e luminose sotto i raggi del sole. L'aria, fortemente iodizzata, tonifica le energie di chi la respira. Il panorama è sterminato: quattromila ettari.
    Non per niente infatti è la salina più grande d’Italia e una delle più vaste dell’intero bacino mediterraneo. Sul luogo dell’odierna salina si trovava originariamente una vasta laguna costiera, il lago Salpi. A seguito probabilmente di periodici allagamenti di acqua marina nei terreni retrodunali l’evaporazione formava estese incrostazioni di sale. Fu questo che con ogni probabilità suscitò l’interesse dell’uomo per questo luogo nel corso dei secoli. L’area vide insediamenti già nel periodo neolitico e in seguito, con la fondazione della città di Salpi, vi si succedettero i Greci e i Romani. Questi ultimi utilizzarono Salpi, nel frattempo rinominata Salapia, con la vicina Siponto anche da punto di imbarco per i cereali prodotti nel Tavoliere. Della floridezza della città rimangono oggi soltanto rovine sommerse ed un molo costruito con lastroni di pietra dell’VIII secolo avanti Cristo. I Romani utilizzarono intensamente i depositi salini e questa attività continuò a svilupparsi in tutte le epoche successive nel corso delle quali l’intero assetto territoriale della zona progressivamente si modificò in funzione delle nuove tecniche di estrazione del sale. I deflussi delle acque basati sulla pendenza naturale dei terreni furono sostituiti da vasche e in seguito da sistemi di idrovore. Nelle saline operarono già dal medioevo, nel rinascimento e nelle epoche successive progettisti famosi ed illustri. Sono ancora osservabili delle strutture fatte costruire da Ferdinando I di Borbone nella prima metà dell’ottocento che rappresentano importanti testimonianze di archeologia industriale. La raccolta manuale del sale è stata progressivamente sostituita da sistemi meccanizzati.




    spiaggia


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    da:benessere.com
    foto:terme.qviaggi.it
    - arganowebtravel.com
    - rete.comuni-italiani.it
    - bblarosadeiventi.com


    Edited by tomiva57 - 20/6/2015, 15:19
     
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