SARDEGNA PARTE 3^

ORISTANO...ALGHERO..SASSARI..STINTINO E INFINE L’ASINARA..

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  1. tomiva57
     
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    Siligo


    Sìligo è un comune di 943 abitanti dell'antica regione del Meilogu in provincia di Sassari.

    La parola siligo-ginis in latino significa buone messi, da cui il nome siligo che in campo commerciale indica un tipo di "frumento di prima qualità" e il "fior di farina". Questa etimologia è stata in genere (forse erroneamente) utilizzata per risalire al nome del comune. In realtà come documentato nei condaghes e nei vari documenti fino all'epoca moderna, il nome che indica il comune è stato registrato, oltre che con il nome attuale, in diverse forme: "Siloque, Siloce, Silogi, Siloke, Silogue, Sologe, Silogne, Sologe, Diloche, Siloghe, Syloge, Siliche, Siloche, Siliguis, Siliguo, Siligue, Sjloghe, ecc."



    Storia

    Sulla cima del monte Sant'Antonio si trova un importante insediamento nuragico nonché i resti di un castello medioevale (identificato con diversi nomi fra i quali Cepola, Capula, Crastula). Il suo nome è documentato nei condaghi (dall'XI al XIII secolo) di san Nicola di Trullas e di san Michele di Salvenero, e nei vari documenti il nome è registrato in diverse forme come "Siloque, Siloghe, Syloge". In epoca moderna rimase la denominazione attuale e cioè Siligo.

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    Panorama di Siligo dai resti de su Runaghe

    A seguito dell'atto di donazione (1063) del judike di Torres Barisone I arrivarono in questo territorio un gruppo di monaci dell'abbazia di Montecassino che presero possesso della chiesetta, ubicata sul tavolato sommitale di monte Santu, intitolata ai santi Elia ed Enoch, unitamente alla basilica di Santa Maria in Bubalis, che alcuni studiosi ottocenteschi hanno creduto di poter identificare con la chiesetta di Nostra Signora de Mesumundu, quest'ultima collocata all'interno di un'area archeologica di notevole valenza.


    Monumenti e aree di interesse



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    Santuario nuragico di monte Sant'Antonio: si trova sul tavolato del monte S. Antonio;

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    Parco archeologico di Mesumundu
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    Chiesa di Nostra Signora di Mesumundu (nota anche con il nome Santa Maria di Bubalis, benché non esista nessuna fonte documentaria che possa convalidare simile identificazione), costruita in epoca bizantina (fine del VI secolo) sui resti di un edificio termale romano del II secolo d.C. e modificata dopo il 1065, secondo alcuni storici, dai monaci Benedettini di Montecassino;


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    Santi Elia ed Enoch: costruita sulla sommità del Monte Santu (Monte Santo) e modificata dopo il 1065 dai monaci Benedettini;


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    Chiesa di Santa Vittoria: è la chiesa parrocchiale fondata nell'ultimo decennio del XV secolo;

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    Oratorio di Santa Croce: l'oratorio costruito nel XVII secolo;


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    Chiesa di San Vicenzo Ferrer: la chiesa, costruita nel XVII secolo, era nelle vicinanze dell'ormai scomparso villaggio di Villanova Montesanto (Biddanoa) e ormai una chiesa campestre dove ogni anno si celebra la festa del paese.

    Architetture religiose

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    Chiesa di Sant'Antonio: sulla sommità dell'omonimo monte, attualmente ridotta in stato di rudere. È ubicata presso i resti del castello di Capula;

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    Chiesa di Santu Ortolu (San Bartolomeo): ridotta in stato di rudere si trova a pochi metri dall'omonimo nuraghe, nella regione Truviu sulla piana di Campu Lazzari;

    San Filippo (nelle campagne di Santu Filighe);

    San Pietro nella zona denominata Baccatina;
    San Leonardo (accanto ai ruderi del nuraghe de Sa Punta ‘e Mulinu);
    La chiesa di Santa Maria de Banzos (nei pressi dell'omonimo rio e vicino all'attuale cimitero), citata negli atti del processo a Julia Carta.

    Nuraghi

    Nuraghe Sambisue: località Campu Lazzari;
    Nuraghe Nuraghette: località Campu Lazzari. Un corpo circolare con affiancate due torri nuragiche;
    Nuraghe Traversa: località Sa Marghinedda. Protonuraghe. Tipo allungato costituito da un unico corridoio che attraversa la massa muraria in senso longitudinale;
    Nuraghe Crastula: località Scala Ploaghese. Monotorre;
    Nuraghe S'Iscala Chessa: località Sa Marghine. Di forma ellittica;
    Nuraghe Morette: località Morette. Costituito da scala, nicchia d'andito e camera a tholos;
    Nuraghe Truviu: località Truviu;
    Nuraghi Sa Marghine: località Sa Marghine. Si tratta di un complesso nuragico costituito da due torri distinte molto simili tra loro;
    Nuraghe Puttu Ruju: località Mesu ‘e Cantaros. Il monumento si trova nei pressi del Rio Mesu ‘e Cantaros;
    Nuraghe Tranesu: località Runaghe Tranesu. Monotorre;
    Nuraghe Santu Ortolu: località Truvìu. Nuraghe complesso con torre centrale con bastione che doveva includere almeno altre due torri. Presenza di scala elicoidale e andito; Coordinate:40°35′54″N 8°41′44″E
    Nuraghe S'Ortolu: località Badde Ortolu. Nuraghe semplice, con scala, nicchia d’andito e camera con nicchie;
    Nuraghe Santu Filighe: località Santu Filighe. Probabilmente monotorre;
    Nuraghe S'Iscala Ruja: località Piano di S'Aspru. Edificio di tipo complesso, non indagato;
    Nuraghe Caspiana: località Caspiana. Tipo complesso, con torre centrale e bastione che ingloba almeno altre due torri;

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    Nuraghe Conzattu: località S'Aspru. Nuraghe complesso, con torre centrale e bastione che sembra inglobare una seconda torre;
    Nuraghe Ponte Molinu (o Sa Rena): località Piano di S'Aspru. Nuraghe complesso. Torre centrale e camera a tholos;
    Nuraghe Arzu: località Monte Jana. L'edificio risulta per gran parte crollato e interrato;
    Nuraghe Curzu (o Sa Rocca): località Mesumundu. Bilobato;
    Nuraghe Baccattina: località Baccattina;
    Nuraghe Su Runaghe: località Su Runaghe. Attualmente dell'antico edificio resta solo la base;
    Nuraghe Littu: località Littu. Forma ellittica. Si tratta di un edificio di grandi dimensioni di cui restano solo grossi massi;
    Nuraghe Cherchizza: località sa Cherchizza. Il monumento fa parte del complesso nuragico di Monte Sant'Antonio e si trova all'estremità occidentale del vasto santuario, lungo i margini dell'altopiano;
    Nuraghe Sa Scala de La Perdischeddula: località sa Cherchizza. Monotorre a pianta circolare.


    Altri luoghi d'interesse


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    Monte Santo


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    Nel territorio comunale in località "Coas" è localizzato un Osservatorio Astronomico e dentro il paese in Piazza Maria Carta un Planetario gestito dalla Società Astronomica Turritana di Sassari.


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    Fondazione e Museo Maria Carta

    Monsignor Pietro Pintus, subito dopo la scomparsa di Maria Carta, il 24 settembre 1994 invitò i sardi che erano presenti quel giorno nella chiesa di San Carlo a Roma, a dedicarle un monumento per aver saputo testimoniare, un po’ dappertutto nel mondo, un’immagine positiva e fiera della Sardegna. Ci fu un momento di commozione anche a Siligo in quei giorni e molte persone vollero testimoniare la stima e l’affetto per Maria con la loro presenza e con messaggi di grande partecipazione.
    Maria Carta, nel corso della sua carriera di artista, ha innovato e rafforzato, nel solco della tradizione, i canti e le musiche popolari della Sardegna, favorendo la divulgazione più ampia ed il rifiorire dell’interesse verso tutte quelle espressioni della tradizione culturale sarda, i canti, le musiche, i balli, i costumi, che hanno ripreso vigore ed alimentato un confronto fra le diverse realtà regionali e fra queste e le musiche e i canti popolari delle regioni del Mediterraneo e dell’Europa.
    Maria Carta in quegli anni ha cantato e interpretato un patrimonio culturale radicato e diffuso da sempre nei paesi e fra i contadini e i pastori della Sardegna; il suo merito è stato quello di sottolinearne la ricchezza e, in momenti di forte emigrazione dalla Sardegna, di cantare con caparbietà e coraggio, con la sua voce bellissima, quel mondo di valori, il suo mondo isolano, in cui credeva. Oggi grazie anche al messaggio di Maria Carta ed all’opera di diversi grandi interpreti della tradizione musicale e canora della Sardegna, alle istituzioni, agli enti preposti alla promozione ed agli operatori del settore, grazie ad una rinnovata consapevolezza di una ricchezza di un patrimonio originale e proprio, le musiche, i canti, i balli, i costumi sono parte viva e dinamica e non secondaria della tradizione culturale della Sardegna.
    La Fondazione Maria Carta ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare, anche al di fuori dell’isola, la musica il canto e le tradizioni popolari della Sardegna.
    Essa vuole favorire ogni iniziativa e attività che sia connessa con la tradizione popolare, studiare le trasformazioni artistiche e socioculturali, promuovere e supportare la qualità delle iniziative, essere da stimolo e punto di riferimento per tutti i soggetti protagonisti delle più genuine espressioni della tradizione sarda. A questo fine la Fondazione si avvale di un Centro Studi, di un Museo dedicato all’attività dell’artista ed opera anche attraverso un Comitato Scientifico, per consolidare e rafforzare l’ente come luogo di confronto e strumento di supporto e promozione del ricco patrimonio delle tradizioni culturali e popolari della Sardegna.


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    Si sviluppa su due livelli ed è suddiviso in cinque diverse zone tematiche, ciascuna delle quali raccoglie, grazie anche al contributo di filmati audio-video, le testimonianze della molteplice attività di Maria Carta.
    Si passa dalla zona relativa alle vicende biografiche a quella della musica, dove sono esposti anche abiti di scena indossati durante importanti concerti all’estero; la parte della poesia raccoglie, tra l’altro, manoscritti inediti, mentre in quella relativa al teatro, cinema e televisione è possibile vedere foto e filmati tratti dai suoi principali lavori.
    E’ stata anche prevista una specifica sezione relativa all’attività amministrativa svolta da Maria Carta presso il Comune di Roma in qualità di consigliere tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta.


    fonte: wikipedia.org - fondazionemariacarta.it/
    foto: wikipedia.org
    - lamiasardegna.it
    - neroargento.com
    - wikimapia.org
    - leviedellasardegna.eu

     
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6 replies since 27/8/2011, 10:13   6486 views
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