SARDEGNA PARTE 3^

ORISTANO...ALGHERO..SASSARI..STINTINO E INFINE L’ASINARA..

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    Grotta di Nettuno Capo Caccia, Sardegna

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    Le Grotte di Nettuno sono delle formazioni carsiche situate a circa 24 km da Alghero, proprio sotto il promontorio di Capo Caccia, nella Sardegna nord-occidentale. La grotta fu scoperta da un pescatore locale nel XVIII secolo e prende il suo nome dalla divinità romana del mare, Nettuno. L'entrata alla grotta è situata all'incirca a un metro dal livello del mare, ai piedi del massiccio calcareo di Capo Caccia, alto 110 metri. Data la particolare collocazione dell'apertura per accedervi, l'ingresso alle grotte è possibile solo se le condizioni meteo-marine lo permettono. Per accedervi vi sono due possibilità: mediante una scalinata di 654 gradini che si snoda lungo la parete del massiccio di Capo Caccia, La scala del Capriolo, proprio per la particolare conformazione che si inerpica sul promontorio. L'altra possibilità è via mare, con partenza dal porto di Alghero, giornalmente in autunno e primavera e con frequenze minori in autunno e inverno. La lunghezza totale della grotta è stimata approssimativamente intorno ai 4 km, ma solo alcune centinaia di metri sono visitabili dal pubblico.All'interno si trovano conformazioni calcareee come stalattiti e stalagmiti, e un lago salato di circa 120 metri di lunghezza, il cui livello è lo stesso di quello del mare. La grotta fu un tempo abitata dalla Foca monaca, ma al giorno d'oggi non vi è più traccia

    Grotte_di_Nettuno





    La valle dei menhir



    La maggiore concentrazione di menhir in agro di Laconi è quella individuata in località Perda Iddocca, una valle situata ad ovest del moderno abitato, tra i colli di Conca Zerfalíus e di Nicola Cannas. In quest’area, per molti anni adibita a coltivazioni, furono rinvenuti durante i lavori di aratura 8 monoliti, 5 dei quali si trovano ancora oggi sul terreno; questi menhir, tutti realizzati con un unico blocco di trachite locale, hanno un’altezza media di 180 cm e presentano una faccia piana e l’altra convessa.



    Nel gruppo di Perda Iddocca sono compresi il tipo più antico, definito “protoantropomorfo” perché privo di dettagli anatomici; quello “antropomorfo”, caratterizzato dalla rappresentazione in bassorilievo di naso e sopracciglia; infine il tipo più recente, quello delle statue-menhir maschili o femminili: le prime caratterizzate dalla rappresentazione di una figura umana capovolta e di un doppio pugnale; le seconde contraddistinte dalla presenza dei seni.



    Poche centinaia di metri ad ovest di Perda Iddocca, rovesciate a fior di suolo, furono rinvenute 6 statue-menhir, quelle di Pranu Maore; più ad Est, in località Corte Noa, un gruppo di altri 7 menhir in allineamento.


    La datazione che si propone per questi monoliti va dal Neolitico recente (IV mill. a.C.) per i tipi più semplici fino all’Età del Rame (III mill. a.C.) per le statue-menhir.

    Chiesa parrocchiale e chiese campestri



    Il principale edificio di culto del comune di Laconi è la chiesa parrocchiale intitolata ai santi Ambrogio e Ignazio che sorge nel quartire più antico del paese; questa fu edificata nel XV secolo e da allora è stata più volte modificata, in particolare nel corso dell’Ottocento. La volta e la cupola che la coprono attualmente furono realizzate nel 1823 dal rettore Francesco Cabras, come testimonia un'epigrafe murata nell’edificio; dell’impianto originario si conserva oggi anche il campanile a canna quadrata.
    La chiesa dei Santi Ambrogio e Ignazio nel 1957 fu affidata in perpetuum ai frati cappuccini.




    Oltre a questa si contavano nel territorio comunale altre sei chiese filiali, quella di Sant’Antonio abate, di San Martino, di San Giovanni Battista, di Santa Maria, di San Sebastiano e di San Nicola. Mentre della maggior parte di questi edifici non restano oggi che notizie frammentarie, le chiese di Sant’Antonio abate e di San Giovanni Battista sono invece ancora aperte al culto. La prima di queste, completamente ricostruita nel corso del XVIII secolo, era l’antica chiesa parrocchiale; l’edificio si erge nella parte alta della via omonima e comprende nelle immediate adiacenze un piccolo cimitero ormai abbandonato.
    La chiesa di San Giovanni Battista sorge alla periferia del paese, poco distante dal nuovo cimitero; ristrutturata di recente questa conserva alcuni tratti spiccatamente medievali come il campanile a vela a due luci e, all’interno, nove sculture lignee vagamente zoomorfe a sostenere le travi del tetto.



    A qualche chilometro dal centro abitato si trova la chiesa campestre dedicata a San Daniele; l’edificio originario fu chiuso al culto nel 1831 e solo recentemente è stato ripristinato.



    Presso la borgata di Santa Sofia i ruderi di un antico edificio religioso, verosimilmente di età bizantina, testimoniano il culto della santa che ha dato il nome a quest’area; accanto a questo sorge la moderna chiesa, punto di riferimento per le famiglie che abitano nella zona.

    Oristano













    I Parchi di Oristano



















    BOSA




    CABRAS



    CAPO NIEDDU




    CUGLIERI



    FORDONGIANUS



    SINIS



    Buonaserata a tutti ma proprio a tutti.
    La Sardegna è talmente bella che postare delle foto o parlare di un argomento sembra far torto ad altre località, comunque provo con

    CASTELSARDO






    Castelsardo. panorama


    Castello della Fava



    Centro Storico


    Vicolo


    Porticciolo


    Rocca dell'elefante



    Edited by tomiva57 - 13/9/2014, 15:26
     
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