RICORDI

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  1. gheagabry
     
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    “Le tengo tutte chiuse li', in quel cassetto ...Su ogni album c'e' un titolo e dentro ho attaccato dei postit… Al mare ... In montagna ... 1974 .... 88 ....96.... Tutte quelle foto, raccontano tante storie ...e non solo la storia della mia vita, ma anche quella di molte ...tante vite che per pura casualita' ...per scelte ...per necessita' ...si sono intrecciate alla mia .... Raccontano di persone che porto nel cuore ....A volte mi basta sfiorare quelle foto per tornare come un lampo indietro nel tempo ...per risentire le voci ...i profumi ...gli odori ...di quel tempo ........ vale la pena averli vissuti quei momenti ...portarli nel cuore ...ricordare , ma so che non torneranno piu' ... Ce ne saranno tanti altri belli ...racconteranno altre storie ...altre persone ..altre emozioni ... ma quelli non ci saranno piu' ....perche' niente resta uguale.. (dal web)



     
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  2. gheagabry
     
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    “....E mi chiesi
    se un ricordo sia qualcosa che hai
    o qualcosa che hai perduto.”

    Woody Allen

     
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  3. gheagabry
     
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    “….In ogni angolo del paese, gli “artisti di strada” creavano emozioni…Il clima era gioioso, poetico, magico.Appoggiata, vicino la parete una rossa valigia…Che ci sarà dentro ? Ma cosa? Cosa? La mia curiosità mi avrebbe spinta ad aprirla ma la fantasia ha preso il sopravvento e ha iniziato la sua corsa…come se fossi in un angolo, da sola, a rovistare..apparve..un cilindro…una bacchetta…un mare di foulard colorati legati l’uno all’altro…carte da gioco…, strumenti da lavoro….il movimento delle mie mani era rallentato, tra le mie dita scorrevano tessuti con trame diverse e intorno a me le voci erano ovattate e lontane. Sembrava che le cose in quella valigia non finissero mai, erano leggere, coloratissime e con l’odore di stantio…..evocavano il teatro… e la magia…mancava solo un coniglio bianco..e il gioco era fatto”

     
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  4. gheagabry
     
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    Basta poco... un'immagine... un colore... un profumo... una musica...per risvegliare in noi un ricordo...Non si ricordano i giorni... si ricordano gli attimi. (Cesare Pavese)

    ....Tutto rimane solo..nel libro della vita..sotto forma di ricordi che si rincorrono e si confrontano tra passato e presente….Ricordi che rivivono nell’anima e nel cuore..con struggente nostalgia..ombre fuggevoli, erranti nell’eternità.
    (Angelo Del Moro)

     
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  5. gheagabry
     
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    Lavarsi un tempo ...


    Degli oggetti che ricordo molto molto bene e fanno parte di immagini lontane nel tempo nella mia adolescenza... usai una volta questi oggetti, incredulo e curioso ... mi sembrò far parte della storia ... mi lavai il viso un rituale ... caraffe, acqua fredda, ma tanta gioia per aver usato degli oggetti belli perchè lontani nel tempo...

    (Claudio)


    Dall’ “Encyclopédie des Jeunes Femmes”, un periodico francese annata 1875, una tal Madame Myosotis -”esperta d’igiene muliebre“- insegnava alle giovani donne: “Come lavarsi quotidianamente in modo perfetto senza sprecar né tempo né acqua”….Innanzitutto occorreva ovviamente “cavar l’acqua dal pozzo”; di quest’acqua, “porne a bollire tre litri, avendo cura d’unirvi qualche scorza di limone per disinfettarla”…Poi “versate l’acqua calda nella brocca, e ponetevi spogliate di fronte alla bacinella del lavabo, avendo cura di porre sotto i vostri piedi un largo canovaccio atto ad assorbire le gocce cadute”..Madam Myosotis, con tono da istruttore di palestra, prosegue con la descrizione delle “manovre nettatorie” : “Immergete una spugna nell’acqua, strizzatela e passatela velocemente su braccia, spalle, collo, busto e pancia affinché la pelle risulti umida; sfregate ora sulla spugna un poco di sapone, e risfregate le stesse zone con energici movimenti circolari. Con una pezzuola di lino intrisa d’acqua e ben strizzata, togliete immediatamente ogni traccia di sapone, e asciugatevi rapidamente per non prender freddo”…“Con la spugna strizzata inumiditevi ora anche, gambe, estremità inferiori (alias piedi, ndr) e là (“là”, sic); insaponate, e sfregate con energia- stavolta con movimenti verticali- sulle parti. Colla pezzuola bagnata togliete il sapone, e asciugatevi con cura. ..Versate infine l’acqua sporca della bacinella in un secchio; sarà preziosa per detergere i pavimenti della cucina”.

     
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  6. gheagabry
     
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    L’album delle foto


    Guardo attraverso di loro attimi che sono stati e sono al tempo rimasti immobili nel tempo. Come echi di richiami antichi si mostrano riportandoci sapori ed aromi antichi ... sfoglio questo album come i petali di una margherita sospirando ad ogni pagina come ad ogni petalo di quel candido fiore ...

    “..e mi perdo guardando vecchie foto..quel fermo immagine..quello spicchio di vita che a distanza di tempo rigiro tra le mani.. sorrido.. e i pensieri volano.. il tempo sembra fermarsi, rivivo emozioni , storie intere, che credevo dimenticate ma che invece erano lì, nascoste..in fondo al cuore.. il tempo che passa modifica ogni cosa..ma ogni emozione possiamo riviverla attraverso quelle immagini sbiadite..”
    (dal web)

     
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  7. ringo47
     
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    UN BRAVO MAESTRO
    Vago spesso nella memoria
    rovistando tra i ricordi.
    Scavo a fondo nella mia storia,
    pochi i giorni balordi.
    Vasti orizzonti mai sbiaditi,
    dietro minuscoli particolari,
    sono l’eco dei dolori subiti
    o stille rapprese dei momenti più cari.
    Scorrono, a ritroso, visioni sinuose:
    nei boschi passeggiate avventurose,
    le uscite in mare e mille gite,
    scenari per lezioni di filosofia ardite.
    Rivedo le scene, sento i rumori,
    rivivo, compressi in un istante,
    gli stati d’animo e gli umori.
    Non trovo le tue parole nella mia mente.
    Quelle parole feconde, come sementi
    che spargevi qua e là, con mani sapienti,
    nei punti fertili e con luna giusta,
    sono diventate, oramai, una foresta.
    Non hai trapiantato la tua sapienza,
    o fatto talee con le tue idee.
    Non hai composto, con parole colorate,
    su di me, il mosaico della tua essenza.
    Mi hai regalato la tua saggezza
    in modo discreto e con leggerezza.
    Eran chicchi e concime sotto la rugiada.
    M’hai nutrito l’anima lasciandola brada.
    (Simone Russetto)





    Papà sotto il letto

    Quando ero piccola un padre era per me come la luce nel frigorifero. Ogni casa ne aveva uno, ma nessuno sapeva realmente cosa facevano sia l’uno che l’altro, dopo che la porta era stata chiusa.
    Uno gli dava il bacino o si impressionava per questo. Quando pioveva , ovviamente, era lui che andava a prendere la macchina e la portava davanti all’ingresso. Se qualcuno era ammalato, lui usciva a comprare le medicine. Metteva le trappole per i topi, potava le rose in modo che ci si potesse affacciare alla porta d’ingresso senza rischiare di pungersi. Quando mi regalarono la mia prima bicicletta, pedalò per chilometri accanto a me, finché non fu in grado di cavarmela da sola, Avevo paura di tutti gli altri padri, ma non del mio. Una volta gli preparai il tè. Era solo acqua zuccherata, ma lui era seduto su una seggiolina e lo sorbiva dicendo che era squisito.
    Ogni volta che giocavo con le bambole, la bambola mamma aveva un sacco di cose da fare. Non sapevo che cosa fare della bambola papà, così gli facevo dire: “Bene, adesso9 esco e vado a lavorare” poi la buttavo sotto il letto.
    Quando avevo nove anni, mio padre non si alzò per andare a lavorare. Andò all’ospedale e morì il giorno dopo. Allora andai in camera mia e cercai la bambola papà sotto il letto.
    Mio padre non fece mai nulla. Non immaginavo che la sua scomparsa mi avrebbe fatto tanto male. Ancora oggi non so perché. (Erma Bombek)



    "Figlio, fratello, padre, amante, amico:
    c'è posto nel cuore per tutti gli affetti,
    come c'è posto in cielo per tutte le stelle."
    Victor Hugo


    C’è stato un lungo periodo in cui non ci siamo parlati. E non parlare con un genitore significa avere ginocchia fragili, significa aver bisogno all’improvviso di sedersi un attimo. Non perché ti giri la testa, ma perché ti fa male lo stomaco. Mio padre è sempre stato il mio mal di pancia – Fabio Volo
     
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  8. gheagabry
     
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    Ci sono canzoni che non si dimenticano, ce ne sono altre che ancora non conosciamo e che parlano di noi, ci sono canzoni che portano il profumo del mare e altre che è bello ricordarle insieme.... ci sono canzoni che non moriranno mai e canzoni uniche!, che portano il tuo nome. Ci sono canzoni dove il sole splende alto e ogni nota e’ emozione... e altre ancora dove mi basta restare in silenzio e ascoltare. Ci sono canzoni che vanno ascoltate e non c’e’ canzone che non va cantata... Ci sono canzoni che non possono morire, perche’ hanno bisogno di noi!, e altre che se è bella la musica, ancor di piu’ son belle le parole…Ci sono canzoni che infuocano il cuore facendo lacrimare il dolore,ed altre che come tornado purificano il soffrire donando amore…Ci sono canzoni fra mille!, che non smettero’ mai di sentire!.(dal web)


     
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  9. gheagabry
     
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    inviata il 12 Novembre 2011 ore 15:34 da Stebesa, Juzaphoto


    «Mi ha detto che secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Quando aspetti o ricordi, mi ha detto, non sei né triste né felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.»

    (Alessandro Baricco, Questa Storia)

     
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  10. gheagabry
     
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    Gabriel Verdon

    Dietro la porta dell’anima si nascondono i ricordi di ognuno.
    Per i più sentirseli raccontare non ha nessun significato,
    ma sovente capita che qualcun’altro ci si specchi dentro… e riveda la propria storia.
    E lì, in quel momento, che si congiungono i destini di tanti sconosciuti…

    Giuseppe Nicola Di Leo

     
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  11. gheagabry
     
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    ill Steve Hanks

    Molte volte mi fermo davanti un quadro antico e penso alla mano che lo dipingeva..o guardo una foto antica e, come per incanto, sono abbagliata da un flash e mi appare il fotografo dietro a una grande macchina fotografica. Sento una voce cantare in un vecchi 78 giri; fotogrammi di film.. e mi assale un po' di malinconia. Mi è capitato di "salvare" una pietra, su di lei vi era incollato un pezzetto di carta, vi era scritto ad inchiostro la descrizione del minerale.
    Tracce lasciate da persone che pensavano, giocavano, piangevano e ridevano..
    ..esattamente come noi.
    Attimi lasciati per caso sulla strada della vita..piccole tracce...
    basta fermarsi a osservare e riaffiorano...non è meraviglioso!?

     
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  12. gheagabry
     
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    ill megatruh on deviantART


    ....E mi chiesi
    se un ricordo sia qualcosa che hai
    o qualcosa che hai perduto.”

    (Woody Allen)

     
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  13. gheagabry
     
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    "Il mondo è strano: si allarga, si ristringe e poi si riallarga
    e tu non puoi mai essere sicuro di riuscire a starci bene dentro.
    Ma quando riesci a stare dentro,
    devi rubare tutta la vita che puoi.
    E metterne un po’ da parte, che magari,
    un giorno, quando avrai bisogno di ricordi,
    ti servirà quella manciata di vita..."
    (Giulia Cercasi)

     
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  14. gheagabry
     
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    ill Chiara Bautista

    «Quando la notte guarderai il cielo, poiché io abiterò in una di esse, e riderò in una di esse, per te sarà come se ridessero tutte le stelle. Avrai stelle che sapranno ridere!» E rise ancora. «E quando ti sarai consolato (poiché ci si consola sempre) sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E ogni tanto aprirai la finestra, così, per puro piacere… E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo. Allora tu gli dirai: "Sì, le stelle mi fanno sempre ridere!”. E penseranno che sei pazzo..."
    (Antoine de Saint-Exupéry)

     
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    Se comincio a voltarmi, ricordando gli eventi del mio passato
    gli amori, gli umori, i rumori, gli odori…
    se mi volto m’incanto..
    E’ una sensazione meravigliosa, di tenerezza, di protezione.
    A volte è angosciante, triste, di smarrimento.
    Il passato ha una certezza: è stato.
    E quel che è stato non si modifica.
    Il passato ha la sua utilità: è servito ad essere me stesso oggi.
    (Anton Vanligt)

    ill Willy Andrew Pogány

     
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30 replies since 18/8/2011, 09:11   733 views
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