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tutto quello che c'e da sapere..

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    ‘il tè non ha nulla dell’inebriante arroganza del vino e dell’individualismo del caffè
    o dell’affettata innocenza del cacao,
    ma un gusto sottile, particolarmente adatto ad essere idealizzato’.
    (Okakura Kazuko, l libro del tè)


    L’origine del té, tra leggende e storia


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    In Cina

    L’imperatore cinese Cheng Nun è uno dei più noti tra gli imperatori cinesi antichi: è ricordato come il “divino mietitore”, colui che promosse l’a rivoluzione agricola in Cina. Siamo all’incirca nel 2700 a.C., quando l’umanità nel Vicino Oriente e in Europa aveva da poco più di un millennio scoperto l’agricoltura, gettando le basi per la formazione delle prime vere società stanziali e delle prime città. Fin qui la Storia.

    Narra la leggenda che l’imperatore Cheng Nun avesse imposto ai suoi sudditi di bere solo acqua bollita, per questioni di igiene e salute, e lui stesso beveva acqua bollita. Una volta, mentre era in viaggio, si fermò, accese un fuoco, mise a bollire l’acqua, e intanto si poggiò contro il tronco di un albero e si addormentò. Dal ramo dell’albero si staccarono due foglie che caddero nella pentola, colorarono l’acqua e le diedero sapore e profumo. Cheng Nun, risvegliatosi, fu incuriosito da questa nuova bevanda: trattandosi pur sempre di acqua bollita, la bevve e si sentì carico di energia e benessere. Aveva scoperto il té.

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    Il té si diffuse tra i ceti nobili e sacerdotali, con scopi medicinali per le sue proprietà curative. Tuttavia il té in Cina si diffuse molto più tardi a tutti i livelli della popolazione, dal 200 d.C. circa.

    Nell’VIII secolo della nostra era il monaco Lu Yu scrisse il Canone del té, un volume nel quale raccolse tutti i suoi consigli, i suoi rimedi, il suo sapere; parla della qualità dell’acqua, della temperatura che deve avere, della qualità delle foglie e delle teiere.


    (https://ilmiote.wordpress.com/page/2/)
     
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    I TANNINI




    I tannini sono molecole sintetizzate dalle piante e dotate di attività astringente, antidiarroica, antinfiammatoria e antibatterica. Fanno parte di una classe di molecole presenti in natura chiamate “polifenoli”, altrimenti noti come “catechine”. Si tratta di composti non azotati, provenienti dal metabolismo specializzato delle piante e largamente diffusi nel regno vegetale. Molte piante infatti producono tannini a livello di radici, rizomi, corteccia e anche foglie, frutti immaturi e semi. Il ruolo biologico dei tannini è quello di difendere la pianta. La loro espressione si ha soprattutto a livello di radici, cortecce, foglie e frutti immaturi che, grazie alla presenta di tannini, assumono un sapore sgradevole e poco appetibile per i predatori.

    Il sapore amaro provato da alcune persone dopo aver bevuto il tè è causato dai tannini.
    I tannini del tè sono anche responsabili del colore brunastro di un tè e a causa della loro astringenza, possono creare una sensazione secca e arricciata nella bocca di una persona. I tè verde, oolong e il tè nero, hanno una maggiore quantità di tannini rispetto alle tisane. La concentrazione di tannini in una tazza aumenta anche quanto più a lungo il tè viene lasciato in infusione dando un sapore eccessivamente piccante o amaro.

    I tipi di tannini presenti nel tè si trovano anche in altri alimenti, come melograni, mirtilli rossi, cacao e vino rosso.

    L’assunzione di alimenti che ne contengono ha effetti positivi sulla salute dell’uomo.

    Si ritiene che i tannini presenti nel tè combattano particolari tipi di batteri presenti nella bocca di una persona, prevenendo l’alitosi e le cavità e si ritiene un effetto calmante e rilassante su alcuni individui, che possono contrastare il nervosismo o la sensazione di nervosismo a volte causati dalla caffeina presente in alcuni tipi di tè.

    Esistono diverse qualità di tè: dal tè nero a quello verde, passando per quello bianco fino al pregiato tè matcha. Ciascuna si distingue per caratteristiche specifiche, come una maggiore o minore concentrazione di tannino, che contribuisce significativamente a conferire alla bevanda il caratteristico “carattere”.

    Il tè nero, per esempio, aiuta la concentrazione e fa bene a cuore e arterie. Rende però più difficile l’assimilazione del ferro, è quindi il meno indicato per chi soffre di anemia. Il tè verde è quello più ricco in flavonoidi e biopolifenoli. Inoltre, ha la capacità di ridurre l’assimilazione dei grassi, per questo è indicato nelle diete.

    Una delle qualità più rinomate e pregiate è il tè verde matcha, una varietà di origine giapponese che subisce uno speciale procedimento di coltivazione ed essicazione delle foglie tale da renderlo quello con la maggior concentrazione di antiossidanti, ben 137 volte di più del tradizionale tè verde. Un tè che prevede anche una preparazione ad hoc, per sospensione e non per infusione, garantendo così una maggior assimilazione dei nutrienti contenuti.

    Il tè bianco è una delle varietà più speciali e più naturali, contiene fluoro quindi è prezioso alleato della salute del cavo orale ed è quello che si presta maggiormente per essere gustato in purezza, per il suo sapore dolce e delicato.


    L'uomo utilizza praticamente da sempre i tannini per le loro proprietà;
    sono ad esempio sfruttati per:

    Concia delle pelli;
    realizzare inchiostri;
    tingere e stampare tessuti;
    l'industria alimentare;
    chiarificare birre e vini.
     
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