I FIORI DA GIARDINO..

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted


    Della tuberosa io canto, e della regina dei prati:
    un fiore più bianco della fervente colomba
    il cui profumo, come battiti vitali, sembra accendere
    il magnetico ardore dell’intorpidito amore.
    O ricordo, o presente sentore
    la tua vitale fragranza, mia perfetta tuberosa![...]
    (tratto dalla poesia ”Tuberose and Meadowsweet“
    di Mark André Raffalovich-1885)


    LA TUBEROSE



    Il genere Polianthes appartenente alla famiglia delle Agavaceae comprende circa tredici specie ma quella più conosciuta e normalmente coltivata è la Polianthes tuberosa originaria del Messico.
    Si tratta di una pianta erbacea perenne, tuberosa, che raggiunge il metro di altezza, caratterizzata da foglie nastriformi che crescono alla base della pianta, arcuate verso l'esterno, di colore verde brillanteI suoi fiori sono di colore bianco perchè la tuberosa fiorisce di notte, quando i colori non si vedono; per attrarre gli insetti impollinatori quindi, lei e gli altri fiori bianchi (tra cui gelsomino, fiordarancio, magnolia, ylang ecc) hanno dovuto ricorrere ad una strategia meno "visiva" ma altrettanto potente: un profumo così forte da stordire.
    Il nome del fiore – derivante dal greco “πόλις polis = città” e da “ανθος anthos = fiore” – associava il profumo e la bellezza del vegetale ai giardini delle città. L’aggettivo tuberosa è invece riferito all’apparato radicale molto sviluppato, formato appunto da un tubero. La pianta generalmente non produce più di tre o quattro fiori per spiga, ma esiste una varietà, chiamata “la perla”, in cui abbiamo la fioritura di circa venti fiori per ramo. Oggi, la tuberosa è coltivata diffusamente anche in Marocco, Francia, Sud Africa, isole Comore, Hawaii, India e Cina.
    La Polianthes tuberosa è una specie che riveste un grande interesse economico in quanto molto coltivata per ottenere fiori recisi e per l'estrazione degli oli essenziali molto usati in tutto il mondo nell'industria dei profumi.

    "... Mi immaginavo questa voce come una pianta in una serra, qualcosa di lussureggiante con le foglie lucide e il termine tuberoso nel nome, e di notte un profumo muschiato...."
    (Margaret_Atwood)



    La tuberosa (Polianthes tuberosa) è originaria del Messico, dove fu coltivata in epoca precolombiana dai nativi americani e in seguito dagli Aztechi, i quali usavano chiamarla omixochitl ossia “fiore-osso”, termine probabilmente dovuto ai fiori cerosi e bianchi iridescenti caratteristici della pianta.
    Fu merito degli spagnoli da una parte, letteralmente innamorati di questa pianta, e di un missionario francese dall’altra, che l’arbusto fu importato in Europa dove per molti anni fece parte del bouquet dei famosi giardini lunari, una collezione di fiori dal pallido colore bianco argenteo o pastello, in grado di emanare il proprio effluvio odoroso solo dopo il tramonto. Questi paradisi erano molto in voga tra le “ladies” d’epoca vittoriana per esaltare ulteriormente il candido pallore del loro incarnato. Fiore del peccato, dalla scia carnale e conturbante, nel Rinascimento alle giovani fanciulle era proibito annusare il suo profumo narcotico per non “cadere in tentazione”. Analogo divieto era applicato anche in India – dove il suo nome ki rani significa ”corteggiatrice della notte” – in quanto si credeva che il suo profumo potesse far cadere in un oblio di sentimentalismo da cui era impossibile sottrarsi.
    Luisa de la Vallière, la dama favorita dal Re Sole, amava moltissimo le profumate tuberose e il re favorì la coltivazione di tale pianta in onore della donna a lui così cara. Anche Gabriele D’Annunzio le predilesse, e faceva inserire delle tuberose anche nei bouquet che inviava ad Eleonora Duse.
     
    Top
    .
6 replies since 4/8/2011, 00:58   2317 views
  Share  
.