VASCO BRONDI

biografia, discografia, foto, news...ecc.....

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  1. tomiva57
     
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    foto:estense.com




    Vasco Brondi


    Vasco Brondi (Verona, 1º febbraio 1984) è un cantautore italiano.

    Nasce a Verona, ma trascorre l'infanzia e l'adolescenza a Ferrara. Le luci della centrale elettrica è il nome del suo progetto artistico/musicale, che vede la luce nel 2007 con un demo autoprodotto dal titolo omonimo e che in breve si diffonde nel circuito indie rock (circuito delle autoproduzioni). In questi anni Brondi inizia a frequentare Bologna e la sua scena artistica.

    Nel maggio 2008 arriva l'album d'esordio Canzoni da spiaggia deturpata, prodotto da Manuele Fusaroli in collaborazione con Giorgio Canali, che incontra il consenso del pubblico e il successo nelle vendite e che ha in copertina un'opera dell'illustratore Gipi. Anche la critica si accorge de Le luci: i più importanti periodici specializzati dedicano ampio spazio al disco e a tutto ciò che rappresenta nel panorama musicale italiano. Nel novembre 2008 il disco vince la Targa Tenco come migliore opera prima, il Premio FIMI, il premio MEI, il Premio Musica & Dischi e il Premio Fuori dal Mucchio della storica rivista di musica Il Mucchio Selvaggio.

    Tra il 2007 e il 2010 Vasco apre i concerti di artisti come Afterhours, Subsonica, Blonde Redhead, Notwist,Adam Green e Vinicio Capossela.

    È stato ospite speciale in cinque concerti diversi dello spettacolo teatrale degli Afterhours. Sempre come ospite ha partecipato alla serata Rilettura musicata di Camere separate di Tondelli organizzata da Susanna Tartaro di Rai Radio 3 Fahrenheit al Palazzo delle Esposizioni di Roma, allo spettacolo “Le città viste dal basso” dei Perturbazione, alla serata tributo a Fabrizio De André organizzata da Rai Radio 1. Inoltre la canzone Per combattere l'acne viene scelta per la colonna sonora dei titoli di coda del film Fuga dal call center di Federico Rizzo.

    Il 9 novembre 2010 esce il secondo album Per ora noi la chiameremo felicità, anticipato il 14 ottobre dal video del primo singolo estratto, Cara catastrofe. Il booklet dell'album è realizzato da Andrea Bruno.


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    foto:leluci.org

    Subito dopo inizia il tour teatrale che vede Le luci della centrale elettrica protagonista sui palchi di sei teatri di Roma, Firenze, Verona, Milano, Bari e Ferrara.

    A gennaio del 2011 inizia il tour dei club che parte con quattro sold-out consecutivi.

    Il disco entra al 24º posto nella classifica FIMI. Alla fine del 2010 Rolling Stone Italia inserisce Canzoni da spiaggia deturpata al sesto posto tra i venticinque migliori dischi del decennio, primo tra gli italiani. Anche Rumore lo segnala tra i migliori dischi degli anni duemila collocandolo al 93º posto.

    Nell'aprile del 2011 Lorenzo "Jovanotti" Cherubini vuole Le luci della centrale elettrica come opener del suo Ora in Tour, che ha preso il via il 16 aprile da Rimini e che porta il cantante ad esibirsi ogni sera davanti a migliaia di persone. Nello stesso periodo il regista Daniele Gaglianone chiede a Brondi una canzone da inserire nella colonna sonora e nei titoli di coda del suo film Ruggine che annovera tra i protagonisti Stefano Accorsi, Valeria Solarino e Valerio Mastandrea.

    Nel luglio 2011 lo scrittore e giornalista Marco Lodoli, pubblica un articolo su Il Venerdì di Repubblica nel quale paragona Vasco Brondi a Francesco De Gregori e proprio quest'ultimo vuole l'artista ferrarese con sé sul palco del Traffic Festival di Torino, dove gli concede l'onore di chiudere il concerto con una versione inedita di Viva l'Italia, arrangiata dallo stesso Vasco Brondi per l'occasione.

    Nel settembre 2013 Vasco Brondi inizia a lavorare su un nuovo disco assieme a Federico Dragogna dei Ministri. Nel dicembre seguente comunica il 4 marzo 2014 come data di uscita del terzo album in studio. Viene poi annunciato il titolo che è Costellazioni.

    Nel frattempo partecipa alla riedizione dell'album Hai paura del buio? degli Afterhours, collaborando al rifacimento del brano Simbiosi insieme a Der Maurer.

    Il primo singolo estratto da Costellazioni è I destini generali, pubblicato il 28 febbraio 2014 e di cui viene diffuso anche un videoclip animato diretto da Michele Bernardi e interpretato da Alice Guazzotti.

    Costellazioni debutta al secondo posto della classifica F.I.M.I.

    Il 24 febbraio del 2015 viene pubblicato il nuovo album di Lorenzo "Jovanotti" Cherubini il cui titolo è Lorenzo 2015 CC.. Una delle tracce del disco è L'estate addosso, scritta a quattro mani da Vasco Brondi e Lorenzo Jovanotti, che nel corso della conferenza stampa di presentazione definisce Brondi "il più bravo di quelli nuovi".


    Il 13 ottobre 2009 Vasco Brondi pubblica con Baldini Castoldi Dalai il libro Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero, che raccoglie i post del blog www.leluci.net e altro materiale.

    A fine 2010 due suoi racconti vengono pubblicati integralmente sulla rivista Rolling Stone Italia.

    Il 9 novembre 2011 viene pubblicato Cosa Volete sentire - Compilation di racconti di autori italiani a cura di Chiara Baffa, raccolta di racconti scritti da tredici cantautori della scena indipendente italiana. Tra questi anche Vasco Brondi con il racconto Vivere, dicevamo una sera in hotel (citazione di un verso di Groupies dei Baustelle). Il racconto viene poi pubblicato anche sul numero 72 di dicembre di la Repubblica XL, che dedica la copertina proprio a Brondi. Allo stesso numero del mensile viene allegato in esclusiva l'EP C'eravamo abbastanza amati.

    Il 1º ottobre 2012, per i disegni di Andrea Bruno e come preannunciato l'11 settembre attraverso la pagina Twitter, esce il nuovo fumetto intitolato Come le strisce che lasciano gli aerei. Protagonisti del nuovo fumetto sono tre ragazzi, Micol, la ragazza dai capelli rossi, Rashid il nordafricano, e Rico. Le vite dei personaggi si incrociano più volte, sono ventenni con gli stessi pensieri, con gli stessi sogni, e le stesse delusioni, accomunati dallo sfondo piatto della radio e della tv che accompagnano la vita. Il cantante, inoltre, afferma che «È soprattutto una storia sulle partenze, sull'ansia di andarsene che è la stessa in posti così lontani e in persone con percorsi così diversi. Come dire che a volte non c'è una destinazione chiara ma ci sono insofferenze e sogni precisi. C'è anche un amore impossibile che infatti non funziona, è un accenno di amore.»

    Discografia

    Come Le luci della centrale elettrica

    2007 - Le luci della centrale elettrica (autoprodotto)
    2008 - Canzoni da spiaggia deturpata (La Tempesta Dischi)
    2010 - Per ora noi la chiameremo felicità (La Tempesta Dischi)
    2011 - C'eravamo abbastanza amati (EP allegato a XL Repubblica)
    2014 - Costellazioni (La Tempesta Dischi)




    fonte: wikipedia.org







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    foto:radiogas.it




    Canzoni da spiaggia deturpata

    Le Luci Della Centrale Elettrica è, in realtà, progetto di una persona sola: Vasco "Vlad" Brondi. Ventiquattro anni, ferrarese (anche se attualmente vive a Milano), Brondi prima dell'esperienza musicale faceva il barista. "Canzoni da spiaggia deturpata", distribuito da La Tempesta e prodotto assieme all'ex-Csi Giorgio Canali che suona anche l'elettrica (anche lui, tra l'altro, nel roster dell'etichetta friulana), è il suo esordio su disco e segue l'uscita di un demo. Inoltre, questo disco rappresenta un esempio lampante del dualismo sempiterno musica-parole; il giovane cantautore se la gioca infatti tutta o quasi sulla prosa che riempie le proprie canzoni.

    Da spiaggia deturpata perché non è più il tempo per cantare Battisti in riva al mare, per ribellioni infinite, per idealismi puri e solari; gli anni di Vlad sono gli anni '00, gli anni delle gigantesche scritte Coop senza i CCCP, gli anni post-"X-generation", gli anni del nichilismo sociale e generazionale. Allora i suoi testi sono scritti brevi, che potrebbero provenire da qualsiasi blog, sono frammenti di rabbia pura che rispecchiano l'insoddisfazione di vivere in una città vuota, senza altri svaghi se non andare a guardare le luci della centrale elettrica oppure usare un po' di stagnola in maniera alternativa, la gabbia cammuffata da libertà del 2.0. Il tutto accompagnato dall'acustica febbricitante del giovane ferrarese, solcata e graffiata da desertici allunghi elettrici, oppure bruciata e lacerata da potenti esplosioni rumorose al limite dello shoegaze.

    Musica. E' un incrocio di umori e momenti che cercano di fare da impalcatura alla voce del nostro, finendo però per sembrare una semplice colonna sonora da spettacolo teatrale. Il cantato di Vlad è infatti piuttosto un recitato, al limite tra Massimo Volume e Gaber, ma senza l'intensa drammaticità dei primi e la pungente ironia del secondo. La melodia vocale è lasciata in disparte e viene tirata fuori solo in compagnia della malinconia ("Nei garage a Milano nord", "Per combattere l'acne"), oppure nei pezzi più canonici e rock, anche se rock non sono mai ("La lotta armata al Bar"), lasciandoci quindi con tentativi poco riusciti che raggiungono picchi di intensità solo raramente: penso soprattutto alla parte finale di "Piromani", forse il pezzo più bello del disco, veramente intensa e sanguinante.

    La chitarra acustica, suonata proprio da Vlad, è lo strumento centrale, con le sue pennate ritmiche e decise che non concedono molto spazio all'immaginazione e tantomeno all'originalità, finendo spesso in secondo piano e lasciando quindi un vuoto strano e scoraggiante alla base musicale.
    Il limite peggiore di questa scelta strumentale è però la ripetitività: considerata efficace la schitarrata dell'opening, ci si ritrova dopo cinque pezzi ad anticipare ogni variazione melodica. Fortunatamente arrivano gli inserti elettrici di Canali a dare letteralmente una scossa ai pezzi: molto belli i piccoli lampi di "Lacrimogeni", al limite del blues il riff di "Sere feriali" che esplode epicamente in un riffone verso la conclusione; interessante anche la linea di "Stagnola", vagamente shoegaze.
    Purtroppo, però, sono episodi troppo spesso sporadici, lasciati a se stessi e poco approfonditi; e pensare che quando vengono sviluppati (la parte centrale di "Nei garage a Milano nord") aggiungono un valore immenso ai pezzi.

    Parole. Il lato forse più in mostra dell'opera prima di Vlad è tenuto in gran spolvero per tutto il disco: pochi i momenti meramente strumentali, molto lo spazio (anche in sede di produzione) per la voce.
    I testi di "Canzoni da spiaggia deturpata" sono lo specchio della generazione degli anni '00, senza speranza negli ideali dei padri ma con un'infinita voglia di combattere la realtà, di cambiare. "Trasformiamo questa città in un'altra cazzo di città" urla Vlad, in preda alla noia da provincia meccaninca asettica e vuota. Noia che porta inevitabilmente al rifugio della droga, piccolo momento personale-sociale ("un po' di stagnola per addobbare a festa questa stanza di merda").
    Sono gli sfoghi dei figli del suburbanismo del nuovo millennio, dove i finestrini dei Tav, i marciapiedi dei quartieri industriali, le discariche e le centrali elettriche sono i paesaggi per storie d'amore e d'amicizia che troppe volte sono ridotte ai sentimenti da consumo che la società impone.
    La fuga? Una soluzione troppo facile per chi, come Vlad, ha voglia di combattere e vincere con i propri sforzi privi di speranza la sua situazione. Forze contrastanti che tuonano assieme e confondono, alienano. Il tutto annegato nelle nostalgie di chi i tempi migliori li ha vissuti, li ha usati e ora li vorrebbe reciclere ("i CCCP non ci sono più").

    "Canzoni da spiaggia deturpata" è un disco poco sviluppato per le sue potenzialità, lascia molte cose in sospeso e non riesce mai ad affondare il colpo, se non in pochi episodi. Tra la fretta di comunicare e la necessità di ricamare il tessuto musicale, non vince nessuna parte e si rimane con l'amaro in bocca per l'occasione mancata. Non bastano gli interessanti testi, che rendono Vasco "Vlad" Brondi una promessa importante per il cantautorato italiano contemporaneo, a dare spessore all'intero disco: per quello basterebbe leggere il blog.
    Dopo che le dieci tracce sono scorse, si ha l'idea che manchi qualcosa, come una maggiore originalità in fase compositiva. Nel complesso, comunque, un disco che si merita la sufficienza piena con l'aggiunta del classico "potrebbe fare di più".

    di Mattia Braida
    fonte:ondarock.it

    Tracce:

    Lacrimogeni
    Per combattere l'acne
    Sere feriali
    Stagnola
    Piromani
    La lotta armata al bar
    La gigantesca scritta COOP
    Fare i camerieri
    Produzioni seriali di cieli stellati
    Nei garage a Milano nord




    Video

    Lacrimogeni