« ...preferisco rimanere un'impressione, preferisco le impressioni. Le impressioni emozionano. È inutile conoscere: molto meglio supporre. »
(Vinicio Capossela, Non si muore tutte le mattine)
Vinicio Capossela (Hannover, 14 dicembre 1965) è un cantautore, polistrumentista e scrittore italiano.
Nato in Germania, da genitori di origine irpina (il padre, Vito, è di Calitri, la madre di Andretta), viene chiamato Vinicio, pur non essendo questo uno dei nomi della tradizione familiare, come omaggio al celebre fisarmonicista Vinicio, autore di molti dischi per la Durium negli anni sessanta, di cui il padre è fan. Torna poco dopo in Italia con la famiglia. Cresce artisticamente nei circuiti underground dell'Emilia-Romagna, fino ad essere notato da Francesco Guccini, che lo porta al Club Tenco che lo lancia. Il nuovo millennio lo avvicina molto alla sua terra d'origine, l'Irpinia, e questo amore reciproco con la gente del luogo si concretizza con la cittadinanza onoraria concessagli dal comune di Calitri.
Debitore nella sua visionarietà poetica verso gran parte della letteratura del Novecento, Capossela ha anche scritto alcuni libri, tra cui Non si muore tutte le mattine, uscito nel marzo 2004. È uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con quattro Targhe Tenco.
fonte: genovatoday.it
Il suo album d'esordio, All'una e trentacinque circa, risale al 1990 e si aggiudica la Targa Tenco fra le opere prime. Ad esso è seguito poi Modì, che prende il nome dalla canzone omonima dedicata al pittore Amedeo Modigliani, una ballata lenta e commovente in cui si racconta la storia d'amore tra lo stesso pittore livornese e Jeanne Hébuterne, vicenda che viene osservata dal punto di vista soggettivo della donna. Tra gli altri brani dell'album figura … e allora mambo, titolo di coda del film Non chiamarmi Omar (nel quale lo stesso Capossela recita una parte), che successivamente farà parte della colonna sonora dell'omonimo film con Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu.
Anche l'album successivo, Camera a sud, si lega al cinema in maniera ancora più forte del precedente, sia per Che coss'è l'amor – inserito nella colonna sonora de L'ora di religione di Marco Bellocchio e in quella del primo film con Aldo Giovanni e Giacomo e Marina Massironi, Tre uomini e una gamba – sia per Zampanò, ispirato al film La strada di Federico Fellini. Nel 1996 esce Il ballo di San Vito (l'album della svolta) definito dallo stesso Vinicio non un disco, ma una vicenda.
È tuttavia, con canzoni come Accolita dei rancorosi – liberamente tratto dal libro La confraternita del Chianti di John Fante – con L'affondamento del Cinastic (che narra il fallimentare esperimento del caffè letterario Chinasky di San Giuliano Milanese) e con Il Corvo Torvo, probabilmente ispirato al Racconto dell'economo dai celeberrimi Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer[senza fonte], che questo album rivela una palese contaminazione letteraria. In particolare è evidente la fortissima influenza del cantautore americano Tom Waits, influenza già presente nei dischi precedenti e che continuerà a contrassegnare fortemente Capossela, in studio e dal vivo.
Nel gennaio del 1997 partecipa alla 2ª edizione del Lombardia Festival diretto da Luigi e Carmelo Pistillo con la collaborazione artistica di Marco Mangiarotti. Dal repertorio di Capossela sono da segnalare La pioggia di novembre, ripresa da Lucia Vasini, e Tanco del Murazzo, modificato da Paolo Rossi in Tango dei furiosi (parte del repertorio della trasmissione televisiva Il laureato).
Ma anche Liveinvolvo, con la partecipazione della Kočani Orkestar, e, del 2000, Canzoni a manovella, in cui degne di rilievo sono la canzone d'apertura, Bardamu, ispirata al protagonista del celeberrimo Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline, Decervellamento, anch'essa presente, seppur con qualche modifica, nella trasmissione Il laureato, Contratto per Karelias, un brano rebetiko tradotto dall'originale greco di Markos Vamvakaris dal nome Φραγκοσυριανή, Con una rosa, rielaborazione del racconto L'usignolo e la rosa di Oscar Wilde.
Nel 2001 è ospite a Satyricon di Daniele Luttazzi, nel quale, dopo aver parlato, tra le altre cose, dell'album Canzoni a manovella, delle sue origini e di patafisica, esegue Con una rosa, un pezzo tratto dal suo ultimo album. L'album Canzoni a manovella viene premiato dal Club Tenco con la Targa Tenco per migliore album, a pari merito con Amore nel pomeriggio di Francesco De Gregori. Nel 2003 Capossela ha pubblicato la raccolta L'indispensabile, con una reinterpretazione di Si è spento il sole di Adriano Celentano.
foto:colorivivacimagazine.com
Nel 2006 pubblica l'album Ovunque proteggi: il chitarrista è ancora Marc Ribot, collaboratore abituale di Tom Waits, già apparso alla chitarra negli album Il ballo di San Vito e Canzoni a manovella oltre che nell'inedito "Scatà Scatà (scatafascio)" presente in Liveinvolvo. Il disco vince la Targa Tenco. Dall'album vengono estratti come singoli radiofonici i brani Ovunque proteggi, Brucia Troia, Medusa Cha Cha Cha e Dalla Parte di Spessotto. L'album ottiene ottimi riscontri di vendite, raggiungendo il secondo posto nella classifica di vendita dopo pochi giorni dalla sua pubblicazione.
Sempre nel 2006, a novembre, esce il cd/ Nel niente sotto il sole - Grand tour 2006 riguardante il tour del 2006. Per questo concerto riceve il "Riccio d'Argento" del celebre orafo Gerardo Sacco come "Miglior Live Teatrale" dell'anno, principale riconoscimento di Fatti di Musica, la rassegna ideata e diretta da Ruggero Pegna, che presenta e premia alcuni tra i concerti d'autore di maggior successo di ogni stagione.
foto:caposseliani.it
Il 18 agosto 2008 per protestare contro la decisione del Governo Berlusconi di creare una discarica sull'Altopiano del Formicoso in località Pero Spaccone, tiene un concerto ad Andretta (paese natìo della madre) per sostenere la causa delle popolazioni locali riguardo alla crisi dei rifiuti in Campania. Durante il concerto, oltre alle canzoni del suo repertorio si è divertito a leggere e cantare stornelli e canti popolari dell'Alta Irpinia e alcune reinterpretazioni di Matteo Salvatore insieme agli amici della banda della posta di Calitri (formata da Matalena, Tottacreta, il Parrucchiere e Rocco Briuolo) e "Ciccillo" Di Benedetto, lo storico ristoratore citato nella canzone Al veglione.
Il 17 ottobre 2008 è uscito Da solo, il suo decimo album, che è fra i finalisti nella Targa Tenco 2009 come miglior disco dell'annata, superato da Luna persa di Max Manfredi. Il 29 luglio 2009 ha partecipato gratuitamente al concerto per le popolazioni colpite dal terremoto a Fossa (Italia) con il noto cabarettista abruzzese Nduccio. Nel 2009 ha partecipato come attore e cantante nel film Dieci inverni di Valerio Mieli, che ha partecipato alla 66ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
Il 24 settembre 2009 riceve il premio alla carriera da Mario Trevi all'ottava edizione del Premio Carosone, tenutasi all'Arena Flegrea della Mostra d'Oltremare di Napoli[6]. Nello stesso anno gli rende omaggio Giusy Ferreri, che incide Con una rosa nel suo album Fotografie. Nel 2010 partecipa alle celebrazioni per il Giorno della Memoria tenendo il 27 gennaio, a Cracovia, il concerto-performance Suona Rosamunda (titolo ripreso da una sua canzone ispirata a Se questo è un uomo di Primo Levi) in collaborazione con l'artista visivo Gian Maria Tosatti.
Il 1º maggio 2010 partecipa al Concerto del Primo Maggio in piazza San Giovanni a Roma. Per il numero di aprile 2011 della rivista xL Capossela cura l'Extended Play (EP) La nave sta arrivando contenente 6 brani, dei quali due sono anteprime dell'album Marinai, profeti e balene (distribuito dal successivo 26 aprile), mentre quattro sono registrazioni inedite. Tra di esse vi è una cover di Bob Dylan realizzata appositamente per l'uscita dell'EP. Da lunedì 11 aprile a venerdì 22 aprile 2011 conduce un nuovo programma radiofonico su Radio2, dove presenta in anteprima alcuni dei pezzi del nuovo album Marinai, profeti e balene, discutendone i contenuti assieme a vari ospiti.
Nell'agosto 2011 è diventato cittadino onorario del comune di Patù, commentando l'onorificenza con la frase "Ieri eru ciuveddi, oggi sono patuscio." Il 7 ottobre 2011 Dori Ghezzi gli consegna il Premio De Andrè alla carriera. Il 12 giugno 2012 esce per la Warner il nuovo CD Rebetiko Gymnastas, il famigerato disco greco mai uscito dalla sua registrazione.
foto:antiruggine.eu
Nell'ottobre del 2012 Vinicio e il suo chitarrista Asso Stefana producono il primo album della Banda della Posta, con cui aveva già collaborato per il concerto contro l'apertura di una discarica al Formicoso.
Nell'aprile 2013 presta la sua voce per il film di animazione "Zarafa: la giraffa giramondo", distribuito in Italia da Nexo Digital.
Il 2 giugno 2013, nell'ambito del Bellaria Film Festival, viene conferita a Capossela la cittadinanza onoraria di Bellaria Igea Marina (Rimini). Qui Vinicio ottenne il suo primo ingaggio come cantautore presso lo storico locale Pjazza, nel lontano 1989.
L'11 agosto 2013 riceve a Cittanova (RC) il "Riccio d'Argento" della 27ª edizione di Fatti di Musica, Premio ai Migliori Live d'Autore dell'anno, per il concerto con la Banda della Posta. Il 15 agosto seguente Vinicio Capossela si esibisce in piazza Plebiscito, a Ceglie Messapica (Br), nell'ambito del festival "La Ghironda", accompagnato dalla "Banda della Posta".
Il 1º maggio 2014 si esibisce a Taranto con la Banda della Posta in occasione del concerto del Primo Maggio organizzato dal Comitato dei cittadini e lavoratori liberi e pensanti (direttori artistici Michele Riondino e Roy Paci, conduttori Luca Barbarossa, Valentina Petrini e Andrea Rivera) e che vede la partecipazione anche di Caparezza, Afterhours, Sud Sound System, Fiorella Mannoia, Tre allegri ragazzi morti, Après La Classe, 99 Posse, Paola Turci, Nobraino e altri artisti.
Dal 2013 Vinicio Capossela è inventore e direttore del Calitri Sponz Fest. L'edizione 2014 del Calitri Sponz Fest, ispirato alla tematica del "treno", oltre allo stesso Capossela ha visto partecipare musicisti come Howe Gelb, Tinariwen, Robyn Hitchcock, Guano Padano, Dimitris Mistakidis, Giovanna Marini, Francesca Breschi, Otello Profazio, Sacri Cuori, Fanfara Ciocarlia e altri, scrittori come Dan Fante e Vincenzo Costantino Cinaski, attori come Enrico Salimbeni, Mago Wonder, Sabrina Impacciatore e Neri Marcoré e giornalisti come Antonello Caporale, Cico Casartelli ed Enrico de Angelis.
foto:cn24tv.it
Vita privata
Nel 1994 Vinicio sposa una fotomodella, da cui divorzia dopo poco più di due anni. Il 17 novembre 1998, Capossela fu vittima di un incidente stradale. Investito da un'auto, riportò una triplice frattura del malleolo che lo tenne lontano dal palco per 40 giorni.
Discografia
Album studio
1990 - All'una e trentacinque circa 1991 - Modì 1994 - Camera a sud 1996 - Il ballo di San Vito 2000 - Canzoni a manovella 2006 - Ovunque proteggi 2008 - Da solo 2011 - Marinai, profeti e balene 2012 - Rebetiko Gymnastas
Live
1998 - Liveinvolvo 2006 - Nel niente sotto il sole - Grand tour 2006 2009 - Solo Show Alive
Raccolte
2003 - L'indispensabile 2010 - The story-faced man
Premi vinti
All'una e trentacinque circa - Targa Tenco 1991 migliore opera prima Canzoni a manovella - Targa Tenco 2001 miglior album Ovunque proteggi - Targa Tenco 2006 miglior album Premio Lunezia della Critica 2006 per l'Album "Ovunque proteggi" Premio Fernanda Pivano 2007 Premio Piero Ciampi 2008 Con il brano Lettere di soldati - Premio Amnesty Italia 2009 Marinai, profeti e balene - Targa Tenco 2011 Miglior Album (04/08/11) Premio De Andrè alla carriera (06/08/11)
Videografia
Marajà - regia di Ago Panini Si è Spento il Sole - regia di Ago Panini Ovunque Proteggi - regia di Valerio Spada Non Trattare - regia di Valerio Spada Brucia Troia Il Gigante e il Mago - regia di Gianfranco Firriolo Una Giornata Perfetta - regia di Virgilio Villoresi SoloShow Alive! - (Warner 2009) - regia di Gianfranco Firriolo La faccia della Terra - film-racconto, 55' (Feltrinelli 2010) - regia di Gianfranco Firriolo Pryntyl ...e allora Mambo Canzone a manovella Abbandonato (Los ejes de mi carreta)
Filmografia
Non chiamarmi Omar Dieci Inverni Indebito (film di Andrea Segre) Tributo[modifica | modifica wikitesto] Raccol(i)ta dei Rancorosi - 2007 (con ricavato devoluto all'Amref) Nel 2007 esce un cd tributo a Vinicio Capossela che vede la partecipazione di diciotto artisti del panorama indipendente italiano, fra i quali Bugo, Federico Sirianni e i Nobraino
Altri lavori
1993 - Il volo di Volodja (omaggio a Vladimir Vysockij) 1999 - La notte del Dio che balla (raccolta di autori vari) 2004 - Radiocapitolazioni (14 Racconti radiofonici a Radio3) 2011 - La nave sta arrivando (EP contenente 6 brani allegato al mensile la Repubblica xL - aprile 2011) Curiosità
I suoi esordi sono "fotografati" all'interno del brano Lungimiranza del gruppo reggiano Offlaga Disco Pax descrivendolo così: «Una sera tocca a una specie di cantautore. Il fonico dell'ARCI che lo accompagna è affamato e mentre addenta il panino che gli ho appena preparato anticipa le magnifiche sorti dell'uomo in questione» e continua «il fonico affamato giura che farà una grande carriera»; il fonico che lo accompagnò quella sera era Luciano Ligabue.
Nel 2012 si è gentilmente prestato come attore in un cortometraggio interamente realizzato e interpretato da bambini di età compresa tra i sette e i quattordici anni. Il cortometraggio dal titolo Che fine ha fatto Pinocchio? è una rivisitazione della celebre opera di Carlo Collodi in cui quasi tutte le psicologie dei personaggi sono ribaltate. Vinicio Capossela interpreta un ruolo di breve durata, e lo si vede calato nei panni di un pianista (di nome Samuele) che suona al pianoforte il celebre motivetto di Pinocchio, tratto dalla colonna sonora del film di Luigi Comencini. In realtà, la scena è un'ironica citazione del film Casablanca, infatti vediamo come Lucignolo chieda al suo amico Samuele di suonargli la sua canzone, e poi arriva un arrabbiatissimo Grillo Parlante che urla contro Vinicio/Samuele: 'Ti avevo detto di non suonarla più'. Nel film Casablanca fu invece Ingrid Bergman a chiedere a Sam Dooley Wilson di suonarle la sua canzone, e poi arrivò Humphrey Bogart ad intimare a Sam di non suonarla più. Il video ha vinto il primo premio della Giuria Tecnica allo SHORTini Film Festival di Augusta.
Bibliografia
Vinicio Capossela, Il paese dei coppoloni, Feltrinelli (2015) Vinicio Capossela, Tefteri, Il Saggiatore (2013) Vinicio Capossela, Vincenzo Costantino In clandestinità, ISBN 978-88-07-01785-8, Feltrinelli (2009) Vinicio Capossela, Non si muore tutte le mattine, ISBN 88-07-01647-8, Feltrinelli (2004)
fonte:wikipedia.org
foto:i.ytimg.com
All'una e trentacinque circa
All'una e trentacinque circa è il titolo del primo album di Vinicio Capossela, pubblicato nel 1990 grazie all'incontro con Francesco Guccini e Renzo Fantini, che diventerà in seguito il suo produttore.
L'album riceve le attenzioni della critica che lo valutano soprattutto per gli arrangiamenti accattivanti e per le atmosfere cittadine alla Tom Waits. Le canzoni sottolineano già la tipicità del cantautore, del suo sound, degli scenari che sceglie, e questo gli permette di vincere il premio Tenco come migliore opera prima. Lo stesso Capossela dice: "I suoni fanno da sfondo al mio mondo immaginario. Un mondo pieno di guai, affollato di guitti stralunati, strade chiassose e vecchie macchine".
Tracce:
Resta con me - 4:41 Una giornata senza pretese - 3:27 Quando ti scrivo - 4:03 Christmas song - 3:18 Pongo sbronzo - 2:56 Suite delle quattro ruote - 2:29 Scivola vai via - 4:30 I vecchi amori - 3:16 Stanco e perduto - 3:30 Sabato al corallo - 2:58 All'una e trentacinque circa - 3:46
Sta piovendo sulle luci della strada accendono i lampioni e' tempo di Natale e tu sei qui con me i tuoi vestitini allegri sono addosso sotto i miei Gioco col cappello del vecchio mentre i soldi cadon dentro sono un dolce vagabondo che ha lasciato il suo tesoro e tu sei qui con me ti ho nascosta nel giaccone per non farti prender freddo Sciabadabadaa... I ragazzi stanno urlando ed il flipper tintinnando sono solo qui a guardarti in uno spruzzo di ricordi e tu sei qui con me faccio un brindisi per noi a quando ti rincontrerò Sciabadabadaa...
Nel paese di Capossela, dove le storie sono musica
Il cantautore e scrittore duetta con Genovesi sul potere della narrazione: «Lo scopo di un libro o di uno spettacolo? La sospensione dell’incredulità»
«Ho studiato chimica, e l’unica legge che mi ricordo è che un gas si espande finché ha spazio. Ecco, nel racconto c’è molto spazio per espandersi». Vinicio Capossela (“Il Paese dei coppoloni”) narra del minuscolo che racchiude il grande, di un “paese groviglio” che si confonde con le storie dei suoi abitanti, con la realtà e la verità, di nomi e “stortinomi” di un mondo scomparso che emette un ronzio sempre più distante. Lo fa con la sua voce roca, un dono, che riesce a farlo cantare anche quando parla, e quando scrive. Giuseppe Antonelli tocca le corde giuste quando chiede se la storia sia in realtà una canzone senza musica. «Le storie hanno sempre musica. Il canto epico, dal passo misurato, ha una sua cadenza, e così ho cercato di fare nel mio libro». La musica è compagna anche di Fabio Genovesi (“Chi manda le onde”, Premio Strega giovani) mentre scrive, in quello che scrive, e nei suoi personaggi, che grazie alla musica di Claudio Villa e del Quartetto Cetra imparano l’italiano, o amano Jimmy Page: «Sono anni che cerco di imparare a suonare la chitarra – racconta – ma non rinuncio, anche se dovrei. Del resto ho anche scritto per 15 anni senza che mi leggesse nessuno».
Questo nonostante un’ascendenza di qualità: «In realtà sono figlio di Little Tony – rivela tra le risate del pubblico – ne sono convinto fin da piccolo, per la somiglianza del mitico cantante con mio padre e per una piccola bugia di mia madre». L’intreccio tra realtà, verità e storie. Dov’è il limite tra un narratore ed un raccontafrottole? «Saper prendere storie vere e ricrearle, rimodellandole – spiega Capossela – per realizzare la sospensione dell’incredulità, che è lo scopo di un libro o uno spettacolo. È un omaggio a chi, come dicono i miei vecchi “è andato al mondo della verità”». Vinicio Capossela nasconde la realtà dietro il velo deformante dell’umana esistenza, del passato che torna a popolare di misteri e splendori l’opacità del nostro caos. «La soglia tra vita e morte solo il racconto la tiene insieme». Le storie di Genovesi portano via, per svelarti il bello della vita. Poco importa cosa è vero e cosa no, in fondo, come sostiene Luna, una dei protagonisti di “Chi manda le onde”, quando le svelano che Babbo Natale non esiste: «Il problema non sono le bugie, è la verità che fa proprio schifo». di Davide Dalai http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantov...sica-1.12076017
Modì è il secondo album di Vinicio Capossela, del 1991. Segue l'album All'una e trentacinque circa del 1990 con cui Capossela aveva vinto il premio Tenco per la migliore opera prima. È con questo secondo album, intitolato con un gioco di parole che richiama sia il termine francese "maudit" (ossia, maledetto), sia il nome del famoso pittore livornese Amedeo Modigliani, che Capossela inizia ad avere davvero successo, grazie a brani orecchiabili come La regina del Florida o ... e allora mambo!. Successo dovuto, forse, anche ad una migliore pubblicità, visto che è alla trasmissione televisiva di successo, Su la testa, di Paolo Rossi, in onda in quell'anno sulla Rai 3, che Capossela presenta ... e allora mambo!, uno dei brani che ha riscosso maggiore successo e che nel 1999 farà parte della colonna sonora e darà il titolo ad un film di Lucio Pellegrini.
Tracce
Modì - 4:19 La regina del Florida - 4:01 Notte newyorkese - 3:03 25 aprile - 3:39 Solo per me - 4:50 Ultimo amore - 6:48 ... E allora mambo - 3:38 Pasionaria - 4:00 Cadillac - 3:35 Notte di provincia - 2:25
Camera a sud è il terzo disco di Vinicio Capossela, pubblicato nel 1994, ed il primo pubblicato dall'artista all'estero, in Francia.
In questo disco Capossela mostra maggiore attenzione a riferimenti musicali provenienti dall'America latina, come in brani quali Che coss'è l'amor e Camera a sud. Altri brani mantengono quella impostazione tipica del cantautore caratterizzata dalla mescolanza della canzone d'autore con il jazz e la musica latina: Non è l'amor che va via, Il mio amico ingrato e Tornando a casa.
Il brano Che coss'è l'amor è stato utilizzato da Aldo, Giovanni & Giacomo nel loro primo film Tre uomini e una gamba, durante la partita di calcio Italia - Marocco sulla spiaggia.
Tracce:
Non è l'amore che va via - 4:06 Zampanò - 3:00 Amburgo - 4:38 Che coss'è l'amor - 4:15 Il mio amico ingrato - 3:05 Fatalità - 2:42 Camminante 4:36 Furore - 4:35 Ma l'America... - 3:16 Il fantasma delle tre - 5:26 Tornando a casa - 3:59 Guiro - 3:56 Camera a Sud - 4:52
fonte: wikipedia.org
Video Non è l'amore che va via
Video
Zampanò
Video
Amburgo
Lo specchio non m'ha detto e non suppone dove sei persa sulla lama di un'idea blu velluto spento ozioso nell'inverno cupo esilio e nuvole su Amburgo brilla, il lume brilla nel vapore appeso al vetro fuori è ovatta e passi svelti di portuali i caffè d'attesa han sonno e io sussulto ad ogni annuncio felice solo a non capire che si dice cercando, parlando pensando di te verrà, verrà il tempo per amare per dirtele queste parole seppellite dentro al cuore freddo dell'inverno l'oblò di una finestra apre un ritaglio di normale una libreria e una donna china sul giornale E' l'ora in cui il diurno chiude e la città rimane a mezza strada indecisa sul da fare cercando, parlando pensando di te verrà il tempo per amare per dirtele queste parole seppellite dentro al cuore freddo dell'inverno s'alzano le foglie e si sollevano i rimpianti nei gemiti di amanti delle stanze confinanti non resta che fumare l'ultima gitanes arrotolata mi manchi sì ma non mi manca il tempo andato ed i suoi incanti.
Ho baciato in bocca la morte tesoro e adesso non posso più guardarti e nemmeno toccarti il furbo l'ho fatto una volta di più delle carte che ho in mano e lo scherzo non scherza col gioco e col fuoco fuori, sì viviamo fuori ma fuori davvero ci fa paura di andare fuori dagli uomini fuori dal cielo fuori non riesco neanche a immaginarlo vero E' più di una crepa più di una bugia più di una notte insonne più di una malattia in uno sbaglio solo gli errori tutti della vita e il prezzo è in banconota di nostalgia infinita fuori, sì viviamo fuori ma fuori davvero ci fa paura di andare fuori dagli uomini fuori dal cielo fuori non riesco neanche a immaginarlo vero libri di poesia alberi di Natale figli che mancate amici di limpide serate di essere puro, di essere sincero solo ritornare ad essere normale.