SPAGNA

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  1. tomiva57
     
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    foto:spain.info

    Leon

    León (Llión in leonese, è un comune spagnolo di 135.059 abitanti (2007) situato nella comunità autonoma di Castiglia e León e capoluogo della provincia omonima; situata alla confluenza dei fiumi Bernesga e Torío sul versante meridionale dei Monti Cantabrici.

    È luogo di intenso turismo, essendo una città d'arte ricca di monumenti romani, medievali, moderni e antica tappa dell'itinerario seguito dai pellegrini provenienti dal centro Europa verso Santiago de Compostela detto "Camino de Santiago (Cammino di Santiago di Compostela)". È sede universitaria e vescovile.


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    foto:spain.info

    L'insediamento umano inizia come "castrum romano" della VI Legio (da cui deriva il nome León) fra il 68 e il 70 d.C., sul territorio degli asturi cismontani, popolo celtico del cui derivano i moderni leonesi.

    Capitale militare della Hispania Romana, con mura fra le più importanti dell'Impero e che rimangono insieme alle medievali ancora oggi, in seguito alle invasioni barbariche alla metà del VI secolo fu una città "indipendente" fra gli svevi e i visigoti, già cristianizzati e in parte romanizzati che si stabilirono in gran parte della Spagna.

    Nel 910 essendo già da quasi due secoli incominciata la lenta Reconquista, guidata all'inizio da alcuni re goti cristiani come il mitico Pelagio, venne costituito il Regno di León, uno dei regni più importanti dell'Europa medievale.

    Nel regno di León è nato il parlamentarismo moderno, con le Cortes del 1188 dove i nobili, il clero e il popolo insieme con il re si riunirono per la prima volta in Europa. Il Regno di León possedeva anche "Fueros" in cui veniva garantita la proprietà individuale, e in cui si assicurava che il re non potesse dichiarare la guerra né legalizzare la pace senza il consenso del regno.

    Nell'anno 1230 il re di Castiglia non rispettò il testamento di suo padre, re di León, ed "acquistò" il regno dalle legittime ereditiere, le figlie del re leonese: in questo modo nacque il regno di Castiglia e León. Il regno di León riacquistò la sua indipendenza dal 1296 al 1301 e comunque mantenne un parlamento proprio fino al XIV secolo ed ebbe moneta propria fino al Rinascimento.

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    foto:bestlanguagecourses.com

    Cattedrale di León, capolavoro dello stile gotico maturo che si ispira alle cattedrali francesi detta Pulchra Leonina per la sua bellezza e purezza di stile, iniziata nel 1205, terminata due secoli dopo, ma rimasta inalterata nel suo stile.

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    foto:arcobaleno.net

    Real Basílica di Sant'Isidoro, chiesa romanica dedicata a Sant'Isidoro edificata nel luogo dove sorgeva un tempio romano a Mercurio. Risale agli inizi dell'XI secolo. Qua si trova il Panteon Reale di León.

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    foto:teutonic.altervista.org

    Monastero di San Marcos de León, grande complesso conventuale di forme rinascimentali costruito fra il secolo XVI e il XVIII in varie successive fasi.

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    foto:viajesjorgeylaura.files.wordpress.com

    Palacio de los Guzmanes, la cui costruzione fu ordinata da Juan Quiñones y Guzmán, vescovo di Calahorra. Cominciano i lavori nel 1560 sotto la supervisione Rodrigo Gil de Hontañón. Sede della Diputación Provincial de León (Provincia di León) dal 1882.

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    foto:visitaleon.com

    Casa Botines: opera d'Antonio Gaudí, di stile neoclassico. Di pianta trapezoidale, vi si trovano quattro torri che finiscono in pinnacoli. Le finestre hanno la loro ispirazione nel triforio della Cattedrale leonese.

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    foto:ibreriaeditriceurso.com

    Il Camino de Santiago passa per il centro della città, segnalato dal simbolo dei pellegrini, la conchiglia, e prosegue fuori della città, sempre opportunamente segnalato, per una strada attraverso una zona agricola punteggiata da piccoli centri con testimonianze dei pellegrinaggi medioevali (chiese romaniche e ospizi). A 46 chilometri si trova Astorga, cittadina medioevale della provincia di León, antica città romana e sede vescovile, altra tappa del Camino che prosegue verso la Galizia.

    Musei



    Museo di León: il Museo de León si trova nell'Edificio Pallarés, nella Plaza de Santo Domingo. Mostra la storia della provincia dal paleolitico fino all'età contemporanea.


    foto:museosanisidorodeleon.com

    Museo della Real Colegiata de San Isidoro: nel Museo della Real Colegiata de San Isidoro si trova il pantheon dei re, che riceve il nome di Cappella Sistina del Romanico per i suoi affreschi. Vi sono esposti il cáliz de Doña Urraca, del secolo XI, di questo calice una notizia apparsa sul sito del museo in data 23 marzo 2014, afferma che si tratta del santo Graal, la leggendaria coppa in cui Gesù Cristo bevve durante l'ultima cena; l'Arqueta de los Marfiles e il Portapaz del Pantocrator, dello stesso secolo.

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    foto:spainisculture.com

    Museo Catedralicio Diocesano de León: si trova nella cattedrale di León ed è uno dei più interessanti tesori che ha la città.

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    foto:spain.info

    MUSAC: Museo de Arte Contemporáneo de Arte de Castilla y León, si trova nell'Avenida de los Reyes Leoneses. È un edificio di corte avanguardista, che vuole somigliare alle vetrate della cattedrale di León.

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    foto:elmundo.es

    Museo Sierra-Pambley: fondato da Francisco Fernández-Blanco y Sierra-Pambley, mostra una tipica casa leonese del secolo XIX.

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    foto:.institutoleonesdecultura.es

    CLA: il Centro Leonés del Arte si trova in una vecchia casa nell'Avenida Independencia.


    fonte: wikipedia.org


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    foto:motelcancun.es

    Festa di San Froilàn

    Dai giorni lontani del Re Mauregato, i re cristiani sono incontrati periodicamente con il tributo infame di un centinaio di fanciulle, che dovevano essere consegnati ai califfi musulmani in cambio della libertà da attacchi. Questo centinaio infelice, Leon ha portato da un lato, dalla parrocchia di San Marcelo, San Martin, Santa Ana e Santa Maria del Mercado.
    La leggenda ha il suo inizio nella brutale atto di coraggio che ha reso le ragazze che dovevano essere consegnati dal re Ramiro I, che ha preferito tagliare una mano per andare con la vostra destinazione. Di fronte a questa dimostrazione di coraggio, il re decise di negare per sempre omaggio e ha dato battaglia per le truppe di Abderramán II, da lui sconfitto da presumibilmente contribuito egli stesso a Santiago che oggi è conosciuta come battaglia di Clavijo.
    In segno di gratitudine per questa vittoria la gente di Leon fatto un'offerta al Capitolo della Cattedrale, un'offerta che nel tempo è diventato una tradizione.

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    foto:diariodeleon.es
    L'offerta è accompagnata da Cantaderas, una volta uscito di essere inviato come tributo si indossano abiti di lusso e diretto da Sotadera, che rappresenta la donna della corte dell'emiro inviati per istruire le cameriere nei costumi del musulmani. Dopo le Cantaderas eseguire le loro danze, la discussione del forum o Speciale si verifica perché come da tradizione nel confronto tra il potere civile ed ecclesiastico, o il Consiglio ammette che l'offerta è una grazia concessa dalla città, né il Concistoro accetta un obbligo. Così, mostrando intelligenza, i rappresentanti di entrambe le istituzioni hanno presentato i loro argomenti senza mai giungere ad un accordo.
    È una tradizione documentata da antica che sta diventando sempre più interessante per i visitatori per la sua sorprendente, che insieme con la sua posizione attuale vicino alla festa di San Froilan e la dichiarazione di interesse turistico regionale ne fanno uno più attrazioni della nostra città per il turismo.

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    foto:aytoleon.es

    Una spettacolare sfilata di bandiere arrivi da tutte le regioni di Leon, quest'anno più di 200 bandiere e pendonetas di questa provincia si riuniranno a questo display a colori e capacità, che rappresentano più di 150 sedi. L'arrivo dei banner alla Plaza Mayor è sempre uno spettacolo impressionante, dove giovani uomini e donne del popolo fanno del loro meglio per vincere i premi, al ritmo dei tamburi, flauti, e cornamuse
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    foto:leonocio.es

    Coppie bovini, cavalli e asini che tirano carrelli della più bella, decorato per l'occasione con coperte, pentole e attrezzi agricoli. Ricordiamo l'antica tradizione di andare alla Vergine Pellegrinaggio in tutta gala il grande giorno della nostra vacanza. E nei ritmi Plaza del Grano dei nostri anziani e la nostra musica, noi sappiamo che hanno vinto il concorso di quest'anno.

    Le leggende che circondano la vita del Vescovo e Patrono della Diocesi di Leon sono molteplici. Il più famoso dei quali spiega perché è quasi sempre accompagnata da un lupo montagna Leon.
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    foto:pinterest.com

    La storia racconta che San Froilán un essere assorbito mattina pregando e preghiere, un enorme lupo affamato, vide nel culo che ha accompagnato gli apparve una ricca colazione. Si spolvero su di lui, lo ha ucciso, e cominciò a divorare il povero animale, quando ha trovato il Santo, il cui carattere e la temperanza, il lupo, che è stato paralizzato dalla paura, mentre parlava di amore e di pace di fronte.
    Fu così che San Froilan, perdendo il suo asino, prendere il lupo ha il timore dell'uomo e del fuoco, e ha fatto il suo servo fedele, per portare al mondo le bisacce e dei beni agricoli. Da allora, il lupo sempre camminava accanto a lui, appoggiato alla gamba destra.
    Innkeepers Associazione Wet è partito della città di Leon a ricreare la leggenda in cui il lupo ha attaccato l'asino e il Santo mettere pace e la giustizia. Un correfuegos con fuochi d'artificio e i protagonisti della storia, con San Froilán avanti, girano per le strade Quarter Wet.



    fonte:http://leonocio.es/event/fiesta-de-san-froilan-leon/
     
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  2. gheagabry
     
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    La Ciudadela de Jaca



    La Cittadella è l'icona principale di Jaca, un comune spagnolo situato nella comunità autonoma dell' Aragona. È il capoluogo della comarca della Jacetania, alla quale ha dato il nome, ed è situata lungo il Cammino aragonese di Santiago, a circa trenta km dalla frontiera ispano-francese. E' una cittadina pirenaica dal passato illustre e prima capitale del Regno d'Aragona. Fu Diocesi nell'XI secolo, e possiede un'imponente cattedrale romanica oltre alla cittadella che con la sua forma a stella pentagramma e la sua posizione, nel centro della città si è divenuta il segno distintivo della regione.

    Fu eretta tra il XVI e il XVII secolo su commissione del re Filippo II, per difendere la città contro l'esercito francese, ma non fu mai stata danneggiata o attaccata; solo nel 1809 fu conquistata dalla Francia dopo la sua capitolazione a causa del numero esiguo di persone che difendeva Jaca. Tuttavia la fortezza fu riconquistata cinque anni dopo, nel 1814.
    Restaurato nel 1968, l'ingegnere Spannocchi si rifece agli schemi dell'architettura militare dell'artiglieria e rappresenta l'unica fortezza, di questo tipo, al mondo che si conservi integra. Il complesso è formato da una fortificazione con una trincea confinante alle sue pareti esterne e un ponte mobile al suo ingresso. All'interno delle mura vi è una costruzione pentagonale, una chiesa e un cortile. Costruita su pianta pentagonale con un baluardo a forma di freccia su ogni angolo; il suo fossato è oggi luogo popolato da cervi. Il ponte levatoio dà accesso alla corte d'armi, intorno alla quale vi sono i diversi ambienti. Una sala ospita il Museo delle Miniature Militari, dove è rappresentata la storia del castello con l'aiuto di 32.000 soldatini di piombo.

    ...la storia delle cittadelle...


    La cittadella fu una fortezza connessa al circuito murario di un centro urbano e fu realizzata sia per migliorarne la capacità di resistenza ad un attacco nemico, sia per poter approntare una difesa adeguata in caso di sommosse e sollevazioni popolari della cittadina. Il termine, già in uso nella seconda metà del XV secolo, deriva dal diminuitivo della parola “città”, poichè rappresenta, come descritto da Pietro Cataneo nel suo "I quattro primi libri di architettura" del 1554, "una città in miniatura che riproduceva le mura, le strade, la piazza, la chiesa, le case". La costruzione poteva avvenire su di un preesistente castello tardomedievale che veniva racchiuso all’interno di una cinta muraria bastionata come il Castello Sforzesco di Milano, o più frequentemente con la demolizione di fortilizi medievali come a Pamplona. Era posta in posizione sopraelevata rispetto al nucleo urbano, la sua forma il più delle volte era pentagonale, con bastioni disposti ai vertici, la cittadella presentava al centro una piazza, che riprendeva la geometria dell’insediamento oppure di forma quadrata o rettangolare, utilizzata come piazza d’armi, lungo i cui fronti, talvolta continui e porticati, si disponevano gli edifici principali come la residenza del castellano, gli alloggi degli ufficiali, la chiesa. Dallo spazio centrale, partivano radialmente una serie di strade larghe e diritte che conducevano ai diversi bastioni. La porta d’accesso alla fortezza, spesso monumentale, si apriva lungo la cortina rivolta verso la città e interna alle mura, protetta da baluardi.
    La loro costruzione rappresentava i principali strumenti di potere della monarchia per il controllo dei grandi centri urbani. Per secoli fu prassi che le monarchie, soprattutto quella spagnola, costruissero le cittadelle, dopo rivolte e insurrezioni popolari, per garantire la restaurazione dell’ordine sociale e la fedeltà al potere sovrano delle città insorte. Furono strumenti di oppressione dei popoli e di repressione di ogni voce di dissenso rispetto alla politica delle monarchie assolute, per questo furono sovente oggetto di devastazioni o di sistematiche demolizioni, da parte di popolazioni inferocite e di governi rivoluzionari.

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