« Eh-muè che festa, essere nato con le corna in testa animalesco ma di estremo gusto, rappresentante del moderno kitsch »
(Righeira, in Hey Mama)
I Righeira sono un gruppo musicale italiano formato da Michael, all'anagrafe Stefano Rota (Torino 1º ottobre 1961) e Johnson, Stefano Righi (Torino 9 settembre 1960). Al loro esordio infatti si fecero conoscere come Michael & Johnson Righeira. Michael e Johnson, come loro stessi spiegarono, erano i soprannomi che aveva dato loro il professore di educazione fisica delle superiori.
Cenni biografici
Il duo si conobbe e nacque artisticamente nella loro Torino alla fine degli anni settanta. Nel 1981 Johnson Righeira (il cui cognome Righi adattò alla maniera brasiliana) incise il primo 45 giri, Bianca surf (Meccano Records/Italian Records), con la produzione esecutiva di Giulio Tedeschi; nell'82, ottennero un contratto sotto l'egida dei Fratelli La Bionda, e raggiunsero un successo inaspettato nell'estate del 1983 con il singolo Vamos a la playa, che oltre a conservare per sette settimane la vetta della classifica italiana (dal 20 agosto al 1º ottobre) fu un grande successo commerciale anche all'estero: la canzone venne stampata in tutto il mondo, ed in Inghilterra su etichetta A&M, all'epoca di proprietà di Herb Alpert e che in catalogo aveva artisti come i Police ed i Supertramp.
No tengo dinero
Nell'autunno del 1983 proposero un altro brano in lingua spagnola (cosa piuttosto inusuale in un'epoca in cui imperava l'inglese anche nelle produzioni pop italiane): No tengo dinero ottenne un riscontro minore nelle classifiche rispetto al precedente, ma tanto bastò per indicare il duo come una delle rivelazioni di quell'anno. Hey Mama, incisa nell'estate 1984, tuttavia, non entrò neanche nei primi posti, al pari del loro album d'esordio, tra i cui brani si segnala Luciano Serra pilota, ispirata al celebre film con Amedeo Nazzari.
L'estate sta finendo
Nel 1985 ritrovarono il successo, partecipando ad Un disco per l'estate e vincendo il Festivalbar con L'estate sta finendo, canzone in ritmo ska che, a dispetto del titolo, fu lanciata quando la stagione delle vacanze era appena cominciata.
Apprezzati dal pubblico giovanile, oltre che per i loro singoli anche per il loro modo stravagante di presentarsi (per il loro primo successo furono soliti abbigliarsi con baffi finti alla maniera dell'attore Tiberio Murgia), i due "fratelli" si esibirono anche al Festival di Sanremo 1986 con la canzone Innamoratissimo (tu che fai battere forte il mio cuore), che si classificò al quindicesimo posto nelle votazioni abbinate al Totip, anch'esso imperniato su arrangiamenti elettronici che proseguivano il discorso musicale intrapreso dai loro produttori e arrangiatori i Fratelli La Bionda che già nel decennio precedente avevano segnato le mode musicali con la disco music. Di nuovo in tono minore fu invece la risposta del pubblico per la seguente stagione estiva, quando proposero Italians a go-go. Nello stesso anno realizzarono Rimini splash down, scritto con gli stessi La Bionda e la collaborazione di Raffaella Riva del Gruppo Italiano, che divenne brano portante e sigla della pellicola cinematografica Rimini Rimini, diretta da Sergio Corbucci nel 1987. Lo stesso Gruppo Italiano incise una cover de L'estate sta finendo.
Tra i molti musicisti che hanno collaborato coi Righeira figura anche Sergio Conforti ("Rocco Tanica" degli Elio e le Storie Tese). Conforti ha suonato in celebri successi come Innamoratissimo (di cui è anche autore) e L'estate sta finendo.
Il sodalizio si sciolse nel 1988 dopo la pubblicazione del singolo Compañero.
Nel 1987 il solo Johnson realizzò una versione acid-house di Yes I know my way, un classico del cantante partenopeo Pino Daniele.
A metà degli anni novanta Michael diede vita al progetto Gloria Mundi, durato lo spazio di due album, mentre Johnson realizzò assieme ai Montefiori Cocktail il brano Papalla, manifesto della neonata scena lounge italiana.
Riunitisi nel 1998, i Righeira nel 2001 realizzano un EP con diverse versioni del loro classico Vamos a la playa e parteciparono ad alcuni spettacoli televisivo in stile revival, da C'era una volta il Festival a La notte vola, una gara tra personaggi della musica degli anni ottanta. In seguito comparvero in una sorta di cameo in prima persona nel brano Sole, mare dei loro concittadini Statuto nel cui testo veniva rievocata l'estate del 1983, ed infatti il verso recita "E 'Vamos a la playa' cantiamo noi i Righeira che siamo di Torino e sulla playa ci abbronziam".
Nel 2006 il duo decise di registrare l'album, Mondovisione, anticipato il 24 gennaio 2007 dal singolo La Musica Electronica, con il quale raggiunsero un discreto successo dal sapore nostalgico.
Dall'agosto del 2007 il duo è impegnato nella conduzione del programma radiofonico L'estate sta finendo su R101
Diversi artisti hanno menzionato i Righeira tra i loro punti di riferimento: tra essi i Subsonica e The Transistors (Maurizio Mansueti e Luca Cirillo). Johnson Righeira si cimenta anche in cortometraggi ed esperimenti di cinema metropolitano, tra cui Pink Forever del genovese Davide Scovazzo.
Nel 2008 esce il documentario Tanzen Mit Righeira (Balla con i Righeira), prodotto da Endeniu e realizzato da Alessandro Castelletto, che ripercorre la vicenda artistica e umana dei due "fratelli".
In occasione dei 25 anni dalla vittoria al Festivalbar, nell'estate 2010 i Righeira incidono una cover de L'estate sta finendo insieme agli Afo 4. Come avvenne nel 1985, il brano è trasmesso dalle radio prim'ancora che l'estate cominci.
1980 - Bianca surf/Photoni (Italian Records, EXIT 706) (solo Johnson Righeira) 1981 - Bianca surf/Photoni (VIP, VIP 10325) (solo Johnson Righeira) 1983 - Vamos a la playa (Spanish version)/Vamos a la playa (Italian version) (CGD, 10457) 1984 - No tengo dinero/Dinero scratch (CGD, 10524) 1984 - Tanzen Mit Righeira (Logic remix)/Tanzen Mit Righeira (Break version) (CGD, INT 15142) 1984 - Hey mama (Italian version)/Hey mama (Spanish version) (CGD, INT-10573) 1985 - L'estate sta finendo/Prima dell'estate (CGD, 10615) 1986 - Innamoratissimo (tu che fai battere forte il mio cuore)/Gli parlerò di te (CGD, 10653) 1986 - Italians à go-go/3-D (CGD, 10687) 1986 - Bambini forever/Arruinado (CGD, 10698) 1987 - Oasi in città/Oasi in città (remix) (CGD, INT 10753) 1988 - Compañero/Compañero (The other version) (CGD, 10808) 1989 - Garageamos/Adalas omaet (EMI Italiana, 06 2034717) 1990 - Ferragosto/Dimmi di no (Bravo Records, 062039677) 1992 - Uno Zero Centomila 2001 - 2001: Vamos a la playa 2007 - La musica electronica
Vamos a la playa
Vamos a la playa è un brano musicale dei Righeira di genere pop pubblicato dall'etichetta discografica Baby Records nella primavera del 1983, ottenendo un notevole successo nella stagione estiva.
Il brano
La canzone, scritta da Stefano Righi (Johnson Righeira) per il testo e da Carmelo La Bionda per la musica, ha un ritmo parzialmente pop, con qualche aggiunta di stile disco.
Il brano divenne in poche settimane un grande successo in Italia e nel mondo, risultando il vero e proprio cavallo di battaglia del duo torinese.
Traducibile letteralmente come "andiamo in spiaggia", in lingua spagnola è utilizzato comunemente come in italiano si direbbe "andiamo al mare". Si distingue principalmente per l'iterazione del titolo e del relativo ritornello che non aggiunge ulteriori parole e quindi produce un effetto di ridondanza ossessiva. Alcuni critici del settore, sottolineandone il successo, non poterono infatti trascurare questa caratteristica, adducendo proprio alla ripetitività del ritornello, una delle ragioni della sua popolarità, e fino a coniare per queste ragioni il termine tormentone, che poi sarebbe stato utilizzato per indicare un successo molto programmato nelle radio fino ad estendersi ad altri generi spettacolari o usato in senso figurato come un qualcosa che ricorre in maniera insistente, proprio come un gran tormento. Lo stesso dizionario Zingarelli data al 1983 la nascita del vocabolo.
Sul 45 giri furono pubblicate due versioni del brano: la facciata A racchiude la versione spagnola, che fu quella con la quale erano soliti esibirsi durante le promozioni televisive. La facciata B racchiude invece la versione in italiano, identica nella base musicale, che mantiene invariato il titolo e il primo verso della prima strofa: "La bomba estallò" (la bomba esplose). Questa somiglianza tra le due fece in modo che anche la versione in madrelingua diventasse piuttosto conosciuta, generando anche una certa sovrapposizione dell'una sull'altra a livello di programmazione radiofonica e nelle numerose raccolte di cui fece parte. A tale riguardo, la compilation della RCA Italiana legata al Festivalbar di quell'anno, che conteneva questa stessa canzone, riportò sulle note di copertine la dicitura "Spanish version", laddove all'ascolto invece fu inserita la versione italiana (o "Italian version" come riportato sull'etichetta del singolo).
Il tema della canzone, all'apparenza piuttosto frivolo e legato ai cliché delle canzoni balneari, prende spunto da queste per immaginare invece uno scenario apocalittico, in parte mascherato dal testo in lingua spagnola, ma anche poco esplicito nelle parole della versione italiana. Nell'epoca della fobia nucleare, il tema trattato rispecchiava in qualche modo una certa paura per l'immediato futuro del pianeta e quindi dell'umanità intera, fino a immaginare che questo sia realmente accaduto ("la bomba esplose" recita il testo, seguito da altre frasi al presente). Analogamente un altro successo di quella estate, Tropicana del Gruppo Italiano, dipingeva un altro scenario apocalittico.
I due testi spagnolo e italiano non sono comparabili tra loro e offrono pertanto differenti immagini ciascuno, riconducibili al medesimo scenario da fine del mondo.
Cover
Nel 2009 gli Statuto incidono il brano in versione ska. L'anno dopo ospitano il brano nell'album È già domenica. Nel 2010 i Flaminio Maphia realizzano una cover rap del brano, intitolata Vamos a la playa (coi Flaminio Maphia).
Righeira (album)
Righeira è il primo album dell'omonima band italiana.
Tracce
No tengo dinero 4:01 Tanzen Mit Righeira 5:34 Luciano Serra Pilota 3:26 Gli parlerò di te 4:20 Vamos a la Playa 3:38 Disco volante 4:47 Jazz Musik' 3:48 Kon Tiki 4:31
01. We Wanna Be Punk 02. Arruinado 03. 3-D 04. Solo Un Minuto 05. Oasi In Citta 06. She Was My Love 07. Innamoratissimo 08. Adelante 09. Bambini Forever 10. Italians A Go-Go 11. Vamos A La Playa (Ext. Ver.) 12. Vamos A La Playa (Longlongdub)
Mondovisione è il quarto, ed attualmente ultimo, album dei Righeira.
Tracce
Accendi la televisione 3:49 Inizio delle trasmissioni 0:41 Tu sei sul video 3:09 Futurista 3:38 La musica electronica 3:29 Il numero che non c'è 3:19 Electro Felicity 4:01 Invisibile (feat. Lubna) 3:17 La Mujer Que Tu Quieres 2:56 China Disco 3:48 Die Wende (feat. D.D.R.) 4:04 Il destino di una nazione 3:21 Mondovisione 3:43 Fine delle trasmissioni 3:22
I trent’anni di un tormentone Vamos a la playa, apocalittica ironia
Intervista all'autore di uno dei più famosi tormentoni italiani. Ritmo dance e testo semitragico: "Scoppia la bomba atomica? Vabbé, basta che resti una spiaggia"
Correva l’anno 1983. Seconda Guerra fredda, per un fraintendimento Usa-Urss il mondo va vicinissimo a una guerra nucleare, un grande soffio silenzioso che avrebbe portato la Terra all’ultimo respiro. Nasce il Craxi I, primo governo della Repubblica a guida socialista, il filosofo Vattimo elabora il “Pensiero debole”, in tv arrivano i Puffi, Canale 5 manda il telefilm “Uccelli di rovo” (e Italia 1 passa alla Fininvest di Berlusconi per 35 miliardi di lire); Raidue compra in America il serial-cult “Saranno famosi”, Antonio Ricci vara “Drive In”. E due ragazzini strapazzano l’edonismo reaganiano anni Ottanta con un motivetto orecchiabile e un testo serissimo che in anni diversi si sarebbe perfino detto impegnato. Un ritornello che s’insinua nel cervello e lì nidifica per non uscirne mai più. Titolo: “Vamos a la playa”. Autori: Stefano Righi e Carmelo La Bionda. Cantanti: Michael e Johnson Righeira, ovvero Stefano Righi e Stefano Rota, torinesi, classe 1960, fratelli per affinità - «Un duo senza sapere di esserlo» - e non di sangue.
Stefano Righi sono passati trent’anni dalla nascita dell’archetipo del tormentone. Lo Zingarelli lo inserì allora nel dizionario. Che effetto fa?
«Intanto mi chiedo perché, cinque anni fa era il 25° anniversario e nessuno se n’è accorto, ora sarà la cifra tonda che resta in testa, mah...».
Insomma, la sensazione.
«Stupore. Incredulità. Ci ripetiamo ossessivamente “Chi l’avrebbe mai detto?”».
Nessuno l’avrebbe mai detto?
«Ma figurarsi. Avevamo vent’anni. Non sapevamo nemmeno cantare. Io mi ero messo in testa che da grande volevo fare dischi e facevo le prove con gli amici».
E a un tratto è nata “Vamos a la playa”. Com’è accaduto?
«So che è nata in una cantina dove strimpellavamo la sera, in un gelido inverno torinese, la cantina puzzava di muffa e alla notte tornavamo a casa puzzolenti di muffa pure noi».
Ma che cosa avevate in testa?
«Una canzone da spiaggia, ritmo facile, però non scema, con un’idea e l’idea allora era la minaccia nucleare, ma non è che io ci pensassi poi tanto, si vede che l’avevo dentro, ma in modo del tutto inconscio».
Ritmo dance e testo da day after.
«Sì, ma volendo fare una canzone da spiaggia, un po’ come quelle americane anni ’60, è anche un pezzo ironicamente ottimista: e vabbé scoppia la bomba atomica ma a noi ci basterà ritrovare la stessa spiaggia, vuol dire che ci abbronzeremo di più sotto il vento radioattivo e avremo lo stesso mare sempre azzurro, pazienza se sterilizzato di ogni forma di vita, almeno non sentiremo la puzza di pesce...».
Un manifesto pacifista, anti-nucleare...
«Questo hanno detto gli altri, tutte analisi a posteriori, ma ripeto, è stata solo una coincidenza di fattori che ha prodotto una deflagrazione inimmaginabile». Perché in spagnolo?
«Avevo in testa “Cuando calienta el sol” e mi pareva che cantarlo in inglese fosse troppo conformista. In italiano non credo avrebbe funzionato».
Dopo un successo simile l’opera seconda è uno psicodramma per un autore?
«Ma no... dopo abbiamo fatto “No tengo dinero” e “L’estate sta finendo” di cui peraltro, se proprio vogliamo festeggiare, è il 28° anniversario. Sono state altrettanti successi».
“Vamos a la playa” vi ha fatto diventare ricchi?
«Ricchi no, ho comprato casa da poco e ho un mutuo decennale davanti, però ci ha fatto guadagnare bene, questo sì. Il fatto è che magari allora non si pensava all’investimento, io ho speso in cose un po’ futili, d’altra parte avevamo vent’anni ed eravamo in naja».
Servizio militare?
«Già. La cosa buffa era che tutti cantavano sulla spiaggia “Vamos a la playa” e noi eravamo chiusi in una caserma della pianura novarese. Senza renderci conto di niente». E adesso invece?
«Non può che essere un piacere immenso rendersi conto di aver inciso nella musica, nel costume e, lo dico senza ipocrisia, anche nella cultura di un’epoca».
Nostalgia?
«No, mai girato troppo indietro, tendenzialmente guardo avanti».
E davanti cosa c’è?
«Un progetto secondo me bellissimo: “Italiani”, a settembre-ottobre uscirà il disco. Più che altro è però uno spettacolo teatrale che abbiamo già fatto a Torino, alla reggia di Venaria e al Parco Valentino con grandissimo interesse e stiamo lavorando per farlo diventare un tour nei teatri».
Italiani: quali?
«Guardi la mia genesi musicale non sta certo nella musica italiana (nei Kraftwerk, piuttosto). Ma a ficcarci la testa dentro si scopre un patrimonio ricchissimo e meraviglioso. C’è tutto quello che ci piace, a me dico, e ai miei due compagni d’avventura che sono Gianluigi Carlone della Banda Osiris e il trobettista jazz Giorgio Li Calzi».
Che cosa c’è dentro?
«Ciampi, Battisti, De Andrè, ma anche il mitico Edoardo Vianello, Toto Cutugno, Alan Sorrenti di “Figli delle stelle” ve la ricordate? Fino a una canzone a me sconosciuta ma straordinaria di Gino Paoli, “A Milano non crescono i fiori”. Mi è piaciuto così tanto questo viaggio che immagino già un “Italiani capitolo due”. È un bel progetto».