I Tiromancino sono un gruppo italiano di Roma, storicamente guidato da Federico Zampaglione. La loro musica è improntata alla commistione tra forma canzone e, rispetto alla musica leggera italiana, alla ricerca di sonorità non convenzionali.
Biografia
La band è stata fondata nel 1989 dal cantante Federico Zampaglione, che rappresenta essenzialmente l'anima di una band che non ha mai avuto una composizione fissa.
Pubblicano durante gli anni novanta quattro album, nell'ordine: Tiromancyno (1992) (che è anche il nome del gruppo, fino a questo disco), Insisto (1994), Alone Alieno (1995), Rosa spinto (1997). Già nei loro primi lavori si nota una spiccata attenzione verso sonorità sofisticate; il suono delle chitarre acustiche viene molto esaltato, dando così vita ad un sound caldo che rimane fino ad oggi distintivo della band. Durante i loro primi 10 anni di attività cominciano a godere di una relativa fama, alla cui crescita contribuiscono collaborazioni di rilievo sia in ambito musicale (apertura del tour europeo dei Morcheeba), che nei loro videoclip (Ferzan Ozpetek, Valerio Mastandrea, Paola Cortellesi).
Nel 1992 e nel 1993 sono il gruppo di apertura del Ci vuole un fisico bestiale Tour 1992 e del Ci vuole un fisico bestiale Tour 1993 Europa di Luca Carboni.
In Alone alieno e in Rosa spinto il 90% dei testi sono di Francesco Zampaglione, Federico ha scritto nei due dischi Danneggia l'erezione, Corri, e La storia, le musiche sono al 50% di Federico e Francesco. Francesco si è occupato anche della produzione inserendo l'uso dell'elettronica e dei campionatori nel sound del Tiromancino. Ne La descrizione di un attimo, è subentrato non solo come produttore ma anche e soprattutto come autore Riccardo Sinigallia, amico di sempre di Francesco. In questo disco la partecipazione di Federico come autore è cresciuta notevolmente ed è il disco di un gruppo perfettamente bilanciato. Da In continuo movimento sono subentrati Andrea Pesce e Luigi Pulcinelli, in qualità di musicisti, arrangiatori e co-produttori insieme a Federico.
Nel 2000 partecipano al Festival di Sanremo con il singolo Strade. La svolta per il gruppo coincide con l'incisione del quinto lavoro: La descrizione di un attimo che contiene il brano Due destini inserito nella colonna sonora del film di Ozpetek Le fate ignoranti. Nel 2001 Federico Zampaglione allontana dal gruppo il fratello Francesco Zampaglione e la bassista Laura Arzilli, sostituendoli con due turnisti.. Nel 2002 viene pubblicato In continuo movimento che contiene il pluripremiato singolo Per me è importante, rimasto a lungo primo in classifica. La maturità musicale della nuova formazione è evidente, le sonorità acustiche si alternano ora a quelle elettroniche dando vita ad ambientazioni velatamente psichedeliche.
Nel 2004 esce l'album Illusioni parallele, in cui Zampaglione affina ancor di più le sue abilità di cantautore; anche in questo disco Federico Zampaglione, Andrea Pesce e Luigi Pulcinelli mostrano ormai un'ottima capacità compositiva che si fonde ad un bagaglio musicale amplissimo; il brano Imparare dal Vento è uno dei due temi musicali principali del film di Lucini L'uomo perfetto.
Nel 2005 esce la raccolta 95-05, un greatest hits contenente essenzialmente brani provenienti dagli album pubblicati tra il 2000 e il 2004 e 2 canzoni dell'album Alone Alieno riarrangiate per l'occasione. Completano la raccolta 2 inediti e la cover Com'è profondo il mare cantata con lo stesso Lucio Dalla e precedentemente pubblicata nella colonna sonora del film Paz!.
Nel marzo del 2007, viene pubblicato l'album L'alba di domani anticipato dal singolo omonimo, il disco contiene otto brani inediti e tutta la colonna sonora del film Nero bifamiliare scritto e diretto dallo stesso Zampaglione.
Il 6 gennaio 2008 viene annunciata la loro partecipazione al Festival di Sanremo con il brano Il rubacuori che è incluso nel doppio album dal vivo Il suono dei chilometri, contenente 2 inediti. L'album viene pubblicato tra le polemiche dall'etichetta Deriva di proprietà dello stesso Zampaglione con distribuzione Edel dopo aver dichiarato di "aver rotto" il contratto in esclusiva con la multinazionale EMI. Nella primavera 2008 esce il nuovo singolo Quasi 40, secondo estratto dall'album Il suono dei chilometri. A settembre 2008 hanno ricevuto il "Riccio d'Argento" per i "migliori testi dell'anno", oscar del live d'autore della rassegna Fatti di Musica ideata e diretta da Ruggero Pegna, giunta alla XXII edizione. Questa la motivazione del riconoscimento della giuria di "Fatti di Musica", composta da promoter musicali e giornalisti: "Per la capacità di affrontare temi scottanti ed attuali, insoliti per la musica popolare italiana, riuscendo a coniugarli con composizioni di grande impatto ed eleganza, conquistando anche i consensi del pubblico oltre a quelli della critica. Uno straordinario successo in linea con i contenuti e l´impegno sociale ed umanitario della migliore musica d´autore italiana."
Il 26 ottobre 2010 i Tiromancino tornano con un nuovo disco di inediti dal titolo "L'essenziale", anticipato dall'omonimo singolo e registrato tra l'Italia (Roma, Cortale) e l'America (Los Angeles). L`album, mixato agli studi Henson a Hollywood, è co-prodotto dal bassista Saverio Principini, e vede la collaborazione di musicisti della scena di Los Angeles quali Simone Sello alle chitarre e Matt Laug alla batteria.
Federico Zampaglione
Discografia
Album
1992 - Tiromancyno 1994 - Insisto 1995 - Alone alieno 1997 - Rosa spinto 2000 - La descrizione di un attimo #10 2002 - In continuo movimento #2 2004 - Illusioni parallele #3 2005 - 95-05 #7 2007 - L'alba di domani #12 2008 - Il suono dei chilometri 2010 - L'essenziale 2014 - Indagine su un sentimento
Singoli
1994 - Anatema 1995 - Amore amaro 1995 - Conchiglia 1997 - Bruciare 1997 - Bruciare Mix 1997 - Il punto 1997 - Senza cuore 2000 - Strade 2001 - La descrizione di un attimo 2001 - Muovo le ali di nuovo 2001 - Due destini 2002 - Per me è importante # 2002 - I giorni migliori 2003 - Nessuna certezza 2004 - Amore impossibile 2004 - Imparare dal vento 2004 - L'autostrada 2005 - Un tempo piccolo 2007 - L'alba di domani 2007 - Angoli di cielo 2007 - Un altro mare 2008 - Il rubacuori #13 2008 - Quasi 40 2009 - Incomprensioni (con Fabri Fibra) 2009 - Cos'è normale (con Zero Assoluto) 2010 - L'essenziale 2011 - Quanto ancora 2011 - L'inquietudine di esistere (con Fabri Fibra) 2014 - Liberi 2014 - Immagini che lasciano il segno
Da Wikipedia foto:www.eolopress.it -cabareteventi.it/
Tiromancyno
Tiromancyno è il primo album dell'omonima band romana, poi divenuta Tiromancino. Del disco, uscito nel 1992, furono vendute circa 3000 copie.
Nel sito ufficiale dei Tiromancino, le informazioni relative a questo disco sono omesse, ed al loro posto vi è la dicitura Il materiale relativo a questo disco non è volutamente disponibile, perché purtroppo lo ritengo uno dei cinque dischi più brutti nella storia dell'umanità. La curiosa spiegazione è firmata Federico.
La musica del disco è per lo più dance elettronica, mentre i testi sono per lo meno di dubbio gusto: un esempio è Il gigante di gomma, storia di un transessuale, con versi "poetici" come per sentirti più bello t'è volato l'uccello, o Cappuccetto rosso, in due versioni, che racconta la nota favola con metafore come fammi vedere sotto la mantella, mamma mia che ben di Dio, prive oltretutto dell'umorismo presente, ad esempio, negli Squallor.
Uscito presto fuori catalogo, l'album non è mai stato ristampato, ma tutte le canzoni sono presenti nella raccolta Le origini dei Tiromancino, pubblicata il 29 febbraio 2008.
Tracce
Adesso seguimi Il gigante di gomma Un giorno qualunque Non ne posso più Come un animale Cappuccetto rosso Al telefono Dove hai messo l'anima Cambierei Africa Dance Cappuccetto rosso (Club Remix) Follow Me
Insisto, è il secondo album della band romana dei Tiromancino pubblicato nel 1994.
Tracce
Insisto Quel che non si conosce Quattro barche, grandi nere Il mio amico misterioso (Alfredo) Il prete confessore Meglio dormirci su Anatema Mare di guai Voglio Nell'ipotesi di un guasto nucleare Come fare Specchio
Recensione di: Dexster
Tiromancino - Insisto
Al giorno d'oggi pensiamo ai Tiromancino come una band pop/softrock poetica, dolce, onirica e commerciale quanto basta per farsi piacere con eleganza al grande pubblico in generale, sia quello che frequenta festival indipendenti come il Tora! Tora! Festival, sia quello che ama Festivalbar, ovvero chi non ascolta un album ma solo il singolo che viene spinto in radio e non ha quindi gusti musicali ben definiti.
Eppure i Tiromancino, i delicati Tiromancino, hanno militato un sacco di tempo nello scenario del rock underground italiano; prima del boom commerciale che ebbero con "La descrizione di un attimo", sfornarono ben quattro album: "Tiromancino" (disco volutamente introvabile, descritto dallo stesso Federico come uno dei 5 dischi più brutti nella storia dell'umanità) datato 1992, "Insisto" datato 1994, "Alone alieno" datato 1995 e "Rosa spinto" datato 1997. Allora, se me lo permettete, fatemi fare un passo indietro di ben 12 anni che vado a recensire il primo, per il pubblico, il secondo, per i nostalgici, album dei Tiromancino.
Iniziamo col dire che per ascoltare questo album bisognerebbe, inanzitutto, essere un pò pazzi già di per se, giusto per riuscire a bere meglio il succo che questo lavoro ci offre, senza neanche tanta spavalderia. Avete letto la tracklist ? Bene, quindi avrete sicuramente capito che qualcosa che non va c'è?! Io appena lessi "Nell'ipotesi di un guasto nucleare" presi il borsello, mi diressi alla cassa, pagai l'album trovato in un cesto delle offertissime, mi fiondai a casa, feci le scale quattro a quattro, aprii la porta, misi "Insisto" nel lettore cd e mi preparai, giusto quei due secondi per farlo caricare dopo aver pigiato play, a qualcosa di sicuramente diverso rispetto a ciò che oggi i Tiromancino ci propongono! Oh... era veramente qualcosa di diverso, ma che dico?! Qualcosa di troppo diverso!
Indie poprock sperimentale psicadelico, parole a metà tra quelle che possiamo trovare in un testo di Battiato o in una poesia di un poeta strafatto di oppio, Federico canta come un folle, nel vero senso della parola, con la sua voce fievole e delicata ma rock quando serve, come in questo caso. Le tracce che mi colpirono, come un palla di cannone in pieno stomaco, sono tante e tra queste troviamo "Insisto", brano che, oltre a dare il nome all'intero lavoro, funge anche come brano d'apertura: un reverse di chitarre semiscordate, sicuramente estrapolate da una jam session in studio, introducono un tappeto sonoro fatto di chitarre distorte, feedback, batteria semi-grunge e sinth del tutto fuoriluogo ma efficacissimi per creare una vera e propria atmosfera psicadelica, stile Marlene Kuntz per intenderci, molto "Festa mesta"! La traccia numero quattro, "Il mio amico misterioso (Alfredo)", parla della necessità di crearsi un amico immaginario ("volevano convincermi che non esisti, ho ucciso a martellate i miei psicanalisti") per difendersi dalla solutudine o per non sentirsi mai contradetti ("il mio amico misterioso, Alfredo, odia tutti mortalmente, ed io lo seguo!"), sonorità stile anni '70, soprattutto nel ritornello, non male!
"Anatema" è forse la canzone più tiromancinesca di "Insisto"; il brano si apre con un intro di pianoforte, chitarra acustica e basso che fa veramente rabbrividire, finalmente la voce di Federico, rigorosamente in falsetto, riesce a trovare la sua vera dimensione, ovvero, quella che faticava a trovare nelle altre come ad esempio in "Quello che non si conosce", troppo preso a copiare Battiato; in "Anatema" invece tutto fila liscio tant'è che il ritornello finirà per convolgervi letteralmente e forse vi ritroverete a cantarlo nelle sere color apatia... forte il testo epico leggendario in stile Branduardi! Se il brano numero nove, "Voglio", fosse uscito come singolo sarebbe, quasi sicuramente, stato ricordato come una hit dell'estate '94; un pop/rock orecchiabilmente nonsense. "Specchio" è una canzone stranissima, Federico sembra voler imitare a tutti i costi la voce di Enrico Ruggeri (presa per il culo?); la parte strumentale è folle: inizia con un battito di mani che introduce un pianoforte accompagnato in sottosotto da una chitarra elettrica distorta, il tutto sfocia in una mazurka rock da Sagra del Vino e si conclude con un misto di feedback, distorsioni varie e smanipolizzazioni varie attuate su un sinth! Ascoltare per credere!
Tiro(mancino) le conclusioni... ho citato solo le canzoni più interessanti, il resto di esse non sono male ma rincorrono un pò troppo lo steriotipo dell'indie-rock alternativo a tutti costi, genere vocalmente non adatto a un cantante come Federico: il fatto della voce che a volte non mi convince, insieme al fatto che tutto il lavoro mi sembra un pò troppo acerbo, sono i motivi per cui ho dato tre stelle a questo disco. Peccato, lo so, le idee c'erano ed erano buone ma purtroppo alla fine risultano confuse e, alcune, si perdono nello sperimentale fatto per seguire una moda!
Alone alieno, è il terzo album della band romana dei Tiromancino pubblicato nel 1995.
Tracce
Amore amaro Alone alieno Conchiglia Di quello che ho perso Alone alieno Funko Danneggia l'erezione Punko Federazione Porno Corri Resto qui Alone alieno
Conchiglia Cosa cambia cosa e quando cambia cosa cambia forse che i posti colorati diventano neri opachi oppure ero distratto e li ho dimenticati Se fossi caduto, magari mi sarei rialzato come chi ha fatto il militare e in fondo non è mai pentito nonostante il mito... Se il mare fosse il mio ambiente naturale potrei toccare il fondo senza annegare come una conchiglia imitarne il rumore Forse che la vita andrebbe riazzerata quando hai trent'anni sperando di averne sette come i gatti tanto sei soltanto il tempo che hai davanti Cosa cambia le cose e quando cambia cosa resta... intanto che mi ritorna tutto a bomba nella testa mi chiudo come un riccio e sembro pazzo... Se il mare fosse il mio ambiente naturale potrei toccare il fondo senza annegare come una conchiglia imitarne il rumore Se il mare fosse il mio ambiente naturale potrei toccare il fondo senza annegare come una conchiglia imitarne il rumore Se il mare fosse il mio ambiente naturale potrei stare sul fondo a riposare e come una conchiglia imitarne il rumore... e come una conchiglia imitarne il rumore...
Controllami, mi credi o no non passo più il confine, non vedi aspetto in piedi qui quest'ultima esplosione, risponderti non so cosa potrà esaurire, funziona solo se sai già quello che ti aspetti di sentire. La storia è buona e non ti deluderà, è buona, è giusta, la storia è un vero babà. La storia è buona e non ti deluderà, è buona, è giusta, la storia è un vero babà. La storia è buona e sto riavendo buone sensazioni, non puoi pretendere un commento in queste condizioni, discuterei se solo avessi un opinione ma invece ascolto e tu non sai sfruttare mai l'occasione. La storia è buona e non ti deluderà, è buona, è giusta, la storia è un vero babà. La storia è buona e non ti deluderà, è buona, è giusta, la storia è un vero babà. La storia è inevitabilemente buona in quanto suona, gia' funziona e sento il lento riformarsi degli antichi umori che credevo persi o sparsi al vento, e più precisamente ascolto il grido incolto che lo stomaco mi lancia, la storia è così buona che adesso so che finalmente ricomincia. E se non fosse inutile cercare un modo per paralizzare il tempo, sarebbe logico fermarsi e assaporare ogni sfumatura del momento, di quel momento in cui l'intreccio è appena nato ed ogni soluzione è più lontana, perché è soltanto adesso che la storia e' molto molto buona e sana. La storia è buona e non ti deluderà, è buona, è giusta, la storia è un vero babà.
La descrizione di un attimo, pubblicato nel 2000, è il quinto album dei Tiromancino.
Tracce
Testi e musiche di Federico Zampaglione, Francesco Zampaglione e Riccardo Sinigallia eccetto dove indicato.
Il peggio non è tranquillo - 4:18 Strade (feat. R. Sinigallia) - 3:32 La descrizione di un attimo - 4:29 Due destini - 4:38 (Federico Zampaglione, R. Sinigallia) La distanza - 6:21 Muovo le ali di nuovo - 4:51 (F. Zampaglione, F. Zampaglione, R. Sinigallia, S. Ruocco, L. Arzilli) So - 4:14 L'anima - 3:22 (Federico Zampaglione, R. Sinigallia, E. Di Meo, F. Valente, C. Malgioglio) Il pesce - 4:14 (F. Zampaglione, F. Zampaglione, R. Sinigallia, L. Arzilli) Roma di notte (feat. R. Sinigallia e Frankie HI-NRG) - 5:28 (F. Zampaglione, F. Zampaglione, R. Sinigallia, F. Di Gesù)
Muovo le ali di nuovo Che giorno sia non sai mentre vai dove adesso non mi vedi ovunque sei sarai dentro i miei sogni ormai Muovo le ali di nuovo riprovando a non cadere da solo nel vuoto per cominciare a diventare così com'é che avrei dovuto solo se avessi comunque davvero voluto tutte le cose che vedo così nuove che a volte nemmeno ci credo ed ho paura che il calore di un raggio di sole che ho sopra la testa sciolga le ali di cera o mi abbagli la vista e ora non starmi a sentire tanto guarda ho anche paura di farti capire sono bene o male solo soltanto parole come gocce che non cambiano il livello del mare non scende e non sale ma sotto qualcosa si muove e sono tutte quelle voci che tornano nuove e tornano più forti in un giorno come gli altri Muovo le ali di nuovo verso un posto nuovo muovo le ali di nuovo perchè cerco un posto nuovo muovo le ali di nuovo verso un posto nuovo diverso Dentro ai miei sogni ormai cosa c'é e cosa resta soltanto i mostri che ho dentro alla testa non era oro quello che brillava non era eterno quello che restava non era amore neanche quello che mi amava eppure mi sembrava la sola cosa sicura che avevo ma mi sveglio lentamente non può piovere per sempre nessuno ti dice mai niente infatti a me nessuno mi ha detto mai niente e qual'é veramente il problema rimanere da soli o cambiare sistema e se una cosa importante vale meno di zero e una cazzata qualunque diventa un delirio io spingo e vado avanti in questo giorno come tanti E allora tiro due righe sul conto e sono stanco di scappare da quello che ho intorno perchè ho bisogno di provare di nuovo da solo a capire se cado come se avessi comunque davvero vissuto muovo le ali di nuovo verso un posto nuovo diverso
In continuo movimento, pubblicato nel 2002, è il sesto album dei Tiromancino.
Tracce
Come l'aria - 4:46 I giorni migliori - 3:47 Nessuna certezza (feat. Elisa e Meg) - 3:39 Tutto intorno a noi - 3:01 Per me è importante - 4:21 È necessario - 3:49 Polvere - 4:53 Il progresso da lontano - 3:46 Le onde - 2:57 Sarebbe incredibile - 4:33 Strumentale - 2:01
da Wikipedia foto: tradebit.com
Video
Come l'aria Stammi vicino stanotte non riesco a dormire, troppi pensieri si affollano nella mia mente... non mi lasciano stare non mi fanno sognare, voglio solo abbandonare la realtà e seguire la mia anima che uccide l'inquietudine di vivere, di essere soli e cambiare, per tornare leggeri come l'aria come ieri... Vorrei non essere costretto a fingere per rimanere ancora qui perché mi sono perso in questo posto ma non voglio andare via così. E torneremo leggeri come l'aria come ieri........
Video
I giorni migliori
Video
Nessuna certezza - feat. Elisa e Meg
Zampaglione: «A fine 2013 il nuovo sound Tiromancino»
Il frontman della band sarà martedì sera a FMK, il festival dei corti di Pordenone. «Impressionato dall’alto livello globale»
di Gian Paolo Polesini
Cedere alle tentazioni è una consuetudine consigliata. Ti ripara dal logorio interiore. Una voglia di cinema irrompe come uno scroscio agostano nell’arte musicale monogama di Federico Zampaglione. Una scossa avvertita ormai un lustro abbondante fa. Comunque, il frontman dei Tiromancino si lasciò sedurre dalla musa, copulando con l’aspetto più noir della celluloide. Ed è con l’originalissimo Nero bifamiliare (2007) che il musicista posa prime pietre solide; seguiranno Shadow, ben più crudo, e il 2013 Tulpa, perdizioni mortali, dall’energia thriller. Quindi, non stupisca - ma i cinefili attenti lo sanno - la presidenza di giuria di Zampaglione al pordenonese “FilmMaker al Chiostro”, sezione horror, corti e cortissimi. Di questo tratta la rassegna, al decimo passaggio popolare, e con una sostanziosa platea di habitué del mini film. Stasera (martedì 20) - 21.30 - attraverseremo l’atto finale con Federico dietro a un microfono. Se qualcuno avrà dubbi o tarli, basterà chiedere. «Devo ammetterlo - chiarisce subito - raramente si infila le mani in un cospicuo concentrato di eccellenze come questo da me preso in prestito, prodotti davvero sani, illuminanti, stilisticamente impeccabili, insomma, un gran vedere e un gran ascoltare». Dunque, si premia, non prima di aver sbirciato dentro gli ultimi short, ovvero Rigor di D. Galàn Galindo e O. Arenas (Spagna), Rumore bianco di Alessandro Porzio (Italia), Exit di Pepe Botias (Spagna), L’esecuzione di Enrico Iannaccone e The devil di Jean Gabriel Périot.
- Qual buon vento coi Tiromancino, Zampaglione?
«Stiamo per ributtarci sul mercato, diciamo alla fine dell’anno, primi del prossimo. Il nuovo album si sta formando sui solchi di sonorità più ruvide con echi anni Settanta. Avrà un’anima più sentimentale e personale, ecco».
- In effetti da un po’ ve ne stavate nell’ombra.
«Il cinematografo, vero, mi ha strattonato altrove; sentivo il richiamo forte, non ho fatto alcunché per sopprimerlo. Nessun pentimento, anzi, l’arte è una sola con tante possibilità. D’altronde la mania del video mi si è appiccicata addosso da quel dì. E l’osmosi continua musica-cinema è poi esplosa in una direzione precisa, senza scordarmi la strada di casa, però».
- Non è facile frequentare un mondo più inquadrato sul marketing che sul cuore.
«Spesso il contenuto patisce la potenza dell’involucro. Si rischia poco, più volentieri si clona, sapendo di una vendita sicura. Il salto nel nulla non te lo fa più nessuno, ormai».
- Scegliendo l’horror, lei ha remato contro la consuetudine della commedia.
«Eh, lo so. Non sono il tipo da comedy. Frequentazioni giovanili hanno formato la base. E quando ero pronto per saltare dietro una cinepresa, mai avrei girato altro se non un qualcosa di inquieto».
- Si è notata una lunga assenza del genere in Italia, vogliamo dire dopo i maestri Bava e Argento...
«Gli stranieri, invece, ci danno dentro. Si va a mode, come tutto».
- Forse perché con l’andazzo ansiogeno del Paese quando ci si siede davanti a un telo bianco cerchiamo relax.
«Alcuni si rilassano anche con la paura. A passare in rassegna certi telegiornali o a sfogliare i quotidiani ti si rizzano i peli delle braccia, altro che zombie! Il reale è più spaventoso del fantastico».
- Cerca il giudizio della sua compagna di vita Claudia Gerini?
«Ci confrontiamo amichevolmente. La sua opinione è importante per me, come la mia per lei. Avendo gusti diversi, funziona».