FRANCIA

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    Parco naturale regionale delle anse della Senna Normanna a Saint-Pierre-de-Maneville


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    Le manoir de Villers


    Il Parco naturale regionale delle anse della Senna Normanna si estende su una superficie di 81.000 ettari, tra l'alta Normandia e e la Senna Marittima.
    Proprio perchè attraversato dalla Senna è un territorio verde e rigoglioso, ricco di un patrimonio storico, basti pensare al



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    Castello di Etelan.

    Costruito nel 1494 sul sito di un'antica fortezza, questo castello in stile gotico fiammeggiante domina la vallata. Un'elegante scalinata illuminata da nove finestre è una bella testimonianza del primo stile rinascimentale normanno. Nella cappella restaurata, si notino interessanti affreschi del XVI sec. e pregevoli rivestimenti lignei. Alcune sale ammobiliate sono ancora abitate, altre sono riservate a mostre e concerti di musica da camera. Dalla terrazza del castello, vista sulle paludi di Saint-Maurice-d'Ételan e di Norville, e sulla foresta di Brotonne.




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    e alla Abbazie di Jumièges di Wandrille.
    Sebbene di questa immensa abbazia non siano rimasti che ruderi, il suo fascino è incredibile: solo immaginando le dimensioni originali si può capire la magnificenza che doveva avere all’epoca con i suoi campanili alti 46 metri.

    L’abbazia venne iniziata nel 1020 su spunto di Guglielmo il Conquistatore e presto divenne cuore pulsante dello sviluppo culturale e spirituale della zona per cadere in declino durante la Guerra dei Cent’Anni fino a venire usata come cava di pietre sotto la rivoluzione.

    Queste bianche rovine che riluccicano al sole sono immerse in un meraviglioso parco con alberi secolari e piante di ciliege a due passi dalla Senna.


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    e di Saint Georges de Boscherville

    Annidata nella valle della Senna, ai confini della foresta di Roumane, Saint Georges de Boscherville offre una destinazione di visita e di escursione in un sito ricco di un passato bi-millenario.

    La chiesa abbaziale, la cui luminosità ne esalta la purezza, è stata costruita nel XII secolo e il suo stato di conservazione è notevole.
    I territori dell'abbazia, sovrastati dall'imponente torre-lanterna, si estendono su sette ettari.
    L'abbazia benedettina fu costruita nel XII secolo in una sede sulla quale si erano succeduti, a partire dal I secolo avanti Cristo, edifici dedicati al culto pagano e quindi al culto cristiano.
    La sala capitolare, della fine del XII secolo, presenta un notevole insieme di statue-colonne e di capitelli istoriati.
    L'edificio monastico costruito dai monaci mauristi nel XVII secolo, ha conservato le sue eleganti volte di pietra.

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    La chiesa abbaziale, in purissimo stile romanico normanno, colpisce per l'armonia delle sue linee, delle sue proporzioni e per la sua estrema luminosità. Curiosità ed emozione accompagnano il visitatore fino ai giardini restaurati rispettando i piani e i documenti d'archivio del XVII secolo. Da questi giardini, ci si può godere anche una vista panoramica sulla valle della Senna e sul complesso dell'abbazia. Il chiostro dedicato alle verdure completa l'abbazia con una nota originale.

    Nel recinto dell'abbazia fu costruito l'alloggio dei signori che la fondarono. Oggi ne resta la cappella privata che era loro riservata: la cappella dei Ciambellani.

    Nel 1998, gli ultimi grandi restauri del complesso dell'abbazia sono stati completati e, in seguito, i giardini dell'abbazia sono stati a poco a poco ricostruiti così com'erano nel XVII secolo. I lavori sono stati finanziati dal Ministero della Cultura e dal Dipartimento della Senna Marittima; anche I fondi europei hanno contribuito al finanziamento di certi lavori di ampliamento.



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    Da non perdere la strada dei rustici con il tetto di paglia( Chaumières) un percorso di 53 km che dal centro di informazione va lungo tutto il parco fino alle paludi del Marais Vernier, attraversando il borgo di Vieux-Port.


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    Marais Venier è la più vasta torbiera della Francia.


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    Aizier, con la sua chiesa romanica e il bel piazzale sulla sponda della Senna




    fonte: france-voyage.com
    - abbaye-saint-georges.com
    foto:map-france.com
    - pnr-seine-normande.com
    - en.wikipedia.org
    - france-voyage.com
    - wikipedia.org
    - normandiafrancia.it



     
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  2. tomiva57
     
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    Duclair


    Duclair è un comune nella Senna Marittima dipartimento della Haute-Normandie regione nel nord della Francia .


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    La chiesa di St.Denis, risalente al XII secolo. Restaurata nel secolo scorso, la chiesa conserva il campanile del XII secolo, sormontato da una guglia cinquecentesca.
    All'interno una bella volta a crociera alla base del campanile e la semi-colonna di marmo rosa coronata da un capitello con foglie di'acanto che proviene da un tempio romano.
    Sotto il campanile, contro i pilastri della campata due pannelli della fine XIV sec., conservano statuette in pietra.



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    Lo Château du Taillis,è circondato da un parco all'inglese di 5 ettari, ricco di alberi tricentenari, sequoie giganti, cedri dell'atlante, e altre pregiate specie.


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    Il settecentesco Château du Vaurouy.


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    La Cour-du-Mont casa padronale con le parti che risalgono al XIII secolo.
    Una cappella seicentesca.


    L'area del Monte Court è un complesso storico situato sulle alture del Comune di Duclair (dipartimento Seine-Maritime nella Haute-Normandie). Risalente al XIII secolo al XX secolo era una fattoria-dipendente durante il Medioevo per la famosa Abbazia di Jumièges.

    Composta al suo picco di oltre venti edifici, l'area del Monte Corte è ancora composto da una stalla, un fienile, una cappella dedicata a San Austreberthe e una guardiola ( Housing del portiere, un monaco dell'abbazia di Jumièges). Gli ultimi due edifici, proprietà Duclair MJC (Casa della Gioventù e Cultura), sono oggetto di un progetto di restauro e la riabilitazione. L'urgenza della situazione è chiara. Agire ora sul patrimonio costruito è in realtà essenziale per evitare la sua distruzione.

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    fonte: wikipedia.org
    - lacourdumont.fr
    foto: wikipedia.org
    - annuaire-mairie.fr
    - visitnormandy.org
    - france-voyage.com
     
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  3. tomiva57
     
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    Caudebec-en-Caux




    Caudebec-en-Caux è un comune francese situato nel dipartimento della Senna Marittima nella regione dell'Alta Normandia .

    La città è classificata come "tre fiori" nel contesto delle città e dei villaggi fioriti .

    Caudebec-en-Caux è soprannominata dai suoi abitanti la "Perla della Val de Seine".


    A più di 40 km dalla foce del Seine, Caudebec-en-Caux ha origini dal 1960, per il suo foro di marea localmente chiamato "bar" termine dialettale (vedere la cappella di Barre-y -va sulle pendici del Caudebec e la marea di Mont-Saint-Michel ).
    In determinate condizioni di maree, il vento e il flusso della Senna, questo potrebbe assumere la forma di un'onda di oltre 2 metri di altezza, risalente il fiume ad alta velocità. Non era raro per gli spettatori imprudenti vogliono vedere il bordo delle banchine vengono lavati via. Ma dalla costruzione delle strutture del porto di Le Havre e lo sbarramento delle rive del fiume, questo spettacolare fenomeno è quasi scomparso.


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    Chiesa di Nostra Signora ( xv e xvi secolo ).Per il Re Enrico IV era una delle più belle chiese di Francia : "E 'la più bella cappella del mio regno».




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    Tour di Harfleur e muraglia ( fortificazioni medievali). Queste fortificazioni furono erette nel 1378; le due torri sono le due principali vestigie


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    Casa chiama "Templari" ( xii e xiii secolo ), forse perché serviva come tempio al momento della protestante Riforma . Ha scampato alla distruzione totale nel 1940, probabilmente a causa della sua struttura in pietra e poi è stata salvata da un'associazione. Questa è una delle poche volte medioevali come le vecchie case normanne. Ospita un piccolo museo di storia e archeologia locale (Biochet Bréchot-museo) che dice, tra le altre cose, la storia della spedizione del Latham 47 Guilbaud scomparso in mare di Barents con Amundsen e ha anche una spada vichingo Seine dragato e una collezione di piastre del camino .





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    Il municipio, antico castello di Caumont.


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    Hotel du Bailli. Questo grande edificio, mattone, a pianta rettangolare e tetto a padiglione, ha due facciate identiche di nove campate in aperture regolari. Calcare viene utilizzato per inquadrare le baie rettangolari arco depresso per chiavi di volta scolpite e le basi, e per evidenziare i diversi livelli. Le tre campate centrali costituiscono il corpo principale, fiancheggiato da pilastri di mattoni e sormontata da un timpano trafitto da un oculo



    Castello di Caumont, fine del xviii secolo / inizi del xix secolo . Di proprietà Busquet de Caumont, poi fino al 1921 la famiglia Chandoisel, e poi agli altri di Béarn prima di diventare di proprietà della Società e commerciali proprietà di Caudebec en Caux
    Il Castello e gestito come un albergo. Acquistato nel 1936 dalla Compagnia di emissioni radio Normandia, diventa studio di registrazione prima di essere requisita nel 1941 da parte del Comune, che lo rende un municipio. A causa del fallimento delle operazioni impegnati, Radio ha ripreso le sue funzioni nel 1946, ma il comune acquista l'ultimo quota nel 1953.
    Il mattone predomina in questo edificio a due piani sormontato da un tetto piazza e un tetto groppa, ma il calcare è ovunque: fondazioni, conci a capo, bacche inquadratura, sottolineando i livelli di cornici e campata centrale. La facciata è organizzata secondo cinque campate regolari. La campata centrale è affiancato da due lesene scanalate decorate con una modillon pergamena, la sua apertura superiore in alto baia semicircolare chiave di volta scolpita con fogliame e una testa di cherubino, sormontata da un timpano e modanature rotto con un profilo di strumenti aquila e musicali (trombe, flauti e oboi) su uno sfondo di nuvole. Le finestre del piano terra hanno organizzato una imposta stampata sotto un arco in pietra.


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    Quays


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    Museo della Marineria della Senna , sulla storia della navigazione fluviale.


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    "I Cappuccini", l'ex convento dei Cappuccini - Proprietà privata - xvii secolo : Nel 1630 , Luigi XIII concede Cappuccini "fuga trascurata completo dove è cresciuto carriera non fa niente" fuori città, ai piedi della Mount Calidu. I frati cappuccini ci hanno combattuto contro l' epidemia di peste che ha colpito nel corso del xvii secolo. Saint Louis cappella, fondata dal duca di Longueville, fu consacrata nel 1668 dal vescovo di Finibor ( Irlanda ). Il convento fu abbandonato alla rivoluzione, ma gli edifici sono ben conservati.
    Il Proprietario Lamy nella prima metà del xix secolo, si ricostituisce una cella come quella dei cappuccini con tutti i suoi mobili. La cappella fu distrutta nel 1861, il chiostro ha una parte distrutta nel 1881. Gli edifici si trasformano in castello in stile neorinascimentale .



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    Hospice Saint-Julien
    (Maurice Collet casa di riposo), facciate e tetti del 1725 dell'edilizia e delle costruzioni, ha detto Henry IV, scala e sala rivestita di quest'ultimo, e la cappella


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    Ex convento degli Agostiniani, il convento agostiniano è stata installata nel Caudebec dal xvi secolo. E 'stata bombardata e bruciata nel 1940.
    Durante la ricostruzione della città nel 1950, i resti sono stati uccisi e solo la porta meridionale della cappella maggiore è stata conservata la facciata e l'aumento del presbiterio, Jean-Léon-Leprevost.
    La porta del xvii secolo si presenta come una baia in arco a tutto sesto, sorretto da due lesene e sormontato da una nicchia occupato da una statua della Vergine con il Bambino




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    Case in via Havre.


    Nei dintorni....


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    Château d'Ételan si trova a Saint-Maurice-d'Ételan
    E' un castello quattrocentesco Flamboyant in stile gotico e rinascimentale


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    Ponte Brotonne




    Monumento Latham 47.

    Monumento dedicato all'aereo Latham e al suo equipaggio.

    L'ultimo volo di Roald Amundsen

    Inutile presentare Roald Amundsen, l'uomo che per primo ha messo piede al Polo Sud nel 1911 che ha sorvolato il Polo Nord nel 1926 nel dirigibile "Norge".
    Ma l'esploratore norvegese ha un brutto carattere e un grave conflitto con Umberto Nobile, il costruttore e pilota del dirigibile "Norge" porta ombra ad essa il successo. Amundsen non riconosce la parte importante del Nobile nel successo dell'azienda e omette volontariamente Nobile come uno dei principali leader di questo audace cavalcavia. Nobile e l'Italia intera sono profondamente feriti, ed è per questo un nuovo tentativo di sorvolare il Polo Nord, due anni dopo, di nuovo con un dirigibile costruito da Nobile, ma questa volta con un equipaggio tutto italiano.
    Purtroppo il dirigibile "Italia" si blocca sul ghiaccio. Tutto il mondo è preoccupato per Nobile e dei suoi uomini. Diverse squadre di soccorso sono inviati per salvare i sopravvissuti. Amundsen viene chiesto se vuole salvare l'uomo che considerava il suo peggior nemico. Amundsen dice di sì. Ma Mussolini non ha sentito Amundsen. Piuttosto che lasciare morire Nobile umiliare ancora! Poi abbandonato dal governo norvegese, Amundsen si rivolse in Francia per organizzare una squadra di soccorso per i ghiacci polari. Francia deve immediatamente a sua disposizione un idrovolante, Latham, un idrovolante che lascia soli cantieri in Caudebec.

    Sei uomini scompaiono

    Volarono con il Latham: Tenente Comandante René Guilbaud, coadiuvato dal tenente Albert Cavelier de Cuverville, Master Mechanic e Gilbert Brazy Secondo Master radiotélégraphiste Emile Valletta, tutti e quattro per il personale della Maritime Aviation.

    L'aereo partì da Caudebec-en-Caux (Seine-Maritime) il 16 giugno e schizzato giù a Bergen, quella sera. Prende a bordo Roald Amundsen e il tenente Leif Dietrichson aviatore. Il 18 giugno, arrivano a Tromsø alle 6 del mattino e dieci ore più tardi redécollent verso Spitsbergen.

    La nebbia del mare combinato con il sole di mezzanotte rende probabilmente navigazione difficile. Si perde il contatto radio con il velivolo a poche ore dopo il decollo da Tromsø non si videro più. L'aereo non fu mai trovato, e teorie circa la sorte di Latham e la troupe rifiorire 75 anni più tardi.
    Nobile fu invece salvato da un aviatore svedese. I suoi uomini sono quelli raccolti da un rompighiaccio sovietico.

    Nel 1934, le crociere Stella Polaris e il quotidiano francese Le Temps Latham inaugurano la lapide sulla strada per Tromsø Amundsen. L'evento è importante per la piccola città di Tromsø, e il giornale locale ha dedicato diverse pagine ai discorsi e la cerimonia di apertura, il 18 e 19 giugno Certo, l'Ambasciatore di Francia è in loco, e il momento in cui il regista.

    Sulla piazza Amundsen nel centro della città, sorge un piccolo monumento, eretto nel 1934 dal quotidiano francese Le Temps e Crociera Stella Polaris con il seguente:


    Nobile monumento nel sud dell'isola di Tromsø

    Nel 1969, un altro monumento è stato eretto alla memoria di coloro che hanno perso la vita durante il crollo del dirigibile "Italia". Generale Nobile si partecipa all'inaugurazione di questa colonna di marmo su cui è inciso il nome delle 20 vittime, italiane, francesi e norvegesi. Questo è finora l'ultimo ricordo in memoria dei quattro compagni di squadra francese, Amundsen, abbiamo visto dal vivo per l'ultima volta nel 1928 a Tromsø.



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    Victor Hugo Museum a Villequier



    Edited by tomiva57 - 22/6/2015, 15:25
     
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    Gisors


    Antica città di frontiera appartenuta ai duchi di Normandia, Gisors è il capoluogo del Vexin normanno. Situata in piacevole posizione sul fiume Epte, in un bello scenario verdeggiante, la città deve le sue origini ad un castello, più volte conteso per la sua posizione strategica.



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    Il castello di Gisors è un complesso militare del XI-XII sec., venne costruito nel 1097 da Guglielmo il Rosso, re d'Inghilterra, figlio di Guglielmo il Conquistatore.
    All'interno del castello è stato creato un giardino pubblico e dalla terrazza si può vedere un bellissimo panorama della città accedendo alla cima del Mastio tramite una scala a chiocciola. Al centro della cinta muraria si innalza un Mastio fiancheggiato da una torre d'avvistamento e circondato da una solida muraglia


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    Chiesa di St-Gervais-et-St-Protais

    L'edificio risale al XII sec., ma la costruzione si è protratta fino al XVI sec. Nonostante una certa mescolanza di stili, l'insieme resta armonioso, particolarmente all'interno, dove la nudità delle pareti chiare lascia tutto il loro valore alla bellezza dell'architettura e alla ricchezza della decorazione scolpita. Ammirate la grande vetrata in grisaglia, del XVI sec.., nella cappella laterale alla destra del coro, nonché la bella scalinata a chiocciola di Jean Grappin e il monumentale Albero di Gesse (fine del XVI sec.), nella cappella sotto la torre sud.


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    fonte: viaggi.michelin.it
    foto:ville-gisors.fr
    - larocheauxloups.files.wordpress.com
    - castlemaniac.com
    - download.viamichelin.com
     
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    foto:bretagna-vacanze.com



    Baia del Mont Saint-Michel

    Ovunque guardiate, è evidente che la baia del Mont Saint-Michel è meravigliosa. La sabbia, i pascoli erbosi, il mare, il cielo si dividono l'orizzonte. La luce gioca con gli elementi in un paesaggio in continua evoluzione dove si riflettono il Mont Saint-Michel e gli allevamenti di mitili.


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    "Il Couesnon, nella sua follia, collocò il Mont Saint-Michel in Normandia," ma ciò non impedisce alla baia di essere in Bretagna. Questo sito eccezionale, situato alle porte occidentali della regione, è classificato come Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO. In questo modo vengono riconosciuti molti elementi e fenomeni naturali degni di nota: il magnifico paesaggio marino, le maree che detengono il record per la Francia (14 metri di altezza), un crogiolo di polder, allevamenti di mitili, un gioiello architettonico mitico che si riflette nell'immensità di iodio.


    Nel mezzo della baia del Mont Saint-Michel, Vivier-sur-Mer è “ormeggiata” sulla costa sviluppandosi voluttuosamente dalla Normandia fino a Cancale. Il litorale, che si estende dalle spiagge verso Ovest, diventa sempre più selvaggio, terminando sulla punta di Grouin. Questa successione di sabbia, spiagge estese “spugnose”, pascoli erbosi pieni di pecore, favorisce piacevoli passeggiate e permette di ammirare le bellezze paesaggistiche.


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    foto:bretagna-vacanze.com

    Piantate nella sabbia, file di 110 pali si susseguono per una lunghezza di 100 metri. Questi chilometri di picchetti, dove si articolano delle curiose imbarcazioni a ruota, sono il luogo di allevamento delle cozze “moules de bouchot”. I bivalvi si attaccano e crescono a grappoli in questa foresta di alberi. Grazie a questa tecnica introdotta nel 1954 e a un ambiente particolarmente favorevole, Vivier è diventato il primo porto per la produzione di mitili di Francia. Per saperne di più sulle attività di questi agricoltori-pescatori e sui segreti di questo luogo magico, la "Maison de la Baie" (un centro di educazione all'ambiente) offre una mostra permanente ed escursioni a piedi o a bordo della Mytilis-mobile.

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    foto:banzaisurfarea.eu

    Una grande opportunità per cambiare orizzonte o assistere al mascaretto, l'onda sorprendente che si crea sulla superficie dell'acqua durante le grandi maree.

    fonte:http://www.bretagna-vacanze.com/alla-scoperta-delle-destinazioni/saint-malo-baie-du-mont-saint-michel/i-posti-da-non-perdere/la-baia-del-mont-saint-michel








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    Le cozze della baia di Mont-Saint-Michel

    Si riconoscono per la conchiglia nera e la bella carne giallo-arancio: le cozze della baia di Mont-Saint-Michel sono uno dei fiori all'occhiello della gastronomia della regione. Introdotte nel 1954 sotto la spinta dei rappresentanti politici di Le Vivier-sur-Mer, oggi rappresentano circa 270 km di linee di pali e circa 200.000 pali. Queste cozze, con i marchi DOP e DOC, rappresentano da sole un quarto della produzione di cozze in Francia. La loro carne morbida, consistente e soffice si può apprezzare da luglio a febbraio, alla marinara con vino bianco ed erbette, alla panna, alla plancha o in un risotto. Si possono conservare per circa 2 giorni al fresco, e la garanzia di freschezza è la conchiglia ben chiusa.

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    Ogni anno viene organizzata la Festa delle cozze a Vivier-sur-Mer, l'occasione ideale per degustare queste famose specialità, in un'atmosfera allegra e vivace!

    fonte:http://www.france-voyage.com/gastronomia/cozze-baia-mont-saint-michel-486.htm




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    foto:www.bretagna-vacanze.com



    Mont Saint – Michel - Una piramide rivolta verso il cielo



    Situato al confine tra Normandia e Bretagna, Mont Saint – Michel sorge, come un prodigio, dalle acque di una baia. Innalzato su un minuscolo isolotto roccioso, è un incredibile giustapposizione di tetti, facciate e guglie: una delle più straordinarie sfide architettoniche realizzate dall’uomo. La sua storia è una successione di periodi di splendori e crisi.

    Più di una volta gli abati di Mont Saint – Michel dovettero temporaneamente abbandonare la croce per la spada. Talvolta, non si trattò di un dovere ma quasi di un ‘piacere’, o meglio di un eccessivo attaccamento alle vicende terrene. Nel loro insieme, queste necessità e attività belliche finirono per plasmare il volto del monte, con la sua inestricabile commistione di edifici ecclesiastici e fortificazioni.

    Si narra che nel 708 l’arcangelo Michele sia apparso al vescovo Oberto di Avranches, più tardi canonizzato, chiedendogli di erigere una chiesa sulla cima montuosa di una penisola costiera che emergeva dalle acque della Manica, collegata al continente da una lingua di terra boscosa. Il vescovo era però dubbioso: chi mai sarebbe salito a pregare in un luogo così scomodo?
    Durante le grandi invasioni del IX secolo il monte era stato rifugio per le popolazioni circostanti. Si costruì un villaggio e iniziò la convivenza tra vita laica e vita monacale. Nel 966 Riccardo il duca di Normandia allontanò i religiosi, d’accordo con il papa, insediando sull’isolotto un monastero benedettino. L’arrivo di questa comunità attirò numerose donazioni che permisero la costruzione di nuovi edifici. All’inizio, i monaci si riunivano per pregare in una cappella consacrata alla Madonna, tuttora esistente sotto la maestosa chiesa abbaziale eretta in seguito, e chiamata pertanto Notre – Dame – sous – Terre, Nostra Signora Sotterranea. Questa chiesa rappresenta una delle vestigia più prestigiose dell’epoca. La costruzione della grande chiesa attuale cominciò, invece, nel 1017 e si protrasse per 130 anni, con una serie di lavori continuamente interrotti, per vari crolli o per lo scoppio di incendi disastrosi. Le sue forme risentono dei cambiamenti stilistici intervenuti nel frattempo nell’architettura europea.

    La piccola comunità non restò immune dai conflitti territoriali tra Inghilterra e Francia per il possesso della Normandia. Durante lo scontro tra il re inglese Giovanni Senza Terra e quello francese Filippo II Augusto, l’abbazia di Mont Saint – Michel si schierò dalla parte del primo. Di conseguenza nel 1204 i francesi si presentarono sotto le mura del monastero, che fu assediato, ma non espugnato. I francesi in ritirata si fecero dello smacco dando fuoco al borgo accoccolato sotto il complesso religioso, sulle pendici dello scoglio roccioso. Le fiamme divamparono con violenza, estendendosi anche sul complesso ecclesiastico. Poiché il costume del tempo ammetteva la conquista di edifici religiosi, ma non la loro distruzione, la Francia pagò al monastero un risarcimento che servì a edificare l’ala abbaziale detta la Merveille (la Meraviglia). Furono gli anni più fulgidi del grande complesso.
    A partire dal Cinquecento iniziò infatti per l’abbazia un progressivo declino, che la portò addirittura a fungere da prigione, dalla Rivoluzione francese, quando il sito fu ribattezzato Mont Libre, fino al 1863. Il ricupero e il rilancio sono frutto dell’epoca moderna, affascinata dalla spettacolare posizione dell’insediamento.

    Come monastero, Mont Saint – Michel è notevolmente anomalo. Invece di distendersi su una pianta quadrata, con la chiesa a nord, la sua capitolare a est, il refettorio a sud e la foresteria a ovest, presenta al centro la grande chiesa, attorno alla quale si ‘avvolge’ il resto degli edifici. Si tratta di una necessita dovuta all'orografia del terreno, che non consentiva nessun’altra disposizione. Ne nasce un complesso del tutto insolito, che concresce su se stesso, assumendo quel profilo aguzzo e ‘puntato’ che caratterizza in maniera inconfondibile il monastero normanno. La stessa logica vale per le case del borgo ai piedi del monastero, anch'esse disposte ‘a cipolla’ lungo i pendii del monte. Quanto alle fortificazioni, si ‘incistano’ tra case e costruzioni religiose, dando vita a un insieme estremamente pittoresco.

    Anche i luoghi di preghiera hanno bisogno di essere protetti. Nel corso della guerra dei Cent’Anni fra Inghilterra e Francia gli abati fecero fortificare il monastero e l’isola di Mont Saint – Michel con mura e torri, preparandosi all'eventualità di un assedio, che puntualmente avvenne nel 1425. Grazie alle difese apprestate i monaci riuscirono a difendersi con successo. Nove anni più tardi fu sferrato un altro attacco: ma, nonostante l’uso dell’artiglieria, gli inglesi non riuscirono a espugnare l’isolotto roccioso che s’innalza tra la Normandia e la Bretagna.

    A Mont Saint – Michel storia e leggenda spesso si mescolano. Così accadde, per esempio, per quanto riguarda la posizione insulare del monastero. Nell’VIII secolo, infatti, dove ora si stende la vasta baia ‘anfibia’ (col terreno durante la bassa marea, tutta ricoperta d’acqua durante l’alta marea), che separa il monte dalla costa, verdeggiava una lussureggiante foresta: quella di Scissy. Dai suoi alberi emergevano due ponticelli rocciosi: il piccolo faglione di Tombelaine e il grosso roccione di Mont – Tombe. Quando, dopo l’intervento dell’arcangelo Michele, l’abate Oberto si mise all'opera per costruire il monastero, mandò i suoi delegati all'altro grande convento di San Michele esistente nelle terre cristiane, quello di Monte Sant'Angelo in Puglia. Al ritorno degli inviati, il santuario in costruzione troneggiava non più su una verde foresta ma sui flutti. Per volontà divina, dissero i monaci. Per un bradisismo, affermano gli scienziati.

    Nel corso del XV secolo, durante la guerra dei Cent’Anni, il conflitto che oppose inglesi e francesi dal 1337 al 1453, Mont Saint – Michel fu una roccaforte francese incuneata nei territori inglesi. Per togliersi questa spina dal fianco gli inglesi inviarono contro il monastero una cospicua flotta, le cui navi rinserrarono l’abbazia, destinata certamente alla presa, se un improvviso e violento fortunale (opera dell’arcangelo Michele, dissero i francesi) non avesse scompaginato le file inglesi, sbattendo le navi contro gli scogli. L’episodio ebbe l’effetto di trasformare un repentino assalto in un interminabile e snervante blocco, durato ben dodici anni. L’assedio si concluse solo quando le truppe francesi riuscirono a infrangere il cerchio nemico, liberando la ‘novella Troia’ (più fortunata della sua antica controparte). Fu, per le fortificazioni dell’isola, il più lungo, severo e probante collaudo.

    Certamente la posizione ha contribuito a rendere inespugnabile l’abbazia. Oggi una diga, eretta nel 1877, consente di percorrere all’asciuto il breve tratto di mare che separa Mont Saint – Michel dalla terraferma, ma in passato ci si poteva arrivare solo in barca, lottando contro la potente spinta delle maree. Con la bassa marea era anche possibile camminare sul fondo marino asciutto, col rischio però di sprofondare nelle sabbie mobili o di farsi sommergere dalle acque montanti. Ciò nonostante parecchi tentarono la sorte. Nella città di Bayeux si conserva un arazzo dell’XI secolo sul quale è raffigurata, come su un lungo fumetto, la conquista normanna da parte di Guglielmo il Conquistatore. Una delle scene dell’arazzo mostra i Normanni intenti a combattere, durante un’azione militare in Bretagna, nelle sabbie della foce davanti a Mont Saint – Michel. Il testo latino dice: “Et hic transierunt flumen Cosnonis. Hic Harold dux trahebat eos de arena” (E qui attraversarono il fiume Cuesnon. Qui il duca Harold li tirò fuori dalla sabbia).

    Henry Beyle (1783 – 1842), lo scrittore francese noto sotto il più celebre pseudonimo di Stendhal, era, per così dire, un montanaro innamorato di una città di pianura. E lo era a tal punto da volere che sulla sua tomba fosse scritto “Henry Beyle”, cittadino milanese”. Francese esterofilo (quasi una contraddizione in termini), fu soldato della Rivoluzione dai conclamati gusti aristocratici. Insomma, un anticonformista nato, che volle mostrare la sua ‘originalità’ anche di fronte a Mont Saint – Michel. Infatti, di passaggio ad Avranches, la cittadina che fronteggia, sulla costa normanna, la celebre abbazia fortificata, liquidò il monumento con una sola battuta: “Mi è sembrato così piccolo, così meschino, che ho rinunciato all’idea di andarci”. In oltre dodici secoli di vita del complesso, è stato probabilmente l’unico a dirlo!

    Nel monastero si stratificano vari edifici in un intreccio stilistico d’insieme che consente di ripercorrere, semplicemente voltando lo sguardo, mezzo millennio di storia dell’architettura.
    Nel complesso abbaziale la cosiddetta Merveille è uno splendido esempio di stile gotico. Costruita tra il 1211 e il 1228, poggia sul fianco nord della chiesa abbaziale. Protetta da enormi contrafforti, è composta di tre piani, con varie sale riservate ai monaci e ai pellegrini.
    Al piano inferiore sono alcune stanze adibite a depositi: al piano intermedio sono la “sala degli Ospiti” e la “sala dei cavalieri” con le colonne e volte gotiche; al piano superiore, infine, si aprono il refettorio e il chiostro.

    L’abitato si avviluppa intorno alla “grande Rue”, la via principale, un tempo percorsa dai pellegrini che salivano al monastero e oggi costellata di negozi di souvenir. Il percorso si snoda attraverso la Città bassa lungo il pendio del monte, che le mura proteggono dal mare.
    Il monte è racchiuso da due anelli di fortificazioni: uno sulla costa, a difesa del borgo, e uno più in alto, a protezione dell’abbazia.
    Se nella Merveille si svolgeva, per cosi dire, la vita ‘interna’ del monastero, l’ala dell’Officialité era riservata alle occasioni ufficiali. Si trovavano qui, infatti, la sala del tribunale, gli appartamenti di rappresentanza dell’abate e del balivo della giurisdizione.
    Tra gli edifici minori è significativa la ‘cripta dell’Aquilone’, che nonostante il nome non è affatto una cripta, bensì l’antica Sumònerie, cioè la forestiera.
    La cripta vera e propria è dedicata a San Martino; vi fa riscontro, dall’altra parte della roccia centrale dell’isola, la cappella dei Trenta Ceri, Notre-Dame-des Trente Cierges.
    Nella vecchia cantina, dove un tempo si distribuivano le elemosine ai poveri, oggi è allestita la libreria del museo.
    Il coro, ricostruito in forme gotiche a partire dal 1448, dopo che era crollato il coro della chiesa conventuale, è la parte più recente e artisticamente esuberante del complesso.


    fonte:http://favoladellabotte.blogspot.it/2011/02/mont-saint-michel-una-piramide-rivolta.html
     
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  6. tomiva57
     
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    foto:media-cdn.tripadvisor.com



    Alligator Bay - Beauvoir


    Alligator1


    Ai piedi del Mont Saint Michel sorge il parco "Alligatori Bay" si può vivere un'avventura piena di sensazioni su un percorso su ponti di legno, infilandosi nei panni di un esploratore si osservano circa 200 tra alligatori e coccodrilli tra cui alcuni alligatori bianchi. Il labirinto dei draghi è popolato da 200 boa, iguane, camaleonti e lucertole e Draghi di Kimodo ... Uno spazio divertente eccezionale! Dal 2013, si possono osservare inoltre il rinoceronte, caimani, mostri Gila, ... all'interno del loro ecosistema ricostituito con terrari bioclimatici.


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    foto:s3-media1.fl.yelpcdn.com


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    foto:guide-du-tourisme.fr

    C'è un allevamento di tartarughe con oltre 300 esemplari tra cui la gigante delle Seychelles e dell'Africa che si possono tranquillamente avvicinare.

    zoo3
    foto:france.mumabroad.com

     
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  7. gheagabry
     
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    La ‘merveille du Midi’

    CARCASSONNE


    Carcassonne, in catalano e in occitano Carcassona, è una città francese capoluogo del dipartimento dell'Aude, nella regione della Linguadoca-Rossiglione. Una città che pare uscire da un libro di fiabe, nella sua parte vecchia o 'alta'. Solo quando si arriva al Ponte Vieux si comincia a intuire il fascino sospeso nel tempo emanato da questo luogo: in lontananza, situata in uno sperone roccioso, Carcassone si erge in tutta la sua imponenza come un antico miraggio, con le sue doppie mura, le torri, i bastioni. La Citè ha 4 Porte e 30 torri di tipo gallo-romano classico, tutte rotonde verso l'esterno e quadrate verso l'interno, eccetto una che è rettangolare. Sulle torri potevano essere montate delle 'bertesche', costruzioni lignee con feritoie da cui si potevano seguire le mosse degli assalitori ed eventualmente difendersi lanciando colpi. Vi è anche la Torre dell'Inquisizione. Passati i tempi di gloriosa sentinella di confine, le torri di Carcassonne diventarono terribili prigioni, sprofondate nelle segrete della cittadella. Ladri, briganti, ma non solo, bastava non essere 'in linea' con l'autorità temporale, come i Catari e poi due secoli dopo gli Ugonotti, per conoscere queste terribili carceri. In più torri vi sono i graffiti dei prigionieri, dalle quali spesso non si usciva vivi oppure solo per andare al rogo.
    La città vecchia di Carcassonne, nota come Cité, è racchiusa all’interno di una doppia cerchia di mura. La cinta muraria interna risale al III secolo, ma si possono ancora vedere resti di mura più antiche. Le due mura sono intervallate da un ampio spazio aperto, noto come ‘lice’ (lizza o parapetto); questo accorgimento era utile per tenere lontano dalle mura più interne le macchine d’assedio e per garantire ai difensori un campo di tiro sgombro d’ostacoli. Le Lices erano utilizzate anche per tornei e giostre

    Carcassonne è conosciuta in Francia come la ‘merveille du Midi’, la perla del Mezzo-
    giorno, ed è una città dai mille volti. Tra i tanti è anche 'canzone di gesta': il primo poema epico francese fu quello di Orlando, scritto quando si ergeva lo Chateau Comtal. Il conte Orlando, figlio di Carlo Magno, acquartierò il suo esercito dentro le mura, da poco riprese dai Saraceni. E' canzone dei Trobadour (i Trovatori, menestrelli medievali itineranti), che con sagacia riuscirono a portare fuori da questi luoghi la storia che li ha attraversati. Canzone cortese e di cronaca, quando evoca la guerra crudele perpetrata contro gli Albigesi. Celebra anche la corona di Francia e compone l'elogio della pace difesa dai gigli.

    Il castello Comtal è un castello medievale, difeso da nove torri, all'interno della Cité di Carcassonne. Il Castello può essere denominato come"castello cataro". Quando l'esercito crociato cattolico arrivò nel 1209 in primo luogo attaccò Raimondo Ruggero nel Trencavel castrum a Béziers e poi passarono alla sua roccaforte principale a Carcassonne.

    La Basilica di St Nazaire e St Celse. L'intera costruzione fu certamente completata entro il 1130. I resti del coro romanico che furono scoperti nella cripta di St Nazaire provano che questa prima cattedrale fosse più piccola di quella oggi visibile. Dopo la Crociata e la conquista francese, i nuovi padroni decisero di allargare la chiesa. Demolirono il coro romanico e i transetti, che vennero rimpiazzati da costruzioni gotiche. La chiesa venne considerata la cattedrale di Carcassonne fino al 1803, quando la cattedra vescovile fu trasferita a Saint Michel, nella città bassa. St Nazaire ottenne comunque un premio di consolazione nel 1898, quando venne dichiarata " Basilica di St Nazaire e St Celse".

    ...storia...


    Le prime tracce di insediamento nella regione di Carcassonne, risalgono al 3500 a.C. L’origine del borgo più antica, risale ai Romani, che nel I secolo a. C. fondarono sul sito un centro abitato cui diedero il nome di ‘Colonia Julia Carcaso’. Attorno all'800 a.C., la collina di Carsac divenne un importante luogo di scambi commerciali. Carcassonne divenne strategicamente importante e i Romani fortificarono la cima della collina attorno all'anno 100 a.C. e resero il centro capitale della colonia di Julia Carcaso, in seguito Carcasum. All'inizio del VII secolo, appartenne ai Visigoti che presero il controllo della zona e vi costruirono ulteriori fortificazioni e riuscirono a respingere gli attacchi dei Franchi. I Saraceni presero Carcassonne nel 725, ma Pipino il Breve li scacciò nel 759.
    Nel 1067 Carcassonne divenne, tramite un matrimonio, proprietà di Raimond Roger Trencavel, Visconte di Albi e Nîmes. Nei secoli successivi la famiglia Trencavel si alleò alternativamente con Barcellona o Tolosa. I Trencavel fecero costruire il Castello Comtal e la Basilica di Saint-Nazaire.
    Carcassonne divenne famosa per il suo ruolo nella Crociata albigese, quando la città era una roccaforte dei Catari francesi. Nell'agosto 1209, l'esercito crociato di Simone di Montfort costrinse i cittadini alla resa. Monfort fece uccidere Trencavel e divenne il nuovo Visconte. Ampliò le fortificazioni e Carcassonne divenne una cittadella di frontiera tra la Francia e l' Aragona. Nel 1240 il figlio di Trencavel cercò di riconquistare il vecchio dominio ma senza successo. La città si sottomise al potere del Re di Francia nel 1247 e Luigi IX fondò la parte nuova della città oltre il fiume. Luigi e il suo successore Filippo III costruirono le mura più esterne. Nel 1355, durante la Guerra dei cent'anni, Edoardo il Principe Nero non riuscì a prendere la città, anche se le sue truppe distrussero la Città Bassa.
    Nel 1659, il Trattato dei Pirenei trasferì la provincia di confine del Rossiglione alla Francia, e l'importanza militare di Carcassonne si ridusse. Le fortificazioni vennero abbandonate e la città divenne principalmente un centro economico, incentrato sull'industria tessile.
    Alla fine la cittadella fortificata di Carcassonne cadde in rovina, a tal punto che il governo francese considerò seriamente la sua demolizione. Un decreto in tal senso venne reso ufficiale nel 1849, ma causò un tumulto. Lo storico Jean-Pierre Cros-Mayrevielle e lo scrittore Prosper Mérimée, guidarono una campagna per preservare la fortezza come monumento storico. Nello stesso anno, l'architetto Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc venne incaricato del rinnovamento del luogo.
    Viollet-le-Duc sintetizzo il suo approccio ai lavori di restauro del castello: "Restaurare un edificio, non è solo mantenerlo, ripararlo, o ricostruirlo, è riportarlo ad una condizione completa che potrebbe non essere mai esistita".
    Il pensiero del francese Le-Duc in materia di restauro era all'opposto di quello dell'inglese John Ruskin che negli stessi anni teorizzava un modello romantico di restauro conservativo che alterasse il meno possibile i monumenti e che doveva mostrare, e non nascondere, i segni del tempo. L'architetto francese si attenne rigorosamente ai suoi principi in occasione dei restauri del castello e l'edificio divenne così l'emblema stesso del restauro stilistico e fonte di accese critiche da parte degli architetti e restauratori favorevoli all'approccio conservativo, che lo accusavano di aver inventato di sana pianta parti del castello.
    La fortezza venne aggiunta alla lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1997.

    ...miti e leggende...


    Davanti al ponte levatoio che supera il fossato della Cité medievale, un busto di donna sbarra il passo. Sulla sua base una scritta: "Sum Carcas", "Io sono Carcas". Vuole la leggenda che, al tempo in cui la città si trovava nelle mani dei saraceni, l'imperatore Carlo Magno l'avesse fatta assediare per conquistarla, ed avesse ordito l'assassinio di re Balaad (o Balaak), che allora regnava sulla città. La sua vedova Dama Carcas, dovette ingegnarsi per fronteggiare l'assedio, decise di prendere lei stessa le redini dell'esercito e di proseguire la battaglia contro Carlo Magno: per cinque lunghi anni, le battaglie si susseguirono sotto le mura cittadine, decimando a poco a poco le truppe saracene, ma Dama Carcas inventò mille stratagemmi per far credere al condottiero avversario che la città traboccasse ancora di soldati e di ricchezze. Dispose sugli spalti dei pupazzi di paglia vestiti e armati come i suoi soldati morti. Si mostrò al nemico con berretti di colori diversi per far credere che gli assediati fossero ancora numerosi e tutti in ottima forma.
    Alla fine, quando ormai i viveri erano quasi esauriti, Dama Carcas ebbe l'idea di far ingurgitare ad un maiale quel poco di grano che ancora era rimasto nelle riserve cittadine, e di gettare la povera bestia dalle mura, in mezzo all'esercito nemico. Il trucco ebbe successo, ed i soldati dell'Imperatore, credendo che la città avesse ancora abbastanza opulenza da sprecare cibo persino per i maiali, levarono l'assedio e si ritirarono. Nel riconoscere la fine della guerra, Dama Carcas esultò talmente da far suonare le trombe della città. E la leggenda narra che i soldati di Carlo Magno, udendo il frastuono, si voltarono e gridarono: "Carcas sonne!" ("Carcas suona!"), battezzando così definitivamente la città.


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    foto:tripadvisor.com

    Pontorson


    Pontorson si trova a 9 km da Mont Saint-Michel, 22 km da Avranches e 45 km da Granville.
    Situato nel centro della baia di Mont Saint-Michel, Pontorson è una città divisa da il fiume Couesnon (uno dei tre corsi d'acqua della baia di Mont Saint-Michel)
    Pontorson è "incorniciato" dal Couesnon e con oltre 10 km di zona umida a sud e più di 4800 ettari di terreno bonificato.
    Pontorson gode di un clima mite oceanico e è protetto dalla baia di Mont Saint-Michel.

    Le sue comunità circostanti sono: Huisnes-sur-Mer, Tanis, Macey, Vessey, Aucey-la-Plaine, Sougéal, Saint-Georges-de-Gréhaigne, Beauvoir, Le Mont-Saint-Michel.
    La città fu fondata nel 12 ° secolo su un voto di Guglielmo il Conquistatore. Importante roccaforte alle porte della Bretagna, Pontorson fortezza fu rasa al suolo nel 1623 per ordine di Louis XIII. Alcune vestigia rimangono di questo periodo, come la cattedrale di Notre-Dame, l'Hotel il Guiscardo Ménardière o ex Hotel Dieu di S. Antonio della Carità.

    Nel 1973 la città si è fusa con Ardevon, Beauvoir, Boucey, Cormeray, Curey, Moidrey e The Pas, che hanno mantenuto lo status di comuni coinvolti.
    Beauvoir ha riacquistato la sua indipendenza nel 1989.
    Situato a 9 km da Mont-Saint-Michel, Pontorson si trova all'interno della baia di Mont Saint-Michel, sulle rive del Couesnon, il cuore dei futuri grandi progetti che ripristinerà il monte dell'isola.

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    foto:upload.wikimedia.org

    La Chiesa di Notre-Dame (undicesima e 12 secolo): un voto di Guglielmo il Conquistatore, fu costruito dai compagni che hanno costruito il Mont Saint-Michel. Transizione romanico e gotico dei secoli 12 ° e 15 °, è necessario nel suo ambiente con la sua mole e il suo portico fiancheggiato da due torri di stile romanico, con varie sculture.

    L'antica chiesa protestante (XV secolo) e l'ex granaio: rare per testimoniare un capitolo importante nella storia della Normandia, la Pontorson tempio è l'unico edificio di protesta contro l'Channel prima della revoca della Editto di Nantes.



    foto:france3-regions.francetvinfo.fr

    La casa di Ménardière Guiscardo (la casa romana) (undicesima nel 12 ° secolo): La casa, chiamata Maison Romane fu probabilmente costruita nel 12 ° secolo. Modifica dei secoli XIV, 15 e 18, mantiene il suo aspetto di una grande casa in cui è possibile leggere l'iscrizione della famiglia Guiscardo nel 1719.


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    fonte:france-voyage.com

    La casa dei Conti di Montgomery (ora un hotel), questo luogo era una volta la casa dei Conti di Montgomery, il cui più illustre Gabriel 1 (1530-1574) è stato ferito mortalmente Henry 2 in Francia, in un torneo . I pavimenti, soffitti dipinti, lavori in legno e scalone sono tutte le opere di questo periodo.

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    foto:2.bp.blogspot.com

    La vecchia stazione Pontorson, che illustra il processo dei cambiamenti importanti della vita, e la vecchia linea da Vitre Moidrey poi a Mont Saint-Michel. La linea di Pontorson è stata inaugurata nel 1873.


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    foto:jardinbernard.canalblog.com

    Il mulino Moidrey, risalente al 1806 e completamente ristrutturato nel 2000, produce ora la sua farina.



    fonte:france-voyage.com
     
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    foto:france-voyage.com



    Avranches



    Avranches è un comune francese di 8.738 abitanti situato nel dipartimento della Manica nella regione della Bassa Normandia.


    La città sorge alla base della penisola del Cotentin, sull'estremità di un'elevazione granitica disposta in senso est-ovest, affacciata sulla baia del Mont-Saint-Michel e fiancheggiata dalle valli della Sée. e della Sélune di cui domina le foci.

    Storia

    L'antico territorio di cui faceva parte e che da lei ha preso il nome di Avranchin, era abitato dalla popolazione celtica degli Avrinbury, Ambiburi, Ambibarii, citati da Giulio Cesare, o Abrincatui, citati da Plinio il Vecchio. A questa popolazione potrebbe essere attribuito l'oppidum di Petit-Celland, situato a circa 10 km verso est. La città fu probabilmente un campo fortificato romano e resti di fortificazioni tardo-antiche con reimpiego di materiali precedenti furono visti a più riprese. In epoca tardo-antica fu una delle sette città della provincia della Gallia Seconda Lugdunense.

    Subì in seguito le incursioni dei Sassoni e dei Franchi. La città viene citata in un trattato del 587 riportato nella Historia Francorum di Gregorio di Tours come possedimento del re Childeberto II. La sede vescovile è attestata a partire dal V secolo e uno dei vescovi di Avranches, sant'Auberto, fondò nel 708 il santuario e luogo di pellegrinaggio del Mont Tombe, primo nucleo dell'abbazia di Mont-Saint-Michel.
    Secondo Le roman en vers de la conquête de la Bretagne vi avrebbe soggiornato lo stesso Carlo Magno, ma mancano evidenze storiche che confermino il racconto letterario. Nel corso del X secolo si ebbe un lungo periodo di vacanza della sede episcopale, che ha fatto supporre uno stato di abbandono della città.

    Nell'867 la viscontea di Avranches era stata sottoposta al ducato di Bretagna e passò quindi al ducato di Normandia nel 933. Sotto la dominazione normanna è una delle sette città episcopali della Normandia e contemporaneamente piazzaforte militare presso i confini con la Bretagna. Mentre la sede vescovile occupava l'estremità occidentale dello sperone roccioso, su cui era sorta la città, verso est si andò sviluppando il castello. Tuttavia per qualche tempo la sede del potere comitale dovette essere forse Mortain, mentre Avranches conservava il ruolo di centro episcopale. Hugues Goz, detto "il Lupo di Avranches" fu uno dei compagni di Guglielmo il Conquistatore nella conquista dell'Inghilterra, dove divenne conte di Chester e fondò l'abbazia di San Severo. Morto il figlio Riccardo senza discendenza il feudo passò ai Briquessart di Bayeux e Avranches perse il suo ruolo di capitale.

    A partire dal 1020 fu eretta, in posizione dominante sulla baia, la cattedrale romanica, dedicata a Sant'Andrea nel 1121, oggi scomparsa. Presso il palazzo episcopale, tennero il loro insegnamento Lanfranco di Canterbury e Anselmo d'Aosta. Durante un concilio tenuto ad Avranches nel 1172 Enrico II d'Inghilterra fece penitenza presso la cattedrale per l'assassinio di Tommaso Becket, di fronte ai legati di papa Alessandro III.

    Nel 1204, per ordine del re Filippo Augusto, Guy di Thouars s'impadronì della città, saccheggiando la cattedrale e abbattendone le fortificazioni. Nel 1236 la città passò al re Luigi IX, che ne rafforzò le fortificazioni e vi soggiornò nel 1256 e nel 1269. Nel 1378 fu annessa dal re Carlo V alla Francia.

    Durante la guerra dei cent'anni fu francese tra il 1404 e il 1418 e in seguito passò nel territorio dominato dagli Inglesi fino al 1438.

    Durante le guerre di religione francesi del XVI secolo, la città prese posizione per la Lega, ultracattolica, e non riconobbe l'ascesa al trono di Enrico IV. Nel 1562 le truppe ugonotte di Gabriel de Montgomery saccheggiarono la cattedrale e altri assalti furono respinti nel 1587 e 1589. Nel 1590 fu assediata e conquistata dalle truppe reali condotte dal duca di Montpensier.

    Nel 1639 gli operai delle saline (Nu-Pieds), guidati da Jean Quétil, si ribellarono a causa della tassa sul sale imposta da Richelieu e la ribellione fu duramente repressa dall'esercito. In questo periodo il vescovo di Avranches, Pierre-Daniel Huet (1630-1721) ebbe fama di uno degli uomini più colti del suo tempo; molte sue Dissertazioni fanno parte della Raccolta dell'abate Jean Marie De La Marque Tilladet.

    Sotto il regno di Luigi XV le fortificazioni furono abbandonate e le mura furono lentamente smantellate o trasformate.

    La Rivoluzione francese portò riforme, accolte favorevolmente, e accanite lotte tra i Chouans (favorevoli alla monarchia) e Bleus (repubblicani). Il vescovato fu soppresso e la cattedrale di Sant'Andrea crollò nel 1794.

    Il generale Roger Valhubert, caduto nella battaglia di Austerlitz, fu uno degli eroi dell'epoca napoleonica.

    Una certa espansione demografica si registrò a partire dal XIX secolo, con la creazione dei sobborghi intorno alla collina.

    Durante la seconda guerra mondiale, dopo quattro anni di occupazione tedesca, la città fu in gran parte distrutta dai bombardamenti. Fu liberata il 31 luglio del 1944 dal generale Patton con l'"Operazione Cobra".

    Il territorio di Avranches ha una vocazione essenzialmente agricola, con orticultura, allevamenti di ovini (moutons de prés salés), dei bovini da latte e dei cavalli.

    Un certo dinamismo è assicurato dai collegamenti in direzione di Parigi (statale 175 tra Parigi e il Mont Saint Michel) e dall' "autostrada degli estuari" (lungo la costa atlantica). È servita inoltre da una stazione ferroviaria.

    Il turismo vi è particolarmente sviluppato in connessione con la presenza nel territorio del celebre Mont-Saint-Michel.

    Monumenti

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    foto:duepassinelmistero2.com

    Il castello di Avranches

    Il Castello fu costruito probabilmente tra l'XI e il XII secolo, sui resti delle fortificazioni tardo-romane. Il nucleo originale con il "maschio" (donjon) crollò nel 1883, rendendo difficile una più sicura datazione delle sue origini. Sembra tuttavia che si trattasse di una struttura di dimensioni relativamente piccole, che potrebbe non aver avuto funzioni residenziali, ma esclusivamente difensive. Il castello subì probabilmente distruzioni nel 1204 quando la città fu presa da Guy di Thouars e fu probabilmente restaurato nel 1236 sotto Luigi IX. Una seconda cinta muraria con fossato venne aggiunta nel corso della guerra dei cent'anni. Nel 1810 sul castello, già parzialmente in rovina, fu installata una postazione del "telegrafo Chappe".

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    foto:http://farm9.staticflickr.com/
    Campanile

    La cattedrale romanica fu costruita a partire dal 1020 e fu consacrata a Sant'Andrea (la Belle Andrine) il 17 settembre del 1121. Declassata a parrocchia durante la rivoluzione francese crollò il 10 aprile del 1794 a seguito di incauti lavori voluti dal curato Rioult de Montbray. Per motivi di sicurezza i resti ancora in piedi dei muri delle navate furono demoliti nel 1802 e le due torri della facciata nel 1812. Degli scavi archeologici condotti tra il 1972 e il 1977 hanno messo in luce sotto le fondazioni romaniche le chiese che avevano preceduto la cattedrale: una prima costruzione risalente al IV-V secolo e un edificio carolingio.


    AVRANCHES
    foto:files.duepassinelmistero2.com

    La chiesa di Notre-Dame-des-Champs fu costruita in stile neogotico in posizione dominante e presenta una ricca decorazione scultorea.

    Il municipio (Hôtel de Ville) ospita una biblioteca (Bibliothèque du Fonds Ancien) di circa 14.000 libri antichi e un fondo con circa 200 manoscritti provenienti dal Mont Saint Michel, che costituisce uno dei più celebri fondi monastici di epoca romanica.

    Il Palazzo episcopale (tribumale) fu ricostruito dopo la guerra dei cent'anni da Luigi di Borbone come residenza vescovile. Una torre ottagonale ospita una scala di granito e all'interno si trova una ampia sala coperta con volte a crociera gotiche.


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    foto:duepassinelmistero2.com

    Il museo municipale ospita una collezione di etnografia e una ricostruzione di uno scriptorium medioevale.

    Dopo la distruzione della cattedrale il tesoro di Saint Gervais testimonia la passata ricchezza dell'antico vescovato e comprende la reliquia del cranio del vescovo sant'Uberto, fondatore dell'abbazia di Mont-Saint-Michel. Il tesoro è custodito nella neoclassica basilica di San Gervasio del XIX secolo, con campanile neorinascimentale in granito.


    L’allestimento è su due livelli e comprende dieci sale. Vi è una parte didattica che, partendo dai papiri egizi, arriva agli E-book, passando attraverso la storia evolutiva del libro, con particolare riferimento al “manoscritto”, al ruolo dei monaci, all’impiego dei colori, delle pergamene, alla tecnica calligrafica, ecc. Splendida la “Sala del Tesoro”, dove sono esposti parecchi reperti archeologici venuti alla luce con gli scavi e si apprendono informazioni che consentono la contestualizzazione di edifici, eventi e personaggi storici nell’area geografica in cui ci troviamo. Supporti multimediali accompagnano il visitatore alla comprensione del pellegrinaggio a Mont-Saint-Michel, all’evoluzione edilizia del luogo fino al suo abbandono e al suo rifiorire. Si entra poi nei “segreti” del contenuto dei manoscritti e dei codici dei monaci dell’abbazia, in un periodo compreso tra il IX e il XV secolo.



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    foto:upload.wikimedia.org


    L'abbazia Sainte-Anne-des-Moutons
    fu fondata alla fine del regno di Luigi XIII e fu utilizzata in seguito come caserma, scuola, ospedale e cinema. Conserva tuttora gallerie con archi e scale in granito. Attualmente è utilizzata come Centro culturale della città


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    foto:brittany-ferries.co.uk

    Alcune strade hanno inoltre conservato case con facciate antiche e un'atmosfera medioevale, come la rue Engibault, la rue de Lille (anticamente rue des Prêtres, o "via dei Preti", in quanto ospitava le abitazioni del clero della distrutta cattedrale), la Rue Pomme d'Or nell'antico quartiere medioevale dei mercanti, o la rue Challemel Lacour (anticamente rue des Quatre Œufs o "via delle Quattro Uova"), dove si trova la Casa delle gargouilles del 1651. Nella Place du Marché, dove si tiene il tradizionale mercato del sabato, si trovano il palazzo di Longraye, antico mercato coperto (halles) e la "Casa dei Tre mercanti", del XVI secolo, costruita con tecniche tradizionali.

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    foto:gralon.net/

    Il Jardin des plantes di Avranches

    L'Orto botanico (Jardin des Plantes) fu creato nel 1796 per i corsi pratici della Scuola centrale del dipartimento. I due botanici Jean Le Chevalier e René Le Berriays, creatori di una varietà di pera conosciuta come "Louise-Bonne d'Avranches", misero insieme circa 800 diverse specie di fiori esotici, alberi da frutto e piante medicinali. Nel 1842 vi fu ricostruito il portale romanico della cappella di Saint-Georges de Bouillé. I bombardamenti del 1944 distrussero l'antico convento dei Cappuccini. Nel 1966 il giardino fu allargato con una zona sistemata con rocailles (giardino roccioso) e giochi d'acqua. Nel 1987 e nel 1999 subisce danni a causa di forti tempeste. Attualmente ospita uno spettacolo di Suoni e luci nelle sere estive e vi si gode la vista sul Mont Saint Michel.



    fonte: wikipedia.org
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    foto:nautilia.idf.free.fr

    Ducey

    Ducey è un comune nella Manica reparto nel nord-ovest della Francia .

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    foto:prontohotel.com

    Grazie alla presenza quasi permanente dei fiori la cittadina offre uno bellissimo spettacolo di colori in tutti i principali spazi verdi, nel parco del castello, nel borgo, in municipio, tutto in fiore con fiori e piante stagionali.

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    foto:a-taste-of-france.com


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    foto:nautilia.idf.free.fr

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    foto:france-voyage.com

    Il Castello des Montgomery, risalente al XVII secolo, non fu mai terminato e fu in parte distrutto nei secoli scorsi, ora in corso di restauro.


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    foto:.tripadvisor.com

     
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