Il garofano, pianta erbacea coltivata a scopo ornamentale e come fiore reciso.

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    Caratteristiche
    I garofani sono piante erbacee annuali o perenni appartenenti alla famiglia delle Cariofillacee, con steli eretti a tratti nodosi ricoperti da foglie lanceolate di colore grigio – verde.
    I fiori formati da numerosi petali sfrangiati di colore bianco, rosa, giallo, arancio, rosso, scarlatto, fucsia, lilla, effondono nell’aria un delicato profumo. Dopo la fioritura compaiono delle capsule contenenti numerosi semi.
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    Fioritura
    La fioritura dei garofani avviene tra aprile -ottobre a seconda delle specie.

    Varietà
    Le varietà di garofani sono tante alcune di breve durata, altre invece annuali o biennali altre ancora perenni.
    Tra le specie più diffuse ricordiamo il garofano comune, G. caryophillus, il G. barbatus noto come garofani dei poeti, e il G .superbus intensamente profumato.
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    Coltivazione
    Esposizione: i garofani amano i luoghi soleggiati riparati dai venti e il clima mite.
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    Terreno: prediligono terreni calcarei, compatti, ricchi di sostanza organica e ben drenati.

    Annaffiature: periodiche e quando il terreno è completamente asciutto. Sospendere le annaffiature durante il riposo vegetativo delle piante.

    Concimazione: le specie perenni vanno concimate in primavera ogni 20 giorni con concime specifico per piante da fiore, diluito nell’acqua delle annaffiature oppure ogni 3 – 4 mesi con conime granulare a lento rilascio.
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    Moltiplicazione
    I garofani si riproducono per seme, per talea e per divisione dei cespi.
    Semina
    La semina dei garofani si effettua ad inzio marzo in letto caldo, in piena terra nel mese di aprile.
    Le talee delle specie perenni si effettuano in inverno recidendo getti laterali che vanno interrati in terriccio misto fino a completa radicazione.

    Malattie e Parassiti
    I garofani temono il mal bianco causato dall’eccessiva umidità ambientale e la Fusariosi una malattia fungina che si manifesta sulle piante giovani con marciumi della parte basale, sulle piante adulte invece con l’ingiallimento e l’appassimento degli steli e delle foglie.
    Tra i parassiti animali i garofani temono i tripidi, le larve della tortrice e gli acari.

    Cure
    Sostegni con paletti o reti e trattamenti antifungini e antiparassitari solo se necessari.

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    Garofano.linguaggio


    Numerosi sono i significati attribuiti a questo fiore nel corso dei secoli. La mitologia lega il garofano alla Dea della caccia, Diana; si tramanda infatti che un giovane pastore innamorato follemente della Dea, sia stato dalla stessa prima sedotto e poi crudelmente abbandonato; dalle lacrime versate del giovane che morì per la passione si narra nacquero dei bellissimi fiori: i garofani. Nello stesso verso anche la tradizione cristiana riporta che dalle lacrime di Maria addolorata ai piedi della croce del Cristo nacquero dei garofani. Numerosi sono anche i poteri attribuiti agli infusi ricavati con l'essenza del fiore: toccasana contro i malanni e la febbre, sollievo per le sofferenze d'amore. Nel linguaggio dei fiori il significato del garofano varia a seconda colore dello stesso: rosso=amore passionale ed impetuoso, bianco=fedeltà, giallo=sdegno.


     
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  3. gheagabry
     
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    A Sanremo........

    la storia del garofano, che deve il suo nome dalla voce greca ‘dianthus' ovvero ‘fiore degli dei', ha un legame speciale con la Città dei Fiori, e di cui fece la fortuna nell'Ottocento: il mercato floricolo sanremese seppe infatti rapidamente rendersi indipendente da quello francese all'epoca dominante. Il garofano ha qui trovato condizioni irripetibili grazie al caparbio lavoro dei floricoltori, al clima mite e all'impegno nella ricerca e nella tecnica degli ibridatori della Riviera dei Fiori. Su tutti quattro personaggi dettero un imprinting importantissimo per le sorti del garofano: Domenico Aicardi, che negli anni Trenta inventò il 'titolo di protezione' per il fiore, una sorta di brevetto, Quinto Mansuino, padre della floricoltura ligure e italiana (ai due si deve il ‘garofano Mediterraneo'), Ermanno Moro, che nella sua azienda a San Bartolomeo al Mare ottenne risultati considerati fra i maggiori mai raggiunti, e Giacomo Nobbio, a cui sono legati i così detti ‘cinesini', garofani di taglia più piccola del normale, con colori e disegni straordinari.
     
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  4. gheagabry
     
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    L’origine storica dell’evoluzione del garofano (Dianthus spp.) si perde nella notte dei tempi, se già il filosofo greco Teofrasto, vissuto circa 300 anni a.C., nei suoi frammenti della “Storia delle Piante”, oltre a rose, narcisi e viole, cita anche questo bellissimo fiore.
    Le varietà di garofano coltivate sono oggi moltissime. Basti pensare che alla fine del sec. XV il botanico inglese John Gerard nel suo libro “The Herbal” scriveva “…Il descrivere tutte le varietà di garofani è una fatica pari a quella di Sisifo o a quella di contare i granellini di sabbia”.
    Esistono perciò garofani adatti a soddisfare tutti i gusti ed ogni esigenza: per fiore reciso, per aiuole, bordure e giardini rocciosi, di grandi dimensioni e “miniatura”, di tutte le tinte, anche bicolori. A proposito del colore, come abbiamo avuto modo di precisare in altre occasioni, sono spesso dei virus gli artefici di screziature e variegature sui petali di molti fiori, dal gladiolo al tulipano, dalla fresia all’orchidea, ecc. Non fa eccezione il garofano.

    I fiori screziati

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    Attualmente, sono noti almeno sedici virus in grado di infettare il garofano in condizioni naturali. Alcuni di essi sono detti “specifici”, in quanto infettano unicamente il garofano o poche specie affini, come il virus della “maculatura”, quello della “maculatura nervale”, delle “incisioni anulari”, della “striatura necrotica”, ed altri ancora. Questi virus causano danni non indifferenti, in quanto diminuiscono la qualità e la quantità dei fiori prodotti.
    Fra le tante sintomatologie di cui si rendono responsabili, alcune riguardano il fiore modificandone il colore in maniera più o meno piacevole. Si tratta, generalmente, di screziature biancastre presenti su petali spesso malformati. Indipendentemente dall’effetto estetico sui fiori (a cui si accompagnano alterazioni cromatiche anche sulle foglie), i garofani infetti da virus hanno minore vigore vegetativo e sono maggiormente suscettibili ad infezioni fungine.

    Virus pericolosi

    I virus più pericolosi per il garofano sono proprio quelli “specifici”: molto resistenti e trasmissibili da pianta a pianta tramite contatto diretto, terriccio, sostegni, attrezzi e le normali pratiche agronomico-culturali. Ciò vuol dire che una volta eliminati i garofani infetti dall’aiuola non c’è più alcun pericolo di contaminazione per le specie limitrofe, a meno che non si tratti di altre Caryiophyllaceae, ma niente più garofani, almeno fino all’anno successivo

    Edited by gheagabry1 - 14/4/2020, 16:43
     
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  5. gheagabry
     
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    La moda di portare un fiore infilato nell’occhiello della giacca, di solito un garofano, ha origine alla fine del ’700.
    Siamo in Francia nel periodo più tormentato e tragico della Rivoluzione, e l’ormai ex regina Maria Antonietta è imprigionata nel tetro carcere della Conciergerie in attesa del processo; costantemente sorvegliata dalle guardie e impossibilitata ad avere qualsiasi contatto con l’esterno, la donna trascorre le giornate tra ansie e rimpianti, conscia dei dolori che ancora l’attendono.


    Eppure qualcuno è convinto che per lei ci sia ancora una possibilità di salvezza e tenta di organizzarne la fuga confidando poi in una possibile riparazione all’estero; il Cavaliere di Rougeville, un nobile monarchico, riesce ad ottenere il permesso di far visita all’infelice sovrana, e avendo necessità di consegnarle un biglietto con le dettagliate istruzioni del piano, lo infila furbescamente tra i petali di un garofano bianco disinvoltamente appuntato sul petto.

    Il piano di fuga fallì, ma da allora gli aristocratici francesi adottarono la moda del garofano bianco come simbolo di appartenenza politica e sociale.

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    Edited by gheagabry1 - 14/4/2020, 16:40
     
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  6. gheagabry
     
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    Dal punto di vista storico, era molto considerato per il suo significato simbolico di dignità, virtù e nobiltà. Napoleone Bonaparte ne aveva una gran considerazione e gli stessi ghigliottinati tenevano un garofano all’occhiello della giacca.
    Il nome scientifico del garofano è Dianthus, che in greco significa “fiore degli dei” ed è un fiore che và seminato in primavera per mezzo di talea o divisione dei cespi.
    A seconda del colore, questo fiore assume un significato diverso. Eccone qualcuno:

    Garofano rosa: è un fiore messaggero di affetto e tenerezza.
    Garofano bianco: simboleggia la fedeltà eterna.
    Garofano Rosso: simboleggia l’amore ardente e passionale, ma attenzione perché in Giappone viene usato per il lutto.

    Se regalate un mazzo di garofani dai colori assortiti invece è un gesto amichevole e sicuramente apprezzato visto che sono fiori molto belli.



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    Edited by gheagabry1 - 14/4/2020, 16:38
     
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5 replies since 5/1/2011, 13:14   6409 views
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