Adriano Pappalardo (Copertino, 25 marzo 1945) è un cantante e attore italiano.
Biografia
La sua carriera inizia nel 1971, con un provino alla Numero Uno, neonata etichetta discografica di Mogol. La voce dalle inaspettate venature soul e la veemenza dell'interpretazione (mentre canta si ferisce involontariamente alla testa, ma porta a termine l'esibizione nonostante il sanguinamento) sorprendono i presenti, primo fra tutti Lucio Battisti, tanto che si decide di metterlo subito sotto contratto. Gli viene consigliato di adottare un nome d'arte, ma lui sceglie di tenere il suo vero nome.
Con il suo primo 45 giri Una donna esordisce in televisione nello speciale "Tuttinsieme", in cui Mogol e Battisti presentano la scuderia della nuova casa discografica. Fanno seguito È ancora giorno (seconda al Festivalbar 1972) e Segui lui, entrambi scritti da Mogol e Battisti ed entrambi successi da hit parade. Sempre nel 1972 esce il suo primo 33 giri, intitolato semplicemente "Adriano Pappalardo".
In questo periodo conosce Lisa, sua moglie, dalla quale avrà un unico figlio, Laerte. Il successivo album California no, prodotto da Claudio Fabi, esce nel novembre 1973. Nel 1975 passa alla RCA Italiana e pubblica il terzo album Mi basta così. Nello stesso anno prende parte ad una tournée italiana insieme al giovanissimo Umberto Tozzi.
Dopo una serie di incisioni poco fortunate — tra cui Ai miei figli che dirò, cover di Knockin' On Heaven's Door di Bob Dylan — il grosso successo torna nel 1979 con Ricominciamo, che diventa anche il suo "tormentone". Ricominciamo viene inclusa nel successivo album Non mi lasciare mai (1980).
Nel 1982 riprende la collaborazione con un Lucio Battisti ormai ritiratosi dalla scena pubblica, che produce i suoi successivi album Immersione e Oh, era ora!. I testi di quest'ultimo album sono scritti, con lo pseudonimo Vanera, da Pasquale Panella, che diverrà poi l'autore dei successivi testi dei dischi di Battisti.
Del suo aspetto fisico inconfondibile e della sua forza interpretativa comincia ad accorgersi qualche produttore cinematografico, che gli propone di recitare in spot pubblicitari, o in veri e propri film. Viene così ingaggiato per ruoli da "duro" o "cattivo", ma si presta anche a interpretazioni da tipica commedia italiana.
Il primo film interpretato è A tu per tu di Sergio Corbucci (1984), a cui fanno seguito Rimini Rimini (1987) e Rimini, Rimini - Un anno dopo (1988).
È tuttavia con la fiction La Piovra 4 che ottiene il suo più grande successo come attore, a cui fanno seguito le due miniserie Classe di ferro e numerosi altri lavori televisivi, fino ai ruoli "impegnati" in Una famiglia per caso e Santa Rita da Cascia.
Inoltre nel 1990 partecipa alla terza edizione del musical Aggiungi un posto a tavola di Garinei e Giovannini, nella parte di Toto, lo scemo del villaggio impotente. Nel 1994 partecipa alla sit-com Italian Restaurant con Gigi proietti. Nel 1995 partecipa anche al musical I Cavalieri della Tavola Rotonda di Galli e Capone nel ruolo del Cavaliere Nero (personaggio con la particolarità di parlare solo in rima).
Nel giugno degli anni 2000 e 2001 ha condotto su Canale 5, insieme a Maurizio Vandelli, Little Tony e Rita Pavone, il varietà musicale I ragazzi irresistibili, nel quale proponeva insieme agli altri cantanti un repertorio musicale dagli anni sessanta in poi.
Nel 2003 partecipa al reality show L'isola dei famosi, che lo rilancia come "animale da palcoscenico" e come personaggio da gossip (nel 2011 partecipa al reality show anche il figlio Laerte). Le intemperanze in diretta, le risse verbali e le parole forti fanno sicuramente parte del personaggio che Pappalardo ha voluto costruirsi, ma gli creano talvolta dei problemi, tanto che nel 2006 il direttore di Raiuno Fabrizio del Noce, a seguito di uno scontro di pessimo gusto con il cantante e attore Antonio Zequila successo il 22 gennaio 2006 durante una puntata di Domenica In, decide di sospendere a tempo indeterminato la sua partecipazione ai programmi della rete. Qualche mese prima di questo fatto era andata in onda la reality-soap Casa Pappalardo, un "resoconto" della vita privata del cantante.
Al 2004 risale l'unica partecipazione di Adriano Pappalardo (con il brano Nessun consiglio) al Festival di Sanremo che, secondo alcuni critici, è frutto della sua sovraesposizione mediatica più che del valore artistico del brano in concorso.
Nel gennaio 2011 fa ritorno in TV sui Raiuno come concorrente VIP nella trasmissione I raccomandati.
Discografia
33 giri
Settembre 1972 - Adriano Pappalardo (Numero Uno, ZSLN 55151) Novembre 1973 - California no (Numero Uno, DZSLN 55662) 1975 - Mi basta così (RCA Italiana, TPL 1 1159) 1980 - Non mi lasciare mai (RCA Italiana, PL 31505) Aprile 1982 - Immersione (album) (Numero Uno, ZPLN 34165) Settembre 1983 - Oh! Era ora (Numero Uno, ZPLN 34202) 1988 - Sandy (CGD, 20836)
45 giri
1971 - Una donna/Il bosco no (Numero Uno, ZN 50125) Marzo 1972 - È ancora giorno/Senza anima (Numero Uno, ZN 50140) Ottobre 1972 - Segui lui/Problemi di coscienza (Numero Uno, ZN 50264) Maggio 1973 - Come bambini/Tu (Numero Uno, ZN 50304) 1973 - California no/Tu lo puoi (Numero Uno, ZN 50322) 1974 - Pensaci/Isole azzurre (Numero Uno, ZN 50334) 1975 - Mi basta così/Isole azzurre (RCA Italiana, TPBO 1117) 1976 - Donna mia/Ai miei figli che dirò (RCA Italiana, TPB0 1229) 1977 - Cavallo/E ti amo così (RCA Italiana, PB 6069) 1978 - Voglio lei/Baby (RCA Italiana, PB 6141) 1979 - Ricominciamo/Hi-fi (RCA Italiana, PB 6295) 1980 - Non mi lasciare mai/A mio figlio (RCA Italiana, PB 6424) 1982 - Giallo uguale sole/Risalendo la sagola (Numero Uno, ZBN 7258) 1983 - Oh! Era ora/Signorina (Numero Uno, ZBN 7339) 1984 - Cominciare/La voglia di tornare (CGD) 1986 - Vengo con te/Le solite cose (Cinevox, SC 1192) 1988 - Sandy/Calci in culo (CGD)
Antologie
1980 - Io sono il migliore, Voi siete i migliori (Addeo)
Filmografia cinema
A tu per tu, regia di Sergio Corbucci (1984) Rimini Rimini, regia di Sergio Corbucci (1987) Rimini, Rimini - Un anno dopo, regia di Bruno Corbucci (1988) Classe di ferro, regia di Bruno Corbucci (Italia 1, 1989-1991) Racket (miniserie televisiva), regia di Luigi Perelli (1997) L'ultimo capodanno, regia di Marco Risi (1998) Canone inverso, regia di Ricky Tognazzi (2000) Rita da Cascia, regia di Giorgio Capitani (Canale 5, 2004) Il Falco e La Colomba, regia di Giorgio Serafini (2009)
Da Wikipedia.org foto:andreapascariello.files.wordpress.com - .personaggifamosi.com - image.nanopress.it - luciobattisti.info
Adriano Pappalardo
Adriano Pappalardo è il primo album di Adriano Pappalardo, pubblicato a settembre del 1972.
Il disco
L'album di debutto del cantante pugliese viene pubblicato dopo il successo dei suoi primi 45 giri, Una donna/Il bosco no, pubblicato nel 1971 e È ancora giorno/Senza anima, uscito poche settimane prima del 33 giri; tutte e quattro queste canzoni sono contenute nell'L.P.
Tra le altre canzoni sono da ricordare Un uomo molte cose non le sa, portata al successo qualche anno prima da Nicola Di Bari, e Problemi di coscienza, già incisa dal gruppo dei Flora, Fauna & Cemento.
Il disco, prodotto e arrangiato da Claudio Fabi, è stato registrato negli studi Fonorama di Milano, di proprietà di Carlo Alberto Rossi; il tecnico del suono è Mario Carulli.
Tra i musicisti che partecipano all'incisione vi sono quattro musicisti provenienti dal gruppo di Patrick Samson (Euro Cristiani, Guido Guglielminetti, Umberto Tozzi e Claudio Pascoli) ed un ex componente dei Ribelli, Giorgio Benacchio
La copertina raffigura un centauro con le sembianze di Pappalardo, ed è opera di Gianni Giannici Celano, di Caesar Monti e di sua moglie Wanda Spinello.
Il disco è stato ristampato in cd nel 2003.
Tracce
LATO A
È ancora giorno (testo di Mogol; musica di Lucio Battisti) Argani e trattori (testo di Alberto Salerno; musica di Mario Lavezzi) Libera amore (testo di Gianni Giannici Celano; musica di Oscar Prudente) Il bosco no (testo di Mogol; musica di Guido Maria Ferilli) Un uomo molte cose non le sa (testo di Alberto Salerno; musica di Elio Isola).
LATO B
Una donna (testo di Mogol; musica di Mario Lavezzi) In America (testo di Mogol e Bruno Carlo Longhi; musica di Mario Lavezzi) Problemi di coscienza (testo di Mogol; musica di Mario Lavezzi) Senza anima (testo di Mogol; musica di Claudio Fabi e Oscar Prudente) I figli dell’aria (testo di Gianni Giannici Celano; musica di Euro Cristiani)
California no è il secondo album di Adriano Pappalardo, pubblicato a novembre del 1973.
Il disco
Dopo il primo album, Pappalardo pubblica una canzone, Segui lui, scritta da Mogol e Lucio Battisti, nel 1973, che rimane inedita su LP: infatti nel secondo album del cantante pugliese non verrà inserita.
Da questo disco non verrà tratto nessun 45 giri.
Come il precedente, anche questo disco, prodotto e arrangiato da Claudio Fabi, è stato registrato negli studi Fonorama di Milano, di proprietà di Carlo Alberto Rossi; il tecnico del suono è Mario Carulli.
Tra i musicisti che partecipano all'incisione, e che sono gli stessi del disco precedente, vi sono quattro musicisti provenienti dal gruppo di Patrick Samson (Euro Cristiani, Guido Guglielminetti, Umberto Tozzi e Claudio Pascoli) ed un ex componente dei Ribelli, Giorgio Benacchio
Il disco non è mai stato ristampato in cd.
Tracce
LATO A
California no (testo di Mogol; musica di Bruno Tavernese) Con il martello (testo di Mogol; musica di Bruno Tavernese) Da solo (testo di Alberto Salerno; musica di Bruno Tavernese e Claudio Fabi) No signori (testo di Alberto Salerno; musica di Claudio Fabi)
LATO B
Tu lo puoi (testo di Alberto Salerno; musica di Bruno Tavernese) Libertà e schiavitù (testo di Alberto Salerno; musica di Bruno Tavernese) Io di colpo insieme a te (testo di Alberto Salerno; musica di Damiano Dattoli) Un pazzo e un fiore di lillà (testo di Mogol; musica di Damiano Dattoli) Quadro lontano (testo di Alberto Salerno; musica di Bruno Tavernese)
Mi basta così è il terzo album di Adriano Pappalardo, pubblicato a maggio del 1975.
Il disco
Il terzo album del cantautore pugliese segna il suo passaggio dalla Numero Uno alla RCA Italiana.
Tra le canzoni del disco sono da ricordare tre cover, Ai miei figli che dirò, versione in italiano con il testo curato da Amerigo Paolo Cassella di Knockin' on heaven's door di Bob Dylan, Dolcemente, cover di Love me tender, il celebre successo di Elvis Presley, che Mario Panzeri adatta nella nostra lingua, e Il suono del silenzio, traduzione effettuata da Bruno Lauzi di The sound of silence di Paul Simon, preparata per il suo 33 giri dedicato al cantautore americano e poi rimasta fuori da esso.
La title track viene anche pubblicata su 45 giri; il lato B, Isole azzurre, è inedito su LP.
L'orchestra d'archi è arrangiata e diretta dal maestro Nicola Samale; il tecnico del suono è Gian Paolo Venditti.
Tra i musicisti che partecipano all'incisione da citare il chitarrista Luciano Ciccaglioni e soprattutto Edda Dell'Orso, la celebre cantante di tante colonne sonore di Ennio Morricone.
Il disco non è mai stato ristampato in cd.
Tracce
LATO A
Mi basta così (testo di Luigi Albertelli; musica di Bruno Tavernese) Ai miei figli che dirò (testo di Amerigo Paolo Cassella; musica di Bob Dylan) No signori! (testo di Alberto Salerno; musica di Adriano Pappalardo e Claudio Fabi) Dolcemente (testo di Mario Panzeri; musica di Vera Matson)
LATO B
Non si può (testo di Luigi Albertelli; musica di Bruno Tavernese) Schik-na-na Schik-na-ue (testo di Luigi Albertelli; musica di Bruno Tavernese) Il suono del silenzio (testo di Bruno Lauzi; musica di Paul Simon)
fonte: wikipedia.org foto: discogs.com
Video
[size=7]Mi basta così[/size]
Video
Ai miei figli cosa dirò
Quante volte ho detto sì più di questo non si può un uomo, no, non fa così in ginocchio non resterò no, no, no, non ci resterò no, no, no, non ci resterò no, no, no, non ci resterò. no, no, no, non ci resterò... Se mi chiedono perchè ai miei figli che dirò un'ombra è scesa su di me però in ginocchio non ci resterò no, no, no, non ci resterò no, no, no, non ci resterò no, no, no, non ci resterò no, no, no, non ci resterò....
Adriano, bluesman di razza, scuderia Battisti, conobbe il grande successo internazionale col singolo "Ricominciamo" dopo una lunga gavetta, che agli inizi anni 70: questo è l'album seguente, che stranamente non contiene il singolo milionario. Che dire del personaggio a tutto tondo uscito da un fumetto di Stan Lee? La maglietta con posa gladiatoria, la scritta da superman AP-sic!-, sintomo di forza e italico retaggio di energie potenti e forse incontrollate, tutto istintualità e sentimento, indice del rifiuto di intellettualismi fini a sé stessi, optando per una ricerca tutta interiore sotto il polinomio (?) casa patria famiglia e... amante.
L'album contiene momenti di indiscutibile valore, firmati da Albertelli e Tavernese, e spaziano tra ballad di sapore country, rock'n blues e sonorità più funky - Io e te / Uomo selvaggio / A mio figlio - ma senza ammiccare troppo alla disco music tranne per l'episodio pinkfloydiano- sci-fi di "Viaggia", sulla scia di Run like hell da The Wall dei Pink.
L'album non ebbe il successo dirompente del singolo tormentone, che suonava indefessamente nell'estate romana 79, e per il quale ho un piccolo debito affettivo: la sera prima per Gbr era passato uno di quei mitici spogliarelli -soundtrack Comfortably numb-, e l'indomani arrapato e deciso a non fare tappezzeria, m'ero portato la mia vecchia fonovaligia color grigio cemento a casa di amici al piano di sopra -avere uno stereo era cosa rara- e avevo ballato Ricominciamo - primal pollutions! e super paippes!- con Lauretta, complice una penitenza galeotta al gioco della bottiglia -esiste ancora?-. Quelle labbra fresche al gusto limone mi sembra di sentirle ancora, mi facevano presagire... ben altre interiorità. Eh, a quei tempi possedere o regalare un 45 giri di successo, sopratutto se for pomicions only, era garanzia di essere veramente fiko e alla moda. Bastavano poche lire.
Grazie Adriano, in nome dell'anima bambina che ci portiamo dentro te la dovevo un mini rece.
Recensione di: Valeriorivoli foto:cdn.discogs.com
Tracce
LATO A
Io e te Ladro Non mi lasciare mai In paradiso Logico... no?
LATO B
Tutto normale Uomo selvaggio Viaggia A mio figlio (Luigi Albertelli, Bruno Tavernese e Adriano Pappalardo)
Immersione è il quinto album di Adriano Pappalardo, pubblicato ad aprile del 1982. Il disco è un concept album, interamente dedicato al mare.
Adriano Pappalardo nel 1982 riprende la collaborazione con un Lucio Battisti ormai ritiratosi dalla scena pubblica: Immersione (nel 1982) e l'anno successivo Oh! Era ora.
Dell'album, lo stesso anno è stato estratto anche un 45 giri: Giallo uguale sole/Risalendo la sagola.
Il disco è stato ristampato in cd qualche decennio dopo.
Tracce
LATO A
Immersione Due nel blu Risalendo la sagola Giallo uguale sole Dimensioni
LATO B
Il richiamo delle sirene Dolci ricordi Cheope Guidami Mare amico mio
Oh! Era ora è un album di Adriano Pappalardo, pubblicato per la Numero Uno nel settembre 1983.
Alla realizzazione dell'album, come per il precedente, partecipò anche Lucio Battisti, che, oltre a curare la produzione e gli arrangiamenti, realizzò una registrazione che doveva servire da esempio guida per Pappalado, oggi non più reperibile. Durante la lavorazione del disco Battisti conobbe per la prima volta il poeta romano Pasquale Panella, autore dei testi del 33 giri sotto lo pseudonimo di Vanera, che dal 1986 inizierà una collaborazione con Battisti durata 5 album, fino al 1994.
Tracce
Tutti i brani sono di Pappalardo-Vanera.
Signorina – 3:58 Vanessa moda gaia – 6:05 Breve la vita felice – 4:31 Puoi toccarmi tutto a me – 4:10 Caroline e l'uomo nero – 4:35 Questa storia – 4:43 Io chi è – 4:34 Oh! Era ora – 4:09
fonte: wikipedia.org foto:1.bp.blogspot.com
L' album "Oh! Era Ora" (1983) è musicato da Adriano Pappalardo con i testi di un allora sconosciuto Pasquale Panella (che compare con lo pseudonimo di Vanera) e, ciliegina sulla torta, l'efficace arrangiamento di un certo Lucio Battisti. Non è affatto semplice descrivere un album così fuori dalle regole: queste otto canzoni infatti sono difficilmente collocabili come genere; il prodotto ricorda molto il primo esperimento di Lucio senza il suo mitico paroliere Mogol, quel "E Già" uscito giusto un anno prima del disco in questione: un suono votato all' elettronica con suoni ciclici, ripetitivi e freddi, ma mai banali e ritroviamo anche i testi così eterei e difficili del Battisti ormai abbandonato alla sua nuova strada musicale assieme al poeta ermetico Pasquale Panella.
Il disco si apre con il brano senz'altro più notevole del disco: "Signorina". Le prime parole del testo fanno capire che direzione prende il lavoro: "Sfiorare un'acqua svizzera, darle del lei, quell'acqua d'occhi esteri, darle del lei, mi sparivi, tra le stesse dita sue, mi rovini, io mi lascio lavorare e lascio fare" e ancora "E gli amori fanno esatto quel ronzio di lambretta di lontano per campagne e senza impegni". La canzone stupisce perché è carina, orecchiabile e ben cantata. La voce di Adriano è profonda, grintosa il giusto e mai eccessiva, perfetta per questo "pop" con testi così particolari, degni di un ascolto approfondito per tentare di capire il contesto, se non addirittura ogni singola frase. Si parla d'amore e di sentimenti in una maniera totalmente nuova.
Le canzoni che seguono alla prima chicca forse perdono di immediatezza, ma non rinunciano a testi ipnotici e giochi di parole che ad ogni ascolto assumono sfumature nuove: "M'ha spappolato il cuore passando col rosso fiammante della lingua - io vivo d'amore" (da "Breve la Vita Felice"), o addirittura snaturano l'essenza della canzone, come nel caso del brano "Caroline e l'Uomo Nero": "Questa è una canzone registrata, è chiaro, esatto, giusto o no, non facciamo scherzi per favore niente versi da posto, parlo chiaro o no, qui c'è il coro - Caroline!".
Arriviamo in un attimo all'ultimo brano che dà il titolo all'album, un divertissement che ricorda il brano "Pasta e Fagioli" del buon Lino Toffolo ma in versione vegetariana, più poetica ma comunque divertente anche se forse è l' unico brano veramente degno di entrare in una futura compilation di genere.
Giudizio più che positivo per questo lavoro snobbato e quasi dimenticato, che merita sicuramente un ascolto più approfontito, sempre tenendo ben presente mio cappello introduttivo. Lennon79 remixato da Vikk
Sandy è il settimo e ultimo album di Adriano Pappalardo, pubblicato nel 1988.
Il disco
L'album è composto da due inediti e da nuove versioni di brani editi precedentemente. Dell'album, lo stesso anno è stato estratto anche un 45 giri: Sandy/Calci in culo.
Tracce
LATO A
Sandy
È ancora giorno La versione originale del brano fu pubblicata nell'album "Adriano Pappalardo (album)" del 1972. Giallo uguale sole La versione originale del brano fu pubblicata nell'album "Immersione (album)" del 1982. Come bambini La versione originale del brano fu pubblicata nel 45 giri "Come bambini/Tu" del 1973.
LATO B
Calci in culo
Una donna La versione originale del brano fu pubblicata nell'album "Adriano Pappalardo (album)" del 1972. Segui lui La versione originale del brano fu pubblicata nel 45 giri "Segui lui/Problemi di coscienza" del 1972. Cavallo La versione originale del brano fu pubblicata nel 45 giri "Segui lui/Problemi di coscienza" del 1977. Non mi lasciare mai La versione originale del brano fu pubblicata nell'album "Non mi lasciare mai" del 1980.
Curiosità
È il primo e ultimo album che Adriano Pappalardo incide per la Compagnia Generale del Disco. Tutti i brani (eccettuati Sandy e Calci in culo) sono ricantati.
Flashback: I Grandi Successi Originali di Adriano Pappalardo è una compilation di due CD del cantante italiano Adriano Pappalardo, composta da 24 brani registrati in studio, pubblicata dalla Sony nel 2009.
Tracce
CD 1
È ancora giorno Una donna Segui lui Senza anima California no Un pazzo e un fiore di lillà Il bosco no Come bambini Da solo No signori Quadro lontano Tu
CD 2
Cavallo Isole azzurre Mi basta così Non si può Io e te Schik-na-na Schik-na-ue Ai miei figli che dirò Donna mia Voglio lei Hi-Fi Non mi lasciare mai Ricominciamo
da: movieplaye.it
Pappalardo sposa Lisa dopo 38 anni di convivenza
Roma
«Credo nell’indissolubilità del matrimonio e per questo prima di sposarmi ho preteso un lungo collaudo. Avrei voluto aspettare i cinquant’anni di convivenza, ma poi mi sono convinto che 38 fossero sufficienti per chiedere a Lisa di diventare mia moglie. Siamo due sposi-nonni e sulle nostre fedi nuziali sarà inciso il nome del nostro nipotino, Leòn». Adriano Pappalardo, cantante mito degli anni Settanta con la canzone Ricominciamo (4 milioni di copie vendute in tutto il mondo) e attore, annuncia le sue nozze, che saranno celebrate in Campidoglio dal sindaco Gianni Alemanno nella prima settimana di novembre. Dopo la sua indimenticabile partecipazione alla prima edizione de L’isola dei famosi, Pappalardo è diventato un po’ il simbolo dell’eroe buono, aggressivo per necessità, pronto a combattere per difendere i valori in cui crede. Anche al punto da giocarsi il rapporto con la Rai per una lite furibonda con Antonio Zequila durante una puntata di Domenica in condotta da Mara Venier nel 2006. Da allora, anche se la pace con i dirigenti è stata fatta, Adriano appare poco in televisione. Ma non ne fa un dramma. Sta incidendo un album di blues ed è appagato dai concerti sempre gremiti di giovani.
IL VALORE DEGLI AFFETTI
Ma il senso della vita, spiega, per lui sta negli affetti familiari. In particolare quello per l’adorato nipotino, nato dal matrimonio del figlio Laerte con Selvaggia Lucarelli, oggi separati. A 65 anni (portati alla grande), con 12 chili persi grazie a un’intensa attività sportiva, Pappalardo affronta il matrimonio con emozione e una punta di romanticismo. E Lisa, a chi le chiede come abbia fatto a sopportare un partner per molti versi ingombrante, risponde: «È vero, Adriano è un compagno impegnativo, ma mi ama come il primo giorno ed è un padre meraviglioso. Inoltre non mente mai. Mi pare che basti per considerarlo un uomo da sposare».
Adriano, come si è deciso al matrimonio?
«Per due ragioni. La prima è il mio amore grandissimo per Lisa. Non potrei concepire la vita senza di lei. Per esempio, stamattina sono andato a fare una passeggiata e quando mi sono fermato sotto un albero, tra i raggi del sole, ho sentito il bisogno di telefonare a Lisa per condividere con lei l’emozione di quel momento».
E la seconda ragione qual è?
«Mio nipote, la cui nascita ha cambiato la mia esistenza. Leòn mi fa rivivere i sentimenti che provavo quando Laerte era piccolo. È il mio passaporto per l’immortalità. Per lui mi mantengo giovane, in modo da poterlo seguire nel migliore dei modi. Ed è anche per lui che mi sposo. Purtroppo, dopo la separazione dei genitori, Leòn vive a Milano con la mamma. Ci manca tanto e vogliamo assicuragli e il nostro appoggio in qualsiasi circostanza. Per questo Lisa e io, considerando la scarsa attenzione che la legge riserva alle coppie di fatto, abbiamo voluto legalizzare la nostra unione».
Al vostro matrimonio parteciperanno personaggi famosi?
«Ho invitato Antonello Venditti e Renato Zero, ma, oltre a loro, non ho troppi amici nel mondo dello spettacolo. Pompilia Rossi e Filippo Wulderk, i miei avvocati, saranno i testimoni di nozze. In una società sempre più simile al Far West, è bene farsi difendere». Adriano, ma lei non perde mai il gusto della polemica? «Più che polemico sono sincero. E continuerò ad esserlo anche se questa mia caratteristica mi ha procurato molti guai».
Il cantante mette a ferro e fuoco lo studio di Barbara D’Urso con il suo entusiasmo: svelata la sorpresa ad alto tasso di adrenalina per la moglie Lisa “E’dietro le quinte ma è incontenibile, preparatevi perchè sta arrivando”
mai introduzione di un ospite fu più azzeccata: Adriano Pappalardo in tshirt blu e jilet di jeans da rocker di riviera si precipita come una furua nello studio di Barbara D’Urso. Aizza il pubblico come un torero esperto, e la gente muggisce di contentezza.
Dopo 38 anni di convivenza, il cantante 5 anni fa (nel 2010) ha sposato la sua Lisa, una pacata signora bionda ed elegante, di nero vestita che lo sopporta con amore. Lei si esprime con garbo, lui urla come un pazzo.
Barbara D’Urso li ha invitati in studio per raccontare come hanno festeggiato il loro anniversario.
Prima di svelare l’arcano, parte una carrellata di immagini dei film in cui Adriano è comparso come attore, poi un video in cui Michele Placido si complimenta con l’amico sia per la sua carriera di artista sia per la storia d’amore con Lisa. Lui naturalmente si commuove, e va ad abbracciare calorosamente Barbara. “Io dovrei venire almeno una volta al mese” è il commento. Immancabile anche il videosaluto di Laerte Pappalardo, che vive a Lanzarote (ricordiamo che è stato marito di Slevaggia Lucareli) e si complimenta con la madre perchè sopporta il vulcanico genitore da 43 anni.
Ed ecco svelato il “sorpresone”: l’Adriano nazionale le ha organizzato una candid camera ad alto tasso adrenalinico. Con una scusa attira l’ignara e paziente compagna in macchina, poi si ferma in mezzo alla strada fingendo di dover fare una commissione. Un gruppo di “brutti ceffi” parcheggia accanto all’auto del cantante, impedendogli le manovre. Lui torna e con la sua consueta foga attacca rissa con i malcapitati. La moglie scende dall’auto tentando di sedare il tafferuglio e uno dei loschi figuri (ovviamente complice) sfodera un microfono: Adriano lo afferra e parte la serenata nel mezzo del parcheggio sulle note di “Ricominciamo”. Lei scoppia a piangere, e lui in studio mima la scena. Si allontanano accompagnati da una standing ovation.
di Zelia Pastore fonte:tvzap.kataweb.it/ foto:video.mediaset.it/