MAURIZIO ARCIERI - KRISMA - NEW DADA

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    Krisma-NonHoDenaro


    Non ho denaro

    Lp de 1989 distribuito da Bollicine

    Tracce:

    1) Prendo La Moto
    2) Messaggiami
    3) La Spesa
    4) Bandito Favorito
    5) Maisonnette
    6) Where Is The Money
    7) Chicas De Hollanda
    8) Jungle Lover
    9) Occhi Distratti
    10) Danke Schonen

    fonte: estatica.it





    Messaggiami





    La spesa





    Bandito favorito

     
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    Chicas De Hollanda




    Jungle Lover






    Danke Schonen

     
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    clandestine_cd_inner

    Clandestine Anticipation

    Versione cd dell'omonimo album del 1982 - CGD-Urlo 4509 97361-2



    Tracce:

    Miami *
    Samora Club
    Crucial Point
    Melonarpo *
    Silly Europeans
    Wrong Island *
    Opposite etisoppO
    Water *
    Zacdt Zacdt


    fonte: krisma.mayancaper.net



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    Many Kisses e altri successi

    ( 1999)

    Tracce:

    1 Many Kisses 3:33
    2 Cathode Mamma 3:13
    3 Lola 2:52
    4 Aurora B 5:06
    5 Telegram 5:10
    6 Wanderlust 2:13
    7 We R 3:48
    8 Lover 3:24
    9 Rien Ne Va Plus 3:29
    10 R.Rock 4:26





    Many Kisses



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    The Best Of (Nuove Incisioni)



    Recensione scritta da egebamyasi per DeBaser.

    Ebbene sì, anche l'Italia ha avuto i suoi alfieri elettronici nell'epoca punk. I Krisma vennero alla luce nel 1976. Erano un duo formato da Maurizio Arcieri e da sua moglie, Christina Moser (inizialmente si chiamavano Chrisma, da CHRIS-tina e MA-urizio).
    Arcieri aveva alle spalle già una certa fama come cantante, verso la fine degli anni 60, dei "New Dada". La raccolta in questione è del 2001. Comprende i primi 4 album della band, re-incisi da Arcieri all' AREASTUDIO di Milano tra ottobre e novembre del 2000, ed è un' ottima testimonianza di ciò che furono e rappresentarono, in un'Italia ancora alle prese con un progressive ormai vittima della sua stessa arte.

    Il gruppo aveva un respiro internazionale sconosciuto all' epoca. Si trasferì infatti subito in Inghilterra, dove strinse amicizia col compositore greco Vangelis e con suo fratello Nico Papathanassion, allora direttore artistico della Polygram. Queste collaborazioni di pregio fecero del loro primo album, "Chinese Restaurant", del 1977, un piccolo gioiellino, con testi rigorosamente in inglese, che li fece paragonare dal New Melody Maker addirittura ai Velvet Underground. A testimonianza di quel lavoro c'è subito la traccia d'apertura, "Lola" un tango elettronico cantato con tono interrogativo da Arcieri, che poi fa spazio al sensuale registro di Christina, tra ricami di chitarra spagnoleggiante, e vibranti linee di sintetizzatore. Un brano caldo e glaciale allo stesso tempo, che mescola influenze teutoniche e anima latina.
    "C-Rock" è invece un' ossessivo raga che effettivamante fa venire in mente i Velvet Underground remixati dai Neu!. Sicuramante un mix riuscito... "Mandoia" riprende il tema di "Lola", ripiegando verso un esotico bolero sintetico, puntellato da interventi di chitarra pizzicata. In definitiva si può definire "Clandestine Anticipation" come un ottimo esordio, dove sperimentazione e melodia si compenetrano naturalmente.

    A rappresentare il successivo "Hibernation", del 1979, (che uscì in vinile argentato) c'è la fascinosa "Aurora B", che oltre ad essere una delle loro canzoni più famose, fece scalpore all'epoca per via del suo video provocatorio. Si tratta di una ballata per piano liquido, chitarra folk e drum machine, impreziosita dalla solita elettronica glaciale. Ma il vero punto di forza era il canto sexy di Christina, in un micidiale tono algido ed erotico che incanta e seduce. "Lover" incarna l'anima più rock del progetto, mentre "Got Got Electron" riporta i Kraftwerk nel caos metropolitano.

    Il successivo "Cathode Mamma" uscì nel 1980, e vira verso un sound più ballabile e commerciale. Trascinato dal singolo "Many Kisses", un coinvolgente synth-pop a ritmo incalzante, che comunque delle sperimentazioni dei lavori precedenti ha ben poco, si fece notare anche per la title-track, anch'essa molto orecchiabile ma di fattura superiore, un ipnotico balletto meccanico su ritmo robotico di chiara matrice Kraftwerkiana. L' album venne realizzato in collaborazione con Hans Zimmer, che aveva lavorato in passato con gli Ultravox.

    Quando sembra di vedere all'orizzonte un suono sempre più diretto verso la melodia, anche solo per il semplice fatto che i due firmano un contratto con la Cgd, disposta ad investire molti soldi su di loro, intuendone il potenziale commerciale, i Krisma sorprendono tutti e pubblicano nell' 82 "Clandestine Anticipation" un lavoro dal titolo profetico, dalle sonorità asprissime. Nel cd sono presenti ben sei brani di questo disco. Si parte con "Miami" un lungo viaggio nella techno-house ( e siamo nel 1982, attenzione, non nel '92..) più ipnotica, venata da un tribalismo stordente, frastornata da vocalizzi disturbati in lontananza, e da scintillanti note eletroniche in primo piano. Un brano memorabile.
    "Melonarpo" è caratterizzata da synth di chiara matrice tedesca, ( echi di " Antenna " dei Kraftwerk ), con una dinamica davvero notevole per l'epoca, che aveva pochi rivali in giro. La frenesia demente di "Bee-Bop" prosegue il discorso, interrotto soltanto da "Skyline " unica apertura melodica. A dire il vero ci sono anche delle ingenuità, ma è comunque un lavoro coraggioso e per certi versi avanguardistico, che, inutile sottolinearlo, fu un vero flop commerciale.

    Stop. Il cd è terminato, ma ciò che i Krisma hanno rappresentato rimane sulle note della musica italiana. Un raro esempio di coraggio artistico, che li portò comunque, e questo fa riflettere, ad emigrare. Raccomandato, anche solo per farsi un'idea " diversa " sul panorama della musica tricolore.

    fonte: debaser.it




    Melonarpo






    Skyline





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    Iceberg

    Ristampa dell' album omonimo del 1986, in formato Cd del 2003

    Tracce:

    Skyline
    Melting Ice Garden
    Fritz Cavallo
    Eyes Gymnastic *
    Crystal Lover
    Iceberg
    Igloo Architecture
    Be-bop *
    Eskimo in Distress *
    Signorina ^
    Hotta Choccolatta * ^
    Be-bop reprise ^

     
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  4. tomiva57
     
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    Chinese Restaurant

    (Remastered)
    - Polydor (Digipack)
    - N. Catalogo 1748796 (26/10/2007)


    chrisma

    Chinese Restaurant | Hibernation



    Ho preso la macchina, la più utilitaria che c’è, sicuro che mi avrebbe portato a destinazione perché lei è affidabile nonostante i suoi dieci anni di età. Ho fatto una specie di coast to coast: dalle coste del lago di Garda a quelle del lago Maggiore. Avevo appuntamento con Cristina e Maurizio.
    Sto scrivendo un libro su di loro ma fino ad ora ho scritto solo della loro opera. Sì, perché Cristina e Maurizio sono due veri artisti e la loro opera è un’Opera Punk. La chiama così Maurizio, che sembra un bambino alle prese col nuovo triciclo mentre me la illustra aprendo il suo vecchio iMac. Cioè, ha anche quello nuovo, e Cristina ha il suo personale iBook…ma l’opera punk è nata su Re-Birth, suite della Propellerhead che “gira” solo sul “vecchio” G5.
    Il mio libro ha bisogno di andare oltre l’opera di Cristina e Maurizio, per arrivare alla vita, all’esperienza, al tattile. Perché Cristina e Maurizio sono solo accidentlmente italiani, sono due musicisti, anzi no, sono due artisti, capaci di mettere la loro stessa vita dentro all’opera. Hanno conosciuto Nico, quella dei Velvet. ed anche Niko, quello con la K, il fratello di Vangelis, quello degli Aphrodite’s Child, quelli di Demis Roussos.
    Hanno cenato con Andy Warhol, quando stavano a New York sotto contratto con l’Atlantic Records. Lavoravano con Arto Lindsay e Afrika Bambaataa metteva i loro dischi nei club esclusivi della Grande Mela. E avevano una casa a Londra, negli anni del Punk inglese.
    Abbiamo chiacchierato per ore ed ore, mi hanno raccontato cose dell’altro mondo, di quando hanno suonato coi Beatles, di quella volta che Martin Hannet ha distrutto lo studio della Philips di Hilversum mentre lavorava a una loro canzone. Ho saputo che la vecchia Synsonic Drum della Mattel era basata sul brevetto di un sequencer inventato da loro e che si chiamava Krismino. Mi hanno detto che la Medical Records ha appena ristampato, in copie numerate e vinile colorato 180gr., i loro primi due dischi su LP. Chinese Restaurant e Hibernation sono tornati a più di trent’anni di distanza dalla prima edizione, grazie ad un’etichetta di Seattle che ne ha valorizzato l’origine seminale. Punk in senso stretto, non Punk-Rock. Solo PUNK. Dischi ed artisti liberi di catene, di impegni, di legami. Liberi di essere artisti nel senso più prestigioso del termine.
    Poi mi hanno regalato quei due vinili, nuovi di zecca, mi hanno scritto i loro nomi sull’etichetta col lampostil. Ed io gongolavo, perché prima di tutto sono un fan. E infatti avevo con me anche i miei vecchi 45 giri e li ho costretti a firmare anche quelli.
    Hanno piena coscienza di quello che sono stati e sono sereni nel sapere di essere stati importanti per noi. Per me.
    Per me che ho prodotto un tribute album, coinvolgendo musicisti di tutto il mondo assieme a molti amici. Pe me che ero solo un fan ma che adesso, da grande, sto scrivendo un libro su di loro e che sarà finalmente il nostro libro. Mio, di Cristina e di Maurizio.
    Adesso che i loro primi due album ritornano in vita, più colorati e brillanti che mai, è il momento giusto per rimetterli sul giradischi ed ascoltarli, come succedesse per la prima volta. Perché suonano alla grande, come nemmeno i CD Remasters erano riusciti a fare, così, mentre mi viene un sorriso quando ripenso a Maurizio che mi racconta di Vangelis che aggiunge un’armonia orchestrale col Prophet 5 sulla sua Lycee qui, adesso, a casa mia, la puntina sta suonando proprio quella canzone.

    fonte:fardrock.wordpress.com

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    Cathode Mamma

    (Remastered)
    - Polydor (Digipack)

    - N. Catalogo 1748798
    (26/10/2007)

    Tracce:

    Cathode mamma (Neue version)
    Many Kisses
    Peggy Guggenheim
    Rrock
    Rien ne va Plus
    Cathode Mamma
    Telegram
    White Knife
    Last Chance to see man






    Cathode Mamma Neue Version



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    Chybernation

    - NdA Press

    - Cd tributo ai Krisma con due inediti del gruppo

    - Interno 4 Records 13 (10/2011)

    Krisma Chybernation
    16 artisti per il primo tributo ai Krisma


    CHyberNation, con un titolo che gioca con la natura e la storia dei Krisma, è un progetto che vede la partecipazione di 16 artisti indipendenti alle prese con il repertorio della band di Maurizio Arcieri e Christina Moser.

    Volvo Tapes di Enrico Fontanelli (Offlaga Disco Pax), Cosmic Boilers con Andy (Bluvertigo), Roulette Cinese, Gli Avvoltoi, XX Century Zorro, Shivan, Johnny Grieco (Dirty Actions), The Tempelhof, Machina Amniotica e Stardog, sono solo alcuni dei nomi italiani coinvolti in un progetto che vede partecipazioni anche di artisti di altri paesi come Red Flag (San Diego, CA.), AntiQuark (Los Angeles, CA.).

    Assieme alle 16 cover, 2 inediti incisi direttamente dai Krisma.

    Un’opportunità per scoprire un songbook tra i più pregiati della discografia italiana e l’occasione per ripercorrere la carriera e la storia dei Krisma attraverso la prima bio-discografia ufficiale del gruppo, un intervista esclusiva e un libro con decine di illustrazioni.



    fonte: krisma-news.blogspot.com


    krisma




    CHyberNation - KRISMA Tribute 2011 (Trailer)



    Tanta+gente+per+i+krisma+with+Joyello+Triolo,+Gianluca+Alessandrini,+Cristina+Moser+and+Luca+Trambusti-02

     
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  5. tomiva57
     
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    I New Dada

    I New Dada erano sei studenti milanesi quasi tutti dediti agli studi di ragioneria e chiaramente sconosciuti al grosso del pubblico. Appassionati di musica, si ritrovavano e suonavano insieme, studi permettendo. Di botto però - ed esattemente nel giugno 1965 - i 'Dada' diventarono famosi praticamente in tutta Italia: il loro impresario riuscì a farli partecipare, come gruppo d'apertura, nientemeno che alla Tournée dei Beatles in Italia (voci non troppo maligne asseriscono che ci furono fior fiore di raccomandazioni esterne affinchè ciò avvenisse).

    E' così che d'incanto, Maurizio, Ferry, Giorgio, Renè, Franco e Pupo, si ritrovarono proiettati nel mondo della canzone, senza aver avuto il tempo di accorgersi effettivamente di cosa stesse succedendo. E' chiaro che bastò quella tournée con i Beatles per assicurare al gruppo vantaggiosi contratti discografici e nondimeno, allettanti serate in giro per la nostra penisola. Accantonati senza troppa fretta e con pochi rimpianti i libri di ragioneria, il gruppo si dedicò anima e corpo ad una carriera che sembrava dischiudere al gruppo orizzonti davvero infiniti.
    Dopo qualche inevitabile contrasto con i genitori i New Dada, seppelliti nelle viscere della terra i loro libri, erano convinti di diventare davvero il gruppo italiano più conosciuto; anche perchè la loro amicizia era solida ed intaccabile (poco importa se dopo qualche anno sorsero clamorosi litigi che sfociarono nella divisione del gruppo in due complessi diversi e quindi all'inevitabile fine della bella storia).

    Tutti milanesi, tranne Franco di Padova e Ferry di Sassari, si erano comunque conosciuti proprio a Milano; analoghe le loro origini sociali e gli ambienti frequentati dalle loro famiglie, appartenenti alla medio-alta borghesia meneghina. Questo facilitò la loro carriera, specie all'inizio: chiunque all'epoca abbia avuto un complessino conosce a menadito, quanto difficile fosse acquistare anche un solo microfono o la più squallida chitarra elettrica (non parliamo poi di amplificatori, impianto voci, batteria... eccetera!); per loro almeno questo fu superato con discreta facilità.
    Questa prefazione per arrivare al punto che, contrariamente ad altri complessi e cantanti che a quel tempo potevano essere attratti dalla musica anche per un fattore finanziario e remunerativo, i New Dada imbracciarono le chitarre per altri svariati motivi ma soprattutto comunque per passione. Pensate che già allora, Maurizio possedeva una Ferrari, gli altri viaggiavano almeno su 'GT' o '1600 Spider', aspetti un tantino in contrasto con il beat stesso e con la protesta in generale ma... i Beatles insegnano! Per di più, vetture ed altri ammennicoli che ai loro coetanei era permesso solo di sognare in voluttuosi sonni notturni, i 'Dada' già le possedevano prima del loro successo.
    Il nome del gruppo, insolito per la verità (non scelsero nè un nome di animale, nè un nome 'rivoltoso' come si usava allora), venne ispirato dal movimento artistico e letterario noto in Svizzera che negli anni precedenti la prima guerra mondiale fu chiamato "dadaismo". "Dada" era il nome che Tristan Tzara ed i suoi seguaci si erano scelti per il loro movimento, così i nostri amici divennero appunto NEW DADA. Il loro esordio avvenne in locale milanese poco conosciuto: il Gallery Club e d'acchitto i sei ragazzi entusiasmarono tutti i presenti, e fu proprio lì che per caso Leo Watcher, impresario italiano dei Beatles, li ascoltò e pensò a loro quando il "Fab Four" vennero a scaldare i nostri cuori nella loro unica tournée italiana.

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    Anche se semi-professionisti, non certo attendibili sul piano tecnico, i sei ragazzi conquistano i vertici del fanatismo beat meneghino, grazie a particolari innovazioni. Innanzitutto la formazione a sei, mai vista in Italia, l'introduzione del piano elettrico, un look stravagante e vagamente "dandy". All'inizio il leader è Gianfranco, detto Pupo, il batterista che suona sempre in guanti bianchi, ma ben presto la leadership passa nelle mani di Maurizio Arcieri, il cantante, che ha dalla sua tutto il pubblico femminile.

    Acquistano una buona popolarità suonando nei primi locali beat milanesi e debuttano discograficamente nel 1965 con "Ciò Che Fai", versione italiana di "Walking In The Room" dei Searchers (che però nell'edizione dei Rokes, con il titolo "C'è Una Strana Espressione Nei Tuoi Occhi", avrà molto più successo).

    Maurizio Arcieri voce solista
    Renato Vignocchi chitarra
    Franco Jadanza chitarra
    Ferruccio Sansoni tastiere
    Giorgio Fazzini basso
    Riki Rebaioli batteria

    Dopo questo disco Riki Rebaioli lascia il gruppo per entrare nei Nuovi Angeli (e poi nel 1969 nei De De Lind), e viene sostituito da Gianfranco "Pupo" Longo.


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    Ciò che fai/Domani sì

    (Bluebell - 1965)



    Domani sì





    Con questa nuova formazione incidono "La tua voce" (che è sempre la versione italiana di "Walking In The Room" dei Searchers ma con un testo e diverso da "Ciò che fai"), che comincia a farli notare ed attira l'attenzione dell'impresario Leo Watchter, in breve tempo vincono il Festival dei Complessi Beat di Rieti.

    Maurizio Arcieri voce solista
    Renato Vignocchi chitarra
    Franco Jadanza chitarra
    Ferruccio Sansoni tastiere
    Giorgio Fazzini basso
    Gianfranco Longo batteria

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    La mia voce/Domani sì

    (Bluebell - 1965)




    La mia voce





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    L'amore vero/C'è qualcosa

    (Bluebell - 1965)





    L'amore vero




    Leo Watcher, celebre impresario, decide di inserirli fra i suoi artisti e, quando nel 1965 cura la tournée italiana dei Beatles, i New Dada hanno l'onore di suonare come gruppo supporter.

    Nello stesso anno pubblicano un altro 45 giri, "L 'Amore Vero", dove ancora una volta il "primato" di Maurizio sembra indiscutibile. Ottimamente gestiti da Wechster - che riesce addirittura a piazzarli in importanti teatri, quali lo Star Club di Amburgo e l'Olympia di Parigi - viaggiano a livelli di popolarità che rasentano il fanatismo.

    Nel 1966 partecipano a Studio Uno con "Batti I Pugni" (versione italiana di "Keep On Running")


    e al Cantagiro con "Non Dirne Più" (versione italiana di "Sick And Tired" di Chris Kenner) che incidono prima in inglese e poi in italiano per prendere parte alla gara musicale a tappe.

    Dal punto di vista stilistico il successo è assicurato, almeno fino a che rimangono nel settore easy-beat; decisamente peggio va quando decidono di affrontare il repertorio nero con un singolo contenente" T. Bird" e "I'll Go Crazy" di James Brown.

    "I'll Go Crazy" è comunque il titolo del loro primo e unico album, pubblicato in un momento di particolare fortuna,ristampato in CD nel 1996 dalla On Sale Music, 52-OSM-011 con 4 Bonus Tracks.
    Le tre tracce bonus Lady Jane le ho rubacchiate in rete al Topaccio collegandomi nottetempo mentre dormiva e carpendogliele con destrezza.... grazie Rattus!

    Nel 1967, sempre grazie a Leo Wechster, sono supporter al tour dei Rolling Stones, per la prima volta in Italia. Pochi mesi dopo, Maurizio Arcieri e Ferry Sansoni traducono in italiano "Lady Jane", il classico degli Stones.

    Il singolo arriva al n. 3 in hit parade ma verosimilmente solo grazie alla versione originale. Il brano permette comunque al cantante di affinare le sue qualità vocali easy-listening e di spianare la strada alla sua attività solistica.

    In questo periodo, però, un violento litigio spacca in due il gruppo, portandoli anche in tribunale: Maurizio, con Giorgio e Pupo, mantiene il possesso legale del nome, chiamando a suonare il bassista Giandomenico Crescentini, il chitarrista Gilberto Ziglioli e il tastierista Roberto Rossetto, e dopo poche settimane Lady Jane esce con un nuovo retro non più a nome del gruppo ma attribuito al solo Maurizio (preceduto da un altro 45 giri del cantante), ed i New Dada sono ufficialmente sciolti.



    Le cover de I New Dada:

    Ciò che fai (1965) = When You Walk In The Room - Searchers / Jackie DeShannon
    La tua voce (1965) = When You Walk In The Room - Searchers / Jackie DeShannon
    T Bird (1966) = T Bird - Rocky Roberts
    I'll Go Crazy (1966) = I'll Go Crazy - James Brown
    Non dirne più (1966) = Sick & Tired - Chris Kenner / Fats Domino
    Lady Jane (1967) = Lady Jane - Rolling Stones


    Gli altri tre New Dada della formazione originale, Ferruccio, Franco e Renato, non potendo usare il nome del gruppo, adottano quello di Ferry, Franco, René, Danny e Gaby (inserendo il batterista Gaby Lizmi, proveniente dal Patrick Samson Set e Danny Besquet ex bassista de I Profeti), incidono due 45 giri per la CBS (di cui il secondo contiene una canzone scritta da Roberto Vecchioni, Se te lo raccontassi) e, soprattutto, sono il gruppo di spalla alla tournée dei Rolling Stones dell'aprile 1967, riuscendo quindi a suonare, nel giro di due anni, con i due gruppi più importanti e più noti dell'epoca (e non solo); fecero anche da spalla ad Eric Burdon & The Animals durante il tour italiano.


    Ferry Franco Renè Danny & Gaby:

    1967: Elegia per l'amico di Antonio/Un treno che parte
    1967: Se te lo raccontassi/Quattro stagioni


    Franco Jadanza incide alcuni 45 giri come solista usando lo pseudonimo Luca D'Ammonio (ed avendo un notevole successo nel 1977 con Ragazzina); forma poi il gruppo di rock progressivo dei Dragon, con cui incide un album nel 1981 (etichetta Best Sound, distribuzione RCA Italiana), prodotto dall'etichetta di sua proprietà Hit Promotion; con i Dragon partecipa a numerose trasmissioni sia della Rai che di Canale 5.

    René Vignocchi aveva costituito un gruppo, Tributo agli Shadows, ed è morto anni dopo.

    Maurizio Arcieri firma un contratto con la Joker, ottenendo l'anno successivo un grandissimo successo con Cinque minuti e poi... (riproposta nel 2006 anche da Claudio Baglioni), per poi passare alla fine degli anni settanta al punk e poi alla new wave insieme alla moglie Christina Moser con cui fonda i Chrisma (poi Krisma).... ma questa è un'altra storia che occuperà un altro Superpost!

    Formazione negli anni....

    Maurizio Arcieri (Milano, 30 aprile 1945): voce solista
    Renato Vignocchi detto Renè (Milano, 8 ottobre 1947 - scomparso nel 2000):chitarra
    Franco Jadanza (Padova, 29 giugno 1946): chitarra
    Ferruccio Sansoni detto Ferry (Sassari, 12 marzo 1946-scomparso alla fine del 2010): tastiere
    Giorgio Fazzini (Milano, 5 ottobre 1946): basso (1964-1967)
    Riki Rebaioli: batteria (1964-1965)
    Gianfranco Longo (Palermo 4 agosto 1946): batteria (1965-1967)
    Giandomenico Crescentini: basso (1967)
    Roberto Rossetto: tastiere (1967)
    Gilberto Ziglioli (Milano, 1948): chitarra (1967)



    Pubblicato da Roberto Roganti
    fonte: verso-la-stratosfera.blogspot.com
    video: youtube
     
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  6. gheagabry
     
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    Morto Maurizio Arcieri, dai New Dada ai Krisma



    Se n'è andato Maurizio Arcieri, artista poliedrico e visionario, dal beat dei New Dada al pop electropunk dei Krisma. Aveva 72 anni e combatteva una dura battaglia con la malattia, sempre con a fianco la sua compagna e musa, Christina Moser, come lui eccentrica e creativa, con cui aveva condiviso per decenni palco e vita privata. Abitava da alcuni anni a Castelveccana, tra le Prealpi e il lago Maggiore, ed è morto all'ospedale di Varese.

    Cristina e Maurizio (Kris-ma) avevano rappresentato l'avanguardia della musica italiana, forse non adeguatamente riconosciuta nel periodo della loro massima espressione tra il '76 e i primi anni Ottanta. Arcieri peraltro era nato musicalmente nell'epoca beat con i New Dada, poi aveva consegnato alle classifiche brani come 'Cinque minuti e poi', presentato al Disco per l'estate del '68, e 'L'amore è blu...ma ci sei tu!'. Nel curriculum - forte anche del suo appeal - anche la carriera di attore di fotoromanzi e il musicarello 'Quelli belli...siamo noi', del '70, accanto a Orchidea De Santis.



    Poi il sodalizio con Christina Moser gli fa cambiare registro. A Londra nel '76 nascono i Krisma, protagonisti di brani cult della musica elettronica come 'Lola', 'Many kisses' e 'Black silk stocking', preceduti da un pezzo di tutt'altro genere, quasi sexymelodico, 'Amore', firmato con Vangelis e proposto al Festivalbar '76. Il duo va controcorrente anche live: molti si ricordano quando Arcieri, in un concerto fine anni Settanta, per rispondere ad una contestazione del pubblico si tagliò volontariamente un dito.



    Negli anni Ottanta il duo si trasferisce a New York e realizza nuovi album, che però non ottengono lo stesso successo. Rientrati in Italia, lavorano per la Rai con programmi come 'Pubblimania' e 'Sat sat', sempre rivolti a nuove forme di comunicazione fondano il canale satellitare KrismaTv, collaborano nel 2002 con i Subsonica per un duetto in 'Nuova ossessione' e con Franco Battiato, due anni dopo, in 'Apparenza e realtà'. Nel 2009, poi, la presenza fissa nel cast di 'Chiambretti night'.



    "E' morto il mio babbo musicale, il pioniere della musica elettronica italiana", lo ricorda su facebook Stefano Righi dei Righeira: "E' morto un uomo meraviglioso e non posso far altro che piangere". Anche Red Ronnie, al quale Arcieri consegnò un'originale versione di 'Be bop a lula' di Gene Vincent per il suo omonimo programma tv, ricorda 'il duo Krisma': "Erano sempre unici in quel loro vivere la coppia e il palco".



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  7. tomiva57
     
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    Ciao Maurizio

     
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