GLI STADIO

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  1. tomiva57
     
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    GLI STADIO





    Gli Stadio sono un gruppo musicale italiano che si è formato nel 1977. I componenti originari erano: Giovanni Pezzoli (batteria), Marco Nanni (basso), Ricky Portera (chitarra), Fabio Liberatori (tastiere), Gaetano Curreri (voce e tastiere).



    Storia

    Il gruppo ha una lunga genesi progressiva come band di accompagnamento di Lucio Dalla addirittura a partire dalla metà degli anni settanta: il primo album del cantautore bolognese in cui compare la maggior parte del parco-strumentisti che darà origine agli Stadio è Anidride solforosa, del 1975. I futuri Stadio presenti in questo album sono Giovanni Pezzoli alla batteria, Marco Nanni al basso e Fabio Liberatori alle tastiere. Gli stessi musicisti li ritroviamo nel 1977 nell'album Come è profondo il mare. Al disco successivo, Lucio Dalla, che esce nel febbraio del 1979 si aggiunge il chitarrista Ricky Portera. Alla vigilia del tour Banana Republic, che vede l'uno a fianco dell'altro Lucio Dalla e Francesco De Gregori (che si fa invece accompagnare dai Cyan), alla line-up si aggiunge il tastierista e corista Gaetano Curreri, futuro cantante della band. La fondazione ufficiale del gruppo risale alla primavera del 1981: nel corso della tournée estiva di Lucio Dalla, gli Stadio propongono le loro prime due canzoni, Grande figlio di puttana e l'energica Chi te l'ha detto, rispettivamente lato B e lato A del loro primo singolo a 45 giri, che esce alla fine dell'anno. Le due canzoni fanno parte della colonna sonora del film Borotalco di Carlo Verdone, assieme al brano Un fiore per Hal, anch'esso pubblicato nel primo LP della band, Stadio, che esce nella primavera del 1982 per la RCA Italiana e che vede la partecipazione di Lucio Dalla, Ron e Jimmy Villotti (suo l'intro di chitarra in Grande figlio di puttana) come ospiti.
    Un fiore per Hal è una lunga suite, cantata da Ricky Portera insieme a Lucio Dalla. Portera tornerà a cantare anche in seguito nel brano La mattina (presente nel Q-disc Chiedi chi erano i Beatles) mentre Dalla apparirà spesso (anche con lo pseudonimo di Domenico Sputo) ai cori per gli Stadio.

    Gli anni Ottanta

    Il 1983 vede l'uscita su 45 giri di uno dei brani che segnerà indelebilmente la loro carriera: Acqua e sapone, per l'omonimo film di Carlo Verdone. Lo stesso anno accompagnano in studio e in tour Ron con il quale registreranno anche l'album live Tutti i cuori viaggianti che vedrà aggiungersi al gruppo il chitarrista ritmico Marco Bonino e al basso Claudio Golinelli (in seguito collaboratore fisso di Vasco Rossi) al posto di Marco Nanni che invece suonerà il sassofono e le percussioni. Stranamente, nei credits dell'album i due musicisti aggiunti non verranno menzionati.

    Nel 1984 sono al Festival di Sanremo con Allo stadio giungendo ultimi. La canzone viene pubblicata all'interno dell'album La faccia delle donne, che esce subito dopo il Festival.
    Poche settimane prima del Festival il batterista Pezzoli si ferisce a un occhio mentre monta la sua batteria. L'incidente è più grave del previsto e viene chiamato in sostituzione Massimo Cappa, giovane batterista emiliano, che parteciperà al Festival e alle uscite televisive successive (e anche con Lucio Dalla) fino alla completa guarigione di Pezzoli che tornerà al suo posto dopo alcuni mesi di convalescenza.
    Nel 1984 partecipano alla colonna sonora di Vediamoci chiaro un film di Luciano Salce che vede la presenza del brano Ti senti sola e le musiche originali di Liberatori. Alla fine dello stesso anno, grazie all'opportunità offerte dal supporto Q-Disc, esce il mini album Chiedi chi erano i Beatles, che comprende anche la canzone omonima scritta dal poeta Roberto Roversi, uno dei più grandi successi degli Stadio. Gli altri testi saranno scritti dal paroliere di fiducia Luca Carboni. Il brano Vorrei entrerà a far parte della colonna sonora del film di Carlo Verdone, I due carabinieri insieme a Ba...ba...ballando e La mattina, entrambe presenti nel Q-disc. Nel brano Vedovo Armando e signora si può ascoltare la voce di Lucio Dalla come corista.

    Nel 1985 Fabio Liberatori esce dal gruppo per proseguire la propria brillante carriera di compositore per il cinema soprattutto con l'amico Verdone. Lo sostituisce, nei concerti, il tastierista napoletano Aldo Fedele. Liberatori tornerà a collaborare col gruppo in due album degli anni novanta, Di volpi, di vizi e di virtù e Dammi 5 minuti.
    Nel 1985 e fino al 1990 entrerà nella band come produttore e membro aggiunto il polistrumentista Roberto Costa. In realtà Costa sarà anche arrangiatore ed esecutore di quasi tutte le parti di basso e tastiere al posto del defezionario Liberatori e di Nanni relegato sempre più alla semplice partecipazione nei live. Nel libro dedicato alla band (Chiedi chi sono gli Stadio di Melisanda Massei Autunnali), Marco Nanni sottolinea proprio il suo disagio nell'essere stato praticamente estromesso dal lavoro in studio della band (a favore di Costa) nonostante nelle foto e nelle partecipazioni televisive fosse sempre presente.

    Nel 1986 gli Stadio tornano nuovamente a Sanremo e portano in gara Canzoni alla radio, con la quale, tuttavia, per la seconda volta consecutiva, si classificano ultimi. Nell'album omonimo che segue sono incluse Lunedì Cinema, già da alcuni anni sigla di apertura di Lunedifilm, rubrica del lunedì sera dedicata da Rai Uno alla trasmissione di grandi film, la rockeggiante Incubo assoluto (scritta per loro da Roberto "Freak" Antoni) e la generazionale Giacche senza vento (su testo del regista Ambrogio Lo Giudice). Lo stesso anno gli Stadio partecipano alla tournée americana di Lucio Dalla dalla quale verrà estratto il fortunato album live DallAmeriCaruso. In quell'occasione il gruppo esegue in proprio Grande figlio di puttana. Subito dopo questa esperienza, Ricky Portera esce dal gruppo e nel 1987 il tastierista Beppe D'Onghia inizia a collaborare subentrando a Fedele che prenderà proprio il posto di D'Onghia come tastierista di Luca Carboni. Arriva la prima raccolta, Canzoni alla Stadio, che contiene due inediti, Bella più che mai e Tu vuoi qualcosa.

    Nel 1988 gli Stadio partecipano al progetto Dalla/Morandi. Esce l'ultimo disco per la RCA, frattanto rilevata dalla BMG Ariola, il mediocre Puoi fidarti di me (in seguito ristampato dalla EMI, con la quale gli Stadio hanno firmato un nuovo contratto).

    Gli anni Novanta

    Tra il 1989 e il 1990 avviene il definitivo "strappo" con Lucio Dalla. Curreri vuole per la sua band maggiore spazio, dato che si trova a poter promuovere i brani degli Stadio solo nei momenti di pausa dal lavoro di Dalla. L'ultima collaborazione ufficiale tra il gruppo e Dalla avviene per la lavorazione dell'album di Robert & Cara (Robert Sidoli e Carolina Balboni, coristi di Dalla) per i quali Curreri e D'Onghia firmano con Dalla il brano I segreti dell'amore (curiosamente all'album collaborerà il loro vecchio chitarrista Ricky Portera). Subito dopo la band inizia una nuova vita senza il suo pigmalione e con molti problemi interni causati dalla assoluta instabilità del progetto privato del suo principale "sponsor". All'inizio del 1990 Marco Nanni lascia polemicamente il gruppo ed entra a far parte degli Skiantos. Al suo posto entra Massimo Sutera.

    Sul finire dell'estate del 1990, dopo la lunga partecipazione della band al Cantagiro, Beppe D'Onghia prende la decisione di tornare a collaborare anche con Lucio Dalla (sarà, negli anni successivi, anche produttore e arrangiatore di Dalla), venendo estromesso immediatamente dal gruppo. Di lì a poco anche Sutera, dopo una partecipazione televisiva con gli Stadio ad uno show dedicato ai Beatles, decide di entrare nel team di Dalla e viene sostituito dal giovanissimo Roberto Drovandi (ex bassista di Luca Carboni). Gaetano Curreri e Giovanni Pezzoli restano gli unici componenti originari. A loro si aggiunge Andrea Fornili alla chitarra, già navigato turnista per Loredana Bertè, Eros Ramazzotti e Miguel Bosè e che da tempo collaborava con Curreri (insieme realizzarono spot televisivi e la colonna sonora del film Stasera a casa di Alice con la supervisione di Vasco Rossi). Entra nel gruppo anche il produttore Luca Orioli che suonerà le tastiere (in studio) e curerà gli arrangiamenti e torna il vecchio amico Aldo Fedele come tastierista nei concerti insieme ad Alessandro Magri, anch'esso alle tastiere e programmazione computer.

    Sul finire del 1990 anche Pezzoli però accetta l'invitante offerta dell'amico Dalla e parte con lui nel tour di Cambio. Curreri questa volta accetta la partecipazione di Pezzoli al tour di Dalla purché temporanea e prepara in studio (insieme al fido Saverio Grandi) il nuovo lavoro degli Stadio.
    Verso la metà del tour di Dalla, gli Stadio devono iniziare la promozione del loro nuovo singolo e Pezzoli, a differenza dei suoi giovani colleghi (D'Onghia e Sutera), sceglierà di seguire il gruppo abbandonando definitivamente il lavoro con Dalla (tornerà nel 1996 ma solo in studio per l'album Canzoni).

    Nel 1991, la BMG immette sul mercato il Volume 2 di Canzoni alla Stadio. Questa operazione viene vista polemicamente dal gruppo come un'azione di disturbo della vecchia casa discografica in seguito all'imminente uscita del loro nuovo album per la concorrente EMI. Ma la raccolta non troverà il successo della precedente, mentre il primo album del nuovo corso artistico regala agli Stadio il loro primo disco d'oro. Infatti nel 1991 esce il singolo Generazione di fenomeni sigla del telefilm di Rai 2 I Ragazzi del muretto che anticipa album Siamo tutti elefanti inventati (ritenuto dai critici il più riuscito insieme a La faccia delle donne), che segna l'inizio della collaborazione del gruppo con Saverio Grandi, tuttora loro autore di fiducia. Nell'album, concepito con l'attore e loro amico Alessandro Bergonzoni, addetto ai "titoli" per la band, compaiono numerose collaborazioni, quali Ci sarà (vita controvento) di Ivano Fossati (che in seguito avrebbe inserito il brano nel suo repertorio), Segreteria telefonica scritta da Claudio Lolli e Pelle a pelle di Luca Carboni e Bruno Mariani (ex chitarrista della band).
    Nel 1992 Stabiliamo un contatto, dove si affacciano altri nomi illustri della canzone d'autore: Per la bandiera è scritta da Francesco Guccini in memoria degli agenti di scorta di Falcone e Borsellino); l'artista emiliano firma anche Swatch, una sorta di quadro generazionale; Jovanotti scrive il testo di Libero di cambiare e ancora Bergonzoni firma il testo surreale de L'appostamento e quello più impegnato per Lo scatolone, rivolto ai pericoli sull'assuefazione televisiva.

    StadioMobileLive è il primo lavoro on stage pubblicato nell'autunno del 1993, con l'inedita Un disperato bisogno d'amore (pubblicata anche in versione remix per le discoteche sulle base strumentale di U Got 2 Let The Music dei Cappella). Di volpi, di vizi e di virtù, pubblicato nel 1995 vede tra gli altri le firme di Roberto Vecchioni per Canzone d'amore sprecato e Edoardo Bennato, che suona l'armonica in Maledettamericatiamo. Inoltre è inclusa Ballando al buio, che diventerà uno dei loro maggiori successi. Ancora due anni dopo è la volta di Dammi 5 minuti, che esce nella primavera del 1997 e racchiude tra le altre Un volo d'amore sulla storia di due giovani fidanzati uccisi nel conflitto serbo/bosniaco.

    Nel 1998 gli Stadio pubblicano una Ballate fra il cielo e il mare, raccolta tematica che comprende, insieme a quattro inediti, nuove versioni delle loro canzoni d'amore, chiamate "ballate" mutuandolo dall'inglese ballad. Il disco viene rieditato nel febbraio successivo con l'aggiunta della canzone Lo zaino, scritta da Vasco Rossi, che il gruppo porta in gara al Festival di Sanremo classificandosi quinto. Nell'autunno del 2000 arriva nei negozi di dischi l'album Donne & colori, con cui gli Stadio tentano - grazie anche alla produzione di Guido Elmi e Frank Nemola - un inedito approccio etnico: il risultato più interessante di questa nuova tendenza è la canzone In paradiso con te, interpretata con la cantante israeliana Amal Murkus. Il disco ospita anche due brani col testo del poeta Roberto Roversi, già autore per loro di altre canzoni tra cui Chiedi chi erano i Beatles: La ragazza col telefonino e Doma il mare il mare doma, dedicata a Diego Armando Maradona. L'album ottiene comunque un tiepido successo ed è tra gli episodi meno riusciti della loro carriera.

    Gli anni Duemila


    Occhi negli occhi


    Nel 2002 arriva un album che da nuovo slancio alla carriera della band, dopo la pausa di riflessione del precedente disco, raccolta di ballate. Esce infatti Occhi negli occhi, anticipato dall'intenso singolo Sorprendimi e seguito da Il Segreto.
    Nel 2003, durante una tappa della tournée ad Acireale, Curreri rimane vittima di un ictus. Per sua fortuna, un medico presente in platea gli salverà la vita.

    Lo stesso anno, con grande piacere dei fans, gli Stadio tornano a duettare con Lucio Dalla, dopo anni di polemiche, in una trasmissione televisiva nella quale la band e il loro talent-scout eseguono l'ironico brano Grande figlio di puttana. Pur non riprendendo a lavorare insieme, da quel momento i rapporti tra Curreri e Dalla tornano ad essere distesi. Nello stesso periodo avviene anche un inaspettato duetto tra Curreri e Portera, ex chitarrista e "immagine" del primo periodo della band. I due, insieme a Pezzoli e Roberto Costa al basso lavoreranno al secondo album di Portera, Ci sono cose, uscito un paio d'anni dopo, realizzando una nuova versione di Canzoni alla radio.

    L'amore volubile e Canzoni per parrucchiere

    Con l'uscita nel 2005 dell'album L'amore volubile, gli Stadio tornano con un album che sembra percorrere diverse traiettorie dal Pop-Rock d'autore d'origine del gruppo. All'origine di questo diverso percorso figura Saverio Grandi autore e produttore dell'album. Nel 2006 pubblicano il CD Canzoni per parrucchiere Live Tour registrato durante una tappa dell'omonimo tour teatrale. Con lo stesso nome viene pubblicato il loro primo DVD di un concerto. Una song strepitosa , sonorità incredibili , raramente ascoltabili.

    Parole nel vento

    Nel 2007, assieme a Marco Falagiani e a Giancarlo Bigazzi, Gaetano Curreri e Saverio Grandi scrivono ...E mi alzo sui pedali per la produzione RAI Marco Pantani, di cui è stato girato anche un videoclip. La canzone è contenuta anche nel nuovo album Parole nel vento che esce subito dopo la partecipazione a Sanremo con la canzone Guardami (tredicesima classificata). L'album sembra confermare il percorso intrapreso con l'album Amore Volubile distanziandosi dalla vena cantautorale che aveva contraddistinto i precedenti album. All' uscita dell'album segue un tour prima nei teatri e nei palazzetti dello sport, poi nelle piazze. Nel 2007 vincono il premio di miglior gruppo italiano al Venice Music Awards. Il 9 novembre 2007 esce il triplo cofanetto Platinum Collection, che raccoglie i più grandi successi della band dai primi anni ai nostri giorni: le canzoni datate al periodo con la RCA Italiana vengono riproposte nelle nuove versioni realizzate nel corso degli anni dal gruppo. Alla pubblicazione del cofanetto fa seguito un omonimo tour teatrale, che ha preso il via il 17 novembre 2007.

    Diluvio universale

    Il 20 marzo 2009 esce il nuovo album dal titolo Diluvio universale: la canzone omonima è scritta insieme a Vasco Rossi e Alessandro Magri, ed arrangiata da Alessandro Magri. Il 23 marzo è partito l'omonimo tour da Bologna; in alcune tappe c'è stata la partecipazione di Noemi[1]. L'uscita del nuovo album di inediti è stata anticipata dall'uscita il 6 marzo del nuovo singolo Gioia e Dolore.

    Formazione

    Attuale

    Gaetano Curreri - voce e tastiere
    Andrea Fornili - chitarra
    Roberto Drovandi - basso
    Giovanni Pezzoli - batteria


    Collaboratori nei Tour e negli album


    Maurizio Piancastelli - tromba, cori, flicorno, tastiere e percussioni
    Fabrizio Foschini - tastiere
    Alessandro Magri - alcuni arrangiamenti e tastiere in studio
    Vasco Rossi - stesura dei testi di alcune canzoni


    Ex componenti

    Ricky Portera (1982-1986) - chitarre
    Fabio Liberatori (1982-1985) - tastiere
    Marco Nanni (1982-1989) - basso
    Claudio Golinelli (1983 per il tour con Ron Tutti i cuori viaggianti e poi 1991 in studio) - basso
    Marco Bonino (1983 per il tour con Ron Tutti i cuori viaggianti) - chitarre
    Massimo Sutera (1990-1991) - basso
    Aldo Fedele (1985-1987 e 1991-2000) - tastiere
    Beppe D'Onghia (1987-1990) - tastiere
    Luca Orioli (1991-1992) - tastiere in studio
    Massimo Cappa (1984) - batteria
    Romano Trevisani (1988) - chitarre
    Bruno Mariani (1988-1989) - chitarre
    Roberto Guarino (1989-1990 e 1992-1993) - chitarre
    Massimo Bozzi (1989-1990) - sax
    Alessandro Magri (1991-1992) - Tastiere e Computer
    Sandro Comini (1983-1989 e 1991-2000) - trombone e percussioni
    Paride Sforza (1988-1989 e 1991-2000) - sax

    Discografia


    1982 - Stadio
    1984 - La faccia delle donne
    1984 - Chiedi chi erano i Beatles
    1986 - Canzoni alla radio
    1988 - Canzoni alla Stadio (raccolta con 2 inediti)
    1989 - Puoi fidarti di me
    1991 - Siamo tutti elefanti inventati
    1992 - Stabiliamo un contatto
    1993 - Stadiomobile Live (registrato dal vivo)
    1994 - Acqua e sapone (raccolta)
    1995 - Di volpi, di vizi e di virtù
    1996 - Il canto delle pellicole (raccolta con inediti)
    1997 - Dammi 5 minuti
    1998 - Ballate fra il cielo e il mare (raccolta con inediti)
    2000 - Donne & colori
    2002 - Occhi negli occhi
    2003 - Storie e geografie (raccolta con inediti)
    2005 - L'amore volubile
    2006 - Canzoni per parrucchiere Live Tour (registrato dal vivo)
    2007 - Parole nel vento
    2009 - Diluvio universale

    Al termine del contratto con la BMG, la casa discografica mise in commercio la raccolta Canzoni alla Stadio volume 2, considerata dal gruppo come "non ufficiale". Il 9 novembre 2007 la EMI ha omaggiato gli Stadio pubblicando The Platinum Collection composta da ben 51 canzoni, divise in tre sezioni specifiche: "le ballate", "il pop-rock d'autore" e "i live".

    Curiosità

    È stata realizzata una versione rivisitata di Grande figlio di puttana, intitolata Un altro grande figlio di puttana, in collaborazione con J-Ax degli Articolo 31 contenuta nella raccolta Storie e geografie.
    Al Festival di Sanremo 2008, Curreri si è esibito insieme a Fabrizio Moro nella canzone Eppure mi hai cambiato la vita.
    L'11 dicembre 2009, durante una serata in favore dell’A.I.S.M. (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), Curreri ha duettato con Noemi il brano Sorprendimi.
    Il 25 settembre 1997, in un'intervista, Gaetano Curreri definì la defunta lady Diana Spencer "una puttana", polemizzando sul fatto che la principessa venisse esaltata solo per le sue virtù. Il fratello sporse querela miliardaria, ma la vicenda non ebbe séguito



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    Edited by tomiva57 - 23/7/2012, 19:07
     
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    Stadio (album)


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    Stadio è il primo album degli Stadio che vede la luce nel 1982

    Tracce

    Sole domani - 5:38 (Gianfranco Baldazzi - Gaetano Curreri)
    Grande figlio di puttana - 4:53 (Lucio Dalla - Gianfranco Baldazzi - Giovanni Pezzoli - Gaetano Curreri)
    Navigando controvento - 4:38 (Luca Carboni - Lucio Dalla - Giovanni Pezzoli - Gaetano Curreri)
    Chi te l'ha detto? - 4:51 (Lucio Dalla - Gianfranco Baldazzi - Gaetano Curreri)
    Un fiore per Hal (parte 1 & 2) - 7:46 (Lucio Dalla - Fabio Liberatori)
    Buonanotte Berlino - 4:02 (Ambrogio Lo Giudice - Giovanni Pezzoli - Gaetano Curreri)



    ...clikka sul titolo per visualizzare i video


    Sole domani


    Guarda un po' chi si vede
    la mia regina della pioggia
    guarda un po' chi si vede
    la mia ragazza, poesia
    io per te ho cantato yesterday
    ho camminato e ho camminato senza scarpe
    Per quegli occhi sgranati
    ho liquidato i miei nemici
    altri ne ho perdonati
    come un vecchio esaurimento
    mentre tu inghiottivi i miei pensieri
    ti pettinavi e pettinavi i tuoi capelli
    Ehi non starò tutta la sera
    buttato dentro ad un jue-box
    ehi non starò a far la scena
    sono un idolo del rock
    ehi sta cadendo tanta pioggia
    da affogare la città
    ma ci sarà...ci sarà
    sole domani
    sole domani
    Una notte di pioggia
    non è mai la stessa notte
    la tensione si è persa
    lo capisci anche da te
    ma perchè vuoi sapere cosa sei
    ma perchè se ti nascondi nelle coperte
    Sei scomparsa una notte
    che pioveva e c'era la luna
    mi hai sparato un tradimento
    mi hai bloccato la fortuna
    senza te, massacrato yesterday
    ho cancellato le parole
    con un minuto di silenzio
    Ehi non starò tutta la sera
    buttato dentro ad un jue-box
    ehi non starò a far la scena
    sono un idolo del rock
    non staremo a domandarci se ci va, se non ci va
    ehi sta cadendo tanta pioggia
    da affogare la città
    saremo soli...saremo soli,
    soli domani, soli domani






    Grande figlio di puttana



    Grande figlio di puttana
    ma che amico per me
    uno che ruba anche la luna
    se la deve dare a te eeeehhhh
    sotto l'ombra del cappello
    non ti fa capire mai
    se tira fuori il suo coltello
    o ti chiede come stai
    grande pero' che grande figlio di puttana
    eeehhh aspettero' ancora un'altra settimana
    Ha donne sparse per l'Italia
    lui colpisce e scappa via
    ma con ognuna ha fatto un pianto
    ha pianto anche con la mia
    grande pero' che grande figlio di puttana
    aspettero' ancora un'altra settimana
    stamattina apro il giornale
    c'e' la tua fotografia
    ti stan cercando dappertutto
    cosa fa la polizia eeeehhh
    ecco perche'è ti ho dato un'altra settimana,
    (perche')
    senza di te una serata non ingrana
    (eeehh)
    ecco perche' le donne vanno in fila indiana
    (adesso so)
    anche perche', perche' sei un figlio di puttana
    ed e' per questo che a te la gente tutto ti perdona
    (perche' dicono)
    "guarda come suona la chitarra
    quel grande figlio di puttana".







    Navigando controvento

    Sfiora piano questo povero cuore, con la mia mano
    conto piano tutte le stelle, come sono lontano
    E la luna da lassù, mi guarda e chiede - come va?
    Basta poco in una grande città, incontrare il mistero
    Una birra bevuta in un bar, o il rumore di un treno
    Ti cercavo ma tu eri già quà, che aspettavi il mattino...
    Dimmi piano di che segno sei, quanti anni hai
    Come ti chiami e casomai, domani cosa farai
    E se anche tu stai navigando ormai come me,
    navigando controvento.
    E controvento andremo in due, non ti ho ancora guardata
    nei tuoi occhi c'è la terra più dura, c'è una nave pirata
    Che senza fretta corre in mezzo alle stelle
    tocca mille ferite
    Mille misteri di una notte che va, controvento se ne va.
    Dimmi allora che mi capirai, per mille notti ritornerai
    e fra le stelle mi seguirai.
    Come stanotte ti porterei, qui con me...
    ...navigando controvento.







    Chi te l'ha detto



    Quanti anni hai, dimmi occhi blu
    quanta gioventu', quanti anni hai
    hai ragione tu, forse e' meglio se andiamo via
    ma fuori avrai freddo, povero gatto.
    Allora scaldati sul mio petto, non andare via
    lascia che ti scaldi le mani, inventa una bugia
    per quel ragazzo che vedi domani
    per ogni stella che cade sul tetto
    per questa luna curiosa che ci sorprende nel letto.
    Chi te l'ha detto
    ma chi te l'ha detto
    che il vero amore e' qualcosa di eterno
    ci si puo' amare e farsi compagnia
    senza andare all'inferno.
    Tu che non l'hai mai fatto
    con la tua bocca corri corri a cercare la mia
    se ti fai prendere dal sentimento
    e' anche amare un momento
    ancora un momento.
    E' sparita con te vicino
    anche l'ultima stella, e' mattino.
    E' l'ora delle bugie, il momento di farlo e' adesso
    ma dilla con sentimento
    a quel ragazzo appoggiato sul muro
    ai suoi capelli nel vento, al suo sguardo sicuro.
    Ma chi te l'ha detto
    ma chi te l'ha detto.
    Se domattina non torni qui
    per mille anni non torni qui
    sarebbe l'inferno, sarebbe un inferno
    perche' stanotte ho toccato qualcosa di eterno
    e fra le stelle sui tetti mi perdo
    ogni notte mi perdo.
    Ma chi te l'ha detto
    che ogni notte c'e' una luna curiosa sul tetto
    che si ferma a guardare
    due ragazzi abbracciati, abbracciati in un letto.






    Un fiore per Hal



    I° parte
    Come ogni notte sto arrivando
    sto arrivando qui da te
    per suonare e per trovarti.
    Questo fiore? E' per te, per te.
    Le mie dita sui tuoi tasti
    non ti stanchi mai
    è come se mi parlassi
    con i colori e con le luci
    che accendi e poi abbassi
    chissà se tu lo sai
    che dentro te c'è il mare e il vento
    ogni specie di turbamnento
    tutte le voci di una città
    come in un cuore gigante
    o tra gli alberi di un grande veliero
    ogni tuo suono è un pensiero
    che prende e se ne va ...
    E' d'argento la tua pelle
    ha il colore delle stelle.
    II° parte

    Come ogni notte io ti guardo
    mentre arrivi da lontano qui da me
    come ogni notte anche stanotte
    sto ascoltando la tua mano su di me
    e un po' emozionato sto cercando
    con le voci, con i suoni
    di dirti che
    che non si vive solo programmando
    l'infinito all'infinito come me
    ma solamente immaginando
    di toccarlo con un dito.
    Voglio dirti che...
    Non ho mai pianto e non ho riso mai
    e se sapessi quanto vale il dolore,
    potessi avere anche un'ora d'amore
    la sensazione di avere sbagliato
    o di aver fatto almeno un grande peccato
    ma non ho, ma non ho anima,
    l'anima ...
    Come ogni notte sto arrivando
    sto arrivando qui da te
    per suonare e per trovarti.
    Questo fiore?






    Buonanotte Berlino


    Tra mille occhi azzurri
    e cento barbe bionde
    il freddo si nasconde e imbianca la città
    tra case strade e case
    un uomo marcia in fila al bivio tra il 2000 e il 43'
    Sfreccia un aeroplano
    e fa tremare i vetri
    ancora pochi metri poi risalirà
    abbaia un cane lupo
    alla luna piena
    si illumina la scena per Lilly Marlene
    E Berlino tra non molto dormirà
    i suoi occhi ad uno ad uno spegnerà
    e Marlene con la sua sensualità
    ti dà un bacio e nella nebbia se ne va
    Un suono del futuro
    esce da un violino
    suonato in un mattino di tanti anni fa
    un urlo di sirena
    all'alba s'accompagna
    la giovane Germania sta nascendo già
    E la notte come un sogno svanirà
    ogni uomo al suo posto tornerà
    buonanotte Berlino e chi lo sa
    forse un giorno anche la guerra se ne andrà



    Edited by tomiva57 - 12/3/2012, 18:00
     
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    La faccia delle donne


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    La faccia delle donne è un album del 1984 degli Stadio.


    tracce:

    Acqua e sapone
    - 4:33 (Vasco Rossi - Gaetano Curreri)
    Allo stadio - 3:39 (Luca Carboni - Gaetano Curreri)
    Dentro le scarpe - 3:54 (Luca Carboni - Gaetano Curreri)
    C'è - 5:19 (Luca Carboni - Fabio Liberatori)
    La faccia delle donne - 3:43 (Vasco Rossi - Ambrogio Lo Giudice - Gaetano Curreri)
    Ti senti sola - 4:09 (Luca Carboni - Gaetano Curreri)
    Porno in TV - 3:31 (Lucio Dalla - Gaetano Curreri)
    Non sai cos'è - 4:13 (Luca Carboni - Gaetano Curreri)



    ...clikka sul titolo per visualizzare i video..



    Acqua e sapone

    E` strepitosa, donna bambina, donna vedrai, bambina se lo sai!
    Meravigliosa, stramaliziosa, vieni e vedrai, che cosa sentirai!
    Una donna lo sa, sa già cosa ogni uomo, sa come si fa!
    Una donna non ha, più bisogno di prove, più malizia non ha!
    Prendi una donna, rendila bella, tu credi che, si ricordi di te?
    Non c'è una donna che ti perdona se tu la rendi più importante di te!
    Una donna lo sa sa già cosa ogni uomo sa come si fa!
    Una donna non ha più rispetto di te se è sicura di sè!
    Di notte poi si trucca lo sai e tutta la città impazzisce!
    Ormai si parla solo di lei, della bambina che stupisce!
    E` strepitosa, donna bambina, donna vedrai, bambina se lo sai!
    Meravigliosa, stramaliziosa, vieni e vedrai, che cosa sentirai!
    Una donna lo sa, sa già cosa ogni uomo, sa come si fa!
    Una donna non ha, più bisogno di prove, più malizia non ha!
    Di notte poi si trucca lo sai e tutta la città impazzisce!
    Ormai si parla solo di lei, della bambina che stupisce!
    Stupisce con la semplicità di una malizia che non nasce,
    non nasce dalla volgarità ma da una adolescenza che fiorisce!
    Resa famosissima in quanto colonna sonora del film "Acqua e sapone" di Carlo Verdone del 1983




    Allo stadio


    Le luci accese
    e noi sdraiati qua
    quasi le dieci
    ma quando iniziera'
    emozionato nemmeno un po'
    ne ho visti tanti
    di concerti rock.
    Invece c'e' chi non sta fermo mai
    di colpo il buio
    una che sviene e poi
    chi urla forte si piu' che si puo'
    ecco che inizia avvicinati un po'.
    Poi parte il primo colpo
    di batteria
    e le mie mani sul tuo petto, sento
    sento che tremi
    e il ritmo corre via
    tienimi stretto, stretto.
    Dove si va
    a far l'amore dove si va
    con un sorriso
    hai detto al cinema no
    al mare e' meglio di no
    allo stadio pero'
    c'e' un concerto rock.
    Allora andiamo la'
    nel buio ci sdraiamo piu' in la'
    sentiamo un po' di musica e poi
    stiamo in silenzio se vuoi
    so che e' piu' bello cosi
    ecco perche' siamo qui.
    Da qui ma chi l'avrebbe
    detto mai
    la musica e' piu' bella
    aspetta cosa fai
    metto le labbra sulle labbra e tu
    con la lingua che bello
    mi passi il bubblegum.
    Mastico e rido siamo solo noi
    ti spoglio e ti guardo
    lo so che cosa vuoi
    so anche che ti divertirai
    a pensare che qui
    non l'abbiamo fatto mai
    e allora baciami
    baciami di piu'
    dritto nel cuore
    questa canzone, suonala tu
    dimmi qualcosa amore.
    Dove si va
    a far l'amore dove si va
    con un sorriso
    hai detto al cinema no
    al mare e' meglio di no
    allo stadio pero'
    c'e' un concerto rock.
    Allora andiamo la'
    nel buio ci sdraiamo piu' in la'
    sentiamo un po' di musica e poi
    stiamo in silenzio se vuoi
    so che e' piu' bello cosi
    ecco perche' siamo qui.







    Dentro le scarpe


    Cielo nero e nuvola lo sa
    che il vento soffiera', per lei
    per una pioggia da mandare giu'
    due gocce ancora su, c'e' lei
    ha gli occhi
    che non vorrei soffiarti mai
    ma devo mandarti via
    lo sai
    dentro le scarpe, dentro una malattia
    in quella nave la', che il mare si porta via, davvero
    sulla finestra, sopra la ferrovia
    dentro una donna stanca, di un uomo,
    di una poesia, di un fiore
    un treno parte e saluta senza allegria
    quelli che stanno la'... e non sanno che piovera'.
    Dai, dimmi se vuoi, se vorrai
    piangere un po', bagnare quegli occhi che hai
    se vorrai ridere un po', di me dei miei guai
    se vorrai dentro me scoprire perche'
    ho un cuore che batte, che soffia piu' forte perche'
    vorrai, se vorrai, se vorrai, se vorrai...
    guarda che e' tardi e dopo non ce la fai
    corri sulla citta' a dire che piovera' domani.
    Ma prima di andare dimmi la verita',
    dimmi che ti vedro' sopra l'arcobaleno...
    Dai dimmi se vuoi, se vorrai piangere un po',
    bagnare quegli occhi che hai, che vorrai, ridere un po'
    di me dei miei guai
    che vorrai, dentro di me, scoprire perche'
    un cuore che soffia
    che batte piu' forte
    nel petto per te...
    se vorrai, se vorrai, se vorrai...
    Dai, dimmi che vuoi...........










    C'è

    C'e'
    un po' del tuo profumo
    dentro il mio maglione
    se non lo lavo resta qua.
    C'e'
    che non riesco a fare
    quello che ho da fare
    non lo so ancora
    e resto qua.
    Poiche' c'ho il raffreddore
    se no sentirei
    anche le parole
    e che la macchina e' rotta
    se no se no correrei
    dritto da te.
    C'e'
    che basta il tuo profumo
    per farmi intrappolare
    come scappare non lo so.
    C'e'
    che sono un uomo solo
    e casco dentro al gioco
    come un bimbo poi ci sto
    fortuna che ho il raffreddore
    se no sentirei anche la tua voce
    e che la macchina e' rotta
    se no verrei
    e' un gioco d'azzardo e' solo un imbroglio
    tu lo sai bellezza
    metto su un piatto il mio cuore
    tu cosa metti,
    tu non ce l'hai un cuore
    giochi con quello degli altri
    e dovrei dirti, che sono qua.
    Fortuna che ho il raffreddore
    se no sentirei
    anche le tue mani
    che la macchina e' rotta
    se no verrei
    e' un gioco d'azzardo e' solo un imbroglio
    cosa fai bellezza
    io mi riprendo il mio cuore
    e tu cosa prendi, tu non ce l'hai un cuore
    prendi quello degli altri
    che ti diranno son qua dolcezza
    c'e'
    c'e' che ho il raffreddore
    la macchina e' rotta
    quindi non verro'...









    La faccia delle donne


    Sulla faccia delle donne
    batte quasi sempre il sole
    per noi "che se non ci fossero loro"!
    a noi basta una parola
    anche un gesto solamente
    per cambiare il colore di un giorno
    noi vogliamo, cerchiamo
    in una donna un'amica
    e se poi ci ritroviamo
    può durare anche una vita...
    invece noi che ogni donna è un'altra
    un'altra donna ancora
    è un biglietto della lotteria
    e volerla a tutti i costi
    anche solo per un'ora
    e sperare poi che se ne vada via
    che passiamo le notti
    ed i giorni distratti
    che ci dimentichiamo
    come una stretta di mano

    MADRI, SORELLE, POVERE MA BELLE,
    SUORE, PUTTANE, BELLISSIME,
    BEFANE,
    CARINE MA BASSE, RICCHISSIME MA
    GRASSE,
    OSSIGENATE E ROSSE,
    con quante ce ne fosse!
    io, io mi innamorerei...
    invece io, io prima me la farei...
    dentro gli occhi delle donne
    c'è il mondo tutto intero
    per noi, che c'è solo l'amore vero!
    noi che non ci gireremmo
    mai dall'altra parte
    e che prima di dormire salutiamo
    noi diciamo ti amo
    senza avere problemi
    sempre alla stessa donna
    perché siamo sinceri...
    e invece noi che ogni donna è un'altra
    un'altra donna e basta
    tutte uguali, tulle comunque sia...
    cos'è questa frenesia
    a pensarci veramente
    a pensarci bene, nessuno sa cosa sia
    e passiamo le notti con amori distratti
    noi che ci dimentichiamo
    e che dopo ci addormentiamo...
    MADRI, SORELLE POVERE MA BELLE,
    SUORE, PUTTANE, BELLISSIME,
    BEFANE,
    CARINE MA BASSE, RICCHISSIME MA
    GRASSE,
    OSSIGENATE E ROSSE,
    con quante ce ne fosse!








    Ti senti sola

    Ti senti sola, ti senti sola
    e allora, pensi a me, solo a me.
    Mi sento solo, mi sento solo
    e allora, penso a te, solo a te.
    Sarebbe bello ma non e' cosi'
    ci sono gli altri messi li'
    tutti insieme
    che come mosche stanno sempre qui
    guarda che stronzo quello che si volta e sviene.
    Guarda che faccia, c'e' uno che ci segue
    sembra un cane da caccia, ma che faccia.
    Mi sento solo, mi sento strano
    anche quando insieme, camminiamo
    perche' ti piace far la scema e lo fai
    ogni vetrina, ti fermi e ti specchi
    ti chiedi se sei bella, dai che lo sei.
    Maledetta che sei, mi guardi e sorridi
    poi ti spogli e chi sei, un angelo in piedi
    ma Dio mio non lo so, se ucciderti adesso
    fuggire non posso, che cosa faccio.
    Io mi arrendo cosi', davanti ai tuoi fianchi
    oppure faccio cosi', come fanno gli amanti
    ci incontriamo cosi', poi l'amore ogni tanto
    e dopo ci salutiamo, anche se piango.
    Ma poi sei sola, poi rimani sola
    e allora pensi a me, solo a me,
    e a una persona, quella specie di "pistola"
    quindi sempre a me, solo a me.
    Io che guardo, e vedo tutto nero
    e tutto nero fino in fondo al cuore,
    io che ti parlo, e sono sempre sincero
    tu che sorridi, come fa il traditore...
    Maledetta che sei, mi guardi e sorridi
    poi ti spogli e chi sei, un angelo in piedi
    ma Dio mio non lo so, se ucciderti adesso
    fuggire non posso, che cosa faccio.
    Io mi arrendo cosi', davanti ai tuoi fianchi
    oppure faccio cosi', come fanno gli amanti
    ci incontriamo cosi', poi l'amore ogni tanto
    e dopo ci salutiamo, anche se piango.







    Porno in tv



    Come nevica, fuori e' gia' tutto bianco
    megli tornare a letto sono stanco
    poi e' domenica io mi stendo tu mi massaggi
    teneramente come sai tu...
    Come nevica, ma comincio a sentire piu' caldo, piu' caldo
    continua ancora cosi'
    anzi sali piu' in alto
    vuoi la musica? Metti la musica accendi la radio
    voglio vederti uscire nuda dall'armadio.
    Come un porno alla TV
    che si e' rotta e non va piu'
    quindi il porno lo facciamo io e tu
    anzi spegni anche la radio
    nel silenzio ci studiamo
    e continuiamo il nostro porno nell'armadio.
    Perche' nevica, aspettiamo che il sole ritorni
    dobbiamo stare chiusi un po' di giorni
    il che significa ah ah ah
    che dobbiamo inventarci di tutto, per esempio
    io sono il califfo, tu la schiava del tempio
    ma adesso guardami apri quegli occhioni neri
    fa freddo davvero ti scaldo la punta dei piedi
    e se nevica noi ricominciamo da capo
    vuoi vedere perfino che riusciamo a darci un bacio!
    Ma come baci bene tu
    e non vorrei staccarmi piu'
    per fortuna che si e' rotta la TV
    ma che lingua eccezionale
    senza neanche respirare
    dura tanto che poi smetto di fumare.
    Ma come baci bene tu
    non vorrei staccarmi piu'
    per fortuna che si e' rotta la TV
    ma che lingua eccezionale
    sembra un'elica nel mare
    e' bellissimo, continua a nevicare.








    Non Sai cos'è



    Non sai cos'è, non senti
    sarà che adesso non pensi
    i tuoi pensieri sono cielo
    stanno ormai fermi nel buio
    in questo si, in questo no
    tu che mi tocchi la pelle
    vorresti le stelle
    non le hai
    io, io che non so cos'è
    ma prendo le tue mani io
    io che non so perchè
    ti chiedo se rimani
    solo Dio sa cosa c'è
    in questo freddo intorno a noi
    in questo mondo dentro di noi
    siamo soli, soli, luci spente.
    Dimmi cos'hai, hai pianto
    o dimmi stai solo giocando
    sto male anch'io davvero
    è che non sono sincero
    io dentro a un sogno, anzi di fianco
    volare per un momento poi
    finire qui, rotolando
    qui a toccarti la pelle
    vorrei mille stelle, non le hai
    tu, tu che non sai cos'è
    ma prendi le mie mani
    tu, tu che mi vuoi perchè
    io che ti chiedo se rimani
    noi, cosa cerchiamo, poveri noi
    con questo freddo cosa vuoi
    ma cosa abbiamo dentro noi
    tu lo chiami amore, amore, amore ...



    Edited by tomiva57 - 12/3/2012, 17:54
     
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    Chiedi chi erano i Beatles


    2166120-stadio-chiedi-chi-erano-i-beatles



    Chiedi chi erano i Beatles è un minialbum del 1984 degli Stadio

    Tracce

    Chiedi chi erano i Beatles - 5:05 (Roberto Roversi - Gaetano Curreri)
    Vedovo Armando e signora - 4:30 (Luca Carboni - Gaetano Curreri)
    Vorrei - 4:51 (Lucio Dalla - Luca Carboni - Fabio Liberatori)
    Ba... ba... ballando - 4:13 (Luca Carboni - Gaetano Curreri)
    La mattina - 4:25 (Luca Carboni - Lucio Dalla - Ricky Portera - Gaetano Curreri)