Gli Stadio sono un gruppo musicale italiano che si è formato nel 1977. I componenti originari erano: Giovanni Pezzoli (batteria), Marco Nanni (basso), Ricky Portera (chitarra), Fabio Liberatori (tastiere), Gaetano Curreri (voce e tastiere).
Storia
Il gruppo ha una lunga genesi progressiva come band di accompagnamento di Lucio Dalla addirittura a partire dalla metà degli anni settanta: il primo album del cantautore bolognese in cui compare la maggior parte del parco-strumentisti che darà origine agli Stadio è Anidride solforosa, del 1975. I futuri Stadio presenti in questo album sono Giovanni Pezzoli alla batteria, Marco Nanni al basso e Fabio Liberatori alle tastiere. Gli stessi musicisti li ritroviamo nel 1977 nell'album Come è profondo il mare. Al disco successivo, Lucio Dalla, che esce nel febbraio del 1979 si aggiunge il chitarrista Ricky Portera. Alla vigilia del tour Banana Republic, che vede l'uno a fianco dell'altro Lucio Dalla e Francesco De Gregori (che si fa invece accompagnare dai Cyan), alla line-up si aggiunge il tastierista e corista Gaetano Curreri, futuro cantante della band. La fondazione ufficiale del gruppo risale alla primavera del 1981: nel corso della tournée estiva di Lucio Dalla, gli Stadio propongono le loro prime due canzoni, Grande figlio di puttana e l'energica Chi te l'ha detto, rispettivamente lato B e lato A del loro primo singolo a 45 giri, che esce alla fine dell'anno. Le due canzoni fanno parte della colonna sonora del film Borotalco di Carlo Verdone, assieme al brano Un fiore per Hal, anch'esso pubblicato nel primo LP della band, Stadio, che esce nella primavera del 1982 per la RCA Italiana e che vede la partecipazione di Lucio Dalla, Ron e Jimmy Villotti (suo l'intro di chitarra in Grande figlio di puttana) come ospiti. Un fiore per Hal è una lunga suite, cantata da Ricky Portera insieme a Lucio Dalla. Portera tornerà a cantare anche in seguito nel brano La mattina (presente nel Q-disc Chiedi chi erano i Beatles) mentre Dalla apparirà spesso (anche con lo pseudonimo di Domenico Sputo) ai cori per gli Stadio.
Gli anni Ottanta
Il 1983 vede l'uscita su 45 giri di uno dei brani che segnerà indelebilmente la loro carriera: Acqua e sapone, per l'omonimo film di Carlo Verdone. Lo stesso anno accompagnano in studio e in tour Ron con il quale registreranno anche l'album live Tutti i cuori viaggianti che vedrà aggiungersi al gruppo il chitarrista ritmico Marco Bonino e al basso Claudio Golinelli (in seguito collaboratore fisso di Vasco Rossi) al posto di Marco Nanni che invece suonerà il sassofono e le percussioni. Stranamente, nei credits dell'album i due musicisti aggiunti non verranno menzionati.
Nel 1984 sono al Festival di Sanremo con Allo stadio giungendo ultimi. La canzone viene pubblicata all'interno dell'album La faccia delle donne, che esce subito dopo il Festival. Poche settimane prima del Festival il batterista Pezzoli si ferisce a un occhio mentre monta la sua batteria. L'incidente è più grave del previsto e viene chiamato in sostituzione Massimo Cappa, giovane batterista emiliano, che parteciperà al Festival e alle uscite televisive successive (e anche con Lucio Dalla) fino alla completa guarigione di Pezzoli che tornerà al suo posto dopo alcuni mesi di convalescenza. Nel 1984 partecipano alla colonna sonora di Vediamoci chiaro un film di Luciano Salce che vede la presenza del brano Ti senti sola e le musiche originali di Liberatori. Alla fine dello stesso anno, grazie all'opportunità offerte dal supporto Q-Disc, esce il mini album Chiedi chi erano i Beatles, che comprende anche la canzone omonima scritta dal poeta Roberto Roversi, uno dei più grandi successi degli Stadio. Gli altri testi saranno scritti dal paroliere di fiducia Luca Carboni. Il brano Vorrei entrerà a far parte della colonna sonora del film di Carlo Verdone, I due carabinieri insieme a Ba...ba...ballando e La mattina, entrambe presenti nel Q-disc. Nel brano Vedovo Armando e signora si può ascoltare la voce di Lucio Dalla come corista.
Nel 1985 Fabio Liberatori esce dal gruppo per proseguire la propria brillante carriera di compositore per il cinema soprattutto con l'amico Verdone. Lo sostituisce, nei concerti, il tastierista napoletano Aldo Fedele. Liberatori tornerà a collaborare col gruppo in due album degli anni novanta, Di volpi, di vizi e di virtù e Dammi 5 minuti. Nel 1985 e fino al 1990 entrerà nella band come produttore e membro aggiunto il polistrumentista Roberto Costa. In realtà Costa sarà anche arrangiatore ed esecutore di quasi tutte le parti di basso e tastiere al posto del defezionario Liberatori e di Nanni relegato sempre più alla semplice partecipazione nei live. Nel libro dedicato alla band (Chiedi chi sono gli Stadio di Melisanda Massei Autunnali), Marco Nanni sottolinea proprio il suo disagio nell'essere stato praticamente estromesso dal lavoro in studio della band (a favore di Costa) nonostante nelle foto e nelle partecipazioni televisive fosse sempre presente.
Nel 1986 gli Stadio tornano nuovamente a Sanremo e portano in gara Canzoni alla radio, con la quale, tuttavia, per la seconda volta consecutiva, si classificano ultimi. Nell'album omonimo che segue sono incluse Lunedì Cinema, già da alcuni anni sigla di apertura di Lunedifilm, rubrica del lunedì sera dedicata da Rai Uno alla trasmissione di grandi film, la rockeggiante Incubo assoluto (scritta per loro da Roberto "Freak" Antoni) e la generazionale Giacche senza vento (su testo del regista Ambrogio Lo Giudice). Lo stesso anno gli Stadio partecipano alla tournée americana di Lucio Dalla dalla quale verrà estratto il fortunato album live DallAmeriCaruso. In quell'occasione il gruppo esegue in proprio Grande figlio di puttana. Subito dopo questa esperienza, Ricky Portera esce dal gruppo e nel 1987 il tastierista Beppe D'Onghia inizia a collaborare subentrando a Fedele che prenderà proprio il posto di D'Onghia come tastierista di Luca Carboni. Arriva la prima raccolta, Canzoni alla Stadio, che contiene due inediti, Bella più che mai e Tu vuoi qualcosa.
Nel 1988 gli Stadio partecipano al progetto Dalla/Morandi. Esce l'ultimo disco per la RCA, frattanto rilevata dalla BMG Ariola, il mediocre Puoi fidarti di me (in seguito ristampato dalla EMI, con la quale gli Stadio hanno firmato un nuovo contratto).
Gli anni Novanta
Tra il 1989 e il 1990 avviene il definitivo "strappo" con Lucio Dalla. Curreri vuole per la sua band maggiore spazio, dato che si trova a poter promuovere i brani degli Stadio solo nei momenti di pausa dal lavoro di Dalla. L'ultima collaborazione ufficiale tra il gruppo e Dalla avviene per la lavorazione dell'album di Robert & Cara (Robert Sidoli e Carolina Balboni, coristi di Dalla) per i quali Curreri e D'Onghia firmano con Dalla il brano I segreti dell'amore (curiosamente all'album collaborerà il loro vecchio chitarrista Ricky Portera). Subito dopo la band inizia una nuova vita senza il suo pigmalione e con molti problemi interni causati dalla assoluta instabilità del progetto privato del suo principale "sponsor". All'inizio del 1990 Marco Nanni lascia polemicamente il gruppo ed entra a far parte degli Skiantos. Al suo posto entra Massimo Sutera.
Sul finire dell'estate del 1990, dopo la lunga partecipazione della band al Cantagiro, Beppe D'Onghia prende la decisione di tornare a collaborare anche con Lucio Dalla (sarà, negli anni successivi, anche produttore e arrangiatore di Dalla), venendo estromesso immediatamente dal gruppo. Di lì a poco anche Sutera, dopo una partecipazione televisiva con gli Stadio ad uno show dedicato ai Beatles, decide di entrare nel team di Dalla e viene sostituito dal giovanissimo Roberto Drovandi (ex bassista di Luca Carboni). Gaetano Curreri e Giovanni Pezzoli restano gli unici componenti originari. A loro si aggiunge Andrea Fornili alla chitarra, già navigato turnista per Loredana Bertè, Eros Ramazzotti e Miguel Bosè e che da tempo collaborava con Curreri (insieme realizzarono spot televisivi e la colonna sonora del film Stasera a casa di Alice con la supervisione di Vasco Rossi). Entra nel gruppo anche il produttore Luca Orioli che suonerà le tastiere (in studio) e curerà gli arrangiamenti e torna il vecchio amico Aldo Fedele come tastierista nei concerti insieme ad Alessandro Magri, anch'esso alle tastiere e programmazione computer.
Sul finire del 1990 anche Pezzoli però accetta l'invitante offerta dell'amico Dalla e parte con lui nel tour di Cambio. Curreri questa volta accetta la partecipazione di Pezzoli al tour di Dalla purché temporanea e prepara in studio (insieme al fido Saverio Grandi) il nuovo lavoro degli Stadio. Verso la metà del tour di Dalla, gli Stadio devono iniziare la promozione del loro nuovo singolo e Pezzoli, a differenza dei suoi giovani colleghi (D'Onghia e Sutera), sceglierà di seguire il gruppo abbandonando definitivamente il lavoro con Dalla (tornerà nel 1996 ma solo in studio per l'album Canzoni).
Nel 1991, la BMG immette sul mercato il Volume 2 di Canzoni alla Stadio. Questa operazione viene vista polemicamente dal gruppo come un'azione di disturbo della vecchia casa discografica in seguito all'imminente uscita del loro nuovo album per la concorrente EMI. Ma la raccolta non troverà il successo della precedente, mentre il primo album del nuovo corso artistico regala agli Stadio il loro primo disco d'oro. Infatti nel 1991 esce il singolo Generazione di fenomeni sigla del telefilm di Rai 2 I Ragazzi del muretto che anticipa album Siamo tutti elefanti inventati (ritenuto dai critici il più riuscito insieme a La faccia delle donne), che segna l'inizio della collaborazione del gruppo con Saverio Grandi, tuttora loro autore di fiducia. Nell'album, concepito con l'attore e loro amico Alessandro Bergonzoni, addetto ai "titoli" per la band, compaiono numerose collaborazioni, quali Ci sarà (vita controvento) di Ivano Fossati (che in seguito avrebbe inserito il brano nel suo repertorio), Segreteria telefonica scritta da Claudio Lolli e Pelle a pelle di Luca Carboni e Bruno Mariani (ex chitarrista della band). Nel 1992 Stabiliamo un contatto, dove si affacciano altri nomi illustri della canzone d'autore: Per la bandiera è scritta da Francesco Guccini in memoria degli agenti di scorta di Falcone e Borsellino); l'artista emiliano firma anche Swatch, una sorta di quadro generazionale; Jovanotti scrive il testo di Libero di cambiare e ancora Bergonzoni firma il testo surreale de L'appostamento e quello più impegnato per Lo scatolone, rivolto ai pericoli sull'assuefazione televisiva.
StadioMobileLive è il primo lavoro on stage pubblicato nell'autunno del 1993, con l'inedita Un disperato bisogno d'amore (pubblicata anche in versione remix per le discoteche sulle base strumentale di U Got 2 Let The Music dei Cappella). Di volpi, di vizi e di virtù, pubblicato nel 1995 vede tra gli altri le firme di Roberto Vecchioni per Canzone d'amore sprecato e Edoardo Bennato, che suona l'armonica in Maledettamericatiamo. Inoltre è inclusa Ballando al buio, che diventerà uno dei loro maggiori successi. Ancora due anni dopo è la volta di Dammi 5 minuti, che esce nella primavera del 1997 e racchiude tra le altre Un volo d'amore sulla storia di due giovani fidanzati uccisi nel conflitto serbo/bosniaco.
Nel 1998 gli Stadio pubblicano una Ballate fra il cielo e il mare, raccolta tematica che comprende, insieme a quattro inediti, nuove versioni delle loro canzoni d'amore, chiamate "ballate" mutuandolo dall'inglese ballad. Il disco viene rieditato nel febbraio successivo con l'aggiunta della canzone Lo zaino, scritta da Vasco Rossi, che il gruppo porta in gara al Festival di Sanremo classificandosi quinto. Nell'autunno del 2000 arriva nei negozi di dischi l'album Donne & colori, con cui gli Stadio tentano - grazie anche alla produzione di Guido Elmi e Frank Nemola - un inedito approccio etnico: il risultato più interessante di questa nuova tendenza è la canzone In paradiso con te, interpretata con la cantante israeliana Amal Murkus. Il disco ospita anche due brani col testo del poeta Roberto Roversi, già autore per loro di altre canzoni tra cui Chiedi chi erano i Beatles: La ragazza col telefonino e Doma il mare il mare doma, dedicata a Diego Armando Maradona. L'album ottiene comunque un tiepido successo ed è tra gli episodi meno riusciti della loro carriera. Gli anni Duemila Occhi negli occhi
Nel 2002 arriva un album che da nuovo slancio alla carriera della band, dopo la pausa di riflessione del precedente disco, raccolta di ballate. Esce infatti Occhi negli occhi, anticipato dall'intenso singolo Sorprendimi e seguito da Il Segreto. Nel 2003, durante una tappa della tournée ad Acireale, Curreri rimane vittima di un ictus. Per sua fortuna, un medico presente in platea gli salverà la vita.
Lo stesso anno, con grande piacere dei fans, gli Stadio tornano a duettare con Lucio Dalla, dopo anni di polemiche, in una trasmissione televisiva nella quale la band e il loro talent-scout eseguono l'ironico brano Grande figlio di puttana. Pur non riprendendo a lavorare insieme, da quel momento i rapporti tra Curreri e Dalla tornano ad essere distesi. Nello stesso periodo avviene anche un inaspettato duetto tra Curreri e Portera, ex chitarrista e "immagine" del primo periodo della band. I due, insieme a Pezzoli e Roberto Costa al basso lavoreranno al secondo album di Portera, Ci sono cose, uscito un paio d'anni dopo, realizzando una nuova versione di Canzoni alla radio.
L'amore volubile e Canzoni per parrucchiere
Con l'uscita nel 2005 dell'album L'amore volubile, gli Stadio tornano con un album che sembra percorrere diverse traiettorie dal Pop-Rock d'autore d'origine del gruppo. All'origine di questo diverso percorso figura Saverio Grandi autore e produttore dell'album. Nel 2006 pubblicano il CD Canzoni per parrucchiere Live Tour registrato durante una tappa dell'omonimo tour teatrale. Con lo stesso nome viene pubblicato il loro primo DVD di un concerto. Una song strepitosa , sonorità incredibili , raramente ascoltabili.
Parole nel vento
Nel 2007, assieme a Marco Falagiani e a Giancarlo Bigazzi, Gaetano Curreri e Saverio Grandi scrivono ...E mi alzo sui pedali per la produzione RAI Marco Pantani, di cui è stato girato anche un videoclip. La canzone è contenuta anche nel nuovo album Parole nel vento che esce subito dopo la partecipazione a Sanremo con la canzone Guardami (tredicesima classificata). L'album sembra confermare il percorso intrapreso con l'album Amore Volubile distanziandosi dalla vena cantautorale che aveva contraddistinto i precedenti album. All' uscita dell'album segue un tour prima nei teatri e nei palazzetti dello sport, poi nelle piazze. Nel 2007 vincono il premio di miglior gruppo italiano al Venice Music Awards. Il 9 novembre 2007 esce il triplo cofanetto Platinum Collection, che raccoglie i più grandi successi della band dai primi anni ai nostri giorni: le canzoni datate al periodo con la RCA Italiana vengono riproposte nelle nuove versioni realizzate nel corso degli anni dal gruppo. Alla pubblicazione del cofanetto fa seguito un omonimo tour teatrale, che ha preso il via il 17 novembre 2007.
Diluvio universale
Il 20 marzo 2009 esce il nuovo album dal titolo Diluvio universale: la canzone omonima è scritta insieme a Vasco Rossi e Alessandro Magri, ed arrangiata da Alessandro Magri. Il 23 marzo è partito l'omonimo tour da Bologna; in alcune tappe c'è stata la partecipazione di Noemi[1]. L'uscita del nuovo album di inediti è stata anticipata dall'uscita il 6 marzo del nuovo singolo Gioia e Dolore.
Formazione
Attuale
Gaetano Curreri - voce e tastiere Andrea Fornili - chitarra Roberto Drovandi - basso Giovanni Pezzoli - batteria
Collaboratori nei Tour e negli album
Maurizio Piancastelli - tromba, cori, flicorno, tastiere e percussioni Fabrizio Foschini - tastiere Alessandro Magri - alcuni arrangiamenti e tastiere in studio Vasco Rossi - stesura dei testi di alcune canzoni
Ex componenti
Ricky Portera (1982-1986) - chitarre Fabio Liberatori (1982-1985) - tastiere Marco Nanni (1982-1989) - basso Claudio Golinelli (1983 per il tour con Ron Tutti i cuori viaggianti e poi 1991 in studio) - basso Marco Bonino (1983 per il tour con Ron Tutti i cuori viaggianti) - chitarre Massimo Sutera (1990-1991) - basso Aldo Fedele (1985-1987 e 1991-2000) - tastiere Beppe D'Onghia (1987-1990) - tastiere Luca Orioli (1991-1992) - tastiere in studio Massimo Cappa (1984) - batteria Romano Trevisani (1988) - chitarre Bruno Mariani (1988-1989) - chitarre Roberto Guarino (1989-1990 e 1992-1993) - chitarre Massimo Bozzi (1989-1990) - sax Alessandro Magri (1991-1992) - Tastiere e Computer Sandro Comini (1983-1989 e 1991-2000) - trombone e percussioni Paride Sforza (1988-1989 e 1991-2000) - sax Discografia
1982 - Stadio 1984 - La faccia delle donne 1984 - Chiedi chi erano i Beatles 1986 - Canzoni alla radio 1988 - Canzoni alla Stadio (raccolta con 2 inediti) 1989 - Puoi fidarti di me 1991 - Siamo tutti elefanti inventati 1992 - Stabiliamo un contatto 1993 - Stadiomobile Live (registrato dal vivo) 1994 - Acqua e sapone (raccolta) 1995 - Di volpi, di vizi e di virtù 1996 - Il canto delle pellicole (raccolta con inediti) 1997 - Dammi 5 minuti 1998 - Ballate fra il cielo e il mare (raccolta con inediti) 2000 - Donne & colori 2002 - Occhi negli occhi 2003 - Storie e geografie (raccolta con inediti) 2005 - L'amore volubile 2006 - Canzoni per parrucchiere Live Tour (registrato dal vivo) 2007 - Parole nel vento 2009 - Diluvio universale
Al termine del contratto con la BMG, la casa discografica mise in commercio la raccolta Canzoni alla Stadio volume 2, considerata dal gruppo come "non ufficiale". Il 9 novembre 2007 la EMI ha omaggiato gli Stadio pubblicando The Platinum Collection composta da ben 51 canzoni, divise in tre sezioni specifiche: "le ballate", "il pop-rock d'autore" e "i live".
Curiosità
È stata realizzata una versione rivisitata di Grande figlio di puttana, intitolata Un altro grande figlio di puttana, in collaborazione con J-Ax degli Articolo 31 contenuta nella raccolta Storie e geografie. Al Festival di Sanremo 2008, Curreri si è esibito insieme a Fabrizio Moro nella canzone Eppure mi hai cambiato la vita. L'11 dicembre 2009, durante una serata in favore dell’A.I.S.M. (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), Curreri ha duettato con Noemi il brano Sorprendimi. Il 25 settembre 1997, in un'intervista, Gaetano Curreri definì la defunta lady Diana Spencer "una puttana", polemizzando sul fatto che la principessa venisse esaltata solo per le sue virtù. Il fratello sporse querela miliardaria, ma la vicenda non ebbe séguito
Stadio è il primo album degli Stadio che vede la luce nel 1982
Tracce
Sole domani - 5:38 (Gianfranco Baldazzi - Gaetano Curreri) Grande figlio di puttana - 4:53 (Lucio Dalla - Gianfranco Baldazzi - Giovanni Pezzoli - Gaetano Curreri) Navigando controvento - 4:38 (Luca Carboni - Lucio Dalla - Giovanni Pezzoli - Gaetano Curreri) Chi te l'ha detto? - 4:51 (Lucio Dalla - Gianfranco Baldazzi - Gaetano Curreri) Un fiore per Hal (parte 1 & 2) - 7:46 (Lucio Dalla - Fabio Liberatori) Buonanotte Berlino - 4:02 (Ambrogio Lo Giudice - Giovanni Pezzoli - Gaetano Curreri)
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Sole domani
Guarda un po' chi si vede la mia regina della pioggia guarda un po' chi si vede la mia ragazza, poesia io per te ho cantato yesterday ho camminato e ho camminato senza scarpe Per quegli occhi sgranati ho liquidato i miei nemici altri ne ho perdonati come un vecchio esaurimento mentre tu inghiottivi i miei pensieri ti pettinavi e pettinavi i tuoi capelli Ehi non starò tutta la sera buttato dentro ad un jue-box ehi non starò a far la scena sono un idolo del rock ehi sta cadendo tanta pioggia da affogare la città ma ci sarà...ci sarà sole domani sole domani Una notte di pioggia non è mai la stessa notte la tensione si è persa lo capisci anche da te ma perchè vuoi sapere cosa sei ma perchè se ti nascondi nelle coperte Sei scomparsa una notte che pioveva e c'era la luna mi hai sparato un tradimento mi hai bloccato la fortuna senza te, massacrato yesterday ho cancellato le parole con un minuto di silenzio Ehi non starò tutta la sera buttato dentro ad un jue-box ehi non starò a far la scena sono un idolo del rock non staremo a domandarci se ci va, se non ci va ehi sta cadendo tanta pioggia da affogare la città saremo soli...saremo soli, soli domani, soli domani
Grande figlio di puttana
Grande figlio di puttana ma che amico per me uno che ruba anche la luna se la deve dare a te eeeehhhh sotto l'ombra del cappello non ti fa capire mai se tira fuori il suo coltello o ti chiede come stai grande pero' che grande figlio di puttana eeehhh aspettero' ancora un'altra settimana Ha donne sparse per l'Italia lui colpisce e scappa via ma con ognuna ha fatto un pianto ha pianto anche con la mia grande pero' che grande figlio di puttana aspettero' ancora un'altra settimana stamattina apro il giornale c'e' la tua fotografia ti stan cercando dappertutto cosa fa la polizia eeeehhh ecco perche'è ti ho dato un'altra settimana, (perche') senza di te una serata non ingrana (eeehh) ecco perche' le donne vanno in fila indiana (adesso so) anche perche', perche' sei un figlio di puttana ed e' per questo che a te la gente tutto ti perdona (perche' dicono) "guarda come suona la chitarra quel grande figlio di puttana".
Navigando controvento
Sfiora piano questo povero cuore, con la mia mano conto piano tutte le stelle, come sono lontano E la luna da lassù, mi guarda e chiede - come va? Basta poco in una grande città, incontrare il mistero Una birra bevuta in un bar, o il rumore di un treno Ti cercavo ma tu eri già quà, che aspettavi il mattino... Dimmi piano di che segno sei, quanti anni hai Come ti chiami e casomai, domani cosa farai E se anche tu stai navigando ormai come me, navigando controvento. E controvento andremo in due, non ti ho ancora guardata nei tuoi occhi c'è la terra più dura, c'è una nave pirata Che senza fretta corre in mezzo alle stelle tocca mille ferite Mille misteri di una notte che va, controvento se ne va. Dimmi allora che mi capirai, per mille notti ritornerai e fra le stelle mi seguirai. Come stanotte ti porterei, qui con me... ...navigando controvento.
Chi te l'ha detto
Quanti anni hai, dimmi occhi blu quanta gioventu', quanti anni hai hai ragione tu, forse e' meglio se andiamo via ma fuori avrai freddo, povero gatto. Allora scaldati sul mio petto, non andare via lascia che ti scaldi le mani, inventa una bugia per quel ragazzo che vedi domani per ogni stella che cade sul tetto per questa luna curiosa che ci sorprende nel letto. Chi te l'ha detto ma chi te l'ha detto che il vero amore e' qualcosa di eterno ci si puo' amare e farsi compagnia senza andare all'inferno. Tu che non l'hai mai fatto con la tua bocca corri corri a cercare la mia se ti fai prendere dal sentimento e' anche amare un momento ancora un momento. E' sparita con te vicino anche l'ultima stella, e' mattino. E' l'ora delle bugie, il momento di farlo e' adesso ma dilla con sentimento a quel ragazzo appoggiato sul muro ai suoi capelli nel vento, al suo sguardo sicuro. Ma chi te l'ha detto ma chi te l'ha detto. Se domattina non torni qui per mille anni non torni qui sarebbe l'inferno, sarebbe un inferno perche' stanotte ho toccato qualcosa di eterno e fra le stelle sui tetti mi perdo ogni notte mi perdo. Ma chi te l'ha detto che ogni notte c'e' una luna curiosa sul tetto che si ferma a guardare due ragazzi abbracciati, abbracciati in un letto.
Un fiore per Hal
I° parte Come ogni notte sto arrivando sto arrivando qui da te per suonare e per trovarti. Questo fiore? E' per te, per te. Le mie dita sui tuoi tasti non ti stanchi mai è come se mi parlassi con i colori e con le luci che accendi e poi abbassi chissà se tu lo sai che dentro te c'è il mare e il vento ogni specie di turbamnento tutte le voci di una città come in un cuore gigante o tra gli alberi di un grande veliero ogni tuo suono è un pensiero che prende e se ne va ... E' d'argento la tua pelle ha il colore delle stelle. II° parte
Come ogni notte io ti guardo mentre arrivi da lontano qui da me come ogni notte anche stanotte sto ascoltando la tua mano su di me e un po' emozionato sto cercando con le voci, con i suoni di dirti che che non si vive solo programmando l'infinito all'infinito come me ma solamente immaginando di toccarlo con un dito. Voglio dirti che... Non ho mai pianto e non ho riso mai e se sapessi quanto vale il dolore, potessi avere anche un'ora d'amore la sensazione di avere sbagliato o di aver fatto almeno un grande peccato ma non ho, ma non ho anima, l'anima ... Come ogni notte sto arrivando sto arrivando qui da te per suonare e per trovarti. Questo fiore?
Buonanotte Berlino
Tra mille occhi azzurri e cento barbe bionde il freddo si nasconde e imbianca la città tra case strade e case un uomo marcia in fila al bivio tra il 2000 e il 43' Sfreccia un aeroplano e fa tremare i vetri ancora pochi metri poi risalirà abbaia un cane lupo alla luna piena si illumina la scena per Lilly Marlene E Berlino tra non molto dormirà i suoi occhi ad uno ad uno spegnerà e Marlene con la sua sensualità ti dà un bacio e nella nebbia se ne va Un suono del futuro esce da un violino suonato in un mattino di tanti anni fa un urlo di sirena all'alba s'accompagna la giovane Germania sta nascendo già E la notte come un sogno svanirà ogni uomo al suo posto tornerà buonanotte Berlino e chi lo sa forse un giorno anche la guerra se ne andrà
La faccia delle donne è un album del 1984 degli Stadio.
tracce: Acqua e sapone - 4:33 (Vasco Rossi - Gaetano Curreri) Allo stadio - 3:39 (Luca Carboni - Gaetano Curreri) Dentro le scarpe - 3:54 (Luca Carboni - Gaetano Curreri) C'è - 5:19 (Luca Carboni - Fabio Liberatori) La faccia delle donne - 3:43 (Vasco Rossi - Ambrogio Lo Giudice - Gaetano Curreri) Ti senti sola - 4:09 (Luca Carboni - Gaetano Curreri) Porno in TV - 3:31 (Lucio Dalla - Gaetano Curreri) Non sai cos'è - 4:13 (Luca Carboni - Gaetano Curreri)
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Acqua e sapone
E` strepitosa, donna bambina, donna vedrai, bambina se lo sai! Meravigliosa, stramaliziosa, vieni e vedrai, che cosa sentirai! Una donna lo sa, sa già cosa ogni uomo, sa come si fa! Una donna non ha, più bisogno di prove, più malizia non ha! Prendi una donna, rendila bella, tu credi che, si ricordi di te? Non c'è una donna che ti perdona se tu la rendi più importante di te! Una donna lo sa sa già cosa ogni uomo sa come si fa! Una donna non ha più rispetto di te se è sicura di sè! Di notte poi si trucca lo sai e tutta la città impazzisce! Ormai si parla solo di lei, della bambina che stupisce! E` strepitosa, donna bambina, donna vedrai, bambina se lo sai! Meravigliosa, stramaliziosa, vieni e vedrai, che cosa sentirai! Una donna lo sa, sa già cosa ogni uomo, sa come si fa! Una donna non ha, più bisogno di prove, più malizia non ha! Di notte poi si trucca lo sai e tutta la città impazzisce! Ormai si parla solo di lei, della bambina che stupisce! Stupisce con la semplicità di una malizia che non nasce, non nasce dalla volgarità ma da una adolescenza che fiorisce! Resa famosissima in quanto colonna sonora del film "Acqua e sapone" di Carlo Verdone del 1983
Allo stadio
Le luci accese e noi sdraiati qua quasi le dieci ma quando iniziera' emozionato nemmeno un po' ne ho visti tanti di concerti rock. Invece c'e' chi non sta fermo mai di colpo il buio una che sviene e poi chi urla forte si piu' che si puo' ecco che inizia avvicinati un po'. Poi parte il primo colpo di batteria e le mie mani sul tuo petto, sento sento che tremi e il ritmo corre via tienimi stretto, stretto. Dove si va a far l'amore dove si va con un sorriso hai detto al cinema no al mare e' meglio di no allo stadio pero' c'e' un concerto rock. Allora andiamo la' nel buio ci sdraiamo piu' in la' sentiamo un po' di musica e poi stiamo in silenzio se vuoi so che e' piu' bello cosi ecco perche' siamo qui. Da qui ma chi l'avrebbe detto mai la musica e' piu' bella aspetta cosa fai metto le labbra sulle labbra e tu con la lingua che bello mi passi il bubblegum. Mastico e rido siamo solo noi ti spoglio e ti guardo lo so che cosa vuoi so anche che ti divertirai a pensare che qui non l'abbiamo fatto mai e allora baciami baciami di piu' dritto nel cuore questa canzone, suonala tu dimmi qualcosa amore. Dove si va a far l'amore dove si va con un sorriso hai detto al cinema no al mare e' meglio di no allo stadio pero' c'e' un concerto rock. Allora andiamo la' nel buio ci sdraiamo piu' in la' sentiamo un po' di musica e poi stiamo in silenzio se vuoi so che e' piu' bello cosi ecco perche' siamo qui.
Dentro le scarpe
Cielo nero e nuvola lo sa che il vento soffiera', per lei per una pioggia da mandare giu' due gocce ancora su, c'e' lei ha gli occhi che non vorrei soffiarti mai ma devo mandarti via lo sai dentro le scarpe, dentro una malattia in quella nave la', che il mare si porta via, davvero sulla finestra, sopra la ferrovia dentro una donna stanca, di un uomo, di una poesia, di un fiore un treno parte e saluta senza allegria quelli che stanno la'... e non sanno che piovera'. Dai, dimmi se vuoi, se vorrai piangere un po', bagnare quegli occhi che hai se vorrai ridere un po', di me dei miei guai se vorrai dentro me scoprire perche' ho un cuore che batte, che soffia piu' forte perche' vorrai, se vorrai, se vorrai, se vorrai... guarda che e' tardi e dopo non ce la fai corri sulla citta' a dire che piovera' domani. Ma prima di andare dimmi la verita', dimmi che ti vedro' sopra l'arcobaleno... Dai dimmi se vuoi, se vorrai piangere un po', bagnare quegli occhi che hai, che vorrai, ridere un po' di me dei miei guai che vorrai, dentro di me, scoprire perche' un cuore che soffia che batte piu' forte nel petto per te... se vorrai, se vorrai, se vorrai... Dai, dimmi che vuoi...........
C'è
C'e' un po' del tuo profumo dentro il mio maglione se non lo lavo resta qua. C'e' che non riesco a fare quello che ho da fare non lo so ancora e resto qua. Poiche' c'ho il raffreddore se no sentirei anche le parole e che la macchina e' rotta se no se no correrei dritto da te. C'e' che basta il tuo profumo per farmi intrappolare come scappare non lo so. C'e' che sono un uomo solo e casco dentro al gioco come un bimbo poi ci sto fortuna che ho il raffreddore se no sentirei anche la tua voce e che la macchina e' rotta se no verrei e' un gioco d'azzardo e' solo un imbroglio tu lo sai bellezza metto su un piatto il mio cuore tu cosa metti, tu non ce l'hai un cuore giochi con quello degli altri e dovrei dirti, che sono qua. Fortuna che ho il raffreddore se no sentirei anche le tue mani che la macchina e' rotta se no verrei e' un gioco d'azzardo e' solo un imbroglio cosa fai bellezza io mi riprendo il mio cuore e tu cosa prendi, tu non ce l'hai un cuore prendi quello degli altri che ti diranno son qua dolcezza c'e' c'e' che ho il raffreddore la macchina e' rotta quindi non verro'...
La faccia delle donne
Sulla faccia delle donne batte quasi sempre il sole per noi "che se non ci fossero loro"! a noi basta una parola anche un gesto solamente per cambiare il colore di un giorno noi vogliamo, cerchiamo in una donna un'amica e se poi ci ritroviamo può durare anche una vita... invece noi che ogni donna è un'altra un'altra donna ancora è un biglietto della lotteria e volerla a tutti i costi anche solo per un'ora e sperare poi che se ne vada via che passiamo le notti ed i giorni distratti che ci dimentichiamo come una stretta di mano
MADRI, SORELLE, POVERE MA BELLE, SUORE, PUTTANE, BELLISSIME, BEFANE, CARINE MA BASSE, RICCHISSIME MA GRASSE, OSSIGENATE E ROSSE, con quante ce ne fosse! io, io mi innamorerei... invece io, io prima me la farei... dentro gli occhi delle donne c'è il mondo tutto intero per noi, che c'è solo l'amore vero! noi che non ci gireremmo mai dall'altra parte e che prima di dormire salutiamo noi diciamo ti amo senza avere problemi sempre alla stessa donna perché siamo sinceri... e invece noi che ogni donna è un'altra un'altra donna e basta tutte uguali, tulle comunque sia... cos'è questa frenesia a pensarci veramente a pensarci bene, nessuno sa cosa sia e passiamo le notti con amori distratti noi che ci dimentichiamo e che dopo ci addormentiamo... MADRI, SORELLE POVERE MA BELLE, SUORE, PUTTANE, BELLISSIME, BEFANE, CARINE MA BASSE, RICCHISSIME MA GRASSE, OSSIGENATE E ROSSE, con quante ce ne fosse!
Ti senti sola
Ti senti sola, ti senti sola e allora, pensi a me, solo a me. Mi sento solo, mi sento solo e allora, penso a te, solo a te. Sarebbe bello ma non e' cosi' ci sono gli altri messi li' tutti insieme che come mosche stanno sempre qui guarda che stronzo quello che si volta e sviene. Guarda che faccia, c'e' uno che ci segue sembra un cane da caccia, ma che faccia. Mi sento solo, mi sento strano anche quando insieme, camminiamo perche' ti piace far la scema e lo fai ogni vetrina, ti fermi e ti specchi ti chiedi se sei bella, dai che lo sei. Maledetta che sei, mi guardi e sorridi poi ti spogli e chi sei, un angelo in piedi ma Dio mio non lo so, se ucciderti adesso fuggire non posso, che cosa faccio. Io mi arrendo cosi', davanti ai tuoi fianchi oppure faccio cosi', come fanno gli amanti ci incontriamo cosi', poi l'amore ogni tanto e dopo ci salutiamo, anche se piango. Ma poi sei sola, poi rimani sola e allora pensi a me, solo a me, e a una persona, quella specie di "pistola" quindi sempre a me, solo a me. Io che guardo, e vedo tutto nero e tutto nero fino in fondo al cuore, io che ti parlo, e sono sempre sincero tu che sorridi, come fa il traditore... Maledetta che sei, mi guardi e sorridi poi ti spogli e chi sei, un angelo in piedi ma Dio mio non lo so, se ucciderti adesso fuggire non posso, che cosa faccio. Io mi arrendo cosi', davanti ai tuoi fianchi oppure faccio cosi', come fanno gli amanti ci incontriamo cosi', poi l'amore ogni tanto e dopo ci salutiamo, anche se piango.
Porno in tv
Come nevica, fuori e' gia' tutto bianco megli tornare a letto sono stanco poi e' domenica io mi stendo tu mi massaggi teneramente come sai tu... Come nevica, ma comincio a sentire piu' caldo, piu' caldo continua ancora cosi' anzi sali piu' in alto vuoi la musica? Metti la musica accendi la radio voglio vederti uscire nuda dall'armadio. Come un porno alla TV che si e' rotta e non va piu' quindi il porno lo facciamo io e tu anzi spegni anche la radio nel silenzio ci studiamo e continuiamo il nostro porno nell'armadio. Perche' nevica, aspettiamo che il sole ritorni dobbiamo stare chiusi un po' di giorni il che significa ah ah ah che dobbiamo inventarci di tutto, per esempio io sono il califfo, tu la schiava del tempio ma adesso guardami apri quegli occhioni neri fa freddo davvero ti scaldo la punta dei piedi e se nevica noi ricominciamo da capo vuoi vedere perfino che riusciamo a darci un bacio! Ma come baci bene tu e non vorrei staccarmi piu' per fortuna che si e' rotta la TV ma che lingua eccezionale senza neanche respirare dura tanto che poi smetto di fumare. Ma come baci bene tu non vorrei staccarmi piu' per fortuna che si e' rotta la TV ma che lingua eccezionale sembra un'elica nel mare e' bellissimo, continua a nevicare.
Non Sai cos'è
Non sai cos'è, non senti sarà che adesso non pensi i tuoi pensieri sono cielo stanno ormai fermi nel buio in questo si, in questo no tu che mi tocchi la pelle vorresti le stelle non le hai io, io che non so cos'è ma prendo le tue mani io io che non so perchè ti chiedo se rimani solo Dio sa cosa c'è in questo freddo intorno a noi in questo mondo dentro di noi siamo soli, soli, luci spente. Dimmi cos'hai, hai pianto o dimmi stai solo giocando sto male anch'io davvero è che non sono sincero io dentro a un sogno, anzi di fianco volare per un momento poi finire qui, rotolando qui a toccarti la pelle vorrei mille stelle, non le hai tu, tu che non sai cos'è ma prendi le mie mani tu, tu che mi vuoi perchè io che ti chiedo se rimani noi, cosa cerchiamo, poveri noi con questo freddo cosa vuoi ma cosa abbiamo dentro noi tu lo chiami amore, amore, amore ...
Buttato come un sasso sul divano, invano la mano corre sul gilet non riesco a muovere le gambe dietro al ritmo mi umilia che il tuo decoltè ondeggi ad ogni:"To you.. Only for you" dici aspettami qua! vedo andare su e giù i capelli che hai..e discuto tra me..oh Va bene fingo di volere stare a sedere di volere controllare il giro giro la testa caccio uno sbadiglio al volo ma è tutto finto, anche ogni mio respiro vorrei scappare da qui, dalle luci così.. ma non riesco mai mi chiedo tu come fai, non hai letto Hemingway.. non sai niente non sai .. ...Sai vorrei riuscire anch'io a ballare come balli tu E dirti amore mio permetti questo ba..ba..baciami Ma il pacchetto semivuoto è già un problema la vita è questa non ce la farò mi sento come un piede in una scarpa stretta con qualcuno che ci salta su e sto a guardarti da qui muoviti ancora così ... bella che sei con quei capelli, non sai, le botte che dai a me che vorrei... Vorrei riuscire anch'io a ballare come balli tu per lo meno a modo mio .. permetti questo ba ... ba ... baciami
La mattina
Come si fa, a stare in piedi fitti stretti nel tram che puzza fa il tram c'e' chi spinge e urta, io scendo qua'. La mattina io la mattina mangio un crafen col caffe' butto un sorriso sul giornale chiudo gli occhi e penso a te, poi penso al mondo guardo ilviso nella foto sul como' e' un paradiso si lo so resto a letto ancora un po'. Come si fa, questa vita uccide senza pieta'. E' sempre cosi' cosi' m'infilo in bocca il tubo il tubo del gas. La mattina io la mattina col pigiama aspetto che venga il postino e col postino aspetto grandi novita', poi torno a letto che quando e' caldo e' molto meglio di un palto' stringo il cuscino e penso a te stringo il cuscino e penso a te!!! Come si fa o pago i debiti, o cambio citta'. Oh! Povero me mi han scoperto che rubavo un bigne'. Nella vasca faccio il bagno col bicchiere di champagne poi resto a mollo fino a quando un cameriere arrivera' che mi asciughi il collo che prepari un pranzo come piace a me ma com'e' che non e' qua', che sono gia' le tre. Guardalo la' c'e' uno stronzo che fa il bagno chissa' che tipo sara' ma chi se ne frega eccomi qua'. La mattina la mattina e' uguale in tutte le citta' e' un altro giorno si torna al mondo per quanto ancora chi lo sa, cosi' aspettiamo se c'e' qualche novita', forse un imbroglio o forse chi lo sa.
Canzoni alla radio è un album del 1986 degli Stadio. Uscì nei primi giorni di marzo, dopo la partecipazione del gruppo a Sanremo, col brano omonimo.
Tracce
È stato bellissimo - 3:43 (Roberto Francia - Gaetano Curreri) Canzoni alla radio - 4:25 (Luca Carboni - Ricky Portera - Gaetano Curreri) Il resto conta poco (o niente) - 4:02 (Bruno Mariani - Roberto Costa) Ti ho inventata io - 4:13 (Roberto Casini - Gaetano Curreri) Giacche senza vento - 4:11 (Ambrogio Lo Giudice - Gaetano Curreri) Incubo assoluto - 4:27 (Roberto Antoni - Gaetano Curreri) Lunedi cinema - 2:36 (Lucio Dalla) Non c'è posto - 5:41 (Luca Carboni - Gaetano Curreri) Au revoir - 1:15 (Ricky Portera)
Video
È stato bellissimo
Alle sette di sera, ti prepari per me non ti vede nessuno, sembri fuori di te. Salti dalla finestra fino dentro a un taxi non c'e' niente da fare, tu sei fatta cosi'. Alle otto e cinquanta, gia' mi chiedi cos'e' non ti piaccio abbastanza, vivo solo per te. E ti basta un minuto, per dirmi di si non ti sento piu' mia, ma mi piaci cosi'. Dimmi un po' adesso dove vai ma chissa' che storie, che segreti hai mi e' bastata una volta con te e solo adesso mi chiedo com'e' e' E' stato, bellisimo ma non mi ricordo niente. Sono stato, bravissimo ma non ho capito niente. Un colpo, fortissimo come un vuoto nella mente. E' stato, bellisimo ma non mi ricordo niente. Alle nove e quaranta, ti accompagno se vuoi ti rivesti piu' in fretta, piu' veloce che puoi e rimane sul letto il profumo che hai tu ci vorrebbe qualcosa, per tirarmi un po' su. Alle undici e passa, non so piu' cosa fare fuori non c'e' nessuno, e non so dove andare. E' finita la festa, non so dire di piu' sono fuori di testa, ci mancavi anche tu. Ci sara' qualcosa che non va forse troppo in fretta forse chi lo sa. Sei la donna piu' strana che c'e' e devo ancora capire perche' e'. E' stato, bellisimo.......
Video
Canzoni alla radio
Coi dadi si stan giocando le stelle con gli spot sono bravi a venderci i sorrisi e noi davvero chissa' chi lo sa con quale voce parlare e' cosi' cosi' per caso nasce una canzone forse e' stupido ma... ... e' la piu' bella di tutte si stacca piano dal cuore e' la piu' bella di tutte e' una canzone d'amore e' come un sorriso leggero guardo la mano poi guardo in su lo tiro in alto e non ritorna piu' e' un miracolo o no!? Se il sasso nel cielo e' gia' una stella cometa se fosse per questo che hanno inventato la radio e le gite all'aperto le corse in bici sotto ai cieli blu proprio come quando c'eri tu. Coi dadi e poi con le guerre coi robot che sanno gia' fare l'amore per noi ancora qui proprio qui con tante cose da fare e' cosi' che in silenzio parte una canzone sembra stupido ma... ... e' la piu' bella di tutte si stacca piano dal cuore e' la piu' bella di tutte ecco la rima: amore e' solo un sasso leggero guardo la mano poi guardo in su lo tiro in alto e non lo vedo piu' e' un miracolo o no!? Che il sasso nel cielo e' gia' una stella cometa se fosse per questo che hanno inventato la radio le gite all'aperto i vestiti di seta le corse in bici sotto al cielo blu... le corse in bici sotto al cielo blu...
Prima ci sei tu occhi di bambina non mi stanchero' mai, di questa notte. coro: Because i love you. Poi c'e' questa musica difficile fermarla ormai e' gia' nell'aria, leggera come te. Poi ci metto anche il momento che ti guardi intorno e scopri che l'inverno, e' sparito e non c'e' piu'. Il resto conta poco e niente e' un rumore tranquillo che non si sente. Conta poco o niente ma almeno che sia divertente. Pensaci domani che stanotte e' la notte dei pensieri strani tu, pensaci domani adesso resta con me. Vivi con la fantasia prendimi la mano fiesta calypso e sei mia manana y siempre te quero muchacha. Ecco la magia quegli occhi di bambina quando sei cosi' felice da non dormire piu'. Il resto conta poco o niente e' un rumore tranquillo che non si sente. Conta poco o niente ma almeno che sia divertente. Pensaci domani che stanotte e' la notte dei pensieri strani tu, pensaci domani adesso sogna qui con me. Il resto conta poco o niente......
Video Ti ho inventata io
Sembri ridicola quando dici non e' gelosia e cosi' piccola quando poi ti inventi una bugia io so gia' che cosa fai cosi' fragile vulnerabile dopo un poco mi dirai ora giurami che tu non mi tradirai. Arrabbiatissima come quando sei scappata via e poi bellissima quando hai detto cosa vuoi che sia cosa cambiera' per noi puoi tenermi qui e puoi stringermi puoi amarmi se lo vuoi ci sei solo tu, solo tu che puoi. Bestiale non so cosa ti farei bestiale cosi' dolce che io ti mangerei bestiale amore mio non mi dire che sono solo io non dovresti dirlo mai forse neanche tu neanche tu lo sai. Sembra incredibile che ci fai dentro la vita mia inconcepibile anche il fatto che tu ci sia quasi te lo chiederei ma sei vera tu o sei sintetica o vivi dentro i sogni miei cosa importa ormai basta che ci sei. Bestiale anche se non ci sarai bestiale una come te non l'ho vista mai bestiale amore mio vuoi vedere che ti ho inventata io come un sogno che oramai non se ne va piu' non se ne va mai.
Giacche a vento e mani strette tra le dita per provare a stare in due dentro una vita e non si chiedono perchè perchè non esce una parola tra un bacio e una lattina di Coca Cola Giacche a vento dentro un cinema al riparo dalla pioggia e dal presente troppo amaro ridono e piangono così in un lunghissimo momento come due giacche colorate senza vento No ti aspetto già e fino a casa mi riaccompagnerai la strada e lunga ma non basta mai che cos' hai Sai davvero non lo so ma domani forse te lo spiegherò domani forse te lo spiegherò domani forse te lo Giacche a vento al buio sotto le lenzuola guardo fuori e penso oddio mi sento sola e col linguaggio di domani io me lo imparo in un momento ma non so leggere cos' è che sento dentro io...io...io... Giovani eleganti si contano e si dicono che sono in tanti pensa che bello nell' 86' solo noi E mentre camminiamo tutti a domandarci come come andiamo un bimbo nasce nell' 86' Tu chi sei...Tu chi sei...
Video Incubo assoluto
Ecco il creativo tenero e inventivo sa farti impazzire col suo modo di fare con la passione forte che gli scappa da ogni parte Nascosto dentro un buco con l'incubo assoluto ecco il creativo che mastica intuizione che segue l'intuizione con la nuova pelle d'oca Con enorme narcisismo coi suoi colpi d'egoismo sempre pronto a sanguinare sulle sue brutte figure ecco il creativo ecco il creativo simpatico e agressivo simpatico Ma tu, ma tu tu non gli credi più neanche un minuto nemmeno per gioco Ma tu, ma tu tu non lo segui più neanche un minuto nemmeno per gioco E come il creativo e docile e agressivo è amabile e volubile comunque discutibile è pieno di emozione è pieno di emozione tutto lacrime e passione lacrime Sempre in cerca di una musica che gli frequenti l'anima ecco il creativo e docile e agressivo amabile e volubile amabile e volubile comunque discutibile discutibile Ma tu, ma tu tu non gli credi più neanche un minuto nemmeno per gioco Ma tu, ma tu tu non lo segui più neanche un minuto nemmeno per gioco Ma tu, ma tu tu non gli credi più neanche un minuto nemmeno per gioco Ma tu, ma tu tu non lo segui più neanche un minuto nemmeno per gioco
Quest'anno grandi amori ma non tanto in quantità soprattutto grandi amori ma ad alta qualità è d'obbligo esser romantici quindi tanta fedeltà immaginare come dire la verità verità Quest'anno passionali bussines incredibili complicità grandi avventure miste con elettroniche tranquillità nessun senso di colpa per cercar la felicità in cerca di innocenza se inutilità Non c'è posto per chi non ci crede che così oh oh non c'è posto per chi non ci crede che così oh oh non esisti se tu non ci credi ma è così oh oh non ho risvolti se tu non ci pensi mai così oh oh Quest'anno donne più donne più femminilità l'uomo un po' più rude deciderà...deciderà e giacche arabescate e tanto tanto pop niente fumo e soprattutto niente zero da cross Non c'è posto per chi non ci crede che così oh oh non c'è posto per chi non ci crede che così oh oh non esisti se tu non ci credi ma è così oh oh non ho risvolti se tu non ci pensi mai così oh oh Intanto prepariamo i divani e le tv non perdiamoci i mondiali non parleremo più Non c'è posto per chi non ci crede che così oh oh non c'è posto per chi non ci crede che così oh oh non esisti se tu non ci credi ma è così oh oh non ho risvolti se tu non ci credi, non ci pensi non ci credi, non ci pensi non ci credi, non ci pensi non ci credi, non ci pensi non ci credi, non ci pensi
Puoi fidarti di me è il quarto album degli Stadio pubblicato dalla EMI Italiana nel 1989. Il brano Puoi fidarti di me è stato inciso anche in versione spagnola dalla cantante Ana Belèn.
Tracce
Stupidi (Vasco Rossi, Saverio Grandi, Gaetano Curreri) - 3:43 Che sarà di noi (Grandi, Giuseppe D'Onghia, Curreri) - 3:45 Vai vai (Grandi, Curreri) - 4:51 Per lei (Biagio Antonacci, Ron) - 3:26 Buonanotte (Grandi, Curreri) - 4:39 Puoi fidarti di me (Luca Carboni, Curreri) - 4:23 Se dico donna (Grandi, Curreri) - 5:06 Le ragazze che fanno compagnia (Massimiliano Governi, Roberto Costa) - 4:34 Nel profondo del cuore (Grandi, Curreri) - 5:16
Video
Stupidi
Ci vediamo poco e quando ci incontriamo al massimo diciamo "sei a posto come va?" intanto il tempo passa e noi presi dalla fretta corriamo, ci stanchiamo e non dormiamo neanche piu' se lavoriamo anche di notte per comprare un'automobile e non troviamo neanche il tempo per scambiare quattro chiacchiere stupidi, ma stiamo diventando stupidi stupidi e dopo ci sentiamo inutili che tu ci creda o no ma mi senti o no e non stare li' a guardare la faccia della festa che gli americani fanno tutto quello che dice la tv e noi pensiamo di essere furbi li imitiamo e non pensiamo piu'... stupidi gli americani sono stupidi stupidi ma diventiamo tutti stupidi sarebbe bello essere liberi di fare quello che ci va, senza che subito qualcuno salti fuori a dire qui non si fa...! stupidi ma stiamo diventando stupidi stupidi ma diventiamo proprio stupidi e dopo ci sentiamo inutili poi basterebbe solamente avere piu' rispetto tra di noi saremo forse piu' felici e meno soli e poi non si sa mai stupidi dai che non siamo mica stupidi stupidi cosi' non ci sentiamo inutili stupidi ma stiamo diventando stupidi stupidi ma stiamo proprio andando a rotoli.
Se dico donna
Hai ragione tu meglio non buttarsi via stare insieme tanto per farlo... tu du du du du... vecchi amici noi forse qualche cosa in piu' diventati amanti per caso... magari tu sei come me chissa' che cosa stiamo cercando se un uomo ti offre affetto e fedelta' che sei disposta a dargli in cambio? tu du du du du... non aver paura non ti domandero' il romanzo della tua vita e non cerchero' di cambiare le tue idee non diventera' una partita... sara' domani, non lo so, chissa' ma aspettando e forse un giorno torneremo qua sorrideremo ricordando... se dico donna e' diverso, e' qualcosa in piu' se dico donna ci penso, sei proprio tu se dico donna e' una storia parlo di noi noi che ci stiamo provando, provando, provando... trovando tu du du du du... stiamo ancora un po' in silenzio, come vuoi sento delle note, lontano le conosco gia' e' una vecchia canzone d'amore per noi e' un canto gitano tu du du du du... se dico donna c'e' qualcosa in piu' c'e' piu' di quella parola c'e' tutto il mondo e dentro ci sei tu che non ti sentirai piu' sola.
Per lei
Mangio sempre in fretta e il caffe' non lo bevo quasi mai, per lei poi sempre di fretta corro giu' e come sempre poi l'aspetto piu' di un'ora ma dov'e' perdo una giornata a dirle che il mio prossimo week-end e' per lei io che cambio macchina perche' la mia non le va' piu' credimi tesoro prima o poi ti sposero' se prima non esplodo lo faro' ma come si fa a essere uomini per meta' sempre dietro a quello che dice, vuole, pensa e fa il mio amico so che non le va non lo vedo quasi piu', per lei guardo la partita in tv ma lei mi fa parlare e dice cose strane perche' ascolti solo lei a volte giuro che l'ammazzerei ma come si fa a essere uomini a meta' sempre dietro a quello che dice, vuole, pensa e fa credimi tesoro prima o poi ti sposero' se prima non esplodo lo faro'.
Le ragazze mi fanno compagnia
Le ragazze con la vita piena di sapore hanno amiche che portano nel cuore scambiandosi pensieri e ancora novita' si accompagnano nel vento, piu' in la' cercando poesia volano via le ragazze con la vita piena di colore si asciugano i capelli con il sole ritornano da scuola con curiosita' raccontandosi segreti o chissa' hanno la frenesia volano sempre via cercano l'infinito hanno il cuore impazzito lasciatele sognare e non sporcate quella fantasia lasciatele cantare e non cambiate quella melodia le ragazze che a sognare passano le ore con la coperta fino al mento quando piove scambiandosi canzoni e ancora novita' si innamorano di certe rockstar e' come una malattia troppa fantasia cercano l'infinito li' nascosto in un dito e non fatele del male quando dicono ancora una bugia lasciatele volare mentre seguono ancora un'altra scia mi fermo ad osservarle mentre in fretta vanno via mi metto a raccontarle e gia' mi fanno molta compagnia.
Canzoni alla Stadio è la prima raccolta degli Stadio, pubblicata dalla Ritzland Records nel 1988. Contiene anche due tracce inedite: Bella più che mai e Tu vuoi qualcosa.
Tu vuoi qualcosa qualcosa che non ce l'hai... c'è chi vuole solo vorrebbe aver meno guai. Tu che cosa pensi che il mondo sta sempre su forse non ci credi... ma io non ne posso più! Sai che non lo so che cosa farò forse resto qui ma se resto qui... Voglio fare come te fare come se... basta che non sia solo colpa mia... Guarda il sole lassù s'alza sempre, lo sai anche senza di noi e fortuna perché ché se fosse per me o se fosse per te...! Tu vuoi dei soldi dei soldi che non li hai... io voglio un bacio quel bacio che non mi dài! Sai che non lo so se ti scriverò quando me ne andrò quando me ne andrò... Voglio fare come te fare come se... basta che non sia stata colpa mia... Guardo il sole lassù mentre il cielo è più blu e la notte va giù mi consolo perché ché se fosse per me o se fosse per te...! Tu vuoi qualcosa qualcosa che non ce l'hai... c'è chi vuole solo vorrebbe aver meno guai.
Siamo tutti elefanti inventati è il quinto album degli Stadio pubblicato dalla EMI Italiana nel 1991. Il brano Ci sarà, scritto da Ivano Fossati, verrà successivamente da lui interpretato e inserito nell'album Lindbergh del 1992.
Tracce
Cerca di non esser via (Vasco Rossi, Gaetano Curreri, Giuseppe D'Onghia) - 5:16 Generazione di fenomeni (Saverio Grandi, Curreri) - 5:00 Pelle a pelle (Luca Carboni, Curreri, Bruno Mariani) - 5:01 Ci sarà (Ivano Fossati) - 4:30 Segreteria telefonica (Claudio Lolli, Curreri) - 5:46 Ho bisogno di voi (Saverio Grandi, Curreri) - 4:57 Chissà cos'è (Curreri, Grandi) - 5:52 Bianco di gesso, nero di cuore (Roberto Roversi, Giuseppe D'Onghia, Curreri) - 4:18 Siamo tutti elefanti inventati (Roberto Casini, Andrea Fornili, Curreri) -
6:00
SIAMO TUTTI ELEFANTI INVENTATI
(1991) EMI Il disco ha una lunga gestazione.
La band cambia casa discografica passando alla EMI ITALIANA -sicuramente una major che offre ampie garanzie rispetto alla precedente Ritzland Records. Comunque l'album subisce delle trasformazioni strada facendo. Ci si incomincia a lavorare addirittura un anno prima con D'Onghia, Nanni e Costa ma presto questi lasciano il lavoro che passa in mano all'arrangiatore Luca Orioli che opera dei cambiamenti nel sound, d'accordo gli Stadio, che non rinunciano comunque a co-arrangiare e produrre l'album.
Ci si allontana notevolmente dalle sonorità di "Puoi fidarti di me": entrano tante soluzioni sonore di tastiera, il sound si fa più pop-rock. Si punta di più sulla chitarra di Andrea Fornili (al suo primo disco con gli Stadio); il basso viene suonato da Claudio "Galina" Golinelli, noto session-men.
Il disco è esaltante supportato da un lavoro di produzione-management di Antonio Colombi, Martino De Rubeis e la Color Sound.
Inclusa nel lavoro è la celeberrima "Generazione di fenomeni", sigla del serial televisivo "I ragazzi del muretto", che diventerà il tormentone di quella stagione e molto presto uno degli evergreen scritti da Curreri/Grandi! L'invettiva è forte, per le loro canzoni il fenomeno generazionale sta diventando una costante, si delinea il disagio dei ragazzi: un disagio incondizionato per una generazione senza modelli ( ricordate i Beatles di Roversi?). Appare come un'istant-song, cioè ha l'effetto-istantanea, fotografa il presente come su un negativo da sviluppare!! Altrettanto bella "Bianco di gesso, nero di cuore" -Roversi riesce nuovamente a costruire un testo difficile ma affascinante. E' il viaggio alle radici, il viaggio dell'umanità nel continuo confronto/affronto pelli nera e bianca. Ma come tralasciare "Ci sarà" di Fossati o "Segreteria telefonica" di Lolli, "Pelle a pelle" di Carboni e "Cerca di non esser via" di Vasco Rossi?! Sono tanti gli autori d'eccezione che collaborano per far venir fuori il disco della consacrazione grazie alle tematiche affrontate con saggezza e con quella versatilità propria del cantautore. "Siamo tutti elefanti inventati", titolo strampalato lessicalmente di Alessandro Bergonzoni, titolo a metà tra la favola Disneyana e la realtà sociale italiana: contenuto e contenente, contrasto amletiano. La banale equazione del vero e l'artefatto. Ora sono i cantautori blasonati ad affidare le loro parole al gruppo che, per anni, li ha accompagnati, guidati, esaltati e ne esce un lavoro concettualmente coerente, che si identifica negli ideali dei ragazzi che cominciano ad amare queste nuove canzoni.
Gli Stadio hanno cosi coniugato il mondo cantautorale con una realtà musicale poliedrica com'è quella di una band che fa del pop-rock il suo mestiere. Pensate ad un personaggio come Claudio Lolli che si cimenta per la prima volta con una canzone d'amore oppure Ivano Fossati che decide di dare la sua canzone prima agli Stadio e, dopo appena pochi mesi, la ripropone nel suo album (è un grande attestato di stima!).
Rimane ineguagliabile la metafisica presentazione di copertina a cura di Bergonzoni : "DISCENDIAMO SEMPRE DA DOVE SIAMO SALITI / ANNIENTIAMO CIO' CHE NON CI SERVE A NIENTE / SCALPITIAMO SE CI PRENDONO LO SCALPO / PERDIAMO LE STAFFE MA AMIAMO IL CAVALLO (COMPRESI I SUOI PANTALONI)/ INFATTI QUATTRO ZAMPE VEDONO MEGLIO DI UNA / QUESTO SPIEGA PERCHE' I CAVALLI NON HANNO ANCORA LA PROBOSCIDE / SIAMO TUTTI ELEFANTI INVENTATI N.B. SVESTIAMOCI LA TESTA SONO BELLI NUDI I CERVELLI"
Io sono quì che annaffio i fiori mentre tu sei fuori con chi sa chi... dimmi davvero cosa pensi, non mi devi dire sempre e solo si le ragazzine di 15 anni ne dimostrano quasi 30, ma stanno bene così. Trattami come un uomo che non sono un bambino, non mi diverto più poi cosa chiedi perdono quando sbaglio io, che cosa c'entri tu vorrei soltanto un po' di tenerezza, magari, solo una carezza e ti costa lo sò Generazione di fenomeni, tutti eroi generazione di fenomeni, come mai? C'è chi ha paura di andare in seggiovia e si vergogna un po' e chi è stato addirittura in polizia, però, non siamo mica tutti uguali noi, c'è chi è più bravo sai, a sciare e a far l'amore e a togliersi dai guai. Generazione di fenomeni, siamo noi generazione di fenomeni, tutti eroi generazione di fenomeni, come voi generazione di... . Magari pure un cuore, ma devi stare attento a non mostrarlo mai e poi per un favore devi dire "ehi, in cambio tu cosa mi dai?" e poi nel caso che t'innamorassi, dici vorrei tu mi credessi, io non sono così. Generazione di fenomeni, siamo noi generazione di fenomeni, tutti eroi generazione di fenomeni,ma, come voi generazione di... . Io gioco a fare il duro ma ti giuro sono buono sai a volte piango ancora, non ci crederai. Madonna guarda che fenomeni, siamo noi, ma siamo proprio dei fenomeni, tutti eroi generazione di fenomeni, come voi generazione di... generazione di fenomeni... .
Ci sarà ci sarà e di una buona ragione ci sarà e di una lunga questione in questo mondo che già si muove io lo sento già, io lo vedo già so che ci sarà Poi ci sarà una buona generazione e poi sottile distrazione e spostamento al centro sull' orizzonte che abbiamo tutti dentro nessun punto preciso che si intuisce già so che ci sarà E in mezzo ci sei tu fratello attento a fare questa vita tutto contro vento ci sarà ci sarà Ma in mezzo ci sei tu e come la chiamiamo l' incertezza che non passa e non passa la mano ci sarà ci sarà poi come si risolve questa perdita di dignità questa mancanza di felicità sotto un cielo che non assolve e questa porta di casa nostra senza novità ci sarà ci sarà ci sarà ci sarà che la televisione sostituirà che la religione allontanerà che l' informazione indicherà che l' informazione distorcerà questo mondo che già si muove io lo sento già, io lo vedo già so che ci sarà E in mezzo ci sei tu fratello attento a fare questa vita tutto contro vento ci sarà ci sarà Ma in mezzo ci sei tu e come la chiamiamo l' incertezza che non passa e non passa la mano ci sarà ci sarà poi come si risolve questa perdita di dignità questa mancanza di felicità sotto un cielo che non assolve e questa porta di casa nostra senza novità ci sarà ci sarà E in mezzo ci sei tu fratello attento a fare questa vita tutto contro vento ci sarà ci sarà Ma in mezzo ci sei tu e come la chiamiamo l' incertezza che non passa e non passa la mano ci sarà ci sarà poi come si risolve questa perdita di dignità questa mancanza di felicità sotto un cielo che non assolve e questa porta di casa nostra senza novità ci sarà ci sarà
Ascoltati questo blues, anche se non è un blues un' altra volta pensa che stiamo insieme, anche se non è vero un' altra volta pensa che giorni avremo, anche se non ci amiamo più come una volta certo c' è sofferenza, ma come non c' è tutto ma come una volta Mi passo il tempo male, sai mi faccio la barba quasi tutti i giorni poi guardi il telegiornale, telefono e ritelefono e non ritorni ti penso e non ti penso, ti voglio e non ti voglio un' altra volta E poi si lo so che tu sei lì che sta ascoltando e piangi e ridi e pensi ancora, ancora un po' e poi so che tu vorresti prender su e dirmi che mi ami ancora un po' come una volta Tu dimmi dove ho sbagliato, dove sono arrivato senza scorta dimmi cos' è cambiato, chi è che c' è dietro alla tua porta rispondimi dove sei, mi sogni ogni tanto o mai, sei viva o morta E poi si lo so che tu sei lì che sta ascoltando e piangi e ridi e pensi ancora, ancora un po' e poi so che tu vorresti prender su e dirmi che mi ami ancora un po' come una volta E poi tu ascolta questo blues perchè te lo ricanterò ancora, solo una volta... Eh beh...