« ... il denaro ed il potere sono trappole mortali che per tanto, troppo tempo han funzionato... »
(The Rokes, È la pioggia che va, testo di Mogol)
The Rokes sono stati un gruppo musicale inglese che ha raggiunto il successo in Italia, vendendo più di 5 milioni di dischi e contendendo all'Equipe 84 il titolo di principale band del beat italiano.
Formazione
Norman David Shapiro detto "Shel": voce solista, chitarre, basso Robert Posner detto "Bobby": basso Johnny Charlton: chitarra solista Mike Shepstone: batteria.
Storia del gruppo
Gli inizi: lo "Shel Carson Combo"
Il gruppo si forma in Inghilterra nel 1960 con il nome Shel Carson Combo, con Shapiro alla voce e alla chitarra, Posner al basso, Shepstone alla batteria e Vic Briggs (che non è mai stato membro dei Rokes) alla chitarra solista, essendo sostituito da Johnny Charlton; Shapiro è l'unico dei quattro che ha avuto esperienze di un certo rilievo, in quanto per quasi due anni ha suonato nei Blue Caps, gruppo accompagnatore di Gene Vincent, e diventa presto il leader del gruppo. Shepstone (discendente per parte di madre dal grande poeta inglese John Keats) e Shapiro sono stati compagni di scuola, ed avevano suonato insieme in gruppi studenteschi. Dopo una serie di esperienze in patria, nell'autunno del 1962 anche gli Shel Carson Combo (come i Beatles fino a pochi mesi prima) si recano a suonare ad Amburgo. Sempre come Shel Carson Combo sono tornati in Inghilterra, e vengono contattati da Colin Hicks (cantante di rock'n'roll fratello del più noto Tommy Steele), che deve effettuare un tour in Italia: aveva infatti riscosso un certo successo con la canzone Giddyup a Ding Dong, inserita nella colonna sonora della pellicola Europa di notte. Siccome Briggs non voleva andarsene dall'Inghilterra, lascia la band ed è sostituito da Johnny Charlton. Questa è la formazione definitiva dello Shel Carson Combo, e quindi dei futuri Rokes. Durante il concerto, a Torino avviene l'episodio che cambia la loro carriera: Colin Hicks prima del concerto perde la voce, ma lo spettacolo non viene annullato, e al gruppo viene chiesto di suonare al suo posto; eseguono quindi il loro repertorio, costituito da cover di brani blues e rock'n'roll, e riscuotono un notevole successo, al punto che vengono scritturati per effettuare dei concerti in autonomia. A questo punto il gruppo musicale decide di cambiare il nome, anche per segnare la differenza rispetto al periodo con Colin Hicks.
The Rokes in Italia
"The Rokes" è il nome inventato da Johnny Charlton, adottato da tutti quattro i componenti per fare i caroselli dei gelati Algida. Letteralmente significa scorie metalliche, o paglia da scoria. Durante una serata del tour all'Ambra Jovinelli di Roma, vengono notati da Teddy Reno, manager di Rita Pavone, che propone loro di effettuare la tournée come gruppo di accompagnamento della cantante torinese, e che inoltre diventa loro produttore, procurando un contratto con l'ARC, per cui incidono il primo 45 giri, contenente sul lato A un classico rock'n'roll dal titolo Shake, Rattle and Roll. Grazie a Teddy Reno, partecipano nello stesso anno al Festival degli sconosciuti di Ariccia con Un'anima pura (vecchio successo scritto da Claudio Celli e Gianni Guarnieri, entrambi nel Quartetto Radar, per Don Marino Barreto Junior che la incise con il titolo Un'anima tra le mani) ottenendo un buon piazzamento (il vincente sarà Dino), e vengono poi scritturati per la pubblicità dei gelati Algida su Carosello, aumentando la loro popolarità e la fama, grazie anche alla riconoscibilità del loro caratteristico accento inglese (come succederà anche a Mal qualche tempo dopo) nel lanciare lo slogan <<posso dire una parola? C'è un Algida laggiù che mi fa gola>>.
Il successo
La grande notorietà, però, avviene con la canzone C'è una strana espressione nei tuoi occhi, versione italiana di When You Walk in the Room scritta dalla cantautrice statunitense Jackie DeShannon ma portata al successo dai Searchers (incisa anche nello stesso periodo dai New Dada e da Gianni Morandi con un altro testo e con il titolo di La mia voce), che entra nelle prime posizioni della classifica, consentendo loro di incidere il primo album; in questo periodo le serate aumentano, diventano uno dei gruppi principali del Piper Club e girano anche alcune pellicole, come Altissima pressione per la regia di Enzo Trapani e soprattutto Rita, la figlia americana di Piero Vivarelli, dove hanno modo di recitare insieme a Totò e di presentare alcune canzoni come Take a Look, No, no, no, Grazie a te (versione italiana di I'm Alive degli Hollies) e The Wind Will Carry Them By. Una loro caratteristica è quella di avere molto materiale proprio, e di non affidarsi quindi esclusivamente alle versioni italiane (come invece facevano molti gruppi beat); nei testi, a volte scritti da Mogol, spesso proponevano gli ideali di pace e fratellanza tipici del beat. Il biennio 1966-67 è quello in cui i Rokes, ormai definiti "i Beatles italiani", raggiungono l'apice del successo grazie soprattutto a due singoli: Che colpa abbiamo noi (versione italiana del noto successo Cheryl's Going Home di Bob Lind e testo italiano di Mogol), che si piazza al secondo posto in classifica allo storico Cantagiro del 1966 e conquista il primato nella classifica delle vendite di dischi a 45 giri, e È la pioggia che va, cover di Remember the Rain di Bob Lind (che verrà ripresa anche da Caterina Caselli). Il retro, Piangi con me, viene tradotto in inglese dai The Grass Roots, e con il titolo di Live for Today entra anche in classifica negli Stati Uniti; nello stesso periodo Shel Shapiro e Mike Shepstone pubblicano un 45 giri, usando lo pseudonimo Les & Kim, contenente La mia ispirazione e Unchained Melody. Altro 45 giri del 1966 di successo è Grazie a te, cover di I'm Alive. Caratteristiche nelle loro esibizioni dal vivo le insolite chitarre "Eko", a forma di freccia, successivamente definite "Eko Rokes". Nel 1967 partecipano al Festival di Sanremo con Bisogna saper perdere, che presentarono in coppia con Lucio Dalla, ottenendo nuovamente un notevole successo di vendite (caratteristica dell'esibizione è il colpo di tacco all'unisono di Shel, Johnny e Bobby, durante il ritornello), come con Eccola di nuovo, versione italiana di Here Comes My Baby di Cat Stevens, e con Cercate di abbracciare tutto il mondo come noi, in cui si accostano alle sonorità hippy californiane (il disco viene stampato in un vinile particolare, mescolato ad essenze di colonia, che lo rendono profumato). Da sottolineare che nella primavera dello stesso anno il popolare gioco televisivo Chissà chi lo sa? condotto da Febo Conti, indice una sorta di sondaggio-referendum fra il pubblico dei giovanissimi per stabilire il gruppo musicale preferito (il voto doveva essere inviato per cartolina postale), che per i Rokes si traduce in un vero e proprio trionfo. Significativa inoltre l'intervista rilasciata sempre in quell'anno dai Nomadi al settimanale Giovani, nella quale vengono definiti il gruppo beat migliore in Italia e musicalmente di gran lunga superiori all'Equipe 84 (una conferma indiretta ci viene dalla storia della Bussola, il mitico locale di Sergio Bernardini, nei pressi di Viareggio, tempio dei grandi nomi della musica internazionale fino ai primi anni settanta, nel quale i Rokes si esibirono in vari applauditissimi concerti e galà (L'Equipe non fu mai invitata).
Il declino
Nel 1968 si presentano nuovamente al Festival, in coppia con i Cowsills, con la canzone Le opere di Bartolomeo: brano non pienamente riuscito, registra un insuccesso dal punto di vista delle vendite, e anche i successivi (con la sola eccezione di Lascia l'ultimo ballo per me (versione italiana di "Save the Last Dance for Me"), ultimo loro singolo a entrare in classifica) non migliorano la situazione, pur essendo interessanti (Sempre giorno, ad esempio, ha delle sonorità psichedeliche particolari). Nello stesso anno recitano nella commedia musicale di Leo Chiosso e Tata Giacobetti (per la regia di Daniele D'Anza) Non cantare, spara (1968), parodia Western per la Rai con il Quartetto Cetra: i Rokes interpretano la parte di una tribù di pellerossa Cherokee, e cantano nelle varie puntate alcune canzoni (con musica identica ma testo cambiato: Senza la merenda si fa grigia la faccenda, Senza il talismano non si attacca il messicano, Senza un buon tamburo meglio mettersi al sicuro, Se nessuno appare è il momento di attaccare e il ritornello "Siamo Cherokees, ma dritti come pochi"). Tornano per la terza volta a Sanremo, presentando Ma che freddo fa in coppia con Nada: ma è la versione di quest'ultima quella che viene ricordata, pur essendo ben eseguita anche quella dei Rokes. Subito dopo il festival i Rokes tengono alcuni concerti dal vivo, di cui due tenuti al teatro Parioli di Roma; queste serate verranno registrate ma saranno pubblicate in un CD solo nel 1993 dalla rivista di collezionismo musicale Raro! Ascoltando nell'album l'introduzione parlata di Shel, si viene a sapere che pochi mesi dopo era prevista l'uscita di un disco dal vivo, intitolato Due ore con i Rokes (in contemporanea con un programma sulla RAI interamente dedicato a loro - la notizia fu riportata dal settimanale Giovani), progetto che evidentemente la casa discografica abbandonò. In ogni caso, l'ascolto dell'album consente di apprezzare le notevoli capacità dal vivo come musicisti dei Rokes, al di là delle incisioni in studio. La mancata pubblicazione del disco, unita ai pochi riscontri commerciali degli ultimi singoli e alle aspirazioni da solista di Shel Shapiro, portarono quindi il gruppo allo scioglimento nel 1970. Possiamo dire che il penultimo 45 giri, 28 Giugno, costituisce il canto del cigno dei Rokes, che comunque con questo pezzo molto interessante, soprattutto nella versione live con lo splendido assolo finale di Johnny, ottengono un successo clamoroso di pubblico al Cantagiro dello stesso anno.
Dopo The Rokes
Shapiro resta nel mondo musicale, dedicandosi sia ad una carriera come cantautore che all'attività di produttore ed autore per altri interpreti; spiccano nella sua produzione i brani Non ti bastavo più del 1971 (composta insieme a Pallavicini) portata al successo da una straordinaria Patty Pravo, la famosissima Era portata all'Eurofestival di Stoccolma nel 1975 da una delle coppie artistiche più celebri e di maggior successo della musica leggera degli anni settanta, gli indimenticabili Wess & Dori Ghezzi, ottenendo il 3º posto in classifica ed in ultimo il brano "Per amore della musica". Recentemente Shapiro sta riscuotendo un ottimo successo di critica e di pubblico con il libro+cd e l'opera teatrale Sarà una bella società. Johnny Charlton apre la sua galleria d'arte a Roma, Galleria Charlton, per dedicarsi all'arte in vari campi, essendo lui un bravo pittore. Ha partecipato anche al programma TG2punto.it, su Rai 2, come Esperto D'Arte, analizzando e commentando con profondità e chiarezza opere di grandi artisti italiani. Dal 12 marzo 2010 e per 10 puntate Johnny presenta con Mal (dei Primitives) il Cinebox a Ciak... si canta!, su Rai Uno. Nel 2011, su Rai Uno, fa il capitano della giuria nel programma I Raccomandati per 6 puntate. Ritorna alla nuova stagione di Ciak... si canta! per la puntata di chiusura insieme a Mal per cantare dal vivo e presentare il video di She Loves You, dei Beatles. Per poco tempo, a causa delle disavventure giudiziarie di Alfio Cantarella, Mike Shepstone suona la batteria con gli eterni amici/rivali dell'Equipe 84, per poi ritornare a vivere in Inghilterra, imitato da Robert Bobby Posner.
Discografia
33 giri
1965 - The Rokes (ARC, SA 4; ristampa del 1968: ALPS 11002) 1966 - The Rokes vol. 2 (ARC, SA 8) 1966 - Che mondo strano (ARC, SA 15) 1968 - The Rokes (ARC, ALPS 11006) 1969 - I successi dei Rokes (ARC, KAN 27) 1977 - These were the Rokes (RCA- Serie Lineatre, NL 33037; antologia)
CD
1988 - Anthology (BMG; raccolta con inediti) 1993 - Dal vivo al teatro Parioli - 1969 (Raro!/BMG, 74321-12265-2)
45 giri
1964 - Shake rattle and roll/Quando eri con me (ARC, AN 4013) 1964 - Un'anima pura/She asks of you (ARC, AN 4021) 1965 - C'è una strana espressione nei tuoi occhi/Ci vedremo domani (ARC, AN 4046) 1965 - Grazie a te/La mia città (ARC, AN 4067) 1966 - Ascolta nel vento/Il primo sintomo (ARC, AN 4075) 1966 - Che colpa abbiamo noi/Piangi con me (ARC, AN 4081) 1966 - È la pioggia che va/Finché c'è musica mi tengo su (ARC, AN 4100) 1967 - Che mondo strano/Ride on (ARC, AN 4107) 1967 - Bisogna saper perdere/Non far finta di no (ARC, AN 4109) 1967 - Eccola di nuovo/Ricordo quando ero bambino (ARC, AN 4122) 1967 - Cercate di abbracciare tutto il mondo come noi/Regency sue (ARC, AN 4137) 1968 - Le opere di Bartolomeo/Siamo sotto il sole (ARC, AN 4142) 1968 - Lascia l'ultimo ballo per me/Io vivrò senza te (ARC, AN 4152) 1968 - Qui non c'è nessuno/La luna è bianca, la notte è nera (ARC, AN 4156) 1969 - Baby come back/Hello come stai (ARC, AN 4169) 1969 - Ma che freddo fa/Per te, per me (ARC, AN 4172) 1969 - 28 giugno/Mary (ARC, AN 4182) 1970 - Ombre blu/Sempre giorno (ARC, AN 4194)
45 giri promozionali
1966 - I Would Give The World/Captain James Harrod (RCA Italiana, 2F9; sul lato B The Wilders Brothers; disco promozionale abbinato alla campagna pubblicitaria della Fiat 130; dal documentario Cinefiat La natura,la pazienza e il sogno nelle immagini della Fiat 130)
45 giri incisi da Les & Kim
1966 - La mia ispirazione/Unchained Melody (ARC, AN 4096)
45 giri pubblicati all'estero
1967 - Let's Live for Today/I'll Change My Papers (RCA Victor, 47 9199; pubblicato in Australia)
The Rokes (1965)
...Questo che vedete è il loro lp d'esordio, uscito nel 1965 su etichetta ARC. I Rokes sono arrivati in Italia nel 1963, tempi in cui i nostri complessi si chiamavano Flippers, Los Marcellos Ferial ed erano molto "innocui". Va bene, già esistevano i Ribelli ma facevano un genere molto vicino a quello dei boss Adriano. Questo per dire che il beat era ancora di là da venire. Nel contesto di una tournée europea, si fermano in Italia e sebbene sconosciuti riescono ad attirare l'attenzione di Teddy Reno, all'epoca producer a tempo pieno. Loro sono davvero dei signor nessuno ma Ferruccio Ricordi, da quella vecchia volpe che era, capìi immeditamente che da loro c'era da ricavare sicuramente qualcosa. Fatto sta che li assolda per accompagnare in tournée Rita Pavone (il tutto è anche documentato su uno spettacolo-documentario del 1964 intitolato DICIOTT'ANNI, APPUNTI SU RITA PAVONE). Quando poi scoppia la beatlesmania Teddy Reno lancia il gruppo e lo manda sul palco di Ariccia al Festival Degli Sconosciuti. Presentano un vecchio successo di Don Marino Barreto Jr, UN ANIMA TRA LE MANI che loro modificano in UN'ANIMA PURA. Il loro primo singolo in realtà fu un altro: QUANDO ERI CON ME accoppiato a SHAKE, RATTLE AND ROLL. Ma non vendette granchè anche se gli appassionati del genere lo conoscevano molto bene. Per via dei capelli un pò più lunghi della norma, i Rokes non passavano in televisione, se non come contorno alla Pavone (in quel documentario testè citato) ma accompagnati da un commento molto salace e "vagamente" dispregiativo fatto dalla voce narrante fuori campo. Si era nel 1964, i capelloni (quelli veri) sarebbero arrivati circa un anno e mezzo dopo e comunque quelli dei Rokes (di capelli) non erano ancora lunghi quanto quelli della copertina di C'E' UNA STRANA ESPRESSIONE NEI TUOI OCCHI che poi è il medesimo scatto di questo album. Il quale inizia con una di quelle canzoni memorabili, CI VEDREMO DOMANI, ovvero WILL YOU LOVE ME TOMORROW scritta da Gerry Goffin e Carole King e cantata da un'infinità di cantanti a partire dalle Shirelles passando per Roberta Flack ed anche da Françoise Hardy (col titolo LOVING). La versione dei Rokes è stupenda. Una serie di classici dell'epoca tipo LONELY AVENUE di Ray Charles oppure DANCING IN THE STREET, dal sound Motown e cantata originariamente da Martha (Reeves) & The Vandellas, per passare a brani come SPEGNI QUELLA LUCE ed ERAVAMO AMICI (canzoni interpretate anche da Dino) mentre CHIAMA ME, l'ultima canzone dell'album, è un originale scritta dallo stesso Shel. Senza dimenticare il pezzo forte del disco, la già citata C'E' UNA STRANA ESPRESSIONE NEI TUOI OCCHI. Su tredici canzoni, sette non sono mai state edite su cd.
Tracce:
01 Ci Vedremo Domani (Will You Still Love Tomorrow) (Chiosso-Goffin-King) 02 Walking The Dog (Thomas) 03 Eravamo Amici (Rossi-Shapiro) 04 Hi-Heel Sneakers (Higgenbothan) 05 Strada Della Tristezza (Lonely Avenue) (R.Charles-Shapiro) 06 Un'anima Tra Le Mani (Un'Anima Pura) (Celli-Guarnieri) 07 C'è Una Strana Espressione Nei Toui Occhi (Deshannon-Shapiro)(1965) 08 Beautiful Delilah (C.Berry) 09 Summertime (Gershwin-Du Bose) 10 Spegni Questa Luce (Dossena-Shapiro) 11 She Asks Of You (Shapiro) 12 Dancing In The Street (Holland-Dozier) 13 Chiama Me (Shapiro)
1 Take a look 2 The wind will carry them by 3 A thing like that 4 Proprio niente 5 I've got a message for you 6 Put the pen down 7 I would give the world 8 Mama said 9 Ma c'è un momento del giorno 10 No, No, No 11 No game 12 When you are gone
CHE MONDO STRANO, terzo album dei Rokes, viene presentato davanti ad un nutrito "plotone" di giornalisti musicali e non, con una conferenza stampa degna della migliore tradizione americana. Da noi, a quel tempo quasi non si facevano, per lanciare un disco. Ma la RCA ci teneva particolarmente anche perchè i Rokes oltre ad essere il complesso di punta della casa romana, avevano inciso questo album composto tutto da inediti. Difatti dieci canzoni su dodici risultavano (al momento del lancio) completamente inedite e questo significa che non erano mai state stampate su singoli. Il 45 giri di traino era E' LA PIOGGIA CHE VA accoppiato a FINCHE' C'E' MUSICA MI TENGO SU. Sul primo brano non c'è assolutamente nulla da dire, dato il successo clamoroso e meritatissimo (primo in classifica a Natale)e per il sottoscritto il manifesto in musica del beat italiano. Sul secondo, l'influenza di alcuni brani di REVOLVER è palese. Il Modugno nei "credits" del pezzo non è Domenico ma Sergio, all'epoca giornalista di BIG, settimanale giovane. Le altre canzoni sono in linea col gruppo inglese anche se non hanno la stessa forza d'impatto del titolo nominato poc'anzi. E' un album comunque coraggioso, perchè ogni brano ha una storia a sè, non c'è il tentativo di scimmiottare qualche successo precedente della band e - per dirla tutta - non è che siano molto immediati. Le canzoni bisogna ascoltarle più di una volta per far sì che ti entrino nella testa. NON FAR FINTA DI NO (che successivamente divenne il lato B di BISOGNA SAPER PERDERE) apre con una classica introduzione beat. Qui bisogna spiegare il perchè nel testo viene citata Piazza Di Spagna e la sua gradinata: nel 1966-67 era il ritrovo dei "beatnik" nostrani, in realtà dei ragazzetti senza tante complicazioni, che strimpellavano alla meglio la chitarra, portavano il capello un pò più lungo del normale er erano lì quasi esclusivamente per rimorchiare qualche piperina o straniera affascinata da questa situazione molto particolare. La gradinata veniva molto spesso usata per riprese televisive con complessi che si esibivano e telecamere che inquadravano gli astanti. Faceva molto folklore. Questi ragazzi venivano costantemente scacciati dalla Polizia (anche per via di qualche canna di troppo) e la cosa era ormai diventata talmente famosa in tutt'Italia che sedersi con una chitarra su quei gradini faceva di te un beat e un capellone anche se magari eri soltanto uno che era lì perchè quel posto era l'alternativa a Via Tagliamento, diventato di colpo un pò il centro della gioventù beat. SE IO FOSSI POVERO è IF I WERE A CARPENTER con un arrangiamento tzigano, CHE MONDO STRANO si avvalora di un'atmosfera western con un banjo ed un'armonica a bocca e i cori dei quattro Rokes perfettamente in sintonia fra loro. 101 è una canzone che strizza l'occhio a certi brani di Sonny Bono, BABY BLUE è la loro versione di un pezzo di Bob Dylan e DALL'ALTRA PARTE è un pezzo "parlato" dal solo Johnny (credo sia lui). Molto carino IL TRENO DELLE 7.10 con il basso che tratteggia la melodia della canzone, che è tipico del periodo beat. Insomma, un album meritevole che a causa dei pochi pezzi ripubblicati su cd (solo due!) è sicuramente il più oscuro del gruppo. L'unica cosa criticabile è che alcuni pezzi sono stati registrati male. Credevo fosse un problema della copia ma a quanto pare il problema risale all'origine (RIDE ON è un esempio che calza a pennello)
Tracce:
01 E' La Pioggia Che Và (Mogol-Lind) 02 Se Io Fossi Povero (Cassia-Rubin) 03 Ride On (Shapiro) 04 Se Fossi Lei (Bardotti - Shapiro) 05 Bambina (Bardotti-Shapiro) 06 Non Far Finta Di No (Bardotti - Shapiro) 07 Che Mondo Strano (Migliacci-Modugno-Shapiro) 08 101 (Bardotti - Shapiro) 09 Baby Blue (B.Dylan) 10 Dall'Altra Parte (Bardotti -Shapiro) 11 Finchè C'è Musica Mi Tengo Su (Migliacci-Modugno-Shapiro) 12 Il Treno Delle 7,10 (Bardotti - Shapiro)
Vestiti di tutto punto con gli stivaletti col tacco e la famosa "uniforme" di velluto nero confezionata apposta per loro dalla sartoria Litrico, i Rokes appaiono elegantissimi sulla copertina di questo quarto album, l'ultimo della loro discografia ufficiale. La prima facciata si apre con il loro brano più sfortunato, quello che vollero presentare a Sanremo 1968. Sul palco del salone delle feste del Casinò, Shel e company ebbero l'ardire di presentare una canzone "di protesta", come venivano definite allora le canzoni impegnate. Shel ci credeva molto: l'idea era stata sua ma, poiché al festival potevano partecipare solo brani di autore italiano, la canzone fu firmata solo da Ruggero Cini e Sergio Bardotti. Le opere di Bartolomeo parlava di un operaio che perfora lamiere e sogna di fare il poeta, parlava di alienazione e sembrava anche starci proprio bene nel primo festival dopo-Tenco, quello che poi fu vinto da Canzone per te di Sergio Endrigo. Ma musicalmente era inconsistente, era composta da due parti incompatibili fra di loro malamente incollate insieme, non conteneva un riff che potesse bloccare immediatamente l'attenzione del pubblico (come Bisogna saper perdere ad esempio, presentata l'anno prima) e fu stritolata alla prima serata, grazie anche a un improbabile abbinamento con gli sconosciuti Cowsills.
Ancora oggi secondo me Le opere di Bartolomeo è inascoltabile, ma qui viene addirittura proposto come prima traccia del long playing, in cui comunque si ascolta il meglio dei suoni di quegli anni: pezzi come Telegram for Miss Marigold, Ricordo quando ero bambino, Cercate di abbracciare tutto il mondo come noi non sfigurerebbero nei songbook di gruppi che hanno avuto maggior fortuna internazionale, anche se accanto a questi pezzi appare poco spiegabile il ricorso a cover datate come Somewhere o a Lascia l'ultimo ballo per me, o a riempitivi tipo Fine della trasmissione.
Mai titolo, tuttavia, fu più profetico di quest'ultimo visto che dopo un'altra manciata di 45 giri e dopo un altro flop a Sanremo con Ma che freddo fa il cui successo commerciale fu appannaggio esclusivo dell'esordiente Nada, i Rokes decretarono di sciogliersi visto che la casa discografica che li aveva lanciati aveva deciso di non investire più su di loro. Tra le curiosità di questo disco c'è la prima versione di Io vivrò senza te scritta da un Lucio Battisti ancora non famoso come cantante. Uscita quasi contemporaneamente anche su 45 giri come facciata B di Lascia l'ultimo ballo per me, questa versione è asciugata completamente della strofa e l'arrangiamento minimalista fa da contraltare alle versioni più sontuose e più ricche realizzate in seguito dallo stesso Lucio Battisti e da Mina.
Cari amici, come vedete non sono sparito, sono vicino al Vampiro e nonostante la lontananza geografica sono anche riuscito a incontrarlo un paio di volte in questi mesi. Non posso promettere assiduità e non riesco ancora a garantire scadenze fisse, ma mi fa piacere ritornare a chiacchierare di musica e sicuramente non avrei potuto mancare l'appuntamento con questo disco, visto che sono stato uno scatenato fan dei Rokes. Vi abbraccio tutti Orlando
Tracce:
01 Le Opere Di Bartolomeo (Bardotti-Cini) 02 Non Dirmi Niente (Cassia-Shapiro) 03 Lascia L'ultimo Ballo Per Me (Mogol-Da Vinci-Pomus-Shuman) 04 Mele Mature (Shapiro) 05 Cercate Di Abbracciare Tutto Il Mondo Come Noi (Cassia-Bardotti-Shapiro) 06 Tra Le Fiamme Del Camino (Bardotti-Shapiro) 07 Somewhere (Bernstein-Sondheim) 08 Ricordo Quando Ero Bambino (Bardotti-Cini) 09 Io Vivrò Senza Te (Mogol-Battisti) 10 Una Famiglia All'antica (Bardotti-Shapiro) 11 Telegram For Miss Marigold (Cenciarelli-Shapiro) 12 Fine Della Trasmissione (Bardotti-Shapiro)
Riderà forse qualcuno riderà ma anche a te offriamo un fiore e sai perché 'Cos we love you che vuol dire "amiamo voi" all we love you solo chi non capirà riderà Altri che portano fiori come noi hanno già capito che la forza è qua 'Cos we love you che vuol dire "amiamo voi" all we love you e cercate attorno a voi Cercate di abbracciare tutto il mondo come noi Anche a te offriamo un fiore se lo vuoi che ti da' un orizzonte che non hai 'Cos we love you che vuol dire "amiamo voi" all we love you e cercate attorno a voi Cercate di abbracciare tutto il mondo come noi Anche a te offriamo un fiore se lo vuoi che ti da' un orizzonte che non hai 'Cos we love you che vuol dire "amiamo voi" all we love you e cercate intorno a voi 'Cos we love you e un fiore ti darà all we love you e cercate intorno a voi 'Cos we love you si si si we love you we love you si si si we love you yes yes we love you (annunciate al mondo .... abbracciate al mondo ...)
C'e Una Strana Espressione Nei Tuoi Occhi 2:20 Eravamo Amici 2:19 E La Pioggia Che Va 2:56 Piangi Con Me 3:11 Ascolta Nel Vento 3:19 Le Opere Di Bartolomeo 3:34 Bisogna Saper Perdere I Successi 3:16 Un'anima Pura 2:51 Spegni Questa Luce 2:34 Eccola Di Nuovo 3:24 Quando Eri Con Me 2:21 Che Colpa Abbiamo Noi 2:17