Craccracriccrecr è un album del 1999 di Elio e le Storie Tese, dedicato a Feiez, scomparso durante la lavorazione.
Il titolo
Interrogati più volte sulla spiegazione del titolo dell'album, il gruppo ha risposto che «è il rumore del loro corpo che cambia», facendo riferimento ad un brano dei Litfiba uscito poco tempo prima. Rocco Tanica, inoltre, durante un'intervista di Lorenzo Scoles su Tmc2, spiegò che un titolo così difficile era in realtà un'astuta mossa commerciale: la persona intenzionata a comprare il disco, non riuscendo a pronunciarne correttamente il titolo, sarebbe andata dal commesso chiedendo «il disco di Elio e le Storie Tese dal titolo difficile e impronunciabile», a quella richiesta, il commesso sarebbe stato costretto a portargli anche i dischi precedenti.
Cicciput è un album del 2003 di Elio e le Storie Tese. È dedicato a Feiez, Alex Baroni, Alessandra Callari, Naco, Fabrizio Intra, Pierangelo Bertoli, Massimo Riva, Roberto Dané, Siro Restelli e Tiziana Saporito.
Cicciput: è una breve intro che riprende una telefonata registrata durante una diretta del mago Gennaro D'Auria, già utilizzata in una puntata di Cordialmente. Il nome appartiene ad un presunto "angelo dei soldi" che il sedicente mago consiglia di invocare per ottenere fortuna. La musica di sottofondo è Crockett's Theme di Jan Hammer, colonna sonora di Miami Vice.
Budy Giampi: il titolo è una storpiatura del termine bungee jumping, che però c'entra ben poco col tema della canzone. Il brano, infatti, tratta un tema molto caro al gruppo, ovvero l'abolizione della pena di morte. È uno dei brani del gruppo che può definirsi più palesemente "serio", anche se il tema viene trattato con la solita ironia tipica degli Elii che, in questo modo, riescono a sfuggire la retorica che spesso accompagna i brani che parlano di questo argomento. Nel testo sono citate Fotoromanza di Gianna Nannini, Ballo ballo di Raffaella Carrà, Slave to the Rhythm di Grace Jones, Sinfonia n. 40 di Mozart. Nel finale Enrico Ruggeri esprime parole di sdegno per questo pezzo, a favore della sua Nessuno tocchi Caino che tratta lo stesso tema e dove si dà voce a un "condannato vero, mica Mangoni". La sua compagna Andrea Mirò, lo esorta a non polemizzare invitandolo a cena.
Gimmi I: è la storia di Gimmi Ilpedofilo, personaggio che viene linciato dalla gente comune, che non sa che Ilpedofilo è solo il suo cognome. La canzone è interpretata anche da Ike Willis ed Enrico Ruggeri, che autocita la sua Superbia. Il nome Gimmi Ilpedofilo richiama quello di Jimmy il Fenomeno. Sono citate Antenor di Francesco Guccini, Only a Pawn in Their Game di Bob Dylan, Quando quando quando di Tony Renis ed i cori degli Earth, Wind & Fire. È ripresa, inoltre, una battuta dal film Giovanna d'Arco di Luc Besson. Altri cognomi improbabili si susseguono in questo pezzo. Il finale recitato da Enrico Ruggeri riprende uno spot contro la pena di morte andato in onda qualche anno prima su Mtv: il protagonista raccontava di come fu condannato a morte ingiustamente e perché privo di denaro (frase già citata in Budy Giampi) invitando chi volesse passare a trovarlo a cercare la sua lapide.
Fossi figo: Elio racconta di come sarebbe diversa la sua vita se fosse un uomo di bell'aspetto. Oltre ad un'autocitazione (da Spuma da 100 tratta da Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu), sono citate Questo piccolo grande amore di Claudio Baglioni, Five Years di David Bowie, Scappa con me di Jovanotti, Bohemian Rhapsody dei Queen. La canzone è cantata insieme a Gianni Morandi.
Cani e padroni di cani: la canzone parla di un uomo che ha appena pestato un escremento di cane e lancia un'invettiva verso i padroni che permettono ai loro animali di sporcare per strada. Qui cantano anche Danilo Sacco ed Enrico Ruggeri che autocita la sua Polvere. Esistono ulteriori citazioni, tra cui quella a Canzone per un'amica di Francesco Guccini, all'assolo di chitarra di David Gilmour in Comfortably Numb dei Pink Floyd ed a Eri piccola così di Fred Buscaglione. Il riff di chitarra è ripreso da quello di Attitude Song di Steve Vai.
La follia della donna (Parte I): in questo brano vengono descritte le donne schiave della moda, in particolare per quanto riguarda l'acquisto delle scarpe o la mania di farsi tatuaggi. Il brano contiene numerosi riferimenti ai Pink Floyd Welcome to the Machine (di cui si sente l'incipit in sottofondo nei primi secondi del brano), Shine on You Crazy Diamond (al quale si richiama anche il "parte I" del titolo), Nobody Home, Dogs, Time e On the Run. Il brano è presentato da un dialogo tra Renato Zero (imitato da Nicola Savino) e Roger Waters, il quale "parla" attraverso l'arpeggio iniziale di Shine on You Crazy Diamond eseguito a varie velocità; in questo dialogo, Renato Zero è convinto che Roger Waters voglia ascoltare i suoi brani per poi copiarglieli. Inoltre sono citati anche i Beatles (Blackbird) e James Taylor (Something in the Way She Moves, Fire and Rain, Country Road, Enough to Be on Your Way). Il brano si conclude con uno stacco di batteria che sembra dover introdurre un assolo di chitarra (di cui si sente un breve slide) ovvero l'eventuale parte 2, che tuttavia non esiste.
Shpalman®: ipotetica sigla di un telefilm (o cartone animato) che narra di un supereroe che, per sconfiggere i cattivi, ne cosparge il volto di escrementi. Qui cantano Max Pezzali e Rocco Tanica. Il tema è tratto dall'opera Achille et Polixène di Jean Baptiste Lully e Pascal Collasse, che può essere udito in sottofondo durante lo sketch in cui Claudio Bisio racconta la barzelletta di Pierino. Le onomatopee sono tratte dalla serie televisiva di Batman. L'uso del vocoder, che modula in modo innaturale le parole di Rocco Tanica, è molto frequente da parte di Max Pezzali, pertanto è ironico il suo accostamento - in versione "pulita" - di fianco a quella robotica di Tanica. Lo spot iniziale, recitato da Faso dopo la prima strofa, riprende le pubblicità di Italia 1, che annunciavano il cartone o il telefilm successivo durante le sigle.
La chanson: è un tributo alla discomusic, con un testo in francese maccheronico ed in lingua dalmata. È un omaggio alla musica francese della metà degli anni sessanta ed il pezzo in lingua dalmata in realtà cela una serie di insulti.
Pagàno: una serie di citazioni musicali, costruiti su giochi di parole basati sul nome degli dèi greci. Maurizio Crozza fa la parte del dio, Enrico Ruggeri quella di Giulio Cesare (declamando passi dal De bello Gallico) e Mauro Pagani quella di sé stesso. Ci sono innumerevoli citazioni: Ike Willis cita se stesso in Thing-Fish di Frank Zappa; The Great Gig in the Sky e Atom Heart Mother dei Pink Floyd, Torpedo blu di Giorgio Gaber, Jesus Christ Superstar (Heaven on Their Minds, Hosanna Superstar, Simon Zealotes), la sigla di Supercar, The Captain of Her Heart dei Double, Scandinavian Skies di Billy Joel, Tulipan, La solitudine di Laura Pausini (dove Laura in persona intona "Marco Aurelio se n'è andato e non ritorna più"), The Family and the Fishing Net di Peter Gabriel, Hey Joe di Billy Roberts (di cui è famosa la versione di Jimi Hendrix), Hush di Joe South, (rifatta poi dai Deep Purple), The Knife dei Genesis.
Abate cruento: brano rock'n'roll che racconta di un "sogno a matrioska". In questa canzone è citato il signor Bonaventura di Sergio Tofano. Il monologo finale richiama Il sogno del coiffeur in Tutti gli uomini del deficiente. Citazioni musicali: Oba-ba-lu-ba di Daniela Goggi, Siamo soli di Vasco Rossi, Portrait of Tracy di Jaco Pastorius. La frase Abate cruento esaminatore, secondo lo stesso gruppo, è stata composta aprendo a caso tre pagine del vocabolario.
Pilipino Rock: canto di libertà dei domestici filippini, stufi di essere trattati male. Oltre alle autocitazioni da Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu, ci sono riferimenti a Jailhouse Rock di Elvis Presley, Cosa resterà degli anni '80 di Raf, We Will Rock You dei Queen.
Litfiba tornate insieme: è un invito alla riappacificazione tra Piero Pelù e Ghigo Renzulli, per evitare al pubblico il fastidio di dover seguire le carriere separate dei due artisti; qui ci sono ovviamente citazioni dai Litfiba e da Piero Pelù (Elettromacumba, Cangaceiro, Toro Loco, Bomba boomerang, La stanza dell'oro), ma anche ad Azzurro di Paolo Conte e alle sigle di Canzonissima, di Zorro e del Muppet Show. È citato anche il film Un uomo chiamato cavallo di Elliot Silverstein e la canzone Suite: Judy Blue Eyes di Crosby, Stills, Nash and Young. Nel brano compaiono Piero Pelù, nel suo celebre "uà", e Ghigo Renzulli, che suona un bending sulla chitarra; al termine della canzone compare Gianluigi "Cabo" Cavallo, all'epoca cantante dei Litfiba, che si mostra preoccupato di questa possibile riunione; tutti questi interventi sono stati registrati attraverso un telefono. Nelle prime versioni del brano, eseguite nel tour del 2002, e immortalate in qualche bootleg, si nota che la frase "La nippona che il gruppo scompiglia" recitava invece "Non è il padre che incula la figlia", rifacendosi ad una parodia della canzone "Zum zum zum", che però è risultata meno conosciuta del previsto, pertanto il gruppo modificò una citazione che pochi avrebbero colto.
Pagàno Karaoke: è la base di Pagàno. Tuttavia in alcuni punti della canzone, in sottofondo, si può sentire Elio che canta il testo della canzone.
Toscana e Toscana reprise sono due parlati di Maurizio Crozza. Tra le due c'era un'ennesima traccia, Al mercato di Bonn in cui canta anche Paola Cortellesi, che è stata però censurata per motivi legati a diritti d'autore, ma Elio e gli altri l'hanno diffusa via radio il 19 maggio 2003, avvisando il pubblico per tempo e invitandolo esplicitamente a registrarla e diffonderla.
Studentessi è un album di Elio e le Storie Tese, uscito il 19 febbraio 2008 per la distribuzione digitale ed il 20 nei negozi di dischi e nelle edicole.
Il disco
Per questa incisione il gruppo si avvale delle collaborazioni di diversi artisti tra cui Antonella Ruggiero, Irene Grandi, Giorgia, Paola Cortellesi, Claudio Baglioni e Claudio Bisio. La band torna dopo 5 anni dall'ultimo disco pubblicando per la prima volta uno studio album interamente autoprodotto. La distribuzione viene affidata a Self, al circuito digitale e a quello delle edicole grazie al Gruppo Editoriale L'Espresso. Il titolo Studentessi è stato fortemente voluto da Elio ed è una citazione della pornoattrice Cicciolina. Il disco è stato registrato con la collaborazione di MC Costa nei giorni 21, 22 e 23 dicembre 2007 negli studi VILLINOFRANCn di Lambrate e masterizzato nei Nautilus Studio di Milano il 23 gennaio 2008. Il testo definitivo de Il congresso delle parti molli è stato deciso e inciso solo la notte prima della masterizzazione del disco. Il VILLINOFRANCn è la sede di Hukapan, casa discografica degli Elio e le Storie Tese. Prende questo nome dalla scritta in ferro battuto presente nel cancello d'entrata. VILLINOFRANCn è stato per qualche tempo uno dei possibili nomi del disco assieme a Lambro[senza fonte].
Le tracce
Le canzoni Il congresso delle parti molli, Indiani (A caval donando) e Parco Sempione erano state presentate al pubblico durante il tour estivo 2007 (le prime due con il testo leggermente differente da quello poi inciso su disco). Ignudi fra i nudisti è in realtà una versione al contrario della canzone Suspicious Minds di Elvis Presley. Effetto memoria è cantato sulla musica utilizzata per Gli occhi del cuore, sigla di apertura della serie televisiva italiana Boris composta dalla band stessa. Le quattro versioni di Effetto memoria inserite lungo l'ascolto del disco presentano i quattro membri storici della band (Elio, Rocco Tanica, Faso e Cesareo) alternativamente nel ruolo di produttore. Per ogni diversa versione ciascun membro suona uno strumento diverso. Due versioni in particolare vedono Claudio Baglioni come voce solista. Gargaroz è stata poi utilizzata, con testo cambiato, per la pubblicità del noto aperitivo Cynar. La canzone compare in una protoversione a cappella in The Gargaroz Connection, documentario girato da RaiSat Extra accompagnando Elio e le Storie Tese e i Negramaro alla serata Italia Wave organizzata dalla fondazione Arezzo Wave Italia all'interno dell'International Live Music Conference 2005 a Londra. La lega dell'amore non è un brano inedito in quanto era già presente nella scaletta del tour con Claudio Bisio Coèsi se vi pare del 2006; la versione nell'album differisce fondamentalmente per gli arrangiamenti dei fiati (con citazioni da Soul bossanova di Quincy Jones) e per gli inserti delle canzoni citate (Buonasera dottore di Claudia Mori, Chi non lavora non fa l'amore e La coppia più bella del mondo di Adriano Celentano). L'intro recitata da Claudio Bisio è ancora un tributo a Celentano (il testo riprende la canzone Torno sui miei passi, ma la parola beat è sostituita da Bisio con il nome del gruppo), già presente anch'essa nel tour, e qui presa in giro da Rocco Tanica ("Scusa, Claudio, la puoi fare un po' tipo Celentano?") per l'imitazione fin troppo calcata. Suicidio a sorpresa è una pacata presa in giro della musica Death metal e Black metal e degli atteggiamenti che di solito vengono associati ai suoi ascoltatori (depressione, tentativi di suicidio, ricerca di una perduta "età dell'oro" in cui le band erano più sincere, letterine di sfogo mandate ai magazine del settore). In questa canzone vengono anche ridicolizzate le ipotesi di messaggi subliminali nella musica Death e Black Metal, dicendo che "...C'è chi dice che ascoltando una canzone Death Metal, puoi sentire dei messaggi che ascoltati all'incontrar, sono uguali al Death Metal che avevi prima di girarli... ". Delle cinque parti che compongono la canzone, una è suonata riprendendo stilemi dal Death e dal Black ed ha un testo nonsense che è proprio la riproduzione dei supposti messaggi subliminali presenti nelle canzoni di questo genere. Le altre parti hanno invece una base in stile Trio Lescano. Indiani (A caval donando) riporta diverse citazioni musicali soprattutto nell'intro, nel quale come in The Boys in the Band e The Runaway dei Gentle Giant, si sentono rispettivamente una moneta roteare e dei vetri rompersi a tempo con la musica. Vengono ripresi temi composti da Ennio Morricone per il western, assieme a Innamorati a Milano di Memo Remigi. Quando il testo recita "Amico Cherokee", si sente una citazione della colonna sonora di Rocky ("amico, c'è Rocky!"). È omaggiato nel pezzo, infine, anche lo stile degli Shadows, famosi negli anni sessanta per il brano Apache. Il titolo della canzone Supermassiccio in precedenza era Buco nero supermassiccio, probabilmente è stato sostituito per distaccarsi da Supermassive Black Hole, della band inglese Muse, dall'album del 2006 Black Holes and Revelations. Alla fine della canzone, si sente il rumore di un nastro che si riavvolge; in realtà si tratta di una ghost track che, rallentata e ascoltata al contrario, cela un messaggio registrato da Mangoni. Single è un inedito risalente al 1997, scritto da Rocco Tanica e cantato da Feiez (con lo pseudonimo di Luigi Piloni), utilizzato come sigla per una trasmissione radiofonica di Radio Rai condotta da Bruno Gambarotta e Luciana Littizzetto. Plafone riprende esplicitamente le sonorità della PFM, dei Genesis e della musica "prog" anni '70. Heavy Samba è invece l'incontro tra i ritmi della samba e un riff che ricorda da vicino i Led Zeppelin. Come anche il fatto che venga più volte ripetuta la parola "babe", discussa caratteristica dei testi dei Led, ad esempio "Babe I'm gonna leave you". Questi ultimi sono direttamente citati in una battuta della canzone, ricalcata da Stairway to Heaven. Da notare infine come l'intro de Il congresso delle parti molli riprende quello della canzone Getting Better dei Beatles (facente parte dell'album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band).
I singoli
Il primo singolo estratto dall'album è Parco Sempione, pubblicato in distribuzione digitale, su cd e su disco in vinile di 7 pollici a tiratura limitata. Giovedì 7 febbraio 2008 Parco Sempione è stato presentato in anteprima nazionale sulle frequenze di Radio Deejay all'interno della trasmissione Deejay chiama Italia condotta da Linus e Nicola Savino, anche se è stata suonata più volte durante i concerti tenuti dalla band nel 2007. È stato anche realizzato un video della canzone in cui sono presenti Maccio Capatonda e gli altri attori della Shortcut Productions, pubblicato dalla stessa band su YouTube Il secondo singolo estratto dall'album è Ignudi fra i nudisti, pubblicato il 17 giugno 2008. Il video della canzone, in cui è presente anche Giorgia, è disponibile su YouTube ed è stato pubblicato dalla stessa band. Anche questo videoclip è stato realizzato dalla Shortcut Productions e presenta un'apparizione dei suoi componenti.
Tracce
Studentessi - 0:46 Plafone (con Antonella Ruggiero) - 5:00 Ignudi fra i nudisti (con Giorgia) - 4:34 Tristezza - 4:32 Effetto memoria [Inverno] - 1:01 Heavy Samba (con Irene Grandi) - 6:51 Gargaroz - 5:45 Suicidio a sorpresa allegretto (con Paola Cortellesi) - 1:27 Suicidio a sorpresa allegro (con Paola Cortellesi) - 1:01 Suicidio a sorpresa andante con moto - 1:19 Suicidio a sorpresa allegro (con Paola Cortellesi) - 0:19 Suicidio a sorpresa allegretto (con Paola Cortellesi) - 1:52 Effetto memoria [Primavera] - 1:31 La lega dell'amore (con Claudio Bisio) - 4:26 Indiani (A caval donando) - 5:51 Effetto memoria [Estate] (con Claudio Baglioni) - 0:47 Supermassiccio - 5:22 La risposta dell'architetto - 4:43 Parco Sempione - 4:58 Il congresso delle parti molli - 7:08 Single (con Luigi Piloni [alias Feiez]) - 3:22 Effetto memoria [Autunno] (con Claudio Baglioni) - 5:49
Il disco si chiude con una traccia nascosta in cui Claudio Baglioni canta Effetto memoria [Estate] accompagnandosi con la chitarra.
Il 7/5 nuovo disco Elio e le Storie Tese Intitolato 'L'album biango' con riferimento ironico ai Beatles
(ANSA) - MILANO, 5 APR - Uscira' il 7 maggio il nuovo album di Elio e Le Storie Tese. L'artwork monocromatico e il titolo, 'L'album biango', alludono palesemente al celebre doppio album del 1968 dei Beatles. Gli 'Elii' non sono nuovi a trovate situazioniste di questo genere: la loro prima raccolta live ufficiale del 2001, 'Made in Japan', citava esplicitamente l'omonimo LP dal vivo dei Deep Purple. Il disco sara' il nono in studio per la band milanese, atteso seguito di 'Studentessi' del 2008.
L'ultimo disco in studio degli Elio E Le Storie Tese risale al 2008 (“Studentessi”), eppure a nessuno di noi sembra siano passati cinque anni dagli ultimi lavori della band milanese. In effetti gli EELST non sono mai spariti, anzi, sono sempre rimasti sulla scena, anche se con modalità e in ambiti diversi da quelli canonici di una band musicale. Dal 2008 ad oggi hanno presentato in tv il DopoFestival (forse uno dei migliori programmi comico-musicali che siano mai stati prodotti dalla tv italiana), hanno fatto da resident band a “Parla con me” commentando musicalmente gli eventi di cronaca politica (e incassando milioni di views su YouTube), non hanno mai smesso di esibirsi dal vivo (hanno anche inciso “Gattini”, un live dei loro classici risuonati in chiave da orchestra con la Filarmonica Arturo Toscanini), e continuato settimanalmente a condurre su Radio Deejay insieme a Linus “Cordialmente...” di cui proprio oggi cade il ventennale. Inoltre Rocco Tanica è diventato un affermato autore satirico ed Elio un popolarissimo volto tv. Oggi però esce “L'album biango”, ottavo album registrato in studio, anticipato dalla doppia presentazione sanremese - che ha fruttato loro il secondo posto – e dal singolo “Complesso del Primo Maggio”, efficace presa in giro della scelta artistiche del concerto organizzato dai sindacati, eseguito poi a Piazza San Giovanni, provocando praticamente l'eutanasia del Concertone stesso. Tutta questa premessa per dire che oggi per gli Elio e Le Storie Tese l'evento “uscita del disco”, forse non rappresenta più il fulcro, la pietra miliare del loro percorso artistico, avendo dimostrato in questi anni di essere una band che riesce a dare il meglio di sé in varie situazioni e diversi contesti. “L'album biango” è un disco non esaltante. Ascoltandolo l'impressione è che sia presente un amarcord di fondo e un sostanziale ritorno alle origini - penso ad esempio a “Il ritmo della sala prove” e a “Luigi il pugilista”, quasi un ritorno alla “Saga di Addolorato” - mentre i più cinici potrebbero pensare più semplicemente a pezzi scartati dai dischi precedenti. Gli Elii sono famosi e assai apprezzati per la loro capacità di leggere i fenomeni sociali appena si presentano e trovare subito la chiave per ironizzarci intelligentemente: è evidente però che uscire nel 2013, con una canzone sui messaggi spam email (“Enlarge (your penis)”), sulle pubblicità sessuale di donne dell'est (“Lettere dal www”), sull'uso compulsivo delle fotocamere digitali (“Lampo”) o basare un pezzo sulla “Milano che pulsa” e “sui milanesi che corrono come pazzi” (“Il Tutor di Nerone”) rappresenta per gli EELST una perdita di colpi. In effetti sembra un altro gruppo rispetto a quello che settimanalmente a Radio Deejay riserva trovate irresistibili e innovative. Anche musicalmente “L'album biango” risulta piuttosto datato rispetto ai precedenti lavori, anche se - come sempre, diciamolo – l'esecuzione strumentale e vocale rimane sempre eccellente. La deliziosa “Una sera con gli amici” è un misto tra I Giganti di “Una ragazza in due” e i Platters, “Lampo” ricorda Purple Haze di Hendrix, mentre “Amore Amorissimo” è puro Modugno in salsa disco. Per non parlare del doppio tributo agli Area, digeribile e apprezzabile solo dagli ascoltatori più che abili. Sembrerebbe quasi che questo disco contenga dei segnali come per dire che oggi il disco è concepibile solo così, datato e vecchio stile. Come se, dopo aver fatto a pezzi il concertone, ora iniziasse la rottamazione del mito del disco. Ma in realtà non è così, e dalla conferenza stampa milanese esce fuori un gruppo molto più tradizionalista e nostalgico di quello che possiamo immaginare. Poi però arriva “Dannati Forever”, il pezzo “bocciato” a Sanremo, un piccolo capolavoro di testo e trovate armoniche, e riscopri gli Elii più brillanti di sempre. Da sincero estimatore del complessino, mi auguro che “L'album biango” sia il loro ultimo disco, e questo vuole essere un augurio per il continuo della loro carriera e l'inizio di un percorso originale verso nuove dimensioni artistiche (e sì, anche un programma tv tutto loro).
Tracce:
“Televisione russa” “Dannati forever” “La canzone mononota” “Il Ritmo della sala prove” “Lettere dal www” “Enlarge (Your Penis) ” “Lampo” “Luigi il pugilista” “Una sera con gli amici” “Amore amorissimo” “Il tutor di Nerone” “Reggia (base per altezza)” “Come gli area” “A Piazza San Giovanni” “Complesso del Primo Maggio”
Sanremo 2016, i voti alle 20 canzoni in gara. Elio e le Storie Tese tra i migliori Abbiamo ascoltato in anteprima alla sede Rai di Milano i brani dei big che parteciperanno al Festival.
ELIO E LE STORIE TESE: VINCERE L’ODIO
— Un brano che spiazza e conquista. Sette ritornelli, tutti diversi l’uno dall’altro, virtuosismi, varietà, e un grido finale, cantato come Massimo Ranieri: non è "Perdere l’amore", è "Vincere l’odio". Evviva. 8
Sanremo 2016: Elio e le Storie Tese – Vincere l’Odio.
Elio e le Storie Tese, anche conosciuti come EelST o Elii, sono un gruppo musicale fondato a Milano nel 1979 da Stefano Belisari, in arte Elio. Giunti alla terza partecipazione al Festival, quest’anno presenteranno a Sanremo il brano “Vincere l’Odio”. Il debutto all’Ariston avvenne nel ’96 con “La Terra dei Cachi” quando Elio e soci arrivarono secondi, alle spalle di Ron e Tosca (Vorrei incontrarti tra cent’anni). Il secondo tentativo fu nel 2013 quando la band lombarda si presentò all’Ariston con due brani: “Dannati Forever” e “La Canzone Mononota” che gli garantì il Premio Lunezia per il miglior testo a pari merito con Malika Ayane. Sia nel 1996 che nel 2013 le esibizioni furono caratterizzate da travestimenti diversi. Anche quest’anno possiamo aspettarci faville con Vincere l’Odio a Sanremo 2016.
di S. Belisari – S. Conforti – D. L. Civaschi – N. Fasani Ed. Hukapan – Milano
Se mi guardi con quel sguardo dentro agli occhi Io ti sfido a innamorarmi di te Ma due occhi per sguardarsi sono pochi Per amarci ce ne vuole almeno tre Ce ne vogliono tre Femminiello che vivi a Napoli Coi problemi presenti a Napoli Femminiello di una metropoli sul mare chiaro Femminiello ma quanti ostacoli Nel tuo cuore disperso a Napoli Per fortuna che poi c’è il Napoli Al San Paolo di Napoli San Paolo, San Paolo, convertitoti nei pressi di Damasco San Paolo, San Paolo, quante lettere scrivevi tu San Paolo, San Paolo, ebreo ellenizzato di Tarso San Paolo, San Paolo, per fortuna che il Signore ti è apparso Perché tu perseguitavi i cristiani E giustamente lui ti ha detto stop stop stop Sto partendo con il treno per andare a Kathmandu Dove ti sei trasferita per fondare una tv Che trasmette televendite di vini calabresi Che in Nepal vanno forte ma li fanno a Kathmandu Quanto è bella la Calabria, quanto che sei bella tu Tubero che mediti tranquillo sotto terra Finché c’è una mano nerboruta che ti afferra Tu dici «No no no », poi dici «Forse forse forse» Poi ti lasci prendere E ti abbandoni a questo mio pelapatate Accompagnato dal tuo amico topinambur Topinamburbera, sedicente burbera Chi l’avrebbe detto, nascondevi un cuore d’oro Sotto a quei 90 chili di burbera Non cambiare mai burbera Energumena, accarezzami lo stesso Cantando questa canzone brutta Brutta da cantare se vuoi Sarà pure brutta però a me mi piace Canzone brutta Sarà capitato anche a voi Di avere una canzone in testa Brutta Brutta. E il messaggio che noi qui vogliam comunicar con questi ritornelli è: Vincere l’odio.