L'AMORE

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  1. gheagabry
     
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    Morirò qui… tutto di me finirà… tutto… tranne quell'ultimo centimetro… un centimetro… è piccolo, ed è fragile, ma è l'unica cosa al mondo che valga la pena di avere. Non dobbiamo mai perderlo, o svenderlo, non dobbiamo permettere che ce lo rubino… Spero che chiunque tu sia, almeno tu, possa fuggire da questo posto; spero che il mondo cambi e le cose vadano meglio ma quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò, e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai… io ti amo, dal più profondo del cuore… Io ti amo.
    Valerie."
    - dal film "V per Vendetta" -



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  2. gheagabry
     
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    Quando io ti amo e tu mi ami, siamo l'uno come lo specchio dell'altro,
    e riflettendoci l'uno nello specchio dell'altro, vediamo l'infinito.
    ~ Leo Buscaglia da 'Vivere Amare Capirsi' ~




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  3. gheagabry
     
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    RIFLESSIONI


    ... LA BOTTIGLIA MAGICA ...
    … Una bottiglia affiora dall’acqua; un uomo disteso sulla battigia lascia che il suono delle onde cullino favorendo quell riposo. Solleva lo sguardo per osservare l’orrizonte e fra di lui e il punto finale di osservazione compare un’oggetto, che asseconda il movimento delle acque. Si solleva lentamente per cercare di capire cosa fosse quell’oggetto galleggiante. Una bottiglia, si, una bottiglia galleggiava portando con se chissà quali storie, quali tumultuosi viaggi. Agita l’acqua con le mani per agevolare l’avvicinarsi di quell’oggetto; poi finalmente raggiunge il suo scopo, la bottiglia è finalmente nelle sue mani. Bianca, trasparente, tappata alla perfezione, porta dentro di se un rotolo di carta, un foglio perfettamente arrotolato. Quanta emozione in quegli attimi, un film, che svolge la sua trama. Due dita cingono quel tappo cercando delicatamente di sollevarlo; piccoli movimenti e quel turacciolo finalmente fuoriesce dal collo della bottiglia spalancando il suo contenuto alla persona fortunata che l’avrebbe trovato. Bottiglia capovolta e lentamente il foglio scivola via cadendo nel palmo della mano tenuto fermamente aperto dall’uomo. Si siede e, col cuore trepidante dall’emozione, srotola il foglio. Con grande stupore, davanti ai suoi occhi appare un foglio bianco, senza scritte. Deluso, si distende poggiando il foglio sul petto e chiude gli occhi. Come per magia, davanti ai sui occhi chiusi appare il foglio, ma stavolta scritto. E’ una lettera scritta a lui, da un’amore che pensava perduto. Parole dolci come il miele, sirena che canta melodie fatte d’ìncanto, soavi carezze portate con delicate parole. Una lettera, un madrigale di infinita bellezza colmo di un’amore indescrivibile. Un’attimo che dura un’eternità, e che lascia emozioni forti come o forse ancor di più della realtà stessa. Gli occhi si aprono lentamente, mentre una lacrima di emozione scende a segnare le guance; prende in mano il foglio che è tornato ai suoi occhi di nuovo bianco immacolato. Lo guarda, tante volte per cercare di capire l’arcano, poi, prende in mano la bottiglia e si accorge che sul fondo e incisa un breve frase … “Questa bottiglia magica, segue le rotte del cuore. Finisce solo nelle mani di chi ha bisogno di dare o ricevere amore. Una volta letta la personale lettera; rimettete il foglio nella bottiglia e, dopo averla tappata, rimettetela in acqua. Un altro cuore la sta chiamando a se”. L’uomo fece come indicato in quel breve scritto e, dopo aver visto scomparire la bottiglia all’orizzonte. Fece ritorno a casa, col cuore ancora pieno delle emozioni suscitate dalle parole scritte nella sua personale lettera.. … Buona giornata … Vi abbraccio fortissimo … .
    (Claudio)



    Messaggio in Bottiglia

    Tra le fauci di un oceano tempestoso
    sono stata massacrata senza tregua,
    tempesta d’inferno

    poi un onda generosa mi ha portato fino a Te,
    su di una splendida spiaggia di sabbia dorata,
    su di un’isola sperduta
    incantata

    Tu mi guardi e sorridi
    e io, piccola bottiglia dispersa
    da un naviglio ormai inghiottito dal mare burrascoso,
    ringrazio il cielo di essere finita
    tra le Tue dita d’angelo,
    che ora mi stanno aprendo piano piano,
    mentre pregusto l’attimo in cui Tu,
    con gli occhi tuoi che sembrano infiniti,
    vedrai cosa c’è scritto in quel messaggio spiegazzato
    che porto dentro ormai
    da così tanto tempo…

    vedrai e sorriderai
    e mi terrai con Te gelosamente...
    da piccola naufraga viandante
    una piccola regina diverrò

    e sempre riderà il Tuo volto bello
    quando rileggerai
    “Amore mio, io sono tua per sempre”


    (Phoelix)



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  4. gheagabry
     
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    Un ballo, uno sguardo, un bacio, sono occasioni uniche. E basta una sola sciocchezza per fare la differenza tra un “e vissero felici e contenti” e “oh, è solo un tale, che ho visto non so dove, una volta…”.
    (Film – Hitch, lui si che capisce le donne)



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  5. gheagabry
     
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    Ci sono bellissime storie d'amore nel fondo delle borse, tra i pacchetti di sigarette e le chiavi; per questo a volte si fa fatica a trovarle,
    semplicemente perché tentano di nascondersi per poter rimanere lì.
    (Fabio Volo)




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  6. gheagabry
     
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    L'amour n'est pas quelque chose que vous trouvez.
    L'amour est quelque chose qui vous trouve.


    L'amore non è qualcosa che trovate..,
    l'amore è qualcosa che vi trova
    (Anonimo)




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  7. gheagabry
     
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    ... PAROLE D’AMORE ...
    … Questa mattina mi va di pensare di regalarvi una carezza special per il risveglio. Quante volte al cinema o a casa davanti alla tv ci siamo commossi di fronte ad una dichiarazione d’amore? Quante volte abbiamo sentito il cuore battere forte e gli occhi riempirsi di lacrime carezzando le parole che i personaggi del film pronunciavano nel dichiararsi il loro amore? Tante volte, credo! Oggi mi piace farvi dono e riproporvi una “dichiarazione d’amore” di un film abbastanza famoso … spero l’idea vi piaccia; sarà come mettere un cucchiaio di nutella in bocca di prima mattina … come sentire le note di un violino o le campane suonare; sarà, in poche parole, come sognare e lasciarsi cullare dalla dolce melodia dell’amore … Buona giornata … Vi abbraccio fortissimo … .
    (Claudio)



    ... Harry ti presento Sally ...

    << Ci ho pensato tanto, e il risultato è che Ti Amo.
    Ti Amo quando hai freddo e fuori ci sono 30 gradi.
    Ti Amo quando ci metti un’ora ad ordinare un Sandwich.
    Amo la ruga che ti viene quì quando mi guardi come se fossi pazzo.
    Mi piace che dopo una giornata passata con te,
    sento ancora il tuo profumo sui miei golf…
    e sono felice che tu sia l’ultima persona con cui
    chiacchero prima di addormentarmi la sera.
    E non è perchè mi sento solo. E non è perchè è la notte di Capodanno.
    Sono venuto stasera perchè quando ti accorgi
    che vuoi passare il resto della vita con qualcuno,
    vuoi che il resto della vita inizi il più presto possibile.>>


    ( Tratto Dal film: "Harry ti presento Sally")



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  8. gheagabry
     
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    LA FILOSOFIA DELL'AMORE

    Le fonti si uniscono al fiume
    E i fiumi con l'oceano,
    I venti del cielo si fondono per sempre
    Con una dolce emozione;
    Nulla al mondo è solo;
    Tutte le cose per legge divina
    Si uniscono e si fondono in un unico spirito
    Perchè non io con il tuo?

    Vedi i monti baciare il cielo alto
    E le onde abbracciarsi tra loro;
    A nessun fiore sarebbe perdonato
    Se disdegnasse suo fratello;
    E la luce del sole abbraccia la terra,
    E i raggi di luna baciano il mare:
    A cosa serve tutto questo baciare
    Se tu non baci me?

    Percy B. Shelley - Poems (1819)


    "Che cos'è l'amore? Domanda a chi vive che cosa sia la vita; domanda a chi adora che cosa sia Dio.
    E' quella forza potente che ci attrae verso tutto quello che concepiamo o temiamo o speriamo fuori di noi stessi, quando scopriamo nei nostri pensieri l'abisso di un insaziabile vuoto e cerchiamo di risvegliare in tutte le cose che esistono, una consonanza con quello che proviamo dentro di noi. "
    (P. B. Shelley-Sull'amore)


    La poesia fu scritta nel 1819. Emerge dai versi
    il panteismo di Shelley, la divina forza che permea
    la natura e che irrompe nell'Amore.
    L'idea di un' universale, felice corrispondenza di sensi cui partecipano gli organismi e gli elementi d'ogni regno naturale si direbbe ispirata anche dall'opera dello scienziato poeta Erasmus Darwin.



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  9. gheagabry
     
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    ... RACCONTO D’AMORE ...
    … Ne approfitto anche oggi; svelando quello che la tela del web svela a piccolo dosi. Amore, stavolta racconterò non con parole mie questo unico irripetibile sentimento. La molla che muove ogni cosa, il collante che rende solide le fondamenta di ogni essere umano. Sentimento raro nella sua meraviglia, fili di luce e perle che uniscono cuori; lacci che non stringono, non feriscono ma saldano più di ogni altra cosa. Chi lo possiede vive di una luce unica che non smette mai di splendere … anime innamorate come stelle illuminate brillano rendendo fatato il cielo di ogni anima … Vi faccio dono questa mattina di un racconto trovato sul web che parla d’amore e dona carezze, leggere carezze che scaldando il cuore … spero vi piaccia … Vi abbraccio fortissimo … e, ovviamente, Buona Estate a tutti ….
    (Claudio)



    ... IL VOTO DELL'ELFA ...

    Dedicato a tutti coloro che si amano,
    che vorrebbero innamorarsi e
    a chi, comunque sia,
    continua ad amare la vita...

    Quasi mi mancò il fiato per quanto avevo corso, come fossi inseguita.
    Corsi fino alla balconata laterale, dove la madreperla del palazzo rifletteva i raggi di luna di quella notte così noiosa e fresca. Forse desideravo essere inseguita, almeno avrei avuto un motivo reale e tangibile per scappare in quel modo dalla sala da ballo.
    Il tintinnio delle perle sul vestito, si univa nel concerto dei grilli estivi che
    accompagnava i miei frenetici passi. Ero ferma ora, ma non al sicuro.
    Contemplavo i giochi d'acqua... rumorosi anch'essi alle mie orecchie,
    ma così terribilmente silenti al cuore. Mi sforzavo di trovare gradevole quella serata, a tutti i costi, ma inutilmente. Li e altrove mancava qualcosa. Qualcosa di meraviglioso e lontano.
    Il rumore delle grandi fontane, accolsero discrete una lacrima che, si perse in un istante nel prato sottostante. Proprio come lei, in quell'inutile "prato" di persone, il vuoto scavava il suo solco attorno a me. La solitudine; unico rifugio, mera salvezza.
    Le risa, arrivavano a piccole ondate dall'interno, disperdendosi sulla battigia del mio animo triste.
    I pensieri e i desideri viaggiavano sommessi e lontani, ma incatenati come ad una sfera di piombo
    a quel malessere incombente.
    Ma, come d'incanto, la prigioniera fu libera. La catena si spezzò, ricreando un presente diverso...

    Rimasi immobile alle dita delicate che mi cinsero, come piume candide, i fianchi.
    Neppure il tocco freddo della balaustra sotto i palmi, mi riportò alla realtà. Non lo avrei permesso.
    Tutto fluiva lentamente eppure tutto si fermò... nel mio petto.
    Parole soavi pronunciate con premura, scivolarono seriche li dove volevano arrivare.
    Forse era il mio bisogno di calore che rese quei sussurri ancora più dolci... chissà.
    Pensai d'istinto alla triste storia di Psiche, che voltandosi scacciò per sempre colui che amava, il giovane Dio Amore.
    Ed io, con lo stesso timore, feci come lei e... capii.
    Senza parlare, due labbra mi sfiorarono la mano come una brezza, così, senza tocco alcuno.
    I suoi occhi li avevo già visti e ciò diventava certezza, man mano che la musica, la stessa che un istante prima pareva inutile e crudele, seguiva fedele i nostri passi.
    Stavamo pizzicando il suolo, come l'arpa leggiadra che suonava all'interno.
    Si, avevo visto quello sguardo, prima nel salone, in mezzo a tanti e ora... Dritto nel mio cuore.
    Di colpo, si è tentati di chiedersi il perché.. perché tutto questo. E così all'improvviso!
    Ma ad una sola risposta si può credere... le sue parole. La Verità assoluta
    "Amami", diceva quello sguardo. "Amami come non hai mai fatto prima e ti renderò felice".
    Non so se lo disse davvero o fu solo una percezione. Intanto, guidava il corpo e tutto il mio essere, in quella danza che il destino mi stava regalando. Un vortice di completo abbandono e sicurezza.
    Un eccellente ballerino, quasi invisibile, ma presente a tutti i miei sensi.

    Danza... regalo... Destino. Sfuggii per un breve attimo al "padrone" e la mia mente non seguì più le note, ma lo scrosciare sottile delle fontane. Tornai indietro di un anno.
    Ricordai quel voto che mi aveva legato per sempre alla Madre di ogni cosa, che mi aveva reso felice e
    devota a tutto ciò che mi circondava. Lì alla Fonte dei sogni smarriti.
    La Natura si era ricordata della sua umile vestale e... del mio desiderio,
    racchiuso un una stella sfuggita dalle mani del Cielo.
    Realizzare tutto il mio amore in un unico essere, anch'esso viaggiatore ramingo e bisognoso...
    proprio quella notte di primavera.
    Io avevo trovato lui e lui, me. Senza più dubbi o paure per continuare insieme per mille e mille anni ancora.
    La Grande Madre e il Fato suo sposo, volevano che quei loro figli sperduti, si legassero in un vincolo quasi irreale ma sacro ai loro occhi e a quelli di tutti i mondi.
    Gli occhi della sua anima continuavano a fissarmi dentro. I nostri passi fluttuavano e le mani mi strinsero più forti... e tremanti. Non avrebbe permesso che fuggissi ancora, nemmeno da me stessa.
    L'ardore di un angelo, solcava l'espressione del suo sorriso, un'anima in due esseri.
    ... E un bacio venne a sigillare ciò che era nostro, il nostro dono...

    Si, qualcosa di simile lo vivono anche gli uomini ma, ogni amore è unico in sé.


    (Sophie DMF)





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  10. gheagabry
     
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    Le mie poesie stanno
    davanti alla tua porta,
    bussano e si inchinano:
    mi apri?

    Le mie poesie hanno
    Un suono di seta
    Come il fruscio del tuo vestito
    Sulle scalinate.

    Le mie poesie
    Portano un dolce profumo
    Come nell'aiuola tua preferita
    Il giacinto.

    Le mie poesie son vestite
    Di un rosso cupo,
    che come il tuo vestito di seta
    fruscia ed arde.

    Le mie più belle poesie
    Assomigliano del tutto a te.
    Stanno davanti alla porta e s'inchinano:
    mi apri?

    Hermann Hesse
    "Poesie d'amore"



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  11. gheagabry
     
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    ... AMOREROMAMORE ...
    … Chilometri di inchiosto, di fazzoletti, mongolfiere di sospiri, e ore, ore, ore trascorse nelle notti insonni a pensare, a parlare a colorare il mondo, per quell sentimento unico ed irripetibile che si chiama AMORE. Anche oggi ho trovato un racconto bello nella sua semplicità, che parla di amore in tutte le sue sfaccettature. L’amore di un uomo solo verso una donna bella come mai aveva visto, quello di una donna verso una famiglia persa e poi costruita con quell’uomo, ed infine l’amore di una madre per i suoi figli così forte da superare ogni ostacolo, ogni imprevisto, ogni dolore … Un racconto ritagliato in una cornice fantastica … ma come sempre l’amore mantiene i suoi colori e le sue emozioni in ogni dimensione di tempo e di spazio e ci regala vibrazioni, anche solo leggendolo o ascoltandolo in un racconto, forti ed indelebili come nulla riesce a fare ... il mio desiderio è quello di donarvi leggere carezze che accompagnino il vostro risveglio in queste calde mattine d’estate … spero vi piaccia … Vi abbraccio fortissimo … e, ovviamente, Buona Estate a tutti ….
    (Claudio)



    ... La figlia del mare ...

    Un pescatore camminava lungo la riva per raggiungere la sua barca da pesca, quando udì dei canti provenire da un gruppo di rocce lì vicino. Si avvicinò silenziosamente alle rocce e si sporse per guardare. Proprio sotto ai suoi occhi vide un gruppo di creature marine che danzavano e cantavano. Mentre ballavano, i lunghi capelli ondeggiavano e i loro occhi brillavano di gioia. Roderic il pescatore, stava per andarsene, quando vide un piccolo mucchio di morbide pelli di foca: grigie, nere, brune e dorate che erano poggiate su una roccia. Ne raccolse una dai riflessi bruni e dorati, che splendeva più di ogni altra di magica lucentezza. Pensando che fosse stato un bel trofeo da riportare alla sua minuta capanna in riva al mare, la portò con sé. Per conservarla in un luogo sicuro, la nascose sopra l'architrave della porta.
    Poco dopo il tramonto, mentre stava riparando la sua rete da pesca, udì uno strano lamento. Si affacciò e vide la più bella donna che fosse mai comparsa alla sua vista.
    Le sue membra erano lunghe e affusolate e i suoi occhi erano dolci e bruni. Non aveva alcun vestito a coprire la sua pelle candida; la sua chioma, folta e dorata, scendeva abbondante sul suo corpo. "Oh, aiutami, aiutami" lo implorò: "Sono una povera figlia del mare, ho perso la mia morbida pelle di foca e se non la ritrovo non potrò mai più tornare con i miei fratelli e le mie sorelle!"
    Mentre la invitava in casa e le offriva la sua coperta per riscaldarla, sapeva bene che quella incantevole figlia del mare non era altri che la proprietaria della pelle di foca che egli aveva rubato quella mattina sulla spiaggia. Se le avesse restituito la pelle di foca, la splendida creatura marina sarebbe stata libera di rituffarsi nel mare per raggiungere i suoi fratelli e sorelle.
    Pensò a quanto sarebbe stata piacevole la sua vita se avesse potuto tenere con sè quella donna e farne la sua sposa, per rallegrare la sua solitudine e dare gioia al suo cuore!
    Così disse: "Non posso aiutarti a ritrovare la tua pelle di foca, credo che qualcuno di passaggio l'abbia rubata, ma se rimani con me ed acconsenti ad essere la mia sposa, sarò onorato di ospitarti nella mia casetta e ti amerò per tutta la vita!" La figlia del Re del Mare alzò i suoi occhi bruni, pieni di lacrime, per incontrare lo sguardo del pescatore e disse: "Se davvero la mia morbida pelle è stata rubata e non c'è speranza che la ritrovi, non ho altra scelta che rimanere con te e diventare tua moglie." E disse ancora: "Dal momento che io non potrei sperare di ottenere un'accoglienza migliore di quella che tu mi offri e, siccome avrei paura ad avventurarmi da sola nel mondo dei mortali, resto con te!" Dopo aver detto queste parole, cadde in una profonda tristezza, perché pensava che non sarebbe mai più potuta tornare alla sua vita nel mondo delle acque."Ma vorrei tanto tornare nel mare con i miei fratelli e le mie sorelle che mi stanno aspettando e chiamano invano il mio nome..."
    Il cuore del pescatore sanguinava rattristato dalla disperazione di quella creatura, ma era incantato dalla sua bellezza e dalla sua dolcezza e, sapeva che non avrebbe mai potuto lasciarla andare.
    Per molti anni il pescatore e la sua bella moglie venuta dal mare, vissero nella piccola capanna in riva al mare e lei fu la più buona moglie che mai fosse entrata nella casa di un uomo. Ebbero molti figli: bimbi dai capelli bruni e dorati che cantavano con una voce dolce e melodiosa.
    In tutto quel tempo. La figlia del re del mare non aveva mai dimenticato la sua famiglia d'origine e spesso andava da sola sulla riva ad ascoltare la musica del mare. Spesso scorgeva i suoi fratelli e le sue sorelle e di tanto in tanto li sentiva chiamare, invocare il nome della sorella perduta da tanto tempo. E lei si consumava nel desiderio di poter tornare ancora una volta insieme a loro.
    Un giorno Roderic partì, per andare a pescare, salutando con dolci parole la moglie e i figli. Non si era allontanato di molto che il vento prese a soffiare forte e passava fischiando sopra le acque e intorno alla piccola capanna sulla spiaggia. Allora il figlio più piccolo corse sulla riva per vedere il padre che tanto amava; la madre uscì in fretta dalla capanna per richiamarlo, ma il vento sbattè la porta violentemente facendo tremare il tetto ricoperto di paglia. E così dal nascondiglio, sopra l'architrave, cadde a terra la morbida pelle di foca che apparteneva alla bella creatura marina. La figlia del mare non pronunciò una sola parola contro l'uomo che l'aveva tenuta con sè contro la sua volontà per tutti quei lunghi e lunghi anni. Ma subito si tolse i vestiti, strinse a se la pelle di foca, baciò ad uno ad uno i suoi figli e corse verso il mare. E lì, mentre i cavallucci marini facevano le loro capriole, si rivestì della sua pelle bruna e dorata e si tuffò. Solo per un attimo si voltò a guardare un'ultima volta la piccola casa in riva al mare, dove forse aveva conosciuto un poco di felicità, malgrado avesse dovuto abitarvi contro il suo volere. Ella vide i suoi figli che stavano in piedi lungo la riva e piangevano disperatamente. Ma il richiamo del mare era per lei più forte del pianto di quei figli nati sulla terra e la creatura marina nuotò sempre più lontano, cantando per la gioia e la felicità di rivedere il suo regno.
    Quando Roderic ritornò dalla giornata passata a pescare sul mare in tempesta, trovò ad attenderlo la porta aperta di una casa abbandonata. La paura riempì il suo cuore e corse a guardare sopra l'architrave della porta. Quando scoprì che la pelle di foca non si trovava più lì, capì che la sua amata moglie era tornata al suo mare.
    Immenso fu il suo dolore, quando i figli in lacrime gli raccontarono come la madre aveva detto loro addio abbandonandoli sulla riva.
    La bella creatura era felice di stare nel mare, ma nel suo cuore c'erano sempre i suoi figli che amava tanto. Ogni notte tornava e li consolava dicendo loro che non li avrebbe mai abbandonati completamente e ritornava al suo mondo.


    ( Dilaila Bella)





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  12. gheagabry
     
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    C'erano due donne
    che non si erano mai conosciute;
    una non la ricordi,
    l'altra la chiami mamma.
    La prima ti ha dato la vita,
    la seconda ti ha insegnato a viverla.

    La prima ti ha creato
    il bisogno d'amore,
    la seconda era li per soddisfarlo.
    Una ti ha dato la nazionalità
    l'altra il nome.
    Una il seme della crescita,
    l'altra uno scopo.
    Una ti ha creato emozioni,
    l'altra ha colmato le tue paure.

    Una ha visto il tuo primo sorriso,
    l'altra ti ha asciugato le lacrime.
    Una ti ha lasciato,
    era tutto quello che poteva fare.
    L'altra pregava per un bambino
    e il Signore l'ha condotta a te.

    E ora mi chiedi la perenne domanda:
    eredità o ambiente,
    da chi sono plasmato?
    Da nessuno dei due,
    solo da due diversi amori.

    Madre Teresa di Calcutta




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  13. gheagabry
     
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    ......basta un abbraccio......






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  14. gheagabry
     
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    romeo_e_giulietta_02800x6001




    Non dire mai che il mio cuore ti è stato infedele
    Sebbene la lontananza sembrasse attenuare la mia fiamma:
    Potrei forse allontanarmi da me stesso? No, come non potrei
    Abbandonare la mia anima che è chiusa nel tuo petto:

    Quella è la casa del mio amore. Se ho vagato,
    Come ogni viaggiatore alla fine torno a casa,
    Giusto in tempo, dal tempo non cambiato,
    Porto l’acqua nella fedeltà per lavare le sozzure del viaggio.

    Non credere – benchè nella mia natura regni
    La fragilità che assedia ogni tipo di sangue –
    Che io possa stupidamente insozzare quell’acqua,
    Che io lasci per un nulla la tua ricchezza di bontà:

    Perchè nulla è per me l’intero l’universo…
    Tranne te, mia Rosa: nell’universo sei tu il mio tutto.

    Shakespeare




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  15. gheagabry
     
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    "Ciò che l'occhio ha visto il cuore non dimentica."
    (proverbio malgascio)





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    ... STORIE D’AMORE E DI AMICIZIA …
    Con le spalle curvate sulle ginocchia, il mento poggiato su di esse e lacrime copiose che scendono copiose inumidendo i pantaloni. Poggio la mano su quelle spalle e gli do un fazzolettino per asciugare i segni di quel dolore dalle sue guance. E’ difficile entrare nel dolore delle persone, lo è ancor di più quando le pene sono d’amore, quando la radice di quel tormento parte dal cuore. Quel mio giovane amico stava versando le prime lacrime per amore; a quella età tutto sembra definitivo e ogni cosa ha valore e importanza totale assoluta. Mi sono seduto al suo fianco e ho provato a farlo parlare … ricordavo, mentre ero seduto, le mie prime pene d’amore, quel dolore lancinante che sembra essere irrisolvibile; ricordo quel nodo alla gola che ti soffocava e quel senso di impossibiltà di poter continuare a vivere senza la presenza di quella persona che in quel momento avevo capito non avrebbe potuto più far parte della mia esistenza. L’amore quell’estasi che quando ti avvolge non ti avvisa, non la vedi, ma che poi quando ti lascia ne senti la mancanza, il bisogno. Fino al momento in cui quell’estasi non appare non ti rendi conto e non capisci perché tutti ne parlano, tutti quelli più grandi intorno sembrano vivere per essa; poi una volta provato il suo caldo abbraccio capisci che non si può vivere senza. Provai a parlare col mio giovane amico di quell’abbraccio, della normalità che quel suo momento rappresentava; mi ritrovai senza neppure rendermene conto nel bel mezzo del suo cosmo. Mi raccontava dei progetti che aveva fatto immaginando di vivere con la sua “amata” per sempre; passeggiate al tramonto sul mare o in luoghi intrisi di poesia, mi parlava e delle sue emozioni e mi leggeva le tante poesie che aveva scritto per lei. Le lacrime non si arrestavano e mentre leggeva i suoi scritti inumidivano quelle pagine lasciando aloni e creando sbavature con l’inchiostro che segnava quel foglio. La domanda che mi ripeteva era sempre la stessa … “Perché mi fa così male?” … Amore e dolore sembrerebbero estremi di una retta che non dovrebbero incontrarsi mai, eppure non esiste amore senza dolore e come disse una persona molto più famosa di me … “odio e amore sono divisi da un sottile velo” che spesso permette di mescolarsi e fondersi l’un con l’altro. Domanda difficile quella, soprattutto difficile trovare le parole che potessero motivare la sola cosa che mi veniva da dire “Accade perché questa è la vita e i suoi colori pur se contrastanti spesso si fondono e ci arricchiscono”. Lo pregai di alzarsi e di camminare, così iniziai a raccontargli i miei dolori, le mie sofferenze d’amore quando avevo la sua età; pensai che la sola cosa che potevo fare è raccontare con degli esempi reali quello che accade a tutti … parlammo fino all’alba, lui ascoltò in silenzio e sentii che la sua sofferenza pian piano diminuiva … Ero felicei di trovarmi in quel luogo perché attraverso i miei racconti stavo rivivendo i mei anni andati e con questo stavo provando a risollevare da terra il morale di un mio giovane amico. Parlammo dell’amore, di quel caldo imprescindibile abbraccio ma senza saperlo mentre parlavamo scrivevamo le pagine più belle di un altro sentimento ancora più forte e imprescindibile per un essere umano … l’amicizia …
    (Claudio)




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