(Genova, 4 ottobre 1960) è un cantautore italiano.
biografia
Cantautore della “scuola genovese” tra i più eclettici del panorama musicale italiano, Baccini inizia a studiare pianoforte da bambino e, dopo essersi dedicato ai grandi compositori del passato, a 20 anni scopre anche la musica leggera ed il rock, alternando questa passione al suo lavoro di camallo al porto della sua città, lavoro che aveva ereditato da suo padre e che svolgerà con scarsa convinzione, rassegnandone le dimissioni nel 1993. Dopo alcuni tentativi di farsi notare nel mondo discografico, per il primo singolo del 1988 è nascosto dietro lo pseudonimo "Espressione Musica".
Nel 1989, con il suo nome, pubblica il suo album d'esordio Cartoons, premiato come rivelazione a Saint Vincent e vince la "Targa Tenco" come miglior opera prima; nello stesso anno vince Un disco per l'estate con Figlio unico, canzone tratta da questo disco.
Nel secondo album, Il pianoforte non è il mio forte c'è la hit Le donne di Modena e la presenza in Genova blues di Fabrizio De André, (di cui era sempre stato ammiratore e che è stato suo amico), segna l’inizio di una serie di sinergie con altri artisti. Infatti, nel 1990, vince il Festivalbar con Sotto questo sole, in coppia con Paolo Belli e i “Ladri di Biciclette”. È con Nomi e cognomi del 1992 ad ottenere il maggiore successo commerciale, affermandosi come erede della tradizione dei cantautori liguri. Nel 1993, in occasione dell’uscita di Nudo,dove c'è Ho voglia di innamorarmi,una delle sue canzoni più famose con un libro omonimo pubblicato da Bompiani affida alla pagina scritta la meditazione e le storie dei suoi primi anni di vita e di musica.
Segue un periodo di silenzio e di inattività, interrotto nel 1996 da Baccini a colori, che ottiene un riscontro di nicchia, sufficiente per presentarsi, a sorpresa, al Festival di Sanremo 1997 con il brano Senza tù, e da qui pubblicare il primo disco antologico Baccini and Best Friends, che infatti propone numerosi duetti oltre a quelli già incisi nei precedenti lavori. Due anni dopo è la volta di Nostra signora degli autogrill, dove partecipa Alessandro Haber nella canzone Fratelli di blues. Nel 2001 il suo album Forza Francesco! è osteggiato dalla stessa casa discografica che lo mette addirittura fuori catalogo nel volgere di pochi mesi.
Nel 2004 esordisce in teatro come attore protagonista nel musical “Orco Loco”, da lui stesso scritto a quattro mani con il “giallista” Andrea G. Pinketts e prodotto dal Teatro Franco Parenti, replicato al Ciak di Milano per un mese, oltre che nei maggiori teatri italiani.
Nel 2005, dopo l’esperienza del reality televisivo Music Farm che lo vede protagonista suo malgrado (sarà escluso anzitempo per una bestemmia in diretta), esce “Stasera teatro” in cui spicca il singolo “In fuga” scritto in memoria del campione del ciclismo Marco Pantani. Nell’album “Fra..gi..le” (2006), un repackaging del precedente con l’aggiunta di due nuovi brani, trae il titolo dal singolo in cui Baccini confessa apertamente le proprie insicurezze. Il brano non supera la selezione per il Festival di Sanremo di quell'anno, e si dovrà accontentare di affiancare Povia nella sua esibizione "speciale" della canzone Vorrei avere il becco, che poi vincerà quell'edizione. L’album è impreziosito da Lettera da lontano, composta da Enzo e Paolo Jannacci e tratta dall’ultima esibizione al Premio Tenco 2005 in cui Baccini duetta con Davide Van De Sfroos. La stessa canzone ottiene il premio di migliore canzone dell'anno.
Dopo un trionfale tour estivo nel 2006 che l’ha visto ospite delle maggiori piazze d’Italia (50 date) il cantautore si è concentrato sul nuovo lavoro discografico intitolato Dalla parte di Caino, uscito nel maggio del 2007 che ha ottenuto pochi mesi dopo la menzione speciale per il valor musical-letterario al Premio Lunezia 2007. Il singolo che ha anticipato l'album, Il topo mangia il gatto è scritto a quattro mani con Gianluca Grignani. Le tematiche affrontate in questo album ricalcano quelle dei precedenti album, in sintonia con le ampie vedute letterarie del cantautore: inoltre, Monna Lisa è la cover quale omaggio a Ivan Graziani, con la partecipazione del figlio Filippo.
Il 2008 vede un Francesco Baccini nella insolita veste di attore cinematografico. Viene infatti presentato in anteprima al Giffoni film festival, fuori concorso nella sezione "Sguardi inquieti", il film Zoè, di cui Baccini è protagonista per la regia di Giuseppe Varlotta, quest'ultimo già vincitore della sezione corti del Festival di Venezia con “Nanà”, e premiato anche al festival di Los Angeles e a quello di San Francisco. Zoè partecipa a numerosi festival in italia e all'estero: il Giffoni film festival, il Salento film festival, il Festival Cinema d'Essai, il Miff (dove vince per il migliore montaggio), il Festival di Bangalore e Nuova Delhi in India (unico film italiano), il Festival di Cracovia, e il Terra di Siena Film Festival.
Nel marzo 2008 da una nuova collaborazione con Povia nasce il progetto Uniti: singolo e videoclip contenuti in un mini cd. Il video (ancora per la regia di Giuseppe Varlotta) rilegge la saga di Peppone e Don Camillo che fu di Giovannino Guareschi, sottolineando con ironia lo spirito di collaborazione tra Chiesa e laici che rappresenta l’ideale superamento del contrasto tra i due opposti poteri che finalmente si incontrano e si uniscono.
Nel maggio 2008, esce “Uniti duemilacinqueduemilaotto” un album inedito realizzato in coppia con Povia. Nel nuovo album, si ripercorre, il percorso dei due artisti negli ultimi anni di sodalizio discografico con la Target Music, storica etichetta di Angelo Carrara. Nel 2009 gira da protagonosta il corto "nerofuori" con Emanuela Mascherini per la regia di Davide Bini. Francesco Baccini (pianoforte e voce) è in tour con la propria band composta da: max laredo (basso), Luca Volonté (sassofono), Alex Lunati (tastiere), Matteo Di Francesco (batteria). In aprile del 2010 viene pubblicato Ci devi fare un gol - le mie canzoni più belle, un cd antologico in cui il cantautore genovese reinterpreta i suoi principali successi (oltre a tre inediti, Ci devi fare un gol, Maschi contro femmine e Vedrai vedrai di Luigi Tenco) e un libro-intervista curato da Andrea Podestà e Marzio Angiolani, Francesco Baccini. Ti presto un po' di questa vita, edito da Zona.
Discografia
33 giri e CD
1989 - Cartoons (CGD) 1990 - Il pianoforte non è il mio forte (CGD) 1992 - Nomi e cognomi (CGD) 1993 - Nudo (CGD) 1996 - Baccini a colori (CGD) 1997 - Baccini and Best Friends (raccolta con 3 inediti) 1999 - Nostra signora degli autogrill 2001 - Forza Francesco! 2003 - La notte non dormo mai (live on tour 2002) 2005 - Stasera teatro 2006 - Fra..gi..le 2007 - Dalla parte di Caino 2008 - Uniti (con Povia) 2010 - Ci devi fare un goal (Sugar)
45 giri
1988 - Mamma dammi i soldi/Golf (CGD, 10793) 1989 - Figlio unico/Figlio unico (album version) (CGD, 15392) 1990 - Sotto questo sole/Sotto questo sole (strumentale) (CGD, 717527)
Cartoons è l'album di esordio di Francesco Baccini pubblicato nel 1989 per l'etichetta discografica CGD.
Il disco
Esso segue la prima esperienza musicale a 45 giri, i cui due brani sono inseriti nella versione CD come bonus tracks, come riporta la tracklist.
Sulla scia di altri cantautori affermati, il suo primo album si impone all'attenzione degli addetti ai lavori, e anche se non ottiene subito un riscontro considerevole di pubblico, getta le basi per l'immediato futuro e stimola i produttori ad investire sulle sue idee.
Ispirandosi al cinema di animazione, quello dai ritmi veloci e stilizzati, a loro volta rivenibili nei film comici dello stesso periodo, Baccini suona in punta di pianoforte, mostrando i suoi virtuosismi con lo strumento, il suo suono cristallino e appunto spedito, ottenendo un effetto a sfondo comico per ogni canzone, le quali, nonostante ritmi incalzanti e briosi, non mancano di fornire spunti di riflessione e momenti poetici.
In occasione di questa prima fatica discografica, Baccini collezionerà numerosi gettoni di presenza al Maurizio Costanzo Show, fornendo l'occasione per illustrare al meglio queste sue prime canzoni.
L'ironia diventerà elemento portante delle sue canzoni, collocando Baccini in una galleria di possibili eredi della lezione artistica di Rino Gaetano, che lui dichiarerà di ammirare, al pari di altri colleghi come Enzo Jannacci, e il suo futuro amico Fabrizio De André.
All'interno della canzone I Wish è inserito il ritornello dell'omonimo brano del 1932 dei Mills Brothers.
Tra i musicisti che suonano nell'album è da citare Enrico Guastalla, componente del gruppo Ladri di Biciclette.
La copertina del disco raffigura il personaggio dei fumetti Betty Boop, disegnato da Vincenzo Mollica.
Tracce
Figlio unico - 3'08 Penelope - 2'59 Fotomodelle - 2'22 Manager - 3'31 Ti amo e non lo sai - 4'49 (testo di Francesco Baccini e Valter Bartolozzi; musica di Oscar Prudente) Armani cambiami il look - 2'28 Vendo tuto - 2'43 Rambo-rsè - 3'10 (testo e musica di Giorgio Conte) Il moscerino - 3'15 W gli scout - 2'32 I Wish [medley I Wish/I Wish I Could Afford to Live the Life I'm Living] - 3'21 (testo e musica delle strofe: Francesco Baccini ed Enrico Lisei; testo e musica del ritornello di Harry Howard Eaton jr.
Commenti alle tracce
(1) tracce di autobiografismo nel ritratto di un cocco di mamma, che sogna una donna altrettanto servizievole. (2) canzone dedicata ad una gatta, incorniciata in un intermezzo al pianoforte stile Settecento, retaggio dei suoi studi classici. (3) ritratto semiserio sulle belle ragazze, avvenenti all'apparenza (qui se ne ricorda una che aveva "il corpo ovale ai tempi della scuola"). (4) riprende in parte le tematiche del suo primo singolo Mamma dammi i soldi, lamentando l'assenza di qualcuno che sia in grado di curare la sua persona e renderlo competitivo nel mondo. (5) scritta insieme a Valter Bartolozzi per il testo, mentre la musica è del suo talent scount Oscar Prudente, è la prima vera ballad, dove al pianoforte si sostituisce una chitarra arpeggiata. (6) rock'n'roll puro che si rifà apertamente a Blue suede shoes di Elvis Presley, affronta le proprie insicurezze, confidando in un improbabile intervento dello stilista che, come in Manager, lo aiuti ad emergere anche sotto il profilo dell'immagine. (7) titolo che scrive esattamente "tuto" con una sola T, in quanto la voce narrante è quella di un vucumprà marocchino. Baccini in più occasioni ha dichiarato di essersi ispirato a una vera storia (raccontata nella sua biografia) a cui aveva assistito con alcuni amici, legata a un episodio di intolleranza sfociato in tragedia. (8) scritta da Giorgio Conte, prende di mira i cosiddetti palestrati in stile Sylvester Stallone, invitandone uno a soddisfare la propria moglie per dare un saggio della sua virilità. Il titolo gioca sull'aggettivo "rimborsato" (o soddisfatto) in francese e sull'assonanza con Rambo. (9) dialogo vis-à-vis con una compagna, dove l'insetto raffigura imbarazzi e reticenze di certe relazioni, come scorgere "un moscerino nel caffè" e non toglierlo per non fare brutta figura. (10) altra pagina a sfondo comico che sfocia nel parossismo. In attesa di Gilda alla stazione, si imbatte in un'orda di scout e decide di diventare uno di loro. (11) il titolo è un medley con uno standard americano degli anni '30, cantato nel ritornello ricreando l'effetto dei microfoni d'epoca.
Quante belle fotomodelle incartate come caramelle quante belle fotomodelle lucidate come le piastrelle Hei! Tu parli oppure no mi fai capire “Io con te?” “Io non ci sto!”
Viola!! avevi il corpo ovale ai tempi della scuola ma ti ricordi… Viola!!! Ti ho vista sul giornale con un sorriso idiota ed una scritta “Ouì, io bevo acqua di wichy!!”
Quante belle fotomodelle …espressive come mozzarelle quante belle fotomodelle tutte alte, depilate e snelle Hei! Ci stai un po’ con me Ti porto a casa e ti ipnotizzo con il flash
Viola!! Avevi il corpo ovale ai tempi della scuola ma ti ricordi… Viola!!! Ti ho vista sul giornale con un sorriso idiota ed una scritta “Ouì, io bevo acqua di wichy!!”
Video
Manager
Guardo i miei capelli sul cuscino a pois li conto uno ad uno 1-2-3-4-5 (one-two-three-four-five) passo le giornate senza regia sono un uomo stropicciato non è colpa mia
Picchio sul pianoforte dal liscio al rock io gioco le mie carte ma quello che mi manca è solo un MANAGER, MANAGER MANAGER… Oh give me money oh oh You give me more!
Ho sempre mal di testa sarà l’umidità o forse il chiodo fisso di non averti qua
Ma tu sei così finto non ti sbilanci mai io mangio con le mani non so cos’è il fair play e scrivo le canzoni soltanto in do mi butto senza freni e quello che mi manca è solo un MANAGER, MANAGER MANAGER… Oh give me money oh oh You give me more!
Video Ti amo e non lo sai
Con un brivido precoce lei mi parla d'amore con parole sottovoce di leggero pudore ...è così dolce, regala il suo cuore due stelle ha negli occhi quando fa l'amore…
Ti amo e non lo sai ti amo e mi avvicino ti amo e non lo sai mentre ti allontani ti amo e non lo sai… ti amo e non lo sai…
Quando comincio tremi e sei preoccupata ma che bella vita far la donna innamorata ma tu hai grilli per la testa tu sogni di scappare dai, fatti la doccia e non ci pensare…
Ti amo e non lo sai ti amo e mi avvicino ti amo e non lo sai mentre ti allontani ti amo e non lo sai… ti amo e non lo sai…
Ti amo e non lo sai ti amo a più non posso ti amo e non lo sai …mentre ti salto addosso ti amo e non lo sai… ti amo e non lo sai…
Apri gli occhi bagnati mi fissi un momento sei triste ma non puoi tu non puoi fermare il tempo… Un'attrice gira il mondo un'attrice deve recitare tu con me fai le prove quando hai i capelli da asciugare
Ti amo e non lo sai ti amo e mi avvicino ti amo e non lo sai mentre ti allontani ti amo e non lo sai… ti amo e non lo sai…
Ti amo e non lo sai ti amo a più non posso ti amo e non lo sai …che son ridotto all’osso … Ti amo e non lo sai…
Video
Armani cambiami il look
E dimmi un po’ cosa c’è che non va la mia iena mi ha mollato di già forse non sono un tipo “strong” però ho il carisma di Indiana Jones
Armani cambiami il look Armani cambiami il look Armani look Armani blues suede shoes
Tu che sei il re dell’Italian Style tu che hai inventato Richard Gere tu che sei un mito di Hollywood pensa che rabbia gli amici al bar
Armani cambiami il look Armani cambiami il look Armani look Armani blues suede shoes
Collezione autunno-inverno primavera-estate ‘86 mutante, doppiopetto, camicia, berretto ma che squalo sei!!!
Armani cambiami il look Armani cambiami il look Armani look Armani blues suede shoes
Ho fatto come hai detto tu scarpe verdi con vestito blu basetta a punta luccicante e poi son diventato un Armani boy
Armani cambiami il look Armani cambiami il look Armani look Armani blues suede shoes
Roma, 3 set. (Adnkronos) - Francesco Baccini ricevera' un premio speciale dal Mei per il suo tour teatrale ''Baccini canta Tenco'', nell'ambito del festival Supersound, previsto dal 23 al 25 settembre a Faenza. Il riconoscimento vuole sottolineare l'alto valore artistico dello spettacolo e la capacita' di svelare aspetti meno noti della produzione di Luigi Tenco.
La premiazione avverra' domenica 25 settembre, alle ore 17, nella Sala del Consiglio Comunale di Faenza (Ravenna), sopra la Piazza del Popolo dove si tengono tutti i i Superlive e il grande Mercato della Cultura Musicale, all'interno di un incontro con lo stesso Baccini organizzato e condotto dal giornalista Enrico Deregibus. A premiarlo sara' invece il responsabile artistico del Club Tenco, Enrico de Angelis. Durante l'incontro saranno proiettati alcuni video del concerto e saranno presentati alcuni brani inediti.
Con il concerto teatrale ''Baccini canta Tenco - Porto a spasso Luigi nei teatri'', che ha preso avvio nel gennaio scorso a Genova, Baccini conduce gli spettatori nel variegato ''mondo di Luigi''. Un Tenco ironico e sociale, oltre che intimista. Una scoperta per molti, un piacevole viaggio nel tempo per altri attraverso brani immortali, testi fin troppo attuali e sonorita' rinnovate che vanno dal jazz alla bossa nova, passando dalle ballate fino ad arrivare al rock.
Il pianoforte non è il mio forte è il secondo album di Francesco Baccini, pubblicato nel 1990 dalla CGD. È il primo successo commerciale del cantautore ligure, che illustra spaccati di vita vissuta sotto la lente deformata dell'ironia, pur con alcune amare riflessioni. Sono presenti nell'album collaborazioni con Fabrizio De André (Genova Blues) e Ladri di Biciclette (Sotto questo sole).
Tracce
Testi e musiche di Francesco Baccini e Giorgio Conte, eccetto dove indicato.
Le donne di Modena - 5:03 Qua qua quando (Angelo Camis, Giorgio Conte, Alessandro Colombini e Francesco Baccini) - 3:33 La giostra di Bastian - 3:51 Coatto melody - 3:33 Ragazza da marito - 3:32 Il pianoforte non è il mio forte - 3:03 Tir - 3:56 Berenice - 2:35 Genova blues - 3:44 (con Fabrizio De André) Sotto questo sole - 4:20 (con Ladri di Biciclette) (Francesco Baccini, Paolo Belli) Il mio nome è.........Ivo (Il dramma di "preservare") - 2:28
Commenti alle tracce
(1) La canzone nasce come un pretesto per sottolineare il proprio status single. Padova, Genova e Napoli sono le altre città menzionate nella canzone. Di questo brano è stata realizzata una parodia da Claudio Bisio e Rocco Tanica intitolata Le donne di Tunisi. (2) Il video relativo a questo brano ha ottenuto un premio come migliore ricostruzione d'epoca, trattandosi di una rivisitazione del palcoscenico del Festival di Sanremo 1964. La canzone stessa ricostruisce lo stile di quell'epoca, dove la struttura della canzone, ovviamente d'amore, contiene alcune forzature create ad arte che ottengono un effetto di parodia. Baccini tuttavia si dispiacerà di ricevere complimenti "per avere fatto finalmente una canzone in stile anni 60". Nello stesso video, compare alla fine Bobby Solo che esclama: "Ammazza che palle questi anni 60". (3) scritta da Giorgio Conte, parla di un anziano giostraio costretto a chiudere la sua attrazione a causa di una gelata che l'ha resa inutilizzabile, e senza una sovvenzione del comune per poterla riparare. Rimembranze di quando il piccolo Francesco andava a giocare sulla giostra, dove "i giri erano lunghi"; Giorgio Conte, astigiano, ha scritto la canzone ispirandosi all'omonima giostra presente ad Asti tra fine '800 e metà '900. (4) Sulla falsariga della precedente Vendo tuto, dalla parte degli emarginati, racconta di uno spostato che vive di espedienti. (5) Storia di una cameriera che fa servizio nel camerino di Marilyn Monroe (chiamata nell'occasione col suo vero nome Norma Jean) e che sogna anche lei di diventare famosa, bruscamente interrotta dai comandi della diva. (6) Breve dissertazione sulle sue presunte doti di playboy, con alcuni virtuosisimi al pianoforte, in stile classico. (7) Un camionista lavora alacremente per poi sorbirsi, una volta tornato a casa, le continue richieste della moglie, mentre vorrebbe soltanto dormire. (8) Storia di una bambola gonfiabile, che il malcapitato "uccide" avvicinandola a una sigaretta accesa. (9) Accorata serenata alla sua città natale, in coppia con un altro genovese doc. La frase del ritornello "Genoa you are red and blue" si riferisce anche ai colori della loro squadra del cuore, il Genoa. Nei cori Aida Cooper, backvocal d'eccezione. (10) Canzone vincitrice del Festivalbar del 1990, è uno scherzo in musica con il frontman del gruppo Paolo Belli, dal ritmo incalzante, che di fatto ha consacrato definitivamente Baccini alla popolarità, nonostante lo scetticismo dei suoi discografici che erano contrari a questa situazione "leggera". (11) Il titolo contiene tanti puntini quanti ne occorrono per formare la parola "preservatIvo" a cui è dedicata. L'oggetto parla in prima persona. In quel periodo erano molto frequenti le campagne di sensibilizzazione a favore, come strumento di prevenzione dell'AIDS. Chiude riproponendo l'aria dell'inno alla gioia di Beethoven che rimanda alla "gioia" di un atto sessuale senza preoccupazioni. Pur non essendo necessario, essendo l'aria sinfonica di pubblico dominio, Baccini si toglie lo sfizio di firmare il pezzo come "Baccini-Beethoven".
Ragazza da marito "Norma Jean si andò a sedere, ignorata da un giornalista, con il trucco da rifare in un posto poco in vista. Aveva idee, faceva schizzi riviste a mucchi, merletti e pizzi mentre vestita da cameriera s'immaginava nella specchiera. Si sentiva una regina, mentre provava un valzer lento, con quella scopa di saggina, che portamento....."
Nomi e cognomi è il terzo album di Francesco Baccini, pubblicato nel 1992 dalla CGD. I brani in esso contenuti si riferiscono esplicitamente ad alcuni personaggi, sia reali sia immaginari. I loro ritratti sono tratteggiati talvolta in prima, talvolta in seconda persona. Non c'è soltanto l'ironia e lo sberleffo satirico come filo rosso di questo lavoro. Tuttavia, nel complesso le tematiche si caratterizzano per una forma di impegno sociopolitico e di denuncia. Vario e composito invece il timbro musicale, che risente dell'eredità artistica del suo concittadino e amico Fabrizio De André, in grado di destreggiarsi tra numerosi generi e sottogeneri della musica pop.
Tracce
Antonello Venditti - 3:58 Diego Armando Maradona - 3:16 Jack lo squartatore - 3:52 Mago Ciro - 3:50 Adriano Celentano - 4:18 Lupo de' Lupis - 1:56 Renato Curcio - 3:20 Giulio Andreotti - 3:39 Margherita Baldacci - 3:55 Francesco Baccini - 3:58 Radio Maria - 3:28
(1) citazioni da Baba O' Riley degli Who (5) citazione da Susanna dello stesso Celentano e da One Step Beyond dei Madness (11) citazione finale da Bohemian Rhapsody dei Queen
Commenti alle tracce
(1) è una critica allo stile compositivo del cantautore romano, laddove Baccini vi intravede più ombre che luci. (2) nel lodare la leggenda calcistica del pibe de oro, ne sottolinea le cadute nella tossicodipendenza. In (3) si immedesima nel famoso e ancora ignoto serial-killer, descrivendo le sue abilità seduttive e calandolo ai giorni presenti, rimarcandone la sua doppia vita e la sua impunità. (4) è un personaggio fittizio, ispirato ai numerosi imbonitori televisivi con accento napoletano, dediti ad attività losche di cui la cartomanzia è solo una copertura. Di (5) critica gli atteggiamenti ritenuti da santone, invitandolo a limitarsi a fare il cantante. Celentano, in nome della libertà di espressione, lo inviterà nella sua trasmissione televisiva Svalutation. (6), ispirato al personaggio a cartoni di Hanna & Barbera, dal carattere remissivo, è un pretesto per accennare al problema dell'infanzia indifesa. (7) è una rilettura degli anni di piombo dal punto di vista di uno dei suoi ideologi, che incontrerà Baccini, in visita al carcere di Rebibbia, in occasione della realizzazione del relativo videoclip. In (8) si accentua il ricorso al sarcasmo, laddove Baccini finge di difendere il senatore a spada tratta, contro ogni accusa. Andreotti, ancora nella sua carica di Presidente del Consiglio, gli invierà una lettera, congratulandosi di questa sua satira. La protagonista di (9) è invece un personaggio di fantasia, una giovane ragazza legata a una storia a tinte forti, che intende prendere di mira un certo modo lacrimevole di cantare la vita quotidiana di alcuni suoi colleghi, per esempio imitando la voce di Luca Carboni ed esasperando rime baciate e scelte lessicali. (10) si presenta giocoforza come autobiografica, benché non sia dichiaratamente tale: niente di più facile che sia stata intitolata col suo nome e cognome per farla entrare in tema con l'intero lavoro. Chiude, (11)dedica al veleno per una emittente popolare, della cui condotta Baccini dubita. Nel complesso i destinatari di ogni quadro/canzone sono stati scelti come i più rappresentativi di usi e malcostumi da cui Baccini ha voluto dissociarsi (forse con l'eccezione di).
Adriano Celentano Stasera venti e trenta Programma eccezionale In diretta nazionale Un re ci parlerà È il re degli ignoranti Terrà una conferenza Insieme agli studenti Su cosa non si sa Adriano è meglio che canti Adriano che parlare alla rai la rai la rai la rai Adriano ma perchè ti lamenti Tu e i tuoi figli siete fuori dai guai dai guai dai guai dai guai dai guai Non avere argomenti È triste se si crede Di dare insegnamenti A chi sa più di te Perfino Enzo Biagi Ma come l'hai coinvolto L'ho visto un pò stravolto Mentre ripeteva ehhh Adriano è meglio che canti Adriano che parlare alla rai la rai la rai la rai Adriano ma perche ti lamenti Ma che ne sai degli operai perai perai perai perai Tu re degli ignoranti Adesso non sei più Quello che noi vogliamo Cioè ragazzo della via Gluk Adriano, a vendere i dischi Adriano, non basta solo la rai la rai la rai la rai Adriano quindi è meglio che canti Per tutti noi figli degli operai perai perai perai perai Susanna Susanna Susanna Susanna mon amour Susanna Susanna Susanna Susanna mon amour
Giulio Andreotti Giù, giù, giù, giù-li-o, giù, giù, giù, giù-li-o, giù, giù, giù, giù-li-o, giù, giù, giù, giù-li-o, giù, giù, giù, giù-li-o. Chi ha mangiato la torta? ― Andreotti. Chi ha permesso il calo della borsa? ― Andreotti. Ma lasciatelo stare, poverino, questo dargli addosso è assurdo e cretino. Chi ha sbagliato manovra? ― Andreotti. Chi c'è dietro la Piovra? ― Andreotti. Siamo tutti pieni di pregiudizi, convinti di pulir l'Italia da tutti i vizi. Giulio ti salverò, wow wow sarò il tuo Don Chisciotte, eheheeh Giulio ti difenderò, wow wow sarai la mia mascotte, ehehe. E come fece Balilla, che un giorno perse il controllo, le malelingue io lapiderò, e con le mani io ti difenderò. Giù, giù, giù, giù-li-o, giù, giù, giù, giù-li-o, giù, giù, giù, giù-li-o, giù, giù, giù, giù-li-o, giù, giù, giù, giù-li-o. Chi ha baciato Cicciolina? ― Andreotti. Chi non paga mai in tribuna? ― Andreotti. Ma lasciatelo in pace, poverino, questo dargli addosso è tipico italiano. Chi incasina il partito? ― Andreotti. Ma perché non ho marito? ― Colpa di Andreotti. Siamo tutti pieni di pregiudizi, convinti di pulir l'Italia da tutti i vizi. Giulio ti salverò, wow wow, sarò il tuo Don Chisciotte, Giulio ti difenderò, wow wow sarai la mia mascotte, mhmmm. E come fece Balilla, che un giorno perse il controllo, le malelingue io lapiderò e a mani nude io ti, io ti, io ti, aaahhhh Giù, giù, giù, giù-li-o, giù, giù, giù, giù-li-o, giù le mani! giù, giù, giù, giù-li-o, giù, giù, giù, giù-li-o, e giù le mani!
Video
Margherita Baldacci
Questa è la storia di Margherita Baldacci una ragazza di periferia, una ragazza che lavora in pizzeria abita in Viale Ungheria. Lei sta con Giuseppe Mirella, detto Pino, operaio in fonderia... mamma mia. Conosco una ragazza di nome Baldacci, lavora in una pizzeria, sta da quattro mesi con Pino Mirella capofficina in una fonderia lui, nuovo romantico, poeta di periferia lei stende la pasta e intanto sogna di fuggire via, via, ia, ia. Baldacci, c'è un universo in te Baldacci, ma dimmi tu dov'è io lo cerco e non lo trovo ma dimmi tu se c'è sarò una testa d'uovo ma mi fido anche di te. Pino Mirella fa una festa, una festa di compleanno, invita Margherita Baldacci e lei commette un grave errore porta la sua amica Mirella. Pino Mirella s'innamora di Mirella e scappano insieme e lei si butta dalla finestra... ...che sfiga. Un giorno ad una festa a casa del Mirella mi pare fosse sabato sera, Baldacci arriva insieme ad una tipa carina pensavan tutti fosse sua sorella noooo, invece non era così ma si chiamava pure lei Mirella ooooh, ma va a finire sempre così non ti dovevo portare, non ti dovevo portare, non la dovevi portare. Baldacci, crolla tutto intorno a te Baldacci, ma il mondo tuo qual'è? stendevo la mia pasta volevo andare in Albania guardo adesso la finestra è proprio quella la mia via Margherita Baldacci, crolla tutto su di te Rita Baldacci, ma il mondo tuo non c'è è un bisonte insaponato sui binari di un metrò forse è un giradischi rotto un'estate in autostop. Ma siamo tutti Baldacci nai na na na na nai na mortacci na na na na na e stendiamo le lenzuola sempre qui in Viale Ungheria guardiamo giù dalla finestra forse è quella lì la via. Ora di Margherita Baldacci ci resta soltanto un mazzo di fiori sul selciato... ...'azzo Conoscevo una ragazza di nome Baldacci lavorava in una pizzeria, stava con un tipo di nome Mirella capofficina in una fonderia.
Nudo è il quarto album del cantautore italiano Francesco Baccini, pubblicato nel 1993 dall'etichetta discografica CGD. Dello stesso titolo e copertina sarà un'autobiografia pubblicata nello stesso anno dall'editore Bompiani, che racconta in modo particolare della sua prima giovinezza. Senza cadere nella tentazione di fare un seguito del fortunato album Nomi e cognomi, Baccini si mette in discussione, percorrendo nuove strade musicali senza fossilizzarsi nella sua natura giullaresca che aveva caratterizzato i precedenti lavori. In quello che egli stesso definisce il suo disco più "serio", non mancano le accuse e le trovate dense di sarcasmo, ma il sentimento la fa da padrone, senza sfociare nel pietismo e senza ricorrere ai cliché abusati delle canzoni d'amore.
Tracce
Ho voglia d'innamorarmi - 4:01 Venticinque dicembre - 3:04 Rifacciamo il muro di Berlino - 4:42 E la sera scende giù - 2:05 Mauro e Cinzia - 4:22 Portugal - 3:13 (con Patrizio Trampetti) Nudo - 3:12 Mani di forbice - 3:46 Il superpentito - 3:57 Lei sta con te - 3:57 Non solo a Roma - 4:21 Wheels in motion - 4:03
Commenti alle tracce
(1) è considerato uno dei suoi classici per eccellenza, e riflette l'indole introversa del giovane Francesco, come viene raccontato nella sua autobiografia. Compare una citazione quale omaggio a Rino Gaetano, quando cita una borsa di coccodrillo, immagine presente nella canzone Gianna per indicare una prostituta. (2) è un valzer che ricorda le cattive abitudini dei buoni sentimenti che scompaiono dopo il Natale. (3) punta il dito sulle sacche di intolleranza ancora presenti in Europa nonostante il crollo del regime comunista avvenuto da quasi tre anni. (4) è un breve quadro sulla noia che colpisce la vita coniugale. (5) è ispirata a una storia vera, nella quale due giovani ragazzi di Civitavecchia si tolsero la vita giurandosi amore eterno. (6) è cantata nei dialetti genovese da Baccini e napoletano dall'artista ospite. (7) è una sorta di manifesto artistico trasformato in una lettera aperta alla sua compagna. L'inciso riecheggia in alcuni passaggi un successo del 1973 inciso da Artie Kaplan e intitolato Harmony. (8) descrive il personaggio protagonista del film Edward mani di forbice di Tim Burton con protagonista Johnny Depp. Il ritorno alla ironia più graffiante si trova in (9), dove si racconta non di un collaboratore di giustizia, bensì di un improbabile mitomane che finisce nel braccio della legge quando è troppo tardi per dichiararsi innocente, ostaggio di una giustizia che cerca colpevoli per alcuni delitti irrisolti. Tra i versi: "Ho ucciso anche l'Uomo Ragno" che fa riferimento al successo degli 883. (10) è invece la prima cover incisa da Baccini: Your other love, successo di Connie Francis del 1963, era stata cantata nel 1964 col testo italiano da Gino Paoli, che ne fece uno dei suoi primi successi discografici, qui riproposta con un arrangiamento reggae. Chiude (11) che fotografa la situazione politica del nostro paese, colpita dallo scandalo di Mani pulite che ha investito l'intero territorio: risponde ai proclami leghisti che vedevano in Roma la culla di ogni corruzione, ed espande a tutto il Paese l'urgenza di rifondare la coscienza civile. (12) è da considerarsi una bonus track: è stato l'inno ufficiale dei campionati mondiali di ciclismo dello stesso anno, cantato per metà in italiano da Baccini e per l'altra metà in inglese dal cantante norvegese Jahn Teigen, con una frase introduttiva pronunciata dal campione di ciclismo Eddy Merckx.
Mauro sedici anni di paura Aspetta sul suo motorino Cinzia ha lo zainetto e una pistola Alle prime luci del mattino Chissà se lui si pentirà Oppure lei poi scapperà E corrono veloci sulla strada Oggi a scuola no, non si va Mauro stringe forte il suo manubrio Cinzia si stringe a chi la ama già Chissà se lui la bacerà Oppure lei poi piangerà
Quindici anni e poi è già finita Quindici anni dai, quindici anni fa Ma ti ricordi come eravamo noi? Alla fermata del tramvai Mauro vive solo con suo padre Che non lavora ma sta sempre al bar Cinzia ha una famiglia numerosa Ma cosa importa oggi partirà Chissà se lui la sposerà Oppure lei poi scapperà Quindici anni e poi è già finita Quindici anni dai ma questa è vita Quindici anni fa ma ti ricordi non mi guardavi mai Alla fermata del tramvai Chissà se lui la sposerà Oppure lei poi scapperà Quindici anni e poi è già finita Quindici anni dai ma non è vita Quindici anni fa te li ricordi stavano con noi Alla fermata del tramvai Li han trovati come due bambini Distesi mano nella mano Mauro e Cinzia adesso son vicini Nel buio guardano lontano