Paolo Benvegnù (Milano, 14 febbraio 1965) è un chitarrista e cantautore italiano.
Biografia
Ha fondato gli Scisma nel 1993, con cui ha pubblicato gli album Bombardano Cortina nel 1995, Rosemary Plexiglas nel 1997 e Armstrong nel 1999, e ha intrapreso la carriera solista all'indomani dello scioglimento del gruppo nel 2000.
Il suo primo disco solista, Piccoli fragilissimi film (2003), anticipato dal singolo Suggestionabili, segna una svolta nella musica di Benvegnù che si lascia alle spalle le sperimentazioni e le incursioni in altri generi per una proposta scarna ed intimista, un cantautorato estremamente raffinato che conquista subito il pubblico e la critica. In seguito ad un lungo tour (premiato al MEI di Faenza come Tour dell'anno), Benvegnù pubblica nel giugno 2005 un nuovo EP: Cerchi nell'acqua, contenente l'omonima canzone, tre inediti (Il vento incalcolabile del sud, Rosa Lullaby e Piccoli fragilissimi film) ed una cover di In a Manner of Speaking dei Tuxedomoon. Nell'EP è presente anche il video di Cerchi nell'acqua di Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione, gruppo amato da Paolo Benvegnù al punto che ne ha prodotto artisticamente l'album Canzoni allo specchio, ultima di una serie di produzioni di gruppi italiani e stranieri quali Otto'P'Notri, Terje Nordgarden, Brychan, Endura, Gianmarco Martelloni, Gestalt, Marilù Lorèn, Muriel e Soloincasa. Tra le partecipazioni, invece, lo ricordiamo alla voce e chitarra nel brano Amore dei C.F.F. e il Nomade Venerabile.
Artista dalle tante sfaccettature, nel 2007 ha anche portato in scena alcune pièce teatrali all'interno di luoghi insoliti, come ristoranti o salotti di case private, dando così vita alla "trilogia dell'acqua" o "trilogia dei lavori umili" con Idraulici, Marinai e Camerieri.
Uscito ad inizio 2008 il suo secondo album, Le labbra (La Pioggia Dischi/Venus), è stato ottimamente recensito.
Nel 2008 pubblica con Marco Parente l'album omonimo del progetto Proiettili buoni.
Ad inizio 2009 partecipa al progetto Il paese è reale ed al relativo disco Afterhours presentano: Il paese è reale (19 artisti per un paese migliore?), voluto da Manuel Agnelli degli Afterhours per sostenere e promuovere le realtà indie rock della scena underground italiana, con il brano Io e il mio amore. Nello stesso anno la sua Il mare verticale viene ricantata prima da Marina Rei, e poi da Giusy Ferreri per i rispettivi album: "Musa" e "Fotografie".
Nel 2010, Mina ha incluso una cover di un suo brano, Io e te, nel suo disco Caramella.
Il video di Io e il mio amore, già presente nella compilation Il paese è reale e diffuso come singolo inedito del CD Dissolution, vince il "Premio Miglior Fotografia" al PIVI 2010 (premio promosso dal MEI di Faenza). Il brano si aggiudica anche il premio come "Miglior brano indipendente 2010" nel concorso TOP INDIES 2010, indetto dallo stesso MEI. Per tutto il 2010 Benvegnù è impegnato con il suo ennesimo tour, che lo porta a partecipare al Woodstock 5 Stelle di Beppe Grillo e a La città Aromatica di Mauro Pagani.
Hermann
Nel febbraio del 2011 viene pubblicato Hermann (La Pioggia Dischi/Venus). Il disco ottiene ancora una volta i favori della critica e viene presentato in numerose trasmissioni di Radio 1 (Start, Steronotte), Radio 2 (Radio 2 live, Moby Dick, Twilight) e Rai Tre (Parla con me). Nell'autunno 2011 Benvegnù riceve prestigiosi riconoscimenti: vince il premio Radioindie Music Like, (nell'ambito della Indie Music Like), vince il PIMI 2011 (Premio Italiano Musica Indipendente) nella categoria "Miglior solista dell'anno", che gli viene conferito il 27 novembre a Bari nell'ambito del Medimex e si classifica al secondo posto nella Targa Tenco 2011, nella categoria "Miglior disco in assoluto dell’anno".
Nel 2012 collabora con Marina Rei come coautore e cantante nel brano I fiori infranti, contenuto nel disco della cantante romana La conseguenza naturale dell'errore, e partecipa alla compilation Tributo a Ivan Graziani.
Nel 2013 Paolo Benvegnù alterna l'attività di produttore artistico in numerosi dischi, con una serie di concerti in duo con Andrea Franchi.
Earth Hotel
Il 2 ottobre 2014 pubblica il video del brano inedito Una nuova innocenza, diretto da Mauro Talamonti. Si tratta di un vero e proprio cortometraggio girato a Bangkok e interpretato dallo svedese Ulf Pilblad e da Pimlux Muaypim. Il brano anticipa la pubblicazione del quarto LP del cantautore, ossia Earth Hotel uscito il 17 ottobre seguente
Discografia
Album
* 2004 - Piccoli fragilissimi film (Stoutmusic/Santeria/Audioglobe) * 2008 - Le labbra (La Pioggia Dischi/Venus) * 2011 - Hermann (La Pioggia Dischi/Venus) 2014 - Earth Hotel (Woodworm label)
EP
* 2005 - Cerchi nell'acqua (Stoutmusic/Santeria/Audioglobe) * 2007 - 14-19 (La Pioggia Dischi/Venus) * 2009 - 500 (La Pioggia Dischi/Venus)
* 2004 - Suggestionabili in indies against IN(VI)DIE * 2009 - Io e il mio amore in Afterhours presentano: Il paese è reale (19 artisti per un paese migliore?) * 2010 - Breve storia di Francesco C., classe 1929 in Materiale Resistente 2012 - Olanda in Tributo a Ivan Graziani
Piccoli fragilissimi film è il primo album solista di Paolo Benvegnù dopo lo scioglimento degli Scisma, di cui Benvegnù era cantante e chitarrista. In questo album Benvegnù racconta le proprie sofferenze passate, i brani sono molto più tranquilli e introspettivi rispetto al periodo con gli Scisma e sono per la maggior parte accompagnati dal pianoforte.
Dall'album è stato estratto il singolo Suggestionabili.
Tracce
1. Il mare verticale - 5:34 2. Cerchi nell'acqua - 4:47 3. Io e te - 4:50 4. Il sentimento delle cose - 4:48 5. Fiamme - 4:31 6. Suggestionabili - 3:20 7. Brucio - 6:15 8. È solo un sogno - 4:21 9. Only for You - 3:12 10. Quando passa lei - 4:37 11. Catherine - 7:47
Paolo Benvegnù: Piccoli fragilissimi film
Recensione di: rob
Gli effetti e gli affetti della dissoluzione degli Scisma ora abitano tutti insieme nel diario violato del signor Benvegnù. Prevaricate le parti al suo interno racchiuse vi si penetra in una superficie di soavi esposizioni imperniate di dolci sofferenze, brividi ermetici e poetiche intuizioni. Qui vi si fondono le fondamenta di minuscole narrazioni sputate da un cuore violentato troppo spesso. Solo ora, a fronte di tali doverose premesse, vi si dà il benvenuto nei piccoli fragilissimi film del cantautore (mai come ora può essere considerato tale, ecletticamente galleggiato nelle meraviglie paludosi e frastagliate del gruppo di cui ne era fondatore) e, tanto vale dirlo subito, è un gran bella accoglienza. Un congegno esploso da sé. E inevitabilmente ristabilitosi dopo un morboso tentativo di “ricostruzione del proprio essere”.
Come ricostruirsi allora? Tanto per iniziare, aprendo le danze con la sinfonia sottovuoto de “Il mare verticale”, incipit e primo dei vertici del disco tutto. La canzone d’autore come catarsi che nasce riservata e si scopre universalmente come una spina che più volte ha scolpito (e scolpisce) i lividi sulla nostre pelle. Ci sarebbe poi, al congedo del primo affondo, l’immaginario della sfida con le schegge di pietre da scagliare nel fiume facendole balzellare nell’acqua. Chi non l’ha mai provato? In quell’istante si frantumano le distanze e ci si riconosce, assicura l’autore. Non posso che condividere e cedere alla seduzione di codesta altra gemma (per l’appunto “Cerchi nell’acqua”).
Oltre, qualcosa lo si può solo fantasticare in un senso di magistrale sospensione. E ci proietta in una lontanissima nebulosa inebriante e raffinatamente unica. Sto parlando di “Io e te”, terza traccia di un percorso che si rivelerà inesplorato, mistico e insidioso. Si avrà modo di scambiarsi confidenze davanti ad un falò e pensare a come ricucirsi senza infliggersi del troppo spasimo. In quella occasione, mirando brace ardere, si considererà come le cose possano subirci quasi indifesi. E quindi avere un sentimento identico agli esseri viventi (“Il sentimento delle cose”). E ci si sofferma su come possa “essere stupido pensare di essere soli”. Insomma la saggezza in forma canzonetta. “Fiamme” e “Brucio” sono invece sorelle di una stessa psichedelia notturna, impalpabile e incontrol(labile). Dello stesso sentore di rumori nel cuore della notte. “Suggestionabili” è l’ennesima prova che certe verità sacrosante non trovan senso nella loro repressione. In ogni caso le si voglia valutare hanno i loro effetti collaterali. Comunque e sempre. Nei successivi movimenti, tra botole schivate e rovi affamati, c’è anche spazio per la serenata romantica e sognante da dedicare a sé stessi, perché la posta in gioco è alta (ricostruirsi) e il tragitto non ancora al termine. Talvolta ci si distrae e ci si sopravvaluta forse, (“Only for you” rispetto al resto è decisamente una caduta di tono) ne si pagano le conseguenze e si sta più svegli e creativi. Dopo aver percorso il mondo apparentemente fatato, musicato da un polveroso carillon in “Quando passa lei”, si giunge alle armonie orchestrali e struggenti della magnifica “Catherine”, venere riapparsa nell’abbaglio di un'eterna notte. Di prossimo rimane solo lo scampolo di un getto improvviso di lacrime amare scandite al suono febbrile di strazianti sviolinate che chiudono i solchi dell’itinerario. L’itinerario del restauro della propria anima. Altro giro, altra corsa.
Voto 4.5 (la scaletta del disco cosi com’è, purtroppo, lo penalizza un po’ nella sua interezza. Rimane comunque un bellissimo lavoro, splendidamente arrangiato ed eseguito da una serie eccellente di musicisti dell’area fiorentina. Consigliatissimo)
Suggestionabili Io so la mia verità e voglio usare il cranio come un archibugio Per sparare la mia verità che non è inchiostro nero ma sangue che grandina gioia. La mia verità è come una finestra nel vuoto inchiodata ai suoi cardini. La mia verità, linea di protezione e coerenza ai deserti che cambiano Ma sono suggestionabile sono troppo suggestionabile Siamo troppo suggestionabili Infantili ed interpretabili siamo troppo suggestionabili Ci muoviamo ma siamo immobili siamo troppo suggestionabili Io so la mia verità. Sono passato in mezzo agli inferni alle mie pazzie, ma è la mia verità. E spero possa esploderti in faccia spaccarti la testa. La mia verità è nell'ostinazione a cercarmi a ferirmi a capirmi. La mia verità è rinnegare i padri le madri le bocche e gli stomaci Ma sono suggestionabile sono troppo suggestionabile Siamo troppo suggestionabili Infantili ed interpretabili siamo troppo suggestionabili Ci muoviamo ma siamo immobili siamo troppo suggestionabili Io so la mia verità e voglio andare in fondo a tutto quello che so Io voglio assaporare ogni secondo che avrò.Perché io sono un uomo. Io sono insicuro. Io sono il padre la madre il figlio Io sono il vertice. Io sono l'assoluto. Io sono il genio. Io sono il mio assassino. Ma sono l'unica cosa che mi rimane Io sono l'ultima cosa che ho. Sarò la prima cosa che avrò Se sono l'ultima cosa che mi rimane. Sarò la prima cosa che mi rimane. Siamo troppo suggestionabili
Video
Brucio
Come un mare di seta Rosso fuoco d'autunno io brucio E protette dal sonno dentro me muoveranno Lentamente le fiamme Io non so controllare quest'ansia criminale di vivere C'è qualcosa più grande di me È qualcosa più grande di me Più grande di me Io non riesco a parlare e nemmeno a svenire Io brucio Io non riesco ad uscire da me non mi basto Io brucio Sono come una foto sfocata sbagliata malriuscita io brucio C'è qualcosa più grande di me È qualcosa più grande di me Più grande di me
Credimi. Io non ti voglio più Guardami. Che cosa vedi ancora? Ma sento che ansimi che tu vuoi me dentro al mio corpo ancora Le mani che stringono ciò che rimane di me nel buio si allentano Credimi non ti perdonerò Lo sguardo fisso sopra al mio corpo ancora E sbavi scuotendomi il ventre in equilibrio sopra al mio corpo ancora Non vedo che uomini fori e dentro di me ma non riesco a comprenderli Perché è una lunga notte ma è più stupido il mattino E non mi importa di restare qui Non mi importa di restarmene ferma per sempre Come se fossi un fiore e tu la pioggia e cadessi per me Come se io fossi un fiore E' una lunga notte Ma è più stupido il mattino E non mi importa di restare qui Non mi importa di restarmene ferma per sempre
Cerchi nell'acqua è il primo EP di Paolo Benvegnù, pubblicato nel 2005.
Il disco
Si tratta del primo EP di Benvegnù, dopo che aveva esordito con l'album Piccoli fragilissimi film nel 2004. Il disco contiene 5 tracce: la versione "radio edit" di Cerchi nell'acqua e altri 4 brani, di cui 3 inediti e una cover. Gli inediti sono Il vento incalcolabile del sud, Rosa Lullaby e Piccoli fragilissimi film; mentre la cover è una struggente rilettura del brano In a manner of speaking dei Tuxedomoon, gruppo alternative rock americano che aveva già collaborato con Benvegnù in occasione di Stazioni Lunari, presso la Stazione Leopolda di Firenze nel 2004. Nell'EP è presente anche il video d'animazione di Cerchi nell'acqua, realizzato da Cinzia di Felice e Tommaso Cerasuolo, cantante dei Perturbazione.
Tracce
Cerchi nell'acqua (radio edit) - 4:10 Rosa Lullaby - 3:32 Il vento incalcolabile del sud - 4:16 In a manner of speaking - 3:48 Piccoli fragilissimi film - 4:11
14-19 è il secondo EP di Paolo Benvegnù, pubblicato nell'ottobre del 2007 per la sua nuova etichetta La Pioggia Dischi.
Il disco
Il titolo indica le ore 14 e 19 del pomeriggio: Benvegnù dedica questo EP all'amore e lo immagina ascoltato da una coppia di amanti in un pomeriggio, traccia per traccia, dalle 14 alle 19, con eccezione delle 17, che è l'ora del the. L'EP è stato promosso da un originale tour diviso in tre tappe di tre serate ciascuna: nella prima tappa vengono suonate le tracce inedite; nella seconda viene presentato il progetto musicale-teatrale Marinai; mentre nella terza, intitolata La stanza, l'autore si dedica ad un reading che tratta la storia di un uomo e una donna.
Tracce
La distanza - 3:56 Hungry Thirsty - 4:04 Nel silenzio - 3:55 Cosa sono le nuvole - 3:49 Lo spazio irregolare - 4:40
da: 14-19
Video
La distanza Muovi le tue mani su di me Il silenzio sembra indispensabile Per controllare le parole E dimostrare di sentirsi debole Tu da me non hai che l'assenza Quello che ti resta è la distanza Tu da me non avrai che l'assenza Muoviti rapidamente Legami Poi controlla l'istabilità di ogni nostro punto di contatto e spiegami cosa vuoi da me, come devo cambiare per non farti star male Tu da me non hai che l'assenza Quello che ti resta è la distanza Tu da me non avrai che l'assenza Quello che ti resta è la distanza La distanza Muovi le tue mani su di me Il silenzio sembra indispensabile E poi finire le parole dentro ai gesti stanchi e poi tornare ad imparare a rimanere soli Siamo lontani Lontani Così quello che ti resta è la distanza Tu da me non avrai che l'assenza Quello che ti resta è la distanza La distanza E poi finire le parole Come finire le parole
Le labbra è il secondo album solista di Paolo Benvegnù, pubblicato nel 2008.
Il disco
Il disco è stato preceduto dall'EP 14-19, pubblicato qualche mese prima. È stato prodotto, registrato e mixato al Polimero Studio di Prato da Guglielmo Ridolfo Gagliano e Andrea Franchi. Il disco è stato invece masterizzato presso lo Sterling Sound di New York da Chris Athens. L'artwork dell'album è stato curato da Roberta Maddalena. Il singolo di lancio è Il nemico. L'EP 14-19 celebrava l’amore in tutte le sue sfumature, un amore fatto di sofferenze e difficoltà, ma necessario e intenso. Un amore celebrato nella poesia che ora arriva a concretizzarsi ne Le labbra. Immagini concrete, suggestioni reali e sonorità dense accompagnano l'ascoltatore attraverso l’evoluzione del viaggio intrapreso con 14-19. L’amore prende forma e insieme a lui la passione, la sofferenza, la carne e il sangue. Parole che raccontano Gesti, Gesti che vengono coperti di Parole. Finché le Parole finiscono, e rimangono solo Le Labbra. Un disco carico di significato e cruciale per il percorso artistico di uno dei cantautori fra i più apprezzati in Italia, ottimamente recensito da riviste e siti dedicati.
Tracce
La schiena - 5:04 Amore santo e blasfemo - 4:13 La peste - 6:20 Il nemico - 3:55 La distanza - 3:56 Interno notte - 5:24 Ultimo assalto - 3:49 Jeremy - 4:55 Sintesi di un modello matematico - 4:06 Cinque secondi - 4:54 1784 - 5:04
da Wikipedia foto web
recensione: di Gianni Candellari ondarock.it
Come se si fosse incrinato qualcosa, se un vento disturbante increspasse irregolarmente i cerchi sull'acqua che si muovevano placidi nella sensualità morbida dei “Piccoli fragilissimi film”. Quattro anni dopo il suo esordio da solista torna Paolo Benvegnù con un altro disco affine al suo predecessore, in “Le labbra” però quel senso di carnalità è diverso da quello del languore in odor di jazz che permeava il disco del 2004.
Dove vai? cosa fai? con chi stai parlando? cosa stai bevendo? Ascoltami!
Quelle di questo nuovo album sono canzoni fatte di passioni oppressive e ossessive, che squarciano con chitarre violente un dopo orgasmo fatto di archi ansimanti e di gocce che scavano “La schiena”, fiere dichiarazioni di amori incendiati e istintivi come “Amore santo e blasfemo”, con le sue punteggiature di fiati e piano, o “La peste” il cui bel pop a due terzi implode in un inquietante alieno free-jazz.
Non vedo più, non sento più/ l’ansia di arrivare sul tuo ventre stanco depositare il seme senza amare il campo
Tra i cambi di ritmo de “Il Nemico”, estasi apparente di archi e piano, o nella cantabile “La distanza”, retaggio dell’Ep “14-19”, (“tu da me non avrai che l’assenza”) si respira ansia e crisi e c'e' tempo di parlare anche della decadenza di un corpo svenduto e strumento di vendette nella soffusa e jazzata “Interno notte”.
Se è proprio così che mi vuoi/ mettimi in catene e distruggimi
Dopo un arrembante “Ultimo assalto” al rapporto di coppia, il cantautore bresciano rallenta il respiro scivolando nelle rarefazioni acustiche di “Jeremy” e in quelle più elettroniche di “Sintesi di un modello matematico”, per poi perdersi in “Cinque secondi”, gemella de “La peste” nel suo smarrire l’iniziale dolce tristezza in uno scomposto finale jazz.
Nei suoi occhi i miei sogni esplodono
Ma la conclusione del disco è lieta, “1784” è un raggio di solare romanticismo pop che dà un che di sollievo alla fine di un disco intenso e passionale, instabile e mutevole, crudo e bello come sanno essere certe storie d’amore,. Come un fiore che non vuol morire/ come il sole la danza delle sue parole/ il caldo, il vento.
Video
La schiena Tutti i respiri che ho sono per te. Tutti i respiri che hai è così che ogni goccia di me scava la tua schiena lentamente con un ritmo costante dove vai? Cosa fai? Con chi stai parlando? Cosa stai bevendo? Ascoltami. Cerca di evitare le tue distrazioni. è così che ogni goccia di me scava la tua schiena lentamente con un ritmo costante non hai padroni. Lo so. E non hai limiti e non hai risposte ma solo un vago senso di eleganza per questo ti insegno la pazienza è così che ogni goccia di me scava la tua schiena lentamente con un ritmo costante è così che ogni goccia di te scava la mia schiena lentamente con un ritmo costante Certo. L'ambizione è un lusso. Come la miseria, la privazione, la punizione. Ti guardi intorno e non sai chi cercare per questo ti insegno a costruire e a dare spazio alle tue idee più strane a mescolare estro e perversione Perche' Dio non guarda. Dio bestemmia. E alla volte non si applica. Respira. Guarda il cielo. Guarda le stagioni passare. Prendi posizione. Viaggia. Ricerca la tua parte migliore. Non hai nemmeno un idolo da venerare. Nemmeno quattro soldi per andare al mare di notte a immaginare. Nuotare. E così la seduzione ed i calmanti le vertigine e gli svenimenti gli sfinimenti il controllo di tutti i movimenti è così che ogni goccia di te scava la mia schiena lentamente con un ritmo costante è così che ogni goccia di me scava la tua schiena lentamente con un ritmo costante tutti i respiri che ho sono per te. Tutti i respiri che hai è così che ogni goccia di te scava la mia schiena lentamente
Video
Amore santo e blasfemo
Il mio amore santo è blasfemo perché ha toccato gli angeli Il mio amore sacro è lontano Tu mi stai giocando come un contromano in autostrada solo per capire se ti viene bene se ti piacciono i proiettili nel cuore ma è un taglio di rasoio sulle tue parole un colpo di fucile mentre fuori piove dimenticarsi senza una ragione Ma il mio amore è santo è blasfemo perchè conosce le parole è lo sguardo d'abbandono prima di partire Il mio amore santo è blasfemo come un fiore che non vuole morire come il sole la danza delle sue parole il caldo il vento E non può stupire il turbamento la perdita di senso di ogni cosa perché ogni cosa gli appartiene e così s'infila dritto nelle vene a tormentare e a mescolare il bene con il male e come il mare non lo puoi fermare Ma il mio amore santo è blasfemo ed è crudele come immaginare come scopare come illudersi di ritornare ma il mio amore santo è blasfemo perché conosce le parole è lo sguardo d'abbandono prima di partire Tu non sei da salvare sei da innalzare per rimanere senza fiato per non parlare Sei la vendetta la potenza della spada il riscatto sei l'umiltà e il silenzio E a cosa servono le parole se siamo senza di noi dimenticandoci del sole Il mio amore santo è blasfemo perché fatica a respirare è andato oltre ha spalancato tutte le sue porte e incendia il mondo incendia il mondo incendia il mondo.
Video
La peste Tu stai controllando, stai sprecando un'occasione Per verificare se son come pensi Vorrei far saltare con la dinamite le tue indecisioni Non ti fidi fino in fondo e poi mi guardi uscire Se dissimulare non significa mentire, Guardati dai miei silenzi Dalle mie poesie, Se consideri la peste come una rivelazione Scegli se purificarti oppure brucia tutto POTRAI DIVIDERE IL MIO CORPO IN PARTI UGUALI IN UN ISTANTE CHE PURIFICA NON C'E' NESSUN CONFINE CHE DIVIDA E ILLUMINI LA FRECCIA E IL SUO BERSAGLIO POTRAI DIVIDERE IL MIO CORPO IN PARTI UGUALI IN UN ISTANTE Tu stai recitando, stai curando le ferite Snuda il tuo pugnale che ti sto aspettando, non esiste strategia che ti permetta di colpire al buio non puoi sopportare che io stia guardando forse ti conviene coglierti nel sonno POTRAI DIVIDERE IL MIO CORPO IN PARTI UGUALI IN UN ISTANTE CHE PURIFICA NON C'E' NESSUN CONFINE CHE DIVIDA E ILLUMINI LA FRECCIA E IL SUO BERSAGLIO POTRAI COLPIRMI A FONDO E FARMI SANGUINARE IN UN ISTANTE CHE PURIFICA NON C'E' NESSUN CONFINE CHE DIVIDA E ILLUMINI LA FRECCIA E IL SUO BERSAGLIO POTRAI DIVIDERE IL MIO CORPO IN PARTI UGUALI IN UN ISTANTE... IN UN ISTANTE... IN UN ISTANTE...
Il nemico Chiudo le gambe al nemico che ho di fronte non vede gli alberi danzare non sa restituire la mediocrità del gioco degli specchi ed un delitto immobile e mortale stringendosi alla gola non vedo più non sento quest'ansia di arrivare sul tuo ventre caldo depositare il seme senza amare il campo spegni la luce alla fine del mondo e chiedi aiuto agli sciamani se sei sbranato dai cani la velocità e il profumo del risveglio è in una danza immobile di padre in figlio dai volti sanguinari non vedo più non sento quest'ansia di arrivare sul tuo ventre caldo depositare il seme mentre mi sto uccidendo ti ho visto immobile nel desiderio senza nessun bisogno di tornare e poi pregare per ricominciare a costruire senza il bisogno di una distrazione cadendo e superando il bene e il male e abbandonarsi per ricominciare spegni la luce contagia il tramonto hai troppe cose a cui pensare ad esempio che gli alberghi sono navi senza movimento a quanti guasti devi riparare quante invasioni dovrai contenere ai fiori che si riproducono nel vento non vedo più non sento quest'ansia di arrivare ti ho visto immobile nel desiderio senza nessun bisogno di tornare e poi pregare per ricominciare a costruire senza il bisogno di una distrazione cadendo e superando il bene e il male e abbandonarsi per ricominciare ti ho visto immobile nel desiderio senza nessun bisogno di tornare e poi pregare per ricominciare a costruire
Video
La distanza Muovi le tue mani su di me Il silenzio sembra indispensabile Per controllare le parole E dimostrare di sentirsi debole Tu da me non hai che l'assenza Quello che ti resta è la distanza Tu da me non avrai che l'assenza Muovati rapidamente Legami Poi controlla l'istabilità di ogni nostro punto di contatto e spiegami cosa vuoi da me, come devo cambiare per non farti star male Tu da me non hai che l'assenza Quello che ti resta è la distanza Tu da me non avrai che l'assenza Quello che ti resta è la distanza La distanza Muovi le tue mani su di me Il silenzio sembra indispensabile E poi finire le parole dentro ai gesti stanchi e poi tornare ad imparare a rimanere soli Siamo lontani Lontani Così quello che ti resta è la distanza Tu da me non avrai che l'assenza Quello che ti resta è la distanza La distanza E poi finire le parole Come finire le parole
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Interno notte
Resti immobile guardando i vetri che si sfumano e i miei passi che si perdono. Mordi le tue labbra e poi ti muovi in un silenzio assente. Conti le automobili che passano. Vesti con grazia, scendi e cammina nelle strade È ancora giorno mentre la notte ti abbandona. Non sai che tutto fa parte di te, i pensieri si perdono i tuoi occhi si illumineranno, e il sole ti bacerà i sensi e i tramonti dei tuoi giuramenti si dissolveranno. Tutto fa parte di te. Spingi il ventre con la grazia insana e inconsapevole Mentre le tue gambe tremano. Poi metti il nome ad ogni amante che diventa un tuo bersaglio Propagare il danno a chi desidera Vesti con grazia, scendi e respira nelle strade È ancora giorno mentre la notte ti abbandona Non sai che tutto fa parte di te, i pensieri si perdono i tuoi occhi si illumineranno, e il sole ti bacerà i sensi e i tramonti dei tuoi giuramenti si dissolveranno. Tutto fa parte di te. i pensieri si perdono i tuoi occhi si illumineranno, e il sole ti bacerà i sensi e i tramonti dei tuoi giuramenti si dissolveranno
Chiudi gli occhi riesci a conservare ogni più piccolo momento di noi due e abbandonarti come se i tuoi gesti si sciogliessero in un nuovo slancio L'ultimo dei desideri l'ultimo assalto ai tuoi pensieri l'ultima delle invenzioni l'ultimo assalto ai tuoi respiri che bruciano ad intermittenza ti chiudono nella tua stanza Svegliati riesci a desiderare a immaginare tutto il male se è proprio così che mi vuoi mettimi in catene e poi distruggimi con uno sguardo L'ultimo dei desideri l'ultimo assalto ai tuoi pensieri e non mi toccano l'ultima delle invenzioni l'ultimo assalto ai tuoi respiri che investono la tua distanza tra contorsioni e indifferenza L'ultimo dei desideri l'ultimo assalto ai tuoi pensieri l'ultimo istante del mondo l'ultimo assalto al tuo silenzio che continua a farmi male continua a farmi male continua a farmi male Chiudi gli occhi riesci a conservare ogni più piccolo frammento di noi due
Video
Jeremy
Sento nelle vene lo stupore dei colori primordiali e gli universi paralleli parlano attraverso la casualità e nell'eccitazione meccanica dei gesti inconsci se dovessi tratteggiare un albero dipingerei le foglie e le radici... se le sigarette si consumano, in quante cose crederò domani? e la radio canta di una stella che sembrava irraggiungibile... tutto ciò che è sconosciuto illumina e il desiderio fa tremare i polsi cerco nei modelli matematici cosa succede quando dormo e mi risveglio se fingessi di essere insensibile mi troveresti ancora più geniale se le sigarette si consumano, in quante cose crederò domani? e la radio canta di una stella che sembrava irraggiungibile come se il riflesso di uno specchio fosse il dato più attendibile e la radio canta di una stella che sembrava irraggiungibile come se il riflesso di uno specchio fosse il dato più attendibile
Video
Sintesi di un modello matematico Come una prigione, una liberazione ed una sigaretta accesa sulla plastica brucio senza interessarmi delle fotografie l'intelligenza, il vuoto e poi vogliono salvare il mare mentre stanno già mirando al sole e poi dicono di salvare il mare mentre stanno distruggendo il mare e poi vogliono salvare il mare mentre stanno già mirando al sole e poi vogliono salvare il mare... e poi vogliono salvare il mare mentre stanno già mirando al sole e poi dicono di salvare il mare mentre stanno distruggendo il mare e poi vogliono salvare il mare mentre stanno già mirando al sole mentre stanno già mirando al sole
Amore precipita senza trattenere il fiato mordere il profumo del silenzio, dell'oscurità e l'urto semplifica tutte le parole sporche i desideri ed i tuoi muscoli nei cinque secondi che servono a dimenticare le intuizioni dei filosofi potrai dormire veramente e scioglierti come un'estate che accoltella una stagione orribile amore precipita che l'inverno è ritornato ghiaccio sulle palpebre tremanti che fa mancare la visione e toglie le speranze ai vinti alzati per sopravvivere... alzati per sopravvivere... alzati per sopravvivere... alzati...
Video
1784
Lei non ha più bisogno di credere e accarezza le gambe ai suoi demoni e come neve scioglie e confonde il silenzio di un inverno che non può nascondersi poi diventa luce che non tradisce nessuno come il fuoco che si sa fermare è un coltello che non vuole fare male e nei suoi occhi i miei sogni esplodono nei suoi occhi i miei sogni esplodono nei suoi occhi i miei sogni esplodono purifica i miei slanci e travolgimi paralizza le gambe ai miei angeli avvicina le labbra poi diventi luce e illumini e non esiste nessuno che non possa vederti volare e sorridere sfiorando le parole e nei tuoi occhi i miei sogni esplodono nei tuoi occhi i miei sogni esplodono nei tuoi occhi i miei sogni esplodono luce delle ispirazioni luce dei deserti che riconosce e vedi gli alberi danzare sai ferire le parole trarle in salvo fino a diventare gesti luce inestinguibile luce di liberazione scendi in strada qualunque strada regala i tuoi occhi al mare a un bambino, ai tramonti infiniti ai poeti ai pazzi ai naviganti perché di loro è il mondo e non di chi li sta uccidendo e fai che tutto sia difficile da imparare che ci voglia attenzione sudore impossibile da dominare impossibile da dominare
500 è un EP di Paolo Benvegnù, pubblicato nel 2009.
Il disco
Anticipato dal singolo Nel silenzio, il disco è stato prodotto da Fabrizio Barbacci (già al lavoro con Ligabue e Roy Paci). Viene seguito da un tour che porta Benvegnù ad esibirsi, tra l'altro, al concerto del Primo Maggio a Roma, e all'Italia Wave. Pubblicato per l'etichetta La Pioggia Dischi, l'EP viene lanciato in anteprima italiana attraverso il progetto virale liveCASTour, prodotto dal webzine indie-eye.it, che diffonde su cinque portali (xL, Music Zone, Tgcom, Mtv.it e Yahoo Musica) cinque video live registrati a porte chiuse, per la regia di Michele Faggi.
Tracce
500 - 5:09 Nel silenzio (nuova versione) - 3:56 75 giorni - 5:41 Marzo 13 - 4:12 Superstiti - 3:40
da Wikipedia foto web
Video 500
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Nel silenzio
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75 giorni
Puoi restare immobile davanti al mare Come puoi sentirti inutile se le tue mani sono piene di risposte illogiche, del tuo cibo da mangiare? Tutto è irrinunciabile nella bellezza di ogni cosa. Ed è giusto il crimine se ti permette la purezza Lascia aperto al dolore. Ogni inferno ha un gioco di colori Come mi puoi amare se non mai hai odiato niente? Tutto è irraggiungibile nella bellezza Muoversi verso la luce del sole Sprecare parole Tutto è possibile Vestiti come una sposa Nell'alba accecante di rose Tutto è possibile Puoi volere tutto ma non possiederai mai niente. Vendere il tuo corpo, puoi rinunciare alla ragione Ma come puoi rimpiangere se non hai mai amato niente? Tutto è irraggiungibile nella bellezza Muoversi verso la luce del sole Sprecare parole Tutto è possibile Vestiti come una sposa Nell'alba accecante di rose Tutto è possibile
Hermann è il terzo album solista di Paolo Benvegnù, pubblicato il 18 febbraio 2011.
Il disco
Il disco sembra esser stato una svolta nella carriera dell'artista, sia per il cambio del genere suonato, sia per la maturità autoriale raggiunta. È stato presentato in numerose trasmissioni di Radio 1 (Start, Steronotte), Radio 2 (Radio 2 live, Moby Dick, Twilight) e Rai Tre (Parla con me). Nell'autunno 2011, grazie a questa produzione, Benvegnù riceve prestigiosi riconoscimenti: vince il premio Radioindie Music Like, (nell'ambito della Indie Music Like) e il PIMI 2011 (Premio Italiano Musica Indipendente) nella categoria "Miglior solista dell'anno", che gli viene conferito il 27 novembre a Bari nell'ambito del Medimex. Inoltre il disco si classifica al secondo posto nella Targa Tenco 2011, nella categoria "Miglior disco in assoluto dell’anno". Viene diffuso il video del brano Love is talking, per la regia di Luigi Soffrano e con la partecipazione dell'attrice Anna Brugnoli. L'album è stato anche distribuito nell'edizione in vinile dalla coproduzione Woodworm/Circolo degli Artisti.
Tracce
Il pianeta perfetto - 3:05 (G.R. Gagliano) Moses - 4:01 (P. Benvegnù) Love is talking - 4:28 (P. Benvegnù) Avanzate, ascoltate - 5:05 (P. Benvegnù) Io ho visto - 5:30 (P. Benvegnù) Andromeda Maria - 4:40 (P. Benvegnù) Achab in New York - 4:26 (P. Benvegnù, G.R. Gagliano) Sartre Monstre - 4:48 (P. Benvegnù) Good morning, mr. Monroe! - 3:39 (A. Franchi) Date fuoco - 5:26 (A. Franchi, P. Benvegnù) Johnnie and Jane - 3:12 (A. Franchi, P. Benvegnù) Il mare è bellissimo - 5:56 (P. Benvegnù) L'invasore - 3:23 (A. Franchi, voce e chitarra, Andrea Franchi)