ALBERTO CAMERINI

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  1. tomiva57
     
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    Cenerentola e il pane quotidiano


    Da Wikipedia
    foto web





    Cenerentola e il pane quotidiano è il primo album di Alberto Camerini, nel quale il cantautore italo-brasiliano, ormai già musicista affermato comincia a sperimentare le tematiche favolistiche e fantastiche che gli rimarranno care per tutta la carriera. La canzone più nota è sicuramente Pane quotidiano che è un inno goliardico alle ideologie "di costume" giocando sulla necessità di una buona cucina. In Tv Baby si denotano forti critiche al mondo televisivo che viene visto dai bambini come modello ideale. La traccia che chiude il disco, Cenerentola, è una favola rivisitata in chiave moderna con protagonista una Cenerentola lavoratrice sfruttata di giorno e donna di facili costumi di notte.

    Tracce

    1. La ballata dell'invasione degli extraterrestri
    2. Maracatù F.C.
    3. Pane quotidiano
    4. Sicurezza
    5. Droga (Aiutami dottore)
    6. La straordinaria storia dell'invenzione della televisione (a colori)
    7. TV baby (gli eroi della televisione)
    8. S. Marta
    9. Cenerentola






    La ballata dell'invasione degli extraterrestri

    Nessuno fece caso nessuno li notò,
    non era mai successo, nessuno ci pensò
    arrivarono ad ondate alcuni anni fa,
    sembravano invisibili forse irriconoscibili
    Nessuno seppe mai quale pianeta fuggivano,
    da quale galassia, perché emigravano,
    gli esperti non capivano come facevano a viaggiare…un'astronave trasparente o col potere della mente.
    Approfittarono del lusso della civiltà avanzata,
    si nutrivano di scarti della società privata riciclavano le macchine e i vestiti non usati, si vestivano di niente, di stracci colorati.
    Vivevano in bande in case occupate,
    non avevano famiglia o tradizioni antiquate
    comunicavano tra loro con nuovi segnali, tu li avresti detti diversi invece erano tutti uguali.
    Li chiamavano marziani, animali,
    fuorilegge, briganti, guerriglieri, trovatori,
    abitanti dello spazio, viaggiatori, visionari, anarchici, cercatori.
    Come la terra gira, gira lenta intorno al sole,
    come cambiano le stagioni adagio senza rumore si materializzarono con la stessa armonia con cui da un bagno d' acido si fa una fotografia.
    Quando erano in troppi per poter tornare indietro,
    quando era troppo tardi erano già al di qua del vetro per cacciarli nuovamente nello spazio con la guerra
    e cancellarli definitivamente dalla faccia della terra.
    Li chiamavano marziani, animali, fuorilegge,
    briganti, guerriglieri, sognatori,
    capitani dello spazio, viaggiatori, visionari, anarchici, trovatori.
    I giornali che all’inizio ignoravano la cosa,
    adesso l’attaccavano, diventava più pericolosa ma improvvisamente come erano arrivati nessuno più li vide, sembravano dileguati.
    Nessuno seppe come, nessuno seppe dove,
    tornarono invisibili o irriconoscibili o forse sono ancora qui
    e aspettano il momento, non vedono che l’ora per ritornare ancora.
    Li chiamavano marziani, animali, fuorilegge,
    briganti, guerriglieri, sognatori,
    capitani dello spazio, viaggiatori,
    visionari, anarchici, trovatori.









    DROGA


    Tu che non sorridi quasi mai, lavori tutto il giorno e non hai soddisfazione,
    hai lo sguardo allucinato, per me ti sei drogato, no,
    ci sono fabbriche di pillole e ce n’è una
    anche per te la ricetta e’ molto semplice,
    e poi non ci pensi più.
    Tranquillizzante artificiale c’è la radio la tv,
    gratificante chimico la pillola ti tira su,
    benzina per la macchina per poter dimenticare.
    E quando sei intossicato c’è sempre l’ospedale
    che è l’industria nazionale, si approfitta se stai male,
    ci sono fabbriche di pillole e ce n’è una anche per te,
    la ricetta e’ molto semplice, e poi non ci pensi più.
    Aiutami dottore non ce la faccio più, droga per favore,
    la medicina che mi tira su
    Lei che è sempre super- insoddisfatta,
    forse è stata avvelenata da tutti quei pensieri,
    le notti bianche i giorni neri e paga lo psicanalista e al dottore si è assuefatta, al suo medico stregone e la ricetta l’ha calmata,
    psicoanalisi avanzata sonniferi, compresse,
    calmanti colorati, ha provato i barbiturici e le pillole eccitanti,
    anfetamine chimiche, anestetizzanti
    e ha buttato una follia in quella farmacia
    ma la sua strana malattia non è andata via
    ma il suo corpo avvelenato che la chimica ha alterato,
    la medicina ha devastato, l’equilibrio squilibrato.
    Aiutami dottore non ce la faccio più, droga per favore,
    la medicina che mi tira su
    Ma l’equilibrio è molto più importante,
    hai provato la natura, erbe amore e agopuntura,
    è una nuova medicina forse è un’alternativa contro l’intossicazione,
    ci vuole cura ed attenzione, tu invece non ci pensi mai.
    Ognuno ha la sua droga che lo tira su o giù,
    la mia droga amore è musica, musica e niente più,
    a volte ho altre cartine, ho il sorriso che fai tu
    e mi sono assuefatto, non posso farne a meno,
    ma l’equilibrio più importante per il corpo è il carburante
    è il cibo naturale per nutrire l’animale,
    e per non farlo stare male, ma per nutrire l’animale.
    Aiutami dottore non ce la faccio più, droga per favore,
    la medicina che mi tira su.
    Aiutami dottore non ce la faccio più, droga per favore,
    la medicina che mi tira su.




    Alberto Camerini: Cenerentola e il pane quotidiano




    Recensione di: Testaverde


    Impietosamente bollato ancora oggi, per chi lo ricorda, come pazzo, schizzato, tossico, ma soprattutto come "quello che cantava Rock'n'roll Robot", Alberto Camerini non se l'è mai presa. Ha continuato a fare il suo lavoro, disco dopo disco, nel silenzio più assoluto, ma sempre precorrendo - del tutto inosservato - regolarmente i tempi. Il destino del predicatore nel deserto, di chi non ha mai avuto la ventura di trovare qualcuno disposto a offrirgli ascolto.
    Eppure, Camerini stava provando a regalare alla nostra musica il lasciapassare d'accesso verso qualcosa di epocale, proponendo con inventiva e bravura fuori dal comune ritmi e sonorità – il punk e lo ska prima di lui nel Belpaese non si sapeva neanche che roba fossero - che da noi si sarebbero imposti solo più tardi, accompagnati dai solenni squilli di tromba che la critica "di un certo livello" dedicherà poi a questo o quell'artista solo perché il suo nome e cognome suonava più straniero di un altro. Qualcuno magari cominciava ad averne già abbastanza di questi cantantucoli che, in tutti i modi, cercavano di apparire scomodi e il più possibile "diversi", infarcendo i loro testi di "roba" proibita: le lamette tagliavene della Rettore, il malcelato travestitismo di Renato Zero, le bollicine e il fegato spappolato di Vasco Rossi. E, in mezzo a loro proprio lui, Alberto Camerini, con la sua "Droga (aiutami dottore)", il suo "Pane quotidiano", le sue bizzarre filastrocche, la rivisitazione in chiave anfetaminica dei grandi classici della fiaba (Cenerentola in questo disco, il suo primo, e, qualche lp più avanti, Alice nel Paese delle Meraviglie che, guarda caso, fa rima con pastiglie), la polemica fanciullesca contro i simboli del progresso - "La straordinaria storia della televisione (a colori)" e, sempre per restare in tema e, soprattutto, senza volerci distaccare dall’album che recensiamo, la bellissima "Tv Baby".

    Ma forse è proprio questa l’identificazione più azzeccata di Alberto Camerini: un bambino. Che, in quanto tale, è legittimato a parlare di tutto, tanto gli adulti non gli danno retta. Trattandolo, anzi, come una sorta di alieno - ascoltatevi, per averne riprova, "La ballata dell’invasione degli extraterrestri" -, semmai ridendo dell’evidente assurdità delle cose che dice, proprio perché è un bambino immaturo che un giorno crescerà.

    Camerini, invece, era già grande allora, in quel 1976 di Cenerentola e il pane quotidiano: acido e cattivo quanto basta, e proprio per questo tremendamente incompreso. Uno con le sue idee in America sarebbe esploso al 100%. Anche in Italia, in verità, avrebbe potuto, magari scendendo a patti con il commerciale, come fece il suo amico Finardi Eugenio dopo quattro eccelsi dischi, uno più sfortunato dell’altro: ma Alberto non è caduto nella trappola. Di fronte all’alternativa, neanche certa, di avere qualche soldo in più, ma senz'altro meno dignità professionale, lui ha detto no, grazie. Ed ha preferito rimanere com'era. Un bambino immaturo che un giorno crescerà.













    Sicurezza


    E se sono un po’ aggressivo, un po’ violento
    ed invadente e se parlo troppo forte e non ascolto mai la gente
    e se non me ne frega niente di chi sta vicino a me,
    e se mi arrabbio poi per niente e poi do la colpa a te
    e voglio sempre aver ragione e non lo riconosco mai,
    ma non cerco comprensione tanto so che non ne hai
    e mi domandi cosa cerchi e mi domandi cosa vuoi,
    forse cerco la certezza che invece non si può aver mai.
    Sicurezza, sicurezza, paura della libertà.
    Sicurezza, sicurezza, paura della libertà.
    Se lei si vuole vedere bella,
    affascinante come una stella e vuole essere alla moda
    come una fotomodella e si veste con i fiori
    e si dipinge coi colori e poi disegna sul suo viso
    le linee false di un sorriso
    ma lei non cerca la bellezza, non vuole la serenità,
    lei vuole solo sicurezza, paura della libertà.
    Sicurezza, sicurezza, paura della libertà.
    Sicurezza, sicurezza, paura della libertà.
    Lavori il giorno e poi la sera sei stanco non ne posso più
    e vuoi soltanto riposare e guardare la tv
    é che non riesci a fare niente,
    pensare un gioco anche per te ed immaginare il mondo
    come vorresti e come e’
    ma tu non puoi cambiare niente,
    non puoi nessuna novità a te tutto
    così va bene tanto sai già che finirà
    col tuo stipendio assicurato,
    che qui niente cambierà nel tuo futuro programmato,
    paura della libertà.
    Sicurezza, sicurezza, paura della libertà.
    Sicurezza, sicurezza, paura della libertà.



    camerininow



    Edited by tomiva57 - 30/4/2013, 19:18
     
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