IL TEMPO SCORRE...

IL TEMPO E … LA NOSTRA VALIGIA
....La folta barba bianca e il soprabito di chissà quanti anni fa. Nella mano sinistra teneva una valigia di pelle marrone...sembrava pesasse quintali.[...]«Dice a me?» rispose M. «Sì, sì, dico a lei. Sarebbe così cortese? Mi aiuta ?»[..] «Perché non proviamo ad alleggerirla ..? » propose M.. «Impossibile!».. «Perché?».. «Le cose che ci porto dentro fanno parte della mia vita, ho provato ad abbandonarle, ma non è possibile, nessuno può fare altrimenti…»..«Ecco qui!»...«Cosa?»..«Non vedi?» incalzò l'uomo «No, non vedo niente» ribatté M..«Non vedi nemmeno il lago ghiacciato dove bambino andavo a pattinare e la vecchia scuola del paese dove studiò anche mio padre? Non vedi la via principale che conduce alla grande piazza dove andavo a giocare con i miei amici e dove per la prima volta baciai una ragazza?» Ora poteva vedere ma solo sentire: la calda atmosfera domestica della sua casa natale; il lungo viaggio per l’Europa; i dolci lineamenti della sua sposa; gli anni al Café de Paris a bere e a fumare; le esperienze artistiche vissute..e mille altre cose ancora…«Sapesse quanto mi piacerebbe averne una» sospirò M. «vede signore, ho cercato di dimenticare tutto : se avessi una valigia come la sua, potrei conservarci tutto il tempo che imparerei a ritrovare.. ». L'uomo salutò M. si alzò, prese il bagaglio e si avviò. Dopo pochi passi si rivolse a M. «Non dimentichi di prendere la sua valigia, mi raccomando! » «Quale valigia? » chiese M..«Quella accanto a lei…» rispose l'uomo. M. si voltò di scatto: vicino a lui c’era una bellissima valigia di velluto rosso. l'aprì lentamente. «Quante cose! » esclamò «Questo è il mio vecchio trenino elettrico; le scarpe che per anni mi ostinai a portare; qui le pareti della mia stanza illuminate dalle prime luci del mattino; qui la mia famiglia; qui i posti della mia esistenza, le mie impressioni, le poesie, gli amori sofferti e perduti, i libri letti, e tutte le cose passate, perse ed ora ritrovate e comprese».....
(Anonimo)