AUSTRALIA

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    Australia




    L'Australia (in inglese Australia, /əˈstreɪljə/ secondo la pronuncia locale), ufficialmente il Commonwealth dell'Australia, è il sesto paese del mondo per estensione (7.617.930 km²), il più grande dell'Oceania e dell'intera Australasia. Ha una popolazione di 22.503.244 di abitanti.

    È formata dal Mainland, ossia la parte continentale o l'isola principale, la Tasmania e altre isole minori dette Terre remote, quali le Isole Cocos e Keeling, l'isola Christmas (o isola del Natale), l'isola Norfolk, l'isola di Lord Howe, l'isola Macquarie (ritenuta parte della Tasmania) e l'isola Heard. Canberra reclama anche il Territorio antartico australiano con le sue basi.

    Il paese si trova nell'Emisfero australe, ed è circondato dagli oceani Indiano, a ovest e sud, e Pacifico a est.

    Popolata dagli aborigeni per più di 40.000 anni, è stata colonizzata dagli inglesi a partire dal XVIII secolo. Oggi gli australiani, che chiamano se stessi aussie, sono un popolo multiculturale, annoverando non solo aborigeni ed europei, ma anche asiatici, americani e africani.

    Dal punto di vista politico l'Australia è una monarchia costituzionale federale. Il capo dello stato è la Regina d'Inghilterra Elisabetta II, rappresentata da un governatore generale. La capitale è Canberra; ma la città più popolosa è Sydney seguita da Melbourne, Brisbane, Perth e Adelaide.

    Etimologia del nome

    Il nome fu scelto in relazione all'antica espressione latina "terra australis incognita" che indicava un immaginario continente occupante tutto l'emisfero australe. La parola Australia venne usata per la prima volta in inglese nel "A note of Australia of the Espiritu Santo, written by Master Hakluyt" edita da Samuel Purchas nel 1625 nell'Hakluyt Posthumus.


    L'aggettivo olandese Australische fu usato dagli ufficiali della Compagnia Olandese delle Indie Orientali in Batavia per indicare le terre meridionali appena scoperte nel 1638. La parola Australia è stata usata nella traduzione inglese del 1693 del romanzo francese di Gabriel de Foigny (che usò lo pseudonimo Jacques Sadeur) Les Aventures de Jacques Sadeur dans la Découverte et le Voyage de la Terre Australe del 1676. Alexander Dalrymple usò il termine nel suo An Historical Collection of Voyages and Discoveries in the South Pacific Ocean (1771), per riferirsi a tutte le regioni del Pacifico Meridionale. Nel 1793 George Shaw e Sir James Smith pubblicarono Zoology and Botany of New Holland, dove essi parlarono della "vasta isola, oppure continente, d'Australia, o Australasia o Nuova Olanda". Il nome Australia fu reso popolare dalla pubblicazione della relazione dei viaggi di Matthew Flinders A Voyage around Terra Australis (Viaggio attorno alla Terra Australis), uscita a Londra nel 1814. Il viaggio dell'esploratore britannico fu la prima circumnavigazione documentata dell'Australia. Benché il titolo riflettesse il nome usato dall'Ammiragliato, Flinders usò spesso nella sua relazione la parola Australia, cosicché questa, per l'enorme successo avuto dal libro, divenne il nome con cui era comunemente indicata la Terra Australis. Il Governatore del Nuovo Galles del Sud Lachlan Macquarie visto il successo avuto dal nuovo nome suggerì, il 12 dicembre 1817, alla Segreteria di Stato per le Colonie (o Ministero delle Colonie, meglio noto come Colonial Office) di ribattezzare la colonia "Australia". Nel 1824 l'Ammiragliato acconsentì e mutò ufficialmente la denominazione in Australia.

    Storia

    Disegno eseguito da Joan Blaeu, basandosi sui viaggi di Abel Tasman e Willem Jansz, nel 1659, l'immagine qui pubblicata è tratta da un'edizione francese del viaggio dei due esploratori del 1663

    L'Australia è abitata da circa 40.000 anni, da quando cioè i progenitori degli attuali australiani aborigeni arrivarono dall'odierno sud-est asiatico. La terra non venne scoperta dagli europei fino al XVII secolo, quando fu avvistata e visitata da numerose spedizioni. La scoperta del "nuovissimo continente", avvenne nel 1606 per opera del navigatore olandese Willem Janszoon. Nel 1770, dopo l'arrivo del capitano inglese James Cook, due terzi orientali del paese vennero reclamati dal Regno Unito, che li utilizzò per impiantarvi delle colonie penali. Il resto fu reclamato dal Regno Unito nel 1829. La maggior parte degli stati che più tardi si federarono formando l'Australia non erano comunque nati come colonie penali.

    Il 1º gennaio 1901, nasce il Commonwealth, o federazione d'Australia, come dominio, all'interno dell'Impero britannico. L'Australia era oramai indipendente, anche se gli ultimi legami legali con il Regno Unito non furono recisi fino al 1986. Nel 1999, la popolazione è stata chiamata a votare su un referendum per effettuare un cambio costituzionale e trasformare l'Australia in una repubblica, con un presidente a sostituire la regina come capo dello stato, ma è stato rifiutato. Al 2007 l'Australia è rappresentata da contingenti militari sia in Iraq che in Afghanistan, in linea con il blocco occidentale di riferimento. La sua collocazione geografica pone tuttavia il Paese a stretto contatto con i problemi del Sud-Est asiatico, ed in particolar modo delle isole del Pacifico. Cina e Giappone, che completano l'elenco delle maggiori potenze della regione, non sono coordinate tra loro e neppure gradite ai Paesi più piccoli. L'Australia si è così trovata più volte ad intervenire nel 2006 per le turbolenze politiche di Timor Est e delle Isole Salomone e, precedentemente, di Nauru, Vanuatu, Papua Nuova Guinea.

    delle Isole Salomone e, precedentemente, di Nauru, Vanuatu, Papua Nuova Guinea.

    Geografia

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    L'Australia vista dal satellite



    L'Australia non confina con nessuno stato, essendo circondata completamente dall'oceano. In particolare è bagnata ad ovest dall'Oceano Indiano, a nord dal Mar di Timor e dal Mare degli Arafura, dall'Oceano Pacifico ad est e dal Mar dei Coralli nel nord est, mentre a sud dalla Gran Baia Australiana e a sud est dal Mar di Tasman. Al nord, la Terra di Arnhem e la penisola di Capo York formano il Golfo di Carpentaria. La superficie del Mainland è di 7.617.930 km²; la nazione geologicamente fa parte della Placca australiana. I litorali australiani, escludendo le isole, hanno una lunghezza complessiva di 34.218 km. Il paese rivendica inoltre un'area d'intervento economico esclusiva di 8.148.250 km², che non include il Territorio antartico australiano.

    L'Australia è definita da alcuni studiosi "continente fossile", ciò è dovuto al fatto che la maggior parte delle sue rocce si sono formate nell'Era Archeozoica. Il paese è per lo più pianeggiante ed ha un suolo prevalentemente arido. Solo le regioni sud-orientali e sud-occidentali presentano un clima temperato, in forza di tale situazione la popolazione australiana si concentra negli stati del sud-est. Il nord, caratterizzato da un clima tropicale presenta un paesaggio costituito da foreste pluviali, paludi di mangrovie, praterie e boschi di altre specie arboree. Climaticamente influiscono anche le correnti oceaniche, soprattutto El Niño, correlato alle periodiche siccità. La bassa pressione stagionale determina rovesci ciclonici soprattutto nel nord del paese.

    Il Bioma australiano è caratterizzato da specie sia vegetali che animali endemiche, questa particolarità floro-faunistica è messa in serio pericolo dall'introduzione di specie allogene da parte dell'Uomo. Per questo motivo il parlamento federale ha recentemente approvato una legge che protegge il particolare ecosistema australiano.


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    Il koala assieme al canguro è una "icona" dell'Australia.



    Numerose aree protette sono state create nell'ambito di un progetto per la tutela delle biodiversità attuato da diversi paesi nel mondo. Sessantaquattro siti (soprattutto paludi) sono stati sottoposti ad una particolare tutela in ossequio della Convenzione di Ramsar sottoscritta dall'Australia. Mentre altri sedici siti sono stati proclamati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. L'Australia grazie al suo impegno in campo ambientale è stata inserita al 16º posto nel Environmental Sustainability Index.

    La maggior parte delle piante australiane sono sempreverdi, e molte sono xerofile (eucalipti e acacie). Nel paese sono presenti molte piante leguminose endemiche, che crescono in terreni poveri di sostanze nutrienti, in virtù della loro simbiosi con i batteri Rhizobia e con i funghi mycorrhizal. Molto nota è invece la fauna australiana con i monotremi (ordine a cui appartiene l'ornitorinco), i marsupiali (canguri, koala e i vombati), i coccodrilli d'acqua dolce e acqua salata e uccelli come l'emu e il kookaburra. L'Australia è anche il paese dei serpenti più velenosi al mondo. Il dingo fu introdotto dagli austronesiani, genti che commerciarono con gli australiani aborigeni intorno al 3000 a.C.


    Morfologia

    Le rocce dell'Australia si formarono per lo più durante il Precambriano (all'incirca tra i 3 miliardi e i 600 milioni di anni fa), quando la Terra era priva di ossigeno allo stato gassoso. Oggi queste formazioni rocciose sono state appiattite dall'erosione degli agenti atmosferici, e formano il cosiddetto Grande Scudo Australiano. Per lo più occupato da deserti, lo scudo si estende dall'Australia centrale ed occidentale al Golfo di Carpentaria e il Mare degli Arafura, per riemergere nel sud della Nuova Guinea.

    Nell'area nota come Blocco di Hamersley e nel Blocco di Kimberly, le rocce più antiche affiorano alla superficie, altrove sono coperte da terreni di formazione più recente.

    Le formazioni precambriane contengono: oro, piombo, uranio e qualche deposito di petrolio.

    Australia Orientale

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    Veduta delle Alpi Australiane



    Il territorio australiano è in gran parte arido e pianeggiante, con un'altitudine media di 274 m. I rilievi montuosi si concentrano perlopiù in questa parte del Paese dove si alza la Grande Catena Divisoria (altitudine media: 1.200 m) che taglia l'Australia da nord-est a sud-est. All'interno della Catena, che si allunga per 3.500 km, si trovano diversi raggruppamenti minori come la New England Range, le Blue Mountains, le Alpi australiane, che comprendono a loro volta le Snowy Mountains (o Monti Nevosi in italiano). Di questa sotto-catena, all'interno di una vasta area protetta, fa parte il Monte Kosciuszko (2.228 m), la cima più alta del Mainland. Va detto, però, che il monte più alto all'interno del territorio nazionale è il Mawson Peak (2745 m), sull'isola di Heard, nei Mari Antartici.

    Grande barriera corallina


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    La Grande Barriera Corallina



    Uno dei "monumenti" dell'Australia, la Grande Barriera Corallina è la più grande formazione di corallo del mondo. Essa si srotola lungo la costa orientale del Queensland per oltre 2.000 km, costituendo una barriera naturale di inestimabile valore naturalistico.

    Australia Occidentale

    La sezione occidentale dell'Australia è invece occupata dal Grande Scudo Australiano, una formazione geologica di epoca antichissima oggi ricoperta in buona parte da aree desertiche: qui si trovano parte del Deserto Simpson, il Gran Deserto Australiano (Deserto di Gibson, Gran Deserto Victoria e Gran Deserto Sabbioso). La regione di Nullarbor Plain è invece un altopiano carsico, privo di alberi (da qui il nome: "senza alberi" in latino 'nulla arbor'). Poche le cime di rilievo: il monte Meharry, (1.251 m), il monte Ord (947 m) e il monte Cooke, (582 m).

    Il Monte Augustus, nell'Australia Occidentale, è il più grande monolito al mondo.


    Australia Centrale

    Il Grande Bacino Artesiano è una vasta Depressione dove si trovano le pianure più fertili dell'Australia, come la pianura del Golfo di Carpentaria e i bacini del lago Eyre e del fiume Murray.

    Nell'Australia centrale si trova un simbolo del paese stesso: Uluru (noto anche come Ayers Rock)

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    Una foto di Uluru scattata al tramonto



    Coste

    Il profilo costiero dell'Australia è molto vario: soprattutto la linea settentrionale e quella sud-orientale sono costellate da numerose insenature, da penisole e da isole minori. Infatti, vi sono numerose parti di costa frastagliate e a strapiombo sul mare, mentre altre completamente collinari.

    Orografia

    A est si allunga la regione montuosa orientale, che raggiunge i 2.228 m con il monte Kosciuszko nelle Alpi Australiane. Nel Centro-Est si trova l'ampio Bassopiano Centrale, formato da pianure e da territori situati sotto il livello del mare. I monti principali sono il Monte Bruce (1236), Monti Macdonnell (1510), Monte Bartle (1661), New England Range (1615) e Monte Ossa (1617).

    Idrografia

    L'Australia è una terra in buona parte arida e desertica e soggetta ad una forte evaporazione a causa della sua posizione sul Tropico del Capricorno.

    Fiumi

    La Grande Catena Divisoria costituisce uno spartiacque idrografico fra est e ovest. I principali fiumi diretti verso l'Oceano Pacifico sono il Burdekin, il Fitzroy e l'Hunter. Il fiume più importante è il Murray, che segna parte del confine tra Nuovo Galles del Sud e Victoria. Il fiume è alimentato dalle nevi del monte Kosciuszko e da importanti affluenti quali il Darling e il Murrumbidgee, insieme ai quali forma il principale sistema idrografico dell'Australia (Murray-Darling). Il Victoria, il Daly e il Roper sono fra i maggiori fiumi del Territorio del Nord. Il Queensland è attraversato da numerosi fiumi, che sfociano nel Golfo di Carpentaria; si ricordano il Flinders, il Gilbert e il Leichhardt.

    Molti fiumi sono stati sbarrati da dighe e chiuse per il rifornimento idrico delle città e delle campagne.

    Laghi

    I laghi, perlopiù salati, si concentrano nel sud-ovest del Paese; tra i principali si ricordano: il Lago Eyre, il Lago Torrens, il Lago Frome e il Lago Gairdner; in estate questi laghi si trasformano in paludi. Il principale lago d'acqua dolce è il Lago Argyle; esso è un invaso artificiale e i lavori per realizzarlo durarono oltre 12 anni. Il lago fu realizzato per favorire l'irrigazione della regione del Kimberley Plateau.

    Clima e precipitazioni

    Il clima dell'Australia varia notevolmente dal nord al sud, passando dal tropicale umido al temperato, tipico delle regioni del Sud.

    Nella regione tropicale, che occupa il 40% della superficie, le piogge si concentrano nella stagione estiva, tra febbraio e marzo. Nel resto dell'anno sono frequenti gli alisei che soffiano da sud-est creando un clima secco e caldo. I deserti australiani, che coprono l'area centrale del Mainland, hanno un clima caldo con scarse precipitazioni.

    Le regioni temperate calde hanno quattro stagioni con temperature che oscillano fra i 21º di gennaio-febbraio e i 10º di luglio.

    Ambiente

    Flora


    Il paesaggio australiano presenta 4 tipi di vegetazione: il bush, composto da eucalipti alti fino a 40 m; il mallee, formato da eucalipti non più alti di 5 m; la mulga, composta da piante d'acacie; e infine lo scrub, caratterizzato da una flora a cespugli bassi. In una piccola zona a sud ovest vive una pianta carnivora endemica, Cephalotus follicularis. e ci sono molti animali che

    Fauna

    La fauna australiana è caratterizzata da specie particolari, come i monotremi (ordine a cui appartiene l'ornitorinco), i marsupiali (canguri, koala e i vombati), i coccodrilli d'acqua dolce e acqua salata e il dingo. Tra gli uccelli si trovano l'Emu, i pappagallini ondulati, l'aquila australiana, il Malurus splendens e il kookaburra. L'Australia è il paese dei serpenti più velenosi al mondo. I conigli sono uno dei maggiori flagelli per l'agricoltura australiana, dopo l'introduzione dalla Gran Bretagna.



    Aborigeni


    Sono noti come aborigeni i rappresentanti di quelle popolazioni dell'Australia giunte nel paese circa 50.000 anni fa. La parola aborigeno (dal latino ab origine) fu usata fin dal XVIII secolo dai coloni europei per indicare le popolazioni indigene.

    Oggi gli aborigeni non amano farsi chiamare Aborigines e da parte dei non-aborigeni si usano sempre più frequentemente espressioni quali Aborigines people o indigenous Australians. Gli Australiani non-Aborigeni sono chiamati: kardiya nel gruppo linguistico Ngarrkic, lhentere o warlpele nel gruppo Arandic e piranpa o walypala nei linguaggi dei deserti occidentali.

    I contatti con il resto del mondo avvenivano attraverso le isole indonesiane: si può tuttora valutare come alcune lingue australiane aborigene del Territorio del Nord abbiano influssi Makassar.

    Nonostante la loro nomea di "superstiti" dell'età della pietra, è provato che la cultura aborigena è cambiata nel tempo. La pittura rupestre in svariate località dell'Australia settentrionale consiste in una sequenza di diversi stili legati ai diversi periodi storici. Harry Lourandos è il principale promotore della teoria che ipotizza un'intensificazione dell'attività di caccia e raccolta tra 5.000 e 3.000 anni fa. Tale intensificazione ha portato ad un aumento dell'impatto umano sull'ambiente (ad esempio la costruzione di trappole per i pesci nell'attuale stato di Victoria), alla crescita della popolazione, all'aumento degli scambi tra i gruppi, ad una più complessa struttura sociale e ad altri cambiamenti culturali. In questo periodo si nota, inoltre, un cambiamento negli utensili di pietra, con lo sviluppo di punteruoli e raschiatoi più piccoli ed elaborati.

    All'epoca della colonizzazione bianca la popolazione aborigena si aggirava intorno ai 700.000 abitanti, ma entro il 1900 era scesa drammaticamente a 100.000. Non erano un unico gruppo etnico, ma erano costituiti da almeno 600 diversi gruppi linguistici sparsi per il Mainland, con culture diverse.

    Le pagine più tragiche dello sterminio son state scritte in Tasmania: nel 1830 fu istituita la Black Line, una banda di 3.000 cittadini armati, che setacciarono l'intera isola sparando a vista. Prima dell'arrivo dei bianchi, nel 1803, gli aborigeni sull'isola erano circa 5.000; l'ultimo rappresentate fu Truganini, una donna, che morì nel 1856.

    Col termine Generazione sequestrata si indica quella generazione di bambini nativi, nati da coppie misti (bianchi e aborigeni) e poi strappati dalle famiglie da collegi e istituti educativi pubblici e costretti a dimenticare le proprie tradizioni culturali.

    Molti danni son stati fatti a carico delle popolazioni aborigene, e molti tentativi di riconciliazione son stati tentati.

    Kevin Rudd, primo ministro australiano, il 13 febbraio 2008 durante una seduta parlamentare, ha chiesto ufficialmente scusa ai popoli aborigeni per tutte le violenze subite in più di 200 anni di storia dell'Australia Bianca, segnando non l'apice, ma comunque un essenziale passo nel processo di riconciliazione, assieme ad altri importanti pilastri come il riconoscimento del diritto di voto agli aborigeni nel 1967 e il Native Title Act, legge a favore degli aborigeni per l'avanzamento di rivendicazioni territoriali.

    Sebbene persistano in certi ambienti problemi come l'alcolismo e la violenza domestica, una grossa parte della popolazione aborigena è integrata: si va dall'arte, allo sport, al commercio, alle istituzioni.


    Italo-australiani


    Gli italo-australiani sono quegli australiani d'origine italiana; secondo il censimento del 2006 essi sono il quarto gruppo etnico australiano (con 850.000 persone, dei quali 199.124 sono emigrati della prima generazione) dopo inglesi, scozzesi e irlandesi. L'italiano è parlato in casa da 316.900 persone.

    Gli italo-australiani sono presenti in molte città, ma soprattutto nello stato di Victoria, con 82.851 unità, e nello stato del Nuovo Galles del Sud, con 55.172 unità.

    Ormai gli italiani residenti in Australia sono per il 63% ultrasessantenni, dei quali 176.536 arrivati prima del 1980. Infatti, se l'afflusso degli italiani aumentò esponenzialmente nel secondo dopoguerra, dagli anni settanta in poi calò drasticamente.

    Dal punto di vista religioso il 79% degli Italo-australiani è cattolico, il 3,2% si dichiara anglicano, il restante o è ateo oppure è fedele ad altre confessioni.


    Istruzione e cultura


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    L'Opera House di Sydney, uno dei più celebri auditorium del mondo nonché il simbolo della città



    L'istruzione, competenza dei singoli Stati, ad eccezione dell'università, è obbligatoria fino ai 15 anni. La scuola primaria dura dai 6 ai 12 anni; la scuola secondaria si suddivide in due trienni, il primo obbligatorio, l'altro facoltativo. Nel Paese si contano 37 università, le principali sono l'Australian National University, situata a Canberra e fondata nel 1946, l'Università di Sydney, fondata nel 1850, la più antica del paese, e l'Università di Melbourne.


    Lingue


    L'inglese australiano, detto strine, è la lingua parlata in Australia, una variante dell'inglese standard.

    Pochi sono gli aborigeni che mantengono il loro linguaggio nativo. Questi e gli immigrati sono in genere inglesi.

    Suddivisioni territoriali e amministrative

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    La cartina mostra come nel tempo nacquero le colonie, poi gli Stati ed i Territori.



    L'Australia è una federazione di sei stati.
    Possiede inoltre diversi territori che, costituzionalmente, dipendono direttamente dal governo federale. Di questi, solo tre sono forniti di un proprio governo, il Territorio del Nord, il Territorio della capitale, e l'Isola di Norfolk. Il Commonwealth può comunque legiferare in materia locale, prevalendo infatti i decreti federali su quelli territoriali.

    Per quanto riguarda gli altri territori, detti "territori minori" o "territori esterni" o "terre remote", essi sono amministrati dal Commonwealth.

    Il Territorio della baia di Jervis è l'unico "territorio minore" che non si può considerare "territorio esterno", poiché si trova sul Mainland: si tratta infatti di un'area del Nuovo Galles del Sud gestito dal Commonwealth come porto di Canberra.



    Città principali


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    Una veduta al tramonto di Canberra dal Monte Ainslie



    * Canberra: le principali città australiane sorsero sulle coste, nei punti di approdo dei primi coloni. Fa eccezione Canberra (388.072 abitanti), la capitale federale, che fu costruita a partire dal 1923, per porre fine alla disputa tra le due maggiori città del paese, Sydney e Melbourne, che aspiravano entrambe a diventare capitale. Situata sul fiume Molonglo, sorge sulle sponde di un lago artificiale, il Burley Griffin, in una regione prevalentemente agricola. Città dall'aspetto estremamente moderno, Canberra è il centro politico-amministrativo del paese. Gran parte della popolazione locale è impiegata nel settore pubblico, ma anche il settore turistico e dell'industria leggera sono in espansione. Edifici degni di nota sono il nuovo Parlamento, inaugurato nel 1988, la fontana con il monumento a Cook, nel lago Burley Griffin, la Biblioteca nazionale (1968) e l'Australian National Gallery (1982). Tra le diverse istituzioni scolastiche e accademiche, si ricorda l'Australian National University (1946). I primi insediamenti degli europei in questa zona risalgono al 1824. Nel 1908 l'area, scarsamente popolata, fu scelta per ospitare la capitale dell'Australia. L'architetto americano Walter Burley Griffin vinse un concorso internazionale per progettare la nuova città. La costruzione ebbe inizio nel 1913, venne interrotta dallo scoppio della prima guerra mondiale e portata a termine negli anni venti. Il parlamento, che si trovava a Melbourne fin dal 1901, fu trasferito a Canberra nel 1927. La National Library di Canberra ospita i disegni originali dell'Opera House di Sydney.


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    La celebre Opera House



    * Sydney (4.336.374 abitanti) deve il suo nome al segretario di stato britannico, Thomas Townshend Visconte di Sydney, in carica ai tempi della creazione del primo insediamento coloniale. Da allora la città è cresciuta in modo vertiginoso, fino a diventare la più popolosa del paese. Gli edifici moderni sorgono intorno a costruzioni, perfettamente restaurate, che ricordano l'Inghilterra dell'Ottocento. I mercanti di antiquariato attirano tanti visitatori quanti ne accolgono i musei dedicati alla scienza o all'arte contemporanea. A breve distanza dai grattacieli della city, in cui hanno sede attività finanziarie e commerciali, si estendono spiagge, parchi e riserve naturali incontaminate.

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    Una veduta notturna di Melbourne



    Melbourne è la seconda città per abitanti (3.806.092) ed è un importante centro industriale sviluppatosi a metà dell'Ottocento in seguito alla scoperta di giacimenti auriferi. Vi hanno sede alcuni degli orti botanici più ampi al mondo. La metropoli è un importante centro economico, qui hanno sede marchi automobilistici come la Ford e la Toyota. Particolarmente famoso è lo storico Queen Victoria Market, che iniziò la sua attività il 28 marzo 1878. Dal 1996 la città è sede del Gran Premio d'Australia, il circuito è stato costruito all'interno dell'Albert Park; solitamente la gara di Melbourne apre il campionato della Formula 1 alla fine di marzo, solo nel 2006 il gran premio è stato spostato per la concomitanza con i Giochi del Commonwealth.


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    Il centro direzionale di Brisbane (Brisbane Central Business District) con in primo piano lo Story Bridge sul Fiume Brisbane



    * Brisbane è la capitale dello stato del Queensland, la città conta 957.010 abitanti, mentre l'area metropolitana 1.867.594 (a livello nazionale è la terza metropoli più popolosa). La città prende il nome da Sir Thomas Brisbane, governatore del Nuovo Galles del Sud dal 1821 al 1825. Proprio in quell'anno venne fondata la città, il punto dove sorse corrisponde all'odierno Brisbane Central Business District (BCBD), a seguito dell'abbandono della colonia penale di Redcliffe.

    Conserva al suo interno parti di foresta pluviale, cosa che rende piacevole la visione del paesaggio urbano. L'economia è caratterizzata dalla presenza di diverse imprese operanti sia nel terziario che nel secondario. Gli uffici, sia privati che pubblici, sono localizzati nel BCBD; mentre le industrie si trovano nel tratto inferiore del Fiume Brisbane. Il turismo è un settore economico di una certa importanza per la metropoli.

    A Brisbane un parco e la strada adiacente sono intitolati a Roma (Roma Street Parkland), e nel 2006 vi vivevano 6.743 italiani.

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    Lo skyline di Perth



    * Perth (1.554.769 abitanti) è il principale insediamento della costa occidentale. Una delle zone più suggestive della città è Kings Park, dal quale si gode una superba vista della city, molto famoso anche per essere sede dei war memorial, monumenti dedicati ai caduti delle varie guerre a cui partecipò l'Australia. I caduti della prima guerra mondiale ad esempio sono commemorati con un lunghissimo filare di alberi che riporta il nome di ogni caduto. La vivacità del centro commerciale è praticamente nulla se paragonata all'allegria del quartiere di Northbridge, sede di alcuni dei migliori locali notturni della città. La popolazione adolescenziale è molto stravagante, quasi a dimostrare l'allegria che pervade la città e le persone. I quartieri di Subiaco e Claremont sn altre parti della città attive sia durante la giornata che la nottata. Le principali spiagge sono Scarborough e Cottesloe, famose tra i surfisti e gli utilizzatori di kite surf, adattissime anche a una semplice giornata in spiaggia. Il porto di Fremantle è un altro dei luoghi che si sono sviluppati negli ultimi anni grazie alla presenza di numerosi locali, soprattutto ristoranti italiani. La presenza della prigione e del mercato centrale sono anche motivo di interesse turistico per il porto. Gli spostamenti sono semplici attraverso la rete ferroviaria (in continua espansione) e i bus. La città possiede un aeroporto internazionale e uno per i voli domestici; dal punto di vista commerciale ha collegamenti con tutto il mondo.


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    Il centro direzionale di Adelaide visto dal monte Lofty Ranges



    * Adelaide è la quinta città per abitanti, avendone 1.158.259. Il piano urbanistico della città venne approntato dal colonnello William ed è seguito tuttora per il continuo sviluppo della città. Port Adelaide risulta essere una zona molto attiva dal punto di vista commerciale e inizia ad attirare anche i turisti presenti in città. L'atmosfera tranquilla ha contribuito alla fama di bigotti degli abitanti della città, anche se la nascita dell'Adelaide Festival e la creazione dell'annesso centro hanno contribuito al risollevarsi della città stessa. Sorge in una zona fertile: sulle colline intorno alla città ai terreni coltivati a vigneto si affiancano parchi con animali in libertà. La zona dei vigneti è conosciuta come Barossa Valley, il paesaggio ricorda la Toscana in alcuni tratti ed è presente il cavallo a dondolo più grande del mondo.

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    Una veduta aerea di Cullen Bay Marina a Darwin



    * Pur essendo molto più piccola, Darwin (117.395 abitanti), capitale del Territorio del Nord, è senza ombra di dubbio degna di nota. Unica città australiana bombardata nella seconda guerra mondiale, fu poi devastata da un ciclone che, nel 1974, rase al suolo l'80% degli edifici. Un tempo era considerata una "città di frontiera", perché lontana da altri centri importanti e racchiusa tra deserto e mare; oggi ha buone prospettive di sviluppo, grazie al turismo e ai commerci con i paesi asiatici.


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    Il porto di Hobart



    * Hobart (già Hobarttown) è la capitale della Tasmania, stato federale dell'Australia. Nel 2006 contava circa 200.000 abitanti. È situata alla foce del fiume Derwent, ai piedi del monte Wellington (1270 m), nella parte meridionale dell'isola di Tasmania. La città ospita l'Università di Tasmania. Hobart è inoltre un importante porto naturale. Hobart è dopo Sydney la seconda città più antica dell'Australia. Fu fondata nel 1804 dal tenente-colonnello David Collins e contava tra i suoi primi abitanti circa 300 condannati, un manipolo di marinai e una trentina di coloni liberi. All'inizio del XX secolo la città si dotò di un tram elettrico che collegava la stazione con i sobborghi di Queensborough, Wellington, Glenorchy, Risdon e Bellerive. Oggi le strade ferrate hanno perso la loro importanza, se si escludono i treni merci che corrono lungo la costa occidentale della Tasmania e terminano al porto cittadino.
     
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    Grande Catena Divisoria


    Da Wikipedia


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    Grande Catena Divisoria



    Cima più elevata Monte Kosciuszko (2.228 m s.l.m)
    Lunghezza 3.500 km

    La Grande Catena Divisoria, o altopiano orientale, è la più grande catena montuosa australiana e la quarta più lunga del mondo. La catena si estende per più di 3.500 km (2.175 miglia) da Dauan Island fino all'estremità nordorientale del Queensland, percorrendo l'intera costa orientale attraverso il Nuovo Galles del Sud, poi nel Victoria e svoltando ad ovest, prima di perdersi completamente nella pianura centrale sui Grampiani nel Victoria occidentale. La larghezza della catena varia da circa 160 a più di 300 chilometri.

    La grande differenza tra i bassopiani costieri e gli altopiani orientali ha influenzato il clima australiano, principalmente dovuto a precipitazioni orografiche, e queste aree di maggior rilievo si sono rivelate un paesaggio impressionante di burroni.


    Terminologia

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    La Gran Catena domina la parte montuosa dell'Australia orientale


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    La Catena Divisoria non consiste di una singola catena montuosa. È costituita da un complesso di catene montuose, altopiani, regioni montuose e scarpate con una storia geologica complessa e molto antica. Il nome della divisione fisiografica per la massa montagnosa è chiamata Cordigliera Australiana Orientale.

    Il crinale della catena è definito dallo spartiacque o confine tra il bacino di drenaggio tra i fiumi che sboccano direttamente verso est nell'Oceano pacifico, o a Sud nel Bass Strait, e quei fiumi che sboccano nel sistema fluviale Murray-Darling o ovest e nord. Al nord, i fiumi nel versante occidentale della catena sboccano verso il Golfo di Carpentaria.

    Le parti più aspre e alte della "catena" non formano necessariamente parte del crinale della catena, ma possono essere diramati e ramificarsi da esse. Il termine "Gran Catena Divisoria" può riferirsi specificamente al crinale di drenaggio della catena, o all'intero sistema di tavolati comprendendo tutti quelle colline e montagne della costa orientale dell'Australia e le pianure centrali e i bassopiani. Notevoli catene e altre caratteristiche che costituiscono parte del complesso montuoso hanno nomi distinti.


    Storia

    Le catene erano originalmente occupate da tribù aborigene australiane. In alcuni luoghi rimangono evidenti prove della loro occupazione da grotte decorate, villaggi e sentieri usati per viaggiare tra le regioni costiere e quelle interne.

    Dopo l'insediamento europeo nel 1788, le catene furono un ostacolo all'esplorazione e all'insediamento dei coloni Britannici. Nonostante non fossero molto alte, parte degli altopiani era molto aspra.

    Nel 1813, una strada utilizzabile fu finalmente scoperta direttamente ad ovest da Sidney attraverso le Blue Mountains a Bathurst dal partito di Gregory Blaxland, che comprendeva William Lawson e William Charles Wentworth. (Le città nelle Blue Mountain furono in seguito chiamate con il nome di questi uomini.) Questo fu l'inizio dello sviluppo dei distretti dell'agricoltura del Nuovo Galles del Sud interno. Furono trovate strade più comode per raggiungere l'interno del Nuovo Galles del Sud verso Goulburn fino al sudovest, e ad ovest da Newcastle.

    Furono condotte esplorazioni successive attraverso ed intorno alle catene montuose da Allan Cunningham, John Oxley, Hamilton Hume, Ludwig Leichhardt e Thomas Mitchell. Questi esploratori avevano l'obiettivo principale di trovare nuove terre per l'agricoltura.

    Nei tardi anni '30 dell'Ottocento furono esplorati i più fertili pascoli adiacenti alle catene montuose e alcuni insediamenti. Questi ultimi comprendevano le regioni di Gippsland e Riverina al sud, fin su alle pianure di Liverpool e alle depressioni del Darling al nord.

    Furono successivamente stabilite numerose strade e ferrovie attraverso numerose parti delle catene, anche se molte aree rimangono tuttora remote. Per esempio, nel Victoria orientale esiste solo una grande strada che attraversa gli altopiani da nord a sud.


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    Cartello della Gran catena Divisoria sulla Kings Highway tra Braidwood e Bungendore



    Componenti importanti

    Alcune parti degli altopiani che consistono di terre relativamente piane e ben irrigate secondo gli standard australiani furono sviluppate a fini agricoli o pastorali. Queste aree comprendono il tavolato di Atherton e i bassopiani di Darling nel Queensland e i tavolati settentrionali, gli altopiani e i tavolati meridionali nel Nuovo Galles del Sud. Altre parti dei tavolati sono troppo impervie per essere coltivate e sono state usate per silvicoltura[senza fonte]. Molte parti degli altopiani che non sono stati sviluppati a fini agricolo-pastorali ora costituiscono parchi nazionali.

    Tutte le aree alpine dell'Australia, comprendenti le proprie montagne più alte, il monte Kosciuszko (2.228 m s.l.m.), fanno parte di questa catena montuosa. Le aree più alte nel Nuovo Galles del Sud meridionale e del Victoria orientale sono conosciute col nome di Alpi Australiane.

    Il cuore centrale della Gran Catena Divisoria è punteggiato da centinaia di cime ed è circondato da catene montuose più basse o speroni, canyon, valli e pianure di significanza regionale. Alcune delle più grandi pianure comprendono le Pianure Alte dell'Australia sud-orientale, gli altopiani meridionali, gli altopiani centrali e gli altopiani Bogong nel Victoria. Altri tavolati considerati facenti parte della Grande Catena Divisoria sono gli altopiani Atherton, la regione del vino di Canberra e gli altopiani meridionali.

    Le catene Dandenong, le Bunya Mountains, le Blue Mountains, la catena Liverpool, le catene McPherson e la catena Moonbi sono alcuni degli speroni e delle catene montuose più piccole che formano la catena divisoria più grande. Altre catene e tavolati notevoli che costutuisocno parte della Grande Catena Divisoria comprendono la catena Liverpool, la catena di Mount Royal e il Monaro. Nonostante alcune cime degli altopiani raggiungano altezze rispettabili di poco più di 2.000 metri, l'età dell catena montuosa e la sua erosione dimostrano che la maggior parte delle montagne non sono molto ripidi, e ipoteticamente tutte le cime possono essere raggiunte senza equipaggiamento da alpinismo.

    In alcune aree, come nelle Snowy Mountains, nelle Alpi Victoriane, nel Scenic Rim e nelle scarpate orientali della Nuova Inghilterra, gli altopiani formano una barriera significante. La scarpata orientale è sito di alcune cascate spettacolari che si formarono da fiumi che cadevano dai tavolati. In altre aree le pendici discendono lievemente e in alcuni luoghi la catena montuosa è a mala pena percettibile.

    Alcuni rinomati valichi della catena montuosa comprendono il Coxs Gap, il Cunnigham Gap, il Dead Horse Gap, il Nowlands Gap e lo Spicers Gap.

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    Pianure viste da Mount Bloward



    Città degne di nota situare negli altopiani della catena montuosa sono Atherton, Toowoomba, Armidale, Oberon, Goulburn, Canberra, Welcha e Omeo. Molti altri paesi e città sono poste nelle pianure e ai piedi delle colline adiacenti gli altopiani. C'è una forte storia naturale e un attaccamento culturale alla regione della Catena Divisoria in paesi e in talvolta remoti proprietari terrieri.



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  3. gheagabry
     
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    australia



    "Fanno diciotto anni questo agosto dal mio primo viaggio in Australia, un viaggio che, come si usa dire - ma in questo caso a ragione- ha cambiato la mia vita.

    In Australia in mezzo al deserto rosso nel luogo più improbabile (una fattoria con annesso allevamento di cammelli) ho incontrato mio marito.

    In Australia ho scoperto che si puo' vivere la vita in maniera più semplice, meno complessa, più lineare (ma non meno profonda) di quello che avevo fatto fino ad allora.


    Non era la prima volta che viaggiavo da sola e anche questa volta mi ero portata dietro un libro : "Le vie dei canti" di Bruce Chatwin.
    Memorabili i personaggi e la scoperta di una cultura nomade, quella aborigena, senza una storia scritta ma con una tradizione profondamente radicata nel cuore rosso dell'Australia.

    Lo leggevo per cercare di dimenticare gli autobus giapponesi che invadevano i dintorni di Ayers Rock e per ritrovare l'incanto di un epoca in cui il deserto era un luogo magico, un pentagramma da esplorare "cantando".
    Le vie dei canti rappresentavano i sentieri, i confini di uno spazio incommensurabile, di una terra rossa con solo qualche affioramento di rocce, dove le nostre mappe, pur perfezionate, non servivano, non trovavano alcun appiglio se non le strade in terra battuta percorse da giganteschi camion.
    Eppure anche là noi, gli esponenti del primo mondo tecnologicamente avanzato, ci comportavamo senza rispetto né per una terra corrosa dai venti, aspra, scabra, polverosa che sembrava rappresentare la vecchiaia del mondo, né per una popolazione orami sparuta, decimata, sfinita.

    Eppure qualcosa gli aborigeni ci insegnano se si sa ascoltare.

    Quando si arriva infine a Ayers Rock, dopo aver percorso una distanza enorme e solitaria di deserto, si comprende quanto siano inutili i nostri autobus climatizzati, i nostri eleganti completini da viaggio, le nostre belle scarpe sportive con cui vorremmo scalare la roccia.

    Ayers Rock non è nostro è loro, è Uluru, una presenza misteriosa, vivente, divina.
    Si capisce che siamo in un punto sacro del mondo che parla solo con loro e che con noi è muto. Senza speranza.

    Si capisce che là è la loro sapienza e non la nostra che conta."

    (grazia, dal web)

     
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    LORD HOWE ISLAND, Australia



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  6. tomiva57
     
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    Isola di Lord Howe

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    LHI-Aerial


    Lord Howe Island è una piccola isola dell'Oceano Pacifico situata a 600 chilometri a est dell'Australia. L'isola appartiene allo stato australiano del Nuovo Galles del Sud. Ha una superficie di 14,6 km² e il suo punto più alto è rappresentato dal Monte Gower, 875 metri. La popolazione residente è di 350 abitanti, mentre il numero di turisti è limitato a non più di 400 contemporaneamente.

    Lord Howe Island è stato incluso nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO in virtù delle sue bellezza e biodiversità uniche al mondo. Le acque del gruppo di isole facenti capo a Lord Howe Island sono protette dal Lord Howe Island Marine Park.

    L'isola di Lord Howe è una ecoregione distinta dalle altre, che fa parte dell'ecozona dell'Australasia e condivide molte affinità biotiche con l'Australia, la Nuova Guinea e la Nuova Caledonia. Lord Howe non ha mai fatto parte di un continente e tutta la flora e la fauna che si trovano oggi sull'isola l'hanno colonizzata provenendo dal mare.

    Circa metà delle piante native dell'isola sono endemiche. Una delle maggiormente conosciute è la Howea forsteriana, un genere di palme utilizzato come pianta da appartamento. L'esportazione di milioni di questi alberi è una delle uniche due voci nel bilancio dell'industria dell'isola (l'altra, ovviamente, è il turismo). Un'altra specie endemica è rappresentata dai cosiddetti funghi incandescenti, che possono essere visti dopo violenti piogge. Essi si trovano nelle foreste di palme, e possono mantenere l'incandescenza anche giorni dopo essere stati raccolti.

    Nell'isola di Lord Howe sono presenti 14 specie di uccelli marini e altre 18 di uccelli terricoli, compresa una specie endemica, il Rallidae di Lord Howe (Gallirallus sylvestris), e 3 sottospecie endemiche: il Fischiatore di Lord Howe (Pachycephala pectoralis contempta), l'Occhio-bianco di Lord Howe (Zosterops lateralis tephropleurus) e il Currawong di Lord Howe (Strepera graculina crissalis).

    Dall'arrivo dell'uomo sull'isola si sono poi estinte numerose altre specie e sottospecie endemiche di uccelli, alcune sterminate dai nuovi abitanti e altre causate dall'introduzione accidentale di topi nel 1918. Il solo mammifero nativo non estinto è il grande pipistrello delle foreste (Eptesicus sagittula). La specie endemica di pipistrelli Nyctophilus howensis è conosciuta solo per il ritrovamento di un teschio, e si presume sia estinta, forse a causa dell'introduzione delle civette importate negli anni venti per cercare di contenere la popolazione di topi.

    Fra i rettili, due sono nativi dell'isola: uno scinco (Leiolopisma lichenigera) ed un geco (Phyllodactylus guentheri), entrambi rari sull'isola principale ma più comuni sulle altre isolette dell'arcipelago. Recentemente sono stati introdotti accidentalmente un altro tipo di scinco (Lampropholis delicata) ed una rana (Litoria dentata).

    Oltre a ciò, nelle acque dell'isola si trovano oltre 400 specie di pesci, dei quali 9 endemiche di Lord Howe, e oltre 80 specie di coralli.

    Circa il 10% delle foreste dell'isola sono state disboscate per far spazio all'agricoltura, mentre un altro 20% è scompigliata da mucche, pecore, capre e maiali. Nonostante il gran numero di specie introdotte nell'isola, spesso con esiti disastrosi per la flora e la fauna locale, le capre sono state recentemente eliminate, la popolazione di maiali è stata fortemente ridotta e sono in corso tentativi di controllo delle popolazioni di topi e piante aliene. Grazie a programmi come questo le specie endemiche di Lord Howe si stanno rimpossessando dell'isola.


    Storia


    Lord Howe venne scoperta il 17 febbraio 1788 da una nave britannica (il HMS Supply), comandata da Henry Lidgbird Ball, che stava facendo rotta da Botany Bay all'Isola Norfolk con un carico di carcerati, destinati a fondare un insediamento su quell'isola. Durante il viaggio di ritorno, il 13 marzo 1788 spedì un gruppo di marinai sulle sponde dell'isola: essa era disabitata e probabilmente sconosciuta a tutti i popoli polinesiani del sud Pacifico.

    L'isola venne denominata Lord Howe in onore di Richard Howe, primo conte di Howe, un ammiraglio britannico. Molti vascelli governativi in rotta fra il Nuovo Galles del Sud e l'isola Norfolk facevano tappa a Lord Howe, come peraltro alcune navi mercantili e baleniere. Alcune imbarcazioni lasciarono sull'isola capre e maiali, come provviste di cibo per i futuri visitatori, ma un insediamento permanente non fu fondato fino al 1834, nel luogo conosciuto come Old Settlement (Vecchio Insediamento, appunto).

    Negli anni settanta venne costruito il primo aeroporto, prima di allora l'isola era raggiungibile solo mediante idrovolanti (oltre che per nave).



    da:wikipedia



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    Lord Howe Island è un’isola subtropicale bella e incontaminata situata circa 500 km a est di Port Macquarie e 770 km a nord-est di Sydney. Dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità per le rare specie di uccelli e di piante che ospita, l’isola rappresenta un vero e proprio sogno per gli ecoturisti e per tutti coloro che desiderano trascorrere un po’ di tempo lontano dalla confusione e a contatto con la natura. E’ quel genere di località di cui non si può far a meno di innamorarsi, grazie al suo ambiente rilassato, alle sue idilliache spiagge e alla sua atmosfera da paradiso tropicale. Vi premetto però che non si tratta di una destinazione economica; in ogni caso, nonostante sia la meta prediletta dei viaggiatori di una certa età e delle coppie in luna di miele, Lord Howe Island possiede diverse attività particolarmente indicate per le famiglie, quindi se avete dei figli portateli tranquillamente con voi: rimarranno affascinati dall’incredibile numero di uccelli marini che vi nidificano tra settembre e aprile e inoltre potranno assistere direttamente al pasto dei pesci presso Ned’s Beach…si divertiranno un mondo, ve lo assicuro!

    Una delle attività più piacevoli che ho avuto modo di praticare nell’isola è il bushwalking sulle basse colline e nelle foreste pluviali: lunghe e bellissime passeggiate rigeneranti, anche se a tratti un po’ faticose. L’esperienza più emozionante in assoluto è stata però l’escursione su una barca dal fondo trasparente per ammirare gli splendidi colori della vita sottomarina; Lord Howe Island vanta infatti la barriera corallina più meridionale del pianeta e rappresenta quindi il luogo ideale per dedicarsi allo snorkelling tra coralli e pesci tropicali dai colori vivaci. Se la giornata è nuvolosa e perciò poco adatta all’esplorazione dei fondali marini, state pur certi che non vi annoierete: ad esempio potreste dedicarvi al golf, dal momento che l’isola ospita un impegnativo e curatissimo campo da golf a nove buche, immerso in una spettacolare cornice naturalistica. Se siete amanti della buona cucina, non perdetevi le serate a base di frittura di pesce organizzate di frequente da numerosi lodge e club locali, dove potrete mangiare a volontà pesce e frutti di mare appena pescati. La specialità del luogo? Il kingfish, che tradotto alla lettera significa “il pesce re”, appellativo più che adatto per descrivere una così sublime bontà che vale da sola almeno una visita presso questa isola meravigliosa.


    da:viaggiaustralia.com





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    mountain


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    Edited by tomiva57 - 23/1/2012, 11:58
     
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  7. gheagabry
     
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    WHITEHAVEN BEACH,

    Isola di Whitsunday, Australia




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  8. gheagabry
     
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    Australia, i 12 Apostoli


    Il tramonto si posa sui 12 Apostoli, imporporandoli: sfoca il loro profilo contorto e accende la costa sud-occidentale di Melbourne, in Australia. A guardarli da qui, questi faraglioni alti sessanta metri, ti sembrano creature cadute dal cielo.
    Invece, a crearli è stata l’erosione delle acque che, secondo gli scienziati, hanno attaccato la scogliera 20 milioni di anni fa, infrangendola poco a poco. Nonostante tutti continuino a chiamarli i 12 Apostoli, sino al 2001 ce ne erano “solo” nove. Poi, improvviso, uno di loro è crollato su se stesso sprofondando in mare. Dei suoi 50 metri, ne sono rimasti dieci di macerie che si dividono i fondali con i resti erosi della costa primordiale.
    Così, ciò che sopravvive al divenire infinito dell’oceano sono queste otto torri calcaree dalla stupefacente bellezza che mutano colore con il transitare del sole. Ma è nel crepuscolo del mattino, come in quello della sera, che i pinnacoli sembrano accendersi, dando tonalità alla Shipreck Coast. La costa dei naufraghi, di fronte alla quale si trovano i faraglioni, è uno dei tratti più difficili da percorrere della Great Ocean Road che si snoda lungo il litorale sud dello stato di Victoria. La strada è impervia e fermarti a catturare un’immagine dei colossi calcarei o respirare l’ebbrezza salina del mare non è semplice. Proprio qui sotto oltre 80 navi sono naufragate. La più nota tra loro è la goletta Loch Ard: fu “sepolta” dalle gelide acque nel giugno del 1873. A bordo c’erano 53 persone e solo due sopravvissero. La forza di volontà permise ai naufraghi di raggiungere una gola stretta dove trovarono rifugio in una caverna.
    Risalito dalla gola, ti capiterà forse di incontrare qualcuno che nel 1990 vide crollare il Ponte di Londra. Il London Bridge, come lo chiamavano qui, era una specie di piattaforma rocciosa che univa un faraglione alla costa. Anche in questo caso un crollo improvviso spezzò la passerella calcarea, lasciando in balia del vento due turisti: che poi furono salvati da un elicottero.
    Quando il tramonto si dilegua nel buio della notte e la luna fa capolino all’orizzonte, dalla costa puoi vedere danzare nelle acque calme i pinguini: forse i veri “proprietari” della Shipreck Coast e dei 12 Apostoli.
    (Andrea Lessona, ilreporter)
     
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  9. tomiva57
     
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    La Whitehaven Beach


    whitehaven


    Il sito Mother Nature stila la classifica delle 8 spiagge più belle al mondo, Australia in testa




    Acque e fondali incontaminati, sabbia bianca e finissima sono queste le caratteristiche delle otto spiagge più verdi al mondo, luoghi remoti che sono riusciti a mantenere incontaminato il loro habitat grazie alla volontà delle amministrazioni locali di mantenerle così come sono state create. Sono menzionate spiagge di tutto il mondo, dall’Australia al Costa Rica, alle Hawaii…vediamo cosa dice la classifica. Al primo posto troviamo la Whitehaven Beach, Whitsunday Islands in Australia, 74 isole nella barriera corallina caratterizzate da una lunga lingua di spiaggia bianca che si estende per 6 km; la si può visitare solo attraverso una visiti guidata organizzata dall’autorità del parco marino della Great Barrier Reef. ......


    great_barrier_reef_queensland_australia


    costarica





    Per il secondo posto ci spostiamo in Costa Rica alla spiaggia di Matapalo Penisola di Osa, caratterizzata da una massiccia biodiversità animale e vegetale; qui sono concentrate più della metà delle 500 mila specie di piante ed animali del Costa Rica.

    1279263755726_photo_hawaii_hanauma_bay

    hawaii



    Terzo posto; Parco naturale della Baia Hanauma, Oahu, Hawaii. Spiagge chiare, mare cristallino e fondali da capogiro per gli appassionati di snorkeling vista la ricchezza di biodiversità. Una delle barriere coralline migliori delle Hawaii, per evitare che la presenza dell’uomo alteri l’ecosistema, le autorità locali hanno deciso di imporre un numero massimo di visitatori che vengono prima educati attraverso la proiezione di un video sull’ecosistema che stanno per visitare!

     
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  10. gheagabry
     
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    "Tu cammini e cammini per chilometri e improvvisamente ti ritrovi davanti a questo spettacolo magico."

    Claustral Canyon nelle Blue Mountains















    foto National geographic e web
     
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  11. tomiva57
     
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    MelbournesBaysV
    foto:bcl.com.au

    Australia: tour on the road nel Victoria



    Da Melbourne alla Mornington Peninsula alla scoperta delle meraviglie naturali dello stato




    Tra i tanti itinerari da vivere alla scoperta del Victoria sicuramente uno dei più affascinanti è il cosiddetto South East Touring Triangle, il meglio della regione in un triangolo, il tour ideale per chi non ama le lunghe distanze e l’itinerario adatto per conoscere zone di estremo interesse. Gli spostamenti giornalieri durano al massimo due ore. Quattro giorni e 374 chilometri per respirare il Victoria.


    Il tour on the road parte dalla città di Melbourne per raggiungere la Yarra Valley, famosa per la produzione di vino.

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    Un consiglio: una volta giunti nella valle godetevi l'alba da una mongolfiera in volo. Fluttuerete silenziosamente verso l'orizzonte, sorvolando dolci colline e immensi vigneti. La Yarra Valley è la patria della cultura enologica australiana e oggi ospita oltre 70 aziende vinicole. Qui potrete degustare dell’ottimo vino nei ristoranti: De Bortoli, Domaine Chandon, Rochford o lo storico Hotel Chateau Yering. Dopo aver pranzato, attraverso verdi colline raggiungerete le alte foreste di eucalipti dei Dandenongs.

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    foto:LetsGoKids

    E se avete voglia di vivere al meglio le bellezze di questa splendida zona verde, salite a bordo del “Puffing Billy”, un treno a vapore finemente restaurato.

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    La giornata si concluderà con un gustoso tè pomeridiano servito in cima allo Sky High Restaurant.

    Il secondo giorno dell’itinerario conduce verso sud, fino al mare, dalla Yarra Valley a Phillip Island. Raggiungerete l’isola attraverso un ponte. Ad aspettarvi: i koala che vivono nel Koala Conservation Centre, i canguri e le balene e i delfini da ammirare, forniti di binocoli, dai Nobbies. Un consiglio: per vivere al meglio l’isola noleggiate una bicicletta e cercate una spiaggia tranquilla dove fare il pic-nic mentre alla sera non perdetevi i pinguini minori blu che trotterellano sulla spiaggia.



    Un vero spettacolo! Per i più golosi è anche prevista una tappa alla Chocolate Factory di Newhaven.


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    Lasciata Phillip Island il terzo giorno scoprirete la Mornington Peninsula, la regione balneare vicina a Melbourne dal fascino mediterraneo. Qui concedetevi una bella passeggiata in macchina lungo la strada litoranea, vedrete moltissime spiagge e insenature. Indossate il bikini e lasciatevi cullare dalle onde! Dopo tutta questa attività all’aria aperta vi è venuta fame? Bene, sulla Mornington Peninsula avrete l’imbarazzo della scelta.
    Qui infatti troverete autentici templi dei gourmet accanto alle proposte culinarie locali e moderne di giovani chef, molti dei quali hanno già vinto numerosi premi. Nel pomeriggio è prevista una tappa in una delle oltre 170 aziende vinicole della penisola accompagnate da generose degustazioni. E se proprio non amate il vino, in alternativa, sempre nel pomeriggio, è possibile giocare a golf su uno dei 21 campi della penisola, oppure prenotare una Moonraker Dolphin Cruise per osservare i delfini e le foche nel loro habitat naturale.

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    Alla fine della giornata vi attenderà una gustosa cena in una delle aziende vinicole.
    Quarto e ultimo giorno: dopo aver trascorso la notte sulla Mornington Peninsula avrete la fortuna di rilassarvi nelle vasche di acqua termale minerale delle Peninsula Hot Springs.


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    In alternativa potete optare per una serie di cure e trattamenti per il corpo e per lo spirito. Qui l'acqua arriva da oltre 600 metri di profondità a una temperatura di 50 gradi. Dopo pranzo poi vi aspetta un giro per le splendide cittadine costiere, con eventuale visita al castello di Heronswood,



    foto:/us.123rf.com

    costruito nel XIX secolo in pietra blu e circondato da giardini e disegni geometrici. Infine, prima di tornare a Melbourne, potrete fare l’ultima passeggiata sul mare in prossimità del faro di Cape Schanck.




    fonte: tgcom24.mediaset.it
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    Edited by tomiva57 - 19/11/2016, 11:49
     
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    Uluru
    foto:JourneyMart.com

    Uluru, Australia


    Uluru – Ayers Rock è il più imponente massiccio roccioso dell’Australia nonché il simbolo del Paese ed è presente nella lista dei Patrimoni mondiali dell’Umanità dell’Unesco dal 1987. Si trova nel territorio federale del Northern Territory, a circa 450 chilometri dalla città più vicina, Alice Springs, e a quasi 2mila chilometri dal capoluogo Darwin, ‘l’Australia più vicina’.

    Quello che le migliaia di visitatori vedono ogni anno, però, è solo un ventesimo della roccia, la maggior parte della quale è nascosta sotto terra. Uluru Ayers Rock, infatti, misura 380 metri di altezza, ma ben 7 chilometri sono sotto la superficie terrestre. In pratica è come un gigantesco iceberg fatto di roccia arenaria anziché di ghiaccio. Ma non è tutto.

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    foto:Wave Avenue

    Uluru non è un solo monolite, ma è formato da altre due montagne: Kata Tjuta e il Monte Conner. Infatti, è la formazione rocciosa è composta da un enorme blocco di roccia arenaria molto ma molto più grande. Kata Tjuta, letteralmente “molte teste”, conosciuto anche come Monte Olga, si trova a poca distanza da Uluru (25 km) e si estende per oltre 21 km quadrati. La formazione rocciosa è diversa da quella di Uluru e comprende 36 cupole (oggi si sono ridotte a 28) costituite di un misto di tre distinti materiali: granito, basalto e scisto. Insieme danno il nome al Parco nazionale Uluru-Kata Tjuta.

    Il Monte Conner dall’alto spesso viene confuso con Uluru, anche se la sua forma è molto più piatta sulla cima. E’ la più distante delle tre alture (88 km da Uluru), ma la si scorge lungo la strada che conduce al parco, venendo da Alice Springs.

    I tre fanno parte di un immenso e unico monolite in gran parte sepolto nella sabbia di dimensioni asteroidali. Secondo alcuni scienziati, questo immenso monolite potrebbe essere in realtà quel che resta di una luna terrestre, assai simile morfologicamente alla marziana Phobos, caduta intorno a 3,5 miliardi di anni fa e conficcatasi nel nascente scudo continentale australiano.

    Uluru è visibile da decine di chilometri di distanza ed è celebre per la sua intensa colorazione rossa, che muta in maniera spettacolare dall’ocra, all’oro, al bronzo, al viola, in funzione dell’ora del giorno e della stagione. Motivo per cui non ci si stanca mai di guardarlo e di fotografarlo. Questi effetti di colore sono dovuti a minerali come i feldspati, che riflettono particolarmente la luce rossa. Il massiccio è costituito in larga parte di ferro e il suo colore rosso è dovuto all’ossidazione.

    uluru-national-park
    foto:Miprendoemiportovia

    La superficie che, da lontano, appare quasi completamente liscia, avvicinandosi rivela molte sorgenti, pozze, caverne, strani fenomeni erosivi e antichi dipinti aborigeni. Ed è proprio il ruolo che esso ha nella mitologia del dreamtime (“era del sogno” o tjukurpa) delle popolazioni del luogo che rende Uluru un luogo pieno di misteri. Il sito di Uluru porta i segni dell’attività di numerose creature ancestrali. La maggior parte dei miti su Uluru, sulle sue caverne, le sue pozze, le sue sorgenti o le caratteristiche del paesaggio circostante sono segrete e non vengono rivelate ai piranypa (i non-aborigeni, cioè noi), ma solo la storia generale della sua formazione possono essere noti a noi. Inoltre, solo alcune parti del monolite possono essere fotografate dai turisti, altre invece sono severamente vietate perché sono considerate sacre.

    Secondo il mito, Tatji, la Lucertola Rossa, che abitava nelle pianure, giunse a Uluru, lanciò il suo kali (boomerang) che si piantò nella roccia. Tatji scavò la terra alla ricerca del suo kali, lasciando numerosi buchi rotondi sulla superficie della roccia, tuttora visibili. Questa parte della storia è volta a spiegare alcuni insoliti fenomeni di corrosione sulla superficie del monolite. Non essendo riuscito a trovare il suo kali, Tatji morì in una caverna; i grossi macigni che vi si trovano oggi sono i resti del suo corpo.

    Un altro mito riguarda due fratelli bellbird, un uccello australiano della famiglia dei passeri, che cacciavano un emù. L’emù fuggì verso Uluru e due uomini lucertola dalla lingua blu, Mita e Lungkata, lo uccisero e lo macellarono. Alcuni grossi macigni nei pressi di Uluru sarebbero pezzi della carne dell’emù. Quando i fratelli bellbird giunsero sul posto, gli uomini lucertola diedero loro un misero pezzetto di carne, sostenendo che non c’era altro. Per vendetta, i fratelli bellbird diedero fuoco al riparo degli uomini lucertola. Questi cercarono di fuggire scalando le pareti della roccia, ma caddero e arsero vivi. Questa storia spiega i licheni grigi sulla superficie della roccia nella zona dove si sarebbe tenuto il pasto (che sono considerati traccia del fumo dell’incendio) e due macigni semi-sepolti (i resti dei due uomini lucertola).

    I miti e le leggende del dreamtime sono rappresentate da numerosi dipinti rupestri lungo la superficie di Uluru. Secondo la tradizione aborigena, questi dipinti vengono frequentemente rinnovati; fra gli innumerevoli strati di pittura, i più antichi risalgono a migliaia di anni fa. Diversi luoghi lungo il perimetro dell’Uluru hanno valenza religiosa particolarmente forte e i turisti che li visitano sono soggetti a diversi livelli di proibizione (per esempio di non avvicinarsi a determinati luoghi o non scattare fotografie).

    Le popolazioni aborigene hanno richiesto più volte che i turisti non scalino il massiccio perché si tratta di un luogo sacro nella mitologia aborigena del dreamtime, ma ci sono anche motivi di sicurezza. Nel 1983, il Primo ministro australiano Bob Hawke promise che avrebbe vietato la scalata. Tuttavia, quando il governo australiano restituì la proprietà di Uluṟu alla popolazione aborigena degli Anangu (1985), furono poste due condizioni: che per 99 anni Uluṟu fosse gestito congiuntamente e che durante questo periodo fosse concesso ai turisti di scalare la roccia. La scalata di Uluru è un’attrazione turistica a cui pochi riescono a resistere e sono soprattutto i giapponesi, che costituiscono una percentuale significativa dei turisti in Australia, a farlo. Sebbene sia stato posizionato un corrimano, l’ascesa è ancora piuttosto pericolosa a causa delle superfici ripide e lisce, della fatica della scalata che dura circa un’ora e, almeno in alcune ore e stagioni, del rischio di insolazioni; l’attacco di cuore è fra le principali cause di morte. E anche in questo caso c’è chi crede a qualche strana leggenda…



    fonte:/siviaggia.it
     
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