i bimbi..e le prime scoperte...

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  1. gheagabry
     
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    ... PRIMI PASSI ...

    …”Dai vieni qui, forza dai!” … un uomo chino sulle ginocchia, braccia spalancate, invita una bambina a camminare verso di lui. Suoni non comprensibili e un grande sorriso; un passino avanti, tenendosi fermamente alla sedia, mezzo passo indietro, e poi uno dopo l’altro passi brevi e incerti, come fosse una corsa con le braccia distese in fuori a cercare un equilibrio ancora lontano dall’essere trovato. Un abbraccio lungo all’arrivo della bambina, a premiare quel tentativo di vincere paura e forza di gravità. Una casa all’imbrunire viene illuminata da parole, incitamenti e suoni incomprensibili, la gioia scatenata da tanta semplice e genuino entusiasmo. Passi, i primi passi, i primi tentativi di lasciarsi andare e proseguire per la propria strada. Credo che in realtà, pensieri mentre guardavo quella bambina correre verso di me, che il vero taglio del cordone ombellicale tra un figlio e la mamma, più in generale i genitori, si compia proprio quando si iniziano a muovere i primi passi. In quel gesto, così semplice ma forte nel suo intrinseco significato, c’è tutta la simbologia dei primi passi indipendenti di una vita, di un figlio rispetto alla propria vita. Da quel momento, il bambino sarà libero di andare, di muoversi anche se i propri genitori, la propria famiglia è fisicamente lontana. Mi è sempre piaciuto cogliere nei gesti il significato nascosto; ho sempre amato andare al di là di quello che la una immagine raffigura. Ho sentito, mentre i passi incerti della piccola la portavano verso di me, la gioia, la meraviglia nel suo sguardo; quel silenzio che per attimi accompagnava quel lento incedere era pieno dei battiti di quel piccolo cuore colmo di una gioia a lei incomprensibile. L’ho abbracciata per un attimo, ma subito dopo era pronta per altri passi, verso altri luoghi … era pronta … già la vita era là ad attenderla a braccia aperte ... .
    (Claudio)



    PRIMI PASSI...UN PICCOLO CRESCE

    Quelle braccine tese
    come petali dischiusi
    cullati dalla brezza,
    teneri ed indifesi.
    Primi passeti incerti,
    veloci, curiosi, sorridenti
    segnano piccole grandi orme,
    calpestano il terreno,
    scalpiccio rumoroso,
    e prepotentemente
    calpestano il mio cuore,
    la mia mente,
    il corpo tutto,
    emozioni esplodono,
    colmano i vuoti,
    colorano i grigi,
    e come fuochi ardono
    inevitabilmente.


    Rosalba

     
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    Autostima in 7 regole: ecco come crescere bambini sicuri

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    Dargli obiettivi realistici, complimentarsi per i successi, criticarlo ma in modo costruttivo, credere in lui, aiutarlo al momento giusto, fare il tifo per lui e fargli coltivare i suoi talenti. Sono questi i 7 consigli del pedagogo francese Bruno Hourst per crescere figli capaci di affrontare le avversità della vita

    di Concetta Desando

    La stima di sé è l'arma fondamentale per riuscire nella vita e si costruisce principalmente durante l'infanzia. Parola dello psicologo e pedagogo francese Bruno Hourst, secondo il quale è proprio la mancanza di autostima il maggior freno allo sviluppo e all’espressione delle proprie capacità.

    Aiutato dai genitori, dunque, un bambino può crescere sano e forte non solo nel fisico ma anche nello spirito. Ma come possono i genitori aiutarlo a crescere consapevole di se e del proprio valore?

    Sotto trovate 7 semplici regole da applicare nella vita di tutti i giorni, oltre ai consigli sull'importanza di rafforzare la memoria del successo e il senso di invisibilità.

    Le 7 regole per coltivare l'autostima di tuo figlio
    Dargli obiettivi realistici

    Per evitare che si scoraggi, se l’obiettivo è impegnativo si può aiutare il bambino a tagliare il traguardo attraverso alcune tappe. Se, ad esempio, ha 4 in matematica, è irrealistico pretendere un 8 a breve termine. È invece più facile che riesca ad arrivare al 5 la volta successiva, al 6 quella dopo ancora e al 7 alla terza prova per raggiungere l’8 alla quarta.

    “Ancorarlo” nei suoi successi

    Per rafforzare la memoria dei successi (quali che siano: anche un goal alla partita all’oratorio) può essere utile creare un “calendario dei successi”, sul quale annotarne uno ogni settimana perché sia immediatamente visibile.

    Criticarlo, ma in modo costruttivo

    Se rompe un piatto apparecchiando, non bisogna aggredirlo immediatamente. Invece, è meglio prima complimentarsi per aver assolto al suo compito, e poi dirgli che “però sarebbe stato meglio se il piatto fosse stato ancora intero”. In generale, funziona molto bene la “regola del sandwich”: un complimento, una critica, un complimento (“Grazie per avermi aiutato, ma non hai ancora sistemato camera tua. Ah, dimenticavo: ancora bravo per l’8 in italiano”).

    Credere in lui

    Basta una frase: “Ho fiducia in te, ce la farai”. Sembra una banalità, ma il fatto di sapere che qualcuno crede il lui, per il bambino è fondamentale, e lo aiuta ad aver fiducia nelle proprie capacità per affrontare senza paura anche situazioni nuove. Una fiducia che si può rafforzare anche affidandogli qualche responsabilità in casa (adeguata alla sua età, ma senza mettere l’asticella troppo in basso: il “ti piace vincere facile” fa danni).

    Sostenerlo

    Quando lo scoramento prende il sopravvento a causa di una caduta nella strada verso il traguardo, bisogna aiutare il bambino a rialzarsi. Facendogli capire che nella vita un fallimento può sempre capitare, ma che alla lunga gli sforzi vengono comunque ricompensati.

    Fare il tifo per lui

    Il rafforzamento positivo nei confronti del bambino si ottiene anche con piccole cose: “Simpatica la tua maglietta”, “Bella questa pettinatura”, “Il tuo zaino è molto più ordinato di una volta”… Però bisogna evitare di fare l’errore di sovrastimare le sue capacità: dirgli in continuazione “sei un genio”, per esempio, rischia di essere controproducente. Perché, alla prova dei fatti, potrebbe accorgersi di non essere veramente a un livello molto più alto di compagni e amici. E cadere dall’alto di un piedistallo fa più male.

    Fargli coltivare i suoi talenti

    La buona riuscita a scuola non sempre va di pari passo con le capacità di ciascuno: Einstein (giudicato uno studente mediocre dai suoi professori) ne è l’esempio. Quindi, per preparare un bambino alla vita, è bene fargli coltivare i suoi talenti e le sue passioni, senza pregiudizi: preferite che vostro figlio diventi un ottimo cuoco o un pessimo medico?

    (Fonte: articolo pubblicato sul settimanale francese “articolo pubblicato su Avantages)

    Coltiva la memoria del successo

    Secondo lo psicologo e pedagogo francese Bruno Hourst, in un articolo pubblicato sul proprio sito, per aiutare i propri figli a diventare degli adulti sicuri di se e del proprio valore bisogna coltivare la “memoria dei successi”: se un bambino si rifiuta di fare qualcosa perché non è certo di riuscire, non saprà mai davvero se invece sarebbe stato in grado di svolgere quel compito.

    “Il rifiuto – spiega Hourst – si basa generalmente sulla “memoria dei fallimenti” a cui è andato incontro in passato: il bambino, così come l’adulto, non riesce a immaginare di essere in grado di fare qualcosa perché non si ricorda di essere mai riuscito a fare qualcosa si analogo”.

    Ecco allora che bisogna aiutarlo a ricordare i suoi successi, anche i più piccoli, anche quelli che sembrano insignificanti: un bel voto in un compito in classe, per esempio, oppure il fatto di essere riuscito a declamare una poesia davanti a 20 persone, o ancora l’aver imparato ad andare in bicicletta senza rotelle.

    Piccole vittorie, senza dubbio, che però possono spingere il bambino a raggiungere traguardi più ambiziosi grazie alla “memoria del successo”.

    L’errore comune, rimarca invece il pedagogo, è quello, commesso da molti genitori e insegnanti, “di rimarcare più spesso l’errore rispetto alla buona riuscita, instillando l’idea che il successo è “normale” mentre lo sbaglio è “anormale”. Per di più sostenendo l’idea moralizzatrice che non è bello vantarsi e che bisogna sviluppare la modestia nei bambini. Invece il rifiuto di riconoscere i successi non aiuta né a crescere né a far radicare la fiducia in sé e l’autostima del piccolo”.

    Con il rischio, una volta adulto, di sviluppare quella che gli psicologi chiamano “la sindrome dell’impostore”: tutti i propri fallimenti diventano normali, tutti i successi altrui anormali (poiché vengono imputati alla fortuna, all’azzardo, a un intervento esterno…).

    Quindi, condensando, la prima regola per Hourst è quella di “ricordare al bambino i successi passati, che diventano il fondamento per quelli futuri”.



    Combatti il senso di invisibilità

    La “memoria del successo” è importante anche per sconfiggere il senso d’invisibilità che, se è drammatico già per un adulto (basta pensare agli effetti del mobbing), per un bambino è assolutamente devastante.

    “In certe occasioni – spiega Hourst – siamo sicuri che potremmo partecipare o apportare il nostro contributo. Ma non esistiamo, nessuno si interessa a quello che potremmo dire, pensare, sentire o fare. È un sentimento comune a molti bambini, a casa o a scuola, allorché pensano (a torto o a ragione) di “non esistere”, di essere “invisibili” per i familiari e gli insegnanti.

    In questi momenti è importante aiutarli, con mezzi positivi, a rendersi di nuovo “visibili” a se stessi e agli altri, perché questa “visibilità” psicologica è importante per sviluppare l’autostima e per prevenire comportamenti disturbati o distruttivi, come l’autoesclusione da un gruppo, la violenza su se stessi, sugli altri e sulle cose o l’adesione a gruppi di “cattivi ragazzi” in cerca di visibilità”.

    Anche in questo caso, secondo il pedagogo, è utile la “memoria dei successi”: discutendone, si aiuta il bambino a tornare visibile. Ed è utile farlo in forma visibile, magari creando un “calendario dei successi”, o una “scatola dei successi”, che contengano l’indicazione di tutti i traguardi raggiunti.

    www.nostrofiglio.it/

     
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    Zia e nipote: un legame fondamentale per lo sviluppo dei bambini




    Zia e nipote

    Il rapporto che si instaura tra zia e nipoti è il migliore in assoluto. Una zia amorevole, presente e divertente, rappresenta per il bambino un punto di riferimento stabile e a lungo termine. Un legame indiscutibilmente sincero, vero, profondo che regala emozioni sia alla persona adulta che veste i panni della zia sia al bambino in quanto nipote.

    Il bello dell’essere zia sta nella condivisione di momenti divertenti e spassosi, nel distribuire coccole e risate a perdifiato. Zia e nipote possono approfittare di una relazione senza limiti, senza esagerazione per ciò che riguarda il rispetto delle regole. Con una zia infatti tutto è concesso. È un legame essenziale proprio come quello che lega i nipoti ai propri nonni. Ma in tal caso la differenza di età permette alla relazione tra zia e nipote maggior dinamismo e complicità.

    La giornata degli zii che celebra la loro presenza nella vita degli adorati nipoti è il 26 luglio. Il rapporto con gli zii, quando si ha la possibilità di averli, è davvero speciale tanto che quando i nipoti cresceranno avranno sempre un punto di riferimento solido su cui poter contare. A volte può accadere che un figlio non riesca a confidarsi con un genitore e trova nella zia o zio una sorta di sostituto dal quale ricevere consigli e supporto.



    La zia e il nipote non si scelgono ed è raro che possano aver costruito un rapporto opposto alla complicità. Gli zii sono presenti sin dalla nascita dei nipotini e seguono passo dopo passo le loro esperienze i loro primi passi verso un mondo sconosciuto. Vi sono moltissime frasi sugli zii o aforismi sulle zie che sottolineano le caratteristiche di questo stretto ed intenso legame.

    Qualche esempio? “Solo una zia può regalare abbracci come una madre mantenere segreti come una sorella parlare d’amore come un’amica”. Tutte le frasi sulle zie sottolineano l’importanza di questa relazione così intensa e duratura. Inizialmente sono i nipoti ad aver bisogno degli zii ma ricordiamo che crescendo generalmente la relazione si inverte.

    www.passionemamma.it/

     
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32 replies since 20/3/2011, 17:25   3508 views
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