i bimbi..e le prime scoperte...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Lussy60
     
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    Alla scoperta dei cinque sensi

    42-22997445-

    I sensi, nei bambini, si sviluppano prestissimo. Alcuni, come l'udito, si affinano già nella pancia della mamma. Altri, come la vista, tenderanno a perfezionarsi man mano che il piccolo cresce.

    Quando è ancora nel pancione

    Un'attivazione precoce, che consente al feto di entrare in contatto con il mondo esterno fin dalla vita intrauterina. Per questo, al momento della nascita, il bebè è portato a riconoscere la voce materna. Quale occasione migliore per comunicare con il proprio bambino, giocando con i suoi primi movimenti! Una leggera pressione del dito sulla pancia fa da richiamo: il bambino reagisce e... si mette in moto. È questa una prima forma di comunicazione affettiva resa possibile dalla stimolazione sensoriale. Ciò che cambia con la nascita è che al piccolo mondo dell'utero ne subentra uno ben più vasto, fitto di stimoli. Il normale sviluppo delle capacità percettive è legato all'esperienza. Per questo motivo, è importante che i genitori - e l'ambiente circostante - aiutino il neonato a esercitare le sue competenze di base. Vediamo come.

    Associare più sensi: udito, tatto e vista

    "Per stabilire una buona educazione sensoriale, tutto il corpo del bambino deve partecipare a una determinata esperienza", spiega Daniela Bavestrello, psicoterapeuta dell'infanzia. "È bene, infatti, che i suoni siano il più possibile associati a sensazioni fisiche. Abituiamoci a parlare al bambino mentre gli si cambia il pannolino, lo si culla o gli si fa il bagnetto. La vista della mamma, il massaggio dell'acqua, il suono delle parole e il calore del bagnetto rappresentano un ottimo 'allenamento' per i sensi del piccolo. Per lo sviluppo dell'associazione vista-udito, possiamo sfruttare il suono del carillon delle giostrine: il bambino le seguirà con lo sguardo e, contemporaneamente, sarà coinvolto dalle melodie".

    L'olfatto e il gusto

    Ricordate l'immagine di Linus, l'amico di Snoopy, e la sua inseparabile copertina azzurra? Il perché di questo attaccamento è presto svelato. "Mantenere il contatto con gli odori familiari - pensiamo al bambino che stringe a sé la maglia della mamma - da un lato ha un effetto rassicurante e, dall'altro, rappresenta per il piccolo un modo per riconoscere la realtà che lo circonda. Non preoccupiamoci degli odori sgradevoli: questa percezione, nel neonato, non esiste ancora", puntualizza l'esperta.

    "Per quanto riguarda, infine, il gusto - l'ultimo dei sensi a svilupparsi – non dobbiamo avere troppa fretta di far assaggiare al bambino sapori differenti. Per facilitare la fase dello svezzamento, è sempre valido il consiglio di sfruttare le sensazioni positive che provengono dagli altri sensi: un suono particolarmente accattivante, un colore gradevole e anche la possibilità di toccare gli oggetti". I genitori sono chiamati, quindi, a dare un ordine al flusso di sensazioni che il bambino percepisce, dotandole di significato. Soprattutto la mamma: il punto di partenza da cui il piccolo inizia a organizzare tutte le altre percezioni visive.



    Articolo di Elisa Fontana



    Le prime amicizie

    PX025064

    La prima persona che il bimbo "incontra" è la mamma, poi si accorge della presenza del papà e, via via, allarga le sue conoscenze. Prima dei 18 mesi, però, è difficile che i bambini facciano amicizia: ognuno gioca per conto proprio, senza badare a quello che fanno gli altri.

    In seguito, con lo sviluppo del linguaggio, i primi rapporti sociali vengono favoriti e tendono a consolidarsi e diventare duraturi. Nascono le prime profonde amicizie, che spesso si esprimono non tanto con le parole, quanto, soprattutto, con il linguaggio del corpo (baci e abbracci), più diretto e "universale". Intorno ai 3 anni, ossia al momento del "debutto ufficiale" nella società con l'ingresso alla scuola materna, il bambino possiede tutti gli strumenti per stringere legami con gli altri, perché è in grado di comprendere meglio le loro esigenze e di farsi capire.

    Cosa fare

    All'inizio, i bambini vanno aiutati a fare amicizia. È giusto creare occasioni d'incontro, sia se il bambino è figlio unico, sia se ha fratelli. Confrontarsi con gli altri non può che essere un'opportunità preziosa per arricchire il proprio patrimonio di esperienze e maturare.

    La presenza degli adulti, però, man mano che i piccoli crescono, dovrebbe diventare sempre più discreta, soprattutto verso i 3 anni. Questo perché è importante che i piccoli imparino a cavarsela da soli e trovino un "loro" modo di stare insieme.

    È soprattutto nel rapporto con i coetanei che il piccolo impara valori come la lealtà e il rispetto. Insegnagli, anche con l'esempio, a essere generoso, a dividere la merenda o a prestare il suo giocattolo preferito. Fagli capire che si devono rispettare le esigenze degli altri. Ad esempio, quando si gioca con gli amici, si deve imparare a rispettare i turni.

    Cosa evitare

    Ci sono bambini più estroversi, altri più "chiusi". Non è questione di pregi o difetti, ma di caratteristiche personali. Se un piccolo fa più fatica a stringere legami con gli altri, è un errore fare confronti o affibbiargli etichette precostituite, dicendogli ad esempio: "Sei troppo timido". Lo diventerà ancora di più, perché non si sentirà capito.

    Un bambino introverso non deve essere mandato allo sbaraglio, costringendolo a frequentare i coetanei. Meglio procedere con gradualità, proponendogli incontri in un "contesto" rassicurante, con uno o due amichetti della sua età, meglio se a casa sua. Un rapporto a due è meno impegnativo, ma comunque molto utile per imparare a sentirsi a proprio agio e ad aprirsi di più.

    Evita di usare parole come "simpatico" e "antipatico" riferendoti agli amichetti di tuo figlio. Questo per non abituare il bambino a dividere i suoi compagni in due categorie: un atteggiamento che può limitarlo nei rapporti con gli altri. Piuttosto, aiutalo a scoprire i lati buoni di ciascuno e a far leva su quelli per intrecciare un'amicizia.

     
    Top
    .
32 replies since 20/3/2011, 17:25   3509 views
  Share  
.