Nel pancione della mamma.

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    La mamma trasmette al bimbo la felicità


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    Molte donne incinta si chiedono quali sensazioni possa avvertire il bimbo nel pancione. "Sentirà se sono felice, stressata o se ho paura?" Secondo gli esperti di vita prenatale, la risposta è sì. Ma non bisogna preoccuparsi troppo, i bebè hanno la memoria corta.


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    La vita nel pancione

    In Cina l’età si calcola in modo diverso da come si fa nel mondo occidentale: al primo compleanno il bambino non ha 12 mesi, ma 21 perché si contano anche i nove mesi trascorsi nel pancione.

    "L’utero è un ambiente protetto, ma il feto non si sente per niente fuori dal mondo", sostiene Ludwig Janus, psicoterapeuta e direttore della Internationale Studiengemeinschaft für pränatale und perinatale Medizin und Psychologie di Heidelberg, in Germania, un istituto specializzato nella medicina e psicologia prenatale. "Ciò significa che il bimbo nel pancione partecipa alla vita della mamma, sente l'ambiente nel quale nascerà".

    Questa consapevolezza è affascinante, ma può diventare anche fonte di stress. Molte donne incinte si chiedono: il feto sente davvero proprio tutto quello che provo? E sentirà i miei dubbi, le mie preoccupazioni e le mie necessità, la mia frenesia? Che cosa devo fare perché stia bene?

    La scienza ha cercato di dare delle risposte, ecco quali sono le scoperte più importanti.


    La mamma passa cibo e sensazioni. Il nascituro non viene solo nutrito, l’organismo materno gli passa anche un sacco di informazioni: la placenta trasmette al bimbo i messaggeri delle sensazioni, gli ormoni. Se, per esempio, la futura mamma è stressata, il livello di cortisolo aumenta. Gli scienziati lo hanno potuto rilevare da misurazioni del sangue del cordone ombelicale: con un ritardo di poche pulsazioni il livello di stress elevato raggiunge anche il feto.

    Allo stress i bambini nel pancione reagiscono in modo diverso: alcuni si agitano, i movimenti sono nervosi, altri si fanno piccoli piccoli, portano gambe e braccia vicinissime al corpo. Ma il bimbo partecipa anche alle sensazioni positive della mamma: le endorfine e gli altri ormoni della felicità arrivano al piccolo non appena la mamma si rilassa, è contenta e felice.

    Ricercatori hanno misurato i flussi cerebrali dei nascituri (alla ventesima settimana) quando la mamma immaginava una situazione particolarmente piacevole: ebbene, è risultato che le oscillazioni delle curve si facevano sempre più piccole e che quindi il bimbo era in grado di godere dei pensieri positivi della mamma.
     
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    Erbe dannose in gravidanza


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    I rimedi naturali non sono considerati da tutti allo stesso modo, per alcuni sono validi in caso di utilizzo preventivo, di riequilibrio generale dell'organismo, e possono funzionare per risolvere una serie di disturbi per i quali i farmaci di sintesi risulterebbero superflui, per altri, invece, sono una vera e propria alternativa ai farmaci.

    Spesso, i rimedi a base di erbe e piante medicinali, sono utilizzati con più leggerezza poiché vengono ritenuti privi di rischi, si tratta però di una convinzione sbagliata in quanto anche erbe e piante officinali possono risultare nocive o inadatte al nostro organismo.

    In caso di gravidanza o allattamento bisogna prestare ancor più attenzione, particolari sostanze di certe erbe possono attraversare la placenta e causare danni più o meno gravi alla futura mamma o al piccolo.

    Considerando i possibili rischi, è quindi assolutamente sconsigliata l'assunzione di erbe nel primo trimestre, così come non si assumono farmaci. Durante il primo periodo di gestazione l'assunzione di erbe medicinali o farmaci potrebbero causare malformazioni congenite (teratogenesi); il periodo di maggior rischio va dalla terza all'undicesima settimana di gravidanza. E' bene comunque specificare che l'assunzione di queste sostanze possono avere effetti dannosi sul feto in qualsiasi periodo della gravidanza.

    Superato il primo trimestre, se proprio si devono assumere delle erbe, si dovrebbero utilizzare per brevi periodi e sempre sotto controllo medico. Se determinate sostanze, come ad esempio una tazza di camomilla, sono assolutamente sicure per una donna incinta, molte altre erbe possono provocare dei seri problemi durante la gravidanza.


    Di seguito riportiamo un elenco delle principali erbe officinali da evitare durante la gravidanza e l'allattamento.

    Nome italiano

    Nome latino

    Indicazione

    Motivo per cui è controindicata in gravidanza

    Agnocasto Vitex agnus castus Sindrome premestruale Possibili effetti androgenizzanti
    Artiglio del diavolo Harpagophytum procumbens Malattie infiammatorie articolari Possibile azione sulla muscolatura uterina
    Bardana Arctium lappa Acne, dermopatie, insufficienza epatica Possibile azione sulla muscolatura uterina
    Camomilla Matricaria chamomilla Lievi stati d'ansia e disturbi gastrointestinali Stimola le contrazioni dell'utero
    Camomilla Romana Anthemis nobilis Gastrite cronica Stimola le contrazioni uterine
    Centella Centella asiatica Insufficienza venosa arti inferiori Possibile azione rilasciante la muscolatura uterina
    Cimicifuga Cimicifuga racemosa Disturbi della menopausa Dilata i vasi uterini
    Ginseng Panax ginseng Stati di affaticamentoNeurastenia Interferenza con l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene
    Idraste Hydrastis canadensis Vaginiti Irritante la mucosa uterina
    Iperico Hypericum perforatum Depressione medio-lieve Inibitore delle MAOStimola le contrazioni dell'utero
    Kava kava Piper methysticum Stati d'ansia Può causare perdita del tono dell'utero
    Liquirizia Glycyrrhiza glabra Gastrite e ulcera Effetti mineralocorticoidi
    Momordica Momordica charantia Riduzione assorbimento glucidico Stimola le contrazioni dell'utero
    Ortica Urtica dioica Malattie infiammatorie articolari Stimola la muscolatura uterina
    Partenio Tanacetum parthenium Profilassi dell'emicrania Dilata i vasi uterini
    Pausinystalia yohimbe Pausinystalia yohimbe Disturbi dell'erezione Può aumentare la pressione arteriosa
    Rosmarino Rosmarinus officinalis Cirrosi, litiasi Attività procinetica
    Schizandra (cinese) Schizandra chinensis Antistress Stimola le contrazioni uterine
    Sedano Apium graveolens Nefropatie Stimola le contrazioni dell'utero
    Tribulus Tribulus Anabolizzante Può interferire con lo sviluppo fetale
    Trifoglio Trifolium pratense Coadiuvante terapia ormonale sostitutiva in menopausa Attività simile a quella dei fitoestrogeni (agonista/antagonista dei recettori per gli estrogeni)
    Uncaria tomentosa Uncaria tomentosa Malattie infiammatorie articolari Non esistono dati sufficienti
    Uva ursina Arctostaphylos uva-ursi Cistiti e uretriti Vasocostrittore
    Witania (Ginseng indiano) Withania somnifera AntiflogisticoAnalgesico Stimola le contrazioni uterine
     
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    TALASSEMIA, LA DIAGNOSI PRENATALE SI FA CON LA CELOCENTESI


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    La nuova tecnica, meno invasiva, è stata messa a punto da ricercatori dell’ospedale Cervello di Palermo. Consente di avere i risultati già al 2° mese di gestazione, uno prima dell’amniocentesi
    Roma 10/03/11 - La diagnosi prenatale delle emoglobinopatie, come la Talassemia, che in Italia conta oggi circa 8.000 malati e un numero molto di più alto di portatori sani, si può fare attraverso una tecnica nuova. Si chiama Celocentesi, consente di avere un risultato certo già al secondo mese di gestazione, non implica di mettere l’ago nel pancione della mamma e nemmeno di forare il sacco amniotico.

    Lo studio, che dimostra la validità e la fattibilità di questo nuovo procedimento precoce e meno invasivo, è appena stato pubblicato sul on line sul British Journal Haematology*, a firmarlo sono ben 11 ricercatori italiani – oltre che da uno greco ed uno inglese – tutti provenienti dall’Ospedale V. Cervello di Palermo, l’unico dove attualmente è già possibile effettuare questa tecnica. Il raggiungimento di questo importante risultato da parte dell’equipe guidata dal prof. Aurelio Maggio, direttore di Ematologia II all’ospedale palermitano è stato reso possibile dal connubio tra un’eccellenza della ricerca italiana, in particolare siciliana, e l’iniziativa di soggetti privati. Lo studio, svolto con la collaborazione del ginecologo greco George Makrydimas, è stato finanziato, infatti, dalla Fondazione Franco e Piera Cutino Onlus.

    Lo Studio è stato compiuto nell’arco di 3 anni su 111 gravidanze a rischio talassemia: in un solo caso le cellule presenti prelevate non sono state sufficiente per la diagnosi, negli altri 110 casi i risultati sono stati sempre confermati dalle amniocentesi di controllo. La celocentesi ha dunque dimostrato di poter dare risultati certi al cento per cento e già dal 2° mese di gravidanza, uno prima della villocentesi: è questo il principale, ma non unico vantaggio. Il prelievo avviene, infatti, attraverso la vagina, senza dover perforare sacco amniotico e placenta, in poche parole senza più ago nel pancione e con ridotti rischi di provocare malformazioni al feto.

    “Di fronte a una diagnosi di talassemia oltre il 90 per cento delle coppie sceglie l’interruzione di gravidanza - spiega Aurelio Maggio – Anticipare i risultati al secondo mese consente di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) e non all’aborto terapeutico, con un beneficio per la donna sia fisico che emotivo. Ma l’aborto non è la sola prospettiva. Va detto infatti che questa tecnica è nata nell’ambito di un ‘progetto guarigione’ dalla talassemia che portiamo avanti da anni. Tale progetto prevede la ricerca nel settore del trapianto in utero, che rappresenta la possibilità per le coppie di avere una cura per il feto. Abbiamo dimostrato che il feto è già immunocompetente a 12 settimane; questo significa che per sperare in un buon esito del trapianto in utero bisognava anticipare i tempi a prima della 12 settimana, quando il feto dovrebbe essere più immunotollerante: da questa esigenza è nata la celocentesi”.

    “I primi studi sulla celocentesi sono stati fatti in Inghilterra nel 1993 – spiega George Makrydimas – ma allora la tecnica esponeva al rischio di aborto. Successivamente gli studi fatti in Grecia hanno avuto risultati migliori. Il prof. Maggio ha intuito che poteva essere la strada per anticipare i tempi della diagnosi prenatale e così è nata la nostra collaborazione. In questi tre anni ho eseguito personalmente i prelievi ma, a breve, anche i ginecologi di Palermo saranno in grado di farlo in maniera corretta e sicura. Ora, poi, stiamo valutando di studiare la possibilità di estendere questo tipo di diagnosi anche ad altre malattie, come la Fibrosi Cistica e la Sindrome di Down”.

    “Questa ricerca – commenta Giuseppe Cutino, presidente della Fondazione in memoria della sorella morta a causa della malattia – è costata oltre 70 mila euro in 3 anni, i risultati dimostrano che sono stati ben spesi. Ora stiamo ultimando la costruzione all’Ospedale Cervello di Palermo di un nuovo padiglione per la talassemia con un piano adibito a casa albergo per le famiglie dei pazienti. Per questo risultato dobbiamo ringraziare anche altre realtà, tra le quali Enel Cuore onlus, l’Assessorato alla Salute della Regione, la stessa Azienda Ospedaliera e Rosario Fiorello nostro testimonial per il sostengo che ci hanno dato e Chiesi Farmaceuti”.

    A dicembre, in una conferenza stampa, erano state date già le anticipazioni su questo nuovo procedimento. Avevano partecipato due dei più grandi esperti italiani della malattia: Lucio Luzzatto direttore dell’Istituto Toscano dei Trapianti e Renzo Galanello direttore struttura complessa microcitemie ed altre malattie ematologiche ospedale microcitemie di Cagliari.
     
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    Donna incinta: percepiscono le bugie

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    La gravidanza rende le donne più sensibili. Tutto dipende dagli ormoni, come quando abbiamo il ciclo, che ci rendono iper emotive: si piange per un film stupido e ci si arrabbia per una parola detta male. Insomma l’umore va in altalena e si sta molto più sulla difensiva. Perché? Secondo quanto ho letto su La Stampa di oggi, la spiegazione potrebbe essere facilmente ricondotta al senso di protezione e sopravvivenza che si acuisce in questo periodo della vita e, ancora di più una volta partorito. È il tipico atteggiamento di protezione verso la prole che fa di tutte le femmine del regno animale delle potenziali “tigri”.


    Alcuni ricercatori inglesi hanno voluto approfondire il tema per capire quale fosse la capacità delle mamme incinte di “leggere” nei volti delle persone le intenzioni e i sentimenti non espressi verbalmente. Dai risultati è emerso che i volti che, secondo le mamme, esprimevano sentimenti di felicità o sorpresa erano stati associati esattamente all’emozione corrispondente in entrambe le fasi della gestazione in modo abbastanza preciso, mentre per quanto riguardava i volti collegati a espressioni negative come rabbia, paura le associazioni erano maggiormente precise nel test avvenuto durante l’ultima fase delle gravidanza.

    La spiegazione potrebbe essere che nella fase terminale ci sono maggiori concentrazioni di ormoni e, in vista dell’imminente parto, l’attenzione vigile viene esaltata per il già citato discorso della protezione di prole e famiglia. State attenti, soprattutto voi papà, prima di mentire o nascondere i sentimenti (specie se negativi) a una donna in attesa sarà meglio pensarci due volte.
     
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    Yoga in gravidanza: perchè farlo fa bene


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    Lo yoga è una disciplina davvero consigliata in gravidanza: durante i nove mesti di gestazione infatti, il nostro corpo è soggetto a moltissimi cambiamenti. Lo yoga aiuta a rilassarsi e ad avere la percezione del nostro corpo: anche nel parto, controllare la respirazione con la tecnica yoga, diventa importantissimo. Anche il fisico trae i suoi benefici da questa disciplina: in più, durante i corsi possiamo anche incontrare tante donne nella nostra situazione e scambiare con loro idee e consigli. Una ginnastica per mente e corpo che tutti consigliano anche nei nove mesi di gravidanza.



    E’ chiamata pregnancy yoga, la disciplina che consente alle donne in attesa di praticare movimenti ben calibrati e che aiutano anche la respirazione. Capire i cambiamenti del proprio corpo è fondamentale nei mesi di gestazione: lo yoga aiuta in questo senso, oltre a farci respirare in modo corretto.

    Da non sottovalutare anche i benefici dello yoga legati al travaglio: in questo modo possiamo avere un controllo maggiore del dolore e del nostro corpo. Il rilassamento pre-parto può essere fatto con la tecnica dello yoga.

    Attenzione però perché si tratta sempre di un’attività fisica in gravidanza: parlate con l’istruttore e comunicate loro il mese di gravidanza ed eventuali problemi riscontrati.

    Quando la gravidanza va oltre il quarto mese, attenzione a certi movimenti che possono far male alla schiena e alla colonna vertebrale. Negli ultimissimi giorni scegliete esercizi da fare in piedi.
     
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    Fumo in gravidanza: qualche consiglio pratico per smettere


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    Il fumo durante la gravidanza fa male, è un dato di fatto. In realtà fumare è nocivo sempre, e per questo motivo sarebbe auspicabile che tutte le persone che indulgono in questo vizio (peraltro costoso), si prendano la responsabilità della propria salute e smettano con le “bionde”. Lo so che questo genere di commenti da’ un po’ fastidio, suona come un rimprovero “bacchettone”, però è la pura verità. Durante la gestazione, una donna fumatrice non deve più solamente preoccuparsi di sé, ma anche del feto che cresce nel suo utero. Il fumo che il bebè assorbe dalla madre può recargli gravi danni, e, addirittura, indurre un parto prematuro.


    Ottime ragioni per accantonare le sigarette, almeno per i nove mesi della dolce attesa. Il problema è, come? Soprattutto per una donna che sia rimasta incinta non proprio consapevolmente, cioè che si accorga non immediatamente di aspettare un bambino, dover poi smettere di fumare di botto, da un giorno all’altro, non è semplice. Ecco, di seguito, qualche semplice consiglio pratico per “dimenticare” le amate bionde per il tempo della gravidanza e, perché no, anche oltre! Tutta salute guadagnata.

    Intanto è opportuna una bella pulizia: non solo i pacchetti sparsi per la casa, ma anche accendini e posacenere (questi ultimi regalateli o sistemateli in ripostiglio, lontani dalla vista)
    Coinvolgete i vostri cari! Metteteli al corrente del vostro intendimento e cercate il loro supporto, specie quando vi assale la tentazione
    Ricordate sempre che lo state facendo per vostro figlio. A tale scopo, tenetevi a portata di mano (in borsa e nei luoghi dove sostate più a lungo, in macchina) una riproduzione dell’ecografia più recente. Vedrete che la foto del vostro bebè sarà il deterrente più potente
    Se fumate soprattutto in concomitanza dei pasti, cercate di apportare qualche piccola rivoluzione per “disinstallare”, diciamo così, il riflesso condizionato. Cambiate orari, o luoghi, o tipo di cibo. Se, ad esempio, il gusto della nicotina lo associate al caffè, fate colazione con il tè, o con del caffè d’orzo (peraltro più adatti in questo periodo), e mangiate in compagnia, in modo che chi sta con voi, sapendo del vostro “fioretto”, vi dia una mano a non cedere alla tentazione
    Non colpevolizzatevi, naturalmente, se qualche tiro vi “scappa”, però stabilite una data (non quella del parto, ovviamente!) in cui smettere del tutto, e siate sempre focalizzate sull’obiettivo
    Cercate attività alternative che vi gratifichino, e che sostituiscano il momento della sigaretta. Una pausa relax – un massaggio, una passeggiata, shopping, un libro che vi piace – che vi faccia scordare che avevate voglia di fumare
     
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    Come fare per decidere in “anteprima” se avere un bambino o una bambina

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    dopo aver avuto 15 femmine di fila vuoi un maschietto per perpetuare la discendenza? oppure dopo una squadra di calcio maschile vuoi una dolce femminuccia? allora leggi questa guida!!


    Istruzioni
    1
    questa e’ una guida semiseria, ovviamente penso che l’unico e solo che decida il sesso di un bambino sia Qualcuno piu’ in alto di noi e che l’importante sia la salute di un figlio, pero’ le cose che vi spieghero’ sono il risultato di ricerche scientifiche americane ( mi sembra clinica Mayo ma non sono sicurissima) che ho sperimentato su di me personalmente e su un sacco di amici e parenti con risultati del 100%!!!
    2
    primo: il sesso del bambino dipende solo ed esclusivamente dalla donna e dal suo ph interno.. si puo’ cambiare il livello di acidita’ mangiano alcuni cibi o eliminandone altri..
    3
    per avere un maschietto bisogna iniziare almeno 6 mesi prima del concepimento a nutrirsi con alimenti ricchi di sodio (controllare regolarmente la pressione, perche’ si rischia di alzarla, anche se per soli 6 mesi non dovrebbe succedere)
    4
    alimenti ricchi di sodio non vuol dire aggiungere sale a go-go, ma cibarsi di carne, verdure come pomodoro o sedano bere un acqua ricca di sodio e sali minerali ed evitare latticini dolci e alimenti ricchi di potassio (banane ecc..)
    5
    per avere una femminuccia fare esattamente il contrario, eliminare sodio e alimenti che ne contengono ( affettati formaggi stagionati ecc..) e nutrirsi principalmente di alimenti ” dolci” pasta, banane, patate, latticini freschi ecc.. basta fare un giro su internet per fare una lista degli alimenti: ricchi di sodio e poveri di potassio per un maschio , poveri di sodio e ricchi di potasso per una femmina
    6
    in poche parole la spiegazione scientifica e’ questa: mangiando alimenti che non contengano sale si crea all’interno del nostro corpo un ambiente “ostico ” per il cromosoma y che determina il sesso maschile, percio’ avremmo femmine e viceversa…
    7
    potete fare un piccolo test per rendervi conto se e’ vero, se conoscete qualche famiglia che ha solo femmine o solo maschi, chiedete alla mamma che alimenti preferisce mangiare, se e’ piu’ tipo da “dolce” o “salato” vi stupirete…:)
     
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    Lampada nell’attesa
    Occhio alle macchie

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    Concedersi qualche seduta di lampada abbronzante non è controindicato in gravidanza. “L’unico rischio è stimolare una produzione eccessiva di melanina nella pelle della futura mamma e favorire la comparsa del cloasma gravidico”, commenta Arianna Prada, ginecologa dell’Ospedale San Paolo di Milano e consulente dell’Associazione per lo Studio delle Malformazioni, “lo stesso pericolo che si corre esponendosi al sole durante l’attesa”. Aggiunge Daniele Innocenzi, dermatologo dell’Università di Roma La Sapienza: “Alle future mamme raccomando di rispettare alcune regole di prudenza: evitare esposizioni troppo prolungate, utilizzare una crema protettiva adatta al proprio tipo di pelle e, terminata la seduta, applicare un'abbondante dose di crema idratante. L’esposizione alle lampade, inoltre, è sconsigliata a coloro che hanno già un cloasma gravidico manifesto".
     
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    Sono nel pancione



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    Lo sapete che è stata avanzata l'ipotesi che l'incontro tra la cellula germinale maschile e femminile trasmetterebbe non solo il patrimonio genetico, ma anche un'impronta affettivo-emozionale e relazionale?

    Secondo molti autori (R. Turner, J.Charon, D.Bohm, F.Capra, H.Strapp) esiste accanto al DNA anche un DNA emozionale che memorizza al momento del concepimento ogni emozione, vissuto, sentimento, pensiero vissuto da voi.

    Tutte le fasi successive della gravidanza seguono questa impronta, ricordate che avete una grande responsabilità nei miei confronti e che chi ben comincia è a metà dell'opera: cominciate con e per amore!

    Come mi sviluppo



    1° mese

    3^ settimana
    L'ovulo della mamma (ovocita) viene fecondato e si impianta nella cavità uterina. Eccomi qua, mi sistemo al calduccio nell'utero della mia mamma, che dovrebbe essere un luogo molto tranquillo e pieno di gioia e amore.

    Mamma, io lo sento se tu mi vuoi e se mi ami già e questo mi fa decidere di rimanere qui con te! Non farti prendere da tutte le altre preoccupazioni quotidiane, da questo momento tu sei un luogo sacro e nascondi il segreto della vita. Preoccupati solo di me.

    Papà, tu sei il custode del nostro benessere, fai in modo che la mamma si senta al sicuro, protetta e amata e io sarò felice!

    4^ settimana

    All'interno dell'utero della mamma si forma il "sacchetto" che mi ospiterà (sacco gestazionale). Adesso mi chiamano "embrione" e mi chiameranno "feto" a partire dalla 12^ settimana di gravidanza. All'interno del mio corpicino cilindrico si sviluppano delle aree specializzate chiamate "somiti" dalle quali si formeranno scheletro e muscoli.

    Il tuo sangue mi porta tutto il nutrimento necessario attraverso la mia "pelle": è l'inizio della circolazione utero-placentare.


    2° mese



    5-6^ settimana
    Il mio cuore comincia a pulsare! Si formano i primi rudimenti del mio corpo... piano piano potrò sentire anche con i sensi quello che già sento dentro. Si abbozzano i miei occhi, le prime strutture cerebrali, il fegato, l'orecchio esterno, l'esofago, lo stomaco, i genitali esterni e la tiroide.

    A 6 settimane la testa e il collo formano la metà del mio corpo, le braccia sono corte, appaiono testicoli o ovaie, fegato, pancreas, reni, intestino e polmoni. Il cuore pompa sangue. Si completa il sistema nervoso centrale e si costituiscono i principali centri del cervello: talamo, ipotalamo e cervelletto. Compaiono i primi riflessi, posso succhiare e stringere, posso manifestare preferenze e reazioni che sono solo mie!

    7^ settimana
    Cominciano a vedersi le mie braccia e le mie gambe, il pancreas e i reni. Ho il cordone ombelicale! La mia corteccia cerebrale comincia a formarsi.

    8 settimana
    Mi si stanno formando le mani e i piedi, ho anche le dita!

    Comincio a manifestare reazioni motorie a stimolazioni facciali.

    Peso circa 1 grammo e sono lungo 1,6 cm.


    3° mese



    9-10^ settimana
    Se mi guardi puoi già vedere il mio naso e le mie orecchie. Si stanno già formando le mie prime "gemme dentali" che si svilupperanno in denti! Si sviluppano anche le ossa, i muscoli, i nervi ed i grossi vasi. La mia testa occupa 1/3 di tutto il mio corpo e la mia parete addominale non è ancora completa e c'è un'ernia ombelicale fisiologica. Adesso si può vedere comparire il cosiddetto corpo calloso, cioè la struttura nervosa che collega i due emisferi cerebrali. Mi muovo per oltre il 12% del tempo, comincio a bere il liquido amniotico.

    11-12^ settimana
    La mia ernia ombelicale fisiologica scompare, perché le anse intestinali sono rientrate completamente nella cavità addominale. Nel mio pancreas si formano le isole di Langherans che sono responsabili della produzione di insulina. Le gemme dentali si trasformano in abbozzi di denti.

    Se sono un maschietto nei miei genitali si sviluppa il glande.

    Se sono una femminuccia si presenta un primo abbozzo dell'utero.

    Sono capace di chiudere la bocca, inghiottire e posso manifestare il singhiozzo.

    Adesso peso circa 14 grammi e sono lungo 7 cm.

    4° mese



    Il meconio, la "cacchina" verdastra che espellerò poco dopo la nascita, è già presente nell'intestino. La mia pelle è sottilissima, trasparente, senza neanche un pelo! La mia tiroide comincia già a funzionare. La vescica e l'uretra sono ben sviluppati.

    I genitali esterni si differenziano.

    A 16 settimane se mangi qualcosa che mi piace bevo il liquido amniotico con gusto e se illuminano la tua pancia violentemente giro la testa infastidito e mi aumenta il battito cardiaco!

    Se non sono il tuo primo bambino intorno alle 18/19 settimane puoi già sentirmi!

    Se sono il tuo primo bimbo aspetta intorno alle 20 settimane: da questo momento, mamma, puoi sentire che mi muovo! All'inizio forse non capirai che sono io, forse ti sembreranno solo piccoli movimenti intestinali, forse sentirai come un leggero battito d'ali, invece sono io, ascoltami!

    Mamma, se tu non sei tranquilla, non riesco a muovermi come vorrei perché mi sento stretto nel pancione! Se fumi non riesco ad ossigenarmi bene e non posso muovermi e crescere a sufficienza!

    Ora peso circa 105 grammi e sono lungo circa 15 cm.

    5° mese



    La mia pelle è tutta grinzosa! Comincio a mettere su la mia prima "ciccietta".

    Nel pancreas inizia la produzione di insulina da parte delle isole di Langherans.

    I genitali esterni di differenziano definitivamente.

    A 20 settimane sono in grado di muovere bene braccia e mani e sono capace di toccare a afferrarmi le mani e i piedi e il cordone ombelicale. Possiedo tutti i moduli del movimento della specie umana e anche di più, poiché con l'andar del tempo ne perdo qualcuno e non ne acquisisco altri.

    A 22 settimane sono capace di succhiare e ogni volta che mi muovo aumenta il mio battito cardiaco.

    Adesso peso in media 310 grammi e sono lungo circa 23 cm.

    6° mese



    La mia pelle è sempre grinzosa e adesso è ricoperta in maniera uniforme da una sottile lanugine (detta lanugo). I miei denti sono già sviluppati e presentano smalto all'esterno e polpa all'interno. Le mie unghiette sono solo all'inizio, ma ci sono!

    Nel cervelletto (organo deputato alla coordinazione motoria) inizia a svilupparsi la corteccia, ovvero la parte superficiale, sviluppo che si completerà un anno e mezzo dopo la mia nascita.

    A 25 settimane mi eccitano i rumori forti e improvvisi. Mi calmo se la mamma mi parla con dolcezza e mi canta una canzoncina.

    Peso mediamente 640 grammi e sono lungo circa 29 cm.


    7° mese



    Le mie palpebre sono già separate (palpebra superiore ed inferiore) e i padiglioni auricolari sono addossati alla testa.

    Se sono un maschio i testicoli non sono ancora discesi nello scroto mentre se sono una femmina sono già evidenti il clitoride, le piccole e le grandi labbra.

    A 30 settimane mi piace ascoltare il mio cuore.

    Adesso peso circa 1670 grammi e sono lungo circa 40 cm.


    8° mese



    Finalmente la mia pelle è un po' meno grinzosa... però la lanugine c'è ancora! Divento sempre più "rotondo"... ingrasso a vista d'occhio!

    Ora peso più o meno 2400 grammi e sono lungo circa 45 cm.

    9° mese



    A 39 settimane dormo per il 95% del tempo.

    Ora devo solo mettere su peso... sono pronto per nascere!


    Alla nascita peso in media 3300 grammi e sono lungo circa 50 cm.

    Come si sviluppano i miei organi di senso

    A soli tre mesi di gestazione tutti i miei organi sono completi, ora dovrò solo perfezionarli!

    Tatto


    Per me essere toccato e accarezzato con amore è importante anche più del cibo! Non preoccuparti solo di quello che mangi, di quanto ingrassi, dei valori degli esami del sangue... io sono qui e ho bisogno di sentirmi amato! Quando ti muovi, il liquido amniotico si muove e io me ne sto beato a sentire il dondolio e il massaggio che mi fa, dovrà essere così anche quando nascerò!

    Già dalla 6 settimana di gestazione si formano le vie necessarie a portare le sensazioni tattili dalla pelle al cervello. A 8 settimane la mia pelle è già completa: percepisco il contatto, il caldo, il freddo, il dolore. Se a 9 settimane mi solleticano il piedino io sento, contraggo le dita e sposto la gamba per essere lasciato in pace.

    La pelle è il mio primo e più fine strumento per comunicare, già dal 4 mese di gestazione se tu ti metti in posizione scomoda per me io te lo faccio capire e se io ti faccio male basta che tu me lo faccia capire, toccandomi o premendo fermamente la mano sulla schiena, e io mi sposterò.

    Mi piace se mi appoggi le mani sul sederino e respiri dolcemente... puoi già tenermi in braccio da quando sono nel pancione, tienimi, accarezzami, fammi muovere... io risponderò con gioia e tu imparerai a conoscermi, a capire cosa mi piace e cosa mi infastidisce, sarà più facile comunicare quando sarò nato!

    Prova a immergerti nell'acqua e a ritornare a quando anche tu stavi nell'utero, ti sentirai vicino a me e io mi sentirò capito e desiderato, come potremmo iniziare meglio la nostra vita insieme?

    Olfatto


    L'olfatto è presente già nello spermatozoo, che viene guidato alla fecondazione dall'ovulo che emette molecole simili a una scia odorosa per portarlo a lui.

    Dalla 7 settimana di gestazione il nervo olfattivo è formato, a 8-9 settimane possiedo già i bulbi olfattivi e i primi recettori olfattivi primari.

    Io, fin dal 2 mese di gestazione, sento i profumi di quello che mangi e sento anche il tuo odore, gli odori dell'ambiente, gli odori delle persone, degli animali e il profumo della natura, come mi piace!

    Quando sarò nato ti riconoscerò grazie al tuo odore, non metterti il profumo né creme, a me piaci tu e nient'altro!

    Tu potrai farmi sentire tutti i profumi del mondo, immergiti nella natura, respira l'aria pulita, fammi sentire il profumo del mare, dei fiori, della campagna... io cresco e imparo grazie a te!


    Gusto


    Verso la 12^ settimana di gestazione i miei recettori gustativi sono abbastanza maturi e comincio a deglutire, a tre mesi sento tutti i sapori: imparo quello che si mangia nell'ambiente nel quale nascerò, ricordati che quando nascerò preferirò nutrirmi come mi sono nutrito nel pancione! Segnati qual è la tua dieta durante la gravidanza e mantienila inalterata durante l'allattamento, così percepirò continuità e mi sentirò tranquillo perché conoscerò già quei sapori.

    Non importa cosa mangi, se mangi le cipolle, l'aglio, i cavolfiori... qualsiasi cosa tu mangi io imparo ad apprezzarla e l'apprezzerò anche da grande! Ma ricordati di nutrirti correttamente e di mangiare cibi buoni e sani: io mi sto formando ed ho bisogno che i miei mattoni e il mio cemento siano di grande qualità!


    Udito


    Già da prima della 25^ settimana di gestazione posso sentire e reagire agli stimoli sonori. Riesco a percepire molto più di quanto tu creda, mi spavento con rumori molto forti e sobbalzo. Al passaggio di un autocarro muovo braccia e gambe, se sento una voce si modifica il mio battito cardiaco: se la voce è conosciuta il mio battito cardiaco decelera, se la voce è sconosciuta accelera. Distinguo il suono di due sillabe diverse, riconosco se una storia è nuova o l'ho già sentita, capisco se una voce è maschile o femminile e so se tu parli con me o con un'altra persona! Quando sarò nato preferirò la tua voce e se mi avrai cantato una canzoncina e ripetuto una filastrocca durante la gravidanza, la riconoscerò e mi calmerò quando me la canterai.

    Sento il battito del tuo cuore e mi calma molto, anche quando sarò fuori voglio che tu me lo faccia sentire, così mi sentirò a casa!

    Ricordati che i suoni non interessano solo il mio udito, ma tutto il mio corpo, perché le vibrazioni dei suoni agiscono sul mio sviluppo nervoso permettendomi di svilupparmi al meglio.

    Fammi ascoltare tanta musica! E ricordati che in genere la musica punk e rock stressa i bambini, Brahms e Beethoven li agitano, mentre Vivaldi e Mozart li calmano.

    Ma tu ascolta le mie reazioni alla musica e saprai cosa mi piace e cosa no.


    Vista


    Comincio a vedere tra il 4 e il 6 mese di gravidanza: non vivo nel buio completo, ma in una serie di tonalità luminose e di colore che dipendono dal clima, dalla stagione e dal tuo stile di vita. Se ti metti una luce intensa sulla pancia, io mi giro infastidito!

    Vestiti con colori chiari e luminosi, perché i colori mi piacciono e mi stimolano!

    Io, attraverso quello che vedi tu, ricevo messaggi di gioia e positività, guarda cose belle, circondati di bellezza!

    Sono già un bimbo, anche se piccolissimo!



    Lontano dagli occhi lontano dal cuore... finchè non mi hai tra le braccia e non mi vedi fisicamente ti sembra che io non ci sia, che non senta niente, che non sia reale... invece ci sono e, se dobbiamo dare un merito all'uso delle ecografie, possiamo dire che hanno reso visibile ciò che ogni mamma "sente" nel cuore, cioè che il loro bambino c'è, sente e si comporta nel pancione proprio come quando è nato.

    Nel pancione sono "contenuto", mi sento sicuro, per questo dormo beato. Vengo nutrito ogni volta che ho fame, per questo sono tranquillo. Sono sempre con la mia mamma, per questo sono felice.

    Ma se qualcuno interviene dall'esterno a disturbarmi, allora sono già capace di manifestare il mio disappunto, mi agito, sobbalzo se mi spavento, mi giro se mi da fastidio la luce troppo intensa, mi sposto se non sono comodo e... so anche piangere! Si, sono capace di piangere con singhiozzi e lacrime già dalla 24 settimana di gestazione e questo deve farvi riflettere sul rispetto che merito!


    A proposito di ecografie
    Mamma, non mi piace quando fai l'ecografia! Mi disturba sia il calore che emana sia le vibrazioni che produce!

    Io sono piccolo, sono delicato, qualsiasi avvenimento che per te può essere normale, per me è amplificato al massimo!

    I medici ti dicono che è innocua e puoi farne quante ne vuoi, ma tu dì al medico che non si è informato bene, perché l'ecografia è sì molto utile, se utilizzata saggiamente, ma se abusata può provocare danni e questo è stato scientificamente dimostrato (Journal of clinical ultrasound)

    In una gravidanza fisiologica basterebbe eseguire una sola ecografia, l'ecografia cosiddetta morfologica, che ti rassicura sul fatto che io sono sano e sto bene. Le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano non più di 3 ecografie durante la gravidanza.

    Se il tuo medico ti fa l'ecografia ogni volta che ti riceve sappi che non è assolutamente necessario e che puoi rifiutarti di eseguirla.

    Se cerchi nell'ecografia la rassicurazione sul fatto che ci sono e che sto bene, piuttosto fatti seguire durante la gravidanza da un'ostetrica o un'operatrice che sia in grado di spiegarti cosa ti sta succedendo, che ti coccoli, trovi del tempo per parlare con te delle tue paure, delle tue insicurezze, dei tuoi problemi... ogni mamma ha bisogno di tempo per sé e che qualcuno le dedichi del tempo: diventare mamma è un momento di grande sacralità e in questi 9 mesi non c'è spazio per la freddezza, la noncuranza o il fare canzonatorio.

    Frequenta altre mamme, frequenta un buon corso di preparazione al parto, fatti seguire da personale capace che ti faccia sentire protetta e competente: l'ecografia non è indispensabile, non ti dice nulla di me!

    Per incontrarmi veramente devi andare nel profondo del tuo cuore... ed imparare ad amarmi anche se non mi hai mai visto e non sai come sono fatto, questo richiede ogni bambino alla sua mamma.
     
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    E il pancione fa bene al cervello




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    NEW YORK, Usa -- Avere un figlio rende le mamme dei piccoli geni. Lo rivela uno studio americano pubblicato sul Daily Mail.

    “La memoria femminile non si riduce in gravidanza, piuttosto la loro attenzione si concentra sulle cose veramente importanti, come proteggere il neonato” spiega Allen Snyder neuroscienziato australiano.

    Secondo l’esperto il cervello femminile diventa come quello di Albert Einstein, che era solito dimenticare in giro grossi assegni perché troppo impegnato a lavorare sulla teoria della relatività.

    Lo studio americano, condotto su femmine di ratto in gravidanza ha sostenuto l’idea che a vere figli rende le donne più intelligenti e suggerisce che l’ippocampo, area cerebrale responsabile di memoria e apprendimento, può creare nuove connessioni neuronali durante i nove mesi di attesa.

    La maternità, regala inoltre alle donne, un più acuto senso della vita. Le donne in maternità superano nettamente le altre nei test di percezione visiva, vantaggio che consente di percepire eventuali minacce per il neonato.

    Tutto grazie all’ossitocina, un ormone che le donne producono per stimolare il parto e la produzione di latte, che funge anche come una sorta di antidepressivo naturale, inibendo gli ormoni dello stress.

    “Avere un figlio influisce anche sul rischio di avere un tumore, per lo più in modo positivo” spiega Lucy Boyd epidemiologia britannica del Cancer Research.

    Daniele Marucci
     
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    Vita prenatale tra scienza e fantasia



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    Nel pancione



    Con soli 150 dollari, una mamma americana può acquistare un apparecchio che diffonde la registrazione di diversi battiti cardiaci. Tenuto sul pancione per un’ora al mattino e una al pomeriggio, tutti i giorni compresi tra la 18ª e la 32ª settimana di gestazione, secondo il fabbricante, il congegno dovrebbe stimolare il bambino a distinguere tra il cuore materno e i suoni estranei. Il manuale accluso assicura che, una volta nati, i bebè trattati con questo metodo saranno più tranquilli e comunicativi e alle scuole elementari si dimostreranno più svegli e ricettivi. Facendo qualche ricerca su Internet, in commercio si possono reperire altri strumenti prenatali, come “marsupi” sonori per somministrare musiche e lingue straniere al feto e persino un ecografo tascabile per osservarne le reazioni (a patto di avere 6000 euro da spendere). Negli Stati Uniti è stata fondata anche una Università Prenatale in cui si sperimentano programmi giornalieri per praticare quella che viene definita, con un eufemismo, “educazione precoce”.
    “Insomma, gli esperti hanno appena cominciato a mettere in guardia contro l’eccesso di stimolazione ai bimbi in età prescolare e già l’attenzione del mercato si rivolge ai piccoli non ancora venuti al mondo”, commenta Carlo Bellieni, dirigente di Terapia intensiva neonatale all’Ospedale di Siena. “Tra l’altro, poiché molte di queste tecniche sono finalizzate a calmare il bebè dopo la nascita, facendogli riascoltare canzoni e musiche udite in gravidanza, viene da chiedersi se siamo davvero di fron
     
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    I primi movimenti del feto nel pancione

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    Dopo i primi mesi di attesa, finalmente la futura mamma può avvertire la presenza del piccolo che si agita dentro di lei. Le capriole del bambino sono un indice del suo benessere, ma non c’è da temere se, a volte, il bebè sembra più tranquillo del solito: la percezione degli spostamenti è condizionata da molti fattori, tra cui l’attività quotidiana e i ritmi di lavoro talora troppo intensi. A volte, basta rilassarsi un momento per avvertire di nuovo il nascituro.

    A quale settimana il feto comincia a “nuotare” nel pancione?
    Già alla fine del primo trimestre di gravidanza, ma è troppo piccolo perché la mamma lo possa avvertire. I suoi spostamenti sono detti craniocaudali, poiché coinvolgono tutto il corpo, da un’estremità all’altra, e ricordano quelli di un pesciolino che guizza.
    Solo a partire dalla 15ª settimana le evoluzioni si fanno più specializzate e il piccolo comincia a muovere gli arti in modo simmetrico, una sorta di allenamento in vista della futura capacità di locomozione. Intorno alla 16ª o 17ª settimana, il nascituro impara a succhiare e inizia a portare le manine alla bocca, mentre verso la 19ª settimana comincia a spingersi con i piedi contro la parete uterina, un po’ come fa un sub quando tocca il fondo della piscina.
    In epoca successiva, ruota il capo e inarca la schiena, due abilità che gli saranno utili durante la discesa nel canale del parto e la nascita.

    E la mamma quando riesce a percepirlo?
    In media, comincia ad avvertirli dalla 16ª alla 18ª settimana, ma non esiste una data precisa, uguale per tutte. Alcune mamme percepiscono qualcosa già alla 13ª settimana, altre molto più tardi, anche verso la fine del quinto mese. In questa fase, la sensazione più comune è quella di un fruscìo, di un fremito d’ali, quasi che ci fossero delle farfalle nella pancia.

    Perché alcune donne lo sentono prima e altre dopo?
    La percezione dei primi spostamenti è condizionata dal ritmo di vita della donna, dalla possibilità di mettersi in ascolto di sé. Chi conduce una vita molto attiva ha meno tempo a disposizione per rilassarsi. A volte, poi, lo stress determina una contrazione del muscolo uterino, e questo rende meno facile la percezione del bambino. Inoltre, capita spesso che le gestanti che intendono sottoporsi ad amniocentesi avvertano gli spostamenti del bebè solo dopo avere effettuato l’esame. È un naturale meccanismo di difesa psicologica della futura mamma, che rifiuta di percepire il bambino finché non viene rassicurata sulle sue condizioni di salute.
    Di solito, infine, le donne alla seconda gravidanza avvertono le capriole del piccolo in anticipo rispetto alle mamme alla prima esperienza. Il motivo è semplice: sanno già che cosa aspettarsi e difficilmente si confondono.

    È importante che la mamma conti le capriole?
    Le evoluzioni del feto sono un segnale indicativo del suo stato di benessere. Un tempo erano l’unico indizio a disposizione della mamma per sapere se la gravidanza procedeva bene. Oggi sono state sostituite dall’ecografia e da altre procedure più o meno invasive. A volte, al termine dell’attesa si chiede alla donna di contare le capriole del bebè nell’arco della giornata o di un intervallo di tempo più breve. Ma il controllo non deve diventare una fonte d’ansia.

    Come comportarsi, allora?
    Il controllo non va interpretato in senso rigoroso, non c’è un numero fisso di movimenti da rispettare.
    Si può dire alle future mamme è di stare tranquille, prestare normale ascolto alle evoluzioni del bimbo e, in base alla conoscenza che hanno acquisito nel corso dei mesi, verificare se il piccolo si comporta in modo normale o molto diversamente dal solito. A volte è la loro ansia a bloccare la percezione, basta quindi rilassarsi e accarezzare la pancia con dolcezza perché il bimbo torni a farsi sentire.
    Già durante l’attesa ci sono bebè “scatenati” e altri più tranquilli…
    È vero, ancor prima di nascere ciascun bambino ha la sua indole. Attraverso la percezione degli spostamenti, la mamma impara a conoscere il carattere di suo figlio e a entrare in sintonia con lui.
    L’ampiezza dei gesti, poi, cambia con il passare del tempo. Alla fine della gravidanza, verso l’8° e il 9° mese, il nascituro dispone di uno spazio sempre più ristretto, soprattutto se si tratta di una prima gravidanza, e non riesce più a ruotare su se stesso come faceva prima. Si limita a estendere e a piegare gli arti, a inarcare la schiena, a ruotare la testina.

    A fine della gravidanza, poi, molti bimbi si muovono soprattutto durante la notte…
    Durante l’ultimo trimestre, la distribuzione dei movimenti nel corso della giornata cambia: il ritmo del sonno e della veglia del piccolo, che prima coincideva con quello della donna, diventa indipendente. In altre parole, può capitare che il nascituro dorma mentre la mamma è sveglia e viceversa. A volte, quindi, la gestante non avverte il bimbo per ore, solo perché lui sta dormendo e magari viene svegliata durante la notte dal piccolo che, invece, è bello vispo. L’indipendenza del ritmo sonno-veglia del bambino dalla successione del giorno e della notte proseguirà nei primi mesi di vita. Poi, a poco a poco, il suo organismo si adatterà all’alternarsi della luce e del buio e agli stimoli ambientali e affettivi che riceve.
     
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    Parto oltre il termine: se la nascita si fa attendere



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    Niente paura: è un’eventualità che si può superare serenamente e che, in genere, non comporta rischi per la mamma e il bebè.


    A circa il 30% delle donne in procinto del parto capita di “andare oltre il termine”, ovvero di arrivare al compimento della 40ª settimana e di non avere alcun segnale di avvio del travaglio: sono le future mamme che partoriranno tra la fine della 40ª settimana e l’inizio della 42ª, senza che questo comporti complicazioni di alcun tipo. Il consiglio è di armarsi di un po’ di pazienza.

    Perché i tempi si allungano


    Ecco i motivi per cui il bambino nasce in ritardo rispetto alla data presunta del parto:

    Familiarità


    Chi ha la mamma, la nonna o una sorella che hanno partorito oltre termine ha maggiori probabilità di vivere la stessa esperienza. È dimostrato, infatti, che la familiarità ha un preciso ruolo nella durata della gravidanza.

    Cicli lunghi


    Le donne che hanno cicli mestruali più lunghi rispetto ai 28 giorni di media partoriscono di solito più tardi rispetto a chi invece ha flussi ravvicinati, cioè ogni 25-27 giorni. Anche le donne con mestruazioni irregolari, statisticamente hanno più probabilità di partorire oltre la data stabilita.

    Gli errori di calcolo

    La data del parto si calcola ipotizzando che il concepimento avvenga 14 giorni dopo l’inizio dell’ultima mestruazione. Si tratta quindi di un calcolo molto teorico, perché anche nelle donne con mestruazioni regolari può accadere che l’ovulazione si verifichi più avanti rispetto alla metà esatta del ciclo.

    La pillola


    È stato osservato che le donne che iniziano la gravidanza nei primi tre mesi successivi alla sospensione della pillola contraccettiva tendono a partorire oltre termine. Lo stesso accade quando il concepimento avviene durante l’allattamento. Nell’uno e nell’altro caso gli ormoni subiscono variazioni che rischiano di posticipare l’ovulazione.

    I farmaci “ritardanti”


    Tutti i FANS, cioè i cosiddetti “farmaci antinfiammatori non steroidei”, di cui il capostipite è l’aspirina, possono ritardare la data del parto: essi attenuano il dolore e l’infiammazione, bloccando la produzione delle prostaglandine, ovvero sostanze che l’organismo libera per favorire la comparsa delle contrazioni dell’utero e, quindi, per dare inizio alle manifestazioni tipiche del travaglio. È dunque possibile che il parto slitti in avanti in seguito all’assunzione occasionale di antinfiammatori non steroidei durante le ultime settimane di gravidanza.
    I controlli da fare
    A partire dalla 39ª settimana e cinque giorni, la futura mamma deve sottoporsi a una serie di controlli volti ad accertare che tutto stia procedendo per il meglio. Questi esami vengono ripetuti a 40 settimane e mezzo, quindi a 41 settimane e poi a 41 settimane e due giorni. Di solito, l’iter finisce qui, perché se il bimbo dopo questa data non nasce ancora, il parto viene indotto.

    Il tracciato


    A partire da due giorni prima dell’inizio della 40ª settimana viene effettuato il cosiddetto “tracciato cardiotocografico”. Questo esame registra il battito cardiaco del piccolo e le contrazioni dell’utero. Si esegue appoggiando sul pancione un sensore collegato a un computer. Ha una durata di circa 20 minuti e viene ripetuto ogni 48 ore tra la 40ª e la 41ª settimana e ogni 24 ore tra la 41ª e la 42ª.
    La flussimetria doppler
    Con questo termine si indica una particolare ecografia che indaga sul cordone ombelicale e sulla placenta allo scopo di verificare che il piccolo, attraverso il flusso del sangue materno, riceva sempre il giusto ossigeno e nutrimento. Dura 10 minuti e di solito viene effettuata nel corso di ogni ecografia dalla 20ª settimana e poi ogni tre-quattro giorni, a partire dalla 39ª settimana e tre giorni.
    L’ecografia
    Un altro esame a cui generalmente si fa ricorso in prossimità della data del parto è l’ecografia volta a valutare le condizioni della placenta e, soprattutto, la quantità di liquido amniotico che, se tutto procede per il meglio, non deve diminuire oltre un livello ben definito. In caso contrario, segnala che la placenta non sta più svolgendo il suo compito in modo corretto.

    L’amnioscopia


    È un semplice esame che consente di valutare il colore e la trasparenza del liquido amniotico. Se tutto va bene, questo è limpido e chiaro come l’acqua. Questa pratica, però, è caduta ormai in disuso per la sua imprecisione: permette infatti di valutare solo la quantità di liquido che si trova in prossimità del collo dell’utero, ma non consente di verificare le condizioni di tutto il liquido amniotico, che potrebbe essere chiaro e trasparente vicino all’imboccatura della cervice, ma verdognolo e opaco in altre zone.
    Quando indurre il travaglio
    Se tre giorni dopo la fine della 41ª settimana non succede ancora niente, il parto viene indotto. Si tratta di una prassi che molte strutture adottano anche se tutti i controlli eseguiti fino a quel momento hanno permesso di escludere qualsiasi problema.
    Per indurre il parto, in prima battuta viene introdotto in vagina, a intervalli di 6-8 ore, un gel a base di prostaglandine. Generalmente, vengono effettuate tre applicazioni.
    Se il travaglio non inizia, si ricorre alla rottura del sacco amniotico (rottura delle acque), in seguito alla quale vengono liberate grandi quantità di prostaglandine, che stimolano le contrazioni.
    Se anche dopo questo intervento il bimbo non si decide a nascere, viene somministrata l’ossitocina con la flebo. L’ossitocina è un ormone che agisce direttamente sull’utero, inducendolo a contrarsi con regolarità fino a quando il bambino non viene alla luce.

    Quando si opta per il cesareo


    Diventa necessario quando tutti i metodi per indurre il travaglio falliscono e, al tempo stesso, grazie ai controlli, si rileva che il bimbo inizia a dare segni di sofferenza. L’eventualità che tutte le metodiche che stimolano il parto non diano alcun risultato è comunque piuttosto rara

    Bimbi più grossi e mangioni


    Di solito, i bimbi che nascono oltre il termine hanno un peso superiore alla media. Sono quindi più affamati e dispongono anche di maggiori energie per succhiare il latte. Di conseguenza possono stimolare molto più efficacemente il seno, favorendo in questo modo una precoce montata lattea.
    È possibile quindi che alla nascita abbiano un calo fisiologico (perdita di peso) minore rispetto a quello a cui vanno incontro i bebè nati nel giusto periodo.

    Si può provare così


    Fare l’amore spesso nell’ultima settimana di gravidanza può rappresentare il metodo più naturale per favorire l’avvio del parto. A giocare un ruolo di rilievo sono sia lo stimolo meccanico che viene esercitato sul collo dell’utero, sia le prostaglandine, che sono contenute in abbondanza nel liquido seminale maschile.
     
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