Nel pancione della mamma.

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  1. Lussy60
     
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    Il bonding

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    Bonding è una parola moderna, ma ha già compiuto più di vent'anni, è nata negli Stati Uniti nel 1982. In inglese "bond" significa attaccare, vincolare, incollare, cementare.
    Il bonding è infatti il processo di formazione del legame tra i genitori e il loro bambino.
    Esso inizia a formarsi già prima della nascita, quando la mamma percepisce il bambino nel ventre, e viceversa, il bambino percepisce la sua mamma e il suo papà, le loro voci e il contatto delle loro mani sulla pancia.

    Il bonding può essere visto come una “perfetta sincronia” che si instaura tra madre e piccolo: questa sincronia permette, per esempio, alla mamma di sentire le mammelle turgide un attimo prima che il bimbo le reclami, dandole senso di competenza e adeguatezza, che con il passare del tempo si trasforma in un legame di attaccamento.

    Gli elementi che compongono il bonding
    Contatto
    La pelle è l’organo più esteso del corpo e il tatto è il primo senso che si sviluppa in utero. Attraverso il contatto sviluppiamo endorfina, serotonina, e la mamma produce più ossitocina (ormone che aiuta l’utero a contrarsi, chiamato anche ormone dell’amore), e più prolattina (non solo favorisce la produzione di latte ma è anche l’ormone del prendersi cura di…e del senso materno); inoltre si abbassano gli ormoni dello stress ACTH, cortisolo.
    Al momento della nascita la mamma e il bambino hanno lo stesso identico dosaggio ormonale; quando il bambino nasce, tutta l’ossitocina e il cortisolo, necessari per il momento del parto, sono alti. Al primo contatto con la mamma è come se ricevesse un segnale di stop alla produzione di ACTH, cortisolo, un messaggio di fuori pericolo dopo il parto.
    Si è notato che nei bambini nati da parto cesareo e poi allontanati dalla mamma, i tassi di ACTH rimangono alti per molto più tempo, e se mantenuto a lungo, i bambini cominciano ad essere più irritabili, dormono meno, hanno difficoltà di crescere.
    Dagli studi di Tiffany Field, sul massaggio a bambini ricoverati si sono avuti: crescita più rapida, reazione migliore alle cure e dimissioni più veloci.

    Odore
    la mamma e il bambino si riconoscono dall’odore; il colostro ha un odore simile al liquido amniotico.

    Temperatura
    Il neonato non è in grado di auto-termoregolarsi, quindi la temperatura corporea della mamma è la temperatura ideale per mantenere quella del piccolo.

    Ritmi e Bioritmi
    Quando una donna partorisce c’è una remissione della neo-corteccia e un lasciar emergere le funzioni sottocorticali del cervello limbico e rettilico; è come se prendessero il sopravvento le emozioni e l’istinto che permettono alla mamma di sintonizzarsi sul bambino.

    Voce
    Il bambino riconosce la voce della mamma, la mamma riconosce il pianto del suo bambino (è anche il modo che ha il bambino di accattivare la mamma).

    Allattamento
    Durante l’allattamento il bambino aumenta le difese immunitarie, e nella mamma vi è l’aumento di ossitocina e prolattina.

    Sguardo
    “Il primo sguardo non si scorda mai”, gli occhi del neonato sono fatti per mettere a fuoco dai 17 ai 30 cm, che è esattamente la distanza che c’è tra il viso della mamma e del bambino tenuto in braccio; inoltre è attratto dai contrasti e mette a fuoco cose rotonde e scure, (come il capezzolo della mamma e gli occhi).
    Il Bonding, un processo lungo una vita, è un legame affettivo e tattile, che con il massaggio infantile viene intensificato e garantisce un buon sviluppo per il futuro.

    Studi sul bonding
    Gli effetti a breve e a lungo termine di un bonding adeguato sono stati studiati da diversi gruppi di ricerca che hanno misurato la qualità del rapporto madre-bambino nei primi mesi dopo la nascita e hanno valutato, nell’età successiva, le caratteristiche comportamentali e relazionali di quelle coppie.

    I primi studi sul bonding sono stati fatti da un pediatra, neuropsichiatra Bowlby nel 1965, e dai coniugi Klaus -Kennel. Uno degli esperimenti di Bowlby fu fatto con due modelli artificiali di mamma di scimpanze; uno calda di soffice pelo ma sprovvista di latte alle mammelle e l’altro, freddo di metallo ma con il latte. Il piccolo scimpanze introdotto nella stanza andò ad appendersi alla scimmia calda e pelosa e stava con lei fino a quando non moriva di fame; quindi si lanciava verso la scimmia provvista di latte, beveva velocemente per tornare rapidamente dalla “mamma calda”. Il bambino preferisce quindi l'accoglienza al cibo.
    Quando il legame si era già instaurato in gravidanza, il bonding alla nascita si crea più facilmente, altrimenti è più difficoltoso e necessita di tempo.

    L’imprinting è stato studiato da Konrad Lorenz. Lorenz fece l’esperimento con le papere, che sgusciando dall’uovo videro lui come prima immagine alla nascita. Per le papere Lorenz rappresentava la madre, infatti non solo lo seguivano ma quando arrivò il momento dovette insegnar loro a volare.

    Anche gli etologi Harlow e Timbergen dimostrarono che subito dopo la nascita c’è un periodo critico, molto breve, che non si ripeterà mai più, che è essenziale per l’attaccamento madre e figlio. Niko Timbergen studiò i bambini autistici semplicemente osservando e prendendo appunti e notò che questi bimbi non guardano mai direttamente negli occhi e ipotizzò che era stato disturbato il primo sguardo tra madre e figlio. Harlow evidenziò come disturbando il primo contatto alla nascita si disturba anche la vita sessuale futura del nascituro.

    Uno studio fatto da M. Odent ipotizza che rispettare il travaglio e parto fisiologici e il bonding perinatale stimolerebbe la crescita di individui pacifici, in quanto tutti gli ormoni che accompagnano questo periodo concorrono a formare la capacità di amare. Studi sulla criminalità dimostrano relazioni perinatali disturbati.

    Allan Shore nei sui studi evidenzia che il potenziale biologico può essere realizzato solo dalle cure materne e così entro certi limiti lo sviluppo normale del cervello può evolvere in base alla relazione con la madre; un attaccamento sicuro è un fattore positivo per la salute mentale e fisica per l’infanzia e l’età adulta.

    Fedor Freybergh dice che, se saremo in grado di garantire che ogni bambino è sia amato che desiderato fin dall’inizio, che sia trattato con rispetto e che il rispetto per la vita sia al grado più alto nella scala dei valori umani, se potremo ottimizzarer gli stadi della vita prenatale e perinatale senza frustrazione dei bisogni di base, senza influenze aggressive e psicologicamente nocive, il risultato potrebbe essere quello di una società non violenta. Il modo in cui trattiamo nostro figlio è lo stesso con cui nostro figlio tratterà il mondo.
     
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