Nel pancione della mamma.

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  1. Lussy60
     
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    La flussimetria


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    La flussimetria è una tecnica ecografica indolore che permette di valutare lo stato di salute del feto attraverso l’analisi del flusso del sangue che lo nutre.
    Si basa sul cosiddetto effetto Doppler, ossia sulla variazione di frequenza che si ottiene quando un fascio di ultrasuoni (emesso in questo caso dalla sonda ecografica) incontra e viene riflesso da un corpo in movimento.
    In particolare, quando gli ultrasuoni attraversano un vaso sanguigno vengono riflessi dai globuli rossi e poichè questi sono appunto in movimento la frequenza del fascio di ultrasuoni di ritorno sarà diversa dalla frequenza originaria.
    Proprio l’analisi di tale variazione di frequenza informa sulla velocità del flusso sanguigno e, indirettamente. sul livello di benessere e ossigenazione fetale.
    La flussimetria si rende necessaria solo quando la gravidanza si presenta a rischio.
    Flussimetria materna
    La flussimetria materna serve a valutare lo stato di vascolarizzazione del lato materno della placenta e si esegue di solito fra la 17a e la 23a settimana di gravidanza a vescica vuota con una sonda addominale.
    In questo periodo un’alterazione della flussimetria delle arterie uterine è facilmente associata a gestosi e ritardo nella crescita fetale.
    La flussimetria materna è consigliata alle primipare che presentano i seguenti fattori di rischio:
    - ipertensione indotta dalla gravidanza (PIH)
    - gestosi
    - ritardo di crescita intrauterina
    - sofferenza fetale
    Flussimetria fetale
    La flussimetria fetale si esegue quando si sospetta un ritardo nella crescita fetale dalla 32a settimana fino al termine di essa e si esegue a vescica vuota con una sonda addominale.
    La flussimetria fetale consiste nell’analisi del flusso delle arterie ombelicali e delle arterie cerebrali medie.
    Essa analizza alcune caratteristiche di diversi vasi fetali calcolando il loro indice di pulsatilità (P.I.) e l'indice di resistenza (R.I.).
    Lo scopo di tale esame è quello di individuare precocemente l'insorgenza di una ipossia cronica nel feto e di scongiurare l'insorgenza di una condizione di asfissia e di danno ipossico ischemico cerebrale.
    Si tratta della più importante metodica oggi disponibile per valutare lo stato di salute intrauterino del feto.
     
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