19 marzo FESTA DEL PAPA'..

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    Festa del Papà: idee ricette per torte speciali


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    Un’idea carina potrebbe essere quella di realizzare una torta Superman, che renda orgoglioso il vostro babbo e che gli faccia capire che è il vostro supereroe preferito; in questo caso non fatevi mancare il logo di Superman a sottolineare la cosa. Se la persona in questione è più classica, allora che ne dite di una torta a forma di cravatta con magari una dedica speciale e tutta ricoperta con glassa colorata. Se poi non ama le torte e volete realizzare una crostata, puntate sulla crostata al cioccolato che andrete sul sicuro; magari al posto di fare delle strisce incrociate create qualche decorazione personalizzata. Se il vostro papà è un tipo sportivo, puntate allora su una torta a forma di pallone con tanta panna e cioccolato. Insomma, ci sono davvero tante soluzioni interessanti e sul web potrete cercare delle ricette molto gustose per la Festa del Papà.




     
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  3. cristina vimis2
     
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    AUGURI BABBO...ANCHE SE MI HAI LASCIATO TROPPO PRESTO...RIMARRAI SEMPRE L'UOMO PIù IMPORTANTE DELLA MIA VITA...
    SMAKKKKKKK.......... :DISEGNO17.gif:
     
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  4. arca1959
     
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    :DISEGNO17.gif: bok tata,pusa
     
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  10. gheagabry
     
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    La storia delle zeppole



    Nell’antica Roma il 17 marzo si celebravano le Liberalia, feste in onore delle divinità del vino e del grano. Per omaggiare Bacco e Sileno, precettore e compagno di gozzoviglie del dio, il vino scorreva a fiumi: per ingraziarsi le divinità del grano si friggevano frittelle di frumento.

    A San Giuseppe, che si festeggia solo due giorni dopo (19 marzo), la fanno da protagoniste le discendenti di quelle storiche frittelle: le zeppole di S.Giuseppe.

    Nella sua versione attuale, la zeppola di S.Giuseppe nasce come dolce conventuale: secondo alcuni nel convento di S.Gregorio Armeno, secondo altri in quello di Santa Patrizia. Ma c’è anche chi ne attribuisce “l’invenzione” alle monache della Croce di Lucca o a quelle dello Splendore.

    La prima zeppola di San Giuseppe che sia stata messa su carta risale comunque al 1837, ad opera del celebre gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino.

    Il 19 marzo si è sempre festeggiato inoltre la fine dell’inverno (la primavera è ormai nell’aria): durante i cosiddetti “riti di purificazione agraria” vengono accesi in molti paesi del meridione dei grandi falò, e preparate grosse quantità di frittelle.

    Un tempo a S.Giuseppe, patrono dei falegnami,si festeggiava la loro festa e venivano messi in vendita tutti i tipi di giocattoli di legno. Tutti i bambini ne riceveva in dono dai genitori qualcuno.

    Oggi invece, dal 1968, da quando cioè il giorno di S.Giuseppe è stato decretato festa del Papà, il 19 marzo sono i figli a fare regali ai padri.
     
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  11. gheagabry
     
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    Un cuore di padre è il capolavoro della natura.
    Abbé Prévost, Manon Lescaut, 1731




    LA FESTA DEL PAPA'



    Arriva un Principe con un cavallo bianco:
    viene da lontano e sembra molto stanco.
    Al posto della spada c’è l’ombrello e c’è il cappotto al posto del mantello;
    però a guardarci bene il cavallo non ce l’ha, io gli corro incontro
    e gli dico: “Ciao papà!”
    Marco Moschini




    La Festa del Papà ricorre il 19 Marzo in concomitanza con la Festa di San Giuseppe, che nella tradizione popolare oltre a proteggere i poveri, gli orfani e le ragazze nubili, in virtù della sua professione, è anche il protettore dei falegnami, che da sempre sono i principali promotori della sua festa.
    Le più antiche notizie farebbero risalire le origini di questa festa addirittura ai tempi dei babilonesi. La leggenda vuole, infatti, che un giovane ragazzo dal nome Elmesu, quasi 4.000 anni fa, scrivesse al padre, su una piastra di argilla, un messaggio di augurio di buona salute e lunga vita.
    In tempi decisamente più recenti, alcune fonti, riferiscono che questa usanza avrebbe avuto le sue origini in Olanda nel 1936 dove, in occasione di questa festa, i padri intraprendevano una gita per soli uomini. Oggi, tuttavia, la festa del papà viene celebrata solo in alcuni paesi europei, in giorni diversi e in modo differente da un nazione all'altra. In Olanda, viene festeggiata il 18 Giugno ed anche nei paesi anglosassoni, la festa del papà ricorre a Giugno e non ha alcuna connotazione religiosa. Secondo questa stessa tradizione, l'idea di individuare una giornata in cui i figli possano onorare il loro padre nacque intorno ai primi del 1900 a Spokane, Washington, da una donna, Sonora Smart Dodd, mentre stava ascoltando il sermone nel giorno della festa della mamma. Sonora fu cresciuta dal padre Henry Jackson Smart (dopo la morte della madre) e volle far conoscere a tutti quanto questo premuroso genitore fosse importante per lei. Un padre che le fece anche da madre, con coraggio, altruismo e soprattutto amore e dolcezza. Fu scelta la data del 19 Giugno, proprio perché il padre di Sonora era nato in quella data. La prima festa del papà fu celebrata proprio il 19 Giugno 1910 a Spokane, Washington. Nel 1924, il Presidente Calvin Coolidge (1923-1929) proclamò la terza domenica di Giugno giorno ufficiale del papà. Le rose sono il simbolo di questa festa, rosse, se il genitore è ancora in vita, bianche, in caso contrario.
    Solamente quando questa usanza giunse anche in Italia, si decise che sarebbe stato più adeguato festeggiarla il giorno della Festa di San Giuseppe. Nella tradizione popolare, infatti, San Giuseppe, sposo di Maria, è il padre "terreno" di Gesù e quindi figura emblematica per ricoprire questa carica!
    Inizialmente la Festa del Papà fu dichiarata festa nazionale, successivamente abrogata, ma è rimasta comunque un'occasione per le famiglie, e soprattutto per i bambini, di festeggiare i loro papà. Anche se in Italia la ricorrenza ha questa connotazione religiosa, sembra comunque che solo dal 1968 la festa del papà fu fatta coincidere con il giorno dell'onomastico del Santo, e che la connotazione commerciale della festa è stata voluta dalla Buton per promuovere la vendita del proprio brandy "Vecchia Romagna".





    Non è difficile diventar padre;
    essere un padre, questo è difficile.
    Wilhelm Busch, Julchen, 1877



    Le fonti biografiche che riguardano S. Giuseppe sono quasi esclusivamente i brevi cenni dei Vangeli di Matteo e di Luca. Gli apocrifi non ci sono di aiuto essendo leggendari.
    Giuseppe era discendente della casa di David. «Giuseppe, figlio di David», così lo chiama l'angelo.
    Il fatto saliente della vita di questo uomo «giusto» è il matrimonio con Maria, avvenuto in età giovanile o nella piena maturità. La tradizione popolare immagina Giuseppe in gara con gli altri aspiranti alla mano di Maria. La scelta sarebbe caduta su di lui perché il bastone che egli reggeva fiorì prodigiosamente, mentre quelli degli altri rimasero secchi.La simpatica leggenda ha un suo significato mistico: dal ceppo ormai inaridito del Vecchio Testamento rifiorisce la grazia al nuovo sole della redenzione. Il matrimonio di Giuseppe con Maria fu vero matrimonio, anche se verginale.Morto probabilmente prima dell'inizio della vita pubblica del Redentore, S. Giuseppe visse in umiltà lo straordinario privilegio di essere scelto a padre putativo di Gesù.
    La sua immagine rimase nell'ombra anche dopo la morte. Il suo culto iniziò infatti soltanto durante il IX secolo. Nel 1621 Gregorio XV dichiarò il 19 marzo festa di precetto, poi Pio IX proclamò S. Giuseppe patrono della Chiesa universale. L'ultimo omaggio gli è stato tributato da Giovanni XXIII, che introdusse il suo nome nel Canone della Messa. Sotto la sua protezione si sono posti Ordini e Congregazioni religiose, associazioni e pie unioni, sacerdoti e laici, dotti e ignoranti.
    Forse non tutti sanno che Papa Giovanni XXIII, di recente fatto Beato, nel salire al soglio pontificio aveva accarezzato l’idea di farsi chiamare Giuseppe, tanta era la devozione che lo legava al santo falegname di Nazareth. Nessun pontefice aveva mai scelto questo nome, che in verità non appartiene alla tradizione della Chiesa, ma il “papa buono” si sarebbe fatto chiamare volentieri Giuseppe I, se fosse stato possibile, proprio in virtù della profonda venerazione che nutriva per questo grande Santo.
    Grande, eppure ancor oggi piuttosto sconosciuto.
    Il nascondimento, nel corso della sua intera vita come dopo la sua morte, sembra quasi essere la “cifra”, il segno distintivo di san Giuseppe. Come giustamente ha osservato Vittorio Messori, “lo starsene celato ed emergere solo pian piano con il tempo sembra far parte dello straordinario ruolo che gli è stato attribuito nella storia della salvezza”. Il Vangelo conferisce a San Giuseppe l’appellativo di Giusto. Nel linguaggio biblico è detto “giusto” chi ama lo spirito e la lettera della Legge, come espressione della volontà di Dio. Giuseppe discende dalla casa di David, di lui sappiamo che era un artigiano che lavorava il legno. Non era affatto vecchio, come la tradizione agiografica e certa iconografia ce lo presentano, secondo il cliché del “buon vecchio Giuseppe” che prese in sposa la Vergine di Nazareth per fare da padre putativo al Figlio di Dio. Al contrario, egli era un uomo nel fiore degli anni, dal cuore generoso e ricco di fede, indubbiamente innamorato di Maria. Con lei si fidanzò secondo gli usi e i costumi del suo tempo. Il fidanzamento per gli ebrei equivaleva al matrimonio, durava un anno e non dava luogo a coabitazione né a vita coniugale tra i due; alla fine si teneva la festa durante la quale s’introduceva la fidanzata in casa del fidanzato ed iniziava così la vita coniugale.





    "Un uomo può essere padre
    ma ci vuole una persona speciale
    per essere papà."
    anonimo



    Poiché la celebrazione di san Giuseppe coincide con la fine dell'inverno, si è sovrapposta ai riti di purificazione agraria, effettuati nel passato pagano.
    In quest'occasione, infatti, si bruciano i residui del raccolto sui campi, ed enormi cataste di legna vengono accese ai margini delle piazze. Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni li scavalcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano, intonano inni per San Giuseppe. E' infatti con la festa di san Giuseppe che si saluta definitivamente l'inverno e si comincia a sentire il profumo della primavera, così le vicende stagionali e gli antichi riti si uniscono con la festosità e la devozione dei cristiani.



    "Non mi ha detto come vivere:
    ha semplicemente vissuto
    e ha lasciato che lo osservassi."
    Clarence Budington Kelland



    I cuori dei bambini lo sanno, il papà è la salvezza. Il papà protegge la famiglia, caccia i mostri da sotto il letto, fa fare le cose speciali. Il papà è l’amore della mamma, senza l’amore del papà la mamma è triste o arrabbiata.



    "Mia madre mi ha portato nella pancia e mi ha allattata, mio padre mi ha messo le mani in testa e mi donato la libertà. Questo è per me il mistero di essere genitori."



    "C’è una vecchia foto, nella cornice, sorrisi freschi di occhi giovani mi guardano. Teneramente insieme padre e figlio stretti in un abbraccio fermano il tempo. Piccolo il bimbo del giovane babbo nel bianco e nero pare mi parlino di giornate trascorse, di momenti vissuti. E’ cosi caro il ricordo che par non sia trascorsa un ora da quel giorno. Sospesi nel tempo, imprigionati da un vetro lasciano vedere a dispetto di ieri tutta la gioia e l’amore, che ancora oggi mi danno."
    (Mirella Narducci)





    .....un racconto.....



    Nella trattoria, seduta al tavolo di fronte al mio, c'era una famiglia: il padre e due figlioli. Li guardavo distrattamente pensando che il padre doveva essere vedovo, ma, a un certo momento, un gesto di lui - la mano, armata del coltello da tavola, che si abbassava, per ischerzo, sulla manina della bambina -, mi è bastato perché avessi un sussulto e mi si aprisse davanti, in un baleno, un ricordo, un ricordo "nostro".
    Mio padre, nei primi anni che era rimasto vedovo e noi eravamo piccini, non lo vedevamo quasi mai; veniva di sfuggita a pranzo, a cena: sempre burbero, severo, tutto chiuso nei suoi pensieri.
    Non parlava con noi, era lontanissimo da ogni nostro pensiero e desiderio di bambini. Aveva però anche qualche giorno di buon umore e si ricordava di noi.
    In quei rari momenti come gli volevamo bene al papà!
    Mio fratello, più piccolo di me, era allora un po' meno timido: qualche confidenza, in quei momenti straordinari osava prendersela.
    Svelto, franco, egli metteva con un sorriso furbo la! manina bianca sotto la mano grande del papà, che in quel momento aveva in pugno un coltello da tavola, e diceva: Taglia! -Ah, birbone! - diceva il papà, - adesso ti taglio davvero Abbassava il coltello, la manina non si muoveva; la lama calava ancor di più, sfiorando già la pelle, e la piccola mano stava lì, sicura, fiduciosa.
    Poi il papà voltava presto il coltello dalla parte della costola e tagliava a quel modo. Ho finito diceva con un gesto frettoloso, distratto, e in cui entrava già un'ombra di impazienza, - ho finito, è tagliata tutta!
    Noi ridevamo beati, avevamo la sensazione di una cosa straordinaria, incredibile:
    che il papà scherzasse con noi, che egli ci fosse vicino!
    Nessuna cosa era per noi più bella, più importante di questa: che ci fosse il papà, che egli fosse presente, che trovasse il tempo di parlare, di giocare con noi.





    Il papà non è solo
    l'amico delle capriole sul letto grande
    Non è solamente l'albero al quale mi arrampico
    come un piccolo orso
    non è soltanto chi tende con me l'aquilone nel cielo.
    Il papà è il sorriso discreto che fa finta di niente
    è l'ombra buona della grande quercia
    è la mano sicura che mi conduce nel prato
    e oltre la siepe.

    L.Musacchio





    AUGURI PAPA'!!!



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  13. arca1959
     
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    mare_papa

    papa2te6

    Vecchio stampo

    eri un uomo vecchio stampo
    anche se apprezzavi le novità:
    come un gatto eri curioso
    e autodidatta su tante cose...

    ma il tuo mondo ormai appartiene
    ad un'altra epoca e tante volte
    mi trovo a pensare, nei
    momenti difficili, cosa faresti
    al mio posto -
    ciao papà.

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