ALBERI - CONIFERE, LATIFOGLIE..

..nei boschi, nella giungla insomma proprio tutti

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  1. gheagabry
     
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    Gli alberi sono lo sforzo infinito
    della terra per parlare al cielo....



    21 novembre

    La Festa degli alberi



    La festa degli alberi rappresenta una delle più antiche e gloriose cerimonie forestali che la tradizione nazionale eredita da culture lontane nel tempo e nello spazio. Infatti presso i Greci e gli antichi popoli orientali era molto diffusa l'usanza di celebrare feste in occasione della piantagione di alberi. Fin dai tempi più antichi all'albero ed ai boschi veniva attribuita una grande importanza e già nella primissima epoca romana gli alberi erano classificati in olimpici, monumentali, divinizzanti, eroici, ferali, felici, infausti, mentre i boschi erano suddivisi in sacri, divinizzanti e profani.
    Le popolazioni celtiche e i romani, con le loro usanze ed i loro culti, precorsero l'odierna "Festa dell'Albero"; questi infatti erano tutelati e conservati anche per motivi legati alla religione ed era consuetudine consacrare i boschi al culto delle divinità dell'epoca.
    Numerosi sono i documenti del passato che testimoniano quanto diffuso fosse l'impianto di nuove piantine in occasione di feste, ricorrenze ed avvenimenti. La più grande festa silvana in epoca romana era la "Festa Lucaria" che cadeva il 19 luglio, nel corso della quale, oltre ai riti propiziatori si festeggiavano le particelle di bosco impiantate nei mesi precedenti.
    Numerosi erano inoltre i numi e i geni tutelari dei boschi e delle selve come Silvano che veniva rappresentato in procinto di collocare a dimora una piantina di cipresso.
    In epoca moderna la necessità di educare la popolazione al rispetto ed all'amore degli alberi anche attraverso una celebrazione si concretizzò per la prima volta in alcuni stati del Nord America intorno alla seconda metà dell'Ottocento quando, in conseguenza di spaventose inondazioni, larga parte del territorio fu colpita da disastrosi disboscamenti. Per questo motivo, nel 1872, il Governatore dello Stato del Nebraska, Sterling Morton, pensò di dedicare un giorno all'anno alla piantagione di alberi per creare una coscienza ecologica nella popolazione e per accrescere, così, anche il patrimonio forestale del proprio paese. Lo stesso anno venne istituito il primo parco naturale del mondo, quello di Yellowstone. Nella prima edizione pare che furono piantati un milione di alberi in tutti gli Stati Uniti. Quel giorno fu chiamato Arbor day e la sua risonanza giunse anche in Europa dove trovò molti estimatori che diffusero l'iniziativa.

    In Italia la festa degli alberi è arrivata alla fine dell’Ottocento e, pur avendo conosciuto periodi di maggiore o minore fortuna, viene tuttora celebrata e, alla luce delle grandi questioni ambientali, tende ad assumere significati sempre più rilevanti.

    La prima "Festa dell'albero" fu celebrata nel 1898 per iniziativa dallo statista Guido Baccelli, quando ricopriva la carica di Ministro della Pubblica Istruzione. Nella legge forestale del 1923, essa fu istituzionalizzata nell'art. 104 che recita: "E' istituita la Festa degli alberi. Essa sarà celebrata ogni anno nelle forme che saranno stabilite di accordo fra i Ministri dell'Economia Nazionale e dell'Istruzione Pubblica" con lo scopo di infondere nei giovani il rispetto e l'amore per la natura e per la difesa degli alberi.
    Nel 1951 una circolare del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste stabiliva che la "Festa degli alberi" si dovesse svolgere il 21 Novembre di ogni anno, con possibilità di differire tale data al 21 marzo nei comuni di alta montagna.

    La celebrazione si è svolta con regolarità e con rilevanza nazionale fino al 1979; successivamente è stata delegata alle Regioni.





    Il Decalogo dell'Albero.


    1 - Osserva l’albero, testimone della memoria.
    L’albero antico custodisce in sè le radici della storia e può narrare le vicende più remote. Nessun altro essere vivente eguaglia lontanamente la sua età: che in qualche caso, come quello del Pino longevo della California, detto Matusalemme, può aggirarsi intorno ai 5.000 anni.

    2 - Onora l’albero, padre della spiritualità.
    Presso tutti i popoli semplici e primitivi l’albero è sacro, e come narra Plinio il Vecchio “le foreste furono i templi delle divinità”. Ed infatti le prime colonne di questi templi non erano costruite da blocchi di marmo, ma da autentici tronchi giganteschi di Cipresso di Creta e di Cedro del Libano.


    3 - Rispetta l’albero, radice dei miti.
    Nei tempi più remoti, si credeva che l’origine del mondo fosse collegata all'albero cosmico, un albero straordinario ed immenso, con chioma espansa e forte, che costituiva l’asse dell’Universo ed univa il mondo degli abissi sotterranei, esplorati da radici possenti, al cielo più alto e alla stessa divinità.
    Ancor oggi molti popoli primitivi, come gli indios amazzonici, ritengono che i grandi alberi della foresta tropicale pluviale sostengano la volta celeste, e che il cielo crollerà il giorno in cui questi alberi verranno abbattuti.


    4 - Ammira l’albero, fonte di ispirazione.
    Dalla contemplazione dello splendore e della varietà degli alberi scaturisce la scoperta e l’apprezzamento per l’armonia e la bellezza del mondo. Ogni albero racchiude una storia, un mistero, una sorpresa per la mente e il cuore dell’uomo che sappia penetrare oltre la sua scorza. Ed offre equilibrio e creatività a quanti si avvicinino ad esso con occhio giovane, libero e aperto.

    5 - Conserva l’albero, casa degli animali.
    L’albero è anche l’insostituibile dimora segreta per mille creature di tutte le specie, animali grandi e piccoli, familiari e sconosciuti, che vi trovano cibo, tana e rifugio.
    Soprattutto i grandi alberi plurisecolari, nella fase finale del loro ciclo vitale, e lo stesso legno morto che ne deriva, offrono l’ambiente ideale per la riproduzione di una biodiversità tanto rara, quanto ricca e preziosa, essenziale per il funzionamento e la stabilità degli ecosistemi.


    6 - Tutela l’albero, custode del suolo.
    Un grande albero sano, in un bosco ben conservato, può assorbire con la sua chioma metà della pioggia, restituendo poi gradualmente l’acqua raccolta, sotto forma di vapore acqueo. Ma anche la pioggia che raggiunge e penetra il suolo vi arriva sapientemente dosata e smorzata, senza quella terribile forza dinamica di erosione che, sui suoli denudati, ha creato nel nostro Paese la piaga di frane, alluvioni, smottamenti e dissesto idrogeologico.

    7 - Proteggi l’albero, sorgente di forza e di vita.
    Ogni albero sprigiona colori inarrivabili, suoni indecifrabili e profumi sconosciuti in ogni ora del giorno e della notte, e nelle varie stagioni. Ed anche dopo la morte, i rami caduti, i tronchi in disfacimento e i ceppi marcescenti offrono asilo e nutrimento alla più varia, ricca e preziosa microfauna e microflora: una straordinaria comunità vivente, dalla quale dipendono la fertilità del suolo e gli equilibri dell’ecosistema.

    8 - Difendi l’albero, purificatore dell’aria.
    Un albero grande e bello costituisce un patrimonio insostituibile: tagliarlo quando è maturo, sostituendolo con un giovane germoglio, non garantisce affatto la compensazione di tutti i servizi ecologici perduti. La superficie fogliare di un albero appena piantato è infatti di circa un metro quadrato, vale a dire oltre mille volte inferiore a quella d’un albero adulto.


    9 - Apprezza l’albero, sorgente di benessere e di felicità.
    L’albero offre generosamente molti ecoservizi inestimabili per l’umanità, tra cui in primo luogo un’efficace azione di climatizzazione soprattutto nei periodi più caldi ed afosi, donando ombra fresca e ristoro, riducendo la temperatura ed aumentando l’umidità. Lo stesso albero può inoltre smorzare fino a metà la velocità del vento, attenuando sensibilmente anche tutti i fastidiosi rumori circostanti.

    10 - Godi dell’albero e dei suoi doni preziosi.
    L’albero può offrire risorse materiali inestimabili – legno, rami e fogliame, frutti, bacche e radici – ricche di utilità molteplici per la vita dell’uomo: da sfruttare però con misura e saggezza, raccogliendo sì i frutti e le altre risorse rinnovabili, ma senza mai impoverire né intaccare il basilare patrimonio che le produce.



    Decalogo degli alberi
    Festa degli alberi Sardegna 1959


    1 - Ama e salva da ogni cagion di danno l’albero e la foresta

    2 - Ricorda che i boschi sono la maggiore ricchezza della montagna, presidio e salute del piano, espressione mirabile della natura.

    3 - Ricorda che il disboscamento, segno di ignoranza, nuoce alla Patria e la sminuisce all'estero.

    4 - Non dimenticare che l’Italia, in pace e ancor più in guerra abbisogna di legname, mentre ora paga un tributo non, lieve allo straniero anche per questo indispensabile prodotto.

    5- Insegna al montanaro che l’amore del luogo natio non si concilia con la rovina dei boschi.

    6 - Adoperati perché ogni anno si affidino alla tua terra con sacra cura poche o molte piantine per celebrare la “Festa nazionale dell’albero”.

    7- Migliora, senza estenderli a danno del bosco, i prati e i pascoli montani.

    8 - Riconosci che la pastorizia, tanto utile, riesce dannosa al monte se male esercitata.

    9 - Rammenta sempre e ovunque che la capra è indice di miseria e di economia silvana primitiva.

    10 - Risuscita l’antica e gloriosa coscienza forestale, coopera con i tecnici al provvido apostolato, ammaestra chi deve osservare le patrie leggi, a tutela del bosco e del monte.



    raccontidifata.com

    Edited by gheagabry - 7/12/2012, 23:46
     
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