Al di là di questi anni è un album di Marina Rei pubblicato il 9 febbraio del 2007 dalla On the road music factory. Si tratta di un live registrato in presa diretta in studio.
Il disco
Il CD contiene una traccia video, nella quale è la stessa artista a spiegare le peculiarità di questo progetto mentre scorrono alcune immagini delle registrazioni in studio. Il disco contiene anche una cover, Quello che non c’è degli Afterhours, uno dei gruppi più amati dalla Rei.
Tracce
I miei complimenti - 4:31 Fammi entrare - 5:12 Noi - 5:49 Inaspettatamente - 3:55 T'innamorerò - 5:50 Continui - 4:28 Al di là di questi anni - 4:42 Song'je - 3:20 Un inverno da baciare - 4:18 La parte migliore di me - 4:23 Quello che non c'è - 3:01 Maestri sull'altare - 3:25 Colpisci - 3:25 Le stelle - 3:30
Dal cd "Al di là di questi anni (2007), uno strepitoso stravolgimento in versione rock di un brano originariamente incluso nell'album "Colpisci" - uno dei suoi migliori lavori - uscito dopo la partecipazione di Marina Rei al Festival di Sanremo 2005 con "Fammi entrare".
Il progetto "Al di là di questi anni" risale, invece,alla fine del 2006, quando è stato registrato in presa diretta al Forum Music Village di Roma. Il disco racchiude le atmosfere dei suoi ultimi concerti, basati sul contrasto tra strumenti come chitarre elettriche e tastiere ed elementi più acustici, come le sue affezionate percussioni. La scaletta dell'album è rivolta al passato, come in un best: da "I miei complimenti" a "Un inverno da baciare", da "T'innamorerò" a "Noi", passando per la stessa "Al di là di questi anni" e la più recente "Fammi entrare".
Ma le canzoni ne escono totalmente reinventate, come anche "Quello che non c'è", cover degli Afterhours (mai incisa prima), e stravolta nella sua struttura musicale dalla creatività di Marina Rei e Anton Giulio Frulio. L'album è edito dalla On the Road Music Factory.
Guardo di fronte a me Le parole allontanarsi rapide Sto naufragando nei ricordi Li vedo trascinati via dal vento E mi domando Che cosa non mi lascia indifferente Sono le stelle dall'alto A controllare il mondo Così distanti afferrano i pensieri E li tengono sospesi in volo Guardo le luci Che si illuminano un po alla volta Sto liberando la mia mente Da insuperabili paure E mi sorprendo Di come è diventata la mia vita Sono le stelle dall'alto A controllare il mondo Così distanti afferrano i pensieri E ci tengono sospesi in volo Così distanti ci guardano felici E riprendono il loro volo
Pareidolia è il nono album in studio della cantautrice e batterista Marina Rei, in uscita il 30 settembre 2014.
Il disco, prodotto da Giulio Favero de Il Teatro degli Orrori su etichetta Perenne e distribuito dalla Universal, sarà anticipato dal singolo Lasciarsi andare, che entrerà in rotazione radiofonica a partire dal 15 settembre 2014.
Tracce
Avessi artigli Ho visto una stella cadere Lasciarsi andare Sole Del tempo perso Se solo potessi Pareidolia Vorrei essere Un semplice bacio Fragili Annarella
Avessi artigli AVESSI ARTIGLI COME UN GATTO O MEGLIO COME UN LEONE IO POTREI FINALMENTE LASCIARE UN SEGNO SU DI TE MA TU SEI VENTO SEI UN MAESTRALE TU MI SOFFI VIA LONTANO E IO FALCO IO GABBIANO SENZA PIU' TRAIETTORIE NON VOLO, MA CADO VERSO ACQUE UN PO' PIU'SCURE NEGLI ABISSI IMMAGINATI DA BAMBINA QUANDO ERO UN PESCE CHE NUOTAVA LIBERO POI DALLE ACQUE RISALIRE FINO AL CENTRO DEL DESERTO CHE RICOPRE IL TUO CUORE DI SERPENTE DI SCORPIONE IL VELENO PARALIZZA LA MIA FORZA D'ELEFANTE LA MEMORIA LASCIA IL POSTO ALLA NOTTE E POI ABBAIARE, ULULARE E GUAIRE COME UN LUPO CHE SI LECCA LE FERITE E POI SOLITARIO LASCIA IL BRANCO PER UN POSTO NUOVO ESSERE L'ORIZZONTE CHE DIVIDE LA TERRA E IL CIELO O UNO SQUARCIO DI LUCE CHE GUARDA L'ALBA FINO AL TRAMONTO CADERE GIU' COME PIOGGIA FINO A CONFONDERSI NEL MARE E PASSATA LA TEMPESTA RICOMINCIARE A NAVIGARE AVERE ARTIGLI COME UN GATTO O MEGLIO COME UN LEONE PER POTER FINALMENTE LASCIARE UN SEGNO SU DI TE MA TU SEI VENTO SEI UN MAESTRALE TU MI SOFFI VIA LONTANO E IO FALCO IO GABBIANO SENZA PIU' TRAIETTORIE NON VOLO, MA CADO
HO VISTO UNA STELLA CADERE E ILLUMINARE IL TUO MONDO UN MONDO FATTO DI SOGNI E DI LUCI DI CHI TI DICE CHE ANDRA' TUTTO BENE MA IL MALE CHE HA FATTO MALE LO FARA' SEMPRE PUOI NASCONDERLO PER BENE E' PARTE DI TE, LA PIU' BELLA DI TE HO VISTO UNA STELLA CADERE E ILLUMINARE I TUOI OCCHI GLI OCCHI VERDI DELLA SPERANZA DELLA LIBERTA' DI PARLARE ALLA VITA MA IL MALE CHE HA FATTO MALE LO FARA' SEMPRE PUOI NASCONDERLO E DIMENTICARE E' PARTE DI TE A VOLTE E' STATO FACILE GUARDARE AVANTI A VOLTE E' STATO FACILE RIALZARSI A VOLTE PIU' DIFFICILE DI QUANTO PENSASSIMO A VOLTE DESIDERARE DI ESSERE MIGLIORE CI HA DATO PACE PER UN ISTANTE E' QUANDO STAI PER CAMBIARE CHE PUOI PERDONARE
E' l'abitudine di averti accanto E' la bellezza tutta in ogni sguardo E' ogni parola pronunciata E' ogni cosa della vita E' un giorno nuovo, un giorno diverso E'ogni mattina come quelle di Marzo E' oggi, è ogni minuto perso E' il sogno che non ho mai smesso l'universo chiuso in questo abbraccio Io non riesco ancora a lasciarti andare Io non riesco ancora a lasciarti andare Andare via Perché ogni volta è lo stesso cielo E' riconoscersi in ogni pensiero E' un gesto che non ho notato una carezza che ho desiderato E' un sorriso che non costa niente e ogni ricordo, è tenerlo a mente E' il mondo in mano, è ogni momento, è sempre Quando arrendersi ti fa sentire perso Quando stare ad occhi chiusi è proteggersi da tutto il resto Quando per restare immobili senza mai fare un passo Quando segni il tuo destino se il destino sei tu stesso Quando un uomo dell'amore non sa trovare il bello Quando il bello è in ogni amore, e non c'è niente di più bello Adesso abbracciami se vuoi, così l'ho immaginato Abbracciami se puoi, è così che l'ho voluto Io non riesco ancora a lasciarti andare Io non riesco ancora a lasciarti andare Andare via
Vorrei cantare una canzone al mondo intero vorrei parlasse di un amore per davvero quanto mi manca stare insieme a te perdermi e ritrovarmi insieme a te vorrei che il tempo cancellasse le paure vorrei riscrivere la storia di noi due e non soltanto la nostra ma anche la mia e quella della gente intorno a noi ci sono notti che non accadranno mai sole nel nostro mondo siamo sole sei così distante lo sei da sempre sole nel cuore del giorno siamo sole e anche se distante sei la stella più vicina che c'è vorrei cantare una canzone al mondo intero vorrei parlasse di un amore per davvero quanto mi manca stare insieme a te perdermi e ritrovarmi insieme a te vorrei che il tempo cancellasse le paure vorrei riscrivere la storia di noi due stringimi forte adesso, non lo fai più senti il mio cuore come batte per te ci sono notti che non accadranno mai sole nel nostro mondo siamo sole sei così distante lo sei da sempre sole nel cuore del giorno siamo sole anche se distante sei la luce più vicina che c'è e quello che mi manca mi manca così tanto che io non so spiegarlo una risposta a questo non ce l ho E mi viene da piangere Stringimi forte e ascolta il silenzio stringimi forte e ascolta in silenzio le mie paure Le stesse tue paure di rimanere soli di rimanere sole Sono un disperato bisogno d'amore, solo un disperato bisogno d'amore questo disperato bisogno d'amore disperato che mi riempie il cuore sole, sole, siamo sole le stesse tue paure,le stesse mie paure sole, sole, siamo sole, sei così distante il mio cuore piange per te
Sei il posto più remoto in cui saprei nascondermi Sei il taglio più profondo di un diamante puro libero come un viaggiatore stanco Il primo freddo dell'autunno Del tempo perso a darci il tempo di rifarci ne è pieno il mondo Sei quel ricordo che riscrivo giorno dopo giorno Sei l'emozione in cui mi perdo un' onda che arriva a riva e sa come tornare alle correnti a cui appartiene Del tempo perso a darci il tempo di rifarci ne è pieno il mondo lasciarsi gli occhi addosso per dimenticarli lì se avrò bisogno Del tempo perso a darci il tempo di rifarci ne è pieno il mondo lasciarsi gli occhi addosso per dimenticarli lì ne avrò bisogno Arrendersi è come dire accontentarsi Del tempo perso a darci il tempo di rifarci ne è pieno il mondo lasciarsi gli occhi addosso per dimenticarli lì se avrò bisogno Del tempo perso a darci il tempo di rifarci ne è pieno il mondo lasciarsi gli occhi addosso per dimenticarli lì ne avrò bisogno
E SE SOLO POTESSI TRASFORMEREI LA PIOGGIA IN UNA CASCATA DI STELLE SOLO PER NOI IL NERO IN BIANCO,IL BIANCO IN NERO PER TE LO RIDIPINGEREI E SE SOLO POTESSI TRASFORMEREI LA PIOGGIA IN UNA CASCATA DI STELLE SOLO PER NOI RACCOGLIEREI TUTTI I TUOI DESIDERI, E IN UNA NOTTE SOLA LI ESAUDIREI, PERCHE' E' DA TUTTA UNA VITA CHE VEDO IL TUO SORRISO IN OGNI COSA NEL VENTO FREDDO DI QUESTA GIORNATA IN QUELLO CALDO DI UN'ESTATE RITROVATA E SE SOLO POTESSI FAREI PAZZIE E SPIEGHEREI LE VELE PER ANDARE LONTANO RAGGIUNGEREI I POSTI CHE HAI SEMPRE SOGNATO E AL MIO RITORNO DAL VIAGGIO TE LI RACCONTEREI PERCHE' SE SOLO POTESSI IO RISCRIVEREI OGNI GIORNO CON TE PERCHE' SE SOLO POTESSI IO RISCRIVEREI OGNI GIORNO CON TE TU CHE MI SAI COME NESSUNO MAI, TU CHE SAI LEGGERE I MIEI PENSIERI COME NESSUNO MAI TU CHE SORPRENDI, CHE MI RIPRENDI, CHE SEI QUALCOSA DI GRANDE, UN SOGNO CHE NON FINISCE MAI PERCHE' SE SOLO POTESSI IO RISCRIVEREI OGNI GIORNO CON TE
Siamo ancora insieme ma ci siamo già lasciati ora c'è solo un vecchio accordo, un mutuo, un rapporto più sordo e muto di un morto un rituale e l'utilità iniziale è per noi solo un'ipotesi e nemmeno più un ricordo abbiamo i piedi per terra sulle sabbie mobili nei deserti spettrali le popolose metropoli con nuove divinità da divano di vanità tutto è vano e non c'è fede nell'anima o per inanellare l'anulare anelare nell'ansia ma non puoi fuggire da chi è già fuggito non c'è più distanza il suo spettro è dentro di me ma lo vedo fuori e ciò perché il rancore acceca ancora i miei occhi interiori la storia è morta, dei morti rimangon le storie c'era una volta volta la carta ora son di più ed è in questo delay che non so nemmeno più chi sono, chi eri, chi sei morto un papa tocca un altro, morto un dio? Non saprei...oggi abbiamo mille dei e c'è chi vuole diventarlo come Aubrey de Greyl'uomo tende all'immortalità e nel mentre persino la sua divinità si svela obsolescente ogni nato è morente, nulla è per sempre Cercarti in tutti i giorni, cercarti sempre trovarti in ogni senso quando ha senso niente pensarti in tutto il bello che mi viene in mente saperti qui con me quando sarai distante oh mio dio, ci siamo abbandonati ora che anche tu mi hai tradito non mi fido più di nessun altro, guardo in alto e rido la sorte ha ironia po che cose son mutevoli come le nuvole ma in esse appare la stessa pareidolia e non vedo solo il tuo volto è come se tu fossi l'anima di cui tutto il mio mondo è avvolto e il paradosso è che tu mi volevi colto ma quando ti ho colto come un fiore ti ho studiato e tu ti sei seccato e fu questo amore oltre le persone che forse fece impazzire l'autore dell'Iperione ma anche in quella che chiaman pazzia, quanta creazione! Siamo dei nei sogni e mendicanti nella riflessione Cercarti in tutti i giorni, cercarti sempre trovarti in ogni senso quando ha senso niente pensarti in tutto il bello che mi viene in mente saperti qui con me quando sarai distante Quando qualcuno manca restare in attesa è una resa palesa una volontà stanca distesa ed affranta poiché l'unica mancanza viva è quella creativa che da nuova forma a ciò che ha perso e si apre a tutto il diverso che arriva la storia dell'uomo non è né ciclica né lineare non è una ripetizione né un progresso né una regressione non tendiamo all'etere uterino, materno, divino ma siamo creatori di valori e quindi del nostro stesso destino
Video Vorrei essere VORREI ESSERE VENTO E GIRARE IL MONDO SPOSTARMI IN OGNI DOVE, ESSERE UN VAGABONDO VORREI ESSERE TERRA IN BRACCIO ALL'UNIVERSO IL VERDE DI UN PRATO, IL BLU DI UN CIELO TERSO VORREI ESSERE LIBERO COME UN PESCE IN MARE APERTO CONFONDERMI NEL NULLA IN MEZZO AD UN DESERTO VORREI ESSERE NEVE E IMBIANCARE OGNI COSA L'ARCOBALENO DI UNA GIORNATA UGGIOSA VORREI ESSERE DIO ALMENO PER UN GIORNO LONTANO DA TUTTO QUELLO CHE MI GIRA INTORNO VORREI ESSERE UN PAZZO E PERDERE LA TESTA VORREI REGALARMI UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA VORREI MA NON POSSO, LO VORREI LO STESSO ESSERE SPOSA IN UN FINALE DIVERSO VORREI ESSERE FUOCO E BRUCIARE ALL'ISTANTE E COME UN RAGGIO DI LUCE ILLUMINARE ANCHE TE VORREI ESSERE ALBERO E AFFONDARE RADICI CONOSCERE IL SEGRETO PER ESSERE FELICI VORREO ESSERE UNO, NESSUNO, CENTOMILA IL PRIMO DELLA LISTA, L'ULTIMO DELLA FILA VORREI ESSERE VELOCE COME UN LEONE QUANDO CACCIA CORRERE CONTRO IL TEMPO, METTERCI LA FACCIA VORREI ESSERE QUIETE DOPO LA TEMPESTA RIMANERE A GALLA IN SEGNO DI PROTESTA E NON FERMARSI PIU' VORREI ESSERE IO ALMENO PER UN GIORNO CAMBIARE TUTTO QUELLO CHE CI GIRA INTORNO ESSERE TE E' PERDERE LA TESTA E' TUTTO QUESTO QUELLO CHE CI RESTA ESSERE DIO ALMENO PER UN GIORNO LONTANO DA TUTTO QUELLO CHE MI GIRA INTORNO ESSERE UN PAZZO E PERDERE LA TESTA VORREI REGALARMI UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA VORREI MA NON POSSO, LO VORREI LO STESSO ESSERE SPOSA IN UN FINALE DIVERSO VORREI ESSERE FUOCO E BRUCIARE ALL'ISTANTE E COME UN RAGGIO DI LUCE ILLUMINARE ANCHE TE VIAGGIARE VELOCE CON TE
Anni Passati a fare danni Qualcuno anche dei figli Evviva tutti i nostri sbagli! Le caramelle dolci Amare nei ricordi E spesso rosse più del sangue... Il mondo é tutto schiavo dell’America Noi due dei partigiani dell’Afghanistan Donerò il mio corpo Ai fiori del deserto E un nuovo mondo mi sorprenderà UN SEMPLICE BACIO TI SVEGLIERÀ UN BEL GIORNO DA OGNI TORPORE UN SEMPLICE GESTO TI PARLERÀ PIÙ DI MILLE PAROLE UN SEMPLICE INVERNO NON BASTERÀ A DISTRARCI DAL NOSTRO AMORE CHE GRANDE CONQUISTA LA SEMPLICITÀ È UNA RIVOLUZIONE Notti a sudare dentro i letti A calciare dei cassetti Abbiamo realizzato tutti i nostri sogni Certi erano folli Altri maledetti Se quando sei da sola vedi solo mostri Meglio andare al bar andare al cinema Che stare a casa a far l’amore in chat In questa aridità vince Viola Se non ci sei tu che sei la mia cura UN SEMPLICE BACIO TI SVEGLIERÀ UN BEL GIORNO DA OGNI TORPORE UN SEMPLICE GESTO TI PARLERÀ PIÙ DI MILLE PAROLE UN SEMPLICE INVERNO NON BASTERÀ A DISTRARCI DAL NOSTRO AMORE CHE GRANDE CONQUISTA LA SEMPLICITÀ È UNA RIVOLUZIONE
Video Fragili Fragili come foglie secche, calpestate in un autunno inoltrato Fragili come vuoti a perdere, luci della notte quando si fa giorno Fragili idee, fragili opinioni Fragili di un sentimento fragile Fragili come noi che di questa malinconia non sappiamo più che farci Fragili come noi In balia dei venti e delle correnti senza direzioni Fragili ideologie di un paese fragile, fragili eroi senza tempo Fragili menti per menti fragili, politiche intelligenti Fragili occasioni che capitano raramente e sfuggono tra le mani Fragili come i nostri genitori, fragili stagioni Che passano e cambiano e senza accorgercene siamo diventati grandi E degli anni che non torneranno mai Ne conserviamo i ricordi più belli E fragili come noi Che di questa malinconia non sappiamo più che farci Fragili come noi In balia dei venti e delle correnti senza direzioni Fragili tempi, fragili parole Fuochi che si spengono, che si accendono fragili e soli ,fragili e distanti noi dimenticati ,abbandonati e stanchi
Lasciami qui Lasciami stare Lasciami così Non dire una parola che Non sia d'amore Per me Per la mia vita che E' tutto quello che ho E' tutto quello che io ho e non è ancora Finita Finita... Lasciami qui Lasciami stare Lasciami così Non dire una parola che Non sia d'amore Per me Per la mia vita che E' tutto quello che ho E' tutto quello che io ho e non è ancora Finita Finita...
Marina Rei: «Dopo vent'anni, sogno solo la batteria»
La cantautrice romana compie vent'anni (di carriera). Che ha festeggiato con un concerto e tanti amici (vedi alla voce Carmen Consoli). Ma soprattutto con i suoi fan, che la seguono da una vita. E non perché sia «carina» e nemmeno perché va in Tv.
A 15 anni canticchiavate «è la primaveraaaa» uscendo da scuola con Invicta in spalla per saltare in sella al motorino? Vi stiamo per dare una notizia scioccante: da allora sono passati (quasi) vent’anni. L’autrice di quel tormentone, la cantante romana Marina Rei, sta infatti festeggiando quest’anno 20 anni di carriera (la suddetta canzone è del '97). A cui nei giorni scorsi ha reso omaggio con un concerto gratuito all'Eutropia Festival di Roma, e a cui hanno preso parte tanti amici e colleghi
«Ho ideato una scaletta proprio per la serata, con canzoni che hanno segnato in parte questi anni. Ho cercato di accontentare anche il pubblico che mi segue da sempre, includendo pezzi più popolari e altri che non mancano mai durante i concerti come Donna che parla in fretta. Vent'anni sono tanti, e tradurli tutti in una sera sola sarebbe stato impossibile, ma credo di essere riuscita a far ascoltare ciò che sono oggi, grazie alla musica che ho attraversato negli anni», ci racconta.
La sua carriera è anche costellata di solide amicizie. Il segreto per mantenere buoni rapporti nell'ambiente della musica qual è?
«Le amicizie si costruiscono col tempo, e questo vale anche per i rapporti con altri artisti. Ad esempio con Carmen. Abbiamo condiviso palchi, musica, momenti bellissimi e momenti difficili. Siamo sempre rimaste in contatto, nonostante le distanze a volte. C'è sempre stata stima e rispetto reciproco, oltre a un grande affetto».
E nel suo rapporto con la musica, invece, che cosa è cambiato in questi anni?
«Sicuramente con gli anni si cresce e, attraverso le esperienze continue sul palco e non, inevitabilmente si cambia. Aggiungerei per fortuna. Personalmente ho bisogno di andare avanti e migliorare, senza rimpiangere, ma facendo tesoro di ciò che è stato, per crescere ancora. Ho migliorato il mio modo di cantare, di scrivere, di arrangiare, di suonare. Per me è necessario che ci sia un'evoluzione. Poi naturalmente non si può piacere a tutti, ma se quello che fai ti piace sei già a metà dell'opera».
Che cosa la lega ancora ai fan e, soprattutto, che cosa lega i fan a Marina Rei?
«Conosco alcuni di loro dal '95. Non li ho mai persi e continuano a percorrere tanti chilometri a volte solo per vedere il concerto e ritornare a casa la sera stessa. Non ho un pubblico che viene a vedermi dal vivo perché sono “carina”, tanto meno perché sono un personaggio televisivo. Questi ragazzi vengono a sentire musica. Poi ci sono altri che vengono per la prima volta per curiosità e il bello è conquistarli e rivederli la volta successiva».
Che cosa rimpiange della musica di vent'anni fa?
«Sono cambiate tante cose. Anni fa si credeva ancora nel giovane di talento e si costruiva con lui un percorso in base alle sue qualità artistiche. Ho avuto la fortuna di appartenere a quel periodo e ho percorso un cammino fatto di concerti, collaborazioni, scrittura, dischi. Ora è tutto cambiato e più difficile specialmente per chi fa musica senza passare per la televisione».
Pensa mai di dedicarsi ad altro?
«Si, spesso. A produrre dischi di nuovi talenti ad esempio. O a formare una nuova band in cui sarò solo la batterista».