FRANCESCO HAYEZ:MASSIMO ESPONENTE DEL ROMANTICISMO STORICO

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    moderatori
    Posts
    43,236

    Status
    Offline

    FRANCESCO HAYEZ


    MASSIMO ESPONENTE DEL ROMANTICISMO STORICO


    Francesco Hayez è un artista molto produttivo, ha avuto una vita lunghissima e una carriera fortunata.
    Nasce a Venezia, nel 1781 da una famiglia molto povera, ultimo di cinque figli. La madre, Chiara Torcellan, è di Murano, il padre, Giovanni Hayez è un pescatore francese, originario di Valenciennes. A causa di gravi difficoltà economiche, il bambino viene affidato a una zia benmestante, moglie di Giovanni Binasco, mercante d'arte genovese, proprietario di una galleria di quadri. È lo zio che scopre l'inclinazione artistica di Francesco. Dapprima inrtroduce il nipote presso un restauratore, poi avendo notato il suo talento, lo avvia alla carriera artistica presso lo studio di Francesco Maggiotto. Qui il giovanissimo artista riceva anche una formazione classica, impostata su letture mitologiche e storiche.


    Antonietta Vitali Sola


    Insieme all'amico Demin, inizia a frequentare la collezione di Palazzo Farsetti, che conteneva un'esposizione di gessi tra

    tti da antiche statue classiche. Francesco per tre anni si esercita nel disegno, copiando i modelli in gesso.
    nel 1803 frequenta in Accademia il corso di nudo e grazie all'insegnamento di Lattanzio Querena comincia a dipingere. Per la sua formazione veneziana è importante anche lo studio della pittura di Tiziano, da cui riprende la vivacità e la gamma calda dei colori. Nel 1806 si costituisce a venezia la nuova Accademia e Hayez viene ammesso ai corsi di pittura in cui insegna Teodoro Matteini, che lo avvia alla pittura di genere storico.


    Cristina Belgiojoso Trivulzio




    L'ammalata




    Ritratto di Alessandro Manzoni


    Con una borsa di studio, ottenuta nel 1809 in un concorso molto selettivo, Hayez ottiene un soggiorno di alunnato a Roma per tre anni. Il primo anno il ragazzo viene affidato alla guida del Canova, la cui influienza sarà fondamentale per lo sviluppo del suo stile. Hayez viene accolto come un figlio in quell'ambiente eccezionale che è lo studio romano di Canova: qui ha la possibilità di incontrare gli artisti e i personaggi più eminenti del momento. Inoltre l'appoggio del grande scultore favorisce le sue prime importanti occasioni di lavoro.
    Le sculture di Canova esercitano un'enorme suggestione su di lui, tanto da caratterizzare tutto il suo stile. molte opere di Hayez ripropongono, soggetti, situazioni e caratteristiche riferibili direttamente alle opere canoviane e a quelle di Raffaello, conosciute a Roma. E anche l'incarnato delle figure femminili di Hayez è vicinissimo alla particolare morbidezza delle sculture canoviane e ai dipinti di Raffaello.
    In seguito Hayez rimane sostanzialmente a Roma, ma fa alcuni soggiorni a Firenze e a Venezia.


    Felicina Caglio Perego Cremnago



    I vespri siciliani



    Gruppo della famiglia Stampa di Soncino



    Nel 1813 Hayez realizza il celebre Rinaldo e Armida, inviato all'Accademia di Venezia come prova finale del suo alunnato. Nello stesso anno è tra gli artisti incaricati delle decorazioni in Quirinale.
    Nel 1815, Muore Gioacchino Murat, che lo aveva incaricato di dipingere Ulisse alla corte di Alcinoo. Il Quadro di grandi dimensioni verrà poi inviato a Napoli, al re Ferdinando I di Borbone.
    Nel 1817 sposa Vincenza Scaccia, appartenente a una famiglia della borghesia romana, abituata a ricevere gli artisti. Nello stesso anno torna a Venezia per realizzare alcuni affreschi nei palazzi signorili veneziani.



    Nel 1820 si trasferisce a Milano, in seguito alla presentazione all'Accademia Brera del Pietro Rossi prigioniero degli Scaligeri, ora conservato in una collezione privata. E' un'opera di grande impegno, considerata come il manifesto del romanticismo storico che gli porta grande successo e gli permette di conoscere a Milano personalità di spicco come Tommaso Grassi, Alessandro Manzoni, il conte Arese.



    Rinaldo e Armida



    Nel 1821 espone Il conte Carmagnola condotto al supplizio, l'opera viene molto apprezzata dal Manzoni, autore della tragedia a cui si è ispirato il pittore.
    La sua attività prosegue con la realizzazione di altri quadri di soggetto storico: I vespri siciliani del 1822, l'Ajace d'Oileo, I Profughi di Parga, opere ispirate alla tragedia di Giulietta e Romeo, come l'Ultimo bacio e gli Sponsali, soggetti religiosi e ritratti. Particolarmente noto è il Ritratto di Alessandro Manzoni. Negli anni seguenti riceve incarichi sempre più prestigiosi, tra i quali gli affreschi eseguiti nel 1837 nella Sala delle cariatidi in Palazzo Reale a Milano.
    Nel 1850 viene nominato professore di pittura all'Accademia di Brera.
    Hayez continua a dipingere fino alla fine della sua vita. Nei suoi ultimi anni nascono altri capolavori come Il bacio, il Marin Falieri, il Ritratto di Gioacchino Rossini e la Finestra di Harem del 1881. Muore a Milano il 21 dicembre 1882.


    il bacio



    Il bacio
    Il bacio è un olio su tela di 112 × 88 cm, realizzato da Francesco Hayez nel 1859 e conservato a Milano nella Pinacoteca di Brera.

    Oltre questo dipinto, l'artista realizzò tre repliche con lo stesso soggetto, delle quali due versioni sono in collezioni private ed un'altra, in cui il vestito della donna è bianco, fu realizzata nel 1861 per la famiglia Mylius ed è stata venduta all'asta il 12 novembre 2008 da Sotheby's a Londra.


    In questo quadro l'autore riunisce le principali caratteristiche del romanticismo storico italiano, ovvero un'assoluta attenzione verso i concetti di naturalezza e sentimento puro (l'amore individuale verso gli ideali risorgimentali). Ciò che colpisce immediatamente l'osservatore è l'enorme sensualità che scaturisce dall'abbraccio dei due amanti. Per la prima volta viene espresso in un quadro un bacio passionale e carico di emotività.

    Questo legame è tanto forte che riesce ad annullare ogni contrasto, come quello del freddo celeste della veste della donna (Francesca) e del colore caldo dell'abito dell'uomo (Paolo, il quale ha le gambe posizionate in modo tale da assecondare la sensuale inclinazione del corpo femminile). L'uomo mentre bacia la sua amata, appoggia la gamba sul gradino: Hayez comunica, con questo particolare, l'impressione che egli se ne stia andando, e dà più enfasi al bacio. La scelta dell'artista di celare i volti dei giovani conferisce importanza all'azione e le ombre che si possono scorgere dietro al muro, nella parte sinistra del quadro, indicano un eventuale pericolo. È però da non dimenticare il reale significato storico dell'opera, infatti Hayez attraverso i colori (bianco della veste, il rosso della calzamaglia, il verde del cappello e del risvolto del mantello e infine, l'azzurro dell'abito della donna) vuole rappresentare l'alleanza avvenuta tra l'Italia e la Francia (accordi di Plombières). Bisogna ricordare che questo quadro venne presentato all'Esposizione di Brera del 1859, a soli tre mesi dall'ingresso di Vittorio Emanuele II e Napoleone III a Milano.

    L'intera scena, a giudicare dagli abiti e dall'architettura, si svolge in un'ambientazione medioevale, ma in realtà è del tutto immersa nel presente a causa del significato e del soggetto iconografico (il bacio) del tutto nuovo.

    Inoltre quest'opera esprime, non solo il concetto sentimentale, ma crea all'interno dell'opera un vero e proprio spazio intimo di coinvolgimento emotivo dell'osservatore; la presenza di mistero legata alla figura in penombra dell'androne non appare primaria alla visione globale, in quanto l'osservatore viene catturato dall'intensità degli amanti che sono posizionati sull'asse di simmetria.



    I profughi di Parga

     
    Top
    .
  2. tomiva57
     
    .

    User deleted


    grazie giulia
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    moderatori
    Posts
    43,236

    Status
    Offline

    ALTRI ACCENNI SULLE OPERE DI FRANCESCO HAYEZ


    Verso il 1820 divenne un po’ il portabandiera dei romantici milanesi con il dipinto “Pietro Rossi prigioniero degli Scaligeri a Pontremoli”, esposto alla mostra di Brera (Milano, Raccolta Barbiano di Belgioioso), e nel 1822 si stabilì a Milano, sostituendo sino al 1825 il Sabatelli nei corsi di Brera e succedendogli nella cattedra di pittura nel 1850.

    Nei quadri storico-romantici si mantenne fedele ai precetti accademici ed alla composizione neoclassica immersa nella malinconica luce del chiuso dello studio: “I vespri siciliani” (Roma, Galleria Nazionale di Arte Moderna), “Ultimo bacio di Giulietta e Romeo” (Tremezzo, Villa Carlotta), “I profughi di Parga” (Brescia, Pinacoteca), “Ultimi giorni di Marin Faliero”, “Donna alla finestra dell’harem” ed il celebre “Bacio” (Milano, Brera).

    Pittore molto notevole, l’Hayez si rivelò soprattutto nei ritratti con modelli di virile dignità o di femminile gentilezza, in cui la finezza di una analisi psicologica trattenuta da pudore e bonomia si specchia nella sottigliezza dei paesaggi chiaroscurali e coloristici, come: “Teresa Borri Manzoni” (Milano, Brera), “Matilde Juva Branca” (Milano, Galleria d’Arte Moderna) “Susanna tra i vecchioni” (Milano, Collezione Privata) o di “Alessandro Manzoni”, di “Antonio Rosmini” (Milano, Brera) e di altri personaggi come Gioacchino Rossini, Ugo Foscolo, Massimo D’Azeglio e Cavour, ai quali, si aggiungono quelli più intensamente romantici, di molti bambini del suo tempo: “Giulio Vigoni” (Milano, Raccolta privata), “Antonietta Negroni Prati Morosini” (Milano, Galleria d’Arte moderna), “Luisa Negroni Prati Morosini (Arcore, Raccolta Casati) o il “Quadro di Famiglia” (Milano, Brera).

    Forse, più che ad ogni altro pittore, a Francesco Hayez va il merito della rinascita della pittura lombarda agli inizi dell’ Ottocento con i vari soggetti di pittura storica, ritrattistica e vedutismo, riemergente così, dopo il decadimento cui era giunta alla fine del secolo precedente.


    Ritratto della signora Matilde Juva Branca




    Teresa Borri Stampa Manzoni






    Il conte Baglioni




    L'ultima favorita




    Susanna tra i vecchioni




    Romeo e Giulietta




    La principessa di Sant'Antimo




    L'imperatore Ferdinando I d'Austria

     
    Top
    .
  4. tomiva57
     
    .

    User deleted


    grande giulia ..grazie
     
    Top
    .
3 replies since 14/2/2011, 12:08   3192 views
  Share  
.