ALBERI e ARBUSTI DA FRUTTO e a volte ....

PESCO, CILIEGIO,PERO, ALBICOCCO ECC

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  1. gheagabry1
     
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    Olivo Leucocarpa


    pianta_ulivo

    L’albero della leucolea è mediamente vigoroso, con portamento assurgente. La chioma è ampia ed espansa. Le foglie sono di dimensioni medio grandi, allungate, di colore verde scuro. Dopo circa cinque anni dalla messa a dimora, inizia a produrre le sue drupe.
    Le poche piante di leucolea sopravvissute sono presenti sporadicamente in soprassuoli di alcune regioni italiane come la Toscana e soprattutto la Calabria. Gli esemplari ritrovati, grazie ad illuminati olivicoltori e agronomi, sono stati salvati e riprodotti con nuovi innesti, riportando a nuova vita questa bellissima e antica specie.

    La varietà Leucocarpa, ha una particolarità diversa dalle altre, mentre le altre con il progredire della maturazione da verdi diventano nere con sfumature violacee, i frutti delicati, di forma ovale e polpa carnosa, sono inizialmente verdi diventando a maturità uniformemente bianchi, con una resa in olio del tutto simile a quella riscontabile in altre varietà. Le drupe non riescono a effettuare la sintesi antocianina perché privi di pigmenti antocianici e quindi assumono un colore simile all’avorio. Possono rimanere sulla pianta più a lungo di altre varietà, fino anche a primavera.

    leucocarpa

    Vengono anche chiamate Bianca, Cannellina, Leucolea, Chiarita. Costituisce una popolazione di antiche varietà di olivo presenti sporadicamente in coltivazioni in alcune regioni come Toscana e soprattutto Calabria, provenienti in origine dalla Grecia. A differenza delle comuni specie di oliva diffuse e coltivate in Italia, la specie Olea europaea varietà leucocarpa, anticamente chiamata “Leucolea” (che significa appunto “bianca oliva”), deriva da antiche varietà di oliva originarie dalla Grecia e importate in Italia, questo è quanto emerge dai reperti letterari.

    La varietà Leucocarpa produce un olio molto chiaro, con una produttività costante. Non viene impiegato nella alimentazione umana, ma per tradizione viene mescolato con gli estratti di radici e balsamo per ottenete l’olio del Crisma. L’unguento usato dalla Chiesa cattolica in molte cerimonie come battesimo e cresima. Viene anche usato come olio combustibile in luoghi di culto perché bruciando produce poco fumo.

    21_-_Olivo_Leucocarpa

    Le fonti storiche narrano che all’epoca i monaco basiliani diedero impulso alle coltivazioni agli ulivi per utilizzarli per la produzione dell’”olio del Krisma” Nell’ Antico testamento il libro di Esodo ne fornisce la ricetta: “Il Signore parlò a Mose’, dicendo :”Prenditi anche i migliori aromi: di mirra vergine, cinquecento sicli (1 siclo=11,4 gr); di cinnamomo aromatico, la metà, cioè duecentocinquanta sicli; di canna aromatica, pure duecentocinquanta; di cassia cinquecento, secondo il siclo del santuario, e un hin ( 1 hin=3,67 l) di olio d’oliva. Ne farai un olio per l’unzione sacra, un profumo composto secondo l’arte del profumiere; sarà l’olio dell’unzione sacra” (Esodo 30:22-25)

    c4

    Questo balsamo viene usato per ungere l’Arca dell’Alleanza, gli altari, la tavola ed suoi strumenti, il Gran Sacerdote e i suoi assistenti.

    Nel Medioevo, l'olio serviva anche per la consacrazione dei re o degli imperatori. Anche per i mussulmani l’olivo ha un carattere sacro. Nel Corano è scritto: “Dio è la luce del cielo e della terra. Egli illumina come una lampada accesa nel vetro ed lo sfavillio assomiglia a quello di una stella. La sua luce viene dall’albero benedetto, da questo olivo che non è né dell’Oriente, né dell’ Occidente, del quale l’olio si infiamma al minimo avvicinarsi del fuoco e produce dei raggi sempre rinnovati. Attraverso di essa Egli conduce chi a lui piace”. Il prezioso olio di leucolea serviva inoltre per alimentare le lampade nei luoghi di culto.


    L’olio del Crisma” veniva utilizzato:

    - ungere i designati alle alte cariche imperiali bizantine;
    - nelle cerimonie di incoronazione degli imperatori;
    - come olio sacro nelle funzioni religiose quali battesimo, cresima, unzione dei malati;
    - nell’ordinazione dei sacerdoti e vescovi;
    - per alimentare le lampade nei luoghi sacri, perché bruciando l’olio di oliva bianca produce poco fumo.
    Portata dagli antichi Greci nell’VIII secolo a.C. Le fonti storiche narrano che all’epoca i monaci basiliani diedero un forte impulso ad alcune coltivazioni e probabilmente curavano questi ulivi per utilizzarli nelle loro attività.

    crisma-olio-cristiano

     
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