ALBERI e ARBUSTI DA FRUTTO e a volte ....

PESCO, CILIEGIO,PERO, ALBICOCCO ECC

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  1. gheagabry
     
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    Il ROVO



    Il rovo appartiene alla famiglia delle Rosacee ed al genere Rubus; le specie più importanti sono: il rovo che cresce spontaneo in luoghi incolti e sui cigli stradali (Rubus fruticosus), Rubus procumbens, R. hispidus, R. trivialis, R. laciniatus e R. ulmifolius; da queste specie, di provenienza americana, derivano le varietà coltivate, alcune con tralci spinescenti ed altre prive di spine. Arbusto perenne, sarmentoso, semisempreverde, originario dell'Europa centro-meridionale. Costituisce una grossa ceppaia, da cui si dipartono numerosissimi fusti sottili, costoluti e arcuati, ricoperti da moltissime piccole spine arcuate; ogni anno produce molti polloni, che si possono sviluppare anche per alcuni metri in una sola stagione; i fusti sono densamente ramificati e talvolta prostrati, a formare un intrico spesso e impenetrabile.
    Le foglie sono composte, costituite da piccole foglie ovali, dentate, di colore verde scuro sulla pagina superiore, bianco sulla pagina inferiore. I fusti di un anno producono, a fine primavera, o all'inizio dell'estate, delle infiorescenze terminali a forma di pannocchia, costituite da piccoli fiori bianchi o rosati; in estate inoltrata produce i piccoli frutti verdi, che divengono neri a maturazione, commestibili. Sono tondeggianti, costituiti da alcune piccole drupe tonde, che contengono un singolo seme; dopo la fruttificazione i fusti disseccano. L’impollinazione è facilitata dal fatto che le more sono autofertili, ma viene enormemente favorita dalla presenza di api e dal vento; la fioritura è scalare, da maggio a giugno. Le more sono frutti molto apprezzati crudi, oppure utilizzati per la produzione di confetture o di liquori.

    La pianta è utilizzata per delimitare proprietà e poderi con funzione principale difensiva. Altre funzioni delle siepi a rovo sono nella fornitura di nettare per la produzione del miele (in Spagna), nella associazione di specie antagoniste di parassiti delle colture (ad esempio le viticole), nella formazione di corridoi ecologici per specie animali.

    Il Rovo evoca il simbolismo funereo e infernale. Un roveto in una foresta costituisce anche un ostacolo impenetrabile, un sinistro, imoto scenario di morte simbolica. Spesso, infatti, nelle favole è l’arbusto che strappa le vesti del bimbo o della bimba. Secondo la tradizione popolare la corona cristica è fatta di rovo e, avendo ferito il capo di Cristo, ha evocato simboli negativi..L’Ingiuria era una giovine donna dall’aspetto orribile. Aveva occhi infiammati...in mano reggeva un mazzo di rovi e sotto i piedi aveva una bilancia a significare la volontà di sopraffare gli altri, forse secondo la parabola dei Giudici. Nel linguaggio dei fiori, quello del rovo è simbolo dell’Invidia. Per la Spagiria (arte di curarsi con le erbe), il Rovo è la pianta di Venere per eccellenza, che manifesta le sue benefiche virtù. Il Rovo insegna ad osare, dona estroversione e la virtù dell’auto-difesa.
     
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118 replies since 13/2/2011, 11:34   75777 views
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