SQUALI, RAZZE E CHIMERE

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  1. gheagabry
     
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    Squalo toro

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    Fotografia di David Doubilet.



    Nonostante l'aspetto feroce, lo squalo toro (Carcharias taurus) è un animale relativamente placido. Possiede una notevole stazza e denti affilati che spuntano dalla bocca in tutte le direzioni; ciononostante è una specie docile e non aggressiva, che attacca l'uomo solo se provocato. Il dorso dello squalo toro, punteggiato di macchie color ruggine, è grigio-marrone, e degrada verso il bianco sul ventre. Ha il muso corto e appiattito e una caratteristica coda oblunga il cui lobo superiore, scanalato, è notevolmente più lungo di quello inferiore. La loro lunghezza può variare dai 2 ai 3,2 metri.

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    Amano le acque costiere, e viene avvistato piuttosto di frequente mentre solca il fondale marino nelle zone balneabili, in prossimità della riva. Gli squali toro vivono nelle acque calde o temperate di tutti gli oceani, fatta eccezione per l'Oceano Pacifico orientale. È l’unico squalo che tende a emergere in superficie per immagazzinare l’aria che poi tiene nello stomaco e che gli permette di andare a caccia fluttuando nell’acqua senza produrre movimenti.


    È un predatore vorace, che caccia preferibilmente di notte a ridosso dei fondali. Ghiotto di piccoli pesci, non disdegna però né crostacei né calamari. A volte gli squali toro cacciano in gruppo e sono stati visti attaccare addirittura reti da pesca piene. Sebbene questa specie sia ampiamente diffusa e solo raramente pescata a scopi alimentari, ha uno dei più bassi tassi riproduttivi tra tutti gli squali. Per questo lo squalo toro è stato inserito nella lista delle specie vulnerabili, come tali protette in buona parte del loro habitat.

    national geographic

    Edited by gheagabry1 - 15/9/2018, 16:35
     
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  2. gheagabry
     
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    “Se vi è una magia su questo pianeta, è contenuta nell’acqua…La sua sostanza arriva ovunque; interessa il passato e prepara il futuro; scorre al di sotto dei poli e vada sottile e alta nell’aria. Può assumere forme di squisita perfezione in un fiocco di neve o ridurre una creatura vivente a un osso che luccica in balia del mare.”
    The immense journey, Loren Eiseley (1907-1977)



    LO SQUALO LIMONE

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    Lo squalo limone ha davvero una curiosa colorazione, il dorso è marrone-giallastro, mentre il ventre canonicamente chiaro. Il motivo di questo aspetto fisico non usuale sta nelle abitudini dell’animale, che nuota spesso vicino a fondali sabbiosi e melmosi, lagune e insenature con foreste di mangrovie, ambienti dove la colorazione giallastra è prevalente e quindi un mimetismo di questo tipo rende praticamente invisibile lo squalo limone guardando dalla superficie verso il fondale marino.

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    Il muso è corto e tozzo, la lunghezza massima è di 300 cm, mediamente tra i 220-280 cm.
    Le pinne dorsali sono due e sono di dimensioni simili, la pinna anale è abbastanza grande
    I denti sono affilati, lisci, senza cuspidi laterali, simili nelle due mandibole.
    Gli occhi sono di dimensioni medie anche se la vista non risulterebbe particolarmente acuta, forse a causa della torpidità delle acque in cui nuota.
    Abbiamo già detto infatti che lo squalo limone, avvistato mediamente in acque tra 0-92 m, preferisce posizionarsi vicino ai fondali sabbiosi, mangrovieti (soprattutto in età giovanile) lagune e insenature. Anche la foci dei fiumi rientrano nel suo habitat, con la possibilità di risalirli per diversi km, mostrando grande adattabilità a temporanea permanenza in acque salmastre e dolci. Gli ambienti appena descritti non spiccano per la limpidezza delle loro acque e per questo motivo i rimanenti sensi dello squalo sarebbero più efficaci ed efficienti


    Risulta essere più attivo durante le ore crepuscolari e notturne e può muoversi solitario o in gruppi che arrivano fino a 20 esemplari. Come altre specie è in grado di rimanere immobile sul fondo, quasi “addormentato”, ma questo stato di torpore non deve ingannare il subacqueo o l’apneista troppo curioso che, in caso di disturbo, si troverebbe di fronte ad una veemente e pericolosa reazione dell’animale.
    Dal 1580 ad oggi sono stati registrati 22 attacchi provocati all’uomo, nessuno di questi mortale, situazione che “ufficialmente” non lo rende pericoloso.
    Gli adulti hanno un’area di movimento non particolarmente vasta, anche se sono state registrate migrazioni da parte di piccole-medie popolazioni.
    Sia durante i grandi spostamenti che nelle brevi nuotate all’interno del loro territorio, gli squali limone immancabilmente accompagnati da numerose remore.
    Nuotano in acque atlantiche e pacifiche tropicali e sub-tropicali (coste dell'America centrale, Messico e Equador) e coste africane, Senegal e Costa d'Avorio.

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    Brian Skerry



    La riproduzione è vivipara placentata e data la facilità di osservazione e studio, attraverso l’analisi del ciclo vitale dello squalo limone sono stati chiariti molti aspetti biologici ed ecologici dei pesci cartilaginei. Sono numerosi e facilmente visionabili video sul parto di femmine di squalo limone, le quali si spostano in acque protette, lagune poco profonde o baie con foreste di mangrovie, per partorire dai 4 ai 17 piccoli, dopo una lunga gestazione di 10-12 mesi. La maturità sessuale viene raggiunta dopo 6.5 anni e la longevità è di circa 27 anni.
    L’atto della riproduzione, come in altre specie, può avvenire in modo cruento, con il maschio che morde la femmina dorante l’accoppiamento.
    I piccoli, appena dopo la nascita, con una lunghezza di 60-65 cm, devono essere subito pronti a cavarsela da soli ed in genere rimangono nelle acque basse, in mezzo alle mangrovie dove sono stati partoriti, fino a quando non si sentono completamente sicuri e pronti ad affrontare le acque libere.
    La loro dieta si baserà su crostacei e molluschi, mentre una volta diventati adulti aggiungeranno pesci di piccole-medie dimensioni, uccelli, squali e razze.

    www.prionace.it

    Edited by gheagabry1 - 15/9/2018, 16:36
     
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  3. gheagabry
     
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    Temuti e rispettati, spesso avvolti da una fama sinistra, anche i più temibili predatori marini presentano un lato quasi comico: i loro nomi sono spesso insoliti e strampalati.

    LO SQUALO LIMONE

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    Un muso minaccioso da cartone animato e un nome al sapore d'estate: lo squalo limone dai denti aguzzi (Negaprion acutidens), lungo fino a 3,8 metri, si aggira lento e cauto per i fondali indo-pacifici. Se disturbato, attacca anche l'uomo con poderosi morsi (la dentatura ben in mostra non lascia molti dubbi).

    Il nome "squalo limone" che identifica la sua specie, deriva dalla colorazione giallastra della sua pelle, che ben si mimetizza con i fondali sabbiosi su cui si acquatta.


    LO SQUALO CHITARRA

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    Lo squalo chitarra, o razza chitarra bocca arquata (Rhina ancylostoma) è, a onor del vero, una razza a tutti gli effetti. Ma le pinne caudali e dorsali la fanno assomigliare a uno squalo, ed è spesso assimilata ai predatori del mare.

    In realtà l'animale, che si nutre di piccoli pesci e molluschi sui fondali sabbiosi, non è pericoloso per l'uomo, anzi, ne è minacciato: le sue pinne sono vendute in alcune località asiatiche e il suo habitat - le aree più calde di Oceano Pacifico e Indiano - è deturpato da pesca selvaggia, inquinamento e cambiamenti climatici.


    LO SQUALO TAPPETO

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    Lo squalo tappeto tassellato (Eucrossorhinus dasypogon), simile a una piatta distesa di alghe, abita i fondali dell'Oceano Pacifico e raggiunge gli 1,8 metri di lunghezza.

    Perfettamente camuffato con l'habitat circostante, di giorno agita la coda come esca, mimando il movimento di un piccolo pesce, per attirare le prede nei paraggi e inglobarle quando meno se l'aspettano. Di notte, invece, diviene un cacciatore attivo.


    LO SQUALO VITELLO

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    Lungo fino a 3,6 metri, lo smeriglio (Lamna nasus) distribuito nelle acque fredde e temperate del Nord Atlantico e del Nord Pacifico, è anche conosciuto, date le dimensioni, come "squalo vitello".

    Ma è il suo nome comune inglese a destare maggiore curiosità: è detto infatti "Porbeagle shark", un incrocio tra "porpoise" (delfino) e beagle (una razza canina) anche se non ha affatto l'aspetto amichevole di nessuno di questi due animali.


    LO SQUALO GATTUCCIO FLACCIDO

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    Il Gattuccio flaccido (Apristurus exsanguis), una specie di squalo gatto che si trova solamente intorno alla Nuova Zelanda. Il motivo del buffo nome non è del tutto noto e questo pesce è rarissimo da incontrare: quello che vedete, infatti, è un suo "parente", un altro gattuccio della famiglia delle Scyliorhinidae.

    LO SQUALO PALOMBO STELLATO

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    Il suo nome comune italiano, palombo stellato (Mustelus asterias) potrà non sembrarvi particolarmente curioso, ma il nome inglese di questo squalo di medie dimensioni (50-100 centimetri), diffuso nel Mediterraneo, è "Starry Smooth-Hound" qualcosa di simile a "bracco liscio stellato". A quanto pare, gli squali vengono spesso paragonati ai migliori amici dell'uomo.



    LO SQUALO STAMPO BISCOTTO

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    Il suo nome non denota particolari abilità culinarie, ma la pericolosa abitudine di addentare pezzi perfettamente cilindrici delle carni di altri pesci o mammiferi marini: lo squalo stampo da biscotti (Isistius brasiliensis) detto anche squalo sigaro o tagliatore, imprime sul corpo delle sue vittime cicatrici alla "Giotto", utilizzando le labbra a ventosa e denti inferiori a forma di seghetto.

    Si nutre quindi di pezzetti di animali più grandi, dai quali asporta un "ricordino" con precisione chirurgica, e inghiotte interi solo animali più piccoli, come i calamari.


    LO SQUALO BERRETTO

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    Lo squalo dentellato dalla testa a berretto (Sphyrna corona) una piccola specie di squalo martello diffusa nel Pacifico orientale, ha la parte superiore del muso a forma di vanga, arrotondata, liscia e semicircolare. Nessun altro squalo martello può vantare un nome, e un "copricapo", così curioso.


    PESCECANE BECCO D'UCCELLO



    Il muso lungo e affusolato ha fatto guadagnare a questo squalo il soprannome di pescecane becco d'uccello (Deania calcea). Innocuo per l'uomo, nuota nelle acque intorno a Giappone, Australia meridionale, Nuova Zelanda e Africa occidentale.


    LO SQUALO CENTROFORO OTTUSO

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    Soprannominato Centroforo ottuso (Centrophorus harrissoni). "Centroforo" viene dal greco e significa "portatore di spine": in effetti i pesci di questo genere presentano spine su entrambe le pinne dorsali.

    Ormai diffuso solamente davanti alla costa orientale dell'Australia e in alcune aree della Nuova Zelanda, questo pesce corre un serio rischio d'estinzione: è infatti ricercato per le sue carni e per l'olio ricavato dal suo fegato, e dagli anni '70 ad oggi la sua popolazione si è ridotta del 99%.





    testi focus.it - foto dal web

    Edited by gheagabry1 - 15/9/2018, 16:43
     
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    Sphyrna tiburo

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    Lo Sphyrna tiburo (Linnaeus, 1758) appartiene all’ordine dei Carcharhiniformi, alla famiglia sphyrnidae e al genere Sphyrna. La parola greca sphyrna significa martello, in riferimento alla forma della testa di questo squalo e tiburo si riferisce alla parola taino che significa squalo. E' uno squalo tropicale attivo che vive nell'emisfero occidentale, dove l'acqua è solitamente più calda di 21 °C. Durante l'estate è comune nelle acque costiere delle Carolina e della Georgia; in primavera, in estate e in autunno, si trova al largo della Florida e nel Golfo del Messico. In inverno, lo squalo martello dal berretto si trova vicino all'equatore, dove l'acqua è più calda. Si trova dal New England, dove è raro, al Golfo del Messico e al Brasile, e dal sud della California all’Ecuador. E' uno squalo timido e innocuo.

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    In media, gli squali dal berretto misurano 91 cm – 1 m e 52 cm di lunghezza, e sono uno degli squali martello più piccoli. E’ caratterizzato da un’ampia testa liscia simile a una vanga, hanno il martello più piccolo di tutti gli squali martello. E' grigio - marrone sul dorso e più chiaro ventralmente. Sono gli unici squali conosciuti che mostrano dimorfismo sessuale, cioè i maschi e le femmine adulti sono diversi gli uni dagli altri. Nella morfologia, le femmine adulte hanno una testa ampiamente arrotondata, mentre i maschi possiedono un distinto rigonfiamento lungo il margine anteriore del martello. Questo rigonfiamento è formato dall'allungamento delle cartilagini del rostro dei maschi all'inizio della maturità sessuale.
    Nuotano in piccoli gruppi da 5 a 15 individui, ma sono stati segnalati centinaia o addirittura migliaia di individui. Si muovono seguendo costantemente i cambiamenti della temperatura dell'acqua e per mantenere la respirazione; affonda se non continua a muoversi poiché gli squali martello sono tra i vertebrati marini meno galleggianti. Utilizza uno speciale fluido corporeo, chiamato “liquido cerebrospinale”, per far sapere agli altri che è nelle vicinanze.
    Rispetto ad altri squali martello, hanno pinne pettorali più grandi e più sviluppate che per il nuoto.

    E’ uno squalo onnivoro, si nutre principalmente di crostacei, composti prevalentemente da granchi blu, ma anche da gamberi, molluschi e piccoli pesci. Alghe marine sono state trovate nei contenuti dei loro stomaci. Il loro comportamento alimentare implica il nuoto attraverso il fondo marino, muovendo la testa come un metal detector, alla ricerca di minuti disturbi elettromagnetici prodotti da granchi e altre creature che si nascondono nel sedimento.
    Come gli altri squali utilizza l'elettroricezione per rilevare la preda, permettendogli di posizionarsi per morderla a pochi metri di distanza, dove i suoi occhi non sono in grado di vedere.
    Una volta scoperte le prede, si girano bruscamente e corrodono il sedimento in cui è stato rilevato il disturbo. Se un granchio viene catturato, lo squalo utilizza i suoi denti per macinare il suo carapace e quindi aspira al fine di inghiottire il granchio intero. Per predare i molti tipi di animali di cui si nutre, ha piccoli denti affilati nella parte anteriore della bocca e larghi molari piatti nella parte posteriore .

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    Lo squalo martello dal berretto è viviparo, il che significa che le femmine producono uova che vengono trattenute internamente e nutrite fino a quando i piccoli sono abbastanza maturi per essere rilasciati. Raggiungono la maturità sessuale a circa 72 cm. A fine estate inizio autunno nascono da quattro a dodici cuccioli misuranti da 9 a 33 cm.



    Un team di scienziati dell’Università della California e della Florida, ha individuato la prima specie di squali che sarebbe totalmente onnivora. Si tratta del bonnethead shark o shovelhead shark. La ricerca era partita dall’analisi delle abitudini alimentari degli squali e dal fatto che alcuni consumassero alghe e piante marine. All’inizio si pensava che tutto ciò avvenisse in maniera del tutto accidentale, ma ha un apparato in grado di digerire, assimilare e assorbire i valori nutritivi delle piante acquatiche che sono state trovate in una percentuale del 62% nello stomaco. Per avere la conferma che fosse onnivoro, i ricercatori hanno condotto un esperimento. I vegetali sono stati tracciati attraverso l’uso di un isotopo di carbonio per permettere di stabilire se cinque esemplari fossero stati in grado di scegliere consapevolmente le alghe per usufruire dei nutrienti.Da questo primo test è emerso che il 90% dell’alimentazione di questa specie è composta da alghe, mentre il 10% da altro, in prevalenza da calamari.

     
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