Bimbi e svezzamento..cosa mangiare

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  1. Lussy60
     
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    SVEZZAMENTO
    Con cosa si comincia? Un falso problema


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    Più libertà e meno regole: le indicazioni aggiornate in materia di svezzamento non prevedono più tabelle e ricette predefinite. Ma allora con cosa cominciare? La norma è una sola: l'importante è fornire al bebè i nutrienti che iniziano a scarseggiare nel solo latte materno. A partire soprattutto dal ferro.

    E' inutile partire dalla frutta

    Una consuetudine tutta italiana (in particolare del nord) prevede primi assaggi di frutta frullata, tanto per abituare il bambino ad altri sapori e al primo approccio con il cucchiaino. Ma il classico assaggio di mela grattugiata non è, in sé, sbagliato quanto inutile: lo svezzamento comincia quando il latte da solo non basta più a coprire le esigenze nutrizionali del bambino. Per questo vanno introdotti nutrienti indispensabili come alcuni minerali, soprattutto ferro e zinco, cioè un pranzetto a base di carne e verdura. La frutta, in questo senso, va considerata un accompagnamento, in quanto ricca di vitamine.

    Carne e verdura


    "La prima 'pappa' del bambino può quindi essere preparata con il brodo di verdura e creme multicereali, utilizzando fin dall'inizio quelle con il glutine, visto che ritardarne troppo l'introduzione non serve a evitare la celiachia, spiega Andrea Vania, responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica dell'Università La Sapienza di Roma e presidente dell'ECOG (European Childhood Obesity Group). "Non è necessario inserire nell'immediato la carne, si può aspettare una settimana o dieci giorni e poi si comincia: carne rossa, carne bianca, formaggio, pesce, uova, legumi. Non esiste un ordine preciso per questi alimenti: vanno soltanto alternati nella dieta, per fare in modo che risulti sempre varia. Tra uno e l'altro è di buon senso aspettare qualche giorno: non per un rischio allergico, come si pensava una volta, ma soltanto per capire se piacciono e se procurano qualche fastidio digestivo oppure no".

    In che quantità?

    "Nutrizionisti hanno calcolato che la proporzione 50% di latte materno e 50% di cibi complementari può essere sbilanciata: i primi alimenti, se pure in forma ancora semi liquida, sono più densi e concentrati e, quindi, forniscono più calorie", spiega il professor Vania. "Le 'pappe' dovrebbero avere allora porzioni ridotte rispetto al latte materno. In questo modo si riduce l'apporto di proteine, oggi troppo elevato rispetto alle esigenze del bambino, a scapito, però, della quantità di ferro fornita. Una questione che, secondo l'OMS, si risolverebbe scegliendo alimenti fortificati. Oppure, in modo più naturale ed economico - ma anche, obiettivamente, un po' meno efficace - puntando sul ferro presente nelle verdure e negli alimenti integrali". Per aumentarne la biodisponibilità, basta proporli con la vitamina C, ad esempio condendo sempre le verdure con il limone.

    Articolo di Chiara Sandrucci Aprile 2012

     
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