NEW YORK la grande mela

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  1. gheagabry
     
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    IL GRAND CENTRAL TERMINAL

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    Grand Central Terminal (GCT) - a volte chiamato Grand Central Station o semplicemente Grand Central - è una stazione ferroviaria di testa a 42nd Street e Park Avenue a Midtown Manhattan a New York. Prende il nome e venne creata dalla New York Central Railroad nel periodo d'oro del trasporto ferroviario a lunga percorrenza.

    È la stazione ferroviaria più grande del mondo per numero di banchine: 44, con 67 binari.
    Lo scalo si sviluppa su due livelli, entrambi sotto terra, con 41 binari nel piano superiore e 26 in quello inferiore, anche se il numero totale dei binari lungo le banchine e quelli adibiti al ricovero dei mezzi (non serviti da banchina) supera i 100. Quando la nuova stazione Long Island Rail Road's, costruita sotto i livelli attuali, aprirà, Grand Central offrirà un totale di 75 binari e 48 banchine. Il terminal si estende su un'area di 19 ettari.
    Anche se il Terminal è stato propriamente chiamato "Grand Central Terminal" dal 1913, molte persone continuano a riferirsi ad esso come "Grand Central Station"

    ...la storia...

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    La Grand Central Terminal fu voluta da Cornelius Vanderbilt nel 1869, quando attraverso audaci manovre finanziarie si era impadronito di tutte le linee ferroviarie di New York. La stazione disegnata da Johm B. Snook venne costruita’ tra il 1869 e il 1871 e si stendeva dalla Quarta Avenue (ora Park Ave) e la 42nd St. e fu chiamata Grand Central Depot. Nel 1903 lo studio degli architetti Reed & Stem vinsero la competizione per la progettazione della nuova stazione e piu’ avanti l’altra grande impresa Warren & Wetmore entro’ a far parte del progetto. La Stazione copre tre blocchi della citta’, dalla 42nd alla 45th St. tra Vanderbilt e Madison Ave, resta la piu’ grande stazione al mondo per numero di binari e banchine.



    Cornelius Vanderbilt (1794-1877) di origini Olandesi, creo’ il suo impero marittimo e ferroviario nel corso del 19 secolo e lo rese uno degli uomini piu’ ricchi del mondo. La famiglia Vanderbilt domino’ durante la leggendaria Gilded Age” i discendenti di Cornelius sono stati tra i piu’ importanti mercanti e mecenati della vita americana e di tutto il mondo e usarono le proprie richezze per costruire palazzi magnifici.




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    "Grand Central Terminal è uno dei luoghi più cinematografici di New York , un'offerta continua di suggestioni. La più comune è quella di trovarsi catapultati in un film in bianco e nero, nei primi decenni del secolo scorso: la volta immensa dell’atrio centrale con le costellazioni che affondano nell’azzurro verde del cielo dipinto, le maestose scale e i pavimenti di marmo, vetri, dorature, luci, tabelloni, indicazioni - Dining Councorse, Main Councorse, Waiting Room - che si moltiplicano sulle pareti delle gallerie e nei corridoi, con elegante grafia intagliata nel marmo nero; cortesie per viaggiatori, soprattutto quelli di prima classe che potevano permettersi una cena all’Oyster Bar, il locale più antico della stazione, tuttora vivo e funzionante. Soltanto gli homeless – tanti, allucinati e con l’aria di inquilini di lunga data - hanno il potere di distoglierti da questo dalla vertigine di questo viaggio nel tempo.

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    Per reimmergervisi basta buttare l’occhio verso l’orologio d’opale a quattro facce che campeggia massiccio al centro dell’atrio, che ha segnato tutti i minuti della vita della stazione e non a caso è stato scelto come simbolo per il centenario dell’edificio che si celebrerà tra pochi giorni a New York.
    Grand Central non è semplicemente una stazione ma è il "terminal", il luogo dove finiscono tutti i treni, una delle icone di New York, al pari del Brooklyn Bridge e dell’Empire State Building.
    La stazione aprì il 2 febbraio del 1913, dopo anni di lavori sotto l’egida dei Vanderbilt, famiglia dell’alta borghesia americana, e dell’ingegnere William Wilgus che fece la sua fortuna elettrificando la linea ferroviaria.


    L’attrice tedesca Marlene Dietrich al Grand Central



    "Meadtwon" allora non esisteva, la vita pulsava tutta a sud, a Wall Street, ma la costruzione di Grand Central iniziò a spostare il baricentro della città verso quella 42esima strada che funzionò da polo d’attrazione per gli edifici più prestigiosi di New York, dall’Empire al Chrysler e all’Astoria Waldorf Hotel.
    La storia della stazione è puntellata da misteri e curiosità. L’M42 su tutti, è un bunker profondo, sotto il livello del mare, costruito prima della guerra per proteggere i generatori elettrici della stazione da un possibile attacco nazista. Difficilissimo da visitare, benché filmato e trasmesso in tv, non è riportato nemmeno nelle mappe ufficiali della stazione.
    Ma c’è anche un binario segreto con tanto di treno privato, oggi abbandonato e semi distrutto. Venne costruito per Franklin Delano Roosevelt, per permettere al presidente di nascondere la poliomielite che lo costringeva su una sedia a rotelle. Dal treno il presidente sarebbe passato in una limousine, caricata su un ampio ascensore, e portato direttamente all’interno del vicino hotel di lusso Waldorf Astoria.

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    Il funerale del presidente americano John F. Kennedy trasmesso su un maxi-schermo a Grand Central, 25 novembre 1963 (AP Photo)



    [...]La stessa struttura architettonica è in sé un prodigio architettonico: siamo in una stazione ma i treni e i suoi 67 binari nemmeno si intravvedono. La struttura è quella di un salotto urbano ben separato dalla sua fucina: per prendere un treno bisogna scorgere il numero del binario sulle pareti laterali e, attraverso un discreto passaggio ad arco, lasciare l’atrio centrale per immettersi sulla piattaforma; per uscire, invece, o raggiungere la metropolitana si percorrono rampe e gallerie sotterranee, ampie e costellate di negozi, scavate nel ventre di Manhattan.



    Se si è appassionati di cinema non sarà difficile ripercorrere il sequel di film che sono stati girati all’interno della stazione, come The Cotton Club, Carlito’s Way, La leggenda del re pescatore. Ma Grand Central è soprattutto un luogo fisico e spirituale che si offre come set alle bizzarrie della vita di tutti i giorni.
    Sam Roberts, inviato del New York Times, le raccoglie in un libro pubblicato in occasione del centennale della stazione. Racconta, ad esempio, delle richieste più buffe rivolte al banco informazioni: "come si esce da qui?" oppure "una volta uscita dovrò pagare per rientrare?", una domanda che riceve l’ironica rassicurazione da parte dell'addetto: "“non si preoccupi, alla porta ci sarò io!".
    (Paola Camillo, cultura.panorama.it)



    Il Soffitto



    Un restauro realizzato nell'autunno del 1998 permise di vedere l'originale lucentezza dell'elaborato soffitto decorato con una mappa stellare.

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    Il soffitto originale, dipinto nel 1912 dal pittore francese Paul César Helleu, fu sostituito alla fine del 1930 a causa della caduta dell'intonaco. Questo nuovo soffitto era stato oscurato da decenni e si pensava che fossero stati i fumi del carbone e del gasolio; analisi spettroscopiche hanno invece rivelato che in realtà a causare l'oscuramento del soffitto erano strati di catrame e nicotina rilasciati dalla combustione del tabacco. In seguito agli interventi di restauro si è deciso di lasciare un piccola superficie del soffitto ancora sporca per ricordare la sporcizia che prima aveva ricoperto il soffitto.

    Ci sono due peculiarità su questo soffitto: il cielo è dipinto al contrario, e le stelle sono leggermente fuori posto; una spiegazione è che il soffitto si basa su un manoscritto medievale, che raffigurava il cielo come sarebbe stato guardandolo al di fuori della sfera celeste: è per questo che le costellazioni sono indietro; dal momento che la sfera celeste è una astrazione (le stelle non sono tutte alla stessa distanza dalla Terra), questa visione non corrisponde alla vista reale da qualsiasi punto dell'universo. Il motivo per lo spostamento delle stelle è che il manoscritto raffigurava la loro posizione riflessa del cielo nel Medioevo e da allora le stelle si sono spostate a causa della precessione degli equinozi. La maggior parte delle persone, tuttavia, ritiene che Helleu abbia invertito l'immagine per errore e quando la famiglia Vanderbilt (il committente) ha saputo che il soffitto era dipinto all'indietro, ha cercato di spiegare che l'affresco rappresentava la visione del cielo secondo Dio.

    C'è un piccolo cerchio scuro in mezzo alle stelle nel lato destro, sopra l'immagine di Pesci. Nel 1957 in un tentativo di contrastare il sentimento di insicurezza generato dal lancio sovietico di Sputnik, Il Main Concourse ha ospitato il missile americano Redstone; non c'era altro modo per innalzare il missile: doveva essere eseguito un foro nel soffitto; il buco è rimasto a testimonianza dei numerosi utilizzi del Main Concourse nel corso degli anni.


    ...curiosità e segreti...



    Uno dei segreti è la Galleria dei Sussurri, la Whispering Gallery, una di quelle bizzarrie architettoniche che sembrano strane anche dopo una spiegazione perfettamente razionale.
    Accanto al noto Oyster Bar and Restaurant, uno dei posti di pesce più rinomati di New York, c’è appunto una bizzarria acustica e architettonica: due persone possono mettersi da parte opposte dell’arcata, a distanza di molti metri, e sussurrarsi dolcezze all’orecchio. Il sussurro, inaudibile a distanza di un metro, suona come un grido per la persona dalla parte opposta. Gli esperti dicono che il motivo è semplicemente che le onde sonore viaggiano lungo la curvatura del soffitto. Sarà certo vero, ma comunque rimane divertentissimo sussurrare all’orecchio di qualcuno molto distante. Il posto è ben noto, fino al punto che qualcuno è anche arrivato, coraggiosamente, a usarlo per sussurrare proposte di matrimonio.





    La chiamarono "la cattedrale urbana del Novecento". È la sesta attrazione più visitata del mondo. Una cena di frutti di mare sotto le volte del suo Oyster Bar è un rito d' iniziazione obbligatorio nella scoperta di Manhattan. Compie cent' anni la stazione ferroviaria più celebre, la più filmata, la più grandiosa. È Grand Central: centro pulsante della vita newyorchese, tempio monumentale di architettura Liberty, fucina inesauribile di leggende metropolitane. Il primo treno partì dai suoi binari a mezzogiorno in punto il 2 febbraio 1913, diretto a Boston. Erano i tempi d' oro della ferrovia americana, quando per i passeggeri di prima classe srolotavano letteralmente il tappeto rosso. Viaggiavano così anche i presidenti, al punto che un tunnel segreto da Grand Central arrivava all' hotel Waldorf Astoria, per il convoglio di Franklin Delano Roosevelt (la galleria esiste tuttora, senza binari: il Secret Service la considera una via di fuga in caso di attacco terroristico quando il presidente alloggia al Waldorf). In fatto di sicurezza, nelle cavità di Grand Central c' è la stanza più "profonda" di tutta New York, un bunker che reggerebbe a un' esplosione nucleare, costruito per proteggere i trasformatori elettrici da un possibile sabotaggio nazista durante la seconda guerra mondiale.E dopo l' 11 settembre un sistema "Codice Nero" prevede l' arresto immediato della ventilazione interna, per bloccare la diffusione di gas tossici in caso di attentato terroristico. La rete televisiva Cbs installò nel 1937 il suo studio all' interno della stazione. Il cinema ha avuto un' attrazione fatale per il suo atrio gigantesco: Alfred Hitchcock vi ambientò alcune scene di Intrigo internazionale, lo seguirono Superman, Men in Black e decine di altri film. I pendolari newyorchesi che frettolosamente attraversano ingressi e corridoi larghi come autostrade, spesso ne ignorano la storia e i segreti.

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    Lassù in alto, il soffitto è una rappresentazione della volta celeste: con miriadi di stelle tra cui 59 emanano luci in permanenza. All' inaugurazione di 100 anni fa un giovane astronomo si accorse che quel cielo stellato è a rovescia: gli artigiani-pittori riprodussero il modello in modo speculare. Ma i capicantiere anziché far rifare l' immenso affresco del soffitto se la cavarono con una spiegazione geniale: «Quello è il cielo come lo vede Dio, dall' altra parte». Il fascino di Grand Central è legato all' Età dell' Oro del capitalismo industriale made in Usa. La fecero costruire i Vanderbilt, storica dinastia arricchitasi proprio con le ferrovie. Come molte famiglie dell' alta borghesia americana, scimmiottavano l' aristocrazia europea, e si diedero uno stemma (foglie di quercia e ghiande) che ricorre in molte decorazioni del terminal. Un capolavoro artistico dell' epoca è l' immenso orologio, incastonato nella più vasta struttura di vetro Tiffany. Con gli orologi e la misurazione del tempo, Grand Central ha un rapporto particolare. Fu grazie alla pressione politica delle compagnie ferroviarie, che gli Stati Uniti adottarono orari unici e i quattro fusi attuali nel loro territorio continentale. Ancora nell' Ottocento si usavano meridiani solari, accadeva che a New York fosse mezzogiorno, a Boston le 12 e un quarto, a Philadelphia le 11.55 (Cleveland resistette per ultima, per sette anni rifiutò di adottare l' orario nazionale). Furono i treni, in tutti i sensi, a "fare gli Stati Uniti", avvicinando territori vastissimi. Grand Central è un omaggio a quell' epoca che oggi appare remota, soppiantata da aereie auto.E tuttavia la densità di popolazione che traversa a ogni ora questa stazione non ha mai smesso di crescere. Erano 65 milioni di passeggeri nel 1947, hanno superato gli 82 milioni l' anno scorso. Prevalentemente pendolari, la usano per tragitti regionali. Aumenteranno ancora fino a 100 milioni coi grandi lavori che sposteranno fra pochi mesi su Grand Central alcune linee locali dalla stazione rivale (ma bruttissima) di Manhattan, Penn Station. Questa marea umana lascia dietro di sé una scia di ricordi: 25.000 oggetti smarriti all' anno. Oggi prevalgono i telefonini, ma il "biografo" ufficiale di Grand Central, Sam Roberts, ha raccolto storie inverosimili. Una vedova decise di "smarrire" deliberatamente l' urna con le ceneri del marito: giusta punizione, secondo lei, per tutte quelle sere in cui lui rincasava nelle ore piccole inventando come scusa un ritardo dei treni.
    © FEDERICO RAMPINI
    (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...-secolo-di.html)




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    Edited by gheagabry1 - 4/6/2023, 18:54
     
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